Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 15/XVI NOVEMBRE 2009
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 15    Progressivo: 2009
Data: 30/11/2009
Descrittori:
CONTROLLO SUL GOVERNO     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Notiziario mensile

Numero 15/XVI

NOVEMBRE 2009

 

L’attività di controllo

parlamentare

 

MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI

 

a cura del Servizio per il Controllo parlamentare

 

 

INDICE


 

AVVERTENZA  1

Sezione I3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI3

In evidenza a ottobre 2009  4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di ottobre 2009  11

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di ottobre 2009 o previste in scadenza entro il 31 dicembre 2009  23

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il mese di dicembre 2009  36

Sezione II37

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO   37

In evidenza a ottobre 2009  38

Note annunciate al 31 ottobre 2009 in attuazione di atti di indirizzo  45

Ministero degli affari esteri45

Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare  66

Ministero della difesa  71

Ministero dell’economia e delle finanze  72

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti76

Ministero dell’interno  80

Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali84

Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione  88

Ministro per i rapporti con le regioni89

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 31 ottobre 2009  90

Sezione III93

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE  93

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento  94

In evidenza a ottobre 2009  95

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1°- 31 ottobre 2009  97

Relazioni governative  97

Relazioni non governative  102

Nuove relazioni previste da fonti normative  102

Relazioni governative  102

Relazioni non governative  102


AVVERTENZA

 

Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

            A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.

 

La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.

 

Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.

 

Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.

           

Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione I

 

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, relativa al controllo parlamentare sulle nomine, nel mese di ottobre 2009 (e nella prima parte del mese di novembre 2009), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 dicembre 2009 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nuove nomine effettuate e di quelle in scadenza in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo della citata legge n. 14/1978, entro il 31 dicembre 2009, con l’indicazione dei titolari, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.


 

In evidenza a ottobre 2009

 

La prima sezione della pubblicazione “l’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti, monitorando il mese di ottobre 2009 (e la prima parte di quello di novembre 2009), con una proiezione previsionale sulle cariche in scadenza fino al 31 dicembre 2009. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno conto sia delle cariche rinnovate nel mese di ottobre e nella prima decade di novembre 2009, sia di quelle da rinnovare entro la fine di dicembre 2009, nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.

 

IN QUESTO NUMERO:

 

- Nel mese di ottobre 2009 sono stati nominati, a seguito dell’espressione dei pareri da parte delle competenti Commissioni parlamentari, i nuovi presidenti dell’Ente italiano montagna EIM, Massimo Romagnoli, dell’Istituto per gli affari sociali IAS, Giulio Boscagli, dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM, Elio Bava, nonché di un componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia CSC, Giorgio Tino.

 

- Nello stesso mese sono stati rinnovati gli incarichi dei commissari straordinari degli enti parco nazionali della Val Grande, Pierleonardo Zaccheo, del Gran Sasso e Monti della Laga, Arturo Diaconale, e dell’Appennino Lucano-Val D’Agri-Lagonegrese, Domenico Totaro. Si anticipa inoltre che il 2 novembre 2009 sono stati prorogati anche i mandati dei commissari straordinari dell’Ente parco nazionale del Gargano, Giacomo Diego Gatta, e dell’Ente parco nazionale dell’Asinara, Silvio Vetrano.

 

- Sempre ad ottobre 2009 è stato prorogato l’incarico del commissario straordinario dell’Istituto postelegrafonici IPOST, Rino Tarelli.

 

- E’ ancora in corso la procedura di nomina del presidente dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura AGEA, Dario Fruscio.

 

-Nel mese di ottobre 2009 è venuto a scadenza l’incarico del presidente della Società italiana degli autori ed editori SIAE, Giorgio Assumma, di cui, si anticipa, è stata avviata la procedura di riconferma.

 

- Nel mese di novembre 2009 sono previsti in scadenza i mandati dei componenti dei Consigli di amministrazione dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica INVIM e dell’Istituto nazionale per le conserve alimentari INCA.

 

 - A dicembre 2009 sono in scadenza i mandati dei presidenti degli enti parco nazionali delle Dolomiti Bellunesi, Guido De Zordo, del Gran Paradiso, Giovanni Picco, delle Cinque Terre, Franco Bonamini, e della Maiella, Giancarlo Giuliante, nonché del commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Val Grande, Pierleonardo Zaccheo.

 

- Nel mese di dicembre 2009 sono altresì previsti in scadenza i mandati del presidente dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare ISMEA, Arturo Semerari (peraltro in corso di riconferma), dei componenti del consiglio di amministrazione della Stazione zoologica “Anton Dohrn” e dei componenti del Comitato per la valutazione del sistema universitario CNVSU/ANVUR.

 

-Restano in carica, fino al completamento del processo di riorganizzazione e comunque non oltre il 31 dicembre 2009, i commissari straordinari dei principali enti previdenziali: Istituto nazionale della previdenza sociale INPS, Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica INPDAP, Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL,Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici ENAPPSMAD e Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA.

 

Per l’approfondimento sulle nomine e le scadenze nei singoli enti si rinvia alle relative note.


 

CENNI SULLO STATO DEL PROCESSO DI RIFORMA

IN ATTO NEL COMPARTO DEGLI ENTI PUBBLICI

 

Il 31 ottobre 2009 è scaduto il termine per l’applicazione della normativa relativa al cosiddetto taglia-enti, procedura (che da tempo la nostra pubblicazione sta monitorando) volta a ridurre di numero, riformare e razionalizzare gli enti pubblici non economici, che ha come fondamento la legge 24 dicembre 2007, n. 244, finanziaria per il 2008, (comma 634 e seguenti dell’articolo 2) e larticolo 26 (taglia-enti) del D.L. 25 giugno 2008, n. 112,come modificato dalla legge di conversione n. 133 del 6 agosto 2008. Dagli esiti di tale procedura dovrebbero derivare significative modificazioni tanto al novero ed alla struttura degli enti sottoposti all’applicazione della legge n. 14 del 1978 sul controllo parlamentare sulle nomine governative negli enti pubblici, quanto all’elenco degli enti oggetto di relazione del Governo al Parlamento. Nei prossimi numeri della presente pubblicazione si cercherà di fornire un quadro a consuntivo del processo in questione.

Si ricorda in proposito che l’articolo 17, enti pubblici: economie, controlli, Corte dei conti,del D.L. 1° luglio 2009, n. 78 recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali, convertito con modificazioni dalla legge n. 102 del 3 agosto 2009, aveva prorogato al 31 ottobre 2009 i principali adempimenti previsti dalla citata normativa. I primi due commi del suddetto articolo avevano spostato infatti a tale data i termini sia per l’applicazione del taglia-enti, comportante la soppressione degli enti pubblici non economici con più di 50 dipendenti, che non fossero stati riordinati entro tale data, sia per l’emanazione dei regolamenti di riordino degli enti in questione[1].

(I successivi commi, dal 3 al 9, riguardano gli obiettivi di risparmio e le procedure di questo processo di riordino e trasformazione degli enti pubblici, mentre i commi da 20 a 22 del citato articolo 17, rendono tra l’altro definitivo l’aumento da 3 a 4 dei componenti del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione CNIPA, già previsto dalla legge finanziaria per il 2008, ente di cui è tra l’altro in corso d’esame presso le competenti Commissioni parlamentari lo schema di decreto legislativo di riorganizzazione; inoltre il comma 20 dell’articolo 23 del D.L. in oggetto, stabilisce che: il termine di cui all'articolo 4-bis, comma 18, del decreto-legge 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2008, n. 129, e cioè il 31 maggio 2009è prorogato, senza oneri per la finanza pubblica, fino al completamento delle procedure occorrenti a rendere effettivamente operativa l'Agenzia Nazionale per la Valutazione dell'Università e della Ricerca (ANVUR) e comunque non oltre il 31 dicembre 2009).

 

Riguardo alle principali tappe di ottobre del processo di riforma del comparto degli enti pubblici, si informa che il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 2 ottobre 2009, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 2, commi 634 e 635, della citata legge 24 dicembre 2007, n. 244, e dell'articolo 26, comma 1, del citato D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, la richiesta di parere parlamentare sullo schema di D.P.R. recante il regolamento di riordino dell'Opera nazionale dei figli degli aviatori ONFA, richiesta assegnata dai Presidenti delle Camere alla Commissione parlamentare per la semplificazione, che l’ha esaminata tra ottobre e novembre 2009.

Inoltre il Consiglio dei Ministri del 9 ottobre 2009 ha approvato, su proposta del Ministro della difesa, un regolamento che riordina l’organizzazione dell’Unione italiana tiro a segno, mentre il Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2009 ha approvato alcuni schemi di decreti presidenziali di riordino dell’Istituto nazionale di beneficenza “Vittorio Emanuele III”, del Banco nazionale di prova per le armi da fuoco portatili e per le munizioni commerciali, dell’Istituto opere laiche palatine pugliesi e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ANSV, schemi sui quali verranno acquisiti i prescritti pareri del Consiglio di Stato e dalle Commissioni parlamentari competenti.

 

Il Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009 ha approvato alcuni schemi di decreti presidenziali per il riordino di enti vigilati dai Ministeri competenti, sempre ai sensi della supra citata norma “taglia-enti” (che, si ricorda, prevedeva la soppressione di quelli per i quali non fossero stati adottati regolamenti di riordino come quelli in oggetto). Sugli schemi approvati sono stati richiesti i pareri al Consiglio di Stato e alla Commissione parlamentare per la semplificazione della legislazione. Gli enti oggetto di riordino sono (indicando in neretto quelli già oggetto di controllo parlamentare ai sensi della citata L. n. 14/1978 o di altre norme): l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione, l’Istituto nazionale di statistica ISTAT, l’Agenzia nazionale per i giovani, l’Istituto agronomico per l’Oltremare, il Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato, l’Accademia nazionale dei Lincei, la Scuola archeologica italiana di Atene, la Fondazione “Guglielmo Marconi”, l’Unione accademica nazionale, l’Ente italiano montagna EIM, l’Automobile club d’Italia, il Club alpino italiano, l’Agenzia nazionale del turismo ENIT, l’Istituto postelegrafonici IPOST, la Giunta centrale per gli studi storici e gli Istituti storici, oltre agli enti vigilati dal Ministero dell’ambiente e tutela del territorio e del mare, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (in quest’ultimo caso si tratta di due schemi riguardanti il settore lavoro ed il settore salute). Il Consiglio dei Ministri ha inoltre deciso di affidare ad un’apposita circolare di prossima emanazione le linee direttrici per la corretta interpretazione e applicazione del taglia-enti, ed ha quindi rinviato ad altra seduta l’esame del decreto-legge in materia.

 

Inoltre il Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009 (oltre a deliberare, come sarà riportato più dettagliatamente infra nelle relative note della sottosezione “a”, la nomina di Giulio Boscagli a presidente dell’Istituto per gli affari sociali IAS, di Massimo Romagnoli a presidente dell’Ente italiano montagna EIM e di Elio Bava a presidente dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM), ha avviato, su proposta del Ministro competente, la procedura per la nomina dei nuovi presidenti dei principali enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, attualmente in corso di riordino ai sensi del comma 1 dell’art. 4-sexiesdecies (consigli di amministrazione di enti e società controllati o vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) del D.L. 3 novembre 2008, n. 171, misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare, introdotto dalla legge di conversione 30 dicembre 2008, n. 205[2]. Si tratta diFabrizio Mottironi all’Istituto nazionale di economia agraria INEA, di Arturo Semerari all’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare ISMEA, di Gianvincenzo Zuccotti all’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione INRAN, di Marco Mario Avanza all’Ente nazionale risi ENR, di Giorgio Zoppello all’Ente nazionale sementi elette ENSE, di Tiziano Baggio all’Unione nazionale incremento razze equine UNIRE, di Mario Colombo al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA. Su tutti questi candidati presidenti dovranno essere richiesti i pareri parlamentari ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 12 gennaio 1978 sul controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici (si veda infra nell’introduzione alla sottosezione “a”). Il suddetto parere è già stato espresso dalle Commissioni agricoltura delle Camere, relativamente al candidato presidente dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura AGEA, Dario Fruscio (si veda infra alla relativa nota nella sottosezione “a”), comunque anch’esso ancora in corso di nomina. Contestualmente ai presidenti degli enti in questione verranno rinnovati anche i consigli di amministrazione (per queste nomine è invece prevista la comunicazione al Parlamento dei relativi decreti ministeriali, ai sensi dell’articolo 9 della citata legge n. 14/1978; anche a questo proposito si veda infra nell’introduzione alla sottosezione “a”), anticipandone quasi sempre quella che sarebbe stata la loro scadenza naturale. Infatti, a parte l’Ente nazionale per le sementi elette, affidato al commissario straordinario Astolfo Zoina dal dicembre 2006 (nonostante la nomina nel gennaio 2008 di un presidente, Marcello Cerasola, mai entrato in carica) e l’ISMEA, il secondo mandato del cui presidente, Arturo Semerari, sarebbe comunque scaduto nel prossimo mese di dicembre 2009 (ma non il Cda, previsto in scadenza nel 2011), tutti gli altri enti in questione non avrebbero avuto attualmente gli organi di governo prossimi alla scadenza. Per quanto riguarda il caso del citato presidente dell’ISMEA Semerari, è stato possibile proporlo per un terzo mandato (dopo le precedenti nomine del 2002 e del 2005) ai sensi del comma 1-bis dell’articolo 3 del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti, convertito dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14, che stabilisce che: agli enti nazionali vigilati dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali si applica l’articolo 6, secondo comma, ultimo periodo, della legge 24 gennaio 1978, n. 14, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici [secondo cui: (…) la conferma [nell’incarico] non può essere effettuata per più di due volte]. Sono abrogate tutte le disposizioni anche regolamentari in contrasto con le disposizioni di cui al primo periodo. Questa modifica rende quindi rinnovabili fino a due volte anche gli incarichi dei presidenti e dei componenti dei Cda degli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, equiparandoli, su questo aspetto, alla generalità degli enti pubblici vigilati da altri ministeri (anche se ci sono delle eccezioni, come quella relativa alla rinnovabilità dei mandati degli organi degli enti di ricerca; si veda in proposito infra alla nota relativa all’INRIM).

 

Sempre a proposito del processo di riforma degli enti pubblici in atto, si ricorda che la legge 23 luglio 2009, n. 99, disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, ai commi 2 e seguenti dell’articolo 46, progetti di innovazione industriale e misure per il riordino del sistema delle stazioni sperimentali per l’industria[3], recava una delega al Governo per il riordino delle stazioni sperimentali per l’industria e per la soppressione di un altro ente vigilato dal Ministero dello sviluppo economico, l’Istituto nazionale delle conserve alimentari INCA (di cui si veda infra la nota relativa alla scadenza del mandato del Cda prevista a novembre 2009).

Inoltre l’articolo 37 della legge in oggetto, istituzione dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – ENEA, dispone che l'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente ENEA, di cui veniva stabilito contestualmente il commissariamento entro trenta giorni dalla pubblicazione della legge (l’11 settembre 2009 sono stati infatti nominati il commissario Giovanni Lelli e i subcommissari Enrico Elli e Pietro Maria Putti), venga sostituito dal nuovoente pubblico di ricerca, sempre sottoposto alla vigilanza del Ministro dello sviluppo economico: Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile ENEA.

L’articolo 29 della legge in oggetto reca poi un’ulteriore importante novità con l’istituzione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare[4], di cui ci si occuperà a tempo debito, anche perché la norma prevede un importante ruolo delle Commissioni parlamentari competenti nel procedimento di nomina degli organi (si veda in nota al comma 8 dell’articolo in questione).

 

Per completezza si ricorda infine che l’articolo 27 della legge 18 giugno 2009, n. 69, Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 19 giugno 2009, supplemento ordinario n. 95, dal titolo: modifica della legge 27 settembre 2007, n. 165, recante delega in materia di riordino degli enti di ricerca, alcomma1, ha portato al 31 dicembre 2009 il termine per l’esercizio della delega per il riordino degli enti di ricerca che all’articolo 1, comma 1, della legge n. 165 del 2007, era previsto in 18 mesi a decorrere dalla data della sua entrata in vigore. Lo stesso comma inoltre, tra le altre modifiche che apporta all’esercizio della delega, riduce e modifica la composizione del consiglio di amministrazione dell’Agenzia spaziale italiana ASI. I successivi 2 commi stabiliscono l’esclusione dalla soppressione prevista dal citato taglia-enti (vedi supra) degli enti di ricerca nel caso in, cui entro il 31 dicembre 2009, siano stati adottati i previsti decreti legislativi. Vengono inoltre esclusi dalla soppressione: l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR, l’Agenzia per lo sviluppo dell’autonomia scolastica ANSAS, l’Ente nazionale di assistenza magistrale ENAM,l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione INVALSI, se entro il 31 dicembre 2009 tali enti saranno stati riordinati adottando i rispettivi regolamenti.


 

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal

Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della

L. n. 14/1978 nel mese di ottobre 2009

 

 

In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.

 

La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.

 

Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.

 

Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.

 

Qualora lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare, ulteriori rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.

 

Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, (convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444), sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.


 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Agenzia per le erogazioni in agricoltura

AGEA

Presidente:

 

Dario Fruscio

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalle Commissioni XIII Agricoltura (Camera) il 29/9/2009 e 9°Agricoltura (Senato) il 23/9/2009

Procedura di nomina in corso

D.P.R. emanato su proposta del Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

 

Alla chiusura del presente numero della pubblicazione, Dario Fruscio non risultava ancora essere stato nominato presidente dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura AGEA e l’ente era ancora retto dal commissario straordinario Franco Contarin dato che, come riportato supra nell’introduzione alla sezione, di questo come degli altri enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, è in corso il processo di riforma statutaria (ai sensi del citato comma 1 dell’art. 4-sexiesdecies del D.L. 3/11/2008, n. 171, misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare, convertito dalla legge 30/12/2008, n. 205, su cui si veda supra nell’introduzione alla sezione e in particolare alla nota 2) al termine del quale gli organi di governo di questi enti saranno rinnovati. Si ricorda che l’avvio della procedura per la nomina di Fruscio a presidente dell’AGEA era stato deliberato dal Consiglio dei Ministri del 3 settembre 2009, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, e la relativa richiesta di parere parlamentare, trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento con lettera del 4 settembre 2009, è stata seguita dai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni agricoltura dei due rami del Parlamento nel mese di settembre 2009. L’ente, commissariato dal gennaio 2009, era stato dapprima affidato all’ex presidente Domenico Oriani e poi, dal 15 aprile 2009, a Franco Contarin.

L’AGEA è stata istituita con il D.Lgs. n. 165 del 27 maggio 1999 per lo svolgimento delle funzioni di organismo di coordinamento e di organismo pagatore (di cui al Regolamento CE n. 885/2006, articolo 18). Infatti l'Unione Europea sostiene la produzione agricola degli Stati membri attraverso l'erogazione ai produttori di aiuti, contributi e premi, finanziati dal FEOGA (Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia) e gestiti dagli Stati attraverso organismi pagatori. All'art. 3, commi 2 e 3, dello stesso decreto è disciplinata l'istituzione, da parte delle regioni e province autonome, di servizi ed organismi per lo svolgimento delle funzioni di pagatore. L'AGEA, quale organismo di coordinamento è, tra l'altro, incaricata della vigilanza e del coordinamento degli organismo pagatori ai sensi del regolamento CE n. 1290/2005 del 21 giugno 2005, di verificare la coerenza della loro attività rispetto alle linee-guida comunitarie, di promuovere l'applicazione armonizzata della normativa comunitaria e delle relative procedure di autorizzazione, erogazione e contabilizzazione degli aiuti comunitari da parte degli organismi pagatori, monitorando le relative attività. L'AGEA è anche l'organismo pagatore italiano avendo  competenza per l'erogazione di aiuti, contributi, premi ed interventi comunitari, nonché per la gestione degli ammassi pubblici, dei programmi di miglioramento della qualità dei prodotti agricoli per gli aiuti alimentari e per la cooperazione economica con altri paesi ed è strutturato come previsto dal Regolamento CE n. 885/2006.

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale della Val Grande

Commissario straordinario:

 

Pierleonardo Zaccheo

Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

8/10/2009

D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Con decreto dell’8 ottobre 2009 l’incarico di Pierleonardo Zaccheo a commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Val Grande è stato prorogato fino al 20 dicembre 2009 (si veda alla sottosezione “b”). Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva precedentemente comunicato al Parlamento, con lettera del 24 luglio 2009, annunciata alla Camera il 27 luglio 2009, la nomina di Zaccheo, a seguito della fine del periodo di prorogatio seguito alla scadenza del presidente Alberto Actis (che era stato nominato per 5 anni il 7 aprile 2004). Zaccheo era stato nominato per due mesi, e comunque non oltre la nomina del presidente, per assicurare la continuità amministrativa e il regolare svolgimento delle attività dell’ente nelle more delle procedure per l’individuazione del soggetto per la nomina a presidente e per il rinnovo del consiglio direttivo.

Gli enti parco nazionali sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate e previa espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari.

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

Commissario straordinario:

 

Arturo Diaconale

Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

8/10/2009

D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha nuovamente prorogato, con D.M. dell’8 ottobre 2009, per altri tre mesi, fino al 2 gennaio 2010 o alla nomina del presidente, l’incarico di Arturo Diaconale a commissario straordinario dell’Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, nelle more del procedimento per  l’acquisizione dell’intesa con le regioni interessate per la nomina del presidente dell’ente parco in questione (come previsto dall’art. 9, comma 3 della citata legge n. 394 del 6 dicembre 1991), aveva nuovamente prorogato, stavolta per tre mesi e comunque sempre non oltre la nomina del presidente, con decreto del 2 luglio 2009, l’incarico commissariale di Arturo Diaconale. La nomina è stata poi comunicata al Parlamento con lettera del 17 luglio 2009, annunciata alla Camera il 22 luglio 2009.

Si ricorda che il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dopo la prima nomina del 2 marzo scorso, aveva già prorogato per 2 mesi, con proprio decreto del 4 maggio 2009 con decorrenza dal 2 maggio 2009, fino al 1° luglio 2009 e comunque non oltre la nomina del presidente, il mandato commissariale di Diaconale.

Quest’ultimo aveva sostituito il precedente commissario straordinario Giandonato Morra, che era stato nominato con D.M. del 16 luglio 2008, poi prorogato più volte fino alla scadenza del 1° marzo 2009, che sostituiva a sua volta il commissario Stefano Allavena, nominato il 2 marzo 2007 e anch’esso più volte prorogato nell’incarico. L’ultimo presidente dell’ente parco in questione, Walter Mazzitti, nominato con D.M. del 14 gennaio 2002, era scaduto dall’incarico il 14 gennaio 2007.

 


 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale dell’Appennino Lucano –

Val D’Agri - Lagonegrese

Commissario straordinario:

 

Domenico Totaro

Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

8/10/2009

D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con proprio decreto dell’8 ottobre 2009, ha prorogato il mandato di Domenico Totaro a commissario straordinario dell’Ente parco nazionale dell’Appennino Lucano - Val D’Agri - Lagonegrese (parco istituito, dopo un lungo iter, con D.P.R. dell’8 dicembre 2007). Domenico Totaro era stato nominato primo commissario straordinario dell’ente parco in questione dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio con D.M. del 24 ottobre 2008, per gestire l’ente durante la procedura di nomina del suo primo presidente. Si anticipa che il suddetto Ministro ha nuovamente prorogato per sei mesi l’incarico di Totaro (quindi fino al 3 maggio 2010) con decreto del 2 novembre 2009.

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

 

Data nomina

Procedura di nomina

Fondazione Centro sperimentale di cinematografia CSC

Componente del consiglio di amministrazione:

 

Giorgio Tino

Pareri favorevoli espressi ai sensi  dell’articolo 6 del D.Lgs. n. 426 del 18/11/1997 e

dell’art. 1 della

L. n. 14/1978, dalle Commissioni

VII Cultura (Camera) il 23/9/2009  e

7° Istruzione pubblica (Senato)

il 6/10/2009

13/10/2009

D.M. del Ministro per i beni e le attività culturali

(in rappresentanza del Ministero dell'economia e delle finanze)

 

Con decreto del 13 ottobre 2009 il Ministro per i beni e le attività culturali ha integrato il consiglio di amministrazione della Fondazione Centro sperimentale di cinematografia CSC, nominando il rappresentante del Ministero dell’economia e delle finanze, Giorgio Tino. La relativa richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina era stata trasmessa con lettera del 7 agosto 2009, annunciata alla Camera il 14 settembre 2009 e su di essa le Commissioni Cultura e Istruzione dei due rami del Parlamento si sono espresse favorevolmente tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre 2009. Tino ricopre quindi il posto di consigliere la cui designazione spetta al Ministro dell’economia e delle finanze, completando così il consiglio già nominato lo scorso anno su designazione del Ministro per i beni e le attività culturali e successivamente integrato con due rappresentanti regionali. Infatti l’articolo 6, comma 1 del decreto legislativo 18 novembre 1997, n. 426, come modificato e integrato dal D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 32, stabilisce che: il consiglio di amministrazione è nominato con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il parere delle competenti Commissioni parlamentari, ed è composto dal presidente, indicato dal medesimo Ministro, e da quattro componenti, designati, rispettivamente, tre dal Ministro per i beni e le attività culturali ed uno dal Ministro dell'economia e delle finanze. I componenti del consiglio di amministrazione sono individuati tra personalità di elevato profilo culturale, con particolare riguardo al campo cinematografico ed audiovisivo, e con comprovate capacità organizzative. Possono far parte del consiglio di amministrazione due ulteriori rappresentanti di soggetti pubblici o privati che partecipino alle attività della Fondazione con un contributo annuo di almeno un milione di euro. Essi restano in carica per l'anno cui si riferisce il contributo.

Il presidente e gli altri tre componenti del Cda di competenza del Ministero per i beni e le attività culturali furono nominati per quattro anni lo scorso 23 luglio 2008, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni competenti di Camera e Senato nello stesso mese di luglio del 2008. Si trattava di Francesco Alberoni (già nominato presidente per due precedenti mandati il 5 marzo 2002 e il 17 giugno 2004) e dei consiglieri di amministrazione Giuseppe (Pupi) Avati, Dario Edoardo Viganò e Giancarlo Giannini (anche quest’ultimo, come il presidente, è al terzo mandato, mentre gli altri due sono stati nominati per la prima volta).

Per quanto riguarda inoltre la nomina dei due componenti del consiglio che rappresentano soggetti pubblici o privati che partecipino alle attività della Fondazione con un contributo annuo di almeno un milione di euro, di cui al secondo capoverso del citato comma 1 dell’articolo 6 del D.Lgs. n. 426/1997, si ricorda che il primo è la rappresentante della Regione Piemonte, Daniela Formento, in carica già dal 29 ottobre 2007 (si rileva che su questa nomina all’epoca non fu richiesto il parere parlamentare) mentre il secondo, Sergio Gelardi, è stato nominato il 9 giugno 2009 come rappresentante della Regione Sicilia in seno al consiglio a seguito dei pareri favorevoli espressi dalle  Commissioni Istruzione e Cultura delle Camere (rispettivamente il 19 e il 26 maggio 2009). Il contributo annuo in questione può essere erogato anche per più anni e in tal caso i consiglieri in questione possono restare in carica per periodi più lunghi.

Il Centro, nato nel 1935, trasformato in fondazione con il citato D.Lgs. n. 426/1997 e riordinato con il D.Lgs. n. 32/2004, si occupa di alta formazione, conservazione e ricerca nel campo della cultura cinematografica.

 


 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Istituto per gli affari sociali

IAS

Presidente:

 

Giulio Boscagli

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalle Commissioni XI Lavoro (Camera)

il 14/10/2009 e

11° Lavoro e previdenza sociale (Senato),

il 23/9/2009

 

Nomina deliberata dal Consiglio dei Ministri del 28/10/2009

Nominato con D.P.C.M. su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali

 

Il Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009 ha deliberato, su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, la nomina di Giulio Boscagli a presidente dell’Istituto per gli affari sociali IAS (già Istituto italiano di medicina sociale IIMS), i cui vertici sono scaduti tra luglio e settembre del 2009. La relativa proposta di nomina, trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento con lettera del 24 luglio 2009, era stata seguita dai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni lavoro delle Camere tra settembre e ottobre 2009.

I mandati quadriennali del presidente e del consiglio di amministrazione uscenti dello IAS erano scaduti tra luglio e settembre del 2009. In particolare il presidente Antonio Guidi fu nominato con D.P.C.M. del 25 ottobre 2005 per quattro anni, con decorrenza 20 luglio 2005, ed è quindi scaduto dal mandato il 20 luglio 2009, mentre il consiglio di amministrazione fu rinnovato con D.M. del 9 settembre 2005, ed è quindi scaduto dal mandato (ed entrato nel periodo di 45 giorni di prorogatio di cui sopra) il 9 settembre 2009.

Lo IAS deriva dalla trasformazione, effettuata con D.P.R. del 23 novembre 2007, del preesistente  Istituto italiano di medicina sociale IIMS ed è un ente pubblico di ricerca operante nell’ambito delle politiche sociali, con particolare attenzione alle professioni e al lavoro nel campo sociale.

 


 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente italiano montagna

EIM

Presidente:

 

Massimo Romagnoli

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalla Commissione VII Cultura (Camera) il 23/9/2009 e dalla Commissione

7° Istruzione pubblica (Senato) il 21/10/2009

 

Nomina deliberata dal Consiglio dei Ministri del 28/10/2009

D.P.C.M. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni, sentite le Commissioni parlamentari competenti

 

Il Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009 ha altresì deliberato, su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni, la nomina di Massimo Romagnoli a presidente dell’Ente italiano montagna EIM, riguardo al quale il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 4 settembre 2009, aveva trasmesso la relativa richiesta di parere parlamentare, annunciata alla Camera il 14 settembre 2009 e su cui le Commissioni Cultura e Istruzione delle Camere si sono espresse favorevolmente tra settembre e ottobre 2009.

L’Ente italiano montagna EIM è un ente pubblico di ricerca, sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio, che si occupa delle politiche e dello sviluppo socioeconomico e culturale dei territori montani. L’EIM ha preso il posto del preesistente Istituto nazionale per la montagna IMONT, soppresso dalla legge finanziaria per il 2007 (L. n. 296/2006, articolo 1, commi da 1278 a 1283). L’attuale commissario straordinario, Luigi Olivieri, era stato inizialmente nominato con D.P.C.M. del 7 marzo 2007 per gestire il passaggio dall’IMONT all’EIM ed è stato prorogato nell’incarico da ultimo con D.P.C.M. del 20 marzo 2008, data in cui è stato anche approvato lo statuto dell’ente.

Con lo statuto si è tra l’altro operata una riduzione degli organi istituzionali, sostituendo il consiglio di amministrazione con un consiglio direttivo composto di 3 membri, compreso il presidente dell’ente; anche il comitato scientifico è composto di 3 membri, così come il collegio dei revisori dei conti, nominati (ad eccezione del consiglio scientifico) con D.P.C.M.; in particolare il presidente è nominato su proposta del Ministro con delega per la montagna tra esperti delle discipline giuridiche e della realtà socio-economica dei territori montani, in possesso di alta, riconosciuta e documentata professionalità (art. 5, comma 1), mentre gli altri due membri del consiglio direttivo sono nominati dal Presidente del Consiglio tra soggetti dotati di elevata qualificazione professionale, culturale e manageriale nei settori d’interesse, in possesso di requisiti scientifici e culturali di livello accademico (art. 6, comma 1).

 


 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

 

Data nomina

Procedura di nomina

Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM

Presidente:

 

Elio Bava

Pareri favorevoli espressi ai sensi  dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalla Commissione 7° Istruzione pubblica (Senato)

il 6/10/2009 e dalla Commissione

VII Cultura (Camera) il 21/10/2009

Nomina deliberata dal Consiglio dei Ministri del 28/10/2009

D.P.C.M. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione università e ricerca, sentite le Commissioni parlamentari competenti

 

Anche la conferma per il secondo mandato di Elio Bava a presidente dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM è stata deliberata, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dal Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009.

Il primo mandato quadriennale di Elio Bava a presidente dell’INRIM, ente derivante dalla fusione degli Istituti Gustavo Colonnetti e Galileo Ferraris, era scaduto il 27 maggio 2009. Bava, già presidente del preesistente Istituto Galileo Ferraris e poi commissario straordinario del nuovo istituto INRIM dal 7 aprile 2004, era stato nominato presidente dello stesso con D.P.C.M. del 27 maggio 2005 a seguito della deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 20 maggio 2005, conformemente ai pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari.

Il Cda dell’istituto fu invece nominato, sempre per quattro anni, con D.M. del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 21 novembre 2005 e il suo mandato viene quindi a scadere nel mese di novembre 2009 (si veda infra alla sottosezione b).

Riguardo alla procedura di nomina del presidente dell’INRIM, si ricorda che l’articolo, 6 comma 2, del D.Lgs. 5 giugno 1998 n. 204, stabilisce che la nomina dei presidenti degli enti di ricerca, dell'Istituto per la ricerca scientifica e tecnologica sulla montagna [oggi: Ente italiano montagna EIM], dell'ASI e dell'ENEA è disposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente, sentite le Commissioni parlamentari competenti, fatte salve le procedure di designazione previste dalla normativa vigente per specifici enti e istituzioni. I presidenti degli enti di cui al presente comma possono restare in carica per non più di due mandati.

L’INRIM è stato istituito con il D.Lgs. 21 gennaio 2004, n. 38 (a norma dell'articolo 1 della legge 6 luglio 2002, n. 137) che all’art. 6 comma 2 stabilisce che il presidente è scelto tra persone di alta qualificazione scientifica e con pluriennale esperienza nella gestione di enti ed istituti complessi sia pubblici sia privati, nazionali e internazionali nel settore della ricerca. È nominato con la procedura di cui all'articolo 6, comma 2 del decreto legislativo del 5 giugno 1998, n. 204, dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.L’art. 2, relativo alle finalità dell’ente, dispone che L'INRIM è un ente pubblico nazionale con il compito di svolgere e promuovere attività di ricerca scientifica, nei campi della metrologia. L'INRIM svolge le funzioni di istituto metrologico primario, già di competenza dell'istituto «Gustavo Colonnetti» e dell'Istituto elettrotecnico nazionale «Galileo Ferraris» ai sensi della legge 11 agosto 1991, n. 273. L'INRIM, valorizza, diffonde e trasferisce le conoscenze acquisite nella scienza delle misure e nella ricerca sui materiali, allo scopo di favorire lo sviluppo del sistema Italia nelle sue varie componenti. L'INRIM ha personalità giuridica di diritto pubblico, gode di autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa, patrimoniale e contabile e si dota di un ordinamento autonomo in conformità al presente decreto legislativo, alla legge 9 maggio 1989, n. 168, e successive modificazioni, al decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, nonché, per quanto non previsto dalle predette disposizioni, al codice civile. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca esercita la vigilanza nei confronti dell'INRIM e, con il Ministero dello sviluppo economico, può stipulare con esso apposite convenzioni per l’individuazione e la disciplina delle relazioni tra la ricerca e le applicazioni nei campi della metrologia.

 


 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

 

Data nomina

Procedura di nomina

Istituto postelegrafonici IPOST

Commissario straordinario:

 

Rino Tarelli

 

Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dall’art. 9 della

L. n. 14/1978

29/10/2009

D.M. del Ministro dello sviluppo economico

 

Il Ministro dello sviluppo economico ha prorogato, con proprio decreto del 29 ottobre 2009, fino al 30 settembre 2011, il mandato del commissario dell’Istituto postelegrafonici IPOST, Rino Tarelli, nelle more della riforma del sistema previdenziale, mantenendo contestualmente in carica il consiglio di indirizzo e vigilanza (nominato con D.P.C.M. del 2 febbraio 2007), il direttore generale e il collegio dei revisori dei conti.

Il precedente mandato del commissario Tarelli era scaduto il 30 settembre 2009, essendo stato nominato dal Ministro dello sviluppo economico con D.M. del 24 ottobre 2008 nelle more di un complessivo processo di riordino e razionalizzazione degli enti previdenziali al posto di Giovanni Ialongo (che era stato presidente dell’istituto dal giugno 1997 al novembre 2006 e poi commissario straordinario dal 17 novembre 2006, per essere poi nominato presidente di Poste italiane S.p.a. il 29 maggio 2008, scadendo l’ultima proroga del suo incarico commissariale presso l’IPOST il 30 settembre 2008).

L'IPOST è un ente di diritto pubblico non economico dotato di personalità giuridica, che gestisce forme obbligatorie di previdenza e assistenza al personale dipendente di Poste italiane S.p.A. e delle società collegate. Il D.M. 12 giugno 1995 n. 329, modificato dal D.M. 18 dicembre 1997 n. 523, reca il regolamento d’organizzazione e le funzioni dell'istituto.


 

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978

scadute e non ancora rinnovate nel mese di ottobre 2009

o previste in scadenza entro il 31 dicembre 2009

 

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Società italiana degli autori ed editori

SIAE

Presidente:

 

Giorgio Assumma

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978

17/10/2009

D.P.R. su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali e con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa designazione dell'Assemblea della SIAE

 

Il presidente della Società italiana degli autori ed editori SIAE Giorgio Assumma, è scaduto dal proprio incarico quadriennale (entrando nel periodo di 45 giorni di prorogatio di cui all’introduzione della sottosezione “a”) il 17 ottobre 2009, essendo stato nominato per quattro anni con D.P.R. del 17 ottobre 2005, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per i beni e le attività culturali, su designazione dell’assemblea della SIAE e a seguito dei pareri favorevoli espressi  rispettivamente l’11 e il 12 ottobre 2005 dalle Commissioni 7° del Senato e VII della Camera. Il Consiglio di amministrazione della società scadrà invece dal proprio mandato nell’agosto del 2011 in quanto nominato, sempre per 4 anni, con D.P.C.M. del 3 agosto 2007.

Si anticipa che è in corso la procedura per la conferma di Assumma nell’incarico di presidente, essendo stato a ciò designato dall’assemblea della SIAE riunitasi il 6 novembre 2009.

La SIAE tutela il diritto d'autore amministrando le opere dei suoi aderenti facendo sì che, per lo sfruttamento delle suddette, sia corrisposto all’autore e all’editore il relativo compenso.

L’ente è previsto dall’art. 7 del D.Lgs. n. 419 del 29 ottobre 1999 (si veda anche la L. 22 aprile 1941 n. 633 sulla protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio) e disciplinato dallo statuto approvato con decreto interministeriale dei Ministri dei beni e attività culturali e del tesoro e delle finanze del 4 giugno 2001, modificato con decreto interministeriale dei Ministri dei beni e attività culturali e dell’economia e delle finanze del 3 dicembre 2002 (si vedano da ultime le disposizioni concernenti la Società italiana degli autori ed editori nella L. 9 gennaio 2008, n. 2).

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gargano

Commissario straordinario:

 

Giacomo Diego Gatta

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

27/10/2009

e comunque non oltre la nomina del presidente

(si anticipa che il mandato è stato prorogato il 2/11/2009 fino al 28/1/2010)

D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, aveva comunicato, con lettera del 31 luglio 2009, la nomina per tre mesi (fino al 27 ottobre 2009) del presidente uscente Giacomo Diego Gatta a commissario straordinario dell’Ente parco nazionale del Gargano, nelle more delle procedure di individuazione e di nomina del (nuovo) presidente, essendo il suo mandato presidenziale scaduto il 14 giugno 2009 e la successiva prorogatio conclusasi il 29 luglio 2009. Si anticipa che con decreto del 2 novembre 2009 il suddetto ministro ha prorogato il mandato commissariale di Gatta fino al 28 gennaio 2010.

Si ricorda che il mandato presidenziale di Gatta, che era stato nominato presidente il 14 giugno 2004, era stato interrotto dalla nomina di Ciro Pignatelli a commissario straordinario per sei mesi con il D.M. 26 febbraio 2008, che revocava contestualmente l’incarico del presidente. Il 22 aprile 2008 però, il Tar competente accoglieva un ricorso presentato da Gatta e da un componente del consiglio direttivo sciolto, ritenendo illegittimo il provvedimento, reintegrando nell’incarico il presidente Gatta, che lo ha mantenuto fino ad arrivare alla scadenza naturale del suo mandato.

 



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

 

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale dell’Asinara

Commissario straordinario:

 

Silvio Vetrano

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

2/11/2009

e comunque non oltre la nomina del presidente

(si anticipa che il mandato è stato prorogato il 2/11/2009 fino al 3/2/2010)

D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva prorogato per ulteriori tre mesi l’incarico commissariale di Silvio Vetrano presso l’Ente parco nazionale dell’Asinara, con D.M. del 3 agosto 2009 (con decorrenza dal 2 agosto 2009) e comunque non oltre la nomina del presidente, per la quale erano in corso le procedure per l’acquisizione dell’intesa tra il Ministero e la competente Regione Sardegna. Vetrano era stato nominato commissario dell’ente parco in questione con D.M. del 2 febbraio 2009 ed era stato poi prorogato nell’incarico per tre mesi con D.M. del 4 maggio 2009, con decorrenza dal 2 maggio 2009. Si anticipa che il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha nuovamente prorogato, con D.M. del 2 novembre 2009, per altri tre mesi e comunque non oltre la nomina del presidente, il mandato commissariale di Vetrano.

Si ricorda che i cinque anni dalla nomina di Pietro Deidda a primo presidente dell’ente parco nazionale dell’Asinara, erano scaduti il 10 luglio 2008 dato che egli era stato nominato con D.M. del 10 luglio 2003, entrando però in carica insieme al primo consiglio direttivo dell’ente parco, nominato il 17 dicembre 2003. Fino a quella data l’ente era stato retto dal comitato di gestione provvisoria del parco, previsto dall’articolo 4 del D.P.R. 3 ottobre 2002 di istituzione dello stesso. Presidente e consiglio direttivo sono quindi scaduti insieme dal loro mandato il 17 dicembre 2008, entrando allora nel periodo di 45 giorni di prorogatio previsto dal citato D.L. n. 293/1994, convertito dalla legge n. 444/1994, al termine del quale l’ente è stato appunto commissariato e affidato a Vetrano.

 


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

 

Data scadenza

Procedura di nomina

Istituto nazionale di ricerca metrologica

INRIM

Componenti del consiglio di amministrazione:

 

Alberto Carpinteri (vicepresidente), Daniela Primicerio, Gianfrancesco Romeo,

Paolo Vigo, Roberto Perissi

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

21/11/2009

D.M. del Ministro dell'istruzione, università e ricerca, di cui 2 designati dallo stesso, 2 dal Ministro dello sviluppo economico e 1 dal presidente della Conferenza Stato-Regioni

 

Il 21 novembre 2009 viene a scadenza il mandato dei componenti del Cda dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM (nominati per 4 anni il 21 novembre 2005). Si veda supra alla sottosezione a) riguardo al rinnovo del mandato del presidente dell’istituto Elio Bava e alle notizie sullo stesso.

 


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

 

Data scadenza

Procedura di nomina

Istituto nazionale per le conserve alimentari

INCA

Componenti del consiglio di amministrazione:

 

Gianluca Marra (presidente),

Ersilia Di Tullio, Anna Flavia Pascarelli,

Maurizio Bigazzi, Domenico Fabiano, Michele Pedrazzoni,

Fabio Lupi e François Tomei

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

21/11/2009

D.M. Ministro dello sviluppo economico su designazione: 2 dello stesso, 1 del Ministro della salute (oggi: del lavoro, della salute e delle politiche sociali), 1 del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali,

1 dell’ICE,

2 degli industriali e

1 delle cooperative del settore

Il 21 novembre 2009 scadranno i tre anni dalla nomina, effettuata con decreto del Ministro dello sviluppo economico del 21 novembre 2006, dei componenti del Cda dell’Istituto nazionale per le conserve alimentari INCA. Il presidente dell’ente è scelto tra una terna selezionata dal consiglio nel suo interno e l’attuale, Gianluca Marra, fu nominato con D.M. del 5 giugno 2007. Istituito con il R.D.L. n. 501 dell’8 febbraio 1923 e più volte modificato, da ultimo con il D.P.R. n. 135 del 18 febbraio 1993, l’INCA è un ente di diritto pubblico non economico sottoposto alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, che ha come principale compito istituzionale la vigilanza sugli stabilimenti di produzione di conserve alimentari di origine vegetale o animale, per accertare la corretta applicazione delle norme che ne disciplinano la fabbricazione, oltre ad accertare l'idoneità all'esportazione dei derivati del pomodoro e a svolgere per conto dell’AGEA, vari compiti relativi al controllo qualitativo dei prodotti del settore.

Come anticipato nell’introduzione alla pubblicazione, il comma 2 dell’articolo 46 della legge 23 luglio 2009, n. 99, disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia, reca una delega al Governo ad adottare, entro un anno dall’entrata in vigore della legge e previo il parere della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari competenti, un decreto legislativo per il riordino del sistema delle stazioni sperimentali per l’industria con la riattribuzione delle competenze e la soppressione dell’Istituto nazionale per le conserve alimentari INCA.

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi

Presidente:

 

Guido De Zordo

 

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978

6/12/2009

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con le regioni interessate

Ente parco nazionale del Gran Paradiso

Presidente:

 

Giovanni Picco

 

14/12/2009

Ente parco nazionale delle Cinque Terre

Presidente:

 

Franco Bonanini

 

15/12/2009

Ente parco nazionale della Maiella

Presidente:

 

Giancarlo Giuliante

 

31/12/2009

 

Nel mese di dicembre 2009 sono in scadenza i mandati quinquennali dei presidenti di quattro enti parco nazionali, tutti nominati nel dicembre del 2004. Si ricorda che il loro rinnovo è disciplinato dalla supra citata legge 6 dicembre 1991, n. 394, legge quadro sulle aree protette, che al comma 3 dell’articolo 9 stabilisce che: il presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente d'intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco nazionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'ente parco ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dai consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili che sottopone alla ratifica del consiglio direttivo nella seduta successiva.

Il successivo comma 4 specifica che: il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate (…), mentre il comma12, come modificato dal comma 8 dell’articolo11-quaterdecies del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 convertito dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248): gli organi dell'ente parco durano in carica cinque anni (eliminando così il precedente limite di una sola possibilità di riconferma).Sulle nomine dei presidenti di questi enti viene richiesto il parere parlamentare ai sensi dell’articolo 1 della citata L. n. 14/1978.

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale della Val Grande

Commissario straordinario:

 

Pierleonardo Zaccheo

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

20/12/20090

D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Il 20 dicembre 2009 verrà a scadenza l’ultima proroga in ordine di tempo dell’incarico commissariale di Pierleonardo Zaccheo presso l’Ente parco nazionale della Val Grande. Zaccheo è stato infatti nominato (come riportato supra nella sottosezione “a”) con D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare dell’8 ottobre 2009 per due mesi e comunque non oltre la nomina del presidente.

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Stazione zoologica "Anton Dohrn"

Componenti del Consiglio di amministrazione:

 

Eduardo Consiglio, Giacobbe Ruocco, Vincenzo Saggiomo, Maurizio Lorenti, Gaetano Lombardi, Ortensio Zecchino,  Patrizia De Angelis e Tommaso Russo

 

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

20/12/2009

D.M. del Ministro dell'istruzione, dell’università e della ricerca che ne designa 2; 1 è designato dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, 1 rispettivamente dal Comune e dalla Provincia di Napoli e 2 dai dipendenti della Stazione

 

Il 20 dicembre 2009 verrà a scadenza il mandato del consiglio di amministrazione della Stazione zoologica "Anton Dohrn", nominato per quattro anni il 20 dicembre 2005 (mentre il mandato del presidente, Roberto Di Lauro, nominato sempre per un quadriennio il 12 ottobre 2007, è previsto in scadenza nel 2011).

La Stazione zoologica “Anton Dohrn” di Napoli è stata fondata nel 1872 e attualmente è un istituto di ricerca di diritto pubblico, vigilato dal Ministero dell'istruzione, dell’università e della ricerca che svolge la propria attività nel campo della biologia marina e della cooperazione scientifica nazionale ed internazionale, anche formando personale scientifico e tecnico, italiano e straniero e gestendo, tra l’altro,  l'acquario pubblico.

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare

ISMEA

Presidente:

 

Arturo Semerari

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978

22/12/2009

D.P.R. su proposta del Presidente del Consiglio, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

 

Il 22 dicembre 2009 scadrà il secondo mandato quadriennale di Arturo Semerari (in carica dal 2002 e confermato con D.P.R. del 22 dicembre 2005) a presidente dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare ISMEA.

Come anticipato supra nell’introduzione alla sezione, il Consiglio dei Ministri del 28 ottobre 2009 ha avviato, su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, la procedura per un ulteriore rinnovo di Semerari nell’incarico di presidente dell’ISMEA, insieme a quella per i nuovi presidenti dei principali enti vigilati dal Ministero in oggetto, tutti in corso di riordino ai sensi del comma 1 dell’art. 4-sexiesdecies del D.L. 3 novembre 2008, n. 171, convertito dalla legge del 30 dicembre 2008, n. 205, che prevede, tra l’altro, la modifica degli statuti degli enti in oggetto in modo che i consigli di amministrazione degli stessi abbiano al massimo cinque componenti (di cui uno designato dalla Conferenza dei presidenti delle regioni e delle province autonome) e che nei trenta giorni successivi all'approvazione dei nuovi statuti, ne vengano rinnovati i rispettivi organi di governo. Il Cda dell’ISMEA, il cui mandato era previsto scadesse nel 2011, verrà quindi rinnovato in anticipo contestualmente al rinnovo di quello del presidente, la cui nomina per un terzo mandato è consentita dal comma 1-bis dell’articolo 3 del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, convertito dalla L. 27 febbraio 2009, n. 14, che estende ancheagli enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali il dettato dell’articolo 6, secondo comma, ultimo periodo, della legge 24 gennaio 1978, n. 14, secondo il quale sono rinnovabili fino a due volte gli incarichi degli organi di governo degli enti pubblici vigilati.

L’ISMEA, ente pubblico economico vigilato dal Ministro dell’agricoltura, è stato istituito con il D.P.R. 28 maggio 1987, n. 278, ed è attualmente disciplinato dal D.P.R. n. 200 del 31 marzo 2001; è inserito nel Sistema statistico nazionale SISTAN (istituito con il D.Lgs. 6 settembre 1989, n. 322), e fa parte del Sistema informativo agricolo nazionale SIAN (di cui all'articolo 15 del D.Lgs. 30 aprile 1998, n. 173).

L'istituto, con riferimento all'attuazione delle politiche e dei programmi comunitari, nazionali e regionali che investono il settore agricolo, delle foreste, della pesca, dell'acquacoltura e dell'alimentazione, svolge, sulla base degli indirizzi del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali e di specifiche convenzioni, funzioni riguardanti la rilevazione, l'elaborazione e la diffusione dei dati e delle informazioni che riguardano i mercati agricoli, forestali, ittici e alimentari, anche ai fini dell'attuazione degli adempimenti e degli obblighi derivanti dalla normativa comunitaria e dal Sistema statistico nazionale. Provvede inoltre, nel rispetto dei principi della sicurezza alimentare, della biodiversità e della ecocompatibilità, ad attività di ricerca, analisi e servizi informativi per la commercializzazione, la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli, ittici ed alimentari. Costituisce inoltre, ai sensi del D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 419, forme di garanzia creditizia e finanziaria per strumenti e servizi informativi, assicurativi e finanziari alle imprese agricole ed alle loro forme associative.

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario

CNVSU /

Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR

Componenti del Comitato

(organo destinato ad essere sostituito dal consiglio direttivo ai sensi del D.L. 3/10/2006, n. 262 conv. dalla

L. n. 286 del 24/11/2006, e del D.P.R. n. 64 del 21/2/2008):

 

Luigi Biggeri (presidente), Giovanni Azzone (vicepresidente), Carlo Calandra Buonaura, Alessandro Corbino,

Giacomo Elias, Luigi Fabbris, Guido Fiegna, Daniela Primicerio e Patrizio Rigati.

 

Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978

I componenti del Comitato sono stati prorogati nell’incarico dal co. 20, art. 23 del D.L.

n. 78 del 1°/7/2009 convertito dalla L. n. 102 del 3/8/2009

fino al completamento delle procedure occorrenti a rendere effettivamente operativa l’ANVUR e comunque non oltre il 31/12/2009

D.M. del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentite le competenti Commissioni parlamentari

 

Il 1° luglio 2009 (si veda supra nella tabella) era stato nuovamente prorogato il mandato dei componenti del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU, nominati inizialmente per 4 anni dal  Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con D.M. del 14 maggio 2004, conformemente ai pareri espressi dalle Commissioni cultura e istruzione delle Camere. Il CNVSU, è stato istituito dall'articolo 2 della legge 19 ottobre 1999, n. 370 e il suo funzionamento è disciplinato dal D.M. 4 aprile 2000, n. 178. La sua costituzione, con la nomina dei primi componenti, era stata disposta con D.M. del 4 aprile 2000, n. 179. L’attuale comitato sarebbe dovuto inizialmente scadere il 14 maggio 2008 ed era stato poi prorogato al 31 maggio 2009 o alla data di entrata in funzione dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR (si veda infra), dall’art. 14 del D.L. 30 giugno 2008, n. 113, non convertito in legge e le cui disposizioni sono confluite nell’art. 4-bis del D.L. 3 giugno 2008, n. 97, aggiunto dalla relativa legge di conversione, la n. 129 del 2 agosto 2008. Il comma 20 dell’articolo 23 del citato (si veda supra nell’introduzione alla sezione) D.L. n. 78 del 1° luglio 2009, provvedimenti  anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali, convertito con modificazioni dalla legge n. 102 del 3 agosto 2009, stabilisce che: il termine di cui all'articolo 4-bis, comma 18, del decreto-legge 3 giugno 2008, n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 agosto 2008, n. 129, (e cioè, come riportato supra, il 31 maggio 2009)è prorogato, senza oneri per la finanza pubblica, fino al completamento delle procedure occorrenti a rendere effettivamente operativa l'Agenzia nazionale per la valutazione dell'università e della ricerca (ANVUR) e comunque non oltre il 31 dicembre 2009.

Il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario nasceva come organo istituzionale dell’allora Ministero dell’università e della ricerca con il compito di fissare i criteri generali per la valutazione delle attività delle università, predisporre una relazione annuale sulla valutazione del sistema universitario, promuovere la sperimentazione, l'applicazione e la diffusione di metodologie e pratiche di valutazione, attuare un programma annuale di valutazioni esterne delle università, effettuare valutazioni tecniche su proposte di nuove istituzioni universitarie statali e non statali in vista dell'autorizzazione al rilascio di titoli aventi valore legale, predisporre rapporti sullo stato di attuazione e sui risultati della programmazione, nonché realizzare studi e documentazione sullo stato dell'istruzione universitaria, sull'attuazione del diritto allo studio e sugli accessi ai corsi di studio universitari, predisporre studi e documentazioni per la definizione dei criteri di riparto della quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università e svolgere per il Ministro attività consultive, istruttorie, di valutazione, di definizione di standard, di parametri e di normativa tecnica, anche in relazione alle distinte attività delle università, nonché ai progetti e alle proposte presentate dalle medesime.

Gli articoli 138-142 del D.L. n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito con modificazioni dalla L. n. 286 del 24 novembre 2006, stabiliscono che il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU, insieme al Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca CIVR e ai Comitati di valutazione del Consiglio nazionale delle ricerche CNR e dell'Agenzia spaziale italiana ASI, siano destinati ad essere soppressi e sostituiti dalla nuova Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR, attualmente in fase di costituzione. Il D.P.R. 21 febbraio 2008, n. 64 recante il regolamento concernente la struttura e il funzionamento della nuova agenzia è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 9 aprile 2008.

Si ricorda che il Consiglio dei Ministri del 24 luglio 2009 ha approvato, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, uno schema di regolamento concernente l’organizzazione ed il funzionamento dell’ANVUR, che è attualmente all’esame delle competenti Commissioni parlamentari.

 

 
Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Istituto nazionale della previdenza sociale

INPS

Commissario straordinario:

 

Antonio Mastrapasqua

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

Fino al completamento del processo di riorganizzazio-ne e comunque non oltre il 31/12/2009

D.M. del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze

Istituto nazionale di previdenza per

i dipendenti

dell’

amministrazione pubblica

INPDAP

 

Commissario straordinario:

 

Paolo Crescimbeni

Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro

INAIL

 

Commissario straordinario:

 

Marco Fabio Sartori

Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo

ENPALS

 

Commissario straordinario:

 

Amalia Ghisani

Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici

ENAPPSMAD

 

Commissario straordinario:

 

Francesco Mario Pagano

Istituto di previdenza per il settore marittimo

IPSEMA

 

Commissario straordinario:

 

Antonio Parlato

 

Con decreti del 27 marzo 2009 erano stati prorogati i mandati dei commissari straordinari dei seguenti enti previdenziali: Istituto nazionale della previdenza sociale INPS, Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica INPDAP, Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL,Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici ENAPPSMAD e Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA, fino al completamento del processo di riorganizzazione (si veda infra) e comunque non oltre il 31 dicembre 2009. I suddetti commissari erano stati inizialmente nominati con decreti dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, dell’11 settembre 2008, fino al 31 marzo 2009. Nei rispettivi decreti di nomina venivano richiamate le citate norme riguardanti la riorganizzazione, trasformazione o soppressione e messa in liquidazione degli enti e organismi pubblici statali, cioè, l’art. 2, comma 634 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria per il 2008) e gli articoli 74 (commi 1 e 2) e 26 (taglia- enti), comma 1 ultimo periodo del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 113 che, come ricordato supra nell’introduzione della sezione, prevedono la soppressione degli enti pubblici non economici per i quali, alla scadenza del 31 marzo 2009, poi prorogata dapprima al 30 giugno 2009 e infine al 31 ottobre 2009, non fossero stati emanati i previsti regolamenti di riordino o non ci fosse stata almeno l'approvazione preliminare in Consiglio dei Ministri dei relativi schemi. Nei decreti di nomina in oggetto veniva inoltre richiamato l’articolo 1, comma 7 della citata legge finanziaria 2008, recante norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007, per il quale i criteri previsti dalla normativa vigente per il riordino in via regolamentare degli enti pubblici, sono integrati, limitatamente agli enti previdenziali pubblici, dalla possibilità di prevedere, a tal fine, modelli organizzativi idonei a realizzare sinergie e conseguire risparmi di spesa anche attraverso gestioni unitarie, uniche o in comune di attività strumentali. Essendo inoltre ancora in corso i procedimenti di ricostituzione dei consigli di amministrazione scaduti (e nei casi dell’IPSEMA e dell’ENAPPSMAD dovendo essere nominati anche i nuovi presidenti) degli enti in questione (mentre il 2 gennaio 2009 erano stati intanto ricostituiti i rispettivi consigli di indirizzo e vigilanza), in coerenza con le suddette finalità di riordino e dovendo assicurare la continuità dell’azione amministrativa degli stessi in modo da favorire la tempestiva adozione dei citati provvedimenti di riorganizzazione, i ministri competenti nominavano i suelencati commissari straordinari, fino all’adozione dei provvedimenti di riorganizzazione e di riordino sopra richiamati e comunque non oltre la data del 31 dicembre 2009.


 

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,

rinnovate o in scadenzaentro il mese di dicembre 2009

 

 

Nessuna

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione II

 

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.


 

In evidenza a ottobre 2009

 

Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 40 ordini del giorno, 14 mozioni e 4 risoluzioni.

Di tali attuazioni 25 sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri, 10 dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, 6 dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, 5 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 5 dal Ministero dell’interno, 3 dal Ministero della difesa, 2 dal Ministero dell’economia e delle finanze, 1 dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione ed 1 dal Ministro per i rapporti con le regioni.

Si riscontra pertanto un sensibile incremento nel numero delle attuazioni: 58 a fronte delle 35 del periodo luglio-agosto.

 

Sul piano del numero complessivo delle attuazioni trasmesse rispetto al totale degli atti segnalati a ciascun Dicastero, dall’inizio della legislatura ad oggi, anche nel mese di ottobre si conferma quale amministrazione maggiormente adempiente il Ministero della difesa, che ha dato seguito a 43 atti di indirizzo su 53 segnalati (con una percentuale di attuazione dell’81 %). Seguono il Ministero degli affari esteri, con 59 atti attuati su 113 (con una percentuale di attuazione del 52 %), il Ministero dell’interno (62 atti attuati su 138, con una percentuale di attuazione del 45 %), il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali (88 atti attuati su 255 segnalati, con una percentuale di attuazione del 35 %) ed il Dipartimento per le pari opportunità (9 atti attuati su 35 segnalati, con  una percentuale di attuazione del 26 %).

 

Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che nel periodo considerato delle 40 attuazioni trasmesse riferite ad ordini del giorno:

 

            6 rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1875, divenuto legge n. 210 del 2008, recante Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, recante misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

            Si fa presente che gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1875, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 28, di cui finora attuati 7;

 

            5 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1185, divenuto legge n. 126 del 2008, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri e dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

            Si fa presente che gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1185, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 135, di cui finora attuati 27;

 

4 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1713, divenuto legge n. 203 del 2008, concernente "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009)". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1713, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 220, di cui finora attuati 44;

 

            4 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati in occasione della discussione dell’Atto Camera 2105, divenuto  legge n. 42 del 2009, concernente “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell’interno e dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2105, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 54, di cui finora attuati 4;

 

3 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1386, divenuto legge n. 133 del 2008, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dai Ministeri degli affari esteri e dell’interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1386, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 256, di cui finora attuati 59;

 

3 attuazionidanno seguito ad ordini del giorno presentati in occasione della discussione dell’Atto Camera 1714, divenuto legge n. 204 del 2008, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1714, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 18, di cui finora attuati 7;

 

3 attuazionidanno seguito ad ordini del giorno presentati in occasione della discussione dell’Atto Camera 1972, divenuto legge n. 2 del 2009, recante "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministero dell’interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1972, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 126, di cui finora attuati 17;

 

3 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 2206, divenuto legge n. 13 del 2009, concernente "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, recante misure straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione dell'ambiente". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2206, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 46, di cui finora attuati 4;

 

            1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1366, divenuto legge n. 125 del 2008, concernente "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica". Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1366, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 40, di cui finora attuati 19;

 

            1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1707, divenuto legge n. 184 del 2008, concernente "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 settembre 2008, n. 149, recante disposizioni urgenti per assicurare adempimenti comunitari in materia di giochi". Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell’interno.

            Si fa presente che gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1707, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 11, di cui finora attuati 3;

 

            1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 2047, divenuto legge n. 12 del 2009, concernente Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 209, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

            Si fa presente che gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2047, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 9, di cui finora attuati 4;

 

            1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 2198, divenuto legge n. 14 del 2009, concernente Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti”.Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

            Si fa presente che gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2198, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 62, di cui finora attuati 14;

 

1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 2031, divenuto legge n. 15 del 2009, recante Delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell’interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2031, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 31, di cui finora attuati 7;

 

            1 attuazione risponde all’unico ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 2226, divenuto legge n. 73 del 2009, concernenteRatifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Federazione russa sulla cooperazione nella lotta alla criminalità, fatto a Roma il 5 novembre 2003”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri;

 

            1 attuazione dà seguito all’unico ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 2362, divenuto legge n. 76 del 2009, concernente “Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Slovenia per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali, con Protocollo aggiuntivo, fatta a Lubiana l'11 settembre 2001”. Tale atto di indirizzo, segnalato, per i profili di rispettiva competenza, al Ministero dell’economia ed al Ministro per i rapporti con le regioni, è stato attuato da quest’ultimo.

 

            1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 2468, divenuto legge n. 77 del 2009, concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2468, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 82, di cui finora attuati 2.

 

1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame degli Atti Camera 2320 e 2320-bis-B, divenuti legge n. 88 del 2009, concernente “Disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunità europee – Legge Comunitaria 2008”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli A.C. 2320 e 2320-bis-B, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 21, di cui finora attuati 1.

 


 

Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare ai Ministeri individuati come competenti per l’attuazione gli ordini del giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge cui essi si riferiscono.

In particolare, nel periodo 1-31 ottobre 2009 sono stati così sollecitati 107 ordini del giorno*, dei quali:

 

97 riferiti alla legge n. 99 del 2009, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia

(A.C. 1441-ter-A e 1441-ter-C).

75 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dello sviluppo economico, 8 al Ministero dell’economia e delle finanze, 8 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 6 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 4 al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, 4 al Ministero della giustizia, 2 al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, 2 al Ministro per i rapporti con le regioni, 1 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 1 al Ministero degli affari esteri, 1 al Ministero dell’interno ed 1 al Ministro del turismo;

 

7 riferiti alla legge n. 121 del 2009, concernente Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2009” (A.C. 2633)

3 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell’economia e delle finanze, 2 al Ministero degli affari esteri, 1 al Ministero della giustizia ed 1 al Ministro del turismo;

 

2 riferiti alla legge n. 117 del 2009, concernente "Distacco dei comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello dalla regione Marche e loro aggregazione alla regione Emilia-Romagna, nell'ambito della provincia di Rimini, ai sensi dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione " (A.C. 63-177-A)

1 ordine del giorno è stato inviato al Ministero dell’economia e delle finanze ed 1 al Ministero dell’interno;

 

1 riferito alla legge n. 113 del 2009, concernente “Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione in materia di lotta alla criminalità tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Regno dell’Arabia Saudita, fatto a Roma il 6 novembre 2007” (A.C. 2554) inviato al Ministero della giustizia.

 

Nel periodo considerato è stata inoltre segnalata dal Servizio per il controllo parlamentare 1 risoluzione*:

 

- Tommaso FOTI ed altri n. 8/00051, concernente la predisposizione di un piano di interventi urgenti per la messa in sicurezza dei luoghi colpiti dalle avversità atmosferiche verificatesi nel mese di aprile 2009 in alcune zone del Piemonte, della Lombardia e dell’Emilia Romagna, alla Presidenza del Consiglio dei ministri.

 

            Sono state altresì segnalate dal Servizio per il Controllo parlamentare 8 mozioni*:

 

- CASINI ed altri n. 1/00224, concernente iniziative per il rispetto dei diritti umani e del diritto di difesa in Russia, al Ministero degli affari esteri;

- VALDUCCI, BITONCI, IANNACCONE ed altri n. 1/00234, concernente iniziative per la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, al Ministro per i rapporti con le regioni;

- CENTEMERO, GOISIS ed altri n. 1/00235, CAPITANIO SANTOLINI ed altri n. 1/00237 e LO MONTE ed altri n. 1/00238, concernenti misure a favore del personale precario della scuola, al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;

- ALESSANDRI, PELINO, LOLLI, MANTINI, DI STANISLAO ed altri n. 1/00244 (Nuova formulazione), concernente misure a favore delle popolazioni colpite dal sisma in Abruzzo, alla Presidenza del Consiglio dei ministri;

- QUARTIANI, VOLONTE’, EVANGELISTI ed altri n. 1/00253 (Nuova formulazione) e BONIVER, STEFANI, IANNACCONE ed altri n. 1/00254, concernenti iniziative in materia di cooperazione allo sviluppo, al Ministero degli affari esteri ed al Ministero dell’economia e delle finanze.


Note annunciate al 31 ottobre 2009

in attuazione di atti di indirizzo

 

 

Ministero degli affari esteri

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00065

Mozione

Fassino

Assemblea

7/10/2009

III

Contributo della Presidenza italiana alla definizione dell’agenda del G8 del 2009

1/00066

Mozione

Cicchitto

1/00068

Mozione

Vietti

 

            Le mozioni Fassino ed altri n. 1/00065, Cicchitto ed altri n. 1/00066 e Vietti ed altri n. 1/00068, accolte dal Governo ed approvate dall’Assemblea nella seduta del 27 novembre 2008, impegnavano l’esecutivo ad adottare, nella definizione dell’agenda del G8 del luglio 2009 e nella conduzione della relativa presidenza, una pluralità di iniziative sul versante, tra l’altro, del sostegno all’economia reale, finalizzate ad impedire il ripetersi di crisi analoghe a quella in atto, dell’aiuto pubblico allo sviluppo, della lotta alla povertà, dell’apertura dei mercati, della tutela dell’ambiente.

            In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Fin dall'inizio, la Presidenza italiana del G8 ha deciso di concentrare i suoi sforzi su alcune grandi priorità: le misure per far fronte alla crisi economica; le grandi sfide globali dello sviluppo, della sicurezza alimentare e dei cambiamenti climatici; le tematiche di sicurezza; l'efficacia degli strumenti delle "governance" internazionale. In ciascuno di questi ambiti sono stati raggiunti al vertice de L'Aquila - unanimemente riconosciuto come un successo - dei risultati importanti.

Il primo tema non poteva che essere la crisi economica e finanziaria. Un tema che i leaders hanno affrontato sotto due profili: quello della nuova "governance" dell'economia mondiale e quello del rilancio dei negoziati commerciali.

Sotto il primo profilo, la crisi ha dimostrato in maniera inequivocabile che la libertà di mercato va interpretata non come libertà dalle regole, bensì come libertà nelle regole. Regole che devono essere chiare, trasparenti ed efficaci e assicurare lo svolgimento dell'attività economica e finanziaria in un quadro di correttezza assoluta, tale da consentire agli "animal spirits" che muovono l'iniziativa individuale di confrontarsi ad armi pari nel contesto di un'equa competizione e nell'ottica del perseguimento del fine ultimo del progresso della società e del benessere collettivo.

E' partendo da questa radicata convinzione che la Presidenza Italiana ha portato a L'Aquila il Global Standard, che è stato discusso dai Ministri G8 delle Finanze nel corso della riunione del 12 e 13 giugno, ove è stato ribattezzato "Lecce Framework"

I leaders hanno ampiamente condiviso l'idea che occorra adottare nuove regole internazionali sulla correttezza, l'integrità e la trasparenza delle attività economiche e finanziarie e hanno stabilito che il progetto del "Lecce Framework" sarà ulteriormente discusso e sviluppato nei prossimi vertici, a cominciare dal G20 di Pittsburgh del 24-25 settembre.

II secondo profilo della strategia anticrisi è stato quello del commercio internazionale. Un settore insidiato, negli ultimi mesi, da crescenti tentazioni protezionistiche.

L'Italia ha ritenuto che il tema andasse affrontato in un formato allargato. Per questo abbiamo promosso una discussione del G8 con i Paesi del G5 e con l'Australia, la Repubblica di Corea e l'Indonesia, con l'obiettivo di dare un nuovo impulso politico alla lotta al protezionismo e ai negoziati sul Doha Round. I leaders hanno convenuto sull'importanza di questo duplice obiettivo e hanno dato mandato ai Ministri per il Commercio di incontrarsi prima del G20 di Pittsburgh per fare il punto sullo stato di avanzamento dei negoziati.

La seconda grande area tematica affrontata a L'Aquila è stata quella dello sviluppo e della lotta contro la povertà.

In effetti, la crisi economica e finanziaria globale ha colpito anche le economie più deboli, mettendo a dura prova sistemi socio-economici che negli ultimi anni avevano intravisto la possibilità di una ripresa. I Paesi più poveri stanno pagando un duro prezzo per colpe non loro, e ciò accresce il senso di responsabilità della comunità internazionale e impone la necessità di individuare risposte concrete.

Dal Vertice de L'Aquila è emerso un rinnovato impegno comune per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio entro il 2015. I G8 hanno manifestato concretamente la determinazione ad assicurare la trasparenza rispetto al livello di adempimento degli impegni assunti (accountability), anche attraverso meccanismi di monitoraggio periodico. E a tal fine hanno pubblicato un "Rapporto Preliminare" (G8 Preliminayi Accountability Report), che fa stato, per la prima volta, di quanto effettivamente realizzato rispetto agli impegni assunti nei vertici precedenti in 4 settori della cooperazione allo sviluppo (sicurezza alimentare, salute, acqua e istruzione).

Partendo da una chiara riaffermazione degli impegni già assunti in precedenza, è stato inoltre proposto, su impulso del nostro Paese, un nuovo approccio allo Sviluppo, definito whole of country, che punta a mettere in luce e attivare tutti gli attori e gli strumenti essenziali per innescare processi di sviluppo: l'impiego degli aiuti pubblici, certamente, ma anche gli investimenti, i partenariati pubblico/privato, i meccanismi innovativi di finanziamento, le fondazioni private e il coinvolgimento attivo della società civile.

A L'Aquila, il tradizionale outreachdei G8 verso i Paesi dell'Africa è stato ispirarci ad un approccio innovativo e pienamente inclusivo. Durante la sessione di lavoro con i leader dei Paesi africani, è stato riservato un momento ad un incontro prima con i G8, poi con il G8+G5, i Paesi del "Forum delle Maggiori Economie (MEF), Spagna, Olanda e Turchia e le Organizzazioni Internazionali.

Nel corso degli incontri con i Leaders africani sono stati discussi i temi dell'impatto della crisi economica e finanziaria sui Paesi africani, il cambiamento climatico, le questioni legate alla pace e alla sicurezza e sono state adottate, per la prima volta nella storia del G8, due dichiarazioni congiunte con i Paesi africani: una sulla sicurezza alimentare e una sull'accesso all'acqua e ai servizi igienici.

In particolare, nella dichiarazione congiunta sulla sicurezza alimentare (sottoscritta da oltre quaranta soggetti, tra Stati, Organismi Internazionali e Organizzazioni non Governative), è stato sancito l'impegno a fornire un contributo di 20 miliardi di dollari in 3 anni a favore dello sviluppo agricolo sostenibile. Un risultato significativo per la nostra Presidenza, a conferma dell'importanza da noi attribuita a queste fondamentali tematiche.

Anche l'adozione per la prima volta di una Dichiarazione congiunta G8-Africa per promuovere un Partenariato Rafforzato Africa-G8 sull'accesso all'acqua e ai servizi igienici è stato un risultato importante. L'obiettivo è di rilanciare gli investimenti e rendere più efficaci gli aiuti e il coordinamento internazionale su di un tema fondamentale per lo sviluppo dell'Africa.

Risultati altrettanto rilevanti sono stati raggiunti sul fronte dei cambiamenti climatici. In vista della Conferenza ONU che si svolgerà a Copenaghen nel dicembre 2009, sono state raggiunte due importanti intese.

La prima riguarda i G8, che si sono accordati sulla necessità di limitare a 2 gradi centigradi il surriscaldamento globale rispetto ai livelli pre-industriali e hanno affermato l'obiettivo di lungo termine di ridurre le emissioni globali di almeno il 50% entro il 2050 (e, in questo quadro, si sono impegnati a ridurre le proprie emissioni dell'80% o più entro il 2050). Inoltre, i G8 hanno concordato di intraprendere riduzioni di medio termine comparabili tra loro, in modo tale da raggiungere il picco delle emissioni globali il più presto possibile.

La seconda intesa, meno stringente, è stata invece sottoscritta da tutti i membri del "Foro delle Maggiori Economie su Energia e Clima" (MEF), che si sono impegnati anch'essi sul livello dei 2 gradi centigradi ed hanno adottato un impegno più generico sulle emissioni nel lungo periodo. Per il medio termine, a fronte degli obiettivi assunti dai G8, le economie emergenti hanno accettato di. intraprendere azioni che consentano una riduzione sostanziale delle emissioni rispetto allo scenario ''business as usual.”

Grande risalto hanno avuto, a l'Aquila, anche le sfide globali alla sicurezza e le principali crisi regionali.

I Leader G8 hanno adottato una energica dichiarazione contro il terrorismo, nella quale particolare attenzione è stata posta sul contrasto alla radicalizzazione, al reclutamento, al finanziamento del terrorismo e sul rispetto dei diritti umani e della legalità internazionale.

La Presidenza italiana ha anche inteso rafforzate il coordinamento delle attività di assistenza tecnica e di capacity building nel settore della lotta al terrorismo ed alla criminalità organizzata.

Con un'apposita Dichiarazione adottata a L'Aquila, i Leader G8 hanno ribadito un deciso impegno politico nel settore della non proliferazione delle armi di distruzione di massa, da realizzare attraverso l'adozione di misure concrete ed efficaci. Nell'esprimere soddisfazione per le recenti intese tra gli Stati Uniti e la Russia in merito agli armamenti strategici offensivi, il G8 ha espresso il proprio impegno a creare le condizioni per un mondo libero da armi nucleari.

Grande attenzione è stata dedicata anche alle principali sfide regionali al regime di non proliferazione, con particolare riferimento al mancato rispetto da parte iraniana delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU ed al test nucleare condotto il 25 maggio scorso dalla Corea del Nord.

Al Vertice è stata inoltre affrontata la questione del supporto all'impegno dei Paesi africani e sud-asiatici nel settore del mantenimento della pace. Questi Stati sono stati incoraggiati ad assumersi maggiori responsabilità nel settore, in linea con il principio di ownership" dei processi di pace. Gli esperti di "peacekeeping e peacebuilding" hanno infine presentato uno specifico rapporto ai Capi di Stato e di Governo.

Particolare enfasi è stata infine posta sulle principali crisi internazionali e regionali. Particolarmente dibattuta è stata la situazione in Iran, che costituisce una delle principali preoccupazioni dei G8. Le discussioni hanno inoltre riguardato Afghanistan, Corea del Nord, Medio Oriente, Myanmar, Sri Lanka, Yemen, Caucaso ed il continente africano (con attenzione alla Somalia, al Sudan, alla regione dei Grandi Laghi, allo Zimbabwe ed all'Africa occidentale).

La Presidenza italiana del G8 ha voluto anche dedicare una particolare attenzione agli aspetti sociali e umani della crisi economica (mercato del lavoro, sistemi di welfare ecc.). Al centro di questa strategia rientra la riunione Ministeriale G8 Lavoro tenutasi a marzo. Una forte attenzione è stata dedicata ai temi dei diritti umani. Tra le iniziative più significative da segnalare, basti citare la Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne, promossa nel mese di settembre dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri.

La Presidenza italiana ha inoltre inteso valorizzare il Partenariato G8 - BMENA, avviato al Vertice di Sea Island fra i Paesi G8 e gli Stati membri della Lega Araba, oltre a Pakistan, Afghanistan e Turchia, quale piattaforma di dialogo fra Governi e società civile della Regione. Di concerto con la co-presidenza marocchina, la preparazione dell'evento ministeriale del Forum for the Future, che si svolgerà in Marocco (Marrakech) il 2 e 3 novembre 2009, prevede lo svolgimento di tre seminari tematici aperti alla partecipazione dei rappresentanti della società civile e dei Governi .

Oltre alle grandi tematiche dell'attualità internazionale il G8 italiano ha voluto mettere a fuoco anche il tema. più generale della efficacia della governance internazionale e del coordinamento tra i fori internazionali esistenti.

Per affrontare adeguatamente i grandi temi dell'agenda globale occorrono strumenti di governance adeguati alle dimensioni di tali questioni. Per questo motivo, mai come in questo G8 il tema dei formati è apparso così determinante ed ha suscitato così tanta attenzione, anche da parte dei non addetti ai lavori. La Presidenza Italiana si è fatta efficacemente interprete di queste esigenze attraverso un approccio inclusivo, che ha consentito il coinvolgimento negli eventi G8 di nuovi attori in grado di assicurare un valore aggiunto al dibattito, sulla base di una formula a geometria variabile innovativa e di indubbio interesse.

Questo approccio prevede in primo luogo la possibilità di associare in modo strutturato e stabile al G8 le principali economie emergenti (Cina, India, Brasile, Messico e Sudafrica, cui abbiamo inteso aggiungere l'Egitto) sulla base di una loro progressiva corresponsabilizzazione rispetto alle maggiori sfide globali: crisi economica, sviluppo, cambiamento climatico.

E' questo il senso della nuova fase del dialogo con i G5 che è stata avviata a L'Aquila, e che non a caso è stata battezzata "Heiligendamm-L'Aquila Process" (HAP). Una nuova fase che punta a ampliare le aree oggetto di discussione dei G8 con le grandi economie emergenti. Un primo passo molto importante è stato fatto a L'Aquila con l'approvazione, per la prima volta a un Vertice G8, di una dichiarazione congiunta G8-G5 (alla quale si è associato anche l'Egitto). In questo documento sono stati affrontati, oltre al tema della governante, il rilancio della crescita sostenibile, il negoziato commerciale e le politiche per lo sviluppo dei Paesi poveri.

La portata delle sfide cui siamo chiamati a confrontarci oggi è tale da richiedere una risposta collettiva che, in alcuni casi, a seconda del tema da trattare, deve essere ricercata anche al di là dei formati "codificati", che siano essi il G8, il G8+ il "Major Economies Forum", il GR + GS e quant'altro.

Un esempio riuscito di questo "modus operandi" è stata la dichiarazione de L'Aquila sulla sicurezza alimentare sottoscritta da oltre quaranta tra Stati, Organismi Internazionali e Organizzazioni Non Governative. Un G40+ che non ha precedenti nella storia del G8 e che ha rappresentato un successo anche per le modalità in cui è stato condotto dalla presidenza italiana. Questo "modus operandi" può avere ricadute molto positive sui lavori di molti consessi internazionali; può favorire un rilancio della governance internazionale e contribuire ad impostare correttamente decisioni di straordinaria importanza per le condizioni di vita di miliardi di esseri umani, in particolare nei Paesi in via di Sviluppo”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1713/155

Ordine del giorno

Corsini

Assemblea

7/10/2009

III

Ripristino delle risorse relative alla cooperazione allo sviluppo

 

            L’ordine del giorno Corsini ed altri n. 9/1713/155, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l’esecutivo a ripristinare le risorse relative alla cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali, necessarie affinché l’Italia riavvii un percorso di graduale avvicinamento all’obiettivo di destinare lo 0,7 per cento del prodotto interno lordo all’aiuto pubblico allo sviluppo, secondo quanto previsto nell’impegno internazionale assunto al vertice G8 di Gleneagles del 2005.

            In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“II Governo italiano ha confermato in più occasioni, e da ultimo proprio nell'ambito del Summit G8 dell'Aquila, l'intenzione dell'Italia di rispettare gli impegni assunti in materia di rapporto fra Aiuto Pubblico allo Sviluppo-APS-e Reddito Nazionale Lordo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e gli effetti della crisi finanziaria internazionale sul nostro Paese.

Benché l'approvazione dell'ultima legge finanziaria abbia comportato una sensibile contrazione dei fondi destinati alla Cooperazione allo sviluppo, nell'ambito di una manovra improntata al massimo rigore su tutti i fronti della spesa pubblica, per gli impegni di equilibrio di bilancio concordati in sede UE, ciò non si è tradotto in un disimpegno sul fronte dello sviluppo.

In tale contesto, il Ministero degli Affari Esteri si è adoperato su più fronti intraprendendo un percorso ispirato ad un concetto di aiuto allo sviluppo onnicomprensivo, basato sulla valorizzazione di tutte le fonti di finanziamento - da quelle tradizionali, come 1'APS, agli strumenti finanziari innovativi e basato su responsabilità condivise fra tutti gli attori coinvolti - donatori e beneficiari, settore pubblico, settore privato e società civile, enti centrali e territoriali. Si rammenta che l'Italia è fra i Paesi maggiormente impegnati nella tematica delle fonti innovative di sviluppo, distinguendosi per la partecipazione all'iniziativa Advance Market Commitments (AMC), di cui è promotore e primo donatore per volumi impegnati, e all'iniziativa International Finance Facility for Immunization (IFFIm) di cui è capofila il Regno Unito. Inoltre l'Italia ha partecipato positivamente a tutti i principali eventi riconducibili alle attività del "Leading Group on Solidarity Levies" (gruppo trasversale composto da 55 Paesi membri sia industrializzati che emergenti che PVS).

In linea con la crescente attenzione della Comunità internazionale verso parametri qualitativi e non soltanto quantitativi dell'aiuto allo sviluppo, il Ministero degli Affari Esteri ha realizzato iniziative tendenti ad una maggiore efficacia e razionalizzazione della Cooperazione italiana. Ne sono testimonianza l'adozione, a dicembre 2008, delle Linee di indirizzo per il triennio 2009-2011, con cui si è effettuata una accurata selezione delle priorità geografiche e settoriali, in un quadro di rinnovata programmazione strategica, ed una più rigorosa razionalizzazione delle risorse, nonché la recente adozione – nella seduta del Comitato Direzionale del 14 luglio scorso -, del Piano Programmatico Nazionale per l'efficacia degli aiuti, che individua principi guida operativi, azioni e scadenze della riforma gestionale della competente Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, necessari ad allineare la cooperazione italiana ai principi adottati sul piano internazionale in materia di "aid effectiveness".

Si è inoltre orientata l'attenzione verso una più puntuale e vigile ricognizione dei dati complessivi sull'aiuto allo sviluppo italiano, resa possibile anche grazie alla costituzione del "Tavolo tecnico APS", un organismo tecnico di coordinamento in materia. di dati APS co-gestito dal Ministero degli Affari Esteri, e dal Ministero Economia e Finanze con le Amministrazioni e gli Enti erogatori di aiuto pubblico.

Tale impegno si è tradotto nella notifica al Comitato Aiuti allo Sviluppo (DAC) dell'OCSE, per il 2008, di una percentuale APS/RNL pari allo 0,22%.

Per consentire di riportare gradualmente l'Italia a livelli di percentuali APS in linea con gli obiettivi internazionalmente assunti, il Governo italiano ha avviato una riflessione per l'eventuale adozione di un piano di progressivo riallineamento del rapporto APS/RNL.”

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1713/166

Ordine del giorno

Fedi

Assemblea

8/10/2009

III

Recupero di risorse per le dotazioni destinate agli italiani nel mondo

9/1714/5

Ordine del giorno

9/1713/203

Ordine del giorno

Anna Teresa

Formisano

9/1714/8

Ordine del giorno

Di Biagio

9/1386/191

Ordine del giorno

Porta

9/1386/64

Ordine del giorno

Narducci

9/2198/5

Ordine del giorno

Zacchera

0/1714/III/1

Ordine del giorno

9/1185/64

Ordine del giorno

Evangelisti

 

Gli ordini del giorno Fedi ed altri n. 9/1714/5 e n. 9/1713/166, Di Biagio ed altri n. 9/1714/8, accolti dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 13 novembre 2008, Anna Teresa Formisano n. 9/1713/203, accolto come raccomandazione dal Governo nella medesima seduta dell’Assemblea, Zacchera n. 0/1714/III/1, accolto dal Governo nella seduta della III Commissione (Affari Esteri) del 9 ottobre 2008, Zacchera n. 9/2198/5, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 19 febbraio 2009, Evangelisti n. 9/1185/64, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, Porta ed altri n. 9/1386/191 e Narducci ed altri n. 9/1386/64, accolti come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnavano l’esecutivo ad adottare iniziative finalizzate a recuperare risorse per le dotazioni dei capitoli di bilancio relativi all’assistenza ed ai servizi alle comunità italiane nel mondo.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“La legge di bilancio (L. 204/2008) ha previsto un incremento, rispetto a quanto inizialmente preventivato, degli stanziamenti a favore della promozione della lingua italiana e dell'assistenza ai connazionali. A seguito dell'approvazione di un emendamento che ha rinviato lo svolgimento delle elezioni dei Comites e del Consiglio Generale degli Italiani all'Estero e del reperimento di altri fondi, si è infatti potuto disporre di un montante aggiuntivo di 8 milioni di euro. Di questi, 6 milioni di euro sono stati assegnati al capitolo 3121(assistenza ai connazionali), la cui dotazione finale ammonta quindi a 16,7 milioni di euro. Gli altri 2 milioni di euro sono stati riversati sul capitolo 3153 (contributi ad Enti per l'assistenza educativa e scolastica).

L'approvazione della legge 121/2009 (Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2009) ha consentito un'ulteriore integrazione di 3,6 milioni di euro sul citato capitolo 3153, relativo ai contributi agli enti gestori per i corsi di lingua italiana all'estero. Lo stanziamento complessivo finale destinato a tale capitolo è quindi di 20,1 milioni di euro.

Con la legge n. 121/2009 (Disposizioni per l'assestamento del bilancio) sono stati incrementati i fondi di altri due importanti capitoli del Ministero degli Esteri. Il 3105 (che riguarda l'assistenza indiretta ai connazionali, prestata tramite Enti esterni beneficiari di contributi) ha ottenuto un'integrazione di 400.000 euro, chiudendo con uno stanziamento complessivo, per il corrente esercizio finanziario, pari a circa 1,4 milioni di euro. Il capitolo 3131 (relativo alle spese di funzionamento del Consiglio Generale degli italiani all'estero) è stato, infine, incrementato di 250.000 euro per uno stanziamento complessivo di 1,8 milioni di euro”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1713/154

Ordine del giorno

Colombo

Assemblea

8/10/2009

III

Contributo italiano al Fondo globale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria

 

            L’ordine del giorno Colombo ed altri n. 9/1713/154, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l’esecutivo a prevedere nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri l’istituzione di un fondo specifico allo scopo di garantire la continuità e la puntualità del versamento del contributo italiano al Fondo globale per la lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e la malaria.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“L'impegno italiano nella lotta alle grandi pandemie e, più in generale, nella cooperazione in campo sanitario risponde ad una precisa scelta di priorità settoriali, come espressamente indicato nelle linee strategiche della Cooperazione italiana per il triennio 2009-2011 e confermato dalla nostra Presidenza delG8.

Alla stregua della cooperazione allo sviluppo dei nostri partners, anche la Cooperazione italiana è orientata al perseguimento degli Obiettivi del Millennio, tra cui l'Obiettivo 6 (lottare contro l'HIV/AIDS, la malaria e le altre malattie infettive).

Sul canale bilaterale, la Cooperazione italiana realizza iniziative specifiche di lotta all'HIV/AIDS in Paesi ad alta endemia (prevalentemente in Africa sub-sahariana). Le iniziative forniscono assistenza tecnica ai programmi nazionali di controllo dell'HIV/AIDS e costituiscono un importante strumento per incrementare l'efficacia e le realizzazioni dei programmi finanziati attraverso il Fondo Globale per la lotta all'AIDS, la Tubercolosi e la malaria.

E' attiva, inoltre, nei programmi di formazione di quadri sanitari, di assistenza sociale agli orfani e alle famiglie colpite da AIDS e nel consolidamento delle strutture sanitarie di base, favorendo l'accesso universale a tali servizi, nel convincimento che il rafforzamento dei sistemi sanitari renda più efficace il contrasto alle singole malattie. Di particolare rilievo sono anche le attività di prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale presso i gruppi a rischio, in particolare bambine e giovani donne, e le iniziative rivolte a prevenire la trasmissione del virus HIV dalla madre sieropositiva al neonato.

A livello internazionale, il nostro Paese sostiene l'azione dei principali organismi multilaterali impegnati nella promozione della Salute Globale (UNICEF, Organizzazione Mondiale della Sanità, Banca Mondiale, Fondo ONU per la Popolazione) e, in particolare, del GFTAM - Fondo Globale per la Lotta all'AIDS, la Tubercolosi e la Malaria. Il Fondo nacque proprio sotto la nostra Presidenza G8 del 2001.

Tra il 2001 e il 2008, l'Italia ha erogato al Fondo una somma pari a 790 milioni di euro, risultando il terzo principale donatore dopo Stati Uniti e Francia. Questo ha permesso al nostro Paese di mantenere il seggio unico nel Consiglio di Amministrazione del Fondo. Al Vertice G8 de L'Aquila, l'Italia ha confermato l'impegno a versare il contributo per il 2009 pari a 130 milioni di euro e a contribuire con ulteriori 30 milioni di dollari per colmare il gap di risorse finanziarie del Fondo per il 2009”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00049

Risoluzione conclusiva

Stefani

Commissione

8/10/2009

III

Integrazione europea dei Balcani occidentali

 

La risoluzione conclusiva Stefani ed altri n. 8/00049, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 21 luglio 2009, impegnava l’esecutivo ad assumere una serie di iniziative finalizzate a promuovere il processo di integrazione europea dei Paesi dei Balcani occidentali.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo Italiano sostiene con vigore la prospettiva europea dei Balcani Occidentali quale elemento cruciale per la definitiva stabilizzazione e democratizzazione della regione. Lo ha fatto, anche negli ultimi mesi, sia nei competenti fori comunitari che a livello bilaterale, nei numerosi incontri tra i massimi esponenti governativi italiani e gli omologhi dei Paesi partner. In tali occasioni, è stato quindi ribadito l'impegno italiano a favore dei Balcani, evidenziando la necessità di far progredire in maniera equilibrata il processo di avvicinamento alla UE e promuovendo la realizzazione di progressi concreti in linea con il Piano italiano in otto punti presentato dal Ministro Frattini nell'aprile scorso. Il nostro Paese ha quindi assunto una posizione di rilievo e di riferimento in ambito comunitario in merito all'articolazione della strategia europea per la stabilizzazione politica ed economica dei Paesi della Regione.

In tale contesto, si inserisce la proposta avanzata dall'Italia di organizzare nella prima metà del 2010 un Vertice UE-Balcani Occidentali con la partecipazione degli Stati Uniti, nel decennale del vertice di Zagabria che lanciò il Processo di Stabilizzazione e Associazione nell'area balcanica.

Nell'ottica italiana, l'organizzazione di tale Vertice mira a stimolare un'accelerazione della prospettiva europea dei Balcani Occidentali (negoziato di adesione della Croazia alla UE, liberalizzazione del regime dei visti, concessione dello status di candidato ai Paesi della regione che si siano rivelati più virtuosi) e a fornire un importante riscontro del rinnovato interesse di Washington per un coinvolgimento nell'area (anche in riferimento alla stabilizzazione della Bosnia e del Kossovo).

La Spagna avrebbe informalmente manifestato una disponibilità di massima a che il vertice si tenga nella prima metà del prossimo anno, durante il proprio semestre di Presidenza della UE.

Nei mesi scorsi sono stati raggiunti progressi sostanziali anche in vista dell'obiettivo di una liberalizzazione dei visti per i Paesi dell'area, con la proposta presentata dalla Commissione il 15 luglio scorso per l'abolizione dell'obbligo di visto per Serbia, FYROM e Montenegro. Tale importante risultato è stato possibile anche grazie al concreto impulso conferito in questa direzione dal nostro Paese. Nell'ambito delle competenti istanze comunitarie, abbiamo manifestato in più occasioni l'esigenza di pervenire quanto prima alla decisione del Consiglio sulla proposta della Commissione al fine di dare segnali concreti alle opinioni pubbliche di tali Paesi, mantenendo viva la loro fiducia nei confronti dell'Europa. Per quanto concerne Albania e Bosnia-Erzegovina, l'Italia sostiene pienamente gli sforzi portati avanti dalle autorità dei due Paesi e dalla Commissione per attuare in tempi brevi le condizioni previste dalle rispettive road map, in vista di una possibile nuova proposta della Commissione entro la prima metà del 2010.

In merito alla Serbia, il Governo ha sviluppato un'incessante azione diplomatica a favore dello sblocco dell'Accordo Interinale e dell'avvio del processo di ratifica dell'Accordo di Stabilizzazione e Associazione (ASA). Da parte italiana, come confermato dal Ministro Frattini all'omologo serbo in occasione dell'incontro avvenuto a Roma il 3 settembre scorso, si sostiene la necessità che l’UE invii segnali politici incoraggianti alle autorità serbe, la cui collaborazione con il Tribunale dell'Aia si è notevolmente rafforzata, come confermato dal Rapporto all'ONU del 4 giugno scorso. Il nostro Governo, sostenuto da numerosi Stati membri, sta portando avanti un'intensa attività di sensibilizzazione sui partner comunitari più restii, primi fra tutti gli olandesi, al fine di poter raggiungere quanto prima tali obiettivi. Lo stesso Commissario Rehn, in occasione. della visita a Belgrado il 22 luglio scorso, ha auspicato che nel corso della Presidenza svedese possa pervenirsi allo sblocco dell'Interim Agreement.

Per quanto concerne l'ultimo punto della Risoluzione, l'Italia ha sostenuto fortemente a livello comunitario l'esigenza di una rapida trasmissione alla Commissione della domanda di adesione dell'Albania, presentata il 28 aprile scorso.

Su impulso dell'Italia, nelle conclusioni adottate dal Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne del 27 luglio scorso sulla domanda di adesione dell'Islanda è stato rinnovato l'impegno della UE nei confronti della prospettiva europea dei Balcani occidentali. Richiamando il principio secondo cui ogni candidato viene trattato in base ai propri meriti, il Consiglio è stato altresì impegnato ad occuparsi della domanda d'adesione dell'Albania una volta completate le procedure relative alle ultime consultazioni elettorali. Nel suo intervento al Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne, il Ministro Frattini ha ribadito che tale decisione rappresenta un passaggio esclusivamente tecnico (scevro da qualsiasi considerazione politica) e che l'UE debba assumere un atteggiamento coerente verso tutti i Paesi che abbiano presentato domanda di. adesione, a cominciare da quelli dei Balcani occidentali da tempo impegnati in importanti e delicati processi di riforma. Tale posizione è stata ribadita dal Ministro alla Presidenza svedese in occasione della riunione informale dei Ministri degli Esteri del 4-5 settembre u.s. Grazie all'intensa opera di sensibilizzazione sviluppata dall'Italia, con il sostegno della gran parte dei Paesi membri, la domanda di adesione dell'Albania potrebbe essere prossimamente trasmessa dal Consiglio alla Commissione ai fini della stesura del parere di competenza”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1366/54

Ordine del giorno

Tassone

Assemblea

8/10/2009

III

Accordi di riammissione di clandestini con tutti gli Stati extraeuropei che ancora non li abbiano siglati

 

L’ordine del giorno Tassone n. 9/1366/54, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 16 luglio 2008, impegnava l’esecutivo ad adottare ogni utile iniziativa finalizzata alla sigla degli accordi di riammissione con tutti gli Stati extraeuropei che ancora non li abbiano sottoscritti, nonché di quelli che prevedono il pattugliamento congiunto delle coste.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo è impegnato nell'adozione di ogni utile iniziativa al fine di siglare il maggior numero possibile di accordi di riammissione con gli Stati extracomunitari ancora mancanti, in sinergia con l'azione dell'Unione europea.

La UE ha infatti concluso Accordi di riammissione con diversi Paesi. Per la loro pratica attuazione tali intese necessitano di protocolli applicativi bilaterali fra i Paesi in questione e i singoli Stati membri della UE.

Per quanto riguarda l'Italia, nell'ottobre del 2008 è stato firmato con l'Albania il Protocollo applicativo bilaterale dell'Accordo di riammissione UE Albania, mentre sono in corso di negoziazione i Protocolli applicativi bilaterali degli Accordi di riammissione firmati dalla UE con la Repubblica di Moldova, con la Repubblica del Montenegro, con la Serbia e con la Federazione Russa.

Sono inoltre in atto negoziati per la conclusione di un Accordo di riammissione fra Italia e Georgia.

Più in generale, è da notare che da parte italiana già da tempo viene profuso un intenso sforzo per concludere Accordi di riammissione con i Paesi dai quali provengono i maggiori flussi di immigrati irregolari diretti nel nostro Paese e che tale sforzo ha prodotto notevoli frutti (32 accordi in vigore).

D'altra parte, è anche vero che in molti Paesi originari di rilevanti flussi migratori irregolari esiste una forte riluttanza a concludere Accordi di riammissione, sia per l'avversione che solitamente dimostra verso di essi l'opinione pubblica interna e sia, in particolare nel caso dei Paesi dell'America Latina, per una presa di posizione in linea di principio contraria a tali accordi.

Va in ogni caso sottolineato che la cooperazione fornita dalle Autorità di un determinato Paese in materia di immigrazione clandestina non si misura solo dalla volontà o meno di firmare un Accordo di riammissione. Occorre anche che quel Paese applichi poi in buona fede l'Accordo, attraverso un rapido riconoscimento dei propri cittadini presenti irregolarmente sul territorio italiano ed il conseguente rilascio del documento di viaggio, necessario per la loro riammissione in patria”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2226/1

Ordine del giorno

Maran

Assemblea

20/10/2009

III

Cooperazione nel contrasto ai crimini contro i diritti umani e civili in Russia

 

            L’ordine del giorno Maran ed altri n. 9/2226/1, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 14 maggio 2009, impegnava l’esecutivo a chiedere alle autorità della Federazione russa il massimo impegno nel garantire l’incolumità degli attivisti dei diritti umani e della libera informazione, oggetto di gravi minacce, e a sollecitare l’Unione europea ad adoperarsi nella stessa direzione.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“La tutela dei diritti umani è un principio fondamentale alla base dei rapporti dell'Unione europea con tutti gli Stati terzi e come tale è sancito in tutti gli Accordi.

Anche per quanto concerne la Russia, quindi, nel mandato negoziale del 13 maggio 2008 (conferito dagli Stati membri alla Commissione europea per la negoziazione del nuovo accordo di partenariato e cooperazione con la Federazione russa), è esplicitamente indicato che “l'Accordo sarà basato sul rispetto dei principi democratici e dei diritti umani fondamentali come definiti dall'Atto finale della Conferenza di Helsinki e dalla Carta di Parigi per una nuova Europa, e altri strumenti pertinenti in materia di diritti umani inclusa la Dichiarazione Universale delle Nazioni Unite sui Diritti dell'uomo e la Convenzione Europea sui Diritti Umani. Essi costituiranno parte essenziale dell'accordo. La piena adesione ai valori democratici resta dunque cruciale per l'esito positivo di qualsiasi alleanza strategica. L'Accordo prevede la possibilità di sospensione unilaterale nel caso di contravvenzione a tali principi in accordo con le procedure standard previste dagli accordi con i paesi terzi."

Ancora, “Gli obiettivi dell'accordo di partenariato e cooperazione saranno allargati di modo che il nuovo accordo persegua i seguenti fini: (...) il rafforzamento del rispetto per i valori comuni così come indicati nei documenti del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, in particolare democrazia, stato di diritto, diritti umani, inclusa la libertà di espressione e di riunione, libertà di stampa, così come la tutela dei diritti delle persone appartenenti alle minoranze, e libertà civili; lo sviluppo della società civile".

In linea con il mandato ricevuto dalla Commissione, i testi concordati da ultimo tra le parti in occasione della quinta tornata negoziale UE-Russia per il nuovo accordo di partenariato e cooperazione (2-24 giugno 2009) recepiscono le preoccupazioni dei Paesi membri per la tutela dei diritti umani nella sezione relativa al dialogo politico e alla cooperazione esterna, ivi compreso un articolo specifico dedicato alla “cooperazione nel campo dei diritti umani, democrazia e stato di diritto" e nella sezione dedicata a Libertà, sicurezza e giustizia.

Nel corso delle ultime consultazioni tra UE e Russia (Bruxelles, 26 maggio 2009),1'UE ha rilevato (anche grazie al coinvolgimento personale del Presidente Medvedev) un miglioramento generale della situazione nel processo di riforma del sistema giudiziario, del sistema penitenziario e della lotta alla corruzione. In tale occasione la delegazione russa ha accettato per la prima volta di includere nell'agenda delle consultazioni il funzionamento della società civile in tutti i suoi aspetti (libertà di espressione, diritti umani, libertà di associazione, ecc.).

Da parte italiana è stata evidenziata l'importanza di sviluppare con la Federazione russa un autentico partenariato strategico basato sul rispetto dei valori comuni (diritto dell'uomo, democrazia, economia di mercato), come avvenuto in occasione del Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne dell'UE,. tenutosi a Bruxelles il 18-19 maggio 2009). Tale posizione è stata ribadita in occasione dell'ultimo Vertice UE-Russia, tenutosi a Khabarovsk il 21-22 maggio 2009, nel corso del quale la Federazione russa è stata invitata ad un maggiore rispetto dei diritti dell'uomo e delle regole dello Stato di diritto.

L'Unione europea non ha inoltre mancato di condannare apertamente i delitti che hanno recentemente avuto per vittime persone impegnate nel campo dei diritti civili: Si ricorda da ultimo la Dichiarazione fatta dalla Presidenza svedese a nome dei 27, con il pieno sostegno italiano, con cui si chiede alle autorità russe di lanciare rapidamente un'indagine approfondita per assicurare alla giustizia gli assassini e condannare i responsabili dell'assassinio di Natalia Estemirova, avvenuto nel luglio scorso. Alla dichiarazione è peraltro seguita, il 28 luglio, una demarche della Troika UE presso il Ministero degli Affari Esteri russo volta a sottolineare l'importanza che l’UE attribuisce a un'investigazione trasparente, indipendente e approfondita”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2047-A/2

Ordine del giorno

Villecco Calipari

Assemblea

20/10/2009

III

Sostegno alla condizione femminile in Afghanistan

 

            L’ordine del giorno Villecco Calipari ed altri n. 9/2047-A/2, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 21 gennaio 2009, impegnava l’esecutivo a sostenere tutte le azioni politiche o di cooperazione, pubbliche o private, volte a promuovere un miglioramento della condizione femminile in Afghanistan, con prioritaria attenzione ai settori dell’istruzione e della sanità.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Il nostro Paese realizza iniziative volte a promuovere il miglioramento delle condizioni delle donne a livello fisico, psichico e sociale, allo scopo di garantire la salute, l'educazione, la formazione, il lavoro nonché di proteggere bambine, adolescenti e donne adulte da violenze ed abusi e di sostenere, nel complesso, strategie che contribuiscano a garantire la loro dignità. Attualmente sono in corso di realizzazione iniziative di sostegno al Ministero afgano degli Affari delle Donne, finalizzate alla promozione della "imprenditorialità femminile", allo sviluppo locale e alla lotta alla violenza, sia attraverso fondi gestiti dall'Unità Tecnica Locale per la Cooperazione allo Sviluppo, sia attraverso la partecipazione italiana a fondi multilaterali, sia attraverso attività di cooperazione decentrata (Regione Piemonte).

Con 2,3 milioni di Euro alle Istituzioni afgane l'Italia contribuisce al progetto denominato "Institutional Capacity Building for Gender Equality" per promuovere le pari opportunità e l'uguaglianza di genere quali elementi trasversali che tutte le Istituzioni governative afgane devono considerare nella definizione delle politiche e strategie di intervento. II nostro Paese sostiene con 1 milione di Euro lo sviluppo del "Centro di Risorse per le Donne in Politica" per la formazione professionale delle donne parlamentari e di quelle elette nei Consigli Provinciali. Finanzia altresì il programma di attuazione del Piano d'Azione Nazionale locale per le Donne e l'iniziativa di UNIFEM per la protezione delle donne in condizioni più vulnerabili per un importo di 1 milione di Euro, il progetto di UNFPA per la Promozione della salute riproduttiva e dei diritti delle donne in Afghanistan per un importo di 500.000 Euro, il programma di formazione e sviluppo dell'imprenditoria femminile a Kabul e Baghlan per 2,7 milioni di Euro ed, infine, un'iniziativa di accoglienza e formazione a Kabul a favore delle donne oggetto di maltrattamenti, attuata attraverso un consorzio di comuni piemontesi e il coinvolgimento di una ONG specializzata afgana, per un importo complessivo di 1 milione di Euro.

A seguito della promulgazione da parte del Presidente Karzai della legge che disciplina il diritto di famiglia e i diritti successori per i cittadini aderenti allo sciismo, fortemente discriminatoria nei confronti delle donne, l'intera Comunità Internazionale ha espresso forti critiche. L'Italia ha immediatamente agito attraverso i propri canali di dialogo con il governo afgano e tramite i fori multilaterali, fornendo una completa analisi del testo legislativo avendo riguardo all'ordinamento giuridico afgano ed alle convenzioni internazionali cui il Paese ha aderito.

A seguito delle pressioni internazionali, il Presidente Karzai ha acconsentito alla revisione del testo di legge, sospendendo la pubblicazione del decreto. La versione emendata è stata approvata con Decreto Presidenziale d'urgenza il 20 luglio. La legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 27 luglio scorso.

Da parte italiana è stato incoraggiato un esame approfondito degli articoli della legge suscettibili di risultare ancora "discriminatori" e una ricognizione degli orientamenti delle donne parlamentari. La legge deve essere vista, in ogni caso, come tappa di un percorso graduale e non va invece considerata come un corpo giuridico a sé stante, isolato da altri importanti interventi normativi e separato dal contesto del processo di riforma del quadro legislativo afgano. Particolare rilievo assume in tale prospettiva, ai fini di un giusto inquadramento della legge sul diritto di famiglia sciita, la nuova legge sulla violenza contro le donne (e in particolare sulle violenze domestiche, alla cui stesura il Programma Giustizia italiano ha contribuito in misura rilevante), ritenuta da tutti gli attori internazionali e dalle donne parlamentari uno strumento giuridico essenziale per promuovere la condizione delle donne afgane e all'avanguardia per un Paese come l'Afghanistan.

L'avvio con il prossimo Governo di un dialogo strutturato sui diritti umani e sui diritti delle donne in particolare rappresenta un utile canale nel quale far confluire le obiezioni agli articoli più problematici della legge sciita, e la questione cruciale dell'applicazione della nuova legge sulle violenze domestiche e dell'accesso delle donne afgane alle istituzioni della giustizia formale.

Tra i temi di maggiore attualità su cui avviare una riflessione congiunta c'è anche quello della presenza delle donne in politica. Le ultime elezioni hanno infatti posto in evidenza con chiarezza il basso livello di partecipazione femminile al processo elettorale, conseguenza della mancanza di una campagna mirata alle donne e dell'assenza, all'interno della società afgana e della comunità dei donatori, di una strategia coerente di "empowerment" delle donne afgane. Viceversa, a livello parlamentare, norme costituzionali garantiscono una adeguata rappresentanza di entrambi i sessi.

In occasione della Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne tenutasi il 9 e 10 settembre 2009 alla Farnesina, i Ministri degli Esteri e delle Pari Opportunità hanno discusso di questi argomenti con la Ministra afgana per gli Affari Femminili, accompagnata da una delegazione di donne afgane (tra cui parlamentari, esponenti di Organizzazioni internazionali; ONG e varie altre personalità). Il Ministro Frattini ha confermato l'impegno sulla tematica dei diritti civili delle donne in Afghanistan e sottolineato che il Governo italiano chiederà al nuovo presidente afgano una promessa solenne per il miglioramento delle leggi sui diritti umani e la tutela dei diritti delle donne”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00140

Mozione

Maran

Assemblea

27/10/2009

III

Iniziative volte a sostenere il processo di riconciliazione nazionale in Somalia

1/00209

Mozione

Pianetta

1/00210

Mozione

Vietti

1/00215

Mozione

Evangelisti

 

            Le mozioni Maran ed altri n. 1/00140, Pianetta ed altri n. 1/00209, Vietti ed altri n. 1/00210 ed Evangelisti ed altri, n. 1/00215, accolte dal Governo ed approvate dall’Assemblea nella seduta del 14 luglio 2009, impegnavano l’esecutivo ad assumere una serie di iniziative, in ambito europeo ed internazionale, volte a sostenere il processo di riconciliazione nazionale in Somalia.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Dopo l'organizzazione a Roma il 9 e 10 giugno, presso il Ministero degli affari esteri, della 15ma riunione del Gruppo Internazionale di Contatto (ICG) sulla Somalia, aperta dall'On. Ministro e svoltasi, sotto la presidenza del Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell'ONU per la Somalia (UN SRSG), con la partecipazione di 32 Delegazioni, fra Stati e Organizzazioni Internazionali maggiormente interessati al processo di pace in Somalia, l'Italia ha proseguito, con ulteriore impegno la sua azione di forte sostegno alle Istituzioni Federali Transitorie (TFIs) somale (Presidente, Governo e Parlamento) scaturite dall'attuazione dell'Accordo di pace intra-somalo di Gibuti del 19 agosto 2008. Nel contempo, abbiamo intensificato l'azione di impulso e di spinta nei competenti fori multilaterali, per mantenere alta in tutte le sedi l'attenzione sulla Somalia e per un maggiore coinvolgimento della Comunità internazionale a favore della soluzione della crisi. Più in particolare, e in seno all'Unione Europea, abbiamo accolto positivamente il rinnovato interesse dell'UE ad integrare l'impegno navale contro la pirateria con un più deciso sostegno al governo somalo in particolare nel settore della sicurezza. Abbiamo perciò attivamente contribuito alle importanti "Conclusioni sulla Somalia" adottate dal CAGRE del 27 luglio u.s., che definiscono, in maniera cogente e operativa, le linee di un rinnovato e più efficace impegno europeo al riguardo, che verrà meg1io dettagliato, in coordinamento con le altre istanze internazionali, nelle prossime riunioni del Consiglio (prevedendo in prospettiva anche la nomina di un rappresentante speciale della UE per i1 Corno d'Africa).

A seguire, abbiamo assunto, d'intesa con il Kenya, l'iniziativa (subito accolta con favore dallo stesso Under-Secretary-General dell'ONU per gli Affari Politici, Pascoe, dall'UN, SRSG e dai maggiori partners) di promuovere una sessione straordinaria del Gruppo Internazionale di Contatto il 23 settembre a New York, a margine del dibattito dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA), anche nell'ottica di una maggiore sinergia di azione fra le stesse Nazioni Unite e le altre competenti organizzazioni. internazionali (stessa UE, Unione Africana, IGAD, Lega degli Stati Arabi e Organizzazione della Conferenza Islamica), Obiettivo della riunione ICG alla quale è intervenuto l'On. Ministro e nel corso della quale è stato anche fatto circolare uno specifico "Position Paper" dell'Italia (da tutti accolto con favore) è stato quello di effettuare una consultazione ad alto livello sulla Somalia a margine della 64ma UNGA, a1 fine di dare maggiore visibilità alla crisi somala, attirare l'attenzione sulle sue ripercussioni internazionali ed in particolare nella regione del Corno d'Africa, e lanciare un forte segnale di sostegno al Governo somalo e alla missione di pace dell'Unione Africana AMISOM. A tale proposito, l'iniziativa italiana ha mirato altresì a stimolare un più concreto impegno della Comunità internazionale, a cominciare da quei molti Donatori che si sono impegnati a sostenere il Governo somalo e le truppe di AMISOM, ma che non hanno ancora onorato gli impegni assunti alla Conferenza di Bruxelles de1 22-23 aprile u.s. sulla sicurezza in Somalia (l'Italia è stata invece fra i primissimi Paesi ad erogare i 5,2 milioni di dollari- paria 4 milioni di euro -promessi a Bruxelles e ha in via di avanzata erogazione gli-ulteriori 3 milioni di euro annunciati all'ICG di Roma).

Sul piano bilaterale, e dopo gli incontri a Roma il 9 giugno del Primo Ministro somalo Ali Sharmarke con l'On. Presidente del Consiglio e con l'On. Ministro, l'Italia ha proseguito con ancor maggior vigore il rilancio del proprio ruolo nell'area e del proprio sostegno politico-diplomatico e finanziario al Governo di Mogadiscio, anche per l'affermazione di una politica di riconciliazione nazionale realmente"inclusiva" di tutti i gruppi dell'opposizione disposti a rinunciare alla violenza armata e al terrorismo. Si deve, infatti, anche al buon esito della nostra azione il parziale rimpasto governativo attuato dal Presidente e dal Primo Ministro somalo il 18 agosto, che ha consentito di associare alla gestione del processo di pace ulteriori gruppi di potere formazioni claniche.

Non sono mancati peraltro, in questi ultimi mesi, ripetuti segnali di alto apprezzamento da parte della Comunità internazionale e dello stesso Governo somalo per il ritrovato ruolo di leadership dell'Italia negli sforzi a favore della pacificazione della Somalia. Ne sono significativa conferma, oltre alle lettere di ringraziamento al nostro Governo delle massime Autorità somale, la nomina (dopo 18 anni:di assenza) proprio dell'ex-Primo Ministro della riconciliazione e dell'Accordo di Gibuti, Nur "Adde" Hassan Hussein a nuovo Ambasciatore della Repubblica somala in Italia (l'Ambasciatore ha presentato il 3 settembre le sue Lettere credenziali al Presidente Napolitano), con base a Roma ma accreditato anche presso l'Unione Europea a Bruxelles, e soprattutto l'incontro a Roma con 1'On: Ministro, il 17 settembre, del nuovo Ministro degli Esteri somalo Ali Ahmed JamaJengeli", alla sua prima visita in Europa dall'assunzione dell'incarico il 18 agosto.

Il sostegno e l'impegno del Governo italiano a favore della pacificazione della Somalia ha peraltro continuato a tradursi anche in termini di confermata e attiva presenza in seno alle operazioni navali di contrasto al fenomeno della pirateria al largo delle acque somale (quali quella dell'Unione Europea "Atalanta", alla quale l’Italia ha partecipato con una propria fregata, e della quale assumerà il comando in area nel primo quadrimestre del prossimo anno), e soprattutto in termini di pronto e accresciuto intervento della nostra Cooperazione a fronte dell'emergenza umanitaria che affligge il popolo somalo”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00050

Risoluzione conclusiva

Narducci

Commissione

27/10/2009

III

Processo di razionalizzazione della rete degli uffici consolari all’estero

 

La risoluzione conclusiva Narducci ed altri n. 8/00050, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 21 luglio 2009, impegnava l’esecutivo: a riconsiderare le modalità di razionalizzazione degli uffici consolari all’estero, promuovendo un’accelerazione del processo di revisione e ammodernamento delle procedure amministrative, nonché l’informatizzazione destinata al funzionamento del “consolato digitale” e a presentare il progetto complessivo al Parlamento ed al Consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE) entro il 2009; a verificare le modalità transnazionali di accesso alle strutture consolari da parte dei cittadini italiani; ad avviare una consultazione volta al recepimento dell’indirizzo da parte delle competenti Commissioni parlamentari e un coinvolgimento degli organismi di rappresentanza delle nostre comunità all’estero sul dimensionamento futuro della rete diplomatico-consolare italiana nel mondo.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministero degli Affari Esteri sta procedendo agli approfondimenti necessari della prevista razionalizzazione della rete estera, laddove essa presenti aspetti di particolare complessità di natura organizzativa e logistica relativa alle sedi coinvolte nel processo.

Particolare attenzione viene posta al profilo dei servizi da erogare alla collettività italiana, che si intendono mantenere ad un livello qualitativo elevato.

Parallelamente, prosegue l'impegno della Farnesina nella realizzazione di innovative piattaforme informatiche, al fine di consentire all'intera rete consolare di a) aumentare il livello di produttività degli Uffici, rendendoli sempre più efficienti e rispondenti alle esigenze dei connazionali e b) fornire all'utenza adeguati servizi telematici a distanza.

Nelle ultime settimane, il Consiglio di Amministrazione del Ministero degli Affari Esteri ha preso nota delle linee generali della razionalizzazione e ha espresso un parere su alcuni provvedimenti che potrebbero divenire operativi a partire dal 1° dicembre 2009 (il ridimensionamento di rango per due sedi consolari) e dal 1° giugno 2010 (per gli accorpamenti di alcuni Uffici consolari).

Il Governo ribadisce l'impegno a presentare al Parlamento un quadro complessivo della prevista razionalizzazione non appena completato il processo di approfondimento in corso”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00192

Mozione

Buttiglione

Assemblea

28/10/2009

III

Presentazione di una risoluzione delle Nazioni Unite che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controllo demografico

1/00211

Mozione

Barani

 

            Le mozioni Buttiglione ed altri n. 1/00192 e Barani ed altri n. 1/00211, accolte dal Governo ed approvate dall’Assemblea nella seduta del 15 luglio 2009, impegnavano l’esecutivo a promuovere, ricercando a tal fine il necessario consenso alla presentazione, una risoluzione delle Nazioni Unite che condanni l’uso dell’aborto come strumento di controllo demografico ed affermi il diritto di ogni donna a non essere costretta ad abortire, favorendo politiche che aiutino a rimuovere le cause economiche e sociali dell’aborto.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Al fine di assicurare un concreto seguito al dispositivo delle mozioni in oggetto, sono stati tempestivamente sondati i partners UE ed i. principali attori internazionali. Primo passo, nello spirito della mozione in parola, per "[ricercare] il necessario consenso alla presentazione di una risoluzione..." che recepisca il contenuto delle mozioni e condanni quindi l’aborto come strumento di controllo demografico.

L'accoglienza della démarcheda parte dei partners comunitari è stata tiepida. Solo un Paese ha aderito senza riserve all'eventualità di avviare la presentazione di una risoluzione nei termini delineati dalle mozioni. Gli altri - anche quelli che storicamente hanno posizioni analoghe a quelle che ispirano le mozioni – hanno messo l'accento sulle difficoltà di un tale processo, giungendo in alcuni casi a preannunciare una loro opposizione ad eventuali iniziative a livello UE e ONU.

Le argomentazioni più spesso evocate sono riconducibili ai seguenti quattro punti:

la condanna dell'aborto come strumento di controllo demografico è già contenuta nel Programma di Azione del Cairo del 1994 e ripresa nella Dichiarazione e nel Programma di Azione di Pechino del 1995. Entrambi i testi furono adottati per consenso. Qualsiasi altra pronuncia internazionale in merito, che dovesse avvenire in modo non consensuale, costituirebbe dunque un passo indietro rispetto al linguaggio cristallizzato nei citati strumenti;

la questione evocata, con i temi ad essa correlati, rischierebbe di provocare fratture all'interno dalla stessa UE e, più in generale, in seno alla membership ONU. Sulla questione dell'aborto non vi è consenso nella comunità internazionale e il linguaggio consolidato sui temi che in un modo o nell'altro vi sono connessi è frutto di complessi e delicati negoziati, che tengono conto delle diverse sensibilità etiche, religiose e politiche che vengono toccate. Risulta difficile poter condannare l'aborto come strumento di controllo demografico, senza riaprire contestualmente la questione degli strumenti di contraccezione e della pianificazione familiare in genere. Da più parti è stato messo in luce come le posizioni dei Paesi dell'UE sull'aborto e sulla sfera sessuale e riproduttiva siano molto diverse, e ricordato come queste divergenze vengano in luce ogni qualvolta i 27 si trovino a negoziare testi su questi argomenti;

il rischio che l'iniziativa abbia conseguenze negative sul raggiungimento di posizioni comuni su altre tematiche di fondamentale importanza per la salute e la tutela dei diritti delle donne. L'iniziativa potrebbe - a detta di alcuni partners - risultare, da un lato, inadeguata a garantire i diritti delle donne, essendo centrata su una specifica condanna già prevista nei documenti del Cairo e Pechino, e dall'altro andare a discapito di un'azione di più ampio respiro sulla globalità degli aspetti economici, sociali e culturali di tali diritti;

viene infine fatto valere che l’iniziativa si scontrerebbe in ambito ONU con la sicura opposizione di alcuni Paesi. La Cina, ad esempio, percepirebbe l'iniziativa come una provocazione, facendo mancare il suo accordo su una risoluzione di questo tenore, compromettendo così la possibilità di raggiungere il necessario consenso.

Parallelamente, sono state acquisite informazioni circa il tentativo, esperito dagli USA nel 2007, di portare la questione dell'aborto forzato all'attenzione della Commissione sulla condizione femminile (CSW) in ambito ONU. In quell’occasione, gli USA non riuscirono nemmeno a depositare la proposta di risoluzione, poiché fu da subito chiaro che l'opposizione di alcuni Paesi sarebbe stata molto forte, e dalla stessa UE giunsero segnali di imbarazzo per la difficoltà di raggiungere una posizione comune a 27 sui temi evocati.

Infine, sono stati raccolti i punti di vista del competente Dipartimento del Segretariato delle Nazioni Unite a New York e dell'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani a Ginevra. Pur concordando sulle finalità e sui contenuti dell'iniziativa, anche questi interlocutori hanno espresso forti dubbi sulle reali possibilità di portarla a termine. In particolare, dalla Division for the Advancement of Women è stato sottolineato che la tematica dell'aborto è oggetto di divisioni oggi ancora più che nel 2007 e l'iniziativa di una risoluzione sul tema si scontrerebbe contro l'opposizione di Paesi chiave, quali la Cina (che sta invero attenuando il carattere coercitivo della propria politica di controllo familiare, ma che vedrebbe in una campagna internazionale su questo tema un'ingerenza nei suoi affari interni).

Secondo gli interlocutori sondati presso le Nazioni Unite, nell'attuale situazione degli schieramenti in Assemblea Generale, una Risoluzione sul tema dell'aborto non avrebbe possibilità di essere approvata. A loro avviso sarebbe opportuno adottare sul tema un approccio graduale, "sull'esempio della strategia che l'Italia ha adottato sulla pena di morte", cominciando col promuovere, magari insieme a UNFPA e Segretariato ONU, incontri e dibattiti a New York tra esperti provenienti dai Paesi avanzati e da quelli in via di sviluppo, per affrontare dal punto di vista tecnico l'argomento, sganciandolo da approcci etici, religiosi o politici.

In conclusione, dai sondaggi effettuati emerge un contesto internazionale profondamente diverso rispetto al momento in cui, quindici anni fa, fu approvato il Programma di Azione del Cairo. All'epoca ci si trovò in un momento storico di grande slancio politico nell'affermazione dell'universalità dei diritti umani, seguito al crollo del blocco sovietico. La Conferenza del Cairo seguì di un anno la Conferenza mondiale di Vienna sui diritti umani del 1993. Questa portò all'approvazione della relativa Dichiarazione con Programma di Azione sui diritti umani, ancora oggi punto di riferimento nella promozione dei diritti umani, analogamente a quanto avvenne un anno dopo al Cairo alla Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo per i relativi temi. Oggi, come confermano i riscontri ottenuti, appare difficile riuscire a coagulare nuovamente un consenso su alcuni dei principi contenuti nella Dichiarazione del Cairo.

Numerosi Paesi sembrano preferire altri metodi per applicare quei principi, e non rischiare di comprometterli con iniziative che potrebbero far emergere le profonde divisioni esistenti in seno alla comunità internazionale.

Alla luce delle approfondite verifiche effettuate con i partners UE e con i principali attori onusiani non sembrano sussistere pertanto, in questa fase, le condizioni per creare quel "necessario consenso" che la stessa mozione approvata dalla Camera individua come condizione irrinunciabile alla presentazione di una risoluzione delle Nazioni Unite che condanni l'uso dell'aborto come strumento di controllo demografico.

Esiste invece la possibilità di ribadire costantemente la condanna di questa pratica già contenuta nel Programma del Cairo e nella Dichiarazione e nel Programma di Pechino. E' la strada che i1 Governo intende percorrere promuovendo un confronto costruttivo su questa delicata e drammatica tematica.

 

 

 

Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al

31 ottobre 2009)

113

Note di attuazione pervenute

59

Percentuale

di attuazione

52%


 

Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1875/18

Ordine del giorno

Marantelli

Assemblea

8/10/2009

VIII

Promozione di campagne informative finalizzate alla riduzione della quantità dei rifiuti prodotti

9/1875/37

Ordine del giorno

Boffa

 

Gli ordini del giorno Marantelli n. 9/1875/18 e Boffa n. 9/1875/37, accolti dal Governo nella seduta dell’Assemblea dell’11 dicembre 2008, impegnavano l’esecutivo ad assumere iniziative finalizzate a ridurre in modo significativo la quantità di rifiuti prodotti.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la seguente nota:

“Gli ordini del giorno 9/1875/18 On. MARANTELLI e 9/1875/37 On. BOFFA, sono stati attuati con le seguenti campagne di comunicazione 2009:

-          PROGETTO E....STATE NEI PARCHI;

-          CAMPAGNA SPIAGGIA LIBERA;

-          CIRCOLIAMO E SCUOLA WEB AMBIENTE;

-          MARCHIO SOSTENIBILITA' AREE MARINE PROTETTE;

-          ACCORDO MINISTERO AMBIENTE - COMITATO ORGANIZZATORE MONDIALI DI NUOTO 2009;

-          PATROCINIO AL FORUM INTERNAZIONALE DEGLI ACQUISTI VERDI 2009”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1875/11

Ordine del giorno

Martella

Assemblea

8/10/2009

VIII

Individuazione di meccanismi di controllo della produzione dei rifiuti

 

            L’ordine del giorno Martella n. 9/1875/11, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea dell’11 dicembre 2008, impegnava l’esecutivo a valutare l’opportunità di individuare meccanismi di controllo della produzione dei rifiuti attuando il principio di internalizzazione dei costi dei rifiuti stessi, il cui onere possa essere sostenuto dal produttore e non riversato sulla collettività.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la seguente nota:

“L’ordine del giorno 9/1875/11 On. MARTELLA è stato attuato con DM Ambiente n. 39 del 15 maggio 2009 recante "Modalità di finanziamento della gestione dei rifiuti di apparecchiature di illuminazione" (GU n. 151 del 2 luglio 2009)”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1875/13

Ordine del giorno

Bocci

Assemblea

8/10/2009

VIII

Conseguimento degli obiettivi posti dalle direttive comunitarie in materia di rifiuti

 

            L’ordine del giorno Bocci n. 9/1875/13, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea dell’11 dicembre 2008, impegnava l’esecutivo a sostenere ed incentivare tutte le azioni utili per il conseguimento degli obiettivi posti dalle direttive comunitarie in materia di rifiuti, nel rispetto della gerarchia delle modalità di gestione dalle stesse indicata.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la seguente nota:

“L’ordine del giorno 9/1875/13 On. BOCCI è stato attuato con DM n. 69 del 17 luglio 2009 (GU 1.9.2009); DM 1.7.2009 n. 54 (GU 15.7.2009); decreto GAB/DEC/2008/237 del 22.10.2008 (GU 12.10.2008, n. 263”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1875/23

Ordine del giorno

Farinone

Assemblea

8/10/2009

VIII

Realizzazione di sistemi informativi territoriali applicati alla gestione dei rifiuti e valutazione del ciclo di vita dei prodotti

9/1875/36

Ordine del giorno

Picierno

 

            Gli ordini del giorno Farinone n. 9/1875/23 e Picierno n. 9/1875/36, accolti come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea dell’11 dicembre 2008, impegnavano l’esecutivo a valutare l’opportunità di promuovere iniziative volte a realizzare sistemi informativi territoriali applicati alla gestione dei rifiuti ed a valutare il ciclo di vita dei prodotti.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la seguente nota:

“Gli ordini del giorno 9/1875/23 On. FARINONE e 9/1875/36 On. PICIERNO sono stati attuati in base al disposto dell'articolo 14 bis della legge 3 agosto 2009, n. 102, di conversione del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78 (anti-crisi”)”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2206/35

Ordine del giorno

Braga

Assemblea

8/10/2009

VIII

Adeguamento al quadro normativo del sistema di gestione dei rifiuti

 

L’ordine del giorno Braga ed altri n. 9/2206/35, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 febbraio 2009, impegnava l’esecutivo ad imprimere un’accelerazione a tutti gli adempimenti necessari per un rapido adeguamento del sistema di gestione dei rifiuti al quadro normativo, evitando ulteriori differimenti dei termini e creando le condizioni per una politica gestionale che punti prioritariamente alla riduzione della produzione, al riutilizzo ed al recupero dei rifiuti.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la seguente nota:

“L’ordine del giorno 9/2106/35 On. BRAGA ed altri: è stato attuato con DM n. 40 del 13 maggio 2009, pubblicato sulla GU del 18.7.2009; con DM 12.5.2009, pubblicato sulla GU del 2.7.2009 e con il DM n. 54 del 1°.7.2009, pubblicato sulla GU del 15.7.200”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2206/46

Ordine del giorno

Vannucci

Assemblea

8/10/2009

VIII

Attività di monitoraggio da parte del Comitato per la vigilanza dell’uso delle risorse idriche

 

            L’ordine del giorno Vannucci ed altri n. 9/2206/46, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 febbraio 2009, impegnava l’esecutivo ad attivare il Comitato per la vigilanza dell’uso delle risorse idriche per un completo monitoraggio volto a valutare la necessità e la possibilità di interventi dello Stato e degli enti locali per garantire un adeguato livello delle prestazioni del servizio idrico su tutto il territorio nazionale.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la seguente nota:

“L’ordine del giorno n. 9/2206/46 ON. VANNUCCI ed altri: è stato attuato con DM n. 56 del 14 aprile 2009, pubblicato sulla GU n. 83 del 30.5.2009”.

 


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2206/42

Ordine del giorno

Margiotta

Assemblea

8/10/2009

VIII

Emanazione dei decreti attuativi previsti dal codice dell’ambiente

 

            L’ordine del giorno Margiotta ed altri n. 9/2206/42, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 febbraio 2009, impegnava l’esecutivo ad emanare in tempi rapidi i provvedimenti attuativi previsti dal Codice dell’ambiente, al fine di garantire ai cittadini, alle istituzioni locali ed agli operatori economici un quadro normativo e regolamentare completo, chiaro e di agevole conoscibilità e comprensione.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la seguente nota:

“L’ordine del giorno n. 9/2206/42 On. MARGIOTTA ed altri è stato attuato in quanto con l’art. 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69, "Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile", pubblicata sul SO alla GU n. 140 del 19.6.2009, il Governo è stato delegato ad adottare, entro il 30 giugno 2010, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive ai decreti legislativi emanati ai sensi dell'art. 1 della legge 15.12.2004, n. 308, nonché con Decreto Ministeriale n. 27 del 14.4.2009, pubblicato sulla GU 30.5.2009, n. 151; con Decreto Ministeriale n. 40 del 13.5.2009, pubblicato sulla GU del 18.7.2009 e con Decreto Ministeriale del 17.7.2009, pubblicato sulla GU del 1°.9.2009.”

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

7/00064

Risoluzione

Alessandri

Commissione

8/10/2009

VIII

Nuova disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti

 

            La risoluzione Alessandri ed altri n. 7/00064, accolta dal Governo ed approvata dalla VIII Commissione (Ambiente) nella seduta del 29 ottobre 2008, impegnava l’esecutivo a valutare la possibilità di differire, per un periodo di almeno due anni, l’entrata in vigore del decreto ministeriale 8 aprile 2008, recante la disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani, prevedendo una regolamentazione diversificata per gli enti territoriali, ed a verificare la possibilità di individuare finanziamenti agevolati a sostegno economico degli interventi di adeguamento delle strutture esistenti.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento alla risoluzione in Commissione indicata in oggetto, accolta dal Governo ed approvata dall'VIII Commissione Ambiente della Camera il 29 ottobre 2008, si rappresenta che l'impegno in essa contenuto è stato attuato con l'adozione del D.M. 13 maggio 2009 (Gazzetta Ufficiale 18 luglio 2009, n. 165) - Modifiche al DM 8.4.2008, recante la disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato come previsto dall'articolo 183, comma 1, lettera cc, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni”.

 

 

 

Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al

31 ottobre 2009)

110

Note di attuazione pervenute

12

Percentuale

di attuazione

11%


 

Ministero della difesa

 

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00174

Mozione

Mogherini Rebesani

Assemblea

20/10/2009

IV

Iniziative per il disarmo e la non proliferazione nucleare in occasione del vertice del G8

1/00190

Mozione

Evangelisti

1/00191

Mozione

Pianetta

 

Le mozioni Mogherini Rebesani ed altri n. 1/00174, Evangelisti ed altri n. 1/00190 e Pianetta ed altri n. 1/00191, accolte dal Governo ed approvate dall’Assemblea nella seduta del 23 giugno 2009, impegnavano l’esecutivo a promuovere, in tutte le sedi internazionali, a cominciare dal Vertice G8 del luglio 2009, ogni sforzo in direzione della non proliferazione e del disarmo nucleare.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministero della difesa, per gli aspetti di competenza e in linea con i principi espressi dal Ministro degli affari esteri in materia di non proliferazione, riduzione e controllo degli arsenali nucleari, considera come esclusivamente "politico" lo strumento nucleare, così come chiaramente espresso nel "Concetto strategico" dell'Alleanza atlantica, approvato a Washington dai Capi di Stato e di Governo nell'aprile del 1999 e ribadito nei concetti fondamentali con il Comprehensive political guidance nel novembre 2006. Tale principio guida della politica italiana in ambito NATO è stato indicato dal Sottosegretario di Stato per la difesa On. Cossiga nel corso del suo intervento in Assemblea, il 23 settembre 2008, presso la Camera dei Deputati in merito alla discussione sulle condizioni di sicurezza dei siti militari italiani che ospitano armi militari statunitensi, sottolineando come i Paesi alleati, manifestando un atteggiamento assolutamente trasparente sulla loro strategia nucleare e sulla natura del dispositivo nucleare posizionato in Europa, sono concordi sul mantenimento di una capacità nucleare dell'Alleanza, ai suoi attuali livelli minimi e nella sua forma completamente partecipativa, in quanto ritenuta la più valida espressione di coesione, di condivisione dei rischi e degli oneri, di unitarietà di intenti e di condivisione di valori che, nel loro insieme, concorrono ad accrescere l'effetto della deterrenza alla luce dei profondi mutamenti dello scenario di sicurezza globale dell'ultimo decennio”.

 

 

 

Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al

31 ottobre 2009)

53

Note di attuazione pervenute

43

Percentuale

di attuazione

81%


 

Ministero dell’economia e delle finanze

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1972/48

Ordine del giorno

Mura

Assemblea

7/10/2009

V

Utilizzo di parte della eventuale minore spesa nel 2009 per il servizio del debito pubblico per misure temporanee di sostegno al reddito dei lavoratori atipici e per l’incremento degli assegni al nucleo familiare per l’anno in corso

 

            L’ordine del giorno Mura ed altri n. 9/1972/48, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 14 gennaio 2009, impegnava l’esecutivo, al fine di contrastare la straordinaria situazione di crisi economica ed occupazionale in atto e rilanciare la domanda interna, a valutare l’opportunità di utilizzare quota parte della minore spesa per il servizio del debito che si realizzasse nel 2009 rispetto alle previsioni, per misure temporanee ulteriori di sostegno al reddito per i lavoratori atipici e per l’incremento degli assegni al nucleo familiare per l’anno in corso.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’economia e delle finanze ha trasmesso la seguente nota:

“Si fa presente che il Governo, fin dal suo insediamento, ha attuato una strategia articolata al sostegno della famiglia, in termini di predisposizione di politiche adeguate di sostegno dell'occupazione e dei redditi, con preminente attenzione alle famiglie a basso reddito.

In particolare, nell'ambito della manovra estiva anticipata nel giugno 2008, con il D.L. n. 112 del 2008, convertito nella legge n. 133 del 2008, è stata introdotta la social card per le famiglie aventi basso reddito con familiari di età superiore ai 65 anni o inferiori ai 3 anni.

Successivamente, con il D.L. n. 185 del 2008, convertito nella legge n. 2 del 2009, è stato previsto, per il solo 2009, un sussidio monetario (bonus) per le famiglie a basso reddito. Inoltre, vista la forte crescita dei tassi di interesse a breve termine verificatasi nella prima metà del 2008, con lo stesso D.L. n. 185 è stato previsto per il 2009 un sostegno finanziario alle famiglie che avevano stipulato mutui a tasso variabile.

Inoltre, il Governo ha provveduto a finanziare, a più riprese il Fondo per l'Occupazione, al fine di estendere la Cassa Integrazione Guadagni e finanziare i sussidi di disoccupazione.

Con il citato D.L. n. 185 è stato introdotto, per la prima volta un sussidio una tantum, pari al 10% del reddito percepito nell'ultimo anno, anche per i lavoratori a progetto, i quali non sono coperti da nessuna forma di ammortizzatore sociale. Anche tale assegno è previsto solo per il 2009. L'accordo sottoscritto tra Stato e Regioni nel febbraio 2009 ha incrementato ulteriormente il finanziamento degli ammortizzatori sociali, prevedendo il rafforzamento delle politiche attive sul mercato del lavoro. L'ammontare di risorse complessivamente stanziate a sostegno del funzionamento del mercato del lavoro ammontano, pertanto, a circa 8 miliardi (al lordo della contribuzione figurativa).

Con il D.L. n. 78 del 2009, convertito nella legge n. 102 del 2009, provvedimento che aggiorna la manovra finanziaria dello scorso anno e mira ad imprimere nuovo slancio all'economia, il Governo ha adottato nuovi interventi a sostegno dell'occupazione e a favore delle famiglie. In considerazione dell'eccezionale periodo di crisi e, in via sperimentale per gli anni 2009 e 2010, viene consentito alle imprese di utilizzare in progetti di formazione o riqualificazione i lavoratori già destinatari di trattamenti di sostegno al reddito in costanza del rapporto di lavoro. Ai lavoratori spetta, oltre al trattamento di cassa integrazione (80% dello stipendio), anche la differenza tra trattamento di sostegno al reddito e retribuzione, che è a carico dell'azienda. Ulteriori risorse (25 milioni) sono stanziate per il 2009 per il rifinanziamento delle proroghe a 24 mesi dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria in caso di crisi aziendale. L'incentivo attualmente previsto per i datori di lavoro che assumono lavoratori destinatari per gli anni 2009-2010 di ammortizzatori sociali in deroga, è esteso anche al lavoratore destinatario del trattamento di sostegno al reddito, nel caso in cui lo stesso ne faccia richiesta per intraprendere un'attività autonoma. In via sperimentale per il 2009 e il 2010 (fino al 31 dicembre 2010) è prevista la stipula di contratti di solidarietà, che prevedono un aumento del trattamento pari al 20% del trattamento retributivo perso a seguito della riduzione di orario.

Con lo stesso D.L. n. 78 del 2009 sono stati individuati a favore delle famiglie nuovi interventi, che riguardano prevalentemente il rimborso dei titoli obbligazionari Alitalia, il cui ammontare sale al 70,97 per cento del valore nominale, nonché di quelli azionari, per i quali si prevede la possibilità di una loro sostituzione con titoli di Stato di nuova emissione, per un controvalore pari al prezzo medio nell'ultimo mese di negoziazione ridotto del 50 per cento. Per fronteggiare l'emergenza abitativa è prevista la sospensione per altri sei mesi dell'esecuzione degli sfratti fino al 31 dicembre 2009. A beneficio delle famiglie, inoltre, sono rivolte le norme tese a regolamentare i flussi con le banche, mediante il contenimento dei costi delle commissioni e l'accorciamento dei tempi di valuta per bonifici, assegni circolari e bancari, nonché la nuova disciplina finalizzata a ridurre i costi energetici, in particolare del gas.

Per quanto riguarda l'eventuale utilizzo della minore spesa per interessi emersa nel corso del 2009 per ulteriori misure al sostegno del reddito, occorre precisare che i dati riportati nel DPEF 2010-2013 evidenziano una riduzione degli oneri per interessi in valore assoluto, tuttavia a causa del forte rallentamento economico, la spesa per interessi in rapporto al PIL non muta significativamente.

Giova, comunque, precisare che resta ferma la volontà del Governo di intervenire nuovamente a carico dei settori sociali più deboli, nel rispetto delle compatibilità finanziarie”.

 



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1972/59

Ordine del giorno

Palagiano

Assemblea

7/10/2009

V

Iniziative normative volte ad aumentare il potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni

 

            L’ordine del giorno Palagiano n. 9/1972/59, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 14 gennaio 2009, impegnava l’esecutivo a valutare l’opportunità di iniziative normative, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, finalizzate ad aumentare il potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni.

            In merito a tale impegno il Ministero dell’economia e delle finanze ha trasmesso la seguente nota:

“Al riguardo, si fa presente che il Governo, all'atto del suo insediamento, si è impegnato ad adottare nel corso della legislatura una strategia di sostegno della famiglia, sia in termini di alleggerimento del carico fiscale, che di predisposizione di politiche adeguate per la tutela del potere d'acquisto.

In particolare, il D.L. n. 93 del 2008, convertito nella legge n. 126 del 2008, reca disposizioni finalizzate al sostegno della domanda ed all'incremento della produttività del lavoro, attraverso la detassazione sperimentale delle remunerazioni di produttività. Con lo stesso provvedimento sono state disposte, altresì, l'abolizione dell'ICI sulla prima casa e l'introduzione di misure perequative a favore dei ceti più deboli.

In considerazione dell'insufficiente dinamica dei salari e della bassa produttività che hanno caratterizzato l'Italia nel periodo più recente, il Governo ha prorogato, con il D.L. n. 185 dei 2008, convertito nella legge n. 2 del 2009, la detassazione degli straordinari e dei premi per i lavoratori con reddito fino a 35.000 euro. Per le stesse finalità, la parte di reddito su cui applicare gli sgravi fiscali è passata da 3000 euro l'anno a 6.000 euro.

Al fine di sostenere il rilancio della crescita economica e dei redditi, il 22 gennaio 2009 Governo e Parti Sociali hanno sottoscritto l'accordo quadro sulla riforma degli assetti contrattuali, che modifica sostanzialmente alcuni elementi del modello di contrattazione collettiva finora in vigore, prevedendo un potenziamento degli incentivi fiscali per la conclusione di accordi a livello aziendale o territoriale.

L'accordo prevede la possibilità di definire, nei contratti nazionali di categoria, "elementi economici di garanzia" per i lavoratori delle aziende nelle quali non si svolga contrattazione decentrata, fornendo un incentivo a contrattare la quota variabile dei salari.

Infine, è consentito al contratto aziendale di derogare dal contratto nazionale, sia in materia retributiva sia in materia normativa, nel caso di difficoltà economiche o di introduzione di innovazioni organizzative volte a favorire lo sviluppo economico ed occupazionale.

Con riferimento al Fondo per l'Occupazione, il Governo ha provveduto a finanziare a più riprese il fondo in questione, al fine di estendere la Cassa Integrazione Guadagni e finanziare i sussidi di disoccupazione. Infatti, il citato D.L. n. 185 del 2008, convertito nella legge n. 2 del 2009, ha introdotto, per la prima volta, un sussidio una tantum, previsto solo per il 2009, pari al 10% del reddito percepito nell'ultimo anno, anche per i lavoratori a progetto, i quali non sono coperti da nessuna forma di ammortizzatore sociale. Il più recente accordo Stato-Regioni di febbraio 2009 ha incrementato ulteriormente il finanziamento degli ammortizzatori sociali, prevedendo il rafforzamento delle politiche attive sul mercato del lavoro. L'ammontare di risorse complessivamente stanziate a sostegno del funzionamento del mercato del lavoro ammontano, pertanto, a circa 8 miliardi (al lordo della contribuzione figurativa).

Infine, con il D.L. n. 78 del 2009, convertito nella legge n. 102 del 2009, che aggiorna la manovra finanziaria dello scorso anno e mira ad imprimere nuovo slancio all'economia, il Governo ha adottato nuovi interventi a sostegno dell'occupazione e a favore delle famiglie.

In considerazione dell'eccezionale periodo di crisi e, invia sperimentale per gli anni 2009 e 2010, viene consentito alle imprese di utilizzare, in progetti di formazione o riqualificazione, i lavoratori già destinatari di trattamenti di sostegno al reddito in costanza del rapporto di lavoro. Ai lavoratori spetta, oltre al trattamento di cassa integrazione (80% dello stipendio), anche la differenza tra trattamento di sostegno al reddito e retribuzione, che è a carico dell'azienda. Ulteriori risorse (25 milioni) sono state stanziate per il 2009 da destinare al rifinanziamento delle proroghe a 24 mesi dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria in caso di crisi aziendale.

L'incentivo attualmente previsto per i datori di lavoro che assumono lavoratori destinatari per gli anni 2009 - 2010 di ammortizzatori sociali in deroga, viene esteso anche al lavoratore destinatario del trattamento di sostegno al reddito, nel caso in cui lo stesso ne faccia richiesta per intraprendere un'attività autonoma. In via sperimentale per il 2009 e il 2010 (fino al 31 dicembre 2010), è consentita la stipula di contratti di solidarietà che prevedono un aumento del trattamento pari al 20% del trattamento retributivo perso a seguito della riduzione di orario”.

 

 

 

Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al

31 ottobre 2009)

537

Note di attuazione pervenute

13

Percentuale

di attuazione

2%


 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00037

Risoluzione conclusiva

Tortoli

Commissione

28/10/2009

VIII

Lotta agli incidenti stradali e messa in sicurezza della rete stradale nazionale

           

La risoluzione conclusiva Tortoli ed altri n. 8/00037, accolta dal Governo ed approvata dalla VIII Commissione (Ambiente) nella seduta del 19 marzo 2009, impegnava l’esecutivo ad assumere le opportune iniziative per assicurare la messa a norma e la manutenzione programmata delle dotazioni di sicurezza da parte degli enti proprietari delle strade e per costituire fondi espressamente destinati all’attuazione della predetta finalità, nel rispetto dei principi costituzionali posti a garanzia dell'autonomia di entrata e di spesa delle regioni, delle province e dei comuni, nonché in osservanza delle disposizioni, in materia di destinazione di risorse, stabilite dal decreto legislativo n. 285 del 1992.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

“Si premette che l'art. 14 c. 1 del Nuovo Codice della Strada (DLs n 285/1992).pone in capo agli enti proprietari l'obbligo di provvedere alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi, al controllo tecnico dell'efficienza delle strade e relative pertinenze, e all'apposizione e manutenzione della prescritta segnaletica.

Ciò premesso, l’art. 208 c. 4 del Codice prevede che un'aliquota dei proventi derivanti dalle sanzioni amministrative venga utilizzato per il potenziamento e il miglioramento della segnaletica stradale.

Va chiarito altresì che tali proventi sono da intendersi aggiuntivi a quelli ordinariamente destinati alla gestione e manutenzione delle strade.

Per quanto riguarda gli interventi per l’adeguamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, ivi compresa l'installazione e/o la sostituzione dei dispositivi di ritenuta di cui al DM 1802 1992 e successive modificazioni e integrazioni, non si rinviene nel vigente Codice alcuna indicazione circa specifiche fonti da utilizzare per la copertura finanziaria.

ANAS ha avviato da tempo numerose iniziative per incrementare la sicurezza stradale in tutti i suoi aspetti. A tal fine, sono state sviluppate sia iniziative di tipo attivo, tese a ridurre o eliminare gli incidenti legati alle condizioni delle infrastrutture; sia di tipo passivo, per eliminare o ridurre le conseguenze delle incidentalità.

Nell'ambito della sicurezza attiva, si segnalano ad esempio le nuove modalità di tipo prestazionale applicate alla costruzione e controllo delle pavimentazioni, che consentono di elevare significativamente la qualità delle infrastrutture.

La tutela della sicurezza stradale trova attuazione attraverso un insieme di misure che vanno dall'apposizione di idonea segnaletica stradale alla messa in opera di dispositivi di delimitazione e protezione della sede stradale.

Le barriere di sicurezza costituiscono elementi espressamente preposti alla sicurezza passiva, finalizzate cioè a ridurre le conseguenze degli incidenti avvenuti.

In tale ambito, ANAS destina annualmente una quota parte delle proprie risorse finanziarie finalizzate alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade statali sia per la posa in opera e la sostituzione delle protezioni laterali (barriere), sia per la posa in opera e il ripristino della segnaletica stradale.

Gli interventi di sostituzione ed adeguamento delle barriere ammalorate e/o anteriori al 1992 sono effettuati con la gradualità necessaria in relazione alle disponibilità finanziarie effettive”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1185/39

Ordine del giorno

Costantini

Assemblea

28/10/2009

IX

Ammodernamento dei collegamenti ferroviari tra Pescara e Roma

9/1185/119

Ordine del giorno

Ginoble

 

            Gli ordini del giorno Costantini n. 9/1185/39 e Ginoble ed altri n. 9/1185/119, accolti dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, impegnavano l’esecutivo ad adottare le opportune iniziative volte a reperire i finanziamenti necessari all’ammodernamento dei collegamenti ferroviari tra Pescara e Roma.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

“Si precisa che gli interventi infrastrutturali previsti sulla linea Roma-Pescara, tesi a migliorare la viabilità sostenibile e le infrastrutture della Regione Abruzzo nonché i collegamenti delle aree interne con la Capitale, sono inseriti nell'attuale Contratto di Programma con RFI, come aggiornato nel 2008.

L'opera non risulta fra quelle immediatamente cantierabili, detto intervento è inserito nella Tabella C-3 del Contratto di programma con codice intervento nr. 0307 e l'importo complessivo stimato a vita intera è pari a 1.184 milioni di euro.

Si evidenzia, inoltre, che la prima delibera CIPE che riporta una copertura per l'opera è la n. 85/2002.

Attualmente risultano essere stati contrattualizzati solo 34 milioni di euro di cui 5 milioni di euro sono stati deliberati su CIPE 29/9/2004 "Fondo aree sottosviluppate" e 29 milioni di euro sono stati deliberati dalla Finanziaria 2004 legge 350 del 24/12/2003 come previsto dal Contratto di programma 2001-2005 1° Addendum.

Tra le intenzioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e della società RFI vi è quella di portare a compimento il progetto, infatti, una volta conclusi il lavori, l'opera permetterà di migliorare i collegamenti ferroviari sulla direttrice est-ovest del nostro Paese.

Tuttavia, l'arco temporale di realizzazione dell'adeguamento della linea ferroviaria tende ad allungarsi a causa di una riduzione del budget annuale disponibile per le opere infrastrutturali in questione che, se da un lato ha determinato un rallentamento dei lavori, dall'altro ha comunque permesso la conclusione della tratta interessata nel nodo di Roma.

Il costo del progetto preliminare e del progetto definitivo risulta essere di 1 milione di euro. Le deliberazioni assunte dal CIPE nella seduta del 26.06.2009 sono attualmente ancora in fase di registrazione presso la Corte dei Conti”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1185/120

Ordine del giorno

Calgaro

Assemblea

28/10/2009

IX

Realizzazione di interventi di trasporto urbano metropolitano per la città di Torino

 

            L’ordine del giorno Calgaro n. 9/1185/120, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, impegnava l’esecutivo ad adottare ulteriori iniziative normative volte a individuare adeguate risorse finanziarie per la realizzazione di interventi di trasporto urbano metropolitano per la città di Torino.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

“Si informa che il CIPE, nella seduta del 26.06.2009, su proposta del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha approvato ex art. 166 del decreto legislativo n. 163/06 il progetto definitivo del prolungamento verso Sud della linea 1 della metropolitana di Torino (tratta 4 "Lingotto - Bengasi"), il cui costo totale al netto di IVA è pari a 193,55 milioni di euro, disponendo l'assegnazione definitiva di un finanziamento di 106,13 milioni euro a valere sui fondi della Legge Obiettivo. La copertura del finanziamento sino a concorrenza dell’importo residuo di 87,42 milioni di euro, risulta essere già integralmente disponibile ed assicurata, tra l'altro e per quanto in questa sede rilevante, da un apposito stanziamento di 5 milioni di euro effettuato dalla Regione Piemonte nel proprio bilancio allo scopo di supplire al dimezzamento del contributo statale di cui all'art. 5-bis del decreto legge del 27 maggio 2008, n. 93.

Le deliberazioni assunte dal CIPE nella seduta dei 26.06.2009 sono attualmente ancora in fase di registrazione presso la Corte dei Conti”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1185/158

Ordine del giorno

Lenzi

Assemblea

28/10/2009

IX

Ripristino di fondi per l’opera metropolitana di Bologna

 

            L’ordine del giorno Lenzi ed altri n. 9/1185/158, accolto dal Governo nella sedutadell’Assemblea del 26 giugno 2008, rilevato in premessa che il decreto n. 93 del 2008 (nel corso della cui conversione in legge è stato presentato l’atto di indirizzo in titolo) dimezzava lo stanziamento previsto per l’opera metropolitana di Bologna, impegnava l’esecutivo a ripristinare tale stanziamento.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

“Si sottolinea che il CIPE, nella seduta deI 31 luglio 2009, in sede di approvazione del progetto definitivo relativo alla "linea 1 della metrotranvia di Bologna - Lotto 1 Fiera Michelino - Stazione FS e delle opere al grezzo del Lotto 2A Stazione FS - Ospedale Maggiore" per un costo complessivo di 388,86 milioni di euro, ha deliberato, in aggiunta ai contributi già in precedenza assegnati dallo stesso Comitato (cfr. delibere CIPE nn. 89/05, 16/06 e 13/08), una ulteriore assegnazione di 35,217 milioni di euro a valere sulle risorse finanziarie previste dal Fondo infrastrutture di cui all'art. 6-quinquies della leggi n. 133/2009, così assicurando la copertura finanziaria integrale dell'indicato fabbisogno. A tal fine, concorre altresì, anche per quest’opera, uno stanziamento di 5 milioni di euro della Regione Emilia-Romagna, sostitutivo del contributo statale di pari importo venuto meno per effetto dell'art. 5-bis del decreto legislativo 27.5.2008, n.93.

Le deliberazioni assunte dai CIPE nella seduta del 31.07.2009 sono attualmente ancora in fase di registrazione presso la Corte dei Conti”.

 

 

 

Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al

31 ottobre 2009)

210

Note di attuazione pervenute

25

Percentuale

di attuazione

12%


 

Ministero dell’interno

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2105-A/2

Ordine del giorno

Zacchera

Assemblea

29/10/2009

I

Eventuale rinnovo dei consigli di quartiere, ove previsti dallo statuto comunale, in concomitanza con le elezioni amministrative

 

         L’ordine del giorno Zacchera n. 9/2105-A/2, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 24 marzo 2009, impegnava l’esecutivo a permettere, ferma restando l’autonomia degli enti locali, in concomitanza con le elezioni amministrative, anche l’elezione di eventuali consigli di quartiere, se previsti dallo statuto comunale, almeno nei capoluoghi di provincia (pur se non raggiungano i 100.000 abitanti), al fine di ottimizzarne i costi e permettere una continuità operativa con i consigli di circoscrizione eletti nelle precedenti elezioni amministrative.

In merito a tale impegno il Ministero dell’interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione all'attuazione dell'ordine del giorno in oggetto indicato, con il quale, richiamata l'esperienza del Comune di Verbania e di altri enti di medie dimensioni in materia di decentramento, si impegna il Governo a permettere l'eventuale rinnovo dei consigli di quartiere, se previsti dallo statuto comunale, in concomitanza con le elezioni amministrative, si precisa quanto segue.

L'articolo 2, comma 29, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), che ha modificato il previgente comma 3 dell'articolo 17 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, limita la possibilità di istituire circoscrizioni di decentramento ai soli comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti.

I consigli di quartiere, legittimamente istituiti, presentano una diversa configurazione giuridica, assolvendo funzioni meramente consultive e ricadendo sotto la disciplina degli istituti di partecipazione popolare di cui all'articolo 8 del predetto decreto legislativo n. 267.

Non possono, pertanto, essere eletti in occasione dello svolgimento delle votazioni per i consigli provinciali, comunali e circoscrizionali, atteso l'espresso divieto contenuto nel comma 4 dello stesso articolo.

Il Comune di Verbania, nella seduta consiliare del 30 marzo 2009, ha provveduto a riformare il proprio Statuto, in conformità con il vigente ordinamento”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2031-A/23

Ordine del giorno

Palomba

Assemblea

29/10/2009

I

Sistema di tutela dei diritti dei cittadini

 

L’ordine del giorno Palomba n. 9/2031-A/23, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 12 febbraio 2009, impegnava l’esecutivo a valutare la possibilità di affrontare il tema della difesa civica in Italia, completando un sistema efficace ed efficiente che garantisca piena tutela dei diritti dei cittadini nei confronti dell’attività della pubblica amministrazione, compresi gli organi dell’amministrazione statale.

In merito a tale impegno il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 11 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recante il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, nell'ambito del titolo I: "Disposizioni generali", attribuisce ai comuni e alle province la facoltà di prevedere nei propri statuti l'istituzione del difensore civico, con compiti di garanzia dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione comunale o provinciale.

Detti compiti vengono svolti dal difensore civico, mediante la segnalazione all'amministrazione locale degli abusi, delle disfunzioni, delle carenze organizzative e dei ritardi che possono pregiudicare gli interessi dei cittadini.

Per effettuare tali segnalazioni, non sono necessari esposti o denunce, in quanto al difensore civico è riconosciuta la possibilità di agire anche di propria iniziativa.

Ciò premesso, non si può non rilevare che, nonostante l'evidente rilievo dell'istituto di partecipazione in argomento, la figura del difensore civico non è prevista come obbligatoria dalla legge, ma è rilasciata alla facoltà degli enti locali la possibilità di prevederla nello statuto, che dovrà, altresì, provvedere a definire le modalità per la sua elezione, a delimitarne i poteri e a disciplinare i suoi rapporti con l'organo consiliare.

Sulla base di tale riserva statutaria, gli enti locali possono adottare, per le procedure di elezione, discipline diversificate che tuttavia sono generalmente accomunate dalla devoluzione all'assemblea della competenza a deliberare la nomina, previo svolgimento di un'apposita selezione sulla base di un bando pubblico.

L'attività che il difensore civico è chiamato a svolgere è essenzialmente finalizzata ad attuare il principio di sussidiarietà rispetto alla locale collettività, sulla base di un rapporto fiduciario con l'amministrazione che lo elegge.

Deve, pertanto, ritenersi che una eventuale disciplina unitaria dell'istituto possa avere ad oggetto solamente i principi generali ed i criteri comuni, ai quali gli enti locali devono attenersi per assicurare l'effettiva tutela delle collettività ed un trasparente operato delle pubbliche amministrazioni”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1972/34

Ordine del giorno

Lombardo

Assemblea

27/10/2009

I

Riordino del sistema delle case da gioco in Italia

9/1707/8

Ordine del giorno

Lo Monte

29/10/2009

9/1386/252

Ordine del giorno

Milo

 

            Gli ordini del giorno Lombardo ed altri n. 9/1972/34, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 14 gennaio 2009, Lo Monte ed altri n. 9/1707/8 , accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 6 novembre 2008, e Milo ed altri n. 9/1386/252, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnavano l’esecutivo a porre in essere iniziative legislative atte a riordinare il sistema dell’apertura delle case da gioco in Italia che consentano di aprirne altre nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare a Taormina.

In merito a tale impegno il Ministero dell’interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Si rammenta che, nell'ordinamento vigente, il gioco d'azzardo è vietato dagli articoli 718-722 del codice penale e dall'articolo 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (R.D. 18 giugno 1931, n. 773, e successive modificazioni e integrazioni).

L'esercizio del gioco, pur non avendo ricevuto specifica disciplina in ambito comunitario, è stato oggetto delle direttive n. 2005/60/CE e n. 2006/70/CE, relative alla prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, recepite con d.lgs. 21 novembre 2007, n. 231.

Per altro verso, la Corte di Giustizia delle Comunità Europee (sentenza 21 ottobre 1999, causa C-67/98) ha affermato che spetta agli Stati membri determinare le limitazioni necessarie alla tutela della sicurezza e dell'ordine pubblico, anche con riferimento all'impresa del gioco d'azzardo, fondando la discrezionalità delle autorità nazionali oltre che sulle dannose conseguenze individuali e sociali di tale attività, anche sugli elevati rischi di criminalità e frode che ad essa si accompagnano.

Attualmente in Italia operano quattro case da gioco: Sanremo, Campione d'Italia, Venezia e Saint Vincent. Di queste, l'ultima è stata autorizzata con decreto del 5 aprile 1946 del Presidente della Regione della Valle d'Aosta, ai sensi dell'articolo 12 del D.L.Lgt. 7 settembre 1945, n. 545, che attribuiva alla competenza della Regione stessa, costituita in circoscrizione autonoma, "iniziative in materia turistica"; le altre trovano, invece, la propria legittimazione nei RR.DD.L. 22 dicembre 1927, n. 2448, 2 marzo 1933, n. 201 e 16 luglio 1936, n. 1404, convertiti, rispettivamente, nelle leggi 27 dicembre 1928, n. 3125, 8 maggio 1933, n. 505 e 14 gennaio 1937, n. 62.

I predetti provvedimenti sono accomunati dalla delega, conferita al Ministro dell'Interno, ad autorizzare, anche in deroga alle leggi vigenti, purché senza aggravio per il bilancio dello Stato, i comuni ad adottare tutti i provvedimenti necessari per poter addivenire all'assestamento del proprio bilancio ed all'esecuzione delle opere pubbliche indilazionabili, con espressa indicazione dei divieti derogabili, tra i quali quello di aprire case da gioco.

Sulla materia ha avuto modo di intervenire anche la Corte Costituzionale, la quale ha affermato che gli atti istitutivi dei casinò per i quali questo Ministero dispone per legge di un potere autorizzativo, di deroga ai divieti di cui agli articoli 718 e seguenti del codice penale, residuano da una normativa giudicata disorganica e insufficiente (sentenze n. 152/1985 e n. 291/2001), sulla quale, ove si intenda persistere nella politica di deroghe alle richiamate norme penali, si rende necessario un intervento organico del legislatore che razionalizzi l'intero settore, da realizzare in tempi ragionevoli, non essendo più giustificabile il permanere di un sistema normativo ormai superato e sotto diversi profili incoerente rispetto all'attuale quadro costituzionale.

In relazione a tanto, anche al fine di sopperire alla cennata esigenza, evidenziata dalla Corte Costituzionale, di pervenire ad una legge organica che regolamenti il gioco d'azzardo, riconoscendone la legittimità a condizioni predeterminate e superando il sistema della specifica deroga al codice penale per il singolo comune, nella vigente legislatura sono state presentate più proposte di legge (A.C. n. 45, A.C. n. 312, A.S. n. 833), recanti norme per l'istituzione e la disciplina delle case da gioco sul territorio nazionale, il cui iter parlamentare è attualmente in corso”.

 

 

 

Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al

31 ottobre 2009)

138

Note di attuazione pervenute

62

Percentuale

di attuazione

45%


 

Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2105/30

Ordine del giorno

Livia Turco

Assemblea

20/10/2009

XII

Definizione dei livelli essenziali di assistenza

9/2105/33

Ordine del giorno

Pes

9/2105/39

Ordine del giorno

Pedoto

 

Gli ordini del giorno Livia Turco ed altri n. 9/2105/30, accolto dal Governonella seduta dell’Assembleadel 24 marzo 2009, Pes ed altri n. 9/2105/33 e Pedoto n. 9/2105/39, accolti come raccomandazione dal Governo nella medesima seduta dell’Assemblea, impegnavano l’esecutivo a presentare un provvedimento legislativo finalizzato all'individuazione di metodologie e procedure per la definizione dei livelli essenziali nel settore dell’assistenza.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Si comunica che è stato appositamente costituito un gruppo di lavoro denominato "Determinazione dei LEP e costi standard-I" per l'attuazione della legge sul federalismo fiscale, in seno al quale, in rappresentanza di questo Ministero, è stato designato il Direttore generale per l'inclusione, i diritti sociali e la responsabilità sociale delle imprese.

Il gruppo, che allo stato non ha ancora dato inizio ai lavori, sarà referente in materia”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2468/87

Ordine del giorno

Livia Turco

Assemblea

20/10/2009

XII

Assegnazione delle risorse destinate ad investimenti e tecnologie sanitarie nei territori dell’Abruzzo colpiti dal sisma dell’aprile 2009

 

L’ordine del giorno Livia Turco ed altri n. 9/2468/87, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 17 giugno 2009, impegnava l’esecutivo: ad individuare tutte le risorse finanziarie necessarie a ripristinare, nel più breve tempo possibile, la piena operatività del presidio ospedaliero “San Salvatore” attraverso la riapertura di tutte le sale operatorie, dei reparti, delle specialità e delle tecnologie andate distrutte con il sisma del 6 aprile; a mettere a disposizione, senza ulteriori formalità, le risorse statali di cui all’articolo 20 della legge n. 67 del 1988, destinate agli interventi, di cui alla delibera del consiglio regionale d’Abruzzo n. 69/6 del 26 giugno 2002 e proposti dalla regione Abruzzo con nota del 22 febbraio 2008, localizzati nella provincia de L’Aquila e nei comuni delle altre province abruzzesi colpiti dal sisma e non ancora assegnate.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione all'ordine del giorno in oggetto, si forniscono le seguenti informazioni pervenute dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, dei Livelli Essenziali di Assistenza e dei Principi Etici di Sistema di questo Ministero.

1) L'art. 4, comma 6, del D.L. n. 39/2009, convertito con L. n. 77/09 prevede che, nell'ambito del programma di cui all'art. 20 della L. 67/88 (investimenti in edilizia e tecnologie sanitarie), è riconosciuta alla Regione Abruzzo la priorità nell'utilizzo delle risorse disponibili nel bilancio statale ai fini della sottoscrizione di un nuovo Accordo di programma finalizzato alla ricostruzione ed alla riorganizzazione delle strutture sanitarie regionali, allo scopo di ridurre il rischio sismico. I finanziamenti complessivi attualmente a disposizione della Regione ammontano ad € 239.922.755,61.

Ad oggi, la Regione non ha avanzato alcuna proposta di Accordo.

2) Nell'ambito degli interventi già programmati dalla Regione Abruzzo nell'Accordo di programma sottoscritto in data 15 maggio 2008 per un importo a carico dello Stato di € 67.503.411,04, la citata norma prevede che la Regione proceda, previo parere di questo Ministero, alle opportune rimodulazioni, al fine di favorire le opere di consolidamento e di ripristino delle strutture danneggiate.

Si precisa che la Regione, più volte sollecitata, non ha ad oggi avanzato alcuna proposta di rimodulazione”.

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00165

Mozione

Franceschini

Assemblea

20/10/2009

XI

Iniziative a sostegno del settore manifatturiero

1/00184

Mozione

Cicchitto

 

         Le mozioni Franceschini ed altri n. 1/00165, accolta in parte dal Governo ed approvata in parte dall’Assemblea nella seduta del 26 maggio 2009, e Cicchitto ed altri n. 1/00184, accolta dal Governo ed approvata dall’Assemblea nella medesima seduta, evidenziati in premessa gli effetti della grave crisi economica in atto, impegnavano l’esecutivo ad assumere una pluralità di iniziative a sostegno del settore manifatturiero

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“La legge n. 33/2009, all'articolo 7 ter introduce ulteriori "Misure urgenti a tutela dell'occupazione" che si vanno ad aggiungere a quelle già previste dall'articolo 19 della legge n. 2/2009 (che reca interventi per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anticrisi il quadro strategico nazionale).

Si fa presente, inoltre, che il decreto legge 29.11.2008, n. 185, convertito con modificazioni dalla legge 28.01.2009, n. 2, all'articolo 19, comma 11, ha previsto, fino al 31.12.2009, la concessione di trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria e di mobilità ai dipendenti delle imprese esercenti attività commerciali con più di 50 dipendenti, delle agenzie di viaggio e turismo, compresi gli operatori turistici, con più di 50 dipendenti, delle imprese di vigilanza con più di 15 dipendenti, nel limite di spesa di 45 milioni di euro per l'anno 2009, a carico del Fondo per l'occupazione.

Inoltre, il medesimo art. 19 ha individuato interventi per il sostegno al reddito anche di lavoratori non rientranti nel campo di applicazione della normativa a regime in materia di CIGS (legge n. 223/91), sospesi per crisi aziendali o occupazionali, fino ad un massimo di 90 giornate, per i quali è stato previsto uno stanziamento di 289 milioni di euro per l'anno 2009, di 304 milioni di euro per ciascuno degli anni 2010 e 2011 e di 54 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012.

Si riferisce, poi, che con il citato decreto legge n. 185/2008 convertito dalla legge n. 2/2009, sono stati previsti interventi mirati in favore dei lavoratori inquadrati con tipi di contratti atipici che in precedenza erano esclusi dalle forme di tutela al reddito de quo.

Infatti, i lavoratori c.d. precari, dunque con contratto di lavoro atipico rispetto a quelli con contratto a tempo indeterminato, con il decreto legge n. 185/2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 2/2009, trovano espressamente previsione di sostegno al reddito.

Nello specifico si riferisce ché si è disposto a favore:

-          di lavoratori inquadrati con il contratto di apprendisti (art. 19, comma 1, lett. c)) in via sperimentale per il triennio 2009/2011, in caso di sospensione per crisi aziendali o occupazionali ovvero in caso di licenziamento, un intervento di integrazione salariale pari all'indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti normali;

-          dei lavoratori somministrati e apprendisti (art. 19, comma 8) che possono essere indennizzati con il ricorso alle risorse finanziarie destinate agli ammortizzatori in deroga alla vigente normativa;

-          dei collaboratori coordinati e continuativi (art. 19, comma 2 come modificato dall'art. 7 della legge n. 33/2009) per i quali è prevista la liquidazione di una somma, in un'unica soluzione, pari al 20% del reddito dell'anno precedente se si trovano nelle condizioni indicate, nello specifico, dal citato comma 2 dell'art. 19 del decreto legge n. 185/2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 2/2009.

Si fa presente, altresì, che il decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, contenente nuove misure anticrisi, ha previsto alcuni interventi riguardanti gli ammortizzatori sociali e le misure per favorire l'occupazione.

In particolare il provvedimento prevede che:

-                     (art. 1, comma 1). In via sperimentale per gli anni 2009 e 2010, i lavoratori già destinatari di trattamenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro, possono essere utilizzati dall'impresa in progetti di formazione e riqualificazione che possono includere attività produttiva connessa all'apprendimento. L'inserimento del lavoratore nelle attività del progetto può avvenire sulla base di uno specifico accordo stipulato in sede ministeriale. Al lavoratore spetta a titolo retributivo la differenza tra il trattamento di sostegno al reddito e la retribuzione. Le modalità attuative verranno date con decreto interministeriale in via di predisposizione;

-          (art. 1, comma 6). In via sperimentale per gli anni 2009 e 2010, l'ammontare del trattamento di integrazione salariale per i contratti di solidarietà è aumentato nella misura de120% (passando dal 60% all' 80%) del trattamento perso a seguito della riduzione di orario nel limite massimo di 40 milioni di euro per l'anno 2009 e di 80 milioni di euro per l'anno 2010.

L'onere, derivante dall'incremento del 20% dei trattamenti, è posto a carico delle risorse per l'anno 2009 e 2010 del Fondo sociale per l'occupazione e formazione. L'INPS, secondo le linee guida definite nel decreto ministeriale attuativo di cui al presente comma, allo stato in via di predisposizione, provvede al monitoraggio dei provvedimenti autorizzativi consentendo l'erogazione dei medesimi nei limiti delle relative risorse come disciplinate dallo stesso decreto;

-          (art. 1, commi 7 e 8). In via sperimentale per gli anni 2009 e 2010, al lavoratore già percettore del trattamento di cassa integrazione guadagni per crisi aziendale a seguito di cessazione totale o parziale dell'impresa, di procedura concorsuale o comunque nei casi in cui il lavoratore sospeso sia stato dichiarato esubero strutturale, nel caso in cui il medesimo ne faccia richiesta per intraprendere una attività autonoma, per avviare una auto o micro impresa o per associarsi in cooperativa è liquidato il trattamento di integrazione salariale straordinaria per un numero di mensilità pari a quelle deliberate non ancora percepite. Il lavoratore, successivamente all'ammissione al beneficio e prima dell'erogazione del medesimo, deve dimettersi dall'impresa di appartenenza. Con decreto ministeriale in via di predisposizione saranno determinate le modalità per l'applicazione di quanto previsto dal presente comma”.

 

 

Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al

31 ottobre 2009)

255

Note di attuazione pervenute

88

Percentuale

di attuazione

35%


 

Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2320-A/1

Ordine del giorno

Cazzola

Assemblea

27/10/2009

XI

Adozione di iniziative normative volte a consentire l’allineamento dell’età pensionabile di vecchiaia delle lavoratrici dipendenti della pubblica amministrazione

 

L’ordine del giorno Cazzola n. 9/2320-A/1, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 20 maggio 2009, premesso che con sentenza del 13 novembre 2008 la Corte di Giustizia delle Comunità europee ha sanzionato l’Italia per violazione dell'articolo 141 del Trattato CE in quanto l'ordinamento pensionistico dell'INPDAP riconosce alle lavoratrici del pubblico impiego la possibilità di anticipare a 60 anni la pensione di vecchiaia (a fronte del requisito dei 65 anni richiesto ai lavoratori), impegnava l’esecutivo a valutare l’adozione di adeguati provvedimenti legislativi allo scopo di allineare l’età pensionabile di vecchiaia delle lavoratrici dipendenti della pubblica amministrazione sulla base di criteri di gradualità e flessibilità, onde scongiurare procedure sanzionatorie.

In merito a tale impegno il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione ha trasmesso la seguente nota:

“In linea con il preciso impegno assunto dal Governo con l'atto di indirizzo in esame, l'articolo 22-ter (Disposizioni in materia di accesso al pensionamento) del decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, ha introdotto una specifica disciplina in materia di pensionamento delle lavoratrici nella pubblica amministrazione, prevedendo, tra l'altro, l'elevazione graduale dell'età anagrafica per l'accesso al pensionamento di vecchiaia delle donne nel pubblico impiego”.

 

 

Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al

31 ottobre 2009)

59

Note di attuazione pervenute

5

Percentuale

di attuazione

8%


 

Ministro per i rapporti con le regioni

 

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2362/1

Ordine del giorno

Rosato

Assemblea

28/10/2009

X

Convocazione di una conferenza finalizzata ad affrontare la situazione di criticità dei distributori di carburante, delle tabaccherie e degli autotrasportatori, penalizzati dalla loro dislocazione sull’area confinaria italo-slovena

 

         L’ordine del giorno Rosato ed altri n. 9/2362/1, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 14 maggio 2009, impegnava l’esecutivo a convocare, con la partecipazione della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, della Federazione italiana gestori impianti stradali carburante, della Federazione italiana tabaccai e delle associazioni territoriali degli autotrasportatori, una conferenza finalizzata all’individuazione di norme e strategie capaci di dare sollievo alle criticità più gravi e urgenti di queste categorie, penalizzate dalla loro dislocazione sull’area confinaria italo-slovena, sugli esiti della quale trasmettere, entro novanta giorni, una relazione al Parlamento.

In merito a tale impegno il Ministro per i rapporti con le regioni, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“In merito, si comunica, che, in considerazione della specificità della materia, è stato ritenuto opportuno coinvolgere sulla questione il Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica ed il Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali, che potranno valutare nel dettaglio la situazione ed individuare gli eventuali strumenti correttivi di natura normativa o economica, garantendo, ad ogni buon fine, ogni collaborazione di questo ufficio con riferimento agli aspetti più strettamente pertinenti ai rapporti con le Regioni e per le problematiche relative al coordinamento di eventuali provvedimenti normativi con le norme statuarie”.

 

Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al

31 ottobre 2009)

47

Note di attuazione pervenute

9

Percentuale

di attuazione

19%


 



Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione

annunciate al 31 ottobre 2009

 

 

 

Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Alessandri

Risoluzione

7/00064

69

On.

Barani

Mozione

1/00211

63

On.

Bocci

Ordine del giorno

9/1875/13

67

On.

Boffa

Ordine del giorno

9/1875/37

66

On.

Braga

Ordine del giorno

9/2206/35

68

On.

Buttiglione

Mozione

1/00192

63

On.

Calgaro

Ordine del giorno

9/1185/120

78

On.

Cazzola

Ordine del giorno

9/2320-A/1

88

On.

Cicchitto

Mozione

1/00066

45

On.

Cicchitto

Mozione

1/00184

85

On.

Colombo

Ordine del giorno

9/1713/154

52

On.

Corsini

Ordine del giorno

9/1713/155

49

On.

Costantini

Ordine del giorno

9/1185/39

77

On.

Di Biagio

Ordine del giorno

9/1714/8

51

On.

Evangelisti

Ordine del giorno

9/1185/64

51

On.

Evangelisti

Mozione

1/00215

60

On.

Evangelisti

Mozione

1/00190

71

On.

Farinone

Ordine del giorno

9/1875/23

67

On.

Fassino

Mozione

1/00065

45

On.

Fedi

Ordine del giorno

9/1713/166

51

On.

Fedi

Ordine del giorno

9/1714/5

51

On.

Formisano Anna Teresa

Ordine del giorno

9/1713/203

51

On.

Franceschini

Mozione

1/00165

85

On.

Ginoble

Ordine del giorno

9/1185/119

77

On.

Lenzi

Ordine del giorno

9/1185/158

79

On.

Lo Monte

Ordine del giorno

9/1707/8

82

On.

Lombardo

Ordine del giorno

9/1972/34

82

On.

Maran

Ordine del giorno

9/2226/1

56

On.

Maran

Mozione

1/00140

60

On.

Marantelli

Ordine del giorno

9/1875/18

66

On.

Margiotta

Ordine del giorno

9/2206/42

69

On.

Martella

Ordine del giorno

9/1875/11

66

On.

Milo

Ordine del giorno

9/1386/252

82

On.

Mogherini Rebesani

Mozione

1/00174

71

On.

Mura

Ordine del giorno

9/1972/48

72

On.

Narducci

Ordine del giorno

9/1386/64

51

On.

Narducci

Risoluzione conclusiva

8/00050

62

On.

Palagiano

Ordine del giorno

9/1972/59

74

On.

Palomba

Ordine del giorno

9/2031-A/23

81

On.

Pedoto

Ordine del giorno

9/2105/39

84

On.

Pes

Ordine del giorno

9/2105/33

84

On.

Pianetta

Mozione

1/00209

60

On.

Pianetta

Mozione

1/00191

71

On.

Picierno

Ordine del giorno

9/1875/36

67

On.

Porta

Ordine del giorno

9/1386/191

51

On.

Rosato

Ordine del giorno

9/2362/1

89

On.

Stefani

Risoluzione conclusiva

8/00049

53

On.

Tassone

Ordine del giorno

9/1366/54

55

On.

Tortoli

Risoluzione conclusiva

8/00037

76

On.

Turco Livia

Ordine del giorno

9/2105/30

84

On.

Turco Livia

Ordine del giorno

9/2468/87

84

On.

Vannucci

Ordine del giorno

9/2206/46

68

On.

Vietti

Mozione

1/00068

45

On.

Vietti

Mozione

1/00210

60

On.

Villecco Calipari

Ordine del giorno

9/2047-A/2

58

On.

Zacchera

Ordine del giorno

9/2198/5

51

On.

Zacchera

Ordine del giorno

0/1714/III/1

51

On.

Zacchera

Ordine del giorno

9/2105-A/2

80

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sezione III

 

RELAZIONI AL PARLAMENTO

E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle eventuali nuove relazioni ove previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.


 

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento

 

            Il Servizio per il controllo parlamentare effettua un monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri, nonché altri soggetti non governativi, devono trasmettere periodicamente al Parlamento come stabilito dalle vigenti disposizioni legislative.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, in sintonia con il processo di semplificazione legislativa in atto.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari interessate per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.


 

In evidenza a ottobre 2009

 

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione i riscontri effettuati con gli uffici ministeriali, connessi all’attività di monitoraggio della trasmissione al Parlamento delle relazioni previste da disposizioni di legge, svolta dal Servizio per il controllo parlamentare, si sono concentrati, in particolare, sugli adempimenti di competenza dei Ministeri degli affari esteri, dell'ambiente, per i beni e le attività culturali, della difesa, della giustizia, delle infrastrutture e trasporti, dello sviluppo economico e della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Tale attività ha permesso di affinare ulteriormente la ricognizione di tutti gli obblighi di legge finora censiti nella banca dati curata dal Servizio, conclusa prima della pausa estiva dei lavori parlamentari, e dei cui esiti si è già dato conto. In particolare, il riscontro effettuato con riferimento ai Ministeri citati ha consentito di accertare, almeno in alcuni casi, sulla base di informazioni fornite dalle stesse amministrazioni, le ragioni sostanziali della mancata trasmissione di talune relazioni (ed eventualmente l’opportunità di considerare superato il relativo obbligo), od anche la necessità di rivedere la ripartizione delle competenze alla luce della riorganizzazione della struttura di Governo dovuta al passaggio alla XVI legislatura. Peraltro, l’accertamento delle competenze nei casi in cui la norma che prevede la trasmissione di una relazione faccia generico riferimento al Governo, piuttosto che a singoli Dicasteri e la relazione medesima non sia mai stata trasmessa (e pertanto non sia possibile accertare in via di fatto l’amministrazione che assume l’onere di predisporla) rappresenta una questione specifica che come tale è stata sottoposta al vaglio della Presidenza del Consiglio, dalla quale si è in attesa di una risposta conclusiva.

Allo stato, il lavoro svolto ha evidenziato che tre delle amministrazioni all’inizio citate – beni e attività culturali, difesa e giustizia – risultano ad oggi pienamente adempienti, ossia senza nessuna relazione in ritardo rispetto alla data prevista di trasmissione.

Si fa inoltre presente che la situazione del Ministero degli affari esteri non è sostanzialmente dissimile da quella delle altre tre amministrazioni segnalate. Infatti, a carico di tale Dicastero risulta una sola relazione in ritardo, precisamente quella sull’attuazione della legge recante “Norme per la messa al bando delle mine antipersona”, che tuttavia, il Ministero ha riferito essere stata inviata, in data 16 ottobre 2009, alla firma dei ministri della difesa e dello sviluppo economico, in ottemperanza a quanto previsto dalla norma istitutiva dell'obbligo.

Si segnala inoltre che continua l'invio di relazioni che ottemperano ad obblighi da tempo vigenti ed in precedenza mai trasmesse, le cosiddette "prime trasmissioni", come già evidenziato nella precedente pubblicazione: nello specifico si tratta della relazione del Ministero dell'economia e delle finanze avente ad oggetto l'attività svolta e i risultati conseguiti dalla Cassa depositi e prestiti Spa, prevista dal decreto-legge n. 269 del 2003, e della relazione di competenza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali sull'attività svolta, il bilancio di previsione e la consistenza dell'organico dell'Ente nazionale delle sementi elette (ENSE), ex articolo 30 della legge n. 70 del 1975, norma della quale si è approfonditamente trattato nel paragrafo "In evidenza a settembre 2009".

Da ultimo, si dà conto dell'iter relativo alla relazione concernente l'andamento del processo di liberalizzazione e di privatizzazione del trasporto aereo: annunciata nella seduta dell'Assemblea del 21 settembre 2009, la relazione è stata ritirata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti al fine di una riconsiderazione complessiva dei dati e delle notizie in essa contenuti, nuovamente trasmessa ed annunciata alla Camera, nella nuova versione, il 22 ottobre 2009.


 

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo

1°- 31 ottobre 2009

 

 

Relazioni governative

 

Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.P.R. 309/1990,

art. 1, co. 15

Conclusioni della Conferenza nazionale sulle politiche antidroga e sui problemi connessi alla diffusione delle sostanze stupefacenti e psicotrope

(Trasmessa dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle politiche per la famiglia, al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile)

(Dati relativi alla V Conferenza, svoltasi a Trieste dal 12 al 14 marzo 2009, Doc. XXX-bis n. 1)

II Giustizia

XII Affari sociali

19/10/2009

 

 

Ministero degli affari esteri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 49/1987,

art. 2, co. 2

Previsionale e programmatica sull'attività di cooperazione allo sviluppo

(Allegata allo stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2010)

(Dati relativi alla previsione per il 2010)

III Affari esteri

21/10/2009

 

 

Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 244/2007,

art. 3, co. 68

Stato della spesa ed efficacia nell'allocazione delle risorse e grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta

(Dati relativi al 2008, Doc. CCVIII n. 16)

I Affari costituzionali

V Bilancio

VIII Ambiente

13/10/2009

 

 

Ministero per i beni e le attività culturali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 163/1985,

art. 6, co. unico

Utilizzazione del Fondo unico per lo spettacolo e andamento complessivo dello spettacolo

(Dati relativi al 2008, Doc. LVI n. 2)

VII Cultura

6/10/2009

D.Lgs. 19/1998,

art. 24, co. 3

Attività svolta dalla Fondazione "La Biennale di Venezia"

(Dati relativi al 2008, Doc. CLXX n. 2)

VII Cultura

21/10/2009

L. 70/1975,

art. 30, co. 5

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell'Istituto per il credito sportivo (ICS)

(Trasmessa dal Ministero relativamente ai profili di propria competenza)

(Dati relativi al 2008 corredati dal bilancio riferito alla medesima annualità – PRIMA RELAZIONE)

VI Finanze

VII Cultura

21/10/2009

 

 

Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 468/1978,

art. 30, co. 2

Stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico e situazione di cassa

(Dati aggiornati al 31 marzo 2009, comprensivi del raffronto con i risultati del precedente biennio, Doc. XXV n. 5)

V Bilancio

8/10/2009

D.L. 269/2003,

art. 5, co. 16

Attività svolta e risultati conseguiti dalla Cassa depositi e prestiti (CDP S.p.a.)

(Dati relativi al 2008 – PRIMA RELAZIONE - Doc. CCXX n. 1)

V Bilancio

VI Finanze

27/10/2009

 

 

Ministero della giustizia

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 553/1996,

art. 6-ter,

co. unico

Stato di attuazione del programma di costruzione e adattamento di stabilimenti di sicurezza destinati a consentire il trattamento differenziato dei detenuti e disponibilità del personale necessario all'utilizzazione di tali stabilimenti

(Predisposta dal Ministero della giustizia e trasmessa dal ministro per i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al I semestre 2009, Doc. CXVI-bis n. 3)

II Giustizia

15/10/2009

L. 244/2007,

art. 3, co. 68

Stato della spesa ed efficacia nell'allocazione delle risorse e grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta

(Dati relativi al 2008 – PRIMA RELAZIONE  -Doc. CCVIII n. 17)

I Affari costituzionali

II Giustizia

V Bilancio

20/10/2009

 

 

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 194/1998,

art. 1, co. 4

Andamento del processo di liberalizzazione e di privatizzazione del trasporto aereo

(Dati aggiornati al 30 giugno 2009, Doc. LXXI n. 1)

IX Trasporti

22/10/2009

 

 

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 297/1999,

art. 8, co. 2

Efficacia degli interventi del Fondo per le agevolazioni alla ricerca (FAR)

(Dati relativi al 2007, Doc. CXXXVII n. 1)

X Attività produttive

22/10/2009

 

 

Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 519/1973,

art. 25, co. unico

Risultati dell'attività svolta dall'Istituto superiore di sanità

(Dati relativi all'attività del 2008 e quadro di riferimento sul contesto organizzativo e normativo dell'Ente, Doc. XXIX n. 2)

XII Affari sociali

6/10/2009

L. 376/2000,

art. 8, co. 1

Stato di attuazione della legge concernente "Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping" e attività svolta dalla Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive

(Dati relativi al 2008, Doc. CXXXV n. 2)

XII Affari sociali

19/10/2009

 

 

Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 70/1975,

art. 30, co. 5

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell'Ente nazionale delle sementi elette - ENSE

(Dati relativi al 2008 con allegati il conto consuntivo riferito alla medesima annualità e il bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2009 - PRIMA RELAZIONE)

XIII Agricoltura

19/10/2009

 

 

Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 775/1970,

art. 30, co. unico

Stato della pubblica amministrazione

(Allegata alla Relazione previsionale e programmatica per l'anno 2010,Doc. XIII n. 2)

(Dati relativi al 2008, Doc. XIII n. 2-ter. Alla relazione sono allegati: la rilevazione sui distacchi e permessi sindacali retribuiti e sulle aspettative e permessi sindacali non retribuiti, prevista dall'articolo 50, comma 3, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, comprensiva del monitoraggio della spesa per le prerogative sindacali nel settore pubblico, previsto dall'articolo 12 della legge 4 marzo 2009, n. 15, riferita all'anno 2008; la rilevazione sulle aspettative e permessi per funzioni pubbliche elettive, prevista dall'articolo 50, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, riferita all'anno 2008; e un rapporto sull'ICT (Information and communication technology) nella pubblica amministrazione)

I Affari costituzionali

V Bilancio

XI Lavoro

27/10/2009

 

 

Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 244/2007,

art. 3, co. 68

Stato della spesa ed efficacia nell'allocazione delle risorse e grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta

(Dati riferiti all'attività del Ministero dello sviluppo economico e degli ex Ministeri delle comunicazioni e del commercio internazionale, relativi al 2008, Doc. CCVIII n. 15)

I Affari costituzionali

V Bilancio

IX Trasporti

X Attività produttive

1°/10/2009

L. 184/1975,

art. 5, co. unico

Stato di avanzamento del progetto di collaborazione Alenia Aeronautica-Boeing per la produzione del velivolo B767

(Dati aggiornati al 30 giugno 2009, Doc. XXXIX n. 3)

X Attività produttive

20/10/2009

 

Ministro per i rapporti con le regioni

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 76/2000,

art. 29, co. 2

Decisioni assunte, ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione, in merito alle leggi delle regioni a statuto ordinario che approvano il rendiconto generale della regione

(Trasmessa dal ministro per i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al 2009, Doc. LXXXVI n. 2)

I Affari costituzionali

V Bilancio

15/10/2009

 

 

Relazioni non governative

 

nessuna

 

 

 

 

 

Nuove relazioni previste da fonti normative (*)

 

 

Relazioni governative

 

Fonte

Ministero competente

Oggetto

Delibera CIPE del 26/6/2009,

n. 47, art. 3, co. 1

Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE)

Stato di utilizzo delle risorse finanziarie assegnate alla regione Abruzzo per interventi in materia di edilizia scolastica, a seguito degli eventi sismici verificatisi nel mese di aprile 2009

 

 

(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino

 

 

 

 

Relazioni non governative

 

nessuna



[1] (...) 1. All'articolo 26 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel comma 1 sono apportate le seguenti modificazioni:a) nel secondo periodo le parole: «31 marzo 2009» sono sostituite dalle seguenti: «31 ottobre 2009»;b) dopo il secondo periodo e' aggiunto il seguente: «Il termine di cui al secondo periodo si intende comunque rispettato con l'approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri degli schemi dei regolamenti di riordino.». 2. All'articolo 2, comma 634, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 le parole: «30 giugno 2009» sono sostituite dalle seguenti: «31 ottobre 2009» e le parole da «su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione» fino a «Ministri interessati» sono sostituite dalle seguenti: «su proposta del Ministro o dei Ministri interessati, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, il Ministro per la semplificazione normativa, il Ministro per l'attuazione del programma di Governo e il Ministro dell'economia e delle finanze».

 

[2] (…) 1.  In vista del relativo necessario riordino, gli enti sottoposti alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nonché le società sulle quali lo stesso Ministero esercita, direttamente o indirettamente, il controllo e la vigilanza adeguano entro il 30 aprile 2009 i propri statuti, prevedendo un numero massimo di componenti dei rispettivi consigli di amministrazione non superiore a cinque, di cui uno designato dalla Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome. Nei trenta giorni successivi all'approvazione dello statuto si procede al rinnovo dei consigli di amministrazione degli enti e delle società, nonché degli altri organi previsti dai rispettivi ordinamenti.

 

 

[3] (...) 2. Il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, previa acquisizione del parere della Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, e, successivamente, dei pareri delle Commissioni parlamentari competenti, che sono resi entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento della richiesta, un decreto legislativo per il riordino del sistema delle stazioni sperimentali per l’industria con riattribuzione delle competenze e conseguente soppressione dell’Istituto nazionale per le conserve alimentari (…).

 

[4] (...) 1.  E' istituita l’Agenzia per la sicurezza nucleare. L’Agenzia svolge le funzioni e i compiti di autorità nazionale per la regolamentazione tecnica, il controllo e l’autorizzazione ai fini della sicurezza delle attività concernenti gli impieghi pacifici dell’energia nucleare, la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi e dei materiali nucleari provenienti sia da impianti di produzione di elettricità sia da attività mediche ed industriali, la protezione dalle radiazioni, nonché le funzioni e i compiti di vigilanza sulla costruzione, l’esercizio e la salvaguardia degli impianti e dei materiali nucleari, comprese le loro infrastrutture e la logistica. 2.  L’Agenzia è composta dalle strutture dell’attuale Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale dell’ISPRA e dalle risorse dell’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente (ENEA), attualmente preposte alle attività di competenza dell’Agenzia che le verranno associate. (...) 8.  L’Agenzia è organo collegiale composto dal presidente e da quattro membri. I componenti dell’Agenzia sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. Il Presidente del Consiglio dei ministri designa il presidente dell’Agenzia, due membri sono designati dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e due dal Ministro dello sviluppo economico. Prima della deliberazione del Consiglio dei ministri, le competenti Commissioni parlamentari esprimono il loro parere e possono procedere all’audizione delle persone individuate. In nessun caso le nomine possono essere effettuate in mancanza del parere favorevole espresso dalle predette Commissioni. Il presidente e i membri dell’Agenzia sono scelti tra persone di indiscusse moralità e indipendenza, di comprovata professionalità ed elevate qualificazione e competenza nel settore della tecnologia nucleare, della gestione di impianti tecnologici, della sicurezza nucleare, della radioprotezione, della tutela dell’ambiente e della sicurezza sanitaria (...). 12.  Gli organi dell’Agenzia e i suoi componenti durano in carica sette anni.(...). 15.  Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, è approvato lo statuto dell’Agenzia, che stabilisce i criteri per l’organizzazione, il funzionamento, la regolamentazione e la vigilanza della stessa in funzione dei compiti istituzionali definiti dalla legge.. (...)

 

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero. Pertanto la somma degli atti segnalati ai Ministeri può non coincidere con il totale degli atti da segnalare.

*Le mozioni e le risoluzioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell’Assemblea o delle Commissioni.