Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||
Titolo: | Rappresentanti per l'Italia al Parlamento europeo. Delegati parlamentari e Deputati eletti (1952-1979 / 1979-2009) | ||
Serie: | Dossier di documentazione storica Numero: 3 | ||
Data: | 30/06/2009 | ||
Descrittori: |
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XVI LEGISLATURA
TALIANI
AL PARLAMENTO EUROPEO
Rappresentanti nazionali e Parlamentari eletti
(1952 -1979 / 1979 - 2009)
EDIZIONE PROVVISORIA
do09
DOSSIER DI DOCUMENTAZIONE STORICA
RAPPRESENTANTI PER L’ITALIA AL PARLAMENTO EUROPEO
Delegati parlamentari e Deputati eletti
(1952 - 1979 / 1979 - 2009)
N. 3 - Giugno 2009
Servizio responsabile:
SERVIZIO BIBLIOTECA - Ufficio Legislazione Straniera
tel. 06 6760. 2278 –06 6760. 3242
mail: LS_segreteria@camera.it
I dossier della Camera dei deputati sono destinati
alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi
parlamentari e dei parlamentari.
Sommario
Scheda introduttiva Pag. 1
Gli europarlamentari italiani (1952 – 2009) “ 7
Delegati parlamentari ripartiti per partito politico (1952-1979) “ 169
Eurodeputati ripartiti per legislatura e per gruppo politico (1979-2009) “ 179
I legislatura “ 181
II legislatura “ 185
III legislatura “ 189
IV legislatura “ 193
V legislatura “ 197
VI legislatura “ 201
Lista delle Abbreviazioni “ 207
SCHEDA INTRODUTTIVA
Il Parlamento europeo
La prima assemblea parlamentare europea è stata l’Assemblea Comune (AC) della Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio (CECA), riunitasi per la prima volta il 10 settembre 1952 a Strasburgo. L’Assemblea era formata da 78 membri (18 per l’Italia), designati dalle rispettive assemblee parlamentari nazionali secondo modalità fissate dai singoli Stati e notificati alle istituzioni comunitarie dai governi degli allora 6 Stati membri[1].
Il 19 marzo 1958, in esecuzione dei Trattati di Roma del 1957[2], si è riunita per la prima volta l'Assemblea Parlamentare Europea (APE) , sempre con sede a Strasburgo, ma ampliata a 142 membri eletti con le stesse modalità della precedente Assemblea della CECA (la rappresentanza italiana di 36 membri era composta da 18 senatori e 18 deputati).
I rappresentanti italiani venivano eletti all’inizio di ogni legislatura nazionale in seno ai due rami del Parlamento. Elezioni alla Camera o al Senato venivano indette anche per le eventuali sostituzioni di delegati, deceduti o dimissionari durante il corso della legislatura nazionale. La disciplina dell’Assemblea Parlamentare Europea non prevedeva un termine del mandato a livello europeo e, secondo il vigente Regolamento interno (art. 4) [3], la sostituzione dei rappresentanti nazionali all’Assemblea Parlamentare Europea, anche a mandato parlamentare nazionale scaduto, avveniva solo su designazione delle istituzioni nazionali. Tale particolare caratteristica del Regolamento interno (art. 4, 2) permise all’Italia di mantenere la delegazione parlamentare (eletta dalle due Camere nel maggio-giugno 1959 senza indicazione della relativa fine del mandato) anche quando l’Assemblea Parlamentare Europea cambiò nome in Parlamento Europeo (30 marzo 1962) e di non sostituirla neanche all’inizio della successiva legislatura nazionale (maggio 1963). La delegazione italiana rimase in carica fino al 1969 nonostante molti dei suoi membri non avessero più il mandato nazionale[4].
Il 30 marzo 1962 l’Assemblea ha assunto la denominazione diParlamento Europeo (PE).
Con l’allargamento delle Comunità economiche europee a Danimarca, Irlanda e Regno Unito (1973), i membri del Parlamento europeo passeranno poi a 198 membri (36 per l’Italia) (1973).
Il 20 settembre 1976 il Consiglio Europeo ha deciso a Bruxelles l’eleggibilità a suffragio universale diretto del Parlamento Europeo. L’”Atto di Bruxelles”[5] è entrato in vigore il 1° luglio 1978 e le prime elezioni dirette hanno avuto luogo il 7-10 giugno 1979. I membri erano 410 (81 per l’Italia).
Con i successivi allargamenti delle Comunità economiche europee e poi dell’Unione europea[6] i membri del Parlamento europeo aumenteranno poi a 410 (81 per l’ Italia) (1979), a 434 (81 per l’Italia) (1981, allargamento Grecia), 434 (81 per l’Italia) (1984), 518 (81 per l’Italia) (1989), 567 (87 per l’Italia) (1994), 626 (87 per l’Italia) (1995), 732 (78 per l’Italia) (2004) fino agli attuali 785 (78 per l’Italia) (2007).
Per le elezioni del Parlamento europeo del 6-7 giugno 2009 la composizione è stata fissata a 736 membri (72 per l’Italia), ma il numero complessivo dei membri verrà portato, attraverso misure transitorie, a 754 membri (73 per l’Italia) fino al termine della VII legislatura (2009-2014)[7], per passare a 751 membri (73 per l’Italia) dalle successive elezioni del 2014[8].
Le ultime sedute del Parlamento europeo della VI legislatura (2004-2009) si sono svolte nei giorni 4-7 maggio 2009. La seduta costitutiva del prossimo Parlamento europeo si terrà il 14 luglio 2009 (sedute 14-16 luglio 2009)[9].
Avvertenza
Il fascicolo contiene l’elenco degli europarlamentari italiani, delegati parlamentari e deputati eletti, che hanno ricoperto la carica dal 18/21 luglio 1952 (giorno delle elezioni - Camera/Senato - dei primi rappresentanti nazionali) ad oggi.
Non sono compresi i candidati eletti che, dopo la proclamazione, abbiano rinunciato al mandato (per opzione, incompatibilità ex art. 6, 1 dell’”Atto di Bruxelles”, dimissioni o altro) prima della seduta costitutiva del nuovo parlamento o comunque non si siano insediati nelle funzioni[10].
Per ogni parlamentare sono riportati i dati anagrafici (nome, cognome, luogo e data di nascita), la denominazione del partito o della formazione politica al momento dell’elezione, la denominazione del Gruppo politico (sono indicate anche le successive modifiche del Gruppo di appartenenza nel corso della legislatura), la legislatura o le legislature di riferimento (I,II,III, IV, V e VI), la durata del mandato per ogni singola legislatura[11], le eventuali cariche (Presidente, Vicepresidente) ricoperte nell’Assemblea Comune/Assemblea Parlamentare europea/Parlamento Europeo (AC / APE/ PE), nelle Commissioni o Delegazioni parlamentari (COMM. / DEL.) o nei rispettivi Gruppi politici (Gruppo Pol.) .
I
dati relativi ai rappresentanti
nazionali prima delle elezioni dirette del 1979 sono raggruppati sotto
l’unica indicazione “Ante
Per quanto riguarda le cariche ricoperte nelle Commissioni o nelle Delegazioni dai Rappresentanti nazionali prima del 1979, i documenti ufficiali dell’epoca offrono dati non omogenei e le raccolte non sono sempre complete. Non è stato pertanto possibile ricostruire per tutti la durata delle stesse cariche con il dettaglio al giorno/mese/anno, ma viene comunque riportata una indicazione con approssimazione limitata al mese/anno e solo in qualche caso al solo anno. Per gli stessi motivi, per quanto riguarda le cariche nei Gruppi politici, in alcuni casi non è stato possibile riportare altro che un riferimento generico al periodo.
Il fascicolo è completato da liste nominative:
· per i parlamentari eletti a suffragio diretto - sei liste, comprendenti i membri italiani del Parlamento europeo divisi per legislatura e per gruppo politico al Parlamento europeo, con indicazione delle sostituzioni in corso di legislatura ed i cambi di Gruppo politico dei singoli parlamentari
· per i rappresentanti italiani prima del 1979 - una lista unica, contenente i delegati italiani divisi per partito politico italiano di appartenenza al momento dell’elezione
Una lista delle abbreviazioni correda infine il fascicolo.
Ringraziamenti
Si ringrazia per la collaborazione nella raccolta dei dati:
Fonti
Parlamento europeo, sito web, pagina degli Archivi, sezione I vostri deputati (http://www.europarl.europa.eu/members/archive.do?language=IT)
Parlamento europeo Risultati ed eletti , Elezioni 1979,1984,1989,1994,1999,2004
Ministero dell’Interno, sito web, pagina Archivio Storico delle Elezioni, sezione Elezioni europee (http://elezionistorico.interno.it/index.php?tp=E)
Parlamento europeo, Direzione generale degli Studi, Un’Assemblea in piena evoluzione. Parlamento europeo (1952-1988). 36 anni. Lussemburgo, III ed. 1989
Parlamento europeo, Direzione generale della Documentazione parlamentare e dell’Informazione Annuario del Parlamento europeo, anni 1958-1967
Parlamento europeo, Liste dei membri , fascicoli dal 27/11/1967 al 5/1979
Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee, Serie unica fino al 1968; Serie C, dal 1968 al 2001; Serie C E (in formato elettronico disponibile su internet dalla base dati EURLEX) dal 2002 Processi verbali delle sessioni dell’Assemblea comune/Assemblea parlamentare europea/ Parlamento europeo 1952-2008
Gazzetta Ufficiale delle Comunità europee, Serie C, Discussioni del Parlamento europeo (su carta esul sito web del Parlamento europeo dal 1999)
Camera dei Deputati, Atti parlamentari dell’Assemblea. Discussioni (Resoconti stenografici), anni 1952-1979
Senato della Repubblica, Atti parlamentari. Resoconti delle sedute (Resoconti stenografici), anni 1952-1979
Camera dei Deputati, Segretariato generale, Annuario parlamentare, anni 1952-1979
Gazzetta Ufficiale italiana - In particolare, per le PROCLAMAZIONI immediatamente successive alle elezioni dirette:
1979 – I legislatura - comunicato Ufficio Elettorale Nazionale per il Parlamento Europeo 12/7/1979 (G.U. N. 191 del 13/7/1979)
1984 – II legislatura - comunicato Ufficio Elettorale Nazionale per il Parlamento Europeo 20/7/1984 (G.U. N. 200 del 21/7/1984)
1989 – III legislatura - comunicato Ufficio Elettorale Nazionale per il Parlamento Europeo 22/7/1989 (G.U. N. 172 del 25/7/1989)
1994 – IV legislatura - comunicato Ufficio Elettorale Nazionale per il Parlamento Europeo 15/7/1994 ( G.U. N. 166 del 18/7/1994)
1999 – V legislatura - comunicato Ufficio Elettorale Nazionale per il Parlamento Europeo 15/7/1999 (G.U. N. 165 del 16/7/1999)
2004 – VI legislatura - comunicato Ufficio Elettorale Nazionale per il Parlamento Europeo 15/7/2004 (G.U. N. 165 del 16/7/2004)
Istituto Nazionale dell’Informazione, Repubblica Italiana 1948-1998. 50 anni di Parlamento, Governi, Istituzioni, Editoriale italiana, 2000
N.B.: In caso di conflitto tra i dati provenienti dalle diverse fonti si è data prevalenza alle fonti ufficiali del Parlamento Europeo
Gli europarlamentari italiani
(1952 – 2009)
[1] I sei Stati fondatori erano Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.
[2] Trattati istitutivi delle Comunità economiche europee: Trattati di Parigi, 1951 (CECA) e di Roma, 1957 (CEE e EURATOM). Tra i successivi, in particolare: Atto Unico europeo, 1986, Trattato di Maastricht, 1992, Trattato di Amsterdam, 1997, Trattato di Nizza, 2002, Trattato di Lisbona, 2007.
[3] Regolamento dell’Assemblea Comune del 13 giugno 1953 (e successive modifiche), art. 4, Regolamento dell’Assemblea parlamentare europea/Parlamento europeo del 23 giugno 1958 (e successive modifiche), art. 4 (divenuto art. 5 nel testo, completato e corretto, pubblicato sulla GUCE n. 97 del 15.10.1962):
“Il mandato dei rappresentanti viene a cessare, sia con lo spirare del mandato loro conferito in conformità delle disposizioni dell’art. 21 del Trattato, sia per decesso, dimissioni, invalidamento da parte dell’Assemblea Comune, o perdita del mandato parlamentare nazionale.
In quest’ultimo caso, ed in quanto il mandato originariamente conferito non sia venuto a scadere, il rappresentante può restare in funzione fino alla designazione del suo sostituto.”
[4] Dopo il rinnovo della delegazione italiana (21 gennaio 1969), il Parlamento europeo approvò, con una risoluzione dell’11 marzo 1969, una modifica al secondo comma dell’art. 4 del Regolamento vigente (la numerazione dell’articolo era tornata quella originale in seguito alle complessive modifiche del Regolamento successive al 1962) che ammetteva la prorogatio “ma al massimo per una durata di sei mesi” (GUCE L 41 del 1.4.1969).
[5] Atto “relativo all’elezione dei Rappresentanti nel Parlamento europeo a suffragio universale diretto” (c.d. “ Atto di Bruxelles”), allegato alla Decisione dei Rappresentanti degli Stati membri del 20 settembre 1976, n. 76/787/CECA, CEE, EURATOM (GUCE L 278 dell’8.12.1976) (http://eur-lex.europa.eu/Notice.do?val=53216:cs&lang=it&list=387987:cs,275377:cs,293850:cs,75843:cs,70326:cs,53102:cs,53216:cs,53150:cs,51094:cs,&pos=7&page=1&nbl=9&pgs=10&hwords=atto~suffragio%20universale%20diretto~&checktexte=checkbox&visu=#texte)
[6] Dopo la creazione delle Comunità da parte dei sei Stati fondatori ci sono stati cinque allargamenti che hanno portato l’Unione europea ai 27 membri attuali: Danimarca, Regno Unito e Irlanda, 1973; Grecia, 1981; Spagna e Portogallo, 1986; Austria, Finlandia e Svezia, 1995; Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia e Ungheria, 2004; Bulgaria e Romania, 2007.
[7] Sulla base di quanto disposto dal Consiglio europeo di Bruxelles (11-12 dicembre 2008) in caso di mancata entrata in vigore del Trattato di Lisbona prima delle elezioni del 2009. (Conclusioni della Presidenza http://www.consilium.europa.eu/ueDocs/cms_Data/docs/pressData/it/ec/104698.pdf)
[8] Vedi anche la risoluzione del Parlamento europeo del 7 maggio 2009 sull’impatto del Trattato di Lisbona sullo sviluppo dell’equilibrio istituzionale dell’UE, par. 11 (http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P6-TA-2009-0387+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT)
[9] Al momento della stampa del presente dossier storico gli eurodeputati della VI legislatura sono ancora in carica (vedi nota 10).
[10] Secondo l’” Atto di Bruxelles” del 1976, art. 3:
“ 1 . I rappresentanti sono eletti per un periodo di cinque anni.
2 . Tale periodo quinquennale inizia con l'apertura delle prima sessione tenuta dopo ciascuna elezione . Esso può essere prolungato o abbreviato in applicazione dell'articolo 10 , paragrafo 2 , secondo comma .
3 . Il mandato di ogni rappresentante inizia e scade contemporaneamente al periodo di cui al paragrafo 2 . “
Secondo il Regolamento del Parlamento europeo in vigore (art. 4, 2): “I deputati restano in carica fino all'apertura della prima seduta del Parlamento successiva alle elezioni”.
[11] Nel fascicolo viene indicato il giorno antecedente la seduta costitutiva del nuovo parlamento come giorno di scadenza del mandato, secondo la prassi in vigore al PE.