Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento cultura | ||
Titolo: | Ripartizione del Fondo per l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi Anno 2008 - Schema di direttiva ministeriale n. 17 (art. 2, L. 440/1997) | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Atti del Governo Numero: 18 | ||
Data: | 28/07/2008 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | VII-Cultura, scienza e istruzione | ||
Altri riferimenti: |
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Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
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SERVIZIO STUDI |
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Atti del Governo |
Ripartizione del Fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi Anno 2008 Schema di direttiva ministeriale n. 17 |
(art. 2, L. 440/1997) |
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n. 18 |
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28 luglio 2008 |
Dipartimento Cultura
SIWEB
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File: CU0021.doc
INDICE
§ D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275. Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della L. 15 marzo 1997, n. 59 (art. 3)
§ L. 17 maggio 1999, n. 144. Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all'occupazione e della normativa che disciplina l'INAIL, nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali (art. 69)
§ L. 22 marzo 2000, n. 69. Interventi finanziari per il potenziamento e la qualificazione dell'offerta di integrazione scolastica degli alunni con handicap
§ D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77. Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo 4 della L. 28 marzo 2003, n. 53 (art. 9)
§ Ministro della pubblica istruzione. Direttiva 5 ottobre 2007, n. 81. Individuazione degli interventi prioritari e criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi stessi, ai sensi dell’articolo 2 della legge 18 dicembre 1997, n. 440
Numero dello schema di direttiva |
17 |
Titolo |
Schema di direttiva per l'anno 2008, recante gli interventi prioritari, i criteri generali per la ripartizione delle somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione degli interventi previsti dalla legge n. 440 del 1997, concernente l'istituzione del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi |
Norma di delega |
L. 18 dicembre 1997, n. 440, art. 2 |
Settore d’intervento |
Istruzione; formazione professionale |
Numero di articoli |
5 |
Date |
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§ presentazione |
15 luglio 2008 |
§ assegnazione |
21 luglio 2008 |
§ termine per l’espressione del parere |
10 agosto 2008 |
Commissione competente |
VII (Cultura) |
Rilievi di altre Commissioni |
No |
La legge 18 dicembre 1997, n. 440, ha istituito nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione il “Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi”, definendone obiettivi e modalità di utilizzazione.
Gli obiettivi del Fondo sono i seguenti (art. 1 della legge):
· realizzazione dell’autonomia scolastica;
· introduzione della seconda lingua comunitaria nella scuola media (sul punto si ricorda che lo studio di una seconda lingua -oltre l’inglese - è ormai entrato a regime nella scuola secondaria di primo grado essendo stato introdotto dal D.Lgs. 59/2004[1], recante riordino del primo ciclo di istruzione);
· innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico;
· formazione del personale della scuola;
· formazione post-secondaria non universitaria;
· formazione continua e ricorrente;
· adeguamento dei programmi di studio dei diversi ordini e gradi di istruzione;
· interventi per la valutazione dell’efficienza e dell’efficacia del sistema scolastico;
· interventi perequativi finalizzati ad incrementare l’offerta formativa anche attraverso l’integrazione degli organici provinciali;
· realizzazione di interventi integrati (meglio specificati dall’art. 3)[2];
· copertura della quota nazionale di iniziative cofinanziate con i fondi strutturali dell’Unione europea (non specificate).
Lo stesso articolo 1 (al comma 2) prevede che le disponibilità del fondo siano ripartite con decreti del ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, su proposta del Ministro della pubblica istruzione e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, dando comunque attuazione a direttive del ministro anch’esse da sottoporre a parere parlamentare.
L’oggetto delle direttive sopra citate è stato definito dall’art. 2 della L. 440/1997 e può riassumersi nell’individuazione:
§ degli interventi prioritari;
§ dei criteri generali per la ripartizione delle somme;
§ delle modalità per la gestione;
§ degli strumenti di supporto e assistenza agli interventi;
§ degli strumenti di monitoraggio e valutazione degli interventi medesimi.
Negli anni passati, il Governo ha dato attuazione alla legge 440/1997 attraverso la predisposizione di un'unica direttiva da parte del Ministro della pubblica istruzione. Anche per il 2008 viene proposto uno schema di direttiva che indica gli obiettivi prioritari del Fondo e contestualmente procede al riparto delle somme [3].
La dotazione del Fondo, inizialmente determinata dalla medesima L. 440/1997[4]; a decorrere dal 2000 è indicata in tabella C della legge finanziaria (art. 68 della L. 144/1999).
Si ricorda tuttavia che successive disposizioni legislative hanno integrato le disponibilità finanziarie e, al contempo, parzialmente modificato le finalità del Fondo.
Attualmente, sul totale dell’importo annualmente riservato al Fondo, 40,99 milioni di euro sono destinati ai interventi specifici previsti da leggi (alternanza scuola-lavoro ed integrazione degli alunni con handicap); inoltre, alle finalità già indicate dalla legge 440/2007, se ne sono aggiunte due: sostegno al sistema della istruzione tecnica e formazione tecnica superiore (I.F.T.S.); progetti scolastici per la prevenzione della violenza nello sport.
Riassuntivamente è avvenuto quanto segue.
o L’art. 69 della legge144/1999[5], istitutivo del “sistema della istruzione tecnica e formazione tecnica superiore” (I.F.T.S.), ha posto la programmazione dei relativi interventi a carico del Fondo, pur “nei limiti delle risorse preordinate dal Ministero della pubblica istruzione” (sul punto si veda il paragrafo del dossier sul contenuto dello schema in esame).
o La legge 69/2000[6] ha incrementato il Fondo di 10,99 milioni di euro annui (art. 1, co. 1) finalizzando tale importoal potenziamento dell’ integrazione scolastica degli alunni con handicap (in particolare con handicap sensoriali).
o Il D.Lgs 77/2005[7], ha riservato ai percorsi scolastici e formativi in alternanza scuola-lavoro 30 milioni di euro a valere sul Fondo dell’offerta formativa (art. 9).
o L’art. 1, comma 5,[8] del DL 162/2005[9] ha previsto iniziative scolastiche per prevenire la violenza nelle manifestazioni sportive. In tal quadro ha disposto l’adozione di appositi progetti - nell'àmbito delle risorse destinate alle istituzioni scolastiche sul Fondo per l’offerta formativa (l. 440/1997)[10].
Si ricorda preliminarmente che, nell’ambito della nuova articolazione del bilancio dello Stato in Missioni e Programmi, lo stanziamento destinato all’ampliamento dell’offerta formativa è allocato all’interno della Missione “Fondi da ripartire” e del Programma “Fondi da assegnare”, macroaggregato Oneri comuni di parte corrente, cap. 1270 .
La legge finanziaria per il 2008[11] ha fissato (Tabella C) la dotazione del Fondo in 185,8 milioni di euro.
In relazione all’art. 1, comma 507, della legge finanziaria 2007 (L. 296/2006)[12], si è disposto l’accantonamento complessivo di 6,4 milioni di euro; pertanto risultano disponibili- per l’esercizio finanziario 2008- 179,4 milioni di euro, con una riduzione di 6,5 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente.
Si riportano di seguito le disponibilità del Fondo a partire dall’esercizio finanziario 1999:
· 1999: 669,1 mld. di lire[13];
· 2000: 430,0 mld. di lire;
· 2001: 521,3 mld. di lire[14];
· 2002: 237,4 milioni di euro;
· 2003: 225,0 milioni di euro;
· 2004: 209,7 milioni di euro;
· 2005:196,9 milioni di euro;
· 2006:191,9 milioni di euro;
· 2007: 185,9 milioni di euro.
Lo schema di direttiva è suddiviso - come negli anni precedenti - in cinque sezioni.
Le Sezioni 1 e 2 dello schema (che si espongono congiuntamente di seguito) indicano gli interventi prioritari da realizzare tramite il Fondo ele caratteristiche specifiche dei questi ultimi.
Si elencano di seguito i sette obiettivi indicati per l’esercizio 2008 (peraltro analoghi, in linea di massima, a quelli previsti negli anni precedenti).
a) Ampliamento dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche, anche associate in rete, nell'ambito dei rispettivi piani dell’offerta formativa (P.O.F.)[15]; nonché percorsi di educazione alla salute ed alla legalità; promozione del diritto ad apprendere valorizzando le diversità e le potenzialità.
Riguardo alle caratteristiche degli interventi, la Sezione 2 dello schema specifica che dovranno essere assicurati, tra l’altro, percorsi multidisciplinari di educazione alla salute (con particolare riguardo alla prevenzione di disturbi alimentari); progetti di promozione della lettura, di potenziamento dell’attività sportiva, di educazione alla legalità ed alla cittadinanza attiva (tramite lo studio della Costituzione), nonché iniziative di contrasto al bullismo ed alla violenza nello sport; sono inoltre previste iniziative a sostegno del volontariato e dell’ integrazione di studenti con famiglie straniere, adottive, affidatarie.
Viene menzionata, inoltre, la promozione della diversità di genere come valore, accogliendo una delle osservazioni contenute nel parere espresso dalle Commissioni parlamentari sullo schema di direttiva relativo al 2007[16].
b) Formazione del personale scolastico tesa a sviluppare competenze finalizzate all’innalzamento dei livelli di apprendimento ed alla prevenzione e superamento del disagio giovanile.
c) Espansione dell’offerta formativa nelle scuole paritarie[17].
d) Miglioramento dell’offerta di integrazione scolastica per alunni con handicap (specie per quelli con handicap sensoriale, ai sensi della legge 69/2000), nonché per gli alunni ospedalizzati o seguiti in regime di day hospital[18].
Con riguardo alle caratteristiche delle iniziative sin qui descritte, la Sezione 2 dello schema sottolinea il raccordo con le esigenze delle comunità locali e la confluenza nel Piano dell’offerta formativa predisposto dalle scuole.
e) Misure perequative a sostegno dell’area di professionalizzazione del biennio post-qualifica degli istituti professionali[19].
f) Interventi per i settori dell’alternanza scuola-lavoro e dell’istruzione permanente degli adulti (da realizzare in collaborazione con le Regioni e gli Enti locali).
g) Iniziative per la valutazione dei progetti nazionali e per la realizzazione delsistema di valutazione de dirigenti scolastici da parte dell’INVALSI (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di istruzione e di formazione)[20]; a cui la legge finanziaria 2007 (legge 296/2006, art. 1, comma 613) ha attribuito il compito di formulare proposte e definire procedure in materia.
h) Iniziative di studio e documentazione dei processi innovativi, realizzati dalle istituzioni scolastiche d’intesa con gli uffici scolastici regionali.
Secondo quanto specifica la Sezione 2 dello schema:
o con riferimento all’alternanza scuola lavoro, si mira alla realizzazione di convenzioni con imprese, enti pubblici e privati disposti ad organizzare tirocini;
o con riferimento alle attività di studio e documentazione, i progetti saranno realizzati dall’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica[21]ed il monitoraggio curato dagli uffici scolastici regionali nell’ottica di costruire una rete di supporto nazionale.
Finanziamenti dei piani dell’offerta formativa (Sezione 3 dello schema)
Si precisa che tutte le istituzioni scolastiche fruiranno di un finanziamento per la realizzazione del più volte citato Piano dell’offerta formativa e delle attività di aggiornamento. Non è tuttavia specificato in tale Sezione l’importo assegnato direttamente alle scuole, che è poi indicato in 53,33 milioni di euro (vedi Sezione 5).
Le sezioni 4 e 5 dello schema di direttiva definiscono i criteri per la ripartizione del Fondo e suddividono la somma disponibile tra le varie finalità; inoltre vengono indicate (Sezione 5), nell’ambito di ciascuna voce, le somme affidate alla gestione delle istituzioni scolastiche e, rispettivamente, degli uffici dell’amministrazione centrale e periferica.
In generale, si specifica che la ripartizione differenziata delle somme è connessa:
· alla natura degli interventi;
· alla realizzazione di progetti nazionali già avviati;
· a parametri oggettivi (con riferimento al riparto fra singole istituzioni).
Si elencano nella tabella seguente gli importi assegnati agli interventi prioritari nel 2007 (Direttiva 5 ottobre 2007, n. 81) ponendoli a raffronto con quelli proposti per il 2008.
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2007 |
2008 |
Totale risorse (in milioni di euro) |
185, 9 |
179,4 |
Destinazione |
|
|
Ampliamento dell’offerta formativa (nelle scuole statali e paritarie) e formazione del personale (vedi Sezione 1, obiettivi indicati alle lettere da a) a c)); |
105,7 |
95,9 |
Integrazione alunni con handicap (vedi Sezione 1, lett .d) |
10,7 |
10,5 |
Interventi perequativi istituti professionali (Sezione 1, lett.e)) |
30,0 |
32,0 |
Alternanza scuola lavoro ed educazione permanente (vedi Sezione 1, lettera f) |
30,0 5,0 |
30,0 7,0. |
Valutazione dei progetti nazionali e realizzazione delle procedure di valutazione dei dirigenti scolastici (vedi Sezione 1, lettera g) |
2,5 |
2,0 |
Studio e documentazione dei processi innovativi; monitoraggio delle attività realizzate dalle scuole (vedi Sezione 1, lettera g) |
2,0 |
2,0 |
Si ricorda che (come illustrato nel paragrafo “Presupposti normativi”), sul totale dell’importo assegnato al Fondo, 40,9 milioni di euro sono destinati a finalità predeterminate per legge: 30 milioni all’alternanza scuola lavoro (art. 9 del D.Lgs. 77/2005[22]) e 10,9 all’offerta formativa per alunni con handicap sensoriale (art. 1 del L. 69/2000[23]).
Nella proposta di riparto per il 2008 solo l’importo assegnato a tale ultima finalità subisce una riduzione, come già avvenuto nel 2007, presumibilmente in relazione alla riduzione operata sull’intero importo del Fondo ai sensi dell’art. 1, comma 507, della legge finanziaria 2007.
Tra i destinatari del Fondo non figura l’Istruzione e la formazione tecnica superiore (IFTS), come previsto invece dall’art. 69 della legge 144/1999; in proposito viene specificato nello schema in esame che il Ministro dell’istruzione, università e ricerca ha richiesto al Ministero dell’economia e finanze una variazione di bilancio al fine di utilizzare per l’IFTS 5 milioni di euro a valere sull’autorizzazione di spesa di cui all’art. 1 comma 634 della legge finanziaria 2007 anziché sul Fondo per l’offerta formativa[24].
Si ricorda che l’IFTS è stato istituito dall’art. 69 della legge 144/1999 il quale ha posto la programmazione dei relativi interventi a carico del Fondo in esame, nei limiti delle risorse disponibili. La legge finanziaria 2007 (art. 1, commi 631 e 875[25]) ha poi previsto il riordino delI’IFTS ed istituito nello stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione un apposito Fondo per il potenziamento di tale tipologia di istruzione. Il Fondo in questione è destinato ad assorbire annualmente quota parte delle risorse stanziate a valere su varie autorizzazioni di spesa, tra le quali la citata legge finanziaria (art.1, comma 875) ha incluso il Fondo per l’ampliamento dell’offerta formativa.
Come risulta dalla Tabella precedente, la quota più consistente del Fondo (95, 9 milioni di euro) èdestinata all’ampliamento dell’offerta formativa ed alla formazione del personale (lettere a) b) e c) della Sezione 1).
Si riportano di seguito alcune ulteriori ripartizioni, indicate nella Direttiva per il 2007 per l’importo riservato a tali finalità (105,7 milioni di euro, di cui 55,9 milioni riservati alle istituzioni scolastiche) ponendole a raffronto con le ripartizioni proposte per il 2008[26] (95, 9 milioni di euro, di cui 53,3 assegnati alle scuole)[27].
Si segnala che tale sub-ripartizione è effettuata per obiettivi, quindi a prescindere dalle modalità di gestione delle somme (che compete, in parte, alle istituzioni scolastiche e, in parte, all’ amministrazione centrale o agli uffici regionali).
(in milioni di euro)
|
2007 |
2008 |
Destinazione |
|
|
|
18,00 |
18,00 |
|
12,00 |
8,00 |
|
8,00 |
8,00 |
|
4,0 |
4,0 |
|
25,9 |
20,0 |
|
0,9 |
1,0 |
|
0,4 |
0,04 |
|
5,5 |
5,5 |
In relazione alla considerevole differenza tra l’importo destinato nel 2007 e quello assegnato nel 2008 all’iniziativa comunitaria “Europass” (consistente nel rilascio di una serie di documenti attestanti il percorso formativo), da informazioni assunte presso la Direzione generale per la politica finanziaria del Ministero risulta che la spesa effettivamente sostenuta nel 2007, rispetto alla previsione, è stata di euro 40.000; conseguentemente per l’anno 2008 è stato confermato il medesimo importo.
Con riguardo alla modalità di gestione delle somme si rinvia al seguente prospetto, desunto dallo schema di direttiva in esame (Sezione 5); nella seconda colonna stato riportato l’intero importo destinato ad ogni finalità, quindi le quote affidate in gestione all’amministrazione centrale, agliUffici scolastici regionali d alle singole istituzioni scolastiche.
(in milioni di euro)
Finalità (esposte nella Sezione 1 dello schema) |
Importo totale
|
Amministrazione centrale |
Uffici scolastici regionali |
Istituzioni scolastiche |
Offerta formativa (scuole statali e paritarie) - formazione del personale (vedi lettere a) b) c)) |
95,9 |
41, 5 |
1 |
53,3 |
Integrazione alunni con handicap[30] (lett.d)) |
10,5 |
2,0 |
- |
8,5 |
Istituti professionali (lett.e)) |
30,0 |
- |
- |
30,0 |
Alternanza scuola lavoro-educ.permanente (lett.f) ) |
37,0 |
1,7 |
- |
35,3 |
Valutazione dei progetti-studio processi innovativi (lett.g) e h) ) |
4,0 |
4,0 |
- |
- |
Si segnala che, nel parere espresso sullo schema di Direttiva relativo al 2007, la VII Commissione della Camera[31], oltre ad auspicare l’incremento delle risorse del Fondo e l’introduzione dell’educazione alla diversità ed all’identità di genere come valore, aveva sottolineato l’opportunità di prevedere un’assegnazione più “strategica” del Fondo che tenesse conto a posteriori dei risultati conseguiti dalle scuole. La 7° Commissione del Senato[32]; aveva condiviso nella sostanza le tre considerazioni sopra citate.
Si osserva conclusivamente, che lo schema di direttiva è, come di consueto, articolato in sezioni che illustrano separatamente gli obiettivi del Fondo, le caratteristiche di questi, le quote riservate a ciascuno, le sub-ripartizioni e le modalità di gestione. Si rileva in proposito che la distribuzione in paragrafi diversi di notizie essenziali per un apprezzamento complessivo del provvedimento non sembra giovare alla chiarezza espositiva.
Si cita, a titolo di esempio, la separazione tra: indicazione degli interventi prioritari da realizzare con il Fondo; specificazione delle caratteristiche di questi ultimi; ripartizione delle somme destinate a ciascuno degli interventi (rispettivamente: Sezione 1, Sezione 2 e Sezione 4 dello Schema in esame).
[1] D. Lgs. 19 febbraio 2004, n. 59, Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della L. 28 marzo 2003, n. 53.
[2] Quanto agli interventi integrati, la legge specifica (art. 3) che nella ripartizione di fondi per attività in collaborazione con enti locali va accordata priorità ad interventi per i quali questi ultimi garantiscano concreta disponibilità o a progetti deliberati da reti di scuole.
[3] Sembra pertanto che, con l’acquisizione del parere parlamentare sullo schema in esame, il Governo ritenga di aver adempiuto l’obbligo di acquisizione del parere di cui all’art. 1, comma 2, della legge benché quest’ultimo concerna formalmente un provvedimento distinto, relativo all’adozione di un diverso atto governativo.
[4] L’art. 4 ha stanziato100 miliardi di lire per l’anno 1997, 400 mld. per il 1998 e 345 mld. a decorrere dal 1999.
[5] Legge 17 maggio 1999, n. 144.
[6] Legge 22 marzo 2000, n. 69 “Interventi finanziari per il potenziamento e la qualificazione dell’offerta di integrazione scolastica degli alunni con handicap”. La L. 69/2000 riserva fino al 55% dell’ importo agli istituti di istruzione a carattere atipico (istituti statali per sordomuti di Roma, Milano e Palermo ed Istituto statale “Augusto Romagnoli”) per l’attuazione della riforma di questi ultimi come enti di supporto all’autonomia scolastica (ai sensi dell’art. 21, co. 10, della L. 59/1997). Nelle more di tale riordino, l’importo in questione viene assegnato alla diretta gestione del Ministero; il restante 45% dei finanziamenti è riservato a progetti di integrazione e formazione del personale realizzati dalle scuole o dal Ministero. Lo schema di direttiva in esame ricalca, come del resto è avvenuto gli scorsi anni, tale impostazione prevedendo che l’importo riservato agli istituti (5,8 milioni di euro) sia assegnato a questi ultimi qualora i nuovi organi di gestione siano insediati entro il 2008; in caso contrario vada ad incrementare le risorse per l’integrazione degli alunni e la formazione del personale. Si ricorda che lo schema di regolamento di riordino degli istituti a carattere atipico è stato trasmesso alle Camere per il parere nella XIV legislatura (luglio 2003), il provvedimento non è stato tuttavia emanato.
[7] Il D.Lgs 15 aprile 2005, n. 77, reca Definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro a norma dell’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53. (cosidetta “legge Moratti”).
[8] L. 24 dicembre 2007, n. 244.
[9] Decreto Legge 17 agosto 2005, n. 162, Ulteriori misure per contrastare i fenomeni di violenza in occasione di competizioni sportive, convertito con modificazioni dalla legge 17 ottobre 2005 n. 210.
[10] Tali progetti sono predisposti dai ministri competenti (Istruzione, Interno, Politiche giovanili e le attivita' sportive) e inseriti nel POF (piano dell’offerta formativa) delle singole istituzioni.
[11] Legge 27 dicembre 2006, n. 296, (Tabella C, Ministero dell’istruzione).
[12] Il comma citato ha previsto l’accantonamento delle dotazioni di alcune u.p.b. iscritte nel bilancio dello Stato,
[13] La somma relativa al 1999 comprendeva, tuttavia, una quota degli stanziamenti per il 1998, non utilizzata nell’esercizio di riferimento.
[14] A partire dal 2001 la somma complessiva risulta integrata, come detto, dei 21,27 mld. di lire stanziati dalla L. 69/2000 per interventi di integrazione scolastica degli alunni con handicap.
[15] L'art. 21 della L. 59/1997 (così detta “Bassanini 1”) ha disposto l'attribuzione della personalità giuridica e dell'autonomia didattica, di ricerca, organizzativa e finanziaria alle singole istituzioni scolastiche demandandone l’attuazione a regolamenti di delegificazione (ex art. 17, co. 2, della L. 400/1988). Il principale di questi è il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, che disciplina l'autonomia didattica, organizzativa e di ricerca delle istituzioni scolastiche: essa é fondata sul Piano dell'offerta formativa (POF) adottato (art. 3 del DPR) da ciascuna istituzione e proposto agli alunni all’atto dell’iscrizione .
[16] Commissione Cultura della Camera, seduta del 27 settembre 2007; Commissione Istruzione del Senato, seduta del 2 ottobre 2007.
[17] L. 10 marzo 2000, n. 62 Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione.
[18] La predisposizione di misure a favore degli alunni ospedalizzati e dell’istruzione domiciliare è stata oggetto della circolare 10 ottobre 2001, n. 149; ed é stata poi indicata tra gli interventi prioritari dalle direttive sul riparto del Fondo per gli esercizi finanziari dal 2002 al 2007. A ciascuna direttiva ha fatto seguito apposita nota ministeriale recante l’ indicazione e la ripartizione della somma; da ultimo con circolare 5 dicembre 2007,n. 108, è stato effettuato il riparto delle risorse per la Scuola in ospedale e il Servizio di Istruzione Domiciliare per l’esercizio 2007 (2,1 milioni di euro allocati sul cap. 1518).
[19] Gli istituti professionali costituiscono uno dei percorsi dell’istruzione secondaria superiore (da ultimo, ai sensi dell’art. 13 del DL 7/2007, convertito con modif. dalla legge 40/ 2007); essi sono solitamente articolati in un ciclo triennale (al termine del quale si consegue un diploma di qualifica professionale) ed in un biennio post qualifica facoltativo che completa la formazione e consente l’accesso all’università. Si ricorda in proposito che l’art. 13 del citato DL7/2007 ha previsto un riordino complessivo dell’istruzione tecnico professionale attraverso regolamenti ministeriali da adottare entro il 31 luglio 2008,nonché l’eventuale costituzione di “poli tecnico-professionali”, comprensivi di istituti tecnici, istituti professionali, strutture della formazione professionale gestite dalle regioni e accreditate dallo Stato, Istituti operanti nell'ambito del sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore non universitaria (IFTS). Si ricorda infine che con DM n. 41 del 25 maggio 2007 (adottato sensi dell’art. 1, comma 605 lett. f) della legge finanziaria 2007) l’orario settimanale dell’istruzione professionale è stato ridotto da 40 a 36 ore a decorrere dall'a.s. 2007/08. Da ultimo con Pronuncia del 7 marzo 2008 il Consiglio nazionale della pubblica istruzione ha espresso un parere sul documento: “Persona, tecnologie e professionalità – gli istituti tecnici e professionali come scuola dell’innovazione ”, predisposto da apposita commissione ministeriale in vista del citato riordino.
[20] L’istituto è stato riordinato dal D.Lgs. 19 novembre 2004 n. 286, (Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, nonché riordino dell'omonimo istituto, a norma degli articoli 1 e 3 della legge 28 marzo 2003, n. 53. L’art. 1, commi 612-614, della legge finanziara 2007 (legge 296/2006) ne ha ridefinito gli organi di gestione e le competenze in ordine alla valutazione dei dirigenti scolastici.
[21] Si ricorda che l’organizzazione dell’Agenzia, istituita dalla legge finanziaria 2007 (art .1, commi 610 e 611), è ancora in corso di perfezionamento. Essa è destinata ad assumere compiti di ricerca educativa e consulenza didattica finora svolti dagli istituti regionali di ricerca educativa (IRRE) e dall’Istituto nazionale di documentazione e ricerca educativa (INDIRE); una disciplina specifica sarà dettata da un regolamento governativo (adottato ex art. 17, comma 2 della legge 400/1988). Nelle more dell’adozione di quest’ ultimo, con successivi DPCM, è stata protratta fino al 31 dicembre 2008 la durata in carica degli amministratori straordinari, nominati ai sensi della medesima legge finanziaria, in attesa della costituzione dei nuovi organi di gestione.
[22] Il D.Lgs 15 aprile 2005, n. 77, reca Definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro a norma dell’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53. (cosidetta “legge Moratti”).
[23] L. 22 marzo 2000, n. 69 (Interventi finanziari per il potenziamento e la qualificazione dell’offerta di integrazione scolastica degli alunni con handicap). La legge ha incrementato il Fondo di 10,99 milioni di euro annui (art. 1, co. 1), finalizzando tale importo al potenziamento dell’ integrazione scolastica degli alunni con handicap (in particolare con handicap sensoriali).
[24] Richiesta effettuata con nota 73/P del 30 gennaio 2008, cui ha fatto seguito il decreto di variazione del bilancio del Ministero dell’economia e finanze, emanato in data 8 aprile 2008.
[25] L’art. 1, commi 631 e 875, della legge finanziaria 2007 ha disposto:
• la riorganizzazione del sistema dell'istruzione e della formazione tecnica superiore (IFTS), secondo le linee guida adottate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della pubblica istruzione di concerto con il Ministro del lavoro e della previdenza sociale e con il Ministro dello sviluppo economico, previa intesa in sede di Conferenza unificata;
• l’istituzione nello stato di previsione del ministero della pubblica istruzione di un Fondo per l’istruzione e formazione tecnica superiore in quest’ultimo, che non ha quindi un importo determinato, confluiscono le risorse stanziate a valere sull'autorizzazione di spesa di 220 milioni per il settore dell’istruzione (di cui al comma 634 della medesima legge, ora allocati sull’UPB 2.1.5.6 cap1287), nonché risorse a valere sul Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e assegnate dal CIPE, con riferimento alle aree sottoutilizzate, per progetti finalizzati alla realizzazione dell’IFTS.
[26] Per la ripartizione degli altri importi si fa rinvio allo schema di direttiva.
[27] Tale sub-ripartizione è illustrata nella Sezione 4 della direttiva; mentre la Sezione 5 specifica la quota riservata alla gestione delle istituzioni scolastiche.
[28] Per il 2007 tale ultima finalità e stata inserita nel testo della direttiva a seguito delle osservazioni contenute nel parere espresso sullo schema dalle Commissioni Cultura della Camera e Istruzione del Senato .
[29] Con Decisione del Consiglio del 21 dicembre 1998 (1999/51/CE), è stato istituito il documento denominato «Europass-formazione». Esso è destinato ad attestare a livello comunitario il o i periodi di formazione effettuati da una persona che segue una formazione integrata dal lavoro, ivi compreso, l'apprendistato, in uno Stato membro diverso da quello in cui ha luogo la formazione (denominati «percorsi europei»). Il documento comunitario d'informazione denominato «Europass-Formazione» viene rilasciato dall'organismo responsabile dell'organizzazione della formazione nello Stato membro di provenienza a chiunque effettui un percorso europeo.
[30] Si ricorda che la L. 69/2000 riserva fino al 55% dell’ importo attribuito al Fopndo (10,99 milioni di euro) agli istituti di istruzione a carattere atipico (istituti statali per sordomuti di Roma, Milano e Palermo ed Istituto statale “Augusto Romagnoli”) per l’attuazione della riforma di questi ultimi come enti di supporto all’autonomia scolastica (ai sensi dell’art. 21, co. 10, della L. 59/1997). Nelle more di tale riordino, l’importo in questione viene assegnato alla diretta gestione del Ministero; il restante 45% dei finanziamenti è riservato a progetti di integrazione e formazione del personale realizzati dalle scuole o dal Ministero. Lo schema di direttiva in esame ricalca, come del resto è avvenuto gli scorsi anni, tale impostazione prevedendo che l’importo riservato agli istituti (5,8 milioni di euro) sia assegnato a questi ultimi solo qualora i nuovi organi di gestione siano insediati entro il 2008; in caso contrario vada ad incrementare le risorse attribuite alle scuole. Si ricorda che lo schema di regolamento di riordino degli istituti a carattere atipico è stato trasmesso alle Camere per il parere nella XIV legislatura (luglio 2003), il provvedimento non è stato tuttavia emanato.
[31] Seduta del 27 settembre 2007.
[32] Seduta del 2 ottobre 2007.