Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 26/XVI NOVEMBRE 2010
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 26    Progressivo: 2010
Data: 25/11/2010
Descrittori:
ATTIVITA' PARLAMENTARE NON LEGISLATIVA   CONTROLLO SUL GOVERNO
NOMINE IN ENTI   ORDINE DEL GIORNO
RELAZIONI GOVERNATIVE     


Notiziario mensile

Numero 26/XVI

NOVEMBRE 2010

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare


INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza a ottobre 2010 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di ottobre 2010 8

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di ottobre 2010 o previste in scadenza entro il 31 dicembre 2010 21

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 31 ottobre 2010 26

Sezione II 31

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 31

In evidenza ad ottobre 2010 32

Note annunciate al 31 ottobre 2010 in attuazione di atti di indirizzo 39

Ministero degli affari esteri 39

Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 60

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 74

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 31 ottobre 2010 77

Sezione III 79

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 79

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 80

In evidenza ad ottobre 2010 81

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1°-31 ottobre 2010 84

Relazioni governative 84

Relazioni non governative 90

Nuove relazioni previste da fonti normative 91

Relazioni governative 91

Relazioni non governative 92


AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.




















Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI





















La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, relativa al controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici nel mese di ottobre 2010, indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 dicembre 2010 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nuove nomine effettuate e di quelle in scadenza in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo della citata legge n. 14/1978, entro il 31 dicembre 2010, con l’indicazione dei titolari, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza a ottobre 2010


La prima sezione della pubblicazione “l’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti, monitorando il mese di ottobre 2010, con una proiezione previsionale sulle cariche in scadenza fino alla fine di dicembre2010. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno conto sia delle cariche rinnovate nel mese di ottobre, sia di quelle da rinnovare entro la fine di dicembre 2010, nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.


IN QUESTO NUMERO:


    - Nel mese di ottobre 2010 il Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina di Bernardo De Bernardinis a presidente dell'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale ISPRA.

- Ad ottobre sono stati nominati Rino Tarelli a componente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP e Piergiorgio Crucioli a presidente dell'Opera nazionale figli degli aviatori ONFA.

    - Tra ottobre e novembre sono state comunicate al Parlamento, dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le nomine dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali delle cinque terre, dell'Asinara, del Gargano e del Gran Paradiso.


-Si anticipa che nel mese di novembre 2010 il Consiglio dei ministri ha deliberato le nomine di Mario Colombo a presidente dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione INRAN e di Tiziano Zigiotto a presidente dell'Istituto nazionale di economia agraria INEA.


- Si anticipa che il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha comunicato al Parlamento la nomina del commissario straordinario dell'Ente nazionale risi.


- Si anticipa anche che è in corso di esame presso le Commissioni parlamentari competenti la proposta di nomina del presidente di DigitPA.


    - Tra novembre e dicembre 2010 sono previsti in scadenza gli incarichi del presidente e dei componenti del consiglio di amministrazione del Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste, del commissario straordinario dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica ANSAS, di quello dell'Ente parco nazionale dell'Appennino lucano – Val d'Agri – Lagonengrese, del presidente e di un componente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, dei presidenti delle Autorità portuali di Livorno, Bari e Trieste, e del presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA.

- Si anticipa che sono all'esame delle competenti Commissioni parlamentari anche le proposte di nomina del presidente e dei componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia per la sicurezza nucleare.


Per l’approfondimento sulle nomine e le scadenze nei singoli enti si rinvia alle relative note.



CENNI SUL PROCESSO DI RIFORMA DEL COMPARTO DEGLI ENTI PUBBLICI


Stato deltaglia-enti


Da tempo la presente pubblicazione segue l'evolversi delle normative riguardanti il processo di riforma, accorpamento e soppressione di enti pubblici, noto come normativataglia-enti che, come dettagliato infra, ha raggiunto il 31 ottobre 2010, un'importante scadenza.

Si ricorda che nel supplemento ordinario n. 39 alla Gazzetta ufficiale n. 48 del 27 febbraio 2010 era stata pubblicata la legge 26 febbraio 2010, n. 25 di conversione in legge con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, che all'art. 10-bis, termini in materia di “taglia-enti“ e di “taglia-leggi", tornava sulla suddetta normativa taglia-enti, volta a ridurre di numero, riformare e razionalizzare gli enti pubblici non economici, che ha come fondamento la legge 24 dicembre 2007, n. 244, finanziaria per il 2008, (comma 634 e seguenti dell’articolo 2) e l’articolo 26 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, come modificato dalla legge di conversione n. 133 del 6 agosto 2008.

Riassumendo, quest'ultima norma (come interpretata e modificata dalle successive, tra cui il comma 30 dell'articolo 7 del D.L. n. 78/2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 30 luglio 2010), stabiliva che dovessero essere soppressi gli enti pubblici non economici:

a) con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, con determinate esclusioni1 e ad eccezione di quelli confermati con decreto dei Ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione e per la semplificazione normativa da emanarsi entro novanta giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione n. 133/2008, e cioè entro il 20 novembre 20082, che possono, specifica l'art. 10-bis della citata legge di proroga di termini n. 25/2010, essere riordinati ai sensi dei commi 634 e seguenti dell’articolo 23della finanziaria 2008, con regolamenti sui quali il parere parlamentare non espresso dalle competenti Commissioni, non equivale più al parere favorevole;

b) quelli con dotazione pari o superiore a 50 unità, con esclusione degli stessi enti citati supra alla nota 1,nonché di quelli comunque non inclusi nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuati dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (periodo aggiunto dal comma 30 dell'articolo 7 del D.L. n. 78 del 31 maggio 2010, convertito dalla legge 122 del 30 luglio 2010, articolo che tra l'altro, come riportato negli scorsi numeri della presente pubblicazione, disponeva la soppressione di numerosi enti pubblici), per i quali alla scadenza del 31 ottobre 2009 non fossero stati emanati i regolamenti di riordino ai sensi della citata legge finanziaria 2008 o non fossero stati approvati in via preliminare dal Consiglio dei ministri i relativi schemi di regolamento di riordino. Per evitare la soppressione di questi ultimi la norma dell'articolo 10-bis della supra citata legge di proroga termini n. 25 del 2010, aveva stabilito che gli schemi di regolamento di riordino dovessero essere adottati in via definitiva entro il 31 ottobre 2010 (salvando comunque dalla soppressione gli enti oggetto di apposite previsioni legislative di riordino entrate in vigore nella XVI Legislatura).


SCHEMA RIEPILOGATIVO

La normativa taglia-enti stabilisce la soppressione degli enti pubblici non economici:

a) con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, con esclusione degli ordini professionali e loro federazioni, delle federazioni sportive, degli enti non inclusi nell’elenco ISTAT, di quelli la cui funzione consiste nella conservazione e nella trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni, nonché delle autorità portuali, degli enti parco e degli enti di ricerca, e ad eccezione di quelli confermati con decreto interministeriale del 19/11/2008

b) con dotazione organica pari o superiore a 50 unità,con le stesse esclusioni di cui al punto a), per i quali non vengano adottati i relativi schemi di regolamento di riordino in via definitiva entro il 31/10/2010, salvando comunque gli enti riordinati nella XVI Legislatura





a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di ottobre 2010


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.

Qualora lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare, ulteriori rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, (convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444), sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale delle Cinque Terre

Commissario straordinario:


Aldo Cosentino

Nomina comunicata al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 14/10/2010

1/10/2010

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Ente parco nazionale dell'Asinara

Commissario straordinario:


Pasqualino Lorenzo Federici

Si anticipa che la nomina è stata comunicata al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera l'8/11/2010

13/10/2010

(con decorrenza 7/10/2010)

Ente parco nazionale del Gargano

Commissario straordinario:


Stefano Pecorella

Si anticipa che la nomina è stata comunicata al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 10/11/2010

27/10/2010

(con decorrenza 2/11/2010)

Ente parco nazionale del Gran Paradiso

Commissario straordinario:


Italo Cerise

Si anticipa che la nomina è stata comunicata al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 10/11/2010

27/10/2010

(con decorrenza 2/11/2010)


Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha nominato i nuovi commissari straordinari degli Enti parco nazionali delle Cinque Terre e dell'Asinara e ha prorogato gli incarichi dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali del Gargano e del Gran Paradiso, tutti per tre mesi e comunque non oltre le nomine dei presidenti.

Glienti parco nazionali sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, legge quadro sulle aree protette, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate e previa espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari.

La nomina dei presidenti degli enti parco è disciplinata dal comma 3 dell’articolo 9 della supra citata legge n. 394/1991, secondo cui: il presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente d'intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco nazionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'ente parco ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili che sottopone alla ratifica del consiglio direttivo nella seduta successiva. Il successivo comma 4 specifica che: il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate (…), mentre il comma12 (come modificato dal comma 8 dell’articolo11-quaterdecies del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 convertito dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248) stabilisce che gli organi dell'ente parco durano in carica cinque anni (eliminando così il precedente limite di una sola possibilità di riconferma).Sulle nomine dei presidenti di questi enti viene richiesto il parere parlamentare ai sensi dell’articolo 1 della citata L. n. 14/1978.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale

ISPRA

Presidente:


Bernardo

De Bernardinis

Pareri favorevoli espressi, ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978, dalla Commissione 13° Territorio e ambiente (Senato) il 15/9/2010 e dalla Commissione

VIII Ambiente (Camera)

il 29/9/2010

5/10/2010

D.P.C.M, previa deliberazione del C.d.m. su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo parere motivato delle competenti Commissioni parlamentari


Il 5 ottobre 2010 Bernardo De Bernardinis è stato nominato per tre anni, con D.P.C.M su proposta del Ministro dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare, presidente dell'Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale ISPRA. La nomina di De Bernardinis è conforme ai pareri favorevoli espressi dalle competenti Commissioni parlamentari. Il consiglio di amministrazione dell'istituto, composto, oltre che dal presidente, dall'ex commissario straordinario Vincenzo Grimaldi e da Maria Fernanda Stagno D'Alcontres, Fabrizio Penna e Aldo Cosentino, è stato nominato, sempre per un triennio, con D.M. del suddetto ministro del 5 agosto 2010.

L'ISPRA è stato istituito dall’articolo 28 dellalegge 6 agosto 2008, n. 133,Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, che stabilisce:1. E' istituito, sotto la vigilanza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, l'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). 2. L' ISPRA svolge le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie strumentali e di personale, dell'Agenzia per la protezione dell'Ambiente e per i servizi tecnici [APAT] di cui all'articolo 38 del decreto legislativo n. 300 del 30 luglio 1999, e successive modificazioni, dell'Istituto Nazionale per la fauna selvatica [INFS] di cui alla legge 11 febbraio 1992, n. 157 e successive modificazioni, e dell'Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare [ICRAM] di cui all'articolo 1-bis del decreto-legge 4 dicembre 1993, n. 496, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 gennaio 1994, n. 61, i quali, a decorrere dalla data di insediamento dei commissari di cui al comma 5 del presente articolo, sono soppressi. (...). 8. Il presidente viene scelto nell'ambito degli esperti con elevata qualificazione tecnico-scientifica. (…).

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 179 del 3 agosto 2010 è stato pubblicato il D.M. 21 maggio 2010 n. 123 del Ministero dell'ambiente e per la tutela del territorio e del mare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze: Regolamento recante norme concernenti la fusione dell’APAT, dell’INFS e dell’ICRAM in un unico istituto, denominato Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), a norma dell’articolo 28, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

Tale decreto all'articolo 5 stabilisce che : 1. Il presidente e' nominato, ai sensi dell'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, tra persone di alta qualificazione scientifica o istituzionale nelle materie di competenza dell'Istituto, previo parere motivato delle competenti commissioni parlamentari permanenti competenti per materia. Decorsi venti giorni dalla trasmissione alle commissioni, ove il parere non sia stato reso, si procede comunque alla nomina. 2. Il presidente: a) ha la rappresentanza legale dell'ente; b) predispone il piano triennale delle attività e l'aggiornamento del programma di ricerca dell'Istituto, in base alle direttive generali del Ministro vigilante, tenendo conto degli eventuali suggerimenti e proposte di cui all'articolo 8, comma 2, e stipula la convenzione con il Ministro, di cui all'articolo 12, comma 4, predisposta in coerenza con le direttive generali anzidette; c) assicura l'unita' di indirizzo delle attività dell'ente; d) convoca e presiede il consiglio di amministrazione e ne stabilisce l'ordine del giorno di cui all'articolo 6, predisponendo i relativi atti, nonché provvede nelle materie e per gli atti delegati dal consiglio stesso, ovvero nei casi d'urgente necessità, salva ratifica da parte dello stesso organo nella prima riunione successiva; e) convoca e presiede il consiglio scientifico; f) vigila sull'esecuzione delle delibere e verifica l'attività svolta dall'Istituto, avvalendosi del servizio di controllo interno; g) esercita ogni competenza non attribuita espressamente ad altri organi dalla legge, dai regolamenti e dallo statuto.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Commissione di vigilanza sui fondi pensione

COVIP



Componente:


Rino Tarelli

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 e dell'art. 18, co. 3, del D.lgs. 5 /12/ 2005,

n. 252 dalla XI Commissione Lavoro (Camera) e dalla 11° Commissione Lavoro, previdenza sociale

(Senato), il 6/10/2010

22/10/2010

D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del lavoro e politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze



Rino Tarelli è stato nominato con D.P.R. del 22 ottobre 2010 componente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP, conformemente ai pareri favorevoli espressi nel mese di ottobre dalle competenti Commissioni parlamentari. Tarelli ha sostituito Bruno Mangiatordi, il cui mandato era scaduto il 20 marzo 2010.

Riguardo alla procedura di nomina dei componenti della COVIP (istituita con l’art. 16 del D.Lgs. n. 124 del 21 aprile 1993, sostituito dall’art. 13 della L. 8 agosto 1995, n. 335), il comma 3 dell’articolo 18 del D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, recante disciplina delle forme pensionistiche complementari, stabilisce che: la COVIP è composta da un presidente e da quattro membri, scelti tra persone dotate di riconosciuta competenza e specifica professionalità nelle materie di pertinenza della stessa e di indiscussa moralità e indipendenza, nominati ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14, con la procedura di cui all'articolo 3 della legge 23 agosto 1988, n. 4004; la deliberazione del Consiglio dei ministri è adottata su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il presidente e i commissari durano in carica quattro anni e possono essere confermati una sola volta (...).

Inoltre i primi due commi del suddetto articolo 18 del D.Lgs. n. 252/2005, stabiliscono che: 1. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali vigila sulla COVIP ed esercita l’attività di alta vigilanza sul settore della previdenza complementare, mediante l'adozione, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, di direttive generali alla COVIP, volte a determinare le linee di indirizzo in materia di previdenza complementare. 2. La COVIP è istituita con lo scopo di perseguire la trasparenza e la correttezza dei comportamenti e la sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari, avendo riguardo alla tutela degli iscritti e dei beneficiari e al buon funzionamento del sistema di previdenza complementare. La COVIP ha personalità giuridica di diritto pubblico.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente nazionale risi ENR

Commissario straordinario:


Stefano Vaccari

Si anticipa che la nomina è stata comunicata ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciata l'8/11/2010

16/7/2010

D.M. del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali



Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha comunicato la nomina di Stefano Vaccari a commissario straordinario dell'Ente nazionale risi ENR, fino alla nomina dei nuovi organi e comunque per non oltre sei mesi. L'ENR, ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, si occupa della tutela del settore risicolo, anche promuovendo il riso italiano con campagne di informazione e concorsi, fornendo assistenza tecnica agli agricoltori, servizio di analisi e, in generale, conducendo azioni volte al miglioramento della produzione. L'ente attua altresì il controllo di tutta la commercializzazione del riso italiano stilando annualmente bilanci preventivi e consuntivi di collocamento, agevolando la filiera ad attuare azioni per orientare le scelte commerciali. L’ENR svolge anche l'attività di organismo pagatore degli aiuti e degli interventi comunitari per conto dell'Unione europea. L'ente dispone inoltre di un centro ricerche che collabora con diverse istituzioni italiane ed internazionali. Con decreto interministeriale del 19 marzo 2010 erano state approvate alcune modifiche allo statuto dell´ENR (che era stato approvato con D.I. del 1° febbraio 2006). La prima porta la possibilità di rinnovo dell’incarico del presidente da una sola volta a non più di due (art. 5, comma 1). La seconda riguarda la composizione del Cda, per cui l’art. 6, comma 1 viene così modificato: Il Consiglio di amministrazione, nominato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali è composto, oltre che dal Presidente, da: a) 1 membro in rappresentanza delle regioni interessate alla risicoltura designato dalla Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome; b) 3 membri scelti tra una rosa di nominativi indicati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative della filiera risicola. La scelta dei membri di cui alla lettera b) è effettuata in maniera da assicurare una calibrata rappresentanza delle due componenti della filiera.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Istituto nazionale di economia agraria

INEA



Presidente:


Tiziano

Zigiotto

Richiesta di parere parlamentare trasmessa ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 e assegnata alla

XIII Commissione Agricoltura (Camera) e alla 9° Commissione Agricoltura (Senato) il 28/9/2010; pareri non espressi

Nomina deliberata dal Consiglio dei ministri il 5/11/2010,

in corso di perfezionamen-to con D.P.R.

D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, sentite le Commissioni parlamentari competenti



Il 5 novembre 2010 il Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina di Tiziano Zigiotto a presidente dell'Istituto nazionale di economia agraria INEA,ente pubblico di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, istituito, con personalità giuridica e gestione autonoma, con R.D. n. 1418 del 10 maggio 1928, allo scopo di eseguire indagini e studi di economia agraria e forestale con particolare riguardo alle necessità della legislazione agraria, dell'amministrazione rurale e delle classi agricole. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento aveva trasmesso nello scorso mese di settembre alle Camere, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, la richiesta di parere sulla proposta di nomina di Zigiotto, sulla quale le Commissioni parlamentari non si sono espresse. Il presidente uscente, Lino Carlo Rava, era stato nominato per quattro anni con D.P.C.M. del 22 settembre 2006, con decorrenza 12 dicembre 2006.

L'INEA è stato ricompreso tra gli enti del comparto ricerca dalla legge n.70/1975 e con D.P.R. 1708/1965 è stato designato quale organo di collegamento tra lo Stato italiano e l'Unione europea per la creazione e la gestione della Rete d'informazione contabile agricola (RICA). Con D.M. del 31 marzo 1990 è stato inserito tra gli enti che fanno parte del Sistema statistico nazionale (SISTAN).

L’ente è stato riordinato dal D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 454 che ha dettato la disciplina per la riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione

INRAN




Commissario straordinario:


Amedeo Gerolimetto

(con i due subcommissari Simona Angelini e Salvatore Pruneddu)


Si anticipa che la nomina è stata comunicata ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciata l'8/11/2010

15/10/2010

D.M. del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

Presidente:


Mario

Colombo

Richiesta di parere parlamentare trasmessa ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 e assegnata alla

XIII Commissione Agricoltura (Camera) e alla 9° Commissione Agricoltura (Senato) il 28/9/2010; pareri non espressi

Nomina deliberata dal Consiglio dei ministri il 5/11/2010,

in corso di perfezionamen-to con D.P.R.

D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, sentite le Commissioni parlamentari competenti



Si anticipa che il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha comunicato la nomina di Amedeo Gerolimetto a commissario straordinario dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione INRAN, con i due subcommissari Simona Angelini e Salvatore Pruneddu, fino alla nomina degli organi di ordinaria gestione e comunque per un periodo non superiore a sei mesi, essendosi nel frattempo dimesso il presidente Cannella, ed essendo stato sciolto il consiglio di amministrazione dell'ente, entrambi nominati nel 2007.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento aveva trasmesso, con lettera del 24 settembre 2010, annunciata alla Camera il 28 settembre 2010, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Mario Colombo a presidente, in merito al quale le Commissioni parlamentari non si sono espresse. Si anticipa che il 5 novembre 2010 il Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina di Colombo a presidente, attualmente in corso di perfezionamento.

L’INRAN è un ente pubblico di ricerca sugli alimenti e la nutrizione che coniuga l’attività di ricerca nei suddetti campi con l’attività di informazione ed educazione del consumatore. L’istituto, nato nel 1999 dalla riforma del preesistente Istituto nazionale della nutrizione, è un ente pubblico di ricerca che opera sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. In particolare l’art.11 del D.Lgs. n. 454 del 1999 stabilisce che l’INRAN svolge attività di ricerca, informazione e promozione nel campo degli alimenti e della nutrizione, ai fini della tutela del consumatore e del miglioramento qualitativo delle produzioni agro-alimentari.

Con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con quelli per la pubblica amministrazione e l'innovazione e dell'economia e delle finanze, del 17 febbraio 2010 (G.U. n. 49 del 1° marzo 2010), è stata approvata la modifica dell'articolo 5, comma 1 dello statuto dell’INRAN, secondo cui il consiglio di amministrazione è composto dal presidente e da quattro membri nominati con D.M. del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, di cui uno (e non più due) designato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, conformemente al dettato del comma 1 dell’art. 4-sexiesdecies del D.L. 3 novembre 2008, n. 171, convertito dalla legge 30 dicembre 2008, n. 205.

Si ricorda che, il comma 20 dell'articolo 7 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla L. n. 122 del 30 luglio 2010, stabilisce che l'INRAN subentri sia all'Istituto nazionale per le conserve alimentari INCA, sia all'Ente nazionale delle sementi elette ENSE, che sono stati contestualmente soppressi.




















Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Opera nazionale per i figli degli aviatori

ONFA

Presidente:


Piergiorgio Crucioli

Parere parlamentare favorevole ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 espresso il 28/9/2010 dalla 4° Commissione difesa (Senato)

e dalla IV Commissione difesa (Camera) il 6/10/2010

26/10/2010


D.P.R. emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del Ministro della difesa, sentito il Capo di stato maggiore dell'Aeronautica


Componenti del Consiglio di amministrazione:


Nicola Lanza

De Cristoforis, Salvatore Galliano, Maria Laura Morì e Attilio Salutari


Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

Si anticipa che il Cda è stato nominato il 9/11/2010

D.M. del Ministro della difesa


Piergiorgio Crucioli è stato confermato, per un secondo mandato triennale, presidente dell'Opera nazionale dei figli degli aviatori ONFA, con D.P.R. del 26 ottobre 2010. Tra settembre e ottobre 2010 le competenti Commissioni parlamentari avevano espresso parere favorevole sulla relativa proposta di nomina. Gli incarichi dei precedenti organi dell'ONFA erano scaduti l'8 giugno 2010. Si anticipa che il 9 novembre 2010 il Ministro della difesa ha rinnovato anche il consiglio di amministrazione, che oggi è composto dal presidente e da altri quattro consiglieri, così come previsto dall'articolo 6, comma 5 del D.L. n. 78, del 31 maggio 2010, convertito dalla legge n. 122 del 20 luglio 2010. L'ONFA, istituito dal R.D. 21 agosto 1937, n.1585, e riordinato con D.P.R. 23 dicembre 2009, n. 215, è un ente di diritto pubblico dotato di autonomia amministrativa e contabile avente lo scopo di provvedere all’assistenza degli orfani del personale militare dell’Aeronautica militare sotto la vigilanza del Ministro della difesa.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

DigitPA


Presidente:


Francesco Beltrame

Si anticipa che la richiesta di parere parlamentare è stata trasmessa ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 e assegnata alla Commissione I

Affari costituzionali (Camera) l'8/11/2010 e alla Commissione 1° Affari costituzionali (Senato) il 4/11/2010

Procedura di nomina in corso

D.P.R. su proposta del Ministro per la pubblica amministrazio-ne e l’innovazione, previa deliberazione del Consiglio dei ministri


Si anticipa che l'8 novembre 2010 il ministro per i rapporti con il Parlamento ha trasmesso la proposta di nomina di Francesco Beltrame a presidente dell’ente DigitPA (ex Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione CNIPA). L'ente era stato affidato il 9 marzo scorso al commissario straordinario Fabio Pistella.

Sulla Gazzetta ufficiale n. 290, serie generale del 14 dicembre 2009, era stato pubblicato il decreto legislativo n. 177 del 1° dicembre 2009 di riorganizzazione, del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione CNIPA, ora denominato DigitPA, a norma dell'articolo 24 della legge 18 giugno 2009, n. 69 (recante disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile, che delegava appunto il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riordino, tra l'altro, del CNIPA), emanato su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, del Ministro per i rapporti con le Regioni e del Ministro per l'attuazione del programma di Governo.

Tale provvedimento stabilisce tra l'altro: Art. 2 . 1. (...) il Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione, (...) assume la denominazione: «DigitPA». 2. DigitPA e' un ente pubblico non economico, con sede in Roma e competenza nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nell'ambito della pubblica amministrazione; esso opera secondo le direttive, per l'attuazione delle politiche e sotto la vigilanza del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, con autonomia tecnica e funzionale, amministrativa, contabile, finanziaria e patrimoniale. 3. DigitPA svolge funzioni di natura progettuale, tecnica e operativa, con la missione di contribuire alla creazione di valore per cittadini e imprese da parte della pubblica amministrazione, attraverso la realizzazione dell'amministrazione digitale.

Art. 3. 1. Al fine di conseguire le finalità di cui all'articolo 2, DigitPA opera, nell'ambito delle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, ed in coerenza con il Piano ICT nella pubblica amministrazione centrale, di cui all'articolo 22, comma 1, sulla base di un Piano triennale per la programmazione di propri obiettivi ed attività, aggiornato annualmente, nel quale sono determinate le metodologie per il raggiungimento dei risultati attesi, le risorse umane e finanziarie necessarie al fine. Il Piano triennale e' approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. 2. A DigitPA, in particolare, sono affidate le seguenti funzioni: a) funzioni di consulenza e proposta.(...) b) funzioni di emanazione di regole, standard e guide tecniche, nonché di vigilanza e controllo sul rispetto di norme. (...) c) funzioni di valutazione, di monitoraggio e di coordinamento. (...) d) funzioni di predisposizione, realizzazione e gestione di interventi e progetti di innovazione.(...). 3. DigitPA esprime pareri tecnici, obbligatori e non vincolanti, sugli schemi di contratti stipulati dalle pubbliche amministrazioni centrali concernenti l'acquisizione di beni e servizi relativi ai sistemi informativi automatizzati per quanto concerne la congruità tecnico-economica (...). 4. Fermo restando quanto disposto all'articolo 22, l'Ente svolge ogni altra funzione prevista da leggi e regolamenti già attribuita al CNIPA, nell'ambito delle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato. (...). Art. 5. 1. Il Presidente e' scelto fra persone di alta qualificazione tecnica e manageriale con profonda conoscenza in materia di innovazione tecnologica comprovata da competenze in ambito scientifico e da esperienza di gestione di enti o strutture complesse, pubbliche o private. E' nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri. Dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta. Se dipendente statale o docente universitario, per l'intera durata dell'incarico, e' collocato, rispettivamente, nella posizione di fuori ruolo o di aspettativa. 2. Il Presidente ha la rappresentanza legale di DigitPA e cura i rapporti esterni con le istituzioni e le amministrazioni pubbliche nazionali, comunitarie ed internazionali. 3. Il Presidente, che e' responsabile dell'attività dell'Ente sotto il profilo tecnico e scientifico, predispone il Piano triennale di cui all'articolo 3, comma 1, che sottopone alla deliberazione del Comitato direttivo e ne garantisce l'attuazione. (...). Art. 6. 1. Il Comitato direttivo e' composto dal Presidente e da tre membri, scelti fra persone dotate di alta e riconosciuta competenza e professionalità tecnica e gestionale. I componenti del Comitato direttivo sono nominati, su proposta del Ministro delegato, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Comitato direttivo dura in carica quattro anni, i suoi componenti possono essere confermati una sola volta (...). 2. Il Comitato direttivo ha poteri di programmazione, indirizzo, controllo e regolazione dell'attività dell'Ente. (...).




b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di ottobre 2010
o previste in scadenza entro il 31 dicembre 2010


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste

Presidente:


Carlo Michellone

Parere parlamentare ai sensi dell'art.1 della L. n. 14/1978

17/11/2010

Il presidente uscente fu nominato con D.P.C.M su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentita la Regione autonoma Friuli Venezia-Giulia


Componenti del consiglio di amministrazione:


Giuseppe Martini,

Giorgio Zauli,

Piero Nicolini,

Francesco Russo,

Giancarlo Ghirardi,

Daniele Amati,

Stefano Cristiani,

Nicola Pangher,

Franco Belci,

Giorgio Gabassi,

Gianfranco Imperato,

Dino Baggio,

Fabio Ruzzier e

Michele Morgante


Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

27/11/2010

I consiglieri uscenti furono nominati con D.M. del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, su indicazione del C.N.R., di università, enti locali, organizzazioni sindacali e camere di commercio del Friuli Venezia-Giulia


A novembre 2010 sono previsti in scadenza i mandati di Gian Carlo Michellone come presidente del Consorzio per l'Area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste e quelli dei componenti il consiglio di amministrazione, nominati per quattro anni nel novembre 2006.

Il Consorzio è un ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e di ordinamento autonomo, finanziato principalmente da fondi pubblici e sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'università e ricerca.

Per il conseguimento delle proprie finalità, definite nella legge n. 399/1989 di riordino dell'Osservatorio geofisico sperimentale e nel D.Lgs. n. 381/1999 con cui esso è stato trasformato in istituto nazionale, l'ente realizza, gestisce e promuove il Parco scientifico e tecnologico AREA Science Park, le cui principali attività sono la valorizzazione della ricerca e del territorio, il trasferimento tecnologico, la formazione delle risorse umane, l'attrazione di investimenti e la divulgazione scientifica. Il Parco opera da centro di raccordo tra il mondo accademico e l’industria, promuovendo e gestendo un alto numero di attività e servizi.

Si ricorda che gli enti di ricerca sono stati riordinati, in attuazione dell'articolo 1 della legge n. 165 del 27 settembre 2007, dal D.Lgs. n. 213 del 31 dicembre 2009.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale dell'Appennino lucano - Val d'Agri – Lagonegrese


Commissario straordinario:


Domenico Totaro

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

5/11/2010 e comunque non oltre la nomina del presidente

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Nel mese di novembre 2010 era in scadenza il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale dell'Appennino lucano - Val d'Agri – Lagonegrese, Domenico Totaro, in carica dal 24 ottobre 2008 e prorogato nell'incarico da ultimo, per tre mesi, con D.M. del 6 agosto 2010, con decorrenza 5 agosto 2010.



















Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Autorità portuale di Livorno

Presidente:


Roberto Piccini

Parere parlamentare ai sensi dell'art.1 della L. n. 14/1978

5/12/2010


D.M. del Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro infrastrutture e d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio

Autorità portuale di Bari

Presidente:


Francesco Palmiro Mariani

Autorità portuale di Trieste

Presidente:


Claudio Boniciolli


Il 5 dicembre 2010 scadranno i mandati dei presidenti delle Autorità portuali di Livorno, Bari e Trieste, nominati per quattro anni con decreti del 1° dicembre 2006 e notificati il successivo 5 dicembre, conformemente ai pareri espressi il 15 e 16 novembre 2006 da parte delle Commissioni lavori pubblici e comunicazioni del Senato e trasporti della Camera.

Le autorità portuali sono state istituite dalla legge 28 gennaio 1994, n. 84, con compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali e delle altre attività commerciali ed industriali esercitate nei porti. L’autorità portuale ha inoltre poteri di regolamentazione e di ordinanza, anche in riferimento alla sicurezza rispetto a rischi di incidenti connessi alle suddette attività ed alle condizioni di igiene del lavoro, sovrintende alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nell'ambito portuale, compresa quella per il mantenimento dei fondali, previa convenzione con il Ministero delle infrastrutture, ed ha competenza nell’affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale. L'autorità portuale ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L’art. 8 della suddetta legge n. 84/1994 stabiliva che i presidenti di questi enti fossero nominati dall’allora Ministro dei trasporti e della navigazione (oggi Ministro delle infrastrutture e dei trasporti), d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA

Presidente:


Romualdo Coviello

Parere parlamentare ai sensi dell'art.1 della L. n. 14/1978

5/12/2010


Il presidente uscente era stato nominato con D.P.C.M. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, sentite le Commissioni parlamentari competenti



Il 5 dicembre prossimo giungerà a scadenza anche il mandato di Romualdo Coviello come presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA, essendo stato nominato per un quadriennio con D.P.C.M. del 5 dicembre 2006, dopo che le Commissioni agricoltura delle Camere non si erano espresse sulla relativa proposta.

Il CRA, è stato istituito con il D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 454 di riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59. E’ un ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale e con istituti distribuiti sul territorio. Il CRA ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è posto sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed è dotato di autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. Gli istituti scientifici e tecnologici e le relative sezioni operative, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 novembre 1967, n. 1318, e alla legge 6 giugno 1973, n. 306, costituiscono gli istituti del Consiglio, mantenendo la propria autonomia scientifica, amministrativa, contabile e finanziaria. Il Consiglio, attraverso i suoi istituti, svolge, valorizza e promuove la ricerca scientifica e applicata e l'innovazione, anche al fine di promuovere uno sviluppo agricolo e rurale sostenibile; individua processi produttivi e tecniche di gestione innovativi anche attraverso miglioramenti genetici e l’applicazione e il controllo delle biotecnologie; fornisce consulenza ai ministeri, alle regioni e alle province autonome; favorisce il processo di trasferimento dei risultati ottenuti alle imprese e collabora a tal fine con le regioni; esegue ricerche a favore di imprese del settore agricolo, ittico e agroindustriale. Tutte queste attività sono svolte anche nel quadro della collaborazione scientifica e tecnologica con le università e le loro strutture di ricerca, con gli istituti e laboratori del Consiglio nazionale delle ricerche e con altri enti pubblici di ricerca.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica

ANSAS


Commissario straordinario:


Stefania Fuscagni

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

31/12/2010


D.P.C.M.


Il 31 dicembre prossimo scadrà il mandato commissariale presso l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica ANSAS di Stefania Fuscagni, nominata inizialmente con D.P.C.M. del 27 gennaio 2010 e riconfermata con D.P.C.M. del 30 luglio 2010.

L'ANSASè stata istituita ai sensi dei commi 610 e 611 della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007) e subentra all’Istituto nazionale di documentazione per l’innovazione e la ricerca educativa INDIRE e agli istituti regionali di ricerca educativa IRRE. La norma dispone che allo scopo di sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche nella dimensione dell’Unione europea ed i processi di innovazione e di ricerca educativa nelle medesime istituzioni, nonché per favorirne l’interazione con il territorio, è istituita presso il Ministero della pubblica istruzione, […] l’Agenzia [...], avente sede a Firenze, articolata, anche a livello periferico, in nuclei allocati presso gli uffici scolastici regionali ed in raccordo con questi ultimi, con le seguenti funzioni: a) ricerca educativa e consulenza pedagogico - didattica; b) formazione e aggiornamento del personale della scuola; c) attivazione di servizi di documentazione pedagogica, didattica e di ricerca e sperimentazione; d) partecipazione alle iniziative internazionali nelle materie di competenza; e) collaborazione alla realizzazione delle misure di sistema nazionali in materia di istruzione per gli adulti e di istruzione e formazione tecnica superiore; f) collaborazione con le regioni e gli enti locali.



c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza entro il 31 ottobre
2010


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Fondazione Centro sperimentale di cinematografia

CSC


Componente del consiglio di amministrazione:


Daniela Formento

Parere parlamentare ai sensi dell'art. 6,

co. 1del D.lgs. 18/11/1997, n. 426, modificato dal

D.lgs. 22/1/2004, n.32

26/10/2010


D.M. del Ministro per i beni e attività culturali, che designa il presidente e 3 consiglieri; un altro è designato dal Ministro dell'economia e 2 possono esserlo da soggetti che contribuiscono per almeno un milione l'anno alla Fondazione


Si informa che nella seduta del 26 ottobre 2010 il consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia ha preso atto della decadenza dalla carica di consigliere di Daniela Formento, rappresentante in esso della Regione Piemonte. Tale decadenza consegue alla cessazione del suo rapporto di lavoro con la suddetta regione.

Si ricorda che Formento era stata nominata componente del consiglio di amministrazione della Fondazione il 29 ottobre 2007, ai sensi dell'articolo 6, comma 1 del decreto legislativo 18 novembre 1997, n. 426, come modificato e integrato dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 32, secondo cui: il consiglio di amministrazione è nominato con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, ed è composto dal presidente, indicato dal medesimo Ministro, e da quattro componenti, designati, rispettivamente, tre dal Ministro per i beni e le attività culturali ed uno dal Ministro dell'economia e delle finanze. I componenti del consiglio di amministrazione sono individuati tra personalità di elevato profilo culturale, con particolare riguardo al campo cinematografico ed audiovisivo, e con comprovate capacità organizzative. Possono far parte del consiglio di amministrazione due ulteriori rappresentanti di soggetti pubblici o privati che partecipino alle attività della Fondazione con un contributo annuo di almeno un milione di euro. Essi restano in carica per l'anno cui si riferisce il contributo. Il presidente e gli altri componenti del Cda di competenza del Ministero per i beni e attività culturali furono invece nominati per quattro anni lo scorso 23 luglio 2008, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni competenti di Camera e Senato alla metà del mese di luglio 2008. Si trattava di Francesco Alberoni (già nominato presidente per due precedenti mandati il 5 marzo 2002 e il 17 giugno 2004) e dei consiglieri di amministrazione Giuseppe (Pupi) Avati, Dario Edoardo Viganò e Giancarlo Giannini (anche quest’ultimo, come il presidente, è al terzo mandato, mentre gli altri due sono stati nominati per la prima volta nel 2008). Non risulta invece ancora nominato il consigliere di competenza del Ministro dell’economia e delle finanze.

Il Centro, nato nel 1935, trasformato in fondazione con il citato D.Lgs. n. 426/1997 e riordinato con il D.Lgs. n. 32/2004, si occupa di alta formazione, conservazione e ricerca nel campo della cultura cinematografica.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Autorità per l’energia elettrica e il gas

Presidente:


Alessandro Ortis





Parere parlamentare ai sensi del co. 7, art. 2 della L. n. 481 del 14/11/1995

15/12/2010 (rispetto alla data della pubblicazione sulla G.U. della comunicazionedel D.P.R. di nomina del 27/11/2003)

Nominati con D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dello sviluppo economico previo parere vincolante delle Commissioni competenti a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti

Componente:


Tullio Maria Fanelli


Sono in scadenza i mandati del presidente Alessandro Ortis e dell'unico altro componente in carica, Tullio Maria Fanelli (essendo stati nominati per sette anni con D.P.R. del 27 novembre 2003, di cui era stata data comunicazione sulla Gazzetta ufficiale del 15 dicembre 2003) dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, autorità indipendente istituita con la legge 14 novembre 1995, n. 481, con funzioni di regolazione e controllo dei settori dell'energia elettrica e del gas. L'Autorità è un organo collegiale costituito dal Presidente e da quattro membri5, nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro delle attività produttive. Le designazioni effettuate dal Governo sono sottoposte al parere vincolante, espresso dalla maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti, dalle Commissioni parlamentari competenti e devono riguardare persone dotate di alta e riconosciuta professionalità, competenza e indipendenza nel settore. Gli incarichi durano sette anni e non sono rinnovabili.

L'Autorità ha il compito di perseguire le finalità indicate dalla citata legge n. 481 del 1995, con cui si vuole garantire la promozione della concorrenza e dell'efficienza nei settori dell'energia elettrica e del gas, nonché assicurare adeguati livelli di qualità dei servizi.

Le finalità indicate dalla legge istituiva devono essere perseguite assicurando la fruibilità e la diffusione [dei servizi] in modo omogeneo sull'intero territorio nazionale, definendo un sistema tariffario certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori (...). Il sistema tariffario deve inoltre armonizzare gli obiettivi economico-finanziari dei soggetti esercenti il servizio con gli obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse. Le pubbliche amministrazioni e le imprese sono tenute a fornire all'Autorità, oltre a notizie e informazioni, la collaborazione per l'adempimento delle sue funzioni.


Si informa che Giuseppe Brienza, componente dell'Autorità garante per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture dal 4 agosto 2004, e facente funzioni di presidente dal 2 luglio 2010, è stato nominato presidente dal consiglio dell'Autorità il 14 ottobre 2010. Brienza sostituisce Luigi Giampaolino, nominato presidente della Corte dei conti con D.P.R. del 25 giugno 2010, con decorrenza dal 2 luglio 2010, a seguito della deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, del 24 giugno 2010. Anche Giampaolino, come Brienza, era stato nominato componente dell'autorità in questione con Determinazione adottata d'intesa dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, del 4 agosto 2004, per sette anni non rinnovabili. Si ricorda inoltre che, con determinazione adottata d'intesa dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica del 27 luglio 2010, era stato nominato un nuovo componente dell'Autorità, Sergio Santoro.


Si anticipa che il 5 novembre 2010 il Consiglio dei ministri ha deliberato l'invio al Parlamento della proposta di nomina dei componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia per la sicurezza nucleare. La richiesta di parere parlamentare, annunciata il 9 novembre 2010, è stata trasmessa ai sensi del comma 8 dell'articolo 29 della L. n. 99/2009 (si veda infra), ed è obbligatoria e vincolante per il successivo perfezionamento delle nomine con deliberazione del Consiglio dei ministri e infine con Decreto del Presidente della Repubblica. Come presidente è stato designato, su indicazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, Umberto Veronesi, mentre gli altri componenti sono Maurizio Cumo e Marco Enrico Ricotti, indicati dal Ministro dello sviluppo economico, e Michele Corradino e Stefano Dambruoso, indicati dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

La legge n. 99 del 23 luglio 2009, Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia (pubblicata nella Gazzetta ufficiale 31 luglio 2009, n. 176, Supplemento ordinario), all'articolo 29, ha istituito l'Agenzia per la sicurezza nucleare. Tale norma stabilisce che l'Agenzia: 1. (...) svolge le funzioni e i compiti di autorità nazionale per la regolamentazione tecnica, il controllo e l’autorizzazione ai fini della sicurezza delle attività concernenti gli impieghi pacifici dell’energia nucleare, la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi e dei materiali nucleari provenienti sia da impianti di produzione di elettricità sia da attività mediche ed industriali, la protezione dalle radiazioni, nonché le funzioni e i compiti di vigilanza sulla costruzione, l’esercizio e la salvaguardia degli impianti e dei materiali nucleari, comprese le loro infrastrutture e la logistica.

I commi 8 e seguenti riguardano la composizione, la procedura di nomina e la struttura degli organi di governo dell'Agenzia: 8. L’Agenzia è organo collegiale composto dal presidente e da quattro membri. I componenti dell’Agenzia sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. Il Presidente del Consiglio dei ministri designa il presidente dell’Agenzia, due membri sono designati dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e due dal Ministro dello sviluppo economico. Prima della deliberazione del Consiglio dei ministri, le competenti Commissioni parlamentari esprimono il loro parere e possono procedere all’audizione delle persone individuate. In nessun caso le nomine possono essere effettuate in mancanza del parere favorevole espresso dalle predette Commissioni. Il presidente e i membri dell’Agenzia sono scelti tra persone di indiscusse moralità e indipendenza, di comprovata professionalità ed elevate qualificazione e competenza nel settore della tecnologia nucleare, della gestione di impianti tecnologici, della sicurezza nucleare, della radioprotezione, della tutela dell’ambiente e della sicurezza sanitaria. La carica di componente dell’Agenzia è incompatibile con incarichi politici elettivi, né possono essere nominati componenti coloro che abbiano interessi di qualunque natura in conflitto con le funzioni dell’Agenzia. Il Governo trasmette annualmente al Parlamento una relazione sulla sicurezza nucleare predisposta dall’Agenzia.



















Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza ad ottobre 2010


Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 24 ordini del giorno e 5 risoluzioni.

Di tali attuazioni 23sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri, 4 dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e 2 dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Si riscontra pertanto un modesto decremento nel numero delle attuazioni: 29 a fronte delle 33 del mese di settembre.



Sul piano del numero complessivo delle attuazioni trasmesse rispetto al totale degli atti segnalati a ciascun Dicastero, dall’inizio della legislatura ad oggi, nel mese di ottobre si registra quale amministrazione maggiormente adempiente il Ministero della difesa, che ha dato seguito a 90 atti di indirizzo su 122 segnalati (con una percentuale di attuazione del 74 %). Seguono il Ministero degli affari esteri, con 149 atti attuati su 206(con una percentuale di attuazione del 72 %), il Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, con 28 atti attuati su 54(con una percentuale di attuazione del 52 %) ed il Ministero dell’interno, con 133 atti attuati su 260 (con una percentuale del 51 %).



Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 24 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:

4 rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1634, divenuto legge n. 169 del 2008, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.1634, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 232, di cui finora attuati 14;


3 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1802, divenuto legge n. 183 del 2008, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 settembre 2008, n. 147, recante disposizioni urgenti per assicurare la partecipazione italiana alla missione di vigilanza dell'Unione europea in Georgia”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1802, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 17, di cui finora attuati 7;


3attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 2047, divenutolegge n. 12 del 2009, diConversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 209, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2047, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 9, di cui finora attuati 7;


3 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3443, divenuto legge n. 98 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 aprile 2010, n. 63, recante disposizioni urgenti in tema di immunità di Stati esteri dalla giurisdizione italiana e di elezioni degli organismi rappresentativi degli italiani all'estero". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3443, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 4, di cui finora attuati 3;


2 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3016, divenuto legge n. 197 del 2009, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, recante disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3016, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 11, tutti attuati;


2 attuazionirispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 2449-A e 2449-C, divenuti legge n. 96 del 2010, concernente "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2009". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli A.C. 2449-A e 2449-C, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 18, di cui finora attuati 2;

1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1713, divenuto legge n. 203 del 2008, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009)”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1713, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 220, di cui finora attuati 57;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esamedell’Atto Camera 2041, divenuto legge n. 7 del 2009, concernente “Ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare socialista, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferitiall’A.C. 2041, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 6 di cui finora attuati 5;


1 attuazione risponde all'unico ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2037, divenuto legge n. 27 del 2009, concernente “Ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione fra la Repubblica italiana e la Repubblica dell’Iraq, fatto a Roma il 23 gennaio 2007”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri;


1 attuazione rispondeall'unico ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2294, divenuto legge n. 74 del 2009, concernente “Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Belarus per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Minsk, l'11 agosto 2005”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dalMinistero degli affari esteri.


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2180, divenuto legge n. 94 del 2009, concernente "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica". Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2180, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 32, di cui finora attuati 8;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3210, divenuto legge n. 25 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative". Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3210, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 70, di cui finora attuati 14.


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame degli Atti Camera 3097 e 3097-B, divenuti legge n. 30 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° gennaio 2010, n. 1, recante disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia e disposizioni urgenti per l'attivazione del Servizio europeo per l'azione esterna e per l'Amministrazione della Difesa”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli A.C. 3097 e 3097-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 10, di cui finora attuati 9.



Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione dopo la pubblicazione della legge cui essi si riferiscono sulla Gazzetta Ufficiale.

In particolare, nel periodo 1° - 31 ottobre 2010 sono stati così sollecitati 378 ordini del giorno*, dei quali:


342 riferiti alla legge n. 122 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica” (A.C. 3638).

91 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze, 45 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 36 al Ministero dello sviluppo economico, 27 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 26 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 25 al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, 19 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 18 al Ministero della difesa, 18 al Ministero della salute, 16 al Ministero degli affari esteri, 16 al Ministero dell'interno, 9 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 8 al Ministero della giustizia, 6 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 5 al Ministro per la semplificazione normativa, 4 al Ministero per i beni e le attività culturali, 3 al Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale ed 1 al Ministro per le pari opportunità;


32 riferiti alla legge n. 163 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 5 agosto 2010, n. 125, recante misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria. Proroga del termine di esercizio della delega legislativa in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio di amministrazioni pubbliche” (A.C. 3725).

16 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 6 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 4 al Ministero dell'economia e delle finanze, 4 al Ministero dello sviluppo economico, 2 al Ministero degli affari esteri e 1 al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione;


4 riferiti alla legge n. 158 del 2010, concernente “Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010(A.C. 3594).

2 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze, 1 al Ministero degli affari esteri, 1 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed 1 al Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale.



Nel periodo considerato sono state inoltre segnalatedal Servizio per il controllo parlamentare 5 risoluzioni*:



- DI CENTA ed altri n. 7/00369, sulla dichiarazione di monumento nazionale per il Monumento alle Portatrici Carniche sito a Timau, nel comune di Paluzza (UD), al Ministero per i beni e le attività culturali;

- REALACCI ed altri n. 8/00091, concernente il riconoscimento della qualifica di restauratore di beni culturali, al Ministero per i beni e le attività culturali;

- DE TORRE ed altri n. 8/00092, concernente l'applicazione e l'eventuale revisione della legge n. 440 del 1997, istitutiva dell'autonomia scolastica, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;

- DI GIUSEPPE ed altri n. 8/00093, sulla crisi del comparto del pomodoro, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

- DI BIAGIO ed altri n. 8/00094, sul personale a contratto locale nella rete estera, al Ministero degli affari esteri.



Sono state inoltre segnalatedal Servizio per il Controllo parlamentare 16 mozioni*:


- ZAMPARUTTI ed altri n. 1/00450, concernente iniziative in ambito internazionale contro la pena di morte, in particolare per scongiurare l'esecuzione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, al Ministero degli affari esteri;

- ESPOSITO ed altri n. 1/00437, DELFINO ed altri n. 1/00439, GHIGLIA ed altri n. 1/00442, MISITI ed altri n. 1/00454 ed ALLASIA ed altri n. 1/00457, concernenti iniziative volte alla realizzazione della linea ferroviaria alta velocità/alta capacità Torino-Lione, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- CAPITANIO SANTOLINI, ZAMPA, DI GIUSEPPE, MUSSOLINI, MOSELLA, MISITI, IANNACCONE ed altri n. 1/00459, concernente iniziative a tutela dei minori stranieri non accompagnati, al Ministero dell'interno;

- REGUZZONI ed altri n 1/00445, FLUVI ed altri n. 1/00462(Testo modificato nel corso della seduta), MISITI ed altri n. 1/00463(Testo modificato nel corso della seduta), OCCHIUTO ed altri n. 1/00465(Testo modificato nel corso della seduta), BORGHESI ed altri n. 1/00466(Testo modificato nel corso della seduta), CICCHITTO ed altri n. 1/00467, POLIDORI ed altri n. 1/00468(Testo modificato nel corso della seduta), MOSELLA ed altri n. 1/00469(Testo modificato nel corso della seduta) e IANNACCONE ed altri n. 1/00470(Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative volte a garantire l'accesso al credito di famiglie e imprese, in relazione ai nuovi parametri stabiliti dall'accordo “Basilea 3”, al Ministero dell'economia e delle finanze.




Note annunciate al 31 ottobre 2010
in attuazione di atti di indirizzo



Ministero degli affari esteri


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3097-B/6

Ordine del giorno

Orlando Leoluca

Assemblea

12/10/10

III

Riforma della disciplina relativa alla partecipazione italiana alle missioni internazionali


L'ordine del giorno Leoluca Orlando ed altri n. 9/3097-B/6, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 marzo 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare ogni iniziativa utile per la definizione di un testo unico di riforma della partecipazione italiana alle missioni internazionali.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

Nel confermare la tradizionale politica multilateralista dell'Italia, il Governo attribuisce importanza prioritaria alle missioni internazionali di mantenimento della pace e ricostruzione che sono attualmente in corso in diverse aree critiche del mondo, assicurando ad esse il proprio contributo in termini di risorse e di uomini.

L'Italia condivide in particolare la nuova "visione" delle missioni internazionali di pace, nelle quali la componente militare e la componente civile avanzano di pari passo, integrandosi ed amalgamandosi, per contribuire al raggiungimento dell'obiettivo di una duratura stabilizzazione dei teatri di crisi. Le tradizionali operazioni di sicurezza vengono pertanto affiancate da interventi in ambito umanitario, di rafforzamento dello stato di diritto, di sostegno alle amministrazioni locali e di consolidamento delle strutture di governo.

Si tratta di una linea condivisa all'interno del nostro Parlamento, come recentemente confermato dall'ampia convergenza registratasi nella conversione del decreto-legge per la proroga, nel secondo semestre 2010, degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.

Su tale sfondo il Governo ritiene opportuna l'adozione di una legge quadro che, definendo gli aspetti ricorrenti di carattere generale e tecnico, permetta di sistematizzare la materia ottimizzando la nostra partecipazione alle missioni internazionali.

Il Governo segue pertanto con grande interesse i lavori che, su mandato delle Commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera dei Deputati, sta svolgendo il Comitato incaricato dell'elaborazione di un progetto unificato di legge quadro, che raccolga i punti salienti delle varie proposte presentate per definire la materia, assicurando piena disponibilità a fornire ogni utile apporto all'esercizio normativo in corso”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2037/1

Ordine del giorno

Mecacci

Assemblea

12/10/10

III

Previsione negli accordi bilaterali tra l'Unione europea ed i Paesi in via di sviluppo di clausole di rispetto dei diritti umani


L'ordine del giorno Mecacci ed altri n. 9/2037/1, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 24 febbraio 2009, impegnava l'esecutivo a prevedere negli accordi di cooperazione bilaterali clausole per assicurare il rispetto dei diritti umani analoghe a quelle previste dall'Unione europea.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

Nell'annettere grande importanza alla tutela dei diritti umani, il Governo è impegnato a promuovere tale settore nel quadro complessivo dei rapporti bilaterali con i Paesi terzi, ed in particolare con quelli in via di sviluppo.

L'esperienza degli ultimi anni sembra tuttavia rilevare che i trattati bilaterali, specie se a carattere economico-commerciale o militare, rappresentino il quadro di riferimento meno indicato per perseguire un simile obiettivo. Da più parti si ritiene, infatti, più efficace l'applicazione di standard internazionali attraverso il dialogo condotto a livello multilaterale, soprattutto in ambito ONU o UE.

A livello europeo, va rilevato che dal 1992 tutti gli Accordi di partenariato fra l'UE e i Paesi Terzi includono la cosiddetta "clausola democratica", la quale statuisce che il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dei principi dello Stato di diritto costituiscono "elementi essenziali" dell'Accordo. Nelle intese di nuova generazione l'efficacia di tale clausola è rafforzata da una disposizione finale che prevede, in caso di violazione da parte di un contraente degli elementi essenziali dell'Accordo e in particolare dei diritti umani, la possibilità per l'altro contraente di adottare "misure appropriate", fino a giungere, come extrema ratio, alla sospensione dell'applicazione dell'Accordo.

Va sottolineato che scopo di queste "clausole sospensive" non è tanto di prevedere uno strumento coercitivo o punitivo a tutela dei diritti fondamentali, quanto di favorire il dialogo e l'adozione di provvedimenti volti a superare le problematiche che si riscontrino al riguardo. L'adozione di misure sospensive è infatti di norma preceduta dall'avvio di un dialogo politico volto a raggiungere una soluzione condivisa. E' per tale ragione che 1'UE ha sempre proceduto con estrema cautela all'applicazione di tali misure, salvaguardando in ogni caso le esigenze umanitarie del Paese "sanzionato".

Per parte sua, l'Italia ha sempre incoraggiato lo sforzo europeo per un riconoscimento dei principi democratici e dei diritti dell'uomo, quali valori essenziali delle intese con i Paesi terzi in fase di definizione. Questo sforzo, tuttavia, ha spesso incontrato forti resistenze nelle controparti, portate a concepire le clausole democratiche come forme di ingerenza negli affari interni ovvero tentativi di limitazione della propria sovranità, specie in caso di profonde differenze nella concezione dei diritti umani.

Si può peraltro ragionevolmente sostenere che oggi ogni Paese intenzionato a intrattenere rapporti istituzionali con l'UE non possa prescindere dall'avvio di un dialogo anche in materia di diritti umani. Ne è un recente esempio l'Accordo di Partenariato e Cooperazione con l'Iraq, i cui negoziati, conclusisi nel dicembre 2009, hanno portato alla riformulazione di quello che era in origine un mero accordo commerciale ed alla sua trasformazione in un'intesa di più ampio respiro, inclusiva di dialogo politico, diritti umani, lotta al terrorismo.

In sintesi il Governo è impegnato a promuovere la tutela dei dritti umani nei Paesi in via di sviluppo sia attraverso un'opportuna azione sul piano dei rapporti bilaterali, ed in particolare - laddove possibile - nel quadro di nuove intese in corso di negoziato, sia sul piano multilaterale in modo particolare a livello comunitario".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2180-A/43

Ordine del giorno

Tassone

Assemblea

12/10/10

III

Sostegno alle associazioni ed alle organizzazioni non governative che svolgono attività di formazione degli stranieri nei loro Paesi d'origine


L'ordine del giorno Tassone n. 9/2180-A/43, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 maggio 2009, impegnava l'esecutivo a valutare positivamente le associazioni o le organizzazioni non governative (ONG) che svolgono attività di formazione degli stranieri nei Paesi d'origine, in vista del loro ingresso regolare in Italia.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

I progetti realizzati dalle Organizzazioni non governative (ONG), promossi e cofinanziati dalla Cooperazione italiana secondo quanto previsto dalla legge 49/87, prevedono come componente fondamentale la formazione degli operatori locali. Ciò costituisce una delle caratteristiche più qualificanti della metodologia di intervento propria delle ONG, essendo lo sviluppo delle risorse umane locali considerato un fattore decisivo per ogni iniziativa di cooperazione.

Le ONG possono ricevere finanziamenti dalla nostra Cooperazione allo Sviluppo per interventi di emergenza nei Paesi in via di sviluppo (PVS), per la formazione di livello universitario da svolgersi in Italia in collaborazione con atenei, nonché nell'ambito di iniziative di Agenzie dell'ONU in tutto o in parte cofinanziate dal Ministero degli Esteri. Il canale più frequente, tuttavia, rimane la presentazione; da parte delle ONG, di progetti "promossi" ovvero iniziative ad istanza di parte, prevalentemente triennali, da realizzare nei PVS con contributo del Ministero degli Affari Esteri compreso tra il 50% ed il 70% della spesa totale. Le ONG possono inoltre richiedere il cofinanziamento di campagne di "Informazione ed Educazione allo Sviluppo" (INFOEAS) da realizzare in Italia.

In tale quadro, il Governo sostiene fortemente le iniziative delle ONG che svolgono attività di formazione al lavoro a favore degli stranieri nei Paesi d'origine. Quest'ultima, in linea generale, si concentra su quattro settori principali:

A. la formazione agricola (tecniche di selezione e di impiego di genotipi colturali autoctoni o ibridati risparmiatori d'acqua e resistenti ai parassiti), la zootecnia, l'uso razionale delle acque, incluso il recupero dei reflui; le tecniche dell'agricoltura biologica per limitare l'uso di fertilizzanti antiparassitari di sintesi; i sistemi di conservazione, distribuzione, condizionamento e commercializzazione delle derrate.

B. la formazione alle professioni urbane avviene nell'ambito dei progetti attinenti lo sviluppo del settore secondario, finalizzati ad aumentare i livelli di occupazione nelle periferie urbane e nei contesti degradati delle città, con prevalenza negli ultimi anni dei settori dell'edilizia, dell'elettromeccanica, delle trasformazioni agroalimentari, meno delle professioni del terziario.

C. settore socio-sanitario, in cui le ONG sono particolarmente attive, con progetti realizzati nei PVS di formazione e aggiornamento del personale medico e paramedico, nonché campagne di informazione e sensibilizzazione dei pazienti in loco, in particolare nei campi dell'infettivologia, ginecologia, ostetricia e pediatria.

D. nel settore sociale, sempre nell'ambito di progetti promossi da ONG, vengono formati prevalentemente gestori di comunità, assistenti ad anziani, minori e portatori di handicap, infermieri specializzati, psicologi, insegnanti di sostegno.

E' importante sottolineare che tali progetti intendono consentire ai formati di trovare sbocchi professionali nei propri Paesi, secondo una logica, propria della legge 49 che mira a trattenere in loco i fattori produttivi e a rendere le risorse umane strumenti di sviluppo dei propri Paesi".

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3443-A/1

Ordine del giorno

Garavini

Assemblea

12/10/10

III

Previsione di uno stanziamento da parte del Governo tedesco per commemorare i caduti italiani negli eccidi nazisti


L'ordine del giorno Garavini ed altri n. 9/3443-A/1, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 maggio 2010, impegnava l'esecutivo ad esercitare una decisa azione diplomatica nei confronti del Governo della Repubblica Federale di Germania affinché, nel quadro di una definitiva risoluzione delle controversie in atto e nell'interesse comune a perpetuare la memoria degli orrori e degli eccidi di civili perpetrati in Italia, nonché la tragedia della deportazione nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale, preveda lo stanziamento di congrue risorse economiche e forme di promozione dell'attività delle associazioni che contribuiscono a far conoscere questa storia in funzione della difesa della libertà e della democrazia.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

Ritenendo di avere assolto tutti gli obblighi di riparazione verso le vittime italiane delle persecuzioni naziste, il Governo tedesco ha costantemente ribadito l'indisponibilità ad includere gli ex-Internati Militari Italiani e familiari di vittime di stragi tra i beneficiari della legge tedesca del 14 luglio 2000, che istituiva la "Fondazione Memoria, Responsabilità e Futuro", e, più in generale, a riaprire verso l'Italia programmi di indennizzi ad personam.

A fronte di tale indisponibilità del Governo tedesco e non potendo d'altra parte ignorare il cammino percorso da Italia e Germania nella costruzione di una nuova Europa, l'azione della Farnesina si è orientata verso la ricerca di una "giustizia storica" e di una "riparazione morale", ovvero di un'intesa con Berlino su "gesti di peso politico e morale", intesi a tramandare la memoria del tragico biennio 1943-45 ed a rafforzare una prospettiva di riconciliazione tra i nostri Paesi, segnatamente al livello di società civile.

Senza peraltro sottrarci al ricorso della Germania alla Corte Internazionale di Giustizia, nei contatti con gli interlocutori tedeschi abbiamo quindi costantemente sottolineato la necessità di "gesti simbolici e riparatori" che rispondano alle attese dei sopravvissuti a persecuzioni, stragi e deportazioni.

I risultati ottenuti in questa direzione appaiono significativi. Il vertice intergovernativo italo-tedesco, tenutosi a Trieste il 18 novembre 2008, ha segnato in proposito una tappa fondamentale. In tale contesto si svolse, infatti, la visita alla Risiera di San Sabba "luogo di transito di molti militari e civili che furono deportati in Germania" da parte dell'allora Vice-Cancelliere e Ministro degli esteri tedesco Steinmeier.

Nel solco aperto dalla visita e dalla richiesta di perdono del Presidente tedesco Rau a Marzabotto (nell'aprile del 2002 con l'allora Presidente della Repubblica Ciampi), Steinmeier pronunciò alla Risiera di San Sabba parole solenni e profonde, che per la prima volta tributavano un ricordo particolare agli Internati Militari Italiani.

Di questa visita a San Sabba venne fatto stato anche nella Dichiarazione congiunta a chiusura del vertice, ove si sottolineava che "la Germania riconosce pienamente le gravissime sofferenze inferte agli italiani in particolare nelle stragi e agli ex-Internati Militari Italiani e ne conserva la memoria".

Nella stessa cornice del vertice di Trieste, i Ministri degli Esteri Frattini e Steinmeier lanciarono inoltre le seguenti due iniziative:

a) l'istituzione di una Commissione di storici italiani e tedeschi, finanziata congiuntamente dai due Governi, con il mandato di svolgere un approfondimento comune sul passato di guerra italo-tedesco, in particolare sugli Internati Militari Italiani, come contributo alla costruzione di una comune cultura della memoria. La Commissione ha stabilito positivi rapporti di collaborazione anche con le Associazioni italiane più rappresentative dei sopravvissuti all'internamento ed alle stragi.

b) l'avvio, presso il Centro italo-tedesco di Villa Vigoni, di una piattaforma Internet per lo sviluppo di scambi giovanili tra Italia e Germania indirizzati, in particolare, alla tutela della memoria delle vittime di persecuzioni e stragi naziste.

Hanno inoltre avuto luogo importanti manifestazioni di commemorazione delle tragiche vicende che hanno riguardato i nostri connazionali. Il 26 marzo 2010, nell'auditorium del Goethe Institut di Roma, l'Incaricato d'affari dell'Ambasciata di Germania ha insignito della Medaglia dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania, per il loro instancabile e attivo lavoro a favore della pace e della riconciliazione italo-tedesca, i signori Enrico Pieri (Presidente dell'Associazione Martiri di Sant'Anna) ed Ennio Mancini (fondatore ed ex-Direttore del Museo Storico della Resistenza di Sant'Anna).

Il 30 agosto 2010, la Fondazione tedesca "Topographie des Terrors" ha promosso una cerimonia di commemorazione delle vittime dell'internamento presso l'ex campo di lavoro forzato di Berlino-Schoeneweide, durante la quale è stata aperta al pubblico una delle baracche allestite nel lager, ove tra il 1943 e il 1945 furono detenuti oltre quattrocento nostri connazionali. Nello stesso luogo è stato istituito, a seguito di una decisione assunta dalla città di Berlino nel 2004, un centro di documentazione sul lavoro forzato durante il nazionalsocialismo.

Sempre nell'ambito delle più recenti iniziative volte alla tutela della memoria storica e alla costruzione di sentimenti di riconciliazione, merita sottolineare l'impegno della Germania a contribuire finanziariamente alla ricostruzione della Chiesa di San Pietro Apostolo ad Onna, uno dei paesi abruzzesi distrutti dal terremoto, che fu teatro nel 1944 di una strage di civili da parte di truppe tedesche".



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3443-A/3

Ordine del giorno

Barbi

Assemblea

12/10/10

III

Sottoscrizione della Convenzione ONU sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni

9/3443-A/4

Ordine del giorno

Orlando Leoluca


Gli ordini del giorno Barbi n. 9/3443-A/3 e Leoluca Orlando ed altri n. 9/3443-A/4,accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 maggio 2010, impegnavano l'esecutivo ad avviare sollecitamente la procedura di sottoscrizione e di ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali degli Stati e dei loro beni, fatta a New York il 2 dicembre 2004, al fine di introdurre nell'ordinamento italiano una disciplina di carattere generale in materia d'immunità giurisdizionale ed anche al fine di evitare il ripetersi di episodi di "forum shopping" prodotti da tale grave vuoto normativo.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

Il Governo annette grande importanza ad una possibile adesione dell'Italia ad una delle Convenzioni Internazionali in materia di immunità degli Stati.

In tale ambito il Ministero degli Affari Esteri ha analizzato sia la Convenzione sull'immunità degli Stati del Consiglio d'Europa del 1972 sia la Convenzione sull'immunità giurisdizionale degli Stati e dei loro beni delle Nazioni Unite del 2004, giungendo alla conclusione che proprio quest'ultima Convenzione, in quanto più recente e più rispondente al diritto internazionale consuetudinario, fosse quella più adatta ad essere recepita nell'ordinamento italiano.

In base a quanto previsto dall'art. 29 della Convenzione, gli Stati interessati possono al momento aderire unicamente mediante completamento delle procedure interne di ratifica. E' questa la via che il Governo intende ora seguire avviando tempestivamente il relativo iter di ratifica parlamentare. Si segnala, peraltro, che la Convenzione non è ancora entrata in. vigore a livello internazionale, non avendo ancora registrato un numero sufficiente di adesioni.

Al contempo, per dare immediato seguito alle indicazioni del Parlamento e accolte dal Governo, il Ministero degli Affari Esteri ha dato istruzioni alla Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite a New York di informare l'Ufficio Legale del Segretariato dell'Organizzazione circa la volontà italiana di ratificare la predetta Convenzione".






Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00075

Risoluzione conclusiva

Zacchera

Commissione

12/10/10

III

Tassazione delle transazioni finanziarie internazionali

8/00076

Risoluzione conclusiva

Barbi

8/00077

Risoluzione conclusiva

Evangelisti


Le risoluzioni conclusive Zacchera n. 8/00075, Barbi n. 8/00076, ed Evangelisti n. 8/00077, approvate dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 16 giugno 2010, impegnavano l'esecutivo a sostenere nelle sedi competenti l'opportunità di una valutazione di impatto e di fattibilità di un'imposta sulle transazioni finanziarie finalizzata al sostegno delle politiche di cooperazione allo sviluppo; a monitorare e verificare, qualora emerga il necessario consenso internazionale, che una significativa percentuale di tale tassazione venga effettivamente impiegata per il raggiungimento degli Obiettivi del millennio che vedono proprio l'Italia in grave ritardo rispetto alle scadenze prefissate, ovvero dello 0,51 per cento entro il 2010, già disatteso, e dello 0,7 per cento entro il 2015; a relazionare compiutamente e periodicamente al Parlamento circa i risultati derivanti dalle decisioni che verranno conseguentemente adottate dagli organismi internazionali.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“L'ipotesi di tassare le transazioni finanziarie internazionali a fini solidaristici di sviluppo dei Paesi più poveri è emersa negli ultimi tempi in diversi fori internazionali. Fra questi si segnala il raggruppamento informale "Leading Group on Innovative Financing for Development" di cui fanno parte 59 Paesi tra cui l'Italia. All'interno del "Leading Group" è stata creata una Task Force, composta da esperti di fama internazionale, incaricata di approfondire l'ipotesi di una tassa sulle transazioni finanziarie internazionali.

Il G20 rappresenta il principale ambito in cui è stato avviato un dibattito volto ad individuare una serie di opzioni in merito al modo in cui il settore finanziario possa fornire un equo contributo per fronteggiare il costo associato all'intervento dei governi a sostegno del sistema bancario, e per sostenere i Paesi in via di sviluppo.

Su mandato del G20, il Fondo Monetario Internazionale ha quindi presentato al Vertice G20 di Toronto del giugno scorso un rapporto sulla fattibilità dell'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie internazionali, la cui proposta non ha tuttavia trovato sufficienti consensi. Il comunicato finale del Vertice si limita, infatti, a fare stato che alcuni Paesi stanno approfondendo l'ipotesi della tassazione finanziaria mentre altri stanno valutando altri tipi di approccio.

Sul tema si sono concentrate anche le istituzioni comunitarie. Le conclusioni del Consiglio Europeo del 17 giugno scorso richiamano l'opportunità di continuare ad esplorare, sul piano tecnico, possibili forme di tassazione delle transazioni e/o attività finanziarie a livello mondiale.

L'Ecofin dello scorso 7 settembre ha pertanto analizzato, oltre all'ipotesi di una tassa sulle attività finanziarie (FAT - che inciderebbe sui profitti e le remunerazioni del settore finanziario), anche quella di una tassa sulle transazioni finanziarie (FTT - che graverebbe sulle operazioni finanziarie) mettendo in luce come, al fine di evitare distorsioni alla concorrenza, il raggiungimento di un consenso a livello G20 rappresenti il nodo fondamentale in merito alla fattibilità di tali misure.

Sulla base di considerazioni analoghe, l'Italia, sia al citato Consiglio Europeo sia al G20 di Toronto, ha invitato ad approfondire ulteriormente la riflessione in merito all'adozione di una tassa sulle transazioni finanziarie, ritenuta nella fase attuale non indicata ai fini dell'uscita dalla crisi finanziaria internazionale.

Come rileva il Ministero dell'Economia e delle Finanze, una tale tassa non appare pienamente in linea con il fine ultimo del G20, ovvero quello di contribuire a sostenere il peso dell'intervento governativo connesso con la crisi finanziaria. Infatti, una tassa sulle transazioni:

a) non sarebbe la modalità migliore per finanziare fondi o meccanismi di risoluzione finanziaria poiché il volume delle transazioni non è un buon indicatore dei costi e dei benefici;

b) non sarebbe focalizzata sulle fonti chiave di instabilità finanziaria;

c) sarebbe probabilmente traslata sui consumatori finali piuttosto che ricadere sul settore finanziario.

Soprattutto, come sopra accennato, si ritiene che una tassa sulle transazioni finanziarie sarebbe efficace solo se applicata in via generalizzata su scala globale e non soltanto a livello europeo. Sebbene, infatti, i Paesi G20 (nel caso fossero tutti d'accordo a tale applicazione) rappresentino una parte importante dei circuiti finanziari internazionali, è probabile che gli incentivi all'elusione della tassa possano rivelarsi talmente forti da deviare i flussi di capitale verso centri off-shore di carattere finanziario o generare fenomeni innovativi di ingegneria finanziaria. L'introduzione non armonizzata di una tale imposta potrebbe in particolare favorire i mercati extraeuropei.

Secondo la nostra Agenzia delle entrate, l'attuazione del provvedimento renderebbe inoltre necessario riscuotere il tributo attraverso gli intermediari abilitati ad effettuare gli scambi e le transazioni finanziarie (ad esempio le banche, le SIM, le SICAV e le SGR) già sostituti d'imposta per le attività di riscossione delle imposte sui proventi derivanti dai redditi di capitale e dai redditi diversi di natura finanziaria. L'impiego delle moderne tecnologie già in uso da tali intermediari dovrebbe consentire la realizzazione di un sistema di trattenuta dell'imposta difficilmente eludibile ed a costi amministrativi sostenibili. Non può sottacersi che resterebbero comunque fuori da questo sistema quelle transazioni che non vengono realizzate per il tramite di intermediari finanziari bensì direttamente tra privati per via telematica.

Si sottolinea inoltre la necessità di coordinare la disciplina del nuovo eventuale tributo con le norme del diritto comunitario per le transazioni effettuate tra soggetti residenti nell'Unione Europea, e con gli accordi stipulati con gli altri Paesi al fine di evitare le doppie imposizioni sui redditi.

In sintesi, sebbene in linea di principio possa apparire condivisibile che il gettito di un'ipotetica tassa sulle transazioni finanziarie internazionali venga destinato in quota parte all'Aiuto Pubblico allo Sviluppo, ed in particolare al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, il Governo ritiene tuttavia che la sua eventuale introduzione debba essere condizionata ad un ampio accordo in tal senso da parte di tutti i paesi maggiormente industrializzati, accordo che finora non si è manifestato".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1713/230

Ordine del giorno

Bachelet

Assemblea

19/10/10

III

Copertura degli impegni di spesa assunti a livello internazionale in tema di cooperazione culturale e scientifico-tecnologica


L'ordine del giorno Bachelet n. 9/1713/230, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di assumere tutte le iniziative, anche normative, volte a reperire ulteriori risorse per coprire gli impegni di spesa assunti a livello internazionale ed a garantire una soluzione atta a risolvere in maniera definitiva il progressivo aggravarsi della situazione debitoria italiana nei confronti degli altri partner internazionali.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

Le crescenti esigenze di rigore finanziario imposte dalla situazione del debito pubblico italiano e dai vincoli comunitari, hanno effettivamente comportato tagli consistenti al bilancio del Ministero degli Affari Esteri. La manovra di bilancio 2009 ha riguardato anche la voce 'Cooperazione culturale e scientifico tecnologica' ed ha avuto rilevanti ripercussioni sulle attività istituzionali di competenza della Direzione Generale per la Cooperazione e Promozione Culturale della Farnesina.

Particolarmente penalizzati sono stati i capitoli di bilancio relativi alla rete degli Istituti Italiani di Cultura e al funzionamento della rete delle istituzioni scolastiche e dei lettori all'estero.

Ci si è di conseguenza adoperati per attutire gli effetti del taglio, ricorrendo il più possibile a misure di contenimento della spesa. Parallelamente sono stati esperiti tutti i tentativi per ottenere adeguate integrazioni di bilancio, sia sul piano amministrativo (richieste di integrazione mediante prelevamento dagli appositi fondi del Ministero dell'Economia e delle Finanze), sia sul piano parlamentare (richieste di integrazione in sede di assestamento del bilancio).

Si è così riusciti a recuperare parte delle risorse che erano state stornate dalla rete degli Istituti Italiani di Cultura. La legge di assestamento di bilancio 2009 ha, infatti, consentito un'integrazione di 2 milioni di euro sul capitolo 2761 relativo agli Istituti Italiani di Cultura all'estero. La riduzione complessiva dei fondi destinati nel 2009 alla Cooperazione culturale e scientifico-tecnologica è stata quindi contenuta in 11,2 milioni di euro rispetto al 2008.

Nel 2010 l'ulteriore stretta ai conti pubblici ha comportato una nuova riduzione di fondi (complessivamente circa 6,4 milioni di euro in meno rispetto al 2009). Sul fronte dei capitoli relativi al funzionamento delle scuole all'estero; sono stati quindi attivati tutti i possibili canali per ottenere un'integrazione della dotazione assegnata, risultata tuttavia impraticabile. E' stato quindi necessario uno sforzo supplementare sul piano gestionale per assicurare l'attività e l'efficacia dei nostri Istituti Italiani di Cultura nel mondo.

In sintesi, nella pur difficile congiuntura di finanza pubblica sopra descritta, il Governo è impegnato nella ricerca di interventi innovativi, sia sul piano amministrativo che sul piano normativo, per garantire fondi adeguati all'importanza della Cooperazione culturale e scientifico-tecnologica".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3016/5

Ordine del giorno

Mogherini Rebesani

Assemblea

19/10/10

III

Rafforzamento delle iniziative diplomatiche a sostegno delle missioni internazionali

9/3016/13

Ordine del giorno

Di Stanislao

Assemblea

19/10/10

III

Iniziative per assicurare la continuità e la certezza di finanziamento del Fondo speciale per le missioni internazionali

9/1802/1

Ordine del giorno

Zacchera

Assemblea

19/10/10

III

Iniziative volte ad assicurare la possibilità per il contingente italiano impiegato nel territorio afgano di professare la religione cristiana

9/1802/7

Ordine del giorno

Fava

Assemblea

19/10/10

III

Razionalizzazione nella distribuzione per aree dei contingenti militari italiani operanti all'estero

9/1802/10

Ordine del giorno

Vernetti

Assemblea

19/10/10

III

Attuazione della risoluzione n. 1769 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite consistente nell'invio di una forza di peacekeeping (UNAMID) nella regione del Darfur


L'ordine del giorno Mogherini Rebesani ed altri n. 9/3016/5, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre 2009, premesso che l'impegno italiano nella partecipazione alle missioni di mantenimento della pace costituisce un aspetto importante dell'azione internazionale del Paese, impegnava l'esecutivo a sviluppare un'azione diplomatica e politica in grado di costituire una linea di riferimento, evitando che lo sforzo militare risulti fine a se stesso, e di restituire all'Italia un ruolo e un peso sulla scena internazionale commisurato all'entità dello sforzo militare che sta compiendo; a corrispondere alla necessità di coinvolgere il Parlamento con momenti e sedi di discussione specifiche sulle decisioni politiche e le iniziative diplomatiche da assumere a sostegno delle missioni internazionali, garantendo una più puntuale informazione sull'evoluzione delle missioni stesse, sugli obiettivi che si prefiggono e sulla verifica dei risultati conseguiti; ad assicurare la continuità e la certezza dei finanziamenti alla partecipazione italiana alle missioni internazionali, adottando ulteriori iniziative normative per la reintroduzione del Fondo speciale per le missioni internazionali ed il suo adeguato rifinanziamento.

L'ordine del giorno Di Stanislao ed altri n. 9/3016/13, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo a rafforzare l'azione diplomatica italiana a livello internazionale anche, e soprattutto, assicurando sia la continuità sia la certezza di finanziamento del Fondo speciale per le missioni internazionali.

L'ordine del giorno Zacchera ed altri n. 9/1802/1, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2008, impegnava l'esecutivo a compiere ogni pressione diplomatica sul Governo afghano per ricordare che la significativa e importante presenza italiana di aiuto e supporto alle legittime autorità di questo Paese è condizionata al rispetto della pluralità delle fedi e delle religioni e che conseguentemente: ogni atto di intolleranza o di violenza nei confronti di non musulmani deve essere severamente considerato e ciò deve valere sia per i cittadini afghani che per i cooperanti stranieri presenti nel Paese; anche ai componenti dei nostri contingenti, nel dovuto, assoluto rispetto per la religione locale, deve essere pertanto concesso di seguire la religione cristiana.

L'ordine del giorno Fava ed altri n. 9/1802/7, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2008, impegnava l'esecutivo a razionalizzare la distribuzione dei contingenti militari italiani operanti all'estero, eliminando gli apporti di natura simbolica, riducendo i distaccamenti impegnati in aree dove cambi di situazione politica abbiano reso superfluo l'impiego di numeri significativi di unità italiane e parallelamente potenziando i presidi inviati in Paesi dove si ritiene siano tuttora in gioco interessi rilevanti dal punto di vista della sicurezza nazionale.

L'ordine del giorno Vernetti ed altri n. 9/1802/10, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2008, impegnava l'esecutivo ad attivarsi quanto prima presso i membri del Consiglio di sicurezza affinché si garantiscano tutte le risorse necessarie a dare integralmente attuazione alla risoluzione n. 1769, sia per quanto riguarda il dispiegamento dei caschi blu e del loro equipaggiamento necessario, sia per quel che riguarda l'invio dei 18 elicotteri a medio carico richiesti a più riprese dal segretario generale Ban Ki Moon; impegnava inoltre il Governo a valutare la possibilità di reperire le risorse necessarie per consentire l'invio da parte dell'Italia di alcuni mezzi dotati delle caratteristiche necessarie per la perlustrazione dell'area in conflitto, quale possibile contributo italiano alla missione UNAMID.

In merito a tali impegni il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

Nel quadro della tradizionale politica multilateralista dell'Italia, il Governo attribuisce importanza prioritaria alle missioni internazionali di mantenimento della pace e ricostruzione che sono attualmente in corso in diverse aree critiche del mondo, assicurando ad esse il proprio contributo in termini di risorse e di uomini.

L'Italia condivide in particolare la nuova "visione" delle missioni internazionali di pace, nelle quali la componente militare e la componente civile avanzano di pari passo, integrandosi ed amalgamandosi, per contribuire al raggiungimento dell'obiettivo di una duratura stabilizzazione dei teatri di crisi. Le tradizionali operazioni di sicurezza vengono pertanto affiancate da interventi in ambito umanitario, di rafforzamento dello stato di diritto, di sostegno alle amministrazioni locali e di consolidamento delle strutture di governo.

Con tali interventi il nostro Paese occupa una posizione di primo piano a livello internazionale nel campo degli aiuti, della cooperazione e dello sviluppo. La presenza attiva, in particolare nei teatri di crisi, costituisce, infatti, oggi la cartina di tornasole del rilievo che un Paese occupa in un mondo sempre più interconnesso e caratterizzato da questioni di rilevanza globale.

In ambito ONU viene, ad esempio, attribuito grande valore all'apporto che l'Italia fornisce alle operazioni di mantenimento della pace non solo in termini di presenza (dal 2006 siamo il Paese occidentale che contribuisce con il maggior numero di Caschi Blu) ma anche in termini di formazione, assistenza logistica, e riflessione sulla loro ottimizzazione.

Si tratta di una linea ampiamente condivisa all'interno del nostro Parlamento, come recentemente confermato dalla convergenza registratasi nella conversione del decreto-legge per la proroga, nel secondo semestre 2010, degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia.

In tale cornice, l'Italia assicura il proprio contributo a tutte le principali operazioni di pace e ricostruzione che la comunità internazionale, sul piano multilaterale (ONU, NATO, UE, OSCE), ha promosso in tutti i principali teatri di crisi a livello globale, tra cui si possono sinteticamente ricordare: Afghanistan e Pakistan, Libano, Yemen, Balcani, Sudan, Somalia, e Congo.

Per quanto riguarda la missione di pace in Sudan, merita rilevare che l'Italia, in linea con la risoluzione n. 1769 del Consiglio di Sicurezza, ha assicurato alle Nazioni Unite la messa a disposizione di adeguati mezzi per il sostegno logistico alla missione UNAMID. Nonostante tale piena disponibilità offerta dal nostro Governo, non è stato possibile dar corso all'invio dei mezzi a causa di un intransigente atteggiamento di chiusura da parte delle autorità di Khartoum al rilascio dei necessari visti di ingresso al nostro personale: un'impasse su cui la nostra Rappresentanza a New York non ha mancato di attirare l'attenzione del Segretariato Generale delle Nazioni Unite.

Nei teatri di crisi, all'impegno per il mantenimento della pace, l'Italia affianca una convinta azione per promuovere la difesa della libertà religiosa e la tutela degli appartenenti a minoranze religiose. Lo scorso anno, prendendo spunto da attacchi contro minoranze religiose - in particolare cristiane - verificatesi in Pakistan, India e Sudan, l'Italia ha, infatti, promosso l'adozione da parte del Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne dell'UE di Conclusioni ad hoc sulla libertà di religione e di un "Piano d'Azione" lanciato il 20 luglio 2010 dalla "Task Force UE sulla Libertà di religione o di culto", che contiene diverse misure concrete, divise in 4 settori di intervento: azione bilaterale, iniziative multilaterali, sostegno. finanziario, formazione e capacity building.

Sempre a tale riguardo, per quanto riguarda le iniziative in ambito ONU, va menzionata l'azione intrapresa dall'Italia, insieme ai partner dell'Unione Europea, con la presentazione della risoluzione sull'intolleranza religiosa, approvata a dicembre 2009 durante la 64^ Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Un impegno che il Governo intende continuare con grande convinzione anche quest'anno presentando, d'intesa con i partner UE, una nuova risoluzione che invii un chiaro segnale di tolleranza ed apertura a tutte le religioni, come recentemente annunciato dal Ministro degli Esteri Frattini in occasione dell'apertura della 65^ Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il Governo segue, infine, con grande interesse i lavori che, su mandato delle Commissioni riunite Esteri e Difesa della Camera dei Deputati, sta svolgendo il Comitato incaricato dell'elaborazione di un progetto di legge quadro per definire gli aspetti ricorrenti di carattere generale e tecnico relativi alla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, assicurando piena disponibilità a fornire ogni utile apporto all'esercizio normativo in corso".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2294/1

Ordine del giorno

Miotto

Assemblea

19/10/10

III

Adozione di procedure semplificate per il rilascio di visti per motivi di studio ai minori provenienti dalla Bielorussia


L'ordine del giorno Miotto ed altri n. 9/2294/1, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta del 14 maggio 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare ogni iniziativa diplomatica nei rapporti con la Bielorussia al fine di giungere nel più breve tempo possibile alla sottoscrizione di un protocollo che, anche in considerazione dei particolari legami instauratisi tra i due Paesi a seguito della vicenda di Chernobyl, stabilisca procedure semplificate per il rilascio di visti per motivi di studio ai minori provenienti dalle zone colpite dalla tragedia nucleare, anche prevedendo la possibilità effettiva di iscrizione nelle scuole superiori italiane.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

Il tema della formazione occupa un posto di grande importanza nei rapporti bilaterali tra Italia e Bielorussia. Tale settore si è sviluppato soprattutto in virtù degli intensi legami coltivati negli anni tra i ragazzi bielorussi e le famiglie e associazioni italiane che, dopo la tragedia di Chernobyl, li hanno ospitati nel nostro Paese.

In questa cornice, il Ministro degli Esteri Frattini ha firmato con il suo omologo bielorusso una dichiarazione d'intenti nell'ambito della formazione. Con tale atto, Italia e Bielorussia sottolineano la comune volontà di favorire lo scambio di programmi che, tenendo conto della necessità di un'istruzione basata su criteri internazionali e allo scopo di facilitare l'accesso alle rispettive opportunità formative, incoraggino i giovani italiani e bielorussi allo svolgimento reciproco di soggiorni di studio e formazione professionale.

A tale scopo, si è intensificato il dialogo tra i due Paesi per individuare progetti concreti nel campo della formazione per fare in modo che sempre più giovani possano maturare un'esperienza di studio nell'altro Paese".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2047-A/4

Ordine del giorno

Fassino

Assemblea

20/10/10

III

Dispiegamento di una Forza multinazionale di pace nella striscia di Gaza

9/2047-A/5

Ordine del giorno

Moles

9/2047-A/10

Ordine del giorno

Fava


Gli ordini del giorno Fassino ed altri n. 9/2047-A/4 e Moles ed altri n. 9/2047-A/5 eaccolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 gennaio 2009, impegnavano l'esecutivo ad adottare ogni iniziativa utile, nelle opportune sedi internazionali, perché le condizioni per il dispiegamento di una forza multinazionale di pace nella striscia di Gaza possano verificarsi nel più breve tempo possibile ed a predisporre gli eventuali adempimenti tecnici e finanziari per consentire un'immediata partecipazione del contingente italiano.

L'ordine del giorno Fava ed altri n. 9/2047-A/10, accolto dal Governo sempre nella seduta dell'Assemblea del 21 gennaio 2009, impegnava l'esecutivo a favorire nelle sedi internazionali il raggiungimento di accordi che consolidino la tregua raggiunta a Gaza, e ad offrire eventualmente un contributo militare nazionale auspicando che la forza multinazionale d'interposizione e controllo delle frontiere della Striscia che verrà eventualmente allestita abbia il mandato e le risorse sufficienti per impedire effettivamente il contrabbando di armi.

In merito a tali impegni il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

L'Italia sostiene gli sforzi dell'Amministrazione americana e del Quartetto per la promozione di un negoziato che porti, entro un periodo di 12 mesi, ad una soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati, con la creazione di uno Stato palestinese indipendente, democratico e vitale, che viva a fianco dello Stato d'Israele in condizioni di pace e sicurezza. A questo scopo, si è anche adoperata, insieme ai Paesi dell'Unione Europea, per la ripresa del dialogo tra le parti e il passaggio dai negoziati indiretti (proximity talks) a quelli diretti.

Dopo l'inizio dell'operazione militare "Piombo fuso", la Comunità internazionale è intervenuta a più riprese per favorire un cessate il fuoco e l'apertura di canali umanitari. Le operazioni militari si sono concluse il 17 gennaio 2010 e l'attenzione dei principali attori locali e internazionali si è quindi spostata sull'urgenza di far affluire nella Striscia gli aiuti di emergenza e di avviare rapidamente la ricostruzione.

Al termine delle ostilità, si è posto fin da subito il problema di prevenire il possibile riaccendersi del conflitto, impedendo il riarmo di Hamas. A questo scopo, è stata creata l'iniziativa per contrastare il contrabbando di armi denominata GCASI (Gaza Counter Arms Smuggling Initiative), cui abbiamo partecipato fin dall'inizio.

Essa ha appunto l'obiettivo di sviluppare meccanismi di controllo del flusso del traffico illegale di armi a favore di Hamas provenienti dal mare. Dopo le riunioni che si sono susseguite nel 2009-2010 a Copenaghen, Londra, Ottawa, Washington e l'Aja, l'Italia organizzerà la prossima a Roma, nel gennaio 2011.

Per quanto riguarda l'attuale situazione a Gaza, il nostro Paese, nell'ambito dell'Unione Europea, lavora per favorire un "cambiamento fondamentale", compatibile con le legittime ragioni di sicurezza di Israele. L'Italia ha espresso apprezzamento per le misure adottate da Israele, a partire dal 21 giugno scorso, che consentono di allargare il flusso di beni commerciali verso la Striscia di Gaza, favorendone la ricostruzione. Il nostro Governo, nel quadro della UE, auspica che un analogo approccio venga applicato anche alle esportazioni (per favorire una crescita sostenibile dell'economia di Gaza) e al transito delle persone, ed è pronto a contribuirvi attraverso la missione di monitoraggio EUBAM al valico di Rafah, opportunamente rivista, sulla base degli accordi su movimento e accesso del 2005".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3210/54

Ordine del giorno

Barbieri

Assemblea

20/10/10

III

Rinnovo degli incarichi di direttore di istituto di cultura all'estero


L'ordine del giorno Barbieri ed altri n. 9/3210/54, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 24 febbraio 2010, impegnava l'esecutivo ad interpretare la previsione di cui all'articolo 10 dell'AC 3210 (divenuto legge n. 25 del 2010), secondo la quale gli incarichi di direttore di istituto italiano di cultura all'estero già rinnovati per il secondo biennio, possono essere rinnovati per ulteriori due anni, nel senso che il termine compreso tra il 10 gennaio e il 30 giugno 2010 sia riferito al decreto di nomina e non l'assunzione effettiva dell'incarico.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

Sulle nomine a direttore di Istituto Italiano di Cultura è tenuta ad esprimere un parere la Commissione Nazionale per la Promozione della Cultura Italiana all'Estero, così come prevede la Legge 401/90 (art. 14, comma 1).

Il 5 marzo scorso è stato, quindi, richiesto alla Commissione Nazionale di pronunciarsi circa l'eventuale ulteriore proroga del Dott. Giuseppe Di Lella presso l'Istituto Italiano di Cultura di Madrid (nominato tra i direttori per "chiara fama", ai sensi dell'art. 14, comma 6 della citata Legge 401/90). Il caso del Dott. Di Lella era infatti l'unico a ricadere nella fattispecie prospettata nell'Ordine del Giorno dell'On. Barbieri.

La Commissione ha espresso parere favorevole, rimettendo la decisione finale alle determinazioni del Ministro degli Esteri. In data 31 marzo il Dott. Di Lella ha fatto però pervenire al Ministro - tramite l'Ambasciatore d'Italia a Madrid - una lettera nella quale comunicava testualmente: "intendo rimetterLe il mio incarico a far data dal giorno 10 luglio 2010 (...) ritenendo definitivamente conclusa la mia esperienza". Non si è quindi proceduto ad alcuna proroga per espressa volontà dell'interessato di rinunciarvi".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2041/5

Ordine del giorno

Maran

Assemblea

20/10/10

III

Rispetto del Trattato istitutivo della NATO alla luce del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione Italia-Libia


L'ordine del giorno Maran ed altri n. 9/2041/5, accolto dal Governo nella seduta del 21 gennaio 2009, impegnava l'esecutivo, alla luce del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione Italia-Libia, a garantire in ogni caso il rispetto del Trattato istitutivo della NATO e degli obblighi internazionali conseguenti assunti nei confronti degli altri Paesi membri dell'Alleanza atlantica.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

Il Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra Italia e Libia dedica espressamente il suo primo articolo al "rispetto della legalità internazionale" e impegna le Parti ad adempiere in buona fede agli obblighi da esse sottoscritti, sia quelli derivanti dai principi e dalle norme del Diritto Internazionale universalmente riconosciuti sia quelli inerenti al rispetto dell'Ordinamento internazionale.

Nel Trattato viene inoltre sottolineata la centralità delle Nazioni Unite nel sistema delle relazioni internazionali. Alla Carta ONU si fa, infatti, riferimento anche all'articolo 3, che contiene l'impegno delle Parti a non ricorrere alla minaccia o all'impiego della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica della controparte o a qualunque altra forma incompatibile con la Carta delle Nazioni Unite.

Il rispetto della legalità internazionale è in seguito richiamato all'articolo 4 del Trattato italo-libico. Tale articolo, menzionato nell'ordine del giorno, impegna le Parti ad astenersi da qualunque forma di ingerenza e appunto, "nel rispetto dei principi di legalità internazionale", a non usare, né consentire l'uso dei rispettivi territori per compiere atti ostili nei confronti dell'altra Parte. E' proprio il richiamo al "rispetto dei principidella legalità internazionale" a consentirci di salvaguardare gli obblighi derivanti da altri Trattati, ivi compresi, naturalmente, gli obblighi Nato (anche l'articolo 23, dedicato alle disposizioni finali, fa un ulteriore richiamo al "rispetto della legalità internazionale").

Il Trattato italo-libico risulta, pertanto, ben inserito nel più ampio contesto degli obblighi internazionali che vincolano il nostro Paese.

Appare opportuno sottolineare che quello NATO è un Trattato multilaterale che impegna l'Italia da decenni e che non può essere modificato da un accordo bilaterale, perché ciò sarebbe non conforme ai principi del diritto internazionale".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00071

Risoluzione conclusiva

Pianetta

Commissione

20/10/10

III

Partecipazione italiana alle iniziative previste a Tallinn "Capitale europea della cultura" per il 2011


La risoluzione conclusiva Pianetta ed altri n. 8/00071, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta dell'8 giugno 2010, impegnava l'esecutivo a prevedere, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, le risorse necessarie ed adeguate al fine di partecipare attivamente e positivamente alle iniziative che si svolgeranno a Tallinn Capitale dell'Estonia nel corso del 2011 che vedrà la città "Capitale europea della cultura".

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

L'Italia è consapevole dell'importanza di assicurare un'adeguata partecipazione al programma degli eventi previsti a Tallinn in quanto "capitale europea della cultura" nel 2011. Ciò risponde, su un piano più generale, alla tradizionale ed elevata proiezione internazionale dell'Italia in ambito culturale e, sul piano bilaterale, agli eccellenti rapporti che il nostro Paese intrattiene con l'Estonia, a tutti i livelli.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00058

Risoluzione conclusiva

Narducci

Commissione

26/10/10

III

Celebrazioni all'estero del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia


La risoluzione conclusiva Narducci ed altri n. 8/00058, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 26 novembre 2009, impegnava l'esecutivo ad assumere iniziative affinché la rete consolare e degli istituti italiani di cultura, in collaborazione con gli organismi di rappresentanza e dell'associazionismo italiano operanti all'estero e in Italia a livello regionale, programmi ed effettui eventi celebrativi a carattere storico-culturale - in America Latina, nel Nord America, in Australia, in Africa e in Europa - diretti a rafforzare le radici del concetto di italianità nel mondo, nell'ambito delle iniziative per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità, anche nell'auspicio che il Ministero degli affari esteri sia tempestivamente inserito nel Comitato interministeriale istituito a tal fine.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

Il Ministero degli Affari Esteri ha elaborato un programma volto a celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia mediante una serie di iniziative da realizzare in parte in Italia - nel quadro della programmazione predisposta dal Comitato Nazionale per il 150° anniversario - e in parte all'estero tramite la rete delle rappresentanze diplomatico-consolari e degli Istituti Italiani di Cultura, con il coinvolgimento degli organismi rappresentativi degli italiani all'estero (CGIE e Comites) e delle loro associazioni.

Il programma da realizzare tramite la rete all'estero della Farnesina ha come obiettivi principali:

a) la valorizzazione dell'identità italiana rafforzatasi nel tempo, sviluppando il tema della varietà culturale presente nel nostro Paese come elemento di arricchimento e unione;

b) la valorizzazione del ruolo delle collettività italiane all'estero, profondamente mutate nel corso degli anni sullo sfondo dei cambiamenti intervenuti nelle realtà dove esse si sono radicate. Nel contesto della crescente interdipendenza a livello globale, l'italianità - intesa come patrimonio di valori, convinzioni etiche, e tradizioni linguistiche e culturali - è divenuta sempre più un fattore di aggregazione e riconoscimento. Lo scopo è fornire alle nostre collettività l'occasione di valorizzare l'indiscutibile arricchimento che esse hanno rappresentato sia per il nostro paese che per i paesi di accoglienza. In tale contesto, con la collaborazione delle Ambasciate e dei Consolati, è stato ad esempio effettuato un censimento di tutti i "luoghi della memoria" (monumenti, dimore, musei del Risorgimento, ecc.) presenti nel mondo per valorizzarne il significato storico.

Su questo sfondo, la rete all'estero della Farnesina (Ambasciate, Consolati, e Istituti di Cultura), gli organismi rappresentativi e le associazioni delle collettività italiane nel mondo sono stati invitati a definire iniziative volte a promuovere le tematiche connesse con le celebrazioni dell'Unità d'Italia.

Una serie di attività sono state ideate a livello centrale e proposte agli uffici all'estero, affinché essi ne verificassero la fattibilità in considerazione delle peculiarità locali.

Numerose sedi hanno aderito alle iniziative proposte, tra cui merita in particolare segnalare:

1. Il progetto "Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana nel Mondo"

L'identità italiana non si forma solo in ambito nazionale, ma è anche il risultato della sua costante interazione con le comunità italiane all'estero. La Farnesina, in collaborazione con il "Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana", ha realizzato il progetto "MEI nel mondo", un valido strumento didattico-conoscitivo che porterà all'estero un importante capitolo della storia italiana, stimolando momenti di incontro, riflessione e dibattito sull'apporto che gli Italiani hanno dato, in ogni ambito sociale, allo sviluppo dei paesi di accoglienza e alla crescita dei legami tra questi ultimi e l'Italia. Il progetto "MEI nel mondo" comprende un documentario storico, un cortometraggio con testimonianze sull'emigrazione, una scelta di brani musicali significativi, un cineforum (5/6 film sul tema), e una pubblicazione monografica sul Museo.

2. La "Biennale di Venezia nel Mondo"

Il progetto - ideato da Vittorio Sgarbi, Commissario Straordinario per la Biennale di Venezia - intende estendere i confini del Padiglione Italia della Biennale a tutte le sedi della cultura italiana all'estero, coinvolgendo gli Istituti Italiani di Cultura per esporre, in coincidenza con la manifestazione veneziana tra giugno e novembre 2011, i più significativi artisti italiani attivi nei diversi Paesi. In questo modo la rappresentanza italiana alla Biennale, sul piano simbolico e della conoscenza, si estenderebbe ad almeno 89 artisti (uno per ogni Istituto di Cultura) per arrivare potenzialmente a oltre 100, estendendo l'iniziativa a luoghi di grande attrazione per gli artisti, come New York, Parigi, Berlino, Tokio, Pechino e Londra".



Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 ottobre 2010)

206

Note di attuazione pervenute

149

Percentuale

di attuazione

72%



Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1634/10

Ordine del giorno

Fiorio

Assemblea

26/10/10

VII

Utilizzo preferenziale da parte delle mense scolastiche di prodotti agricoli della "filiera corta"


L'ordine del giorno Fiorio ed altri n. 9/1634/10, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 9 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo a prevedere che, negli appalti pubblici di servizi o di forniture di prodotti alimentari ed agroalimentari destinati alla ristorazione delle mense scolastiche, costituisca titolo preferenziale per l'aggiudicazione l'utilizzo di prodotti agricoli della "filiera corta" in misura non inferiore al 50 per cento, in termini di valore, dei prodotti agricoli complessivi, anche trasformati, impiegati all'anno; nell'ambito della finalità di recupero di identità dei diversi territori regionali; impegnava inoltre il Governo a promuovere l'educazione alimentare, l'informazione, l'orientamento al consumo consapevole da parte dei cittadini, a partire dagli studenti delle scuole elementari; a disciplinare interventi per sostenere l'acquisto di prodotti agricoli di origine regionale da parte delle imprese esercenti attività di ristorazione, con particolare riferimento a quella scolastica.

In merito a tale impegno il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha trasmesso la seguente nota:

In merito al presente ordine del giorno in materia di sicurezza e di educazione alimentare, si premette che il servizio di ristorazione scolastica nelle istituzioni scolastiche statali è assicurato, ai sensi delle vigenti disposizioni, dai Comuni i quali vi provvedono generalmente tramite affidamento in gestione a terzi mediante la stipula di contratti di appalto.

Nel mese di maggio 2010 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica”, elaborate da un gruppo di lavoro istituito presso il Ministero della salute. Nell'ottica del miglioramento della qualità dei pasti nelle scuole, sia dal punto di vista della sicurezza alimentare che dell'appropriatezza nutrizionale, il documento approfondisce temi quali la ristorazione come sistema gestionale, il ruolo e le responsabilità delle varie istituzioni coinvolte, i criteri per la definizione del capitolato, gli aspetti nutrizionali, le caratteristiche del menù e la valutazione della qualità nutrizionale.

Ciò premesso, per quanto di competenza, si rappresenta che questa Amministrazione ha da tempo intrapreso azioni, anche attraverso la stipula di accordi e di collaborazioni con enti e soggetti esterni, intese a sviluppare e promuovere nella scuola iniziative di promozione dell'educazione alimentare, di informazione e di orientamento al consumo consapevole. Si ritiene infatti che una migliore conoscenza del processo di nutrizione personale e collegiale, delle funzionalità della filiera alimentare (dal campo alla tavola), delle validità mediche ed ambientali, dei consumi responsabili, della stagionalità dei prodotti freschi, oltre che dei contesti economici. e sociali entro i quali si muove il sistema del cibo, è indispensabile per sé stessi e le comunità di cui ogni individuo fa parte.

L'estrema attualità degli argomenti della nutrizione, della sicurezza alimentare, degli obblighi nazionali e comunitari di una migliore conoscenza dei risvolti sulla salute, suggerisce che tali tematiche costituiscano oggetto di attenzione e riflessione da parte di docenti e studenti in ottica interdisciplinare, trasversale dunque al curricolo, con particolare riferimento alle discipline scientifiche, storico-geografiche ed educazione civica.

In coerenza con tale obiettivo, il Documento di indirizzo per la sperimentazione dell'insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione" del 4 marzo 2009 contiene specifici riferimenti riguardanti il diritto alla salute come valore personale nonché sociale e riferibili anche alla stretta correlazione tra corretta alimentazione, adeguati stili di vita e salute.

A tale proposito si segnala che in data 1 aprile 2009 è stato siglato un protocollo d'intesa tra questo Ministero e la Coldiretti con la finalità di promuovere, attraverso esperienze pilota, iniziative di educazione civica dei giovani, volte ad incentivare il rispetto delle norme costituzionali in materia e sensibilizzare i giovani ad un corretto comportamento civico rispettoso dell'ambiente e delle tradizioni alimentari italiane.

Tra le ulteriori iniziative più significative in materia si rappresenta che a partire dall'anno scolastico 2009-2010 è stato avviato il progetto "Scuola e Cibo": Piani di Educazione Scolastica Alimentare, attraverso il quale si introduce l'educazione alimentare nella scuola come materia interdisciplinare, da affrontare, quindi, coinvolgendo tutte le altre discipline, in particolare quelle scientifiche, storico-geografiche e Cittadinanza e Costituzione. Uno dei motivi che ha suggerito l'elaborazione del progetto è stato l'assegnazione a Milano dell'Expo Universale 2015, evento dedicato proprio ai terni dell'alimentazione. La conseguenza sarà anche l'introduzione di migliori diete e programmi nelle mense scolastiche e la diffusione di basilari notizie sul cibo e sull'acqua.

Il Programma si articola in due fasi distinte. La prima fase ha già visto, nell'anno scolastico 2009-2010, la realizzazione di un Progetto pilota destinato alle Scuole primarie, selezionandone un campione di 15, con circa 75 classi (IV e V) e coinvolgendo complessivamente circa 1.500 alunni, oltre al personale docente interno ed esterno (in particolare: 5 Scuole di Roma e provincia, 5 di Milano e provincia, 5 di Catania e provincia, ognuna con 4-5 classi diverse). È stato previsto l'utilizzo di materiale didattico specifico, appositamente realizzato per le Scuole primarie (per gli studenti, per le loro famiglie, per i docenti e i loro formatori interni e esterni), privilegiandone l'aspetto ludico-formativo, particolarmente adatto all'età degli alunni coinvolti. Tale materiale, la cui distribuzione è avvenuta gratuitamente per le Scuole, verrà anche reso disponibile e scaricabile da un sito dedicato in fase di attivazione che costituirà il Portale di riferimento per tutte le azioni progettuali delle Scuole a livello nazionale in materia di Educazione Alimentare. Materiale specifico sarà predisposto anche per coinvolgere e informare le famiglie sulla validità dell'iniziativa e sul loro ruolo, anche in sinergia con l'attività delle mense scolastiche.

Nella seconda fase, che partirà dal prossimo anno scolastico, è prevista l'estensione a livello nazionale del Programma in tutte le classi IV e V di scuola primaria e, l'introduzione in via sperimentale anche in alcune classi di scuola secondaria di primo grado. Successivamente, entro l'anno 2013-2014, saranno gradualmente coinvolte tutte le scuole secondarie di primo e di secondo grado e verrà messo a punto anche un modello formativo per l'Università. Quando il Programma diverrà operativo a livello nazionale è anche prevista l'adozione di un Testo base di riferimento sull'Educazione Alimentare, al quale si dovranno auspicabilmente uniformare le altre singole iniziative territoriali.

Per coordinare tutte le attività del progetto il Miur ha costituito un Comitato tecnico-scientifico composto da qualificati professionisti del settore alimentare. Il Comitato ha elaborato tutti i contenuti del progetto pilota, in collaborazione con il Ministero della Salute, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il Ministero della gioventù.

“Scuola e Cibo” si collega altresì al 150° anniversario dell'Unità d'Italia, che sarà celebrato nel nostro Paese nel 2011. Per quella data infatti è prevista una serie di eventi culturali dedicati proprio alle tradizioni alimentari locali.

Inoltre, nell'ambito del Progetto, si valuteranno le possibili intese con le associazioni di categoria per rilanciare il "Made in Italy" del settore alimentare anche in accordo con i comparti a questo trasversali, quali la ristorazione e il turismo che già a livello scolastico possono offrire interessanti collegamenti.

A partire dall'anno scolastico 2010-2011, in prospettiva della diffusione del Programma, sarà attiva la celebrazione di una "Giornata Aperta" al pubblico nelle scuole interessate sulle tematiche cibo-acqua-mense scolastiche anche in relazione e in accordo con il Ministero degli Affari esteri e la FAO che realizzano ogni anno le celebrazioni per la "Giornata Mondiale dell'Alimentazione" in tutta Italia dal 15 ottobre al 15 dicembre.

E' inoltre in corso di realizzazione una pubblicazione informativa "Vademecum sulla sicurezza e la qualità degli alimenti", in collaborazione con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che verrà distribuito gratuitamente nelle scuole secondarie di primo grado.

Si segnala infine la partecipazione al Programma comunitario "Frutta nelle Scuole". Tale Programma si propone di far fronte allo scarso consumo di frutta e verdura da parte dei bambini, aumentando durevolmente la porzione di frutta e verdura nella loro dieta, nella fase in cui si formano le abitudini alimentari.

Attivato a partire dall'anno scolastico 2009-2010, per la prima annualità ha visto il coinvolgimento di circa 800.000 bambini delle scuole primarie articolandosi, nello specifico, nella distribuzione gratuita di prodotti ortofrutticoli freschi, nel rispetto del carattere di stagionalità e territorialità, privilegiando prodotti di qualità certificati (DOP, IGP, Biologici) e/o prodotti ottenuti con metodi di produzione integrata certificata. Sono in fase di avanzata realizzazione gli adempimenti organizzativi relativi alla seconda annualità (2010-2011) che vedrà il coinvolgimento di più di 1.300.000 studenti. Al termine del suo sviluppo pluriennale, il Programma comunitario si prefigge comunque di raggiungere tutti gli alunni di età compresa tra i sei e gli undici anni.

Al fine di rendere efficace e sostenibile il programma, si prevede la realizzazione di misure di accompagnamento, nell'ambito di quelle suggerite dalla Comunità Europea, quali attività di informazione e sensibilizzazione per i docenti e i genitori, iniziative per far conoscere e scoprire i prodotti ortofrutticoli ai più giovani e prolungare l'effetto di induzione del consumo, anche in accordo con il già citato Progetto "Scuola e Cibo" - Piani di Educazione Scolastica Alimentare".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1634/51

Ordine del giorno

Carra

Enzo

Assemblea

26/10/10

VII

Sviluppo di progetti finalizzati all'applicazione delle conoscenze acquisite a seguito dell'introduzione del nuovo insegnamento "cittadinanza e costituzione"


L'ordine del giorno EnzoCarra n. 9/1634/51, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea dell'8 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo a promuovere azioni atte a sostenere le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, allo scopo di sviluppare nei piani dell'offerta formativa progetti finalizzati ad applicare le conoscenze acquisite dall'insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione".

In merito a tale impegno il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha trasmesso la seguente nota:

Si fa riferimento al presente ordine del giorno relativo all'attuazione dell'articolo 1 della legge 30 ottobre 2009, n.169 che ha introdotto il nuovo insegnamento "Cittadinanza e Costituzione".

Nella disposizione sono previste come misure preliminari, oltre ad una specifica sperimentazione nazionale ai sensi dell'art. 11 del d.P.R. n. 275 del 1999, in vista di un più maturo assetto ordinamentale della materia, anche l'attivazione di azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all'acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a "Cittadinanza e Costituzione" per un totale di 33 ore all'anno nell'ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse.

Nel marzo del 2009questo Ministero ha diramato il documento di indirizzo per la sperimentazione dell'insegnamento della nuova materia nel quale vengono declinati i percorsi specifici per le scuole di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola dell'infanzia.

Il documento illustra i nuclei tematici e gli obiettivi di apprendimento caratterizzanti l'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla scuola dell'infanzia al secondo ciclo di istruzione, evidenziando preliminarmente che in un momento ancora sperimentale come l'attuale, considerata l'autonomia delle scuole e, soprattutto, l'autonomia professionale e scientifica che deve essere riconosciuta ai docenti, è compito delle scuole e dei docenti distribuire, nell'arco dei diversi anni di corso i contenuti declinati, attraverso i quali gli studenti sono chiamati a maturare le competenze da certificare alla conclusione di ogni grado di scuola, ed esprimere una valutazione sulla fruibilità delle indicazioni contenute nel documento stesso, che di seguito si sintetizzano.

Nella Scuola dell'infanzia: si dovranno trasmettere conoscenze specifiche sul concetto di famiglia, di scuola e di gruppo, i modi di agire corretti con i compagni, con i genitori, con gli insegnanti e con gli altri adulti.

Nella scuola primaria: si dovranno insegnare le prime nozioni sulla Costituzione e sulla convivenza, in particolare i diritti fondamentali dell'uomo, il significato delle formazioni sociali, l'importanza. della tutela del paesaggio, alcune basilari nozioni di educazione stradale, la salvaguardia della salute, il valore del rispetto delle regole.

Nella scuola secondaria di primo grado: si studierà la Costituzione, con una particolare attenzione ai diritti e ai doveri del cittadino e il diritto internazionale in materia di diritti umani.

Nella scuola secondaria di secondo grado: si dovrà approfondire lo studio della Costituzione anche attraverso l'analisi dell'attualità, la messa in pratica del proprio impegno nel volontariato, la promozione del rispetto e della tutela dell'ambiente, la promozione del fair play e dei valori positivi dello sport e i principi dell'educazione stradale.

Per favorire l'avvio della sperimentazione e creare un patrimonio di buone pratiche da immettere in un circuito nazionale, questo Ministero, tramite l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica (ANSAS), con bando del 27 maggio 2009, ha invitato tutte le scuole interessate a presentare proposte innovative. La Commissione appositamente istituita ha esaminato i circa tremila progetti pervenuti e assegnato a 104 di essi, per un totale di 350 scuole coinvolte e distribuite su tutto il territorio nazionale, finanziamenti utili alla realizzazione e alla documentazione dei percorsi programmati.

Inoltre, per ulteriori 60 istituti, individuati fra le scuole secondarie di secondo grado che hanno risposto al suddetto bando presentando progetti specificamente rivolti allo studio della Costituzione sia come statuto di cittadinanza e strumento di condivisione dei valori democratici, sia riguardo a temi come il patriottismo costituzionale, il funzionamento e il ruolo del Parlamento e il significato della democrazia deliberativa, è stata prevista la possibilità di partecipare all'iniziativa "Dalle aule parlamentari alle aule scolastiche: lezioni di Costituzione" realizzata in collaborazione con la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica.

Tutte le istituzioni scolastiche sono state comunque sollecitate a progettare e sperimentare propri percorsi didattici di "Cittadinanza e Costituzione", anche avvalendosi di opportunità presenti sul territorio o partecipando ad altri progetti interistituzionali.

Tra i numerosi ulteriori progetti promossi dal Ministero su educazione alla legalità, volontariato, partecipazione studentesca si ricorda l'annuale organizzazione di iniziative in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in occasione dell'anniversario della strage di Capaci; il 23 maggio è infatti ormai diventata la data simbolo dell'impegno della scuola per la diffusione della cultura della legalità e la presenza di migliaia di studenti ogni anno a questa manifestazione è emblematica della sentita esigenza di un patto tra le istituzioni, le scuole e il resto della società civile contro tutte le mafie e l'illegalità.

Si segnala inoltre che il 3 luglio 2009 il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e il Ministro per le Pari Opportunità hanno siglato un Protocollo d'Intesa al fine di assicurare una piena cooperazione interistituzionale per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di violenza, compresi quelli fondati su intolleranza di razza, di religione e di genere. Tale protocollo sottolinea come la scuola contribuisca in maniera preponderante allo sviluppo e alla diffusione di una cultura che rifiuti la violenza e la discriminazione e diffonda la conoscenza dei diritti della persona, del rispetto verso gli altri e dell'educazione alla legalità. Al fine di creare un momento di riflessione condivisa sui predetti temi il protocollo individua la settimana dal 12 al 18 ottobre quale "Settimana contro la violenza" nel corso della quale ogni Istituzione scolastica, nell'ambito della propria autonomia, è invitata a promuovere iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione, anche con il coinvolgimento di rappresentanti delle Forze dell'Ordine, delle Associazioni e del Volontariato sociale, rivolte agli studenti, ai genitori e ai docenti sulla prevenzione della violenza fisica e psicologica, compresa quella fondata sull'intolleranza razziale, religiosa e di genere.

Si segnala altresì che in data 7 settembre 2009 questo Ministero ha siglato un protocollo di intesa con l'associazione "Democrazia nelle regole" per l'attuazione di iniziative tra le quali la promozione nelle scuole di ogni ordine e grado del progetto "Educazione alla legalità" e di ulteriori progetti e seminari sempre in tema di educazione alla legalità ed alla cittadinanza democratica, in ossequio ai principi di cui al citato decreto-legge n. 137 del 2008.

Come ogni anno, poi, Libera, in collaborazione con questo Ministero, ha promosso diverse iniziative rivolte agli studenti e agli insegnanti in preparazione della celebrazione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno contro tutte le mafie" che nel corrente anno si è tenuta il 21 marzo.

Si ricorda altresì il progetto "La scuola e lo sport contro la violenza" nato dalla collaborazione tra questo Ministero e il Consorzio San Siro 2000 per sensibilizzare e diffondere tra gli studenti una sana cultura sportiva basata sul rispetto e sul fair play che ha previsto nel marzo del 2010, tra l'altro, un ciclo di convegni sul tema "Lotta alla mafia ed educazione alla legalità" cui hanno partecipato anche magistrati, giornalisti, scrittori ed operatori di pubblica sicurezza.

Ancora, tra i numerosi progetti destinati agli alunni dei diversi gradi di istruzione, attivati nell'ambito della pluriennale collaborazione tra questo Ministero e la Camera dei deputati e Senato della Repubblica, avviata per avvicinare i giovani ai valori ed ai principi della nostra Carta costituzionale, si segnalano alcune iniziative di particolare rilevanza da tempo attuate e ulteriormente arricchite anche in relazione a due importanti eventi che connotano l'anno scolastico 2010-2011: l'attivazione dell'insegnamento, non più a carattere sperimentale, di "Cittadinanza e Costituzione" e il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Da ultimo si segnala che, nell'ambito delle attività previste dal progetto "Cittadinanza e Costituzione" sono stati emanati ulteriori bandi di concorso tra i quali:

- Il concorso "Scuola, ambiente e legalità" dedicato alle scuole secondarie di I e II grado, bandito nel dicembre 2009 in sede di diramazione delle Linee Guida per l'Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile - documento emanato in attuazione di quanto previsto dalla Carta d'Intenti tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - le quali, tra l'altro valorizzano quanto previsto dal Documento di indirizzo per la sperimentazione di Cittadinanza e Costituzione e soprattutto quanto autonomamente realizzato e capitalizzato nelle scuole in materia di educazione ambientale e di sviluppo sostenibile.

- Il concorso nazionale "A lezione di Costituzione....." bandito nel febbraio 2010 da questo Ministero in collaborazione con l'Associazione "Democrazia nelle regole" e rivolto agli studenti della scuola secondaria di secondo grado con l'intento di promuovere nelle giovani generazioni i principi della cittadinanza attiva e consapevole, basata sui valori della solidarietà, della partecipazione responsabile, nonché della legalità e del rispetto delle regole.

- Il concorso "Un patto per la legalità", indetto anche per il 2010 dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, e da questo Ministero, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado con lo scopo di stimolare il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti nel ruolo di promotori di azioni per il ripristino della legalità sul territorio.

A seguito di un percorso teorico in tema di legalità e lotta alla mafia svolto in classe ed affidato all'autonomia dei singoli docenti interessati - da svilupparsi anche con il sostegno dei materiali didattici inviati dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone - alle classi è stato richiesto di rilevare sul territorio situazioni di illegalità palese e proporre un progetto di ripristino della legalità. Il concorso ha quindi il fine di stimolare soprattutto la progettualità di soluzioni pratiche e fattibili legate al contesto territoriale in cui dovranno inserirsi, premiando le più interessanti e quelle, con maggiori possibilità di realizzazione".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1634/17

Ordine del giorno

Paladini

Assemblea

26/10/10

VII

Rilancio di progetti culturali e formativi incentrati sui principi di solidarietà, uguaglianza, giustizia e legalità


L'ordine del giorno Paladini n. 9/1634/17, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea dell'8 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo a farsi promotore dell'effettivo rilancio di progetti culturali e formativi che concorrano alla diffusione della cultura basata sui principi fondamentali della solidarietà, dell'uguaglianza, della giustizia e della legalità al fine di contribuire ad una formazione responsabilizzante per ogni individuo della società civile.

In merito a tale impegno il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha trasmesso la seguente nota:

In relazione alla tematica di cui al presente ordine del giorno, l'introduzione dello studio della convivenza civile e della Costituzione per effetto dell'articolo 1 del decreto-legge n. 137 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 169 del 2008, che ha previsto l'attivazione di una sperimentazione nazionale, ai sensi dell'articolo 11 del regolamento di cui al d.P.R. n. 275 del 1999, e di azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all'acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze nell'ambito delle aree storico - geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo per le stesse previsto, ha, tra gli altri, l'obiettivo di insegnare alle giovani generazioni come esercitare la democrazia nei limiti e nel rispetto delle regole comuni. Lo studio della Costituzione permette non solo di conoscere il documento fondamentale della nostra democrazia, ma anche di fornire una mappa di valori utili per esercitare la cittadinanza a tutti gli effetti.

E' prioritariamente nella scuola che si costituisce la cultura della democrazia, della partecipazione, della legalità ed è quindi compito della scuola, attraverso l'azione quotidiana degli insegnanti, formare cittadini che possano vivere pienamente nella società italiana ed europea.

Nel marzo del 2009 questo Ministero ha diramato il documento di indirizzo per la sperimentazione dell'insegnamento della nuova materia nel quale vengono declinati i percorsi specifici per le scuole di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola dell'infanzia.

Per favorire l'avvio della sperimentazione e creare un patrimonio di buone pratiche da immettere in un circuito nazionale, questo Ministero, tramite 1'ANSAS, con bando del 27 maggio 2009, ha invitato tutte le scuole interessate a presentare proposte innovative. La Commissione appositamente istituita ha esaminato i circa tremila progetti pervenuti e assegnato a 104 di essi, per un totale di 350 scuole coinvolte e distribuite su tutto il territorio nazionale, finanziamenti utili alla realizzazione e alla documentazione dei percorsi programmati.

Tutte le istituzioni scolastiche sono state comunque sollecitate a progettare e sperimentare propri percorsi didattici di "Cittadinanza e Costituzione", anche avvalendosi di opportunità presenti sul territorio o partecipando ad altri progetti interistituzionali.

Con riferimento, poi, alla previsione di cui all'art. 1 del citato decreto-legge n. 137 del 2008 relativa all'attivazione di "azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale", si segnala che l'ANSAS, con comunicazione in data 27 gennaio 2010, ha informato di aver predisposto un sito web ed un ambiente di formazione on line con l'obiettivo di sensibilizzare i docenti e i dirigenti delle scuole di ogni ordine e grado sui temi di Cittadinanza e Costituzione, nonché di sostenere le sperimentazioni delle scuole, in particolare quelle delle scuole vincitrici del concorso di cui al menzionato bando del 27 maggio 2009, che avranno una piattaforma riservata.

Nell'ambito delle attività previste dal progetto "Cittadinanza e Costituzione" sono stati emanati ulteriori bandi di concorso tra i quali:

- Il concorso "Scuola, ambiente e legalità" dedicato alle scuole secondarie di I e II grado, bandito nel dicembre 2009 in sede di diramazione delle Linee Guida per l'Educazione Ambientale e allo Sviluppo Sostenibile - documento emanato in attuazione di quanto previsto dalla Carta d'Intenti tra il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - le quali, tra l'altro valorizzano quanto previsto dal Documento di indirizzo per la sperimentazione di Cittadinanza e Costituzione e soprattutto quanto autonomamente realizzato e capitalizzato nelle scuole in materia di educazione ambientale e di sviluppo sostenibile.

- Il concorso nazionale "A lezione di Costituzione...." bandito nel febbraio 2010 da questo Ministero in collaborazione con l'Associazione "Democrazia nelle regole" e rivolto agli studenti della scuola secondaria di secondo grado con l'intento di promuovere nelle giovani generazioni i principi della cittadinanza attiva e consapevole, basata sui valori della solidarietà, della partecipazione responsabile, nonché della legalità e del rispetto delle regole.

- Il concorso "Un patto per la legalità.", indetto anche per il 2010 dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone e da questo Ministero, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado con lo scopo di stimolare il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti nel ruolo di promotori di azioni per il ripristino della legalità sul territorio.

A seguito di un percorso teorico in tema di legalità e lotta alla mafia svolto in classe ed affidato all'autonomia dei singoli docenti interessati - da svilupparsi anche con il sostegno dei materiali didattici inviati dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone - alle classi è stato richiesto di rilevare sul territorio situazioni di illegalità palese e proporre un progetto di. ripristino della legalità. Il concorso ha quindi il fine di stimolare soprattutto la progettualità di soluzioni pratiche e fattibili legate al contesto territoriale in cui dovranno inserirsi, premiando le più interessanti e quelle con maggiori possibilità di realizzazione.

Tra le numerose iniziative attivate sui temi della legalità si segnala che il 3 luglio 2009 il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e il Ministro per le Pari Opportunità, hanno siglato un Protocollo d'Intesa al fine di assicurare una piena cooperazione interistituzionale per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di violenza, compresi quelli fondati su intolleranza di razza, di religione e di genere. Tale protocollo sottolinea come la scuola contribuisca in maniera preponderante allo sviluppo e alla diffusione di una cultura che rifiuti la violenza e la discriminazione e diffonda la conoscenza dei diritti della persona, del rispetto verso gli altri e dell'educazione alla legalità. Al fine di creare un momento di riflessione condivisa sui predetti temi, il protocollo individua la settimana dal 12 al 18 ottobre quale "Settimana contro la violenza" nel corso della quale ogni Istituzione scolastica, nell'ambito della propria autonomia, è invitata a promuovere iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione, anche con il coinvolgimento di rappresentanti delle Forze dell'Ordine, delle Associazioni e del Volontariato sociale, rivolte agli studenti, ai genitori e ai docenti sulla prevenzione della violenza fisica e psicologica, compresa quella fondata sull'intolleranza razziale, religiosa e di genere.

Si segnala altresì che in data 7 settembre 2009 questo Ministero ha siglato un protocollo di intesa con l'associazione "Democrazia nelle regole" per l'attuazione di iniziative tra le quali la promozione nelle scuole di ogni ordine e grado del progetto "Educazione alla legalità" e di ulteriori progetti e seminari sempre in tema di educazione alla legalità ed alla cittadinanza democratica, in ossequio ai principi di cui al citato decreto-legge n.137 del 2008.

Tra i numerosi ulteriori progetti promossi dal Ministero su educazione alla legalità, volontariato, partecipazione , studentesca si ricorda 1'annuale organizzazione di iniziative in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in occasione dell'anniversario della strage di Capaci; il 23 maggio è infatti ormai diventata la data simbolo dell'impegno della scuola per la diffusione della cultura della legalità e la presenza di migliaia di studenti ogni anno a questa manifestazione è emblematica della sentita esigenza di un patto tra le istituzioni, le scuole e il resto della società civile contro tutte le mafie e l'illegalità.

Si ricorda altresì il progetto "La scuola e lo sport contro la violenza" nato dalla collaborazione tra questo Ministero e i1 Consorzio San Siro 2000 per sensibilizzare e diffondere tra gli studenti una sana cultura sportiva basata sul rispetto e sul fair play che ha previsto nel marzo del 2010, tra l'altro, un ciclo di convegni sul tema "Lotta alla mafia ed educazione alla legalità" cui hanno partecipato anche magistrati, giornalisti, scrittori ed operatori di pubblica sicurezza.

Come ogni anno, poi, Libera, in collaborazione con questo Ministero, ha promosso diverse iniziative rivolte agli studenti e agli insegnanti in preparazione della celebrazione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno contro tutte le mafie" che nel corrente anno si è tenuta il 21 marzo.

Si segnala infine la pluriennale collaborazione tra questo Ministero e la Camera dei deputati e Senato della Repubblica, avviata per avvicinare i giovani ai valori ed ai principi della nostra Carta costituzionale, e che si è tradotta in una pluralità di progetti rivolti ai differenti gradi di istruzione.

Gli ottimi risultati ottenuti e l'entusiasmo manifestato dai partecipanti hanno indotto a proseguire le iniziative che si sono ulteriormente arricchite e vengono in particolare rivolte a due eventi che connotano l'anno scolastico 2010-2011: l'attivazione dell'insegnamento, non più a carattere sperimentale, di "Cittadinanza e Costituzione" e il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.

Tra le iniziative che rivestono particolare rilevanza si segnalano i progetti di seguito indicati.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1634/231

Ordine del giorno

Cera

Assemblea

26/10/10

VII

Coinvolgimento diretto di rappresentanti delle pubbliche amministrazioni nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica


L'ordine del giorno Cera n. 9/1634/231, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea dell'8 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo ad avvalersi anche dell'ausilio di testimonianze dirette fornite da rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, a seconda dei temi di volta in volta trattati, coinvolgendo in tal modo maggiormente gli studenti nelle applicazioni pratiche dell'educazione civica.

In merito a tale impegno il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento al presente ordine del giorno relativo all'attuazione dell'articolo 1 del decreto legge n. 137 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 169 del 2008, si rappresenta preliminarmente che tale disposizione ha aperto la strada all'introduzione nel nostro sistema scolastico dell'insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione" da impartire per 33 ore annuali nell'ambito del monte ore delle aree storico-geografica e storico-sociale. La disposizione ha previsto come misure preliminari il varo di un piano di sensibilizzazione e di formazione del personale sul tema e l'avvio di una specifica sperimentazione nazionale, ai sensi dell'articolo 11 del regolamento di cui al d.P.R. n. 275 del 1999.

Con il documento in data 4 marzo 2009 sono state fornite dal Ministero linee generali di indirizzo per la realizzazione della sperimentazione del nuovo insegnamento che prevede il coinvolgimento in modo diverso di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Si parte dalla scuola dell'infanzia dove prevalentemente si punta a trasmettere conoscenze sul concetto di famiglia, scuola e gruppo, i modi di agire corretti con i compagni, con i genitori, con gli insegnanti e con gli adulti. Nella scuola primaria vengono insegnate le prime nozioni sulla Costituzione e in particolare i diritti fondamentali dell'uomo, l'importanza della tutela del paesaggio e l'educazione stradale; nella scuola secondaria di primo grado viene affrontato lo studio della Costituzione con particolare attenzione ai diritti e doveri del cittadino e al diritto internazionale in materia di diritti umani e nella scuola secondaria di secondo grado si realizza l'approfondimento e la messa in pratica dei principi espressi.

Con riferimento in particolare; a quanto evidenziato nel presente ordine del giorno, allo scopo di promuovere nelle giovani generazioni l'impegno in prima persona per il benessere proprio e altrui, attraverso ad esempio attività di volontariato, la tutela dell'ambiente quale bene comune, la promozione del far play e dei valori positivi insiti nello sport e nelle competizioni di qualsivoglia genere, l'educazione alla salute come assunzione del rispetto di sé e degli altri e l'educazione stradale come educazione alla responsabilità nelle proprie scelte e nelle proprie azioni, nel citato atto di indirizzo è espressamente prevista la promozione da parte di questo Ministero di collaborazioni. con enti, istituzioni, forze dell'ordine, magistratura, sportivi. Ciò consente di creare opportunità per gli studenti di incontrare persone che abbiano un ruolo attivo e quotidiano nella difesa dei valori costituzionali in grado di rappresentare, con il loro percorso e la loro testimonianza, esempi di impegno civile. A tal fine le istituzioni scolastiche possono avvalersi delle collaborazioni già in essere e delle collaborazioni che l'Amministrazione provvede a pubblicizzare attraverso i propri canali istituzionali e on line.

Tra le iniziative assunte anche prima della diramazione dell'atto di indirizzo, si segnala che nel novembre del 2008 è stato firmato un protocollo di intesa con l'Associazione Italiana dei Costituzionalisti che impegna quest'ultima, tra l'altro, a organizzare incontri, seminari e dibattiti con gli studenti delle scuole primarie e secondarie aventi come tema la Costituzione e la sua storia, in attuazione del quale sono stati organizzati numerosi incontri.

Si segnala inoltre che nel mese di luglio 2009 il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e il Ministro per le Pari Opportunità hanno siglato un Protocollo d'Intesa al fine di assicurare una piena cooperazione interistituzionale per la prevenzione e il contrasto dei. fenomeni di violenza, compresi quelli fondati su intolleranza di razza, di religione e di genere. Tale protocollo sottolinea come la scuola contribuisca in maniera preponderante allo sviluppo e alla diffusione di una cultura che rifiuti la violenza e la discriminazione e diffonda la conoscenza dei diritti della persona, del rispetto verso gli altri e dell'educazione alla legalità.

Al fine di creare un momento di riflessione condivisa sui predetti temi il protocollo individua la settimana dal 12 al. 18 ottobre quale "Settimana contro la violenza" nel corso della quale ogni istituzione scolastica, nell'ambito della propria autonomia, è invitata a promuovere iniziative di sensibilizzazione, informazione e formazione, anche con il coinvolgimento di rappresentanti delle Forze dell'Ordine, delle Associazioni e del Volontariato sociale, rivolte agli studenti, ai genitori e ai docenti sulla prevenzione della violenza. fisica e psicologica, compresa quella fondata sull'intolleranza razziale, religiosa e di genere".





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 ottobre 2010)

484

Note di attuazione pervenute

18

Percentuale

di attuazione

4%



Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2449-C/6

Ordine del giorno

Pepe Mario (PD)

Assemblea

12/10/10

XIII

Iniziative per sostenere e rilanciare il comparto tabacchicolo


L'ordine del giorno Mario Pepe (PD) n. 9/2449-C/6, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 aprile 2010, impegnava l'esecutivo a definire le compensazioni che, d'intesa con gli organi istituzionali regionali e nel quadro della politica PAC sul piano dei nuovi comparti produttivi e delle difesa del reddito degli agricoltori, intende promuovere per rilanciare un'agricoltura fortemente orientata, per vocazione naturale, alla produzione del tabacco.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

Per quanto attiene all'ordine del giorno 9/2449-C/6, a prima firma dell'on. Mario PEPE, si rappresenta che, per quanto riguarda gli interventi strutturali, sono in corso di ridefinizione le intese tra questa Amministrazione e le Manifatture Tabacchi per la sottoscrizione degli accordi per l'approvvigionamento delle materie prime nazionali. Suddetti accordi dovrebbero essere definiti entro il mese di ottobre 2010”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2449-A/8

Ordine del giorno

Pini

Assemblea

12/10/10

XIII

Adeguamento della normativa nazionale all'ordinamento comunitario in materia venatoria


L'ordine del giorno Pini ed altri n. 9/2449-A/8, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 settembre 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare tempestivamente iniziative normative di adeguamento della normativa nazionale sull'attività venatoria all'ordinamento comunitario in materia, anche in considerazione della sussistenza di procedure di infrazione aperte che potrebbero costare allo Stato italiano centinaia di milioni di euro di multa.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

Con riguardo all'ordine del giorno 9/2449-A/8, a prima firma dell'on. PINI, si rappresenta preliminarmente che l'approvazione dell'art. 42 della legge n. 96 del 2010 (legge comunitaria 2009) comporta una serie di adempimenti a carico delle Amministrazioni competenti in materia, Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con l'istituzionale raccordo del Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio.

In particolare, il suddetto articolo 42 aggiunge il comma 7-bis all'articolo 1 della legge n. 157 del 1992, in cui si prevede che lo Stato incoraggia le ricerche, i monitoraggi e i lavori necessari per 1a protezione, gestione e l'utilizzazione delle specie di uccelli di cui all'allegato 1 della direttiva 2009/147, che ha ricodificato la direttiva 79/409/CEE. In tale ottica, sono previste due tipologie di intervento:

a) trasmissione, da parte del Ministro delle politiche europee, di concerto con i Ministri competenti, alla Commissione europea delle informazioni necessarie al coordinamento di tali attività;

b) fissazione, con apposito decreto delle due Amministrazioni sopracitate, delle modalità di trasmissione e della tipologia di informazioni da trasmettersi da parte delle Regioni: tale adempimento deve essere attuato entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge comunitaria.

L'articolo 42 della legge comunitaria, inoltre, aggiunge il comma 4-bis all'art. 19-bis della citata legge n. 157 del 1992, che prevede, nell'esercizio, da parte delle regioni, delle deroghe di cui all'art. 9, paragrafo 1, lett.a) della direttiva sopracitata, il rispetto di linee guida da emanarsi con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro delle politiche agricole, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Regioni.

In merito agli adempimenti sopra delineati, si è già attivata la Presidenza del Consiglio-Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, che con nota del 21 luglio u.s., ha richiamato la sentenza della Corte di Giustizia del 15 luglio 2010 di condanna del nostro Paese per non completa conformità della normativa nazionale di recepimento delle direttive comunitarie in materia, soprattutto sotto l'aspetto dell'esercizio delle deroghe, sollecitando, dunque, le Amministrazioni interessate all'avvio delle attività di cui all'art. 42 e sottolineando di avere già trasmesso alla Commissione europea lo stralcio delle disposizioni in esame.

A seguito della nota del predetto Dipartimento, questa Amministrazione ha interessato tempestivamente il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'istituzione di un tavolo di lavoro comune, ma finora non è pervenuta alcuna risposta.

Relativamente al divieto dell'esercizio venatorio, per ogni singola specie, durante il ritorno al luogo di nidificazione, nonché durante il periodo della nidificazione e la fasi della riproduzione e della dipendenza degli uccelli, introdotto dal più volte citato articolo 42 della legge comunitaria 2009, posto che lo stesso richiede un serio e attento approfondimento dei periodi venatori come determinati dall'art. 18 della legge n. 157 del 1992, si rappresenta che gli stessi sono tuttora al vaglio dell'ISPRA alla luce delle nuove disposizioni”.







Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 ottobre 2010)

240

Note di attuazione pervenute

26

Percentuale

di attuazione

11%


Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate
al 31
ottobre 2010



Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Bachelet

Ordine del giorno

9/1713/230

49

On.

Barbi

Ordine del giorno

9/3443-A/3

46

On.

Barbi

Risoluzione conclusiva

8/00076

47

On.

Barbieri

Ordine del giorno

9/3210/54

55

On.

Carra Enzo

Ordine del giorno

9/1634/51

64

On.

Cera

Ordine del giorno

9/1634/231

72

On.

Di Stanislao

Ordine del giorno

9/3016/13

50

On.

Evangelisti

Risoluzione conclusiva

8/00077

47

On.

Fassino

Ordine del giorno

9/2047-A/4

54

On.

Fava

Ordine del giorno

9/1802/7

50

On.

Fava

Ordine del giorno

9/2047-A/10

54

On.

Fiorio

Ordine del giorno

9/1634/10

61

On.

Garavini

Ordine del giorno

9/3443-A/1

44

On.

Maran

Ordine del giorno

9/2041/5

56

On.

Mecacci

Ordine del giorno

9/2037/1

41

On.

Miotto

Ordine del giorno

9/2294/1

53

On.

Mogherini

Rebesani

Ordine del giorno

9/3016/5

50

On.

Moles

Ordine del giorno

9/2047-A/5

54

On.

Narducci

Risoluzione conclusiva

8/00058

58

On.

Orlando Leoluca

Ordine del giorno

9/3097-B/6

40

On.

Orlando Leoluca

Ordine del giorno

9/3443-A/4

46

On.

Paladini

Ordine del giorno

9/1634/17

68

On.

Pepe Mario (PD)

Ordine del giorno

9/2449-C/6

75

On.

Pianetta

Risoluzione conclusiva

8/00071

57

On.

Pini

Ordine del giorno

9/2449-A/8

75

On.

Tassone

Ordine del giorno

9/2180-A/43

42

On.

Vernetti

Ordine del giorno

9/1802/10

50

On.

Zacchera

Risoluzione conclusiva

8/00075

47

On.

Zacchera

Ordine del giorno

9/1802/1

50





















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri, nonché altri soggetti non governativi, devono trasmettere periodicamente al Parlamento come stabilito dalle vigenti disposizioni legislative.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

In evidenza ad ottobre 2010



Nell'ambito delle relazioni annunciate nel mese di ottobre, si segnala la trasmissione, da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, della relazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, della legge 4 agosto 1990, n. 240, sullo stato di attuazione del piano quinquennale degli interporti (Dati aggiornati al 31 dicembre 2009), considerato che la precedente trasmissione risaliva al 2003. Si ricorda che l'adempimento in questione sarebbe dovuto venire meno a seguito dell'esercizio, da parte del Governo, della delega per il completamento della rete interportuale nazionale, recata dall'articolo 24 della legge 5 marzo 2001, n. 57. L'entrata in vigore del decreto legislativo avrebbe, infatti, determinato l'abrogazione delle norme concernenti il piano quinquennale degli interporti, ma la delega, da attuare entro il termine del 5 aprile 2001, (successivamente prorogato al 31 dicembre 2002), non è stata esercitata.

Sempre il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha dato seguito all'obbligo previsto dall’articolo 71, comma 6, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, che prevede che il Governo proceda annualmente ad una verifica, e riferisca alle competenti Commissioni parlamentari, sullo stato di attuazione degli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, e successive modificazioni, concernente il programma di realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale, con l’obiettivo di consentire al Parlamento di valutare l’efficacia della strumentazione adottata, “in funzione della realizzazione tempestiva, a perfetta regola d’arte e nel rispetto delle vigenti disposizioni nazionali e comunitarie, degli interventi di infrastrutturazione strategica di preminente interesse nazionale”. Si evidenzia che solo la prima relazione, recante dati aggiornati al novembre 2004 (Doc. CCXI n. 1) è stata annunciata come documento autonomo, mentre, per prassi, a partire dal 2005, l’obbligo è stato assolto dal Dicastero con la trasmissione del cosiddetto Allegato infrastrutture al Documento di programmazione economico-finanziaria, nel quale si dava conto dello stato di attuazione delle infrastrutture strategiche. Poiché, come è noto, il DPEF è stato sostituito, in seguito alle modifiche introdotte dalla legge 31 dicembre 2009, n. 196, dallo schema della Decisione di finanza pubblica, quest’anno il programma delle infrastrutture strategiche è stato trasmesso in allegato al suddetto schema per il periodo 2011-2013 (Doc. LVII n. 3).

Ancora come Allegato V alla Decisione di finanza pubblica sono state trasmesse al Parlamento da parte del Ministro dell’economia e delle finanze le relazioni programmatiche per missioni di spesa, le relazioni sullo stato di attuazione delle leggi pluriennali di spesa e dei relativi quadri riassuntivi, nonché le ricognizioni dei contributi pluriennali iscritti nel bilancio dello Stato, distinti per ciascuna Amministrazione, ai sensi dell’articolo 10, commi 6, 7 ed 8 della citata legge n. 196 del 2009. Le norme richiamate prevedono, in particolare, che per ciascuna legge pluriennale di spesa in scadenza il Ministro competente valuti se permangono le ragioni che a suo tempo ne avevano giustificato l’adozione, tenuto anche conto dei nuovi programmi da avviare (comma 6). Alle relazioni citate il Ministro dell’economia e delle finanze allega (comma 7) un quadro riassuntivo di tutte le leggi di spesa a carattere pluriennale, specificando, per ciascuna legge, gli eventuali rinnovi e la relativa scadenza, le somme complessivamente autorizzate, indicando quelle effettivamente erogate e i relativi residui di ciascun anno, nonché quelle che restano ancora da erogare. Infine, il comma 8 dell'articolo 10 stabilisce che, in un'apposita sezione del quadro riassuntivo di cui al comma 7 sia esposta, in allegato, la ricognizione puntuale di tutti i contributi pluriennali iscritti nel bilancio dello Stato, ai sensi dell’articolo 4, comma 177, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni, con specifica indicazione di quelli attivati e delle eventuali ulteriori risorse, anche non statali, che concorrono al finanziamento dell’opera. Per ogni intervento finanziato mediante l’utilizzo di contributi pluriennali, deve essere indicato lo stato di avanzamento conseguito delle opere da essi finanziate, il relativo costo sostenuto, nonché la previsione di avanzamento e di costo per gli anni successivi fino alla conclusione dell’opera, con distinta evidenza del costo e dell’utilizzo dei contributi pluriennali per ciascuno degli anni del triennio successivo. Va rilevato che le relazioni illustrate sono state trasmesse per la prima volta ai sensi dei commi 6, 7 ed 8 della legge n. 196 del 2009, ma che un obbligo di contenuto sostanzialmente analogo a quelli recati dai richiamati commi 6 e 7 era già previsto dall’articolo 15, commi terzo e quarto, della legge n. 468 del 1978 (abrogata dalla citata legge n. 196 del 2009), mentre le previsioni di cui al comma 8 sembrano avere carattere di novità.

Sul versante dell’individuazione di nuovi obblighi, si segnala l’adempimento introdotto dall'articolo 36, comma 3, del decreto legislativo 9 settembre 2010, n. 162, recante “Istituzione dei ruoli tecnici del Corpo di polizia penitenziaria, a norma dell’articolo 18 della legge 30 giugno 2009, n. 85”. Detta norma prevede che, nel caso in cui si verifichino scostamenti rispetto alle previsioni di cui al comma 1 del richiamato articolo 36, fatta salva l’adozione dei provvedimenti di cui all’articolo 11, comma 3, lett. l), della legge n. 196 del 2009, il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro della giustizia, provveda, con proprio decreto, all’adozione delle misure necessarie a far fronte alle maggiori spese e riferisca “senza ritardo” alle Camere, con apposita relazione, in merito alle cause degli scostamenti medesimi ed alle misure adottate a copertura del maggior onere. Si evidenzia come la norma citata riproduca, con riferimento allo scostamento rispetto ad una specifica previsione di spesa, un obbligo di riferire alle Camere già introdotto, in via generale, dalla nuova legge di stabilità (articolo 17, commi 12 e 13, della legge n. 196 del 2009) e, ancor prima, dall'articolo 11-ter, comma 7, della legge 5 agosto 1978, n. 468, per tutte le leggi che comportino nuovi o maggiori oneri. Per inciso, si rileva che la mancata individuazione di un termine certo entro il quale il Governo è tenuto ad informare le Camere (come già ricordato, la dizione utilizzata è “senza ritardo”) non consente un'oggettiva valutazione della tempestività dell'adempimento.

Da ultimo si segnala che il 9 ottobre 2010 è entrato in vigore il codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, con il quale si è proceduto al riassetto (inteso come semplificazione e riordino) della normativa di rango primario in materia di disciplina della difesa e della sicurezza militare dello Stato, di politica e organizzazione militare nonché di organizzazione e funzionamento del Ministero della difesa e delle Forze armate, in virtù della delega conferita dall'articolo 14, commi 14 e 15, della legge 28 novembre 2005, n. 246 (legge di semplificazione 2005). Il codice ha l'intento di comporre in un testo normativo unitario le molteplici disposizioni vigenti in materia, modificandole nella misura strettamente necessaria per organizzarle in un quadro organico. Nel codice sono confluite diverse disposizioni che prevedevano obblighi di relazione alle Camere: di tali disposizioni, riprodotte negli articoli 12 e 548, è disposta l'abrogazione dal successivo articolo 2268, a decorrere dalla data di entrata in vigore del codice stesso.

Nel paragrafo relativo alle nuove relazioni della presente Sezione sono riportati, in apposita tabella, gli articoli del codice che prevedono relazioni al Parlamento, con indicazione in nota delle originarie disposizioni legislative delle quali tali articoli riproducono il contenuto. Per completezza, si segnala che, a fronte dell'integrale abrogazione della legge n. 331 del 2000, disposta dall'articolo 2268, comma 1, n. 984, del codice, non risulta reinserito nello stesso codice l'obbligo di relazione previsto dall'articolo 6, comma 1, di tale legge, in base al quale il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della difesa, era tenuto a presentare al Parlamento la relazione annuale sullo stato della disciplina militare e sullo stato dell'organizzazione delle Forze armate.

Nel paragrafo riguardante l'elenco delle relazioni trasmesse dal Ministero della difesa si dà conto dei documenti, contenuti nel disegno di legge di bilancio (stato di previsione del Ministero della Difesa, Tab. 11) trasmesso alla Camera dei deputati il 15 ottobre 2010, inviati ai sensi della nuova disciplina.




Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1°-31 ottobre 2010



Relazioni governative


Presidenza del Consiglio dei ministri
Comitato interministeriale per la programmazione economica - CIPE

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 144/1999,

art. 7, co. 11

Attività svolta dall'Unità tecnica finanza di progetto

(Trasmessa dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, in qualità di segretario del CIPE)

(Dati relativi al 2009, Doc. CLXXV n. 3)

V Bilancio

12/10/2010



Ministero degli affari esteri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 70/1975,

art. 30, co. 5

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell'organico dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente – ISIAO

(Dati relativi al 2009)

III Affari esteri

4/10/2010


Ministero per i beni e le attività culturali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 163/1985,

art. 6, co. unico

Utilizzazione del Fondo unico per lo spettacolo e andamento complessivo dello spettacolo

(Dati relativi al 2009, Doc. LVI n. 3)

VII Cultura

5/10/2010

D.Lgs. 19/1998,

art. 24, co. 3

Attività svolta dalla Fondazione "La Biennale di Venezia"

(Dati relativi al 2009, Doc. CLXX n. 3)

VII Cultura

7/10/2010

Ministero della difesa

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. a)*

Spesa complessiva prevista per il personale militare

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2009)

IV Difesa

V Bilancio

18/10/2010**

*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia allegata al disegno di legge di bilancio - stato di previsione del Ministero della difesa.

**La relazione è stata effettivamente trasmessa come allegato 23 al DDL di bilancio (AC 3779, Tab. 11), annunciato alla Camera il 18 ottobre 2010.

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1

lett. b)*

Stato di attuazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2009)

IV Difesa

V Bilancio

18/10/2010**

*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia allegata al disegno di legge di bilancio - stato di previsione del Ministero della difesa.

**La relazione è stata effettivamente trasmessa come allegato 21 al DDL di bilancio (AC 3779, Tab. 11), annunciato alla Camera il 18 ottobre 2010.

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1

lett. c)*

Programmi di manutenzione straordinaria dei sistemi d'arma, opere, mezzi e beni destinati alla difesa nazionale e relativa attività contrattuale

IV Difesa

V Bilancio

18/10/2010**

*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia allegata al disegno di legge di bilancio - stato di previsione del Ministero della difesa.

**La relazione è stata effettivamente trasmessa come allegato 22 al DDL di bilancio (AC 3779, Tab. 11), annunciato alla Camera il 18 ottobre 2010.

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. d)*

Stato di attuazione dei programmi di potenziamento ed ammodernamento delle infrastrutture

IV Difesa

V Bilancio

18/10/2010**

*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia allegata al disegno di legge di bilancio - stato di previsione del Ministero della difesa.

**La relazione è stata effettivamente trasmessa come allegato 20 al DDL di bilancio (AC 3779, Tab. 11), annunciato alla Camera il 18 ottobre 2010.







Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 231/2007,

art. 5, co. 1*

Attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo

(Dati relativi al 2009, Doc. CCIX n. 3)

II Giustizia

VI Finanze

5/10/2010

*L'articolo 2, comma 1, lettera a) e l'articolo 3, comma 1, lettera b) del D.Lgs. 151/2009 hanno previsto che alla relazione debba essere allegato il rapporto della UIF (Unità di informazione finanziaria per l'Italia) di cui all'articolo 6, comma 5 del D.Lgs. 231/2007 unitamente ad una relazione della Banca d'Italia in merito ai mezzi finanziari e alle risorse attribuite alla UIF.

L. 882/1977,

art. 1, co. 3*

Andamento dei rapporti con il Fondo monetario internazionale

(Dati relativi al periodo 1° maggio 2009-30 aprile 2010)

V Bilancio

18/10/2010**

*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che in merito all'andamento dei rapporti tra l'Italia e il Fondo monetario internazionale il Ministro per il tesoro (ora Ministro dell'economia e delle finanze), riferisca annualmente in sede di nota preliminare allo stato di previsione della spesa del Ministero contenuta nel DDL di bilancio, da presentarsi entro il 15 ottobre di ogni anno.

**La relazione è stata effettivamente trasmessa in allegato al DDL di bilancio (AC 3779, Tab. 2), annunciato alla Camera il 18 ottobre 2010.

L. 196/2009

art. 10, co. 6, 7 e 8

Relazioni programmatiche per missioni di spesa, relazioni sullo stato di attuazione delle leggi pluriennali di spesa e dei relativi quadri riassuntivi, nonché ricognizioni dei contributi pluriennali iscritti nel bilancio dello Stato, distinti per ciascuna Amministrazione

(Allegato V alla Decisione di finanza pubblica per gli anni 2011-2013, Doc. LVII n. 3)

V Bilancio

Tutte le Commissioni permanenti

Commissione parlamentare per le questioni regionali

20/10/2010




Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 449/1997

art. 59, co. 6

Esito delle verifiche degli effetti sul piano occupazionale degli interventi attuati a carico del Fondo a gestione bilaterale per la riorganizzazione ed il risanamento della Società Ferrovie dello Stato Spa

(Trasmessa dal ministro per i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al 2009, Doc. CLXXXI, n. 3)

IX Trasporti

XI Lavoro

4/10/2010

L. 289/2002,

art. 71, co. 6

Stato di attuazione degli interventi di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, e successive modificazioni, concernente il programma di realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale

(Trasmessa dal Ministro dell'economia e delle finanze in allegato allo schema della Decisione di finanza pubblica 2011-2013 - Doc. LVII n. 3)*

V Bilancio

Tutte le Commissioni permanenti

Commissione parlamentare per le questioni regionali

5/10/2010


*A partire dal 2005 l'obbligo viene assolto con la trasmissione del cd. Allegato infrastrutture al DPEF (ora sostituito dallo schema della Decisione di finanza pubblica) nel quale si dà conto dello stato di attuazione delle infrastrutture strategiche. Pertanto la relazione non viene annunciata come documento autonomo.

L. 240/1990,

art. 2, co. 5

Stato di attuazione del piano quinquennale degli interporti

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2009)

IX Trasporti

12/10/2010

L. 194/1998,

art. 1, co. 4

Andamento del processo di liberalizzazione e di privatizzazione del trasporto aereo

(Dati relativi al secondo semestre 2009, Doc. LXXI n. 2 e al primo semestre 2010, Doc. LXXI n. 3)

IX Trasporti

20/10/2010



Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 775/1970,

art. 30, co. unico*

Stato della pubblica amministrazione

(Dati relativi al 2009, Doc. XIII n. 3-ter)

(Alla relazione sono allegati: la rilevazione sui distacchi e permessi sindacali retribuiti e sulle aspettative e permessi sindacali non retribuiti, prevista dall'articolo 50, commi 3e 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, comprensiva del monitoraggio della spesa per le prerogative sindacali nel settore pubblico, previsto dall'articolo 12 della legge 4 marzo 2009, n. 15, riferita all'anno 2009; la rilevazione sulle aspettative e permessi per funzioni pubbliche elettive, prevista dall'articolo 50, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, riferita all'anno 2009; e un monitoraggio sulle autovetture di servizio delle pubbliche amministrazioni)

I Affari costituzionali

V Bilancio

XI Lavoro

26/10/2010

*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione venga presentata dal Presidente del Consiglio dei ministri. Con DPCM 13 giugno 2008 la competenza è stata delegata al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.



Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 76/2000,

art. 29, co. 2

Decisioni assunte, ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione, in merito alle leggi delle regioni a statuto ordinario che approvano il rendiconto generale della regione

(Trasmessa dal ministro per i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al 2010, Doc. LXXXVI n. 3)

I Affari costituzionali

V Bilancio

14/10/2010


Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 376/2000,

art. 8, co. 1

Stato di attuazione della legge concernente “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping” e attività svolta dalla Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive

(Dati relativi al 2009, Doc. CXXXV n. 3)

XII Affari sociali

12/10/2010



Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 184/1975,

art. 5, co. unico

Stato di avanzamento del progetto di collaborazione Alenia Aeronautica-Boeing per la produzione del velivolo B767

(Dati relativi al primo semestre 2010, Doc. XXXIX n. 5)

X Attività produttive

19/10/2010




Relazioni non governative



Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico regione Lombardia

Relazioni sull'attività svolta

(Dati relativi all'anno 2008, Doc. CXXVIII n. 24, e all'anno 2009, Doc. CXXVIII n. 25)

I Affari costituzionali

5/10/2010

L. 289/2002,

art. 52, co. 4

lett. c)

Regione Toscana

Attuazione degli adempimenti previsti dall'accordo del 14 febbraio 2002 tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, in materia di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche e di indirizzi applicativi sulle liste di attesa

(Trasmessa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri)

(Dati relativi all'anno 2009, Doc. CCI n. 22)

XII Affari

sociali

28/10/2010




Nuove relazioni previste da fonti normative (*)


Relazioni governative



Fonte

Ministero competente

Oggetto

D.Lgs. 162/2010,

art. 36, co. 3*

Ministero economia e finanze

Cause degli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni di spesa per l'istituzione dei ruoli tecnici del Corpo di polizia penitenziaria, di cui all'art. 36, co. 1, del D.Lgs. n. 162/2010 e misure adottate per la copertura del maggior onere

*Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre 2010, n. 231.


Nello schema di seguito riportato sono elencate le disposizioni contenute nel Codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, entrato in vigore il 9 ottobre 2010, che prevedono la trasmissione al Parlamento di relazioni. Come già illustrato nel paragrafo “In evidenza” che apre la Sezione III, si fa presente che non si tratta, in realtà, di nuovi adempimenti ma della riproposizione di obblighi già disciplinati da disposizioni di legge preesistenti, abrogate dal citato codice.


Fonte

Ministero competente

Oggetto

D.Lgs. 66/2010,

art. 12, co. 2*

Ministero della difesa

Stato di avanzamento dei provvedimenti di ristrutturazione delle Forze armate

*L'articolo 12, comma 2, del D.lgs n. 66/2010 ha confermato l'adempimento già previsto dall'articolo 3, comma 3, della legge n. 464/1997 che è stata contestualmente abrogata dall'articolo 2268, comma 1, n. 939, del medesimo D.lgs 66/2010.

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. a)*

Ministero della difesa

Spesa complessiva prevista per il personale militare

*L'articolo 548, comma 1, lettera a) del D.lgs n. 66/2010 ha confermato l'adempimento già previsto dall'articolo 1, comma 5, lettera a), della legge n. 436/1988, che è stata contestualmente abrogata dall'articolo 2268, comma 1, n. 849, del medesimo D.lgs n. 66/2010.

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1

lett. b)*

Ministero della difesa

Stato di attuazione dei programmi di ammodernamento e rinnovamento

*L'articolo 548, comma 1, lettera b), del D.lgs n. 66/2010 ha confermato l'adempimento già previsto dall'articolo 1, comma 5, lettera b), della legge n. 436/1988 che è stata contestualmente abrogata dall'articolo 2268, comma 1, n. 849, del medesimo D.lgs n. 66/2010.

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1

lett. c)*

Ministero della difesa

Programmi di manutenzione straordinaria dei sistemi d'arma, opere, mezzi e beni destinati alla difesa nazionale e relativa attività contrattuale

*L'articolo 548, comma 1, lettera c), del D.lgs n. 66/2010 ha confermato l'adempimento già previsto dall'articolo 1, comma 4, della legge n. 436/1988 che è stata contestualmente abrogata dall'articolo 2268, comma 1, n. 849, del medesimo D.lgs n. 66/2010.

D.Lgs. 66/2010,

art. 548, co. 1,

lett. d)*

Ministero della difesa

Stato di attuazione dei programmi di potenziamento ed ammodernamento delle infrastrutture

*L'articolo 548, comma 1, lettera d), del D.lgs n. 66/2010 ha confermato l'adempimento già previsto dall'articolo 45, comma 3, della legge n. 958/1986 che è stata contestualmente abrogata dall'articolo 2268, comma 1, n. 840, del medesimo D.lgs n. 66/2010.



(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino





Relazioni non governative


nessuna


1 E cioè con esclusione degli ordini professionali e loro federazioni, delle federazioni sportive e degli enti non inclusi nell’elenco ISTAT [delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato] pubblicato in attuazione del comma 5 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, degli enti la cui funzione consiste nella conservazione e nella trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni, anche con riferimento alle leggi 20 luglio 2000, n. 211, istitutiva della Giornata della memoria, e 30 marzo 2004, n. 92, istitutiva del Giorno del ricordo, nonché delle Autorità portuali, degli enti parco e degli enti di ricerca (...).

2 Con decreto interministeriale del 19 novembre 2008 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e del Ministro per la semplificazione normativa, erano stati confermati i seguenti enti pubblici non economici: Accademia della Crusca, Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, Cassa conguaglio trasporti di Gas di petrolio liquefatto, Cassa conguaglio settore elettrico, Comitato olimpico nazionale italiano CONI, Istituto italiano per l’Africa e l’oriente ISIAO, Lega italiana per la lotta ai tumori LILT, Unione nazionale ufficiali in congedo UNUCI e Ente teatrale italiano ETI. Quest'ultimo è stato poi comunque soppresso dal comma 20 del citato D.L. 31/5/2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla L. n. 122 del 30/7/2010.

3 Co. 634: Al fine di conseguire gli obiettivi di stabilità e crescita, di ridurre il complesso della spesa di funzionamento delle amministrazioni pubbliche, di incrementare l’efficienza e di migliorare la qualità dei servizi, con uno o più regolamenti, da emanare entro il 31 ottobre 2009, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro o dei Ministri interessati, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, il Ministro per la semplificazione normativa, il Ministro per l'attuazione del programma di Governo e il Ministro dell'economia e delle finanze sentite le organizzazioni sindacali in relazione alla destinazione del personale, sono riordinati, trasformati o soppressi e messi in liquidazione, enti ed organismi pubblici statali, nonché strutture pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa, nel rispetto dei seguenti princìpi e criteri direttivi: a) fusione di enti, organismi e strutture pubbliche comunque denominate che svolgono attività analoghe o complementari, con conseguente riduzione della spesa complessiva e corrispondente riduzione del contributo statale di funzionamento; b) trasformazione degli enti ed organismi pubblici che non svolgono funzioni e servizi di rilevante interesse pubblico in soggetti di diritto privato, ovvero soppressione e messa in liquidazione degli stessi (...) c) fusione, trasformazione o soppressione degli enti che svolgono attività in materie devolute alla competenza legislativa regionale ovvero attività relative a funzioni amministrative conferite alle regioni o agli enti locali; d) razionalizzazione degli organi di indirizzo amministrativo, di gestione e consultivi e riduzione del numero dei componenti degli organi collegiali almeno del 30 per cento, con salvezza della funzionalità dei predetti organi (...).

4 Le nomine alla presidenza di enti, istituti o aziende di carattere nazionale, di competenza dell'amministrazione statale, fatta eccezione per le nomine relative agli enti pubblici creditizi, sono effettuate con decreto del Presidente della Repubblica emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del ministro competente. Resta ferma la vigente disciplina in ordine all'acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari.

5 Ai sensi dell'articolo 1, comma 15, della legge 23 agosto 2004, n. 239 Riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia. Anteriormente alla data di entrata in vigore della legge n. 239, l'organo collegiale era costituito dal presidente e da due membri ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge istitutiva 14 novembre 1995, n. 481.

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero. Pertanto la somma degli atti segnalati ai Ministeri può non coincidere con il totale degli atti da segnalare.

*Le mozioni e le risoluzioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell’Assemblea o delle Commissioni.