Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 33/XVI GIUGNO 2011
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 33    Progressivo: 2011
Data: 22/06/2011
Descrittori:
ATTIVITA' PARLAMENTARE NON LEGISLATIVA   CONTROLLO SUL GOVERNO
NOMINE IN ENTI   ORDINE DEL GIORNO
RELAZIONI GOVERNATIVE     


Notiziario mensile

Numero 33/XVI

GIUGNO 2011

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare


INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza a maggio 2011 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di maggio 2011 6

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di maggio 2011 o previste in scadenza entro il 31 luglio 2011 15

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 31 luglio 2011 20

Sezione II 21

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 21

In evidenza a maggio 2011 22

Note annunciate al 31 maggio 2011 in attuazione di atti di indirizzo 29

Ministero degli affari esteri 29

Ministero dell'interno 43

Ministero del lavoro e delle politiche sociali 60

Ministro per le pari opportunità 72

Ministero della salute 77

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 31 maggio 2011 78

Sezione III 81

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 81

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 82

In evidenza a maggio 2011 83

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1°- 31 maggio 2011 85

Relazioni governative 85

Relazioni non governative 90

Nuove relazioni previste da fonti normative 91

Relazioni governative 91

Relazioni non governative 91


AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.



















Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI






















La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, relativa al controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, nel mese di maggio 2011 (e nella prima parte del mese di giugno 2011), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 luglio 2011 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nuove nomine effettuate e di quelle in scadenza in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo della citata legge n. 14/1978, entro il 31 luglio 2011, con l’indicazione dei titolari, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza a maggio 2011


La prima sezione della pubblicazione “l’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti, monitorando il mese di maggio e l'inizio di quello di giugno 2011, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di luglio 2011. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno conto sia delle cariche rinnovate nel mese di maggio 2011, sia di quelle da rinnovare entro la fine di luglio 2011, nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.


IN QUESTO NUMERO:


- Italo Cerise, commissario straordinario dell'Ente parco nazionale del Gran Paradiso, il 29 aprile 2011 è stato nominato presidente dell'ente stesso.


    - A maggio 2011 sono stati prorogati i mandati dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali dell'Appennino lucano - Val d'Agri – Lagonegrese, dell'Alta Murgia e della Majella.


    - Si anticipa che nel mese di giugno 2011 è stato nominato il nuovo presidente dell'Autorità portuale di Civitavecchia, Pasqualino Monti, e sono in corso di nomina, dopo che le competenti Commissioni delle Camere hanno espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina nei mesi di maggio e giugno, i presidenti delle Autorità portuali di Bari, Taranto e Brindisi, rispettivamente Francesco Palmiro Mariani, Sergio Prete e Hercules Haralambides.


- Si anticipa anche che il Consiglio dei ministri del 9 giugno 2011 ha deliberato la nomina di Carlo Deodato a presidente e di Giovanni Bruno e Francesco Soro a componenti del collegio dell’Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale, e di Albero Gauzolino a presidente della Cassa di previdenza delle forze armate.


    - Nei mesi di giugno e luglio 2011, se non saranno sopraggiunte nuove nomine o proroghe, sono previsti in scadenza i mandati (tutti di durata trimestrale) dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali del Gargano Stefano Pecorella e delle Cinque terre, Aldo Cosentino (con il subcommissario Silvio Vetrano).


- A luglio 2011 sono anche previsti in scadenza i mandati di commissario straordinario di Paolo Cescon (con i subcommissari Francesco Adornato, Antonio Michele Coppi e Antonio Palmisano) presso il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA e di Amalia Ghisani come presidente dell'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS.


Per completezza si informa che i componenti del consiglio di amministrazione dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa (per il quale è previsto il parere parlamentare sulla nomina del presidente) Francesco Tatò (amministratore delegato), Cesare Geronzi (vicepresidente), Paolo Annunziato, Gian Mario Anselmi, Mario Romano Negri, Pierluigi Ciocca, Marcello De Cecco, Ferruccio Ferranti, Fabrizio Gianni, Ademaro Lanzara, Claudio Petruccioli, Giovanni Puglisi e Giuseppe Vacca, essendo stati nominati per il triennio 2008-2010 il 29 aprile 2008 dall'assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 2007, sono previsti in scadenza entro 120 o 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale 2010, quindi entro il 30 aprile o il 30 giugno 2011


Per l’approfondimento sulle nomine e le scadenze nei singoli enti si rinvia alle relative note.




a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di maggio 2011


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.

Qualora lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare, ulteriori rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gran Paradiso

Presidente:


Italo Cerise

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalla Commissione

13° Territorio e ambiente (Senato) il 26/1/2011 e dalla Commissione VIII Ambiente (Camera)

il 2/2/2011


29/4/2011

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con le regioni interessate


Con D.M. del 29 aprile 2011 il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con le regioni Piemonte e Valle d'Aosta, ha nominato per un quinquennio Italo Cerise nuovo presidente dell'Ente parco nazionale del Gran Paradiso (nomina su cui, tra gennaio e febbraio 2011, le competenti Commissioni parlamentari avevano espresso pareri favorevoli), contestualmente al consiglio direttivo. Cerise era commissario straordinario dell'Ente parco dall'aprile 2010.

Glienti parco nazionali sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, legge quadro sulle aree protette, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate e previa espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari.

La nomina dei presidenti degli enti parco è disciplinata dal comma 3 dell’articolo 9 della legge n. 394/1991, secondo cui: il presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente d'intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco nazionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'ente parco ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili che sottopone alla ratifica del consiglio direttivo nella seduta successiva. Il successivo comma 4 specifica che: il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate (…), mentre il comma12 (come modificato dal comma 8 dell’articolo11-quaterdecies del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 convertito dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248) stabilisce che gli organi dell'ente parco durano in carica cinque anni.Sulle nomine dei presidenti di questi enti viene richiesto il parere parlamentare ai sensi dell’articolo 1 della citata L. n. 14/1978.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale dell'Appennino lucano - Val d'Agri - Lagonegrese


Commissario straordinario:


Domenico Totaro

Nomine comunicate al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciate alla Camera il 24/5/2011

5/5/2011

(con decorrenza 6/5/2011)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Ente parco nazionale dell'Alta Murgia

Commissario straordinario:


Massimo Avancini

9/5/2011

(con decorrenza 11/5/2011)

Ente parco nazionale della Majella

Commissario straordinario:


Franco Iezzi

Nomina comunicata al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 6/6/2011

18/5/2011

(con decorrenza 19/5/2011)


Il mandato del commissario straordinario dell'Ente parco nazionale dell'Appennino lucano - Val d'Agri – Lagonegrese, Domenico Totaro, è stato prorogato, per tre mesi, con D.M. n. 72 del 5 maggio 2011, con decorrenza 6 maggio 2011, comunicato al Parlamento e annunciato alla Camera il 24 maggio 2011.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha altresì comunicato la proroga di tre mesi del mandato di Massimo Avancini a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale dell'Alta Murgia, effettuata con decreto n. 73 del 9 maggio 2010 e decorrenza dal 11 maggio 2011, anch'esso comunicato al Parlamento e annunciato alla Camera il 24/5/2011.

Infine lo stesso ministro ha prorogato per un mese l'incarico di Franco Iezzi a commissario straordinario dell'Ente parco nazionale della Majella, con D.M. n. 80 del 18 maggio 2011, con decorrenza dal 19 maggio 2011, nomina, si anticipa, comunicata alla Camera e annunciata il 6 giugno 2011. Iezzi era statonominato dapprima per tre mesi con D.M. del 18 febbraio 2011, con decorrenza 19/2/2011, annunciato alla Camera il 7 marzo 2011.







Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Agenzia nazionale di regolamentazione del servizio postale

Presidente:


Carlo Deodato

Parere favorevole espresso, ai sensi dell' articolo 2, comma 6, del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261, come modificato dall’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 31 marzo 2011, n. 58, dalla Commissione IX Trasporti (Camera)

il 31 /05/2011 e dalla 8ª Commissione Lavori pubblici, comunicazioni (Senato) l'8/6/2011

9/6/2011

D.P.R., previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e previa espressione del parere obbligatorio e vincolante da parte delle competenti Commissioni parlamentari

Componenti del collegio:


Giovanni Bruno e Francesco Soro


Si anticipa che il Consiglio dei ministri del 9 giugno 2011 ha deliberato, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, la nomina di Carlo Deodato a presidente e di Giovanni Bruno e Francesco Soro a componenti del collegio dell’Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale. Le proposte di nomina erano state trasmesse al Parlamento dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e annunciate il 17 maggio 2011, ai sensi dell'articolo 2, comma 6, del D.Lgs. 22 luglio 1999, n. 261, come modificato dall’articolo 1, comma 2, del D.Lgs. 31 marzo 2011, n. 58 (attuazione della direttiva 2008/6/CE che modifica la direttiva 97/67/CE, per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali della Comunità, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 29 aprile 2011, n. 98) e assegnate per il parere, obbligatorio e vincolante, alle Commissioni Trasporti della Camera e Lavori pubblici e comunicazioni del Senato, che hanno espresso parere favorevole rispettivamente il 31 maggio 2011 e, si anticipa, l'8 giugno 2011.

Il citato comma 2 dell'articolo 1 del D.Lgs. n. 58/2011, stabilisce tra l'altro che: 1. è istituita l'Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale (...) la quale è designata autorità nazionale di regolamentazione per il settore postale ai sensi dell'articolo 22 della direttiva 97/67/CE e successive modificazioni. 2. L'Agenzia è soggetto giuridicamente distinto e funzionalmente indipendente rispetto agli operatori del settore postale. 3. L'Agenzia opera sulla base di principi di autonomia organizzativa, tecnico-operativa, gestionale, di trasparenza e di economicità. (...). L'Agenzia svolge, con indipendenza di valutazione e di giudizio, le seguenti funzioni: a) regolazione dei mercati postali; b) partecipazione ai lavori e alle attività dell'Unione europea e internazionali (...); c) adozione di provvedimenti regolatori in materia di qualità e caratteristiche del servizio postale universale di cui all'articolo 12 (...); d) adozione di provvedimenti regolatori in materia di accesso alla rete postale e relativi servizi, determinazione delle tariffe dei settori regolamentati e promozione della concorrenza nei mercati postali; e) svolgimento (...) dell'attività di monitoraggio, controllo e verifica del rispetto di standard di qualità del servizio postale universale; f) vigilanza (...) sull'assolvimento degli obblighi a carico del fornitore del servizio universale e su quelli derivanti da licenze ed autorizzazioni (...); g) analisi e monitoraggio dei mercati postali, con particolare riferimento ai prezzi dei servizi (...).

6. Le funzioni dell'Agenzia di programmazione, indirizzo, regolazione e controllo nelle materie di cui al comma 4 sono affidate ad un Collegio costituito da tre membri, di cui uno con funzioni di Presidente, nominati con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico. Le designazioni effettuate dal Governo sono previamente sottoposte al parere delle competenti Commissioni parlamentari. In nessun caso le nomine possono essere effettuate in mancanza del parere favorevole espresso dalle predette Commissioni. Le medesime Commissioni possono procedere all'audizione delle persone designate. I membri del Collegio sono scelti tra persone dotate di indiscusse moralità e indipendenza, alta e riconosciuta professionalità e competenza nel settore. La carica di componente del Collegio è incompatibile con incarichi politici elettivi, né possono essere nominati componenti coloro che abbiano interessi di qualunque natura in conflitto con le funzioni dell'Agenzia. (...). 9. I membri del Collegio dell'Agenzia durano in carica tre anni e possono essere confermati una sola volta. (...).

12. Sono trasferite all'Agenzia le funzioni di cui al comma 4, attualmente svolte dal Ministero dello sviluppo economico - Direzione generale per la regolamentazione del settore postale, di cui all'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 28 novembre 2008, n. 197, con le inerenti risorse umane, finanziarie e strumentali. (...).

15. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, entro un mese dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo di attuazione della direttiva 2008/6/CE, è approvato lo statuto dell'Agenzia, con cui sono definite, nel rispetto del presente decreto, le finalità e i compiti istituzionali, i criteri di organizzazione e funzionamento, le competenze degli organi e le modalità di esercizio delle funzioni. (...).


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Autorità portuale di Bari

Presidente:


Francesco Palmiro Mariani

Parere favorevole espresso, ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 14/1978, dalla Commissione IX Trasporti (Camera)

il 31 /05/2011 e, si anticipa, dalla 8° Commissione Lavori pubblici, comunicazioni (Senato) il 1/06/2011

In corso di nomina

D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio

Autorità portuale di Taranto

Presidente:


Sergio Prete

Autorità portuale di Brindisi

Presidente:


Hercules Haralambides


Autorità portuale di Civitavecchia

Presidente:


Pasqualino Monti

7/6/2011


Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con lettere del 10 maggio 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 14/1978, le richieste di parere parlamentare sulle proposte di nomina di Francesco Palmiro Mariani a presidente dell'Autorità portuale di Bari, di Sergio Prete a presidente dall'Autorità portuale di Taranto, di Pasqualino Monti a presidente dell'Autorità portuale di Civitavecchia e di Hercules Haralambides a presidente dell'Autorità portuale di Brindisi. Le competenti Commissioni di Camera e Senato hanno espresso parere favorevole sulle proposte di nomina, rispettivamente, il 31 maggio 2011 e, si anticipa, il 1° giugno 2011. Si anticipa anche che Monti è stato nominato presidente con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 7 giugno 2011.

Le autorità portuali sono state istituite dalla legge 28 gennaio 1994, n. 84, con compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali e delle altre attività commerciali ed industriali esercitate nei porti. L’autorità portuale ha inoltre poteri di regolamentazione e di ordinanza, anche in riferimento alla sicurezza rispetto a rischi di incidenti connessi alle suddette attività ed alle condizioni di igiene del lavoro, sovrintende alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nell'ambito portuale, compresa quella per il mantenimento dei fondali, previa convenzione con il Ministero delle infrastrutture, ed ha competenza nell’affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale. L'autorità portuale ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L’art. 8 della suddetta legge n. 84/1994 stabilisce che i presidenti di questi enti siano nominati dall’allora Ministro dei trasporti e della navigazione (oggi Ministro delle infrastrutture e dei trasporti), d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Cassa di previdenza delle Forze armate

Presidente:


Alberto Gauzolino

Parere favorevole espresso, ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 14/1978, dalla Commissione IV Difesa (Camera) l'8/6/2011 e 4° Difesa (Senato) il 1/6/2011



9/6/2011

D.P.R. emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del Ministro della difesa


Si anticipa che il Consiglio dei ministri del 9 giugno 2011 ha deliberato, su proposta del Ministro della difesa, la nomina di Alberto Gauzolino a presidente della Cassa di previdenza delle Forze armate. Il precedente presidente, Cristano Bettini, era stato nominato per tre anni con D.P.R. 2 luglio 2010, con decorrenza 1° luglio 2010 (a seguito della deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della difesa del 18 giugno 2010) ed era previsto in scadenza il 1° luglio 2013, ma a maggio 2011 è stato nominato Sottocapo di Stato Maggiore della difesa: è stato pertanto richiesto il parere parlamentare sulla proposta di nomina di Gauzolino a nuovo presidente sulla quale, si anticipa, le competenti commissioni di Camera e Senato hanno formulato parere favorevole rispettivamente l'8 e il 1° giugno 2011.

Il consiglio di amministrazione della Cassa era stato nominato con D.M. del Ministro della difesa del 21 aprile 2010, con decorrenza dal 1° luglio 2010. Con successivo decreto del 27 luglio 2010 il consiglio è stato integrato dei due membri effettivi mancanti, Piga e Palmieri.

Le sei preesistenti casse militari di Esercito, Marina militare, Aeronautica militare e Arma dei carabinieri, sono state riordinate attraverso il loro accorpamento e la razionalizzazione dei relativi organi di indirizzo, amministrazione, gestione e controllo, con D.P.R. 4 dicembre 2009, n. 211, pubblicato sulla G.U. del 29 gennaio 2010, n. 23, al fine di conseguire generali economie d'impiego delle risorse umane, strumentali e finanziarie, nonché di incrementare l'efficienza e migliorare la qualità dei servizi resi agli iscritti. Le suddette casse sono state accorpate quindi nella Cassa di previdenza delle Forze armate, quale organo con personalità giuridica di diritto pubblico istituito nell'ambito della struttura organizzativa del Ministero della difesa, alla cui vigilanza è sottoposta, avvalendosi del Capo di stato maggiore della difesa.

Il consiglio di amministrazione è costituito da tredici membri titolari, nominati con decreto del Ministro della difesa, e ha poteri di indirizzo, programmazione, amministrazione e controllo strategico nei confronti di ciascun fondo previdenziale. Formano il consiglio: a) personale militare in servizio attivo, rappresentante le singole categorie di personale di Forza armata, di cui due membri per l'Esercito, due per la Marina militare, due per l'Aeronautica militare e tre per l'Arma dei carabinieri, proposti per la nomina, rispettivamente, dai Capi di stato maggiore di Forza armata e dal Comandante generale dell'Arma dei carabinieri, nell'ambito di una terna di candidati segnalata per ciascun membro al Ministro della difesa dal Capo di stato maggiore della difesa, in modo da garantire anche la piena libertà di scelta nella nomina del presidente e del vice presidente. Con le stesse modalità, dalla medesima terna di candidati sono altresì nominati nove supplenti, i quali possono partecipare con diritto di voto ai lavori del consiglio di amministrazione in sostituzione dei corrispondenti titolari nei casi di assenza o impedimento; b) un magistrato contabile e un dirigente del Ministero dell'economia e delle finanze, designati dalle istituzioni di rispettiva appartenenza, nonché un esperto del settore attuariale o previdenziale, scelto dal Ministro della difesa; c) un rappresentante degli ufficiali in quiescenza titolari dell'assegno speciale, scelto tra il personale in congedo su proposta delle associazioni di categoria. Il presidente è scelto tra i membri effettivi del consiglio di amministrazione, e nominato su proposta del Ministro della difesa, secondo le modalità previste dall'articolo 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni. Per la nomina a presidente è designato un ufficiale di grado non inferiore a generale di divisione o corrispondente, in base a un criterio di rotazione tra le Forze armate, sentito il Capo di stato maggiore della difesa e previa intesa con gli organi di vertice delle Forze armate. È coadiuvato o, in caso d'impedimento, sostituito da un vice presidente, nominato con decreto del Ministro della difesa tra i consiglieri, su proposta dello stesso presidente. Se militare, il vice presidente è di grado non inferiore a generale di brigata o corrispondente, nonché di Forza armata diversa dal presidente.




b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di maggio 2011
o previste in scadenza entro il 31 luglio 2011



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gargano

Commissario straordinario:


Stefano Pecorella

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

4/6/2011 e comunque non oltre la nomina del presidente

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Ente parco nazionale delle Cinque terre

Commissario straordinario:


Aldo Cosentino (con il sub commissario

Silvio Vetrano)


1/7/2011 e comunque non oltre la nomina del presidente



Nei mesi di giugno e luglio 2011, se non saranno sopraggiunte nuove nomine o proroghe, sono previsti in scadenza i mandati (tutti di durata trimestrale) dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali del Gargano e delle Cinque terre. Su questi enti in generale, si veda supra alla sottosezione "a" alla nota relativa all'Ente parco nazionale del Gran Paradiso.

Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura di nomina

Autorità portuale di Bari

Commissario straordinario:


Francesco Palmiro Mariani

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978


20/7/2011 e comunque non oltre la nomina del presidente


D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti


Nella sottosezione "a" è riportato come il commissario in scadenza a luglio dell'Autorità portuale di Bari, Francesco Palmiro Mariani, abbia ottenuto il parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti come candidato per un secondo mandato come presidente dell'Autorità.

Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura di nomina

Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura

CRA

Commissario straordinario:


Paolo Cescon (con i subcommissari Francesco Adornato,

Antonio Michele Coppi e

Antonio Palmisano)

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978


31/7/2011, e comunque non oltre la nomina degli organi

D.M. del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali



Il 31 luglio 2011 scadrà il mandato di Commissario straordinario di Paolo Cescon (con i subcommissari Francesco Adornato, Antonio Michele Coppi e Antonio Palmisano) presso il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA. Il 5 dicembre 2010 era scaduto il mandato di Romualdo Coviello come presidente del CRA (nominato per un quadriennio con D.P.C.M. del 5 dicembre 2006). Alla conclusione del successivo periodo di 45 giorni di prorogatio, di cui al D.L. n. 293/1994, convertito dalla L. n. 444/1994, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha nominato Paolo Cescon commissario straordinario dell’ente, coadiuvato da tre subcommissari.

Il CRA è stato istituito con il D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 454 di riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59. E’ un ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale e con istituti distribuiti sul territorio. Il CRA ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è posto sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed è dotato di autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. Gli istituti scientifici e tecnologici e le relative sezioni operative, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 novembre 1967, n. 1318, e alla legge 6 giugno 1973, n. 306, costituiscono gli istituti del Consiglio, mantenendo la propria autonomia scientifica, amministrativa, contabile e finanziaria. Il Consiglio, attraverso i suoi istituti, svolge, valorizza e promuove la ricerca scientifica e applicata e l'innovazione, anche al fine di promuovere uno sviluppo agricolo e rurale sostenibile; individua processi produttivi e tecniche di gestione innovativi anche attraverso miglioramenti genetici e l’applicazione e il controllo delle biotecnologie; fornisce consulenza ai ministeri, alle regioni e alle province autonome; favorisce il processo di trasferimento dei risultati ottenuti alle imprese e collabora a tal fine con le regioni; esegue ricerche a favore di imprese del settore agricolo, ittico e agroindustriale. Tali attività sono svolte anche nel quadro della collaborazione scientifica e tecnologica con le università e le loro strutture di ricerca, con gli istituti e laboratori del Consiglio nazionale delle ricerche e con altri enti pubblici di ricerca.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura di nomina

Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo

ENPALS

Presidente:


Amalia Ghisani

Parere parlamentare ai sensi dell'art. 1 della L. n. 14/1978

31/7/2011



D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti e d'intesa con il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Ente



Il secondo mandato della presidente dell’Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, Amalia Ghisani, essendo stato rinnovato con D.P.R. del 31 luglio 2007, scadrà il 31 luglio 2011 (il primo era scaduto il 29 maggio 2007, essendo stata nominata con D.P.R. del 29 maggio 2003).

L’ENPALS, istituito con D.L.vo C.P.S. 16/7/1947, n. 708, gestisce l’assicurazione obbligatoria (per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti) a favore dei lavoratori dello spettacolo e degli sportivi professionisti.

La figura del presidente dell’ENPALS è disciplinata dagli articoli 2 e 3 del D.P.R. 24 novembre 2003, n. 357 (“regolamento concernente norme per l'organizzazione ed il funzionamento dell'ENPALS in attuazione dell'articolo 43, comma 1, lettera c, della L. 27 dicembre 2002, n. 289”) secondo cui, e secondo quanto previsto dall’articolo 3 del decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479, e successive modificazioni, il presidente è nominato ai sensi della Legge 24 gennaio 1978 n. 14, con la procedura di cui all’articolo 3 della Legge 23 agosto 1988 n. 400, su proposta del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa espressione del parere parlamentare, dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.

Contestualmente alla richiesta di parere parlamentare prevista dalle predette disposizioni, si provvede ad acquisire l'intesa del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'ente, che deve intervenire nel termine di trenta giorni. In caso di mancato raggiungimento dell'intesa entro tale termine, il Consiglio dei Ministri può comunque procedere alla nomina con provvedimento motivato.

Si ricorda che con decreto dell'11 settembre 2008, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, in vista del riordino dell'ente e dovendo assicurare la continuità dell’azione amministrative dello stesso in modo da favorire la tempestiva adozione dei provvedimenti di riorganizzazione, aveva nominato la presidente Ghisani commissario straordinario dell’ENPALS fino all’adozione dei provvedimenti di riorganizzazione e di riordino sopra richiamati e comunque non oltre la data del 31 marzo 2009. Tale data era stata successivamente prorogata con due decreti ministeriali, non comunicati alle Camere, del 27/3/2009 e del 12/1/2010. Il 20 novembre 2008 (fino al 31 dicembre), al commissario erano stati attribuiti anche i poteri del Consiglio di indirizzo e di vigilanza, quest'ultimo ricostituito a gennaio 2009.



c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza entro il 31 luglio
2011


Per completezza si informa che i componenti del consiglio di amministrazione dell'Istituto dell'Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa (per il quale è previsto il parere parlamentare sulla nomina del presidente) Francesco Tatò (amministratore delegato), Cesare Geronzi (vicepresidente), Paolo Annunziato, Gian Mario Anselmi, Mario Romano Negri, Pierluigi Ciocca, Marcello De Cecco, Ferruccio Ferranti, Fabrizio Gianni, Ademaro Lanzara, Claudio Petruccioli, Giovanni Puglisi e Giuseppe Vacca, essendo stati nominati per il triennio 2008-2010 dall'assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 2007, il 29 aprile 2008, sono previsti in scadenza entro 120 o 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale 2010, quindi entro il 30 aprile o il 30 giugno 2011. Si ricorda che il presidente dell'ente Giuliano Amato è stato nominato con D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio, del 20 febbraio 2009 per cinque anni rinnovabili, a seguito dei pareri favorevoli espressi dalle Commissioni Cultura e Istruzione delle Camere, il 18 febbraio 2009.

L'istituto è nato nel 1925 per iniziativa di Giovanni Treccani e di Giovanni Gentile, ed ha per oggetto la compilazione, l'aggiornamento, la pubblicazione e la diffusione della Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti e delle opere che ne derivano o vi si richiamano. L’Istituto, riconosciuto quale ente di diritto privato di interesse nazionale e istituzione culturale dalla legge n. 123 del 2 aprile 1980, è indipendente dallo Stato e da altri enti, anche per la parte finanziaria.


















Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza a maggio 2011


Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 41 ordini del giorno,3 risoluzioni e 2 mozioni.

Di tali attuazioni 20sono state trasmesse dal Ministero dell'interno, 14 dal Ministero degli affari esteri, 9 dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 2 dal Ministro per le pari opportunità ed 1 dal Ministero della salute.

Si riscontra pertanto un modesto incremento nel numero delle attuazioni: 46 a fronte delle 39 del mese di aprile.


Sul piano del numero complessivo delle attuazioni trasmesse rispetto al totale degli atti segnalati a ciascun Dicastero, dall’inizio della legislatura ad oggi, nel mese di maggio si registra quale amministrazione maggiormente adempiente il Ministero della difesa, con 142 atti attuati su 158 (con una percentuale di attuazione del 90%). Seguono il Ministero degli affari esteri, con 179 atti di indirizzo attuati su 261 segnalati (con una percentuale di attuazione del 69%), il Ministero dell’interno, con 187 atti attuati su 306 (con una percentuale del 61%) edil Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con 222 atti attuati su 442 (con una percentuale di attuazione del 50%).



Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 41 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:

13 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3778, divenuto legge n. 220 del 2010, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri, dal Ministero dell'interno, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministro per le pari opportunità.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3778, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 155, di cui finora attuati 49;


7 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3857, divenuto legge n. 217 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 12 novembre 2010, n. 187, recante misure urgenti in materia di sicurezza. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3857, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 22, di cui finora attuati 14;


6 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 4086, divenuto legge n. 10 del 2011, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie”.Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'interno, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministero della salute.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.4086, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 216, di cui finora attuati 8;


2 attuazionidanno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 1441-quater-A, 1441-quater-C, 1441-quater-E e 1441-quater-F, divenuti leggen. 183 del 2010, concernente Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'interno e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti agli Atti Camera 1441-quater-A, 1441-quater-C, 1441-quater-E e 1441-quater-F, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 72, di cui finora attuati 34;


2 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'Atto Camera 3720, divenuto legge n. 25 del 2011, concernente “Interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili”. Tali atti da indirizzo sono stati attuati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3720, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 2, entrambi attuati;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1366, divenutolegge n. 125 del 2008, diConversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.1366, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 40, di cui finora attuati 23;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell’Atto Camera 1857, divenutolegge n. 186 del 2008, diConversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 2 ottobre 2008, n. 151, recante misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell’interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1857, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 22, di cui finora attuati 7;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1891, divenutolegge n. 189 del 2008, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, recante disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.1891, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 49, di cui finora attuati 4;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2714, divenuto legge n. 141 del 2009, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 agosto 2009, n. 103, recante disposizioni correttive del decreto-legge anticrisi n. 78 del 2009”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 2714, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 216, di cui finora attuati 36;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3210, divenuto legge n. 25 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative". Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3210, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 70, di cui finora attuati 17;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3146, divenuto legge n. 42 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, recante interventi urgenti concernenti enti locali e regioni”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3146, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 15, di cui finora attuati 7;


1 attuazionerisponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame degli Atti Camera 2449-A e 2449-C, divenuti legge n. 96 del 2010, concernente "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2009". Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli A.C. 2449-A e 2449-C, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 18, di cui finora attuati 5;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame degli Atti Camera44 e 44-B, divenutilegge n. 120 del 2010 concernente “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti agli Atti Camera 44 e 44-B, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 30, di cui finora attuati 3;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3638, divenuto legge n. 122 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3638, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 342, di cui finora attuati 36;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3290, divenuto legge n. 136 del 2010, concernente “Piano straordinario contro le mafie, nonché delega al Governo in materia di normativa antimafia”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 3290, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 26, di cui finora attuati 2;


1 attuazione dà seguito all'unico ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 3834, divenuto leggen. 2 del 2011, recante “Ratifica ed esecuzione del Protocollo che modifica il Protocollo sulle disposizioni transitorie allegato al Trattato sull'Unione europea, al Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e al Trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, fatto a Bruxelles il 23 giugno 2010. Procedura per l'assegnazione del seggio supplementare spettante all'Italia nel Parlamento europeo". Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3996, divenuto legge n. 9 del 2011, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 228 recante proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia".Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero degli affari esteri.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3996, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 9, di cui finora attuati 2.



Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione dopo la pubblicazione della legge cui essi si riferiscono sulla Gazzetta Ufficiale.

In particolare, nel periodo 1° - 31 maggio 2011 sono stati così sollecitati 5 ordini del giorno*riferiti alla legge n. 62 del 2011, recante “Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”(A.C. 52), inviati al Ministero della giustizia.


Nel periodo considerato sono state inoltre segnalatedal Servizio per il controllo parlamentare 10 risoluzioni**:

- ALESSANDRI ed altri n. 7/00531 e BRATTI ed altri n. 7/00537, concernenti la localizzazione di un deposito di gas da realizzare nel comune di Rivara, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

- FUGATTI ed altri n. 7/00538, sulle problematiche concernenti l'iscrizione presso il registro delle imprese degli atti di trasferimenti di quote di società a responsabilità limitata, al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministero dello sviluppo economico;

- MARGIOTTA ed altri n. 7/00545, concernente le risorse necessarie per sostenere la regione Basilicata nella gestione delle conseguenze delle calamità naturali che l'hanno recentemente colpita, al Ministero dell'economia e delle finanze;

- VALDUCCI n. 7/00562, concernente agevolazioni per la sosta dei veicoli muniti di contrassegno a servizio di soggetti disabili, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- VELO ed altri n. 7/00564, concernente le caratteristiche del contrassegno per la circolazione e la sosta dei veicoli a servizio dei disabili, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- VELO ed altri n. 7/00565, concernente l'interpretazione dell'articolo 330 del decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992, recante l'istituzione di commissioni mediche locali, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ed al Ministero della salute;

- CODURELLI ed altri n. 8/00119, sui tempi di emanazione dei decreti relativi alla cassa integrazione, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

- FRANZOSO ed altri n. 8/00120, concernente l'utilizzo delle risorse della programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali e del fondo per le aree sottoutilizzate, al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale.

- COMAROLI ed altri n. 8/00121, concernente il regime tributario delle cessioni di impianti, di rami d'azienda e di emittenti nel settore radiotelevisivo, al Ministero dell'economia e delle finanze.


Sono state inoltre segnalatedal Servizio per il Controllo parlamentare 10 mozioni:

- DELLA VEDOVA ed altri n. 1/00612, RAO ed altri n.1/00614 (Nuova formulazione nel testo modificato nel corso della seduta), FERRANTI ed altri n. 1/00615 (Nuova formulazione nel testo modificato nel corso della seduta), COSTA, LUSSANA, BELCASTRO ed altri n. 1/00616, BERNARDINI ed altri n. 1/00617 (Testo modificato nel corso della seduta), DI PIETRO ed altri n. 1/00618 (Testo modificato nel corso della seduta), MOSELLA ed altri n. 1/00619 (Testo modificato nel corso della seduta),concernenti iniziative relative alla situazione delle carceri, al Ministero della giustizia;

- FRANCESCHINI ed altri n. 1/00633 (Nuova formulazione), GALLETTI, DELLA VEDOVA, VERNETTI, LO MONTE, LA MALFA ed altri n. 1/00634, REGUZZONI, CICCHITTO e SARDELLI n. 1/00636, concernenti l'impegno italiano in Libia, al Ministero degli affari esteri ed al Ministero della difesa.





Note annunciate al 31 maggio 2011
in attuazione di atti di indirizzo


Ministero degli affari esteri


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00374

Mozione

Mogherini Rebesani

Assemblea

17/05/2011

III

Iniziative per il disarmo e per la non proliferazione nucleare


La mozione Mogherini Rebesani ed altri n. 1/00374, accolta dal Governo ed approvata dall'Assemblea nella seduta del 3 giugno 2010, impegnava l'esecutivo: a svolgere un ruolo attivo a sostegno delle misure di disarmo e non proliferazione nucleare in tutte le sedi internazionali proprie; a prendere parte attiva nello sviluppare ulteriormente il dibattito già avviato in seno all'Alleanza atlantica sul futuro del deterrente nucleare all'interno dei confini europei, anche nel quadro di un processo negoziale con la Federazione russa sul controllo degli armamenti; ad approfondire con gli alleati, nel quadro del nuovo concetto strategico della Nato, il ruolo delle armi nucleari sub-strategiche ed a sostenere l'opportunità di addivenire ad una loro progressiva, ulteriore riduzione, nella prospettiva della loro eliminazione.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

L'Italia ha sempre espresso una coerente ed univoca volontà generale di pervenire ad un mondo privo di armi nucleari, svolgendo, in tutte le sessioni internazionali volte a sostenere il processo di disarmo nucleare e di non proliferazione, un ruolo attivo affinché vengano fissati obiettivi "realistici e conseguibili" in materia.

Tale posizione è stata confermata anche in occasione del Vertice NATO di Lisbona. Quest'ultimo ha fatto emergere due importanti risultati politici per i quali il nostro Paese si era fortemente adoperato.

E' stata ribadita la necessità che la politica di sicurezza dell'Alleanza Atlantica tenga in adeguata considerazione la dimensione del disarmo nucleare e convenzionale e ne faccia anzi un elemento strategico della propria dottrina.

E' stata anche sottolineata la necessità di rendere la capacità di deterrenza dell'Alleanza Atlantica meno dipendente dal fattore nucleare, a fronte di uno scenario di sicurezza internazionale in profonda evoluzione, con nuove insidiose sfide all'orizzonte.

Si tratta della medesima impostazione che il Governo aveva fatto valere nella Dichiarazione sulla non proliferazione del Vertice G8 de L'Aquila, primo strumento internazionale a menzionare "l'opzione zero".

L'Italia considera un successo anche il fatto che il nuovo Concetto Strategico abbia posto le premesse per ulteriori riduzioni degli arsenali nucleari della NATO, stabilendo un collegamento con la riduzione complessiva degli arsenali nucleari in Europa, alla quale dobbiamo vigorosamente puntare nel preminente interesse di sicurezza delle nostre popolazioni e mantenendo ben fermo il quadro consensuale della NATO.

L'impegno del Governo italiano in direzione di un disarmo graduale e progressivo esce quindi rafforzato anche dal nuovo Concetto Strategico della NATO e dalla Dichiarazione Finale di Lisbona. Esso costituisce uno dei principali punti qualificanti dell'azione internazionale dell'Italia”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/32

Ordine del giorno

Maran

Assemblea

17/05/2011

III

Reintegro delle risorse destinate alla cooperazione internazionale

9/3778-A/70

Ordine del giorno

Pezzotta


Gli ordini del giorno Maran ed altri n. 9/3778-A/32 e Pezzotta ed altri n. 9/3778-A/70, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnavano l'esecutivo ad adottare iniziative volte a ripristinare le risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo e alla gestione nelle sfide globali.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo ha sempre confermato l'intenzione dell'Italia di rispettare gli impegni assunti in materia di aiuto allo sviluppo, pur nel contesto delle note esigenze di rigore finanziario, e da ultimo durante il Vertice di New York sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio svoltosi a settembre 2010.

L'impegno italiano è volto ad accelerare il perseguimento degli "Obiettivi di Sviluppo del Millennio", promuovendo un processo di ammodernamento degli strumenti di intervento improntato al rispetto degli impegni assunti insieme agli altri donatori, ai Paesi partner e alle Organizzazioni Internazionali in materia di efficacia degli aiuti.

In particolare, si sono orientati gli sforzi verso una più puntuale e attenta ricognizione dei dati complessivi sull'aiuto pubblico allo sviluppo italiano, resa possibile grazie alla costituzione di un 'Tavolo Tecnico sull'Aiuto Pubblico allo Sviluppo', organismo tecnico di coordinamento fra il MAE e il MEF e le Amministrazioni e gli Enti erogatori di aiuto pubblico.

Il Ministero degli affari esteri ha aggiornato lo strumento delle 'Linee Guida e indirizzi di programmazione' per il triennio 2011-2013, nelle quali si individuano i Paesi prioritari per la Cooperazione accorpati in un'unica categoria.

E' stato inoltre adottato, il 1° marzo 2011, il 'Secondo Piano programmatico per l'efficacia degli aiuti' (Piano Efficacia 2), che consentirà sia di portare a termine le attività pendenti del primo Piano Efficacia, sia di avviare nuove azioni al fine di rendere l'aiuto italiano sempre più efficace e monitorabile in vista del Quarto Foro sull'efficacia degli aiuti che si terrà a Busan, in Corea del Sud, dal 30 novembre al 2 dicembre 2011.

In coerenza con i principi relativi al finanziamento per lo sviluppo, sanciti dalle Conferenze di Monterrey e Doha e con le politiche di partenariato tra settore pubblico e privato per lo sviluppo del settore privato nei PVS, è stata avviata l'iniziativa definita SMILE (Systemic Multi-stakeholder Italian Leveraging Aid). Obiettivo principale di tale iniziativa è stimolare la crescita endogena del settore privato nei Paesi partner.

Ha proseguito, inoltre, la propria attività il Tavolo interistituzionale della Cooperazione italiana, avviato nel giugno 2010 dal Ministero degli esteri e dal Ministero dell'economia, con tutti gli attori italiani che operano nel campo dello sviluppo (Regioni ed Enti locali, Fondazioni, Università, imprese, Confindustria, Lega Cooperative, società civile, ONG) con l'obiettivo primario di definire una visione strategica del 'Sistema Italia' di cooperazione allo sviluppo ('overarching policy vision for development').

I1 Governo si è altresì attivato per cogliere le opportunità di fondi aggiuntivi derivanti da strumenti internazionali, come la 'cooperazione delegata' in ambito UE per poter gestire risorse comunitarie e/o di altri Stati membri per la realizzazione di progetti di sviluppo. A tal fine, sono state avviate le procedure per accedere ai finanziamenti comunitari nell'ambito degli accordi delegati.

In sintesi, nonostante la delicata congiuntura di finanza pubblica, il Governo ha proseguito la propria azione nel settore della cooperazione allo sviluppo al fine di assicurare un utilizzo sempre più efficace delle risorse disponibili”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2714/243

Ordine del giorno

Pezzotta

Assemblea

17/05/2011

III

Gestione dei fondi destinati alla cooperazione internazionale

9/3778-A/35

Ordine del giorno

Tempestini


L'ordine del giorno Pezzotta n. 9/2714/243, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 2 ottobre 2009, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di destinare al finanziamento degli stanziamenti in favore dei Paesi in via di sviluppo, una quota parte delle risorse affluenti nelle casse dello Stato per effetto delle disposizioni relative allo scudo fiscale.

L'ordine del giorno Tempestini ed altri n. 9/3778-A/35, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a riportare nella legge di bilancio annuale gli stanziamenti per la partecipazione alle banche e ai fondi internazionali non in un aggregato onnicomprensivo ma in voci distinte, ovvero ad accompagnare lo stanziamento complessivo con una scheda illustrativa analitica circa la destinazione delle somme, da riportare nella relazione tecnica del Governo e da indicare per singole voci nell'ambito della scheda programma, al fine di assicurare una maggiore trasparenza e consentire l'attività di controllo e di indirizzo propria del Parlamento; ad assicurare che l'invio al Parlamento della relazione annuale sull'attività di banche e fondi di sviluppo a carattere multilaterale e sulla partecipazione finanziaria italiana alle risorse di detti organismi abbia una cadenza annuale e non biennale come è avvenuto fino ad oggi; a rendere effettivo il coordinamento tra il Ministero dell'economia e delle finanze e il Ministero degli affari esteri al fine di garantire un'intesa tra le due Amministrazioni volta a rendere le priorità e le modalità di partecipazione dell'Italia a banche e fondi di sviluppo a carattere multilaterale coerenti con le scelte di politica internazionale.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il costante impegno attuato dal Governo nell'ambito della cooperazione allo sviluppo per rispettare le istanze di solidarietà e gli impegni internazionali assunti si esplica, pur nelle note esigenze di rigore finanziario, in un graduale piano di riallineamento delle risorse a disposizione.

In conformità ai principali orientamenti internazionali in materia e alla crescente attenzione ai parametri non solo quantitativi, ma anche qualitativi, l'azione italiana è volta a contemperare le procedure previste dalla normativa vigente sulla cooperazione (legge 49/87) con iniziative e documenti programmatici finalizzati ad una maggiore efficacia e razionalizzazione degli aiuti.

I1 Governo attribuisce grande importanza alla presentazione al Parlamento della Relazione annuale sull'attività di Banche e Fondi di sviluppo, ai sensi del combinato disposto degli artt. 3 e 4 della legge 49/87. La trasmissione del documento, ad opera del Ministero degli esteri, avviene a seguito della ricezione degli elementi dal MEF e dell'approvazione del CIPE.

II Ministero degli affari esteri e dell'economia operano in sinergia per assicurare il più efficace coordinamento nel settore della cooperazione allo sviluppo.

Ai sensi dell'art. 9 della legge 49/87, il Comitato Direzionale per la Cooperazione allo Sviluppo annovera tra i suoi membri un rappresentante del Ministero dell'economia e delle finanze. La fase preparatoria alle riunioni e lo svolgimento di esse si caratterizza per una stretta collaborazione tra tutte le Amministrazioni facenti parte del Comitato, che partecipano con loro rappresentanti ai lavori e alle decisioni dell'organo.

Inoltre, la Direzione Rapporti Finanziari Internazionali del Ministero dell'economia e la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli affari esteri copresiedono il Tavolo Interistituzionale avviato il 21 giugno 2010, con l'obiettivo di ottimizzare il "Sistema Italia della cooperazione" attraverso un coordinamento sistematico di tutti gli attori in questo ambito.

I rappresentanti dei due Ministeri presiedono altresì il Tavolo Tecnico sull'Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS), il cui fine principale è la definizione di un piano di programmazione delle attività di cooperazione. A conferma del forte coordinamento MAE-MEF, nell'ambito del Tavolo Tecnico APS e' stata introdotta 'e-Room': una soluzione informatica per lo scambio dei dati relativi al piano di intervento.

I due Ministeri collaborano anche attraverso un proficuo scambio di informazioni e pareri, su specifiche questioni legate alle attività del "Fondo Globale anti-AIDS, tubercolosi e malaria" (GFATM), con specifico riferimento alla 'joint funding platform'. A tale iniziativa per il rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali (ideata nell'ambito dell' "High Level Task Force" di cui fa parte il MEF) partecipano sia il Fondo sia la "Global Alliance for Vaccines andImmunisation" (GAVI) e la BancaMondiale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

7/00229

Risoluzione

Narducci

Commissione

31/05/2011

III


Relazioni bilaterali con la Confederazione Elvetica

7/00230

Risoluzione

Farina Renato


Le risoluzioni Narducci n. 7/00229 e Renato Farina 7/00230, approvate dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 26 novembre 2009, impegnavano l'esecutivo ad assumere iniziative diplomatiche adeguate a creare un clima più disteso nelle relazioni tra l'Italia e la Confederazione elvetica, tenendo conto degli importanti vincoli esistenti tra i due Paesi e dell'esigenza di tutelare gli interessi dei lavoratori frontalieri e dei comuni di confine.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“I nostri lavoratori transfrontalieri in Svizzera rappresentano un'importante risorsa, tenuta in grande considerazione dal Governo, sia per il contributo allo sviluppo delle ottime relazioni con il Paese confinante sia per il ritorno finanziario assicurato in particolare ai Comuni italiani di frontiera.

Si stima che attualmente in Svizzera, e in particolar modo nel Canton Ticino, vi siano circa 45.000 lavoratori frontalieri italiani, i quali costituiscono nel Cantone di lingua italiana oltre il 21,5% degli occupati. La percentuale dei connazionali sul totale dei frontalieri occupati in Svizzera è pari al 22,8% (52,6% francesi, 21,4% tedeschi, 3,2% austriaci).

La situazione fiscale dei frontalieri italiani è determinata dall'accordo bilaterale firmato a Roma il 3 ottobre 1974 e successivamente entrato a far parte integrante della Convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni, sottoscritta a Roma il 9 marzo 1976 ed entrata in vigore il 27 marzo 1979. Ai sensi di tale accordo, i Cantoni svizzeri, nei quali prestano la loro opera lavoratori italiani, sono tenuti a versare allo Stato italiano il 38,8% delle imposte sul reddito. Si stima che, in virtù di tale accordo, dal solo Canton Ticino i Comuni di frontiera italiani ricevano circa 50 milioni di franchi.

Va segnalato che esiste un analogo accordo in vigore tra la Svizzera e l'Austria che prevede una percentuale di ristorno pari al 12,5% che, se fosse applicata anche ai nostri lavoratori, ridurrebbe sensibilmente la cifra versata ai nostri Comuni.

A febbraio 2011 il Partito Popolare Democratico ticinese ha proposto di chiedere alle Autorità federali la rinegoziazione del suddetto Accordo per rimediare all'assenza di reciprocità nei riguardi dei residenti della fascia di frontiera svizzera che lavorano nella fascia di frontiera italiana e portare il ristorno a carico dei Cantoni elvetici ad una percentuale analoga a quella vigente con l'Austria.

In merito a tale iniziativa la Consigliera Federale per le Finanze Evelyn Widmer-Schlumf ha, tuttavia, evidenziato che il Governo elvetico non ha per il momento intenzione di ridiscutere l'Accordo in quanto quest'ultimo è parte integrante della Convenzione sulle doppie imposizioni con l'Italia.

In questo contesto, il Governo è impegnato ad attuare i passi diplomatici più opportuni a tutela degli interessi dei nostri lavoratori nel caso in cui la questione dovesse essere risollevata da parte elvetica.

Al contempo il Governo attribuisce la massima importanza allo sviluppo delle relazioni bilaterali con la Confederazione elvetica, in un quadro di proficua collaborazione e alla luce degli storici legami di amicizia tra i due Paesi”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00085

Risoluzione conclusiva

Pianetta

Commissione

31/05/2011

III

Partecipazione italiana al Millenium Summit delle Nazioni Unite


La risoluzione conclusiva Pianetta ed altri n. 8/00085, accolta dal Governo e approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 29 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a mantenere, in generale, le sedi multilaterali al centro della gestione delle problematiche dello sviluppo, operando anche in seno all'Unione europea per accrescere l'efficienza e l'impegno delle Nazioni Unite; a delineare un quadro esaustivo degli adempimenti da parte dell'Italia con riferimento agli impegni assunti nelle sedi internazionali rispetto alle tematiche connesse agli obiettivi del millennio, al fine di incrementare il grado di mutual accountability tra Paesi donatori, ad economia emergente e Paesi destinatari, anche in vista del summit del settembre 2010; a formulare proposte concrete, da sottoporre alla comunità internazionale, in tema di efficacia, trasparenza e prevedibilità degli aiuti, anche al fine di ridurne la frammentazione; ad elaborare, anche alla luce del Piano d'azione della Commissione europea, iniziative in tema di strumenti finanziari innovativi, tenendo nella giusta considerazione la riflessione svolta in occasione dell'esame di proposte per la tassazione delle transazioni finanziarie internazionali; a valorizzare, nel confronto con la comunità internazionale, la significativa prestazione italiana nella contribuzione finanziaria alle banche e ai fondi di sviluppo a carattere multilaterale, in qualità di Paese membro del consesso G7/G8, nonché fondatore dell'Unione europea, dell'area dell'euro e della maggior parte delle banche di sviluppo; a provvedere ad informare tempestivamente il Parlamento sullo stato della partecipazione finanziaria italiana alle istituzioni finanziarie internazionali; a valorizzare, nel confronto con gli altri Governi, il ruolo propulsivo che i Parlamenti nazionali possono avere nell'accrescere il consenso sulle tematiche del millennio e nel facilitare l'azione a favore dello sviluppo globale, anche in tempi di grave crisi per le economie nazionali; a procedere alla razionalizzazione complessiva delle iniziative di cooperazione allo sviluppo, individuando nel Ministero degli affari esteri la sede naturale ai fini della decisione politica e del coordinamento, provvedendo ad elaborare linee di riforma utili a innescare sinergie virtuose tra le diverse amministrazioni dello Stato e tra i diversi livelli di governo, centrale e periferico, interessati dagli interventi di cooperazione allo sviluppo; a condurre, nel confronto con il Parlamento, una riflessione sui criteri che guidano le scelte nazionali in tema di cooperazione allo sviluppo, in linea con le priorità di politica estera del sistema nazionale e con un'attenzione rivolta anche alle politiche commerciali.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Gli Obiettivi del Millennio, che sono stati oggetto dell'ampio dibattito svoltosi al Vertice di New York del settembre 2010, rivestono importanza primaria, riguardando l'intero spettro dello sviluppo e comprendendo le tematiche della lotta alla povertà e alle ingiustizie sociali a livello globale.

L'Italia è fortemente impegnata per contribuire ad accelerare il perseguimento degli Obiettivi, rispondendo all'appello delle Nazioni Unite per fronteggiare le minacce che possono derivare da forti sperequazioni a livello mondiale alla stabilità internazionale.

A tal fine, il Ministero degli affari esteri segue linee operative ispirate ad un concetto di aiuto allo sviluppo onnicomprensivo, basato sulla valorizzazione di tutte le fonti di finanziamento e sulla responsabilità di tutti gli attori coinvolti, siano essi pubblici o privati. Si sono compiuti passi in avanti anche sulla strada della semplificazione delle regole e del rafforzamento e aggiornamento delle risorse umane.

Come riconosciuto dal Comitato di Assistenza allo Sviluppo dell'OCSE nella revisione del 2010, la Farnesina ha predisposto sin dal 2009 il Piano Programmatico della Cooperazione per razionalizzare e indirizzare gli impegni finanziari delle attività verso una dimensione qualitativa oltre che quantitativa.

L'aiuto pubblico deve, infatti, costituire sempre più una leva ed un volano allo sviluppo piuttosto che una variabile statica.

Nell'attuale delicata congiuntura di finanza pubblica, la Cooperazione italiana si è adoperata per razionalizzare i metodi di intervento, proseguendo sul solco tracciato dalla legge 49/87 (secondo cui i canali per veicolare gli aiuti sono il bilaterale, il multilaterale e i progetti cosiddetti "promossi ONG") nonché in conformità alle "Linee guida" 2011-2013.

In questa cornice, il Governo è fortemente determinato ad assicurare il massimo contributo agli sforzi della comunità internazionale, ed in particolare delle Nazioni Unite, per il progressivo raggiungimento degli Obiettivi del Millennio”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00529

Mozione

Antonione

Assemblea

31/05/2011

III

Iniziative volte all'estradizione di Cesare Battisti


La mozione Antonione ed altri 1/00529, accolta dal Governo e approvata dall'Assemblea nella seduta del 18 gennaio 2011, impegnava l'esecutivo ad adottare una pluralità di iniziative finalizzate ad ottenere l'estradizione in Italia di Cesare Battisti.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo segue con la massima attenzione la vicenda relativa all'estradizione di Cesare Battisti, facendo valere con fermezza presso le autorità brasiliane le ragioni giuridiche alla base delle legittime aspettative italiane.

Il Capo dello Stato ed i Rappresentanti di Governo hanno colto ogni opportunità per esprimere alle autorità di Brasilia la forte attesa di giustizia legata all'estradizione di Battisti, in linea con la pronuncia del Tribunale Supremo Federale del 18 novembre 2009 che aveva autorizzato il Presidente brasiliano a consegnare all'Italia il connazionale, dichiarando nullo il precedente provvedimento di rifiuto.

La validità delle tesi italiane nella complessa vicenda era stata d'altronde già evidenziata dal fatto che le competenti autorità brasiliane non avevano esitato a sconfessare la decisione dell'allora Ministro della giustizia di concedere lo status di rifugiato a Cesare Battisti.

La Farnesina e la nostra Ambasciata a Brasilia hanno proseguito ai massimi livelli l'azione di sensibilizzazione anche verso il nuovo Esecutivo della Presidente Dilma Rousseff per confermare, in sede di dialogo politico con un Paese tradizionalmente amico, le immutate ragioni e aspettative italiane per una corretta interpretazione del Trattato bilaterale in materia di estradizione al fine dell'accoglimento della nostra istanza.

Il Governo italiano, pur deplorando il diniego dell'estradizione di Cesare Battisti, ha ritenuto importante mantenere i profili giuridici della vicenda nitidamente distinti dagli aspetti politici, percorrendo tutte le vie giurisdizionali possibili per ottenere l'estradizione del connazionale e contrastando sul piano giuridico la decisione del Presidente Lula che è in contraddizione con i principi basilari del diritto, offende le vittime del terrorismo italiano ed i loro familiari e opera, altresì, un'inversione rispetto al precedente verdetto del Tribunale Supremo Federale emesso in linea con il vigente Trattato bilaterale sull'estradizione.

In tale ottica, a febbraio 2011 si è proceduto al deposito presso il STF degli atti contro il diniego dell'estradizione di Battisti volti a dimostrare l'infondatezza delle motivazioni contenute nel parere dell'Avvocato Generale dell'Unione, nonché 1'incompetenza presidenziale di decidere nel merito dell'estradizione in base all'art. 3 del Trattato bilaterale.

Si è inoltre svolta una missione in Brasile del Dipartimento di Giustizia penale del Ministero della giustizia per approfondire e valutare insieme ai legali gli sviluppi del caso.

Qualora il ricorso di diritto interno brasiliano non avesse successo (allo stato attuale non vi è ancora un'indicazione definitiva sulla data della pronuncia del Tribunale Supremo Federale brasiliano), il Governo è intenzionato a valutare la possibilità di adire istanze di diritto internazionale: in questo senso, l'Accordo Italia Brasile di conciliazione e regolamento giudiziario del 1954 prevede la possibilità di istituire una Commissione di conciliazione e, nel caso in cui quest'ultima non riuscisse a risolvere la controversia entro un periodo di tempo prestabilito, di ricorrere alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja.

L'Italia, inoltre, si è da subito attivata anche sul fronte europeo, rappresentando le motivazioni alla base della decisione brasiliana come un'inaccettabile mancanza di rispetto non solo dell'ordinamento italiano, ma anche dell'intero sistema comunitario di garanzia dei diritti e delle libertà fondamentali.

E' stata pertanto inviata una lettera dal Ministro degli esteri ai principali partner comunitari, affinché sostengano le iniziative messe in campo dall'Italia volte ad ottenere l'estradizione di Cesare Battisti a dimostrazione che la vicenda tocca valori generali su cui è costruito anche l'ordinamento giuridico dell'intera Unione Europea”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/146

Ordine del giorno

Beltrandi

Assemblea

31/05/2011

III

Tutela della salute nell'ambito degli aiuti in favore dei Paesi in via di sviluppo


L'ordine del giorno Beltrandi ed altri n. 9/3778-A/146, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di vincolare i propri aiuti per la cooperazione allo sviluppo all'obbligo per i Paesi destinatari di prevedere i diritti sessuali e riproduttivi tra i loro obiettivi e le loro azioni di governo.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“La promozione della salute globale rappresenta un diritto fondamentale e un fattore essenziale per la crescita socio-economica dei Paesi in via di sviluppo. Ad essa sono dedicati ben tre degli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio da perseguire entro il 2015 (riduzione della mortalità infantile, abbattimento della mortalità materna e accesso universale ai sistemi di salute riproduttiva e alle cure contro AIDS, malaria e altre malattie importanti).

L'impegno del Governo per favorire lo sviluppo della salute globale è stato nel corso degli ultimi anni di grande rilievo. La Cooperazione italiana ha, infatti, attivato collaborazioni con l'UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altri partner, per realizzare progetti nei Paesi in cui si registrano forti tassi di mortalità materna. Essi sono stati volti a migliorare i servizi sanitari di base ed i programmi di prevenzione e controllo dei rischi in gravidanza, incentivando l'assistenza al parto con l'impiego di personale qualificato coadiuvato da volontari e promuovendo 1'accesso alle cure ostetriche di emergenza.

Sono altresì stati realizzati programmi integrati di promozione dei diritti delle donne per la pianificazione familiare e la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale. Sono state anche avviate su scala globale importanti iniziative per la lotta alle mutilazioni genitali femminili, con il sostegno della cooperazione decentrata, della molteplicità di attori pubblici e privati (in particolare le ONG e l'associazionismo femminile) e in collaborazione con organismi multilaterali, quali UNICEF e UNFPA, con l'Organizzazione Mondiale per le Migrazioni (soprattutto per arginare fenomeni quali la tratta e lo sfruttamento di donne e bambine), e l'UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice).

In una logica di ottimizzazione delle attività di cooperazione allo sviluppo anche sul piano della tutela della salute globale, la Cooperazione italiana ha adottato, nel novembre 2010, le "Linee guida per l'uguaglianza di genere e la promozione delle donne" che recepiscono i principi stabiliti nella Conferenza su "Popolazione e Sviluppo" organizzata dalle Nazioni Unite nel 1994 al Cairo, nonché quelli fissati dalla Conferenza ONU sulle donne di Pechino nel 1995 e dalla Dichiarazione del Millennio.

In questo contesto, il Governo è impegnato a valutare attentamente, a seconda degli specifici contesti di intervento, l'opportunità di prevedere vincoli agli aiuti legati alla previsione dei diritti sessuali e riproduttivi tra gli obiettivi di governo locale. Ciò nel quadro dei principi internazionali in materia di aiuti allo sviluppo che, come indicato anche nell'Agenda di Accra, escludono condizionalità politiche ma contemplano la possibilità di prevedere condizioni, concordate con i partners, attinenti agli obiettivi delle attività di cooperazione”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3996-A/3

Ordine del giorno

Maran

Assemblea

31/05/2011

III

Rafforzamento dell'iniziativa politico-diplomatica nell'area dei Balcani


L'ordine del giorno Maran n. 9/3996-A/3, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 gennaio 2011, impegnava l'esecutivo ad adottare, anche nelle opportune sedi internazionali, ogni iniziativa utile a rafforzare l'iniziativa politico-diplomatica nell'area dei Balcani, anche assicurando che la presenza internazionale non scenda al di sotto dei livelli minimi necessari ad evitare l'inasprirsi delle tensioni che ancora permangono, nonché a reperire quanto prima le risorse economiche indispensabili per favorire la stabilizzazione dell'area e il processo di institution building.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“La politica estera del Governo italiano nei Balcani si sviluppa in continuità con il tradizionale impegno dell'Italia nella regione, focalizzando l'attenzione sul rafforzamento della collaborazione strategica con i singoli Paesi dell'area e sul convinto sostegno alle loro prospettive euro-atlantiche.

Tali principi sono stati più volte ribaditi dal Ministro e dai Sottosegretari agli esteri nelle frequenti occasioni di incontro con i massimi vertici politici dei Paesi dell'area (Croazia, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Albania, Serbia, ex-Repubblica Yugoslava di Macedonia-FYROM, Montenegro), che hanno confermato il ruolo di primo piano svolto dall'Italia nella regione.

Sia nell'ambito delle iniziative condotte dalle principali organizzazioni regionali ed internazionali che a livello bilaterale, l'Italia ha sempre assicurato il proprio sostegno all'accelerazione del processo di integrazione dei Balcani nell'UE e nella NATO.

La nostra partecipazione alle missioni internazionali nei Balcani è improntata ad uno spirito di collaborazione e trasparenza con gli organismi che ne detengono la guida, modulando l'impegno di risorse e personale anche alla luce della situazione di stabilità e sicurezza sul terreno.

Il Governo promuove, inoltre, il ruolo di importanti iniziative regionali quali l'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI) e l'Iniziativa Centro-Europea (InCE), che rappresentano essenziali centri propulsori di cooperazioni rafforzate a livello locale e fondamentali cornici di incontro fra Paesi UE e Paesi che aspirano ad integrarsi nelle strutture europee. In tale contesto, l'Italia incoraggia in particolare gli scambi a livello di società civile tra i Balcani e i Paesi membri dell'UE, che risultano facilitati dalla recente ulteriore estensione dell'esenzione dal visto Schengen a tutti i Paesi in considerazione ad eccezione del Kosovo”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3834-A/1

Ordine del giorno

Zeller

Assemblea

31/05/2011

III

Modifiche normative volte ad agevolare l'elezione di candidati di minoranze linguistiche al Parlamento europeo


L'ordine del giorno Zeller ed altri n. 9/3834-A/1, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a favorire una modifica normativa che consenta l'elezione di candidati, presentati da partiti o gruppi politici rappresentanti delle minoranze linguistiche, senza necessità di collegamento con una lista presente in tutte le circoscrizioni con lo stesso contrassegno.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo segue con grande attenzione i processi di riforma relativi alle modalità di elezione dei deputati al Parlamento europeo.

In questo contesto, particolare rilievo è stato attribuito al procedimento di ratifica del Protocollo, firmato a Bruxelles il 23 giugno 2010, che modifica il Protocollo sulle disposizioni transitorie allegato al Trattato sull'Unione Europea, al Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea e al Trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica.

Il Protocollo di modifica, che stabilisce l'incremento temporaneo di 18 seggi in seno al Parlamento europeo ed attribuisce all'Italia un seggio supplementare fino al termine della legislatura 2009-2014, è stato ratificato dall'Italia con Legge n. 2 del 14 gennaio 2011.

In una prospettiva più ampia, il Ministero degli affari esteri segue attentamente il dibattito attualmente in corso in seno al Parlamento europeo sulla proposta di modifica dell' "Atto relativo all'elezione dei membri del Parlamento europeo a suffragio universale diretto" del 20 settembre 1976.

Tale proposta prevede l'elezione di 25 nuovi deputati (in aggiunta ai 751 previsti dal Trattato di Lisbona) all'interno di una circoscrizione paneuropea con liste transnazionali. Il 19 aprile 2011 la Commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo ha approvato la relazione sulla proposta, che sarà sottoposta al voto dell'Assemblea plenaria quale prima tappa di un iter che si prevede comunque lungo ed articolato.

L'Italia è impegnata ad assicurare il proprio contributo a tale dibattito in seno al Parlamento europeo, che appare il contesto ideale all'approfondimento, in un'ottica europea e non solo italiana, delle istanze manifestate dalle minoranze linguistiche in riferimento alle procedure di elezione dei candidati all'Europarlamento”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/61

Ordine del giorno

Razzi

Assemblea

31/05/2011

III

Ripristino delle risorse necessarie a garantire un adeguato sostegno alle comunità italiane all'estero

9/3778-A/74

Ordine del giorno

Merlo Ricardo Antonio


Gli ordini del giorno Razzi ed altri n. 9/3778-A/61 e Ricardo Antonio Merlo ed altri n. 9/3778-A/74, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnavano l'esecutivo a recuperare le risorse necessarie a sostenere convintamente le comunità degli italiani all'estero e le loro istanze, nonché a valorizzare il patrimonio umano, culturale e economico che i nostri connazionali rappresentano.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo pone grande attenzione alle attività a sostegno delle comunità italiane all'estero, anche nel contesto delle note esigenze di rigore finanziario.

La riduzione dell'assegnazione al programma "Italiani nel mondo e politiche migratorie" determinatasi nel 2011 rispetto al 2010 appare ridimensionata se si conteggiano i fondi devoluti quest'anno per la prima volta, in applicazione delle nuove norme sull'autonomia gestionale e finanziaria delle sedi, direttamente agli uffici della rete diplomatico-consolare nei settori dell'assistenza diretta a favore dei connazionali indigenti e delle attività informative e culturali all'estero.

Particolare rilievo è stato assicurato anche ai finanziamenti per i contributi agli Enti che svolgono attività in favore delle collettività italiane, finanziamenti che vengono erogati dal Ministero degli esteri alle sedi diplomatico-consolare dopo che queste ultime hanno operato una verifica sulla congruità delle richieste di tali Enti in rapporto all'effettiva utilità per la collettività italiana.

In linea generale, sono stati avviati, d'intesa con il MEF, gli approfondimenti circa i possibili margini per provvedere ad un'auspicata integrazione dei fondi assegnati.

Pur nell'attuale delicata congiuntura finanziaria, il Governo è, infatti, impegnato a realizzare ogni possibile intervento a beneficio dei nostri connazionali mediante le rappresentanze diplomatiche e consolare, le quali svolgono una costante ottimizzazione delle risorse disponibili per assicurare la massima assistenza alle collettività italiane”.





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2011)

261

Note di attuazione pervenute

179

Percentuale

di attuazione

69%



Ministero dell'interno


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1857/24

Ordine del giorno

Rosato

Assemblea

17/05/2011

I

Riconoscimento di indennità a favore del Corpo nazionale dei vigili del fuoco


L'ordine del giorno Rosato ed altri n. 9/1857/24,accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 26 novembre 2008, impegnava l'esecutivo ad attuare i provvedimenti necessari ad avviare, per gli appartenenti al personale operativo e permanente del Corpo nazionale dei vigili del Fuoco, i processi di perequazione delle indennità - di funzione, di trasferta, di missione- attualmente riconosciute agli altri Corpi dei comparti sicurezza e difesa.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“All'esigenza di mantenere l'allineamento del trattamento economico degli appartenenti al Corpo nazionale dei vigili del fuoco a quello delle altre componenti del comparto sicurezza, viene riservata la massima considerazione.

Invero, l'articolo 9, comma l, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, recante "Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica", dispone, per gli anni 2011, 2012 e 2013, il congelamento del trattamento economico complessivo dei pubblici dipendenti, che non può superare il trattamento in godimento nel 2010.

In sede di conversione in legge del predetto provvedimento di urgenza, al fine di tenere conto della specificità del Comparto Sicurezza-Difesa è stato introdotto il comma 11-bis all'articolo 8, il quale prevede l'istituzione nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze di un fondo - con dotazione di 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 - destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato alle disposizioni di cui al comma 21 del richiamato articolo 9 del predetto decreto-legge.

Inoltre, più di recente e sempre in ragione della specificità del personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con il decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27, recante "Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco", la dotazione del citato fondo è stata incrementata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, di 115 milioni di euro”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3146-A/22

Ordine del giorno

Piffari

Assemblea

17/05/2011

I

Indicazione della dimensione e dell'ambito demografico per l'esercizio associato delle funzioni e dei servizi in forma di unione di comuni


L'ordine del giorno Piffari n. 9/3146-A/22, accolto dal Governo ed approvato dall'Assemblea nella seduta del 10 marzo 2010, osservato in premessa che le unioni appaiono la forma più idonea per la riorganizzazione dell'architettura amministrativa dei piccoli comuni, impegnava l'esecutivo a considerare l'opportunità di indicare una dimensione ed un ambito demografico di maggior impatto economico per l'esercizio associato delle funzioni e dei servizi in forma di unione di comuni.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Si fa riferimento all'ordine del giorno in oggetto che impegna il Governo a considerare l'opportunità di indicare una dimensione ed un ambito demografico di maggior impatto economico per l'esercizio associato delle funzioni e dei servizi in forma di unione dei comuni, rispetto a quello di 3.000 abitanti individuato dal disegno di legge in materia di nuovo ordinamento degli enti locali.

Si rappresenta, al riguardo, che le predette esigenze sono state successivamente recepite dalle disposizioni del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, nella legge 30 luglio 2010, n. 122, che ha introdotto l'obbligo, per i comuni fino a 5.000 abitanti, di esercitare le funzioni fondamentali previste dall'articolo 21 della legge 5 maggio 2009, n. 42, unicamente in forma associata, attraverso convenzione o unione (articolo 14, comma 28).

Detta norma ha previsto anche che, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri da adottarsi, su proposta del Ministro dell'interno, di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze, per il federalismo, per la semplificazione normativa e per i rapporti con le regioni, devono essere individuati sia il termine entro il quale i comuni assicurano il completamento delle disposizioni previste ai commi 26-30 del predetto articolo 14, sia il limite demografico minimo che deve raggiungere l'insieme dei comuni tenuti ad esercitare le funzioni fondamentali in forma associata.

Il predetto decreto è in corso di concertazione”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/63

Ordine del giorno

Pepe Mario (IR)

Assemblea

17/05/2011

I

Incremento delle dotazioni organiche e dei mezzi a disposizione delle Forze dell'ordine nel Cilento


L'ordine del giorno Mario Pepe (IR) n. 9/3778-A/63, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di incrementare le dotazioni organiche e i mezzi a disposizione delle Forze dell'ordine nel Cilento, con particolare riguardo ai comuni con maggiore presenza turistica; a rafforzare le tecnologie per il controllo del territorio, valutando la possibilità di adottare iniziative volte a introdurre specifiche disposizioni nel decreto-legge 12 novembre 2010, n. 187, recante misure urgenti in materia di sicurezza.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“In ordine all'omicidio del Sindaco di Pollica (Salerno), Angelo Vassallo, da cui prende le mosse l'atto parlamentare, sono in corso indagini, peraltro coperte da segreto istruttorio, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, coadiuvata da esperti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, intese a far piena luce non solo sugli autori materiali del delitto, ma anche sul movente e sul sottostante tessuto di interessi dal quale è scaturito.

Ciò premesso, circa il dispositivo delle Forze di polizia a presidio del territorio del Cilento, oggetto precipuo dell'ordine del giorno, si fa presente che la Polizia di Stato è presente nell'area con il Posto Polfer di Sapri e con il Distaccamento della Polizia stradale di Vallo della Lucania; il Commissariato distaccato di pubblica sicurezza di Battipaglia, invece, dista circa 70 chilometri dal Comune di Pollica.

L'Arma dei Carabinieri, deputata in via prioritaria al controllo di quell'area, è capillarmente presente con le Compagnie di Vallo della Lucania, di Acropoli e di Sapri, da cui dipendono gli omonimi Nuclei operativi e radiomobili, nonché 34 stazioni così ripartite:

Complessivamente i militari dell'Arma sono 367 ed il rapporto con il numero di abitanti (pari a 1/781) è pressoché in linea con i dati provinciale (1/728), regionale (1/778) e nazionale (1/769).

La stazione del Carabinieri di Pollica, in particolare, dispone di 8 militari e quella ubicata nel comune limitrofo di Sessa Cilento di 5.

Anche la Guardia di Finanza, che, seppure impegnata prevalentemente in compiti di polizia economica e finanziaria, concorre anch'essa all'attuazione dei piani coordinati di prevenzione generale, è presente sul territorio con la Compagnia di Acropoli, le Tenenze di Vallo della Lucania e di Sapri e le Brigate di Marina di Casalvelino, Santa Maria di Castellabate e Marina di Camerota.

In particolare, a Casalvelino, comune limitrofo a Pollica, è ubicata una brigata, forte di 13 operatori.

Si evidenzia, infine, che, qualora vengano programmati controlli straordinari nella zona, il dispositivo territoriale sopra descritto viene supportato da unità specializzate provenienti dai Reparti prevenzione crimine della Polizia di Stato e dalle Compagnie intervento operativo dell'Arma dei Carabinieri.

Alla luce di quanto precede, pertanto, eventuali potenziamenti organici permanenti del predetto presidio delle Forze di polizia territoriali potranno essere valutati compatibilmente con le priorità di altri uffici e reparti delle Forze dell'ordine distribuiti sul territorio nazionale e nell'ambito della pianificazione delle risorse disponibili per il corrente anno ai fini delle nuove immissioni in servizio.

Sotto il profilo della prevenzione generale, si soggiunge peraltro che le strategie per l'ottimale impiego dei militari dell'Arma nei servizi di controllo del territorio vengono periodicamente rivisitate e che gli stessi sono stati incrementati di circa il 12% nel Cilento e del 15,3% nell'area di Pollica, rispetto al precedente biennio 2009-2010, cosa che ha contribuito a rendere possibile riscontrare nel Cilento, con riferimento allo stesso arco temporale, una diminuzione di circa il 2% del numero complessivo dei reati (da 5.743 a 5.636) e un incremento dell'11% circa delle persone denunciate a piede libero (da 2.533 a 2.814).

Nel territorio del Comune di Pollica, sempre nel biennio 2009-10, si è registrata una diminuzione dei delitti denunciati del 34% (da 106 a 69) ed un aumento delle persone segnalate all'Autorità giudiziaria del 42% circa (da 54 a 77)”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1366/41

Ordine del giorno

Evangelisti

Assemblea

17/05/2011

I

Promozione di un'immigrazione sostenibile ed iniziative per contrastare la tratta di esseri umani ed il ricorso al lavoro nero


L'ordine del giorno Evangelisti n. 9/1366/41, accolto dal Governo nella seduta dall'Assemblea del 16 luglio 2008, impegnava l'esecutivo ad affiancare alle misure repressive e punitive già previste anche ulteriori iniziative volte a promuovere un'immigrazione sostenibile, a contrastare la tratta di esseri umani, a combattere il ricorso al lavoro nero, a mettere in campo politiche autenticamente tolleranti e integrative, al fine di sostenere lo sviluppo e la crescita dell'economia italiana.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Alla tematica del contrasto della tratta degli esseri umani e alle problematiche, ad essa spesso correlate, dell'immigrazione illegale, dello sfruttamento della prostituzione, del lavoro forzato, dell'accattonaggio o di altre tipologie criminose, viene dedicata la massima attenzione.

Il fenomeno risulta per lo più sommerso. Emergono, invece, gli aspetti relativi alle attività criminose ad esso connesse, come si evince anche dall'andamento dei relativi accertamenti e denunce o arresti per reati come la riduzione in schiavitù, prostituzione minorile e iniziative turistiche volte al suo sfruttamento, tratta di esseri umani, acquisto e alienazione di schiavi, immigrazione clandestina, per la prevenzione e la repressione dei quali, all'interno degli Uffici stranieri e delle Squadre mobili, operano apposite "sezioni criminalità extracomunitaria e prostituzione", mentre, a livello centrale, il Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato svolge un'azione di monitoraggio degli episodi delittuosi, nonché di impulso e coordinamento delle attività investigative degli organi territoriali.

Quanto, invece, in particolare, alle esigenze di tutela dei lavoratori dalle forme di collocamento illecito e dalle connesse situazioni di sfruttamento, si osserva che l'impiego di manodopera irregolare, che determina il cosiddetto "caporalato", è un fenomeno radicato sul territorio nazionale, che, nel corso degli anni, si è esteso dal settore agricolo a quelli edile, manifatturiero, della ristorazione e del turismo, da cui scaturiscono rapporti caratterizzati dalla totale inosservanza delle norme vigenti in tema di sicurezza ed in materia di contribuzione e previdenza.

Dal punto di vista penale, il "caporalato" integra la fattispecie dell'intermediazione abusiva nel collocamento di manodopera (articolo 18 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276), ai danni di prestatori d'opera, attualmente prevalentemente extracomunitari privi di permesso di soggiorno, i quali risultano essere le principali vittime di sodalizi criminali di matrice etnica che, d'intesa con la criminalità organizzata autoctona, organizzano sia la fase dell'ingresso illegale sul territorio nazionale, sia quella dell'impiego nel lavoro "sommerso".

Peraltro, da qualche tempo, gli accordi internazionali contemplano la tratta di esseri umani tra i reati per il cui contrasto le parti si impegnano a sviluppare un'azione di polizia coordinata che potrà ricevere un impulso significativo dall'avvio delle squadre investigative comuni, per le quali sono all'esame del Parlamento alcuni disegni di legge, e dal recepimento e l'attuazione di importanti strumenti di cooperazione di polizia deliberati in sede comunitaria (Decisione del Consiglio UE 2006/960/JHA, Trattato di Prum e Decisioni del Consiglio UE 2008/615/JHA e 2008/616/JHA ad esso relative).

Particolare rilievo, inoltre, assumono gli sviluppi della cooperazione bilaterale con alcuni Paesi di origine e di transito dell'immigrazione clandestina, mentre, nell'ambito delle iniziative multilaterali, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia è stato designato quale punto di contatto nazionale per l'attuazione del Piano di Azione dell'Unione Europea in materia di tratta degli esseri umani, adottato nel dicembre 2005.

Il 28 aprile 2010, inoltre, è stato sottoscritto il Protocollo di intesa sulle linee guida per il coordinamento delle attività di contrasto al fenomeno della tratta degli esseri umani, con la Direzione Nazionale Antimafia.

Infine, sono in corso di perfezionamento le procedure per lo scambio telematico delle informazioni relative alla posizione contributiva dei lavoratori stranieri, registrati nelle banche dati dell'I.N.P.S. e dell'I.N.A.I.L., al fine di verificarne compiutamente le situazioni personali”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/16

Ordine del giorno

Tassone

Assemblea

17/05/2011

I

Contrasto del fenomeno dello sfruttamento della manodopera e del caporalato


L'ordine del giorno Tassone ed altri n. 9/1441-quater-C/16, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 gennaio 2010, impegnava l'esecutivo a intraprendere tutte le iniziative possibili, a livello locale e nazionale, per contrastare i fenomeni di sfruttamento della manodopera e del caporalato promuovendo, a tale scopo, l'istituzione di un tavolo di trattative comune tra forze di polizia, enti locali, organizzazioni professionali dei produttori, dei coltivatori e dei consumatori e organizzazioni sindacali, al fine della realizzazione di più efficaci strumenti di controllo.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Con circolare congiunta dei Ministeri dell'interno e del lavoro e delle politiche sociali, in data 18 giugno 2010, sono state diramate specifiche istruzioni al fine di contrastare il fenomeno del "lavoro in nero". In tale circolare, è stata, in particolare, segnalata l'opportunità che, nell'ambito dell'istruttoria relativa alle domande di nulla osta al lavoro di cittadini stranieri, le Direzioni Provinciali del Lavoro, al momento di rilasciare il prescritto parere, valutino con rigore gli esiti di specifici accertamenti da svolgere in merito alle singole posizioni dei datori di lavoro richiedenti.

Inoltre, gli Sportelli unici per l'immigrazione dispongono verifiche e controlli, effettuati dall'Ispettorato del lavoro, sui datori di lavoro che richiedono manodopera straniera.

Infine, nel disegno di legge recante "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2010", attualmente in discussione al Senato, è previsto il recepimento della Direttiva 2009/52/CE, concernente le sanzioni per i datori di lavoro che impiegano cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare.

La materia sarà quindi trattata nel provvedimento di attuazione della direttiva comunitaria”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/149

Ordine del giorno

Patarino

Assemblea

17/05/2011

I

Riconoscimento di un risarcimento ai superstiti ed ai familiari delle vittime del crollo dell'edificio sito nel comune di Castellaneta (Taranto) avvenuto il 7 febbraio 1985


L'ordine del giorno Patarino n. 9/3778-A/149, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, ricordato in premessa che il 7 febbraio 1985 il crollo di un edificio di sette piani nel comune di Castellaneta (Taranto) causava la morte di 34 persone, impegnava l'esecutivo a dare corso all'ordine del giorno Patarino n.9/3256/201, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 15 dicembre 2007, ed a predisporre gli strumenti già appropriati per soddisfare i diritti dei superstiti e dei familiari delle vittime.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“L'ordine del giorno segue ad un precedente impegno assunto dal Governo in data 15 dicembre 2007, a 'rendersi promotore di un intervento legislativo mirato, che ...consenta allo Stato di adottare misure finanziarie che rendano possibile il conseguimento del ristoro da parte degli interessati'.

L'impegno governativo fu assunto anche a seguito della pronuncia della Corte d'Appello di Taranto n. 248/2005, che, ritenendo fondata la richiesta del comune di Castellaneta di chiamare in causa a garanzia il Ministero dell'Interno, annullava la sentenza di condanna del Tribunale nei confronti di quel comune e rimetteva le parti dinanzi al primo giudice.

In attesa della definizione del giudizio civile, questo Dicastero, nonostante il parere espresso dall'Avvocatura generale dello Stato, che ha ampiamente argomentato ed evidenziato l'insussistenza nella fattispecie in questione della configurabilità di chiamata in manleva del Ministero dell'Interno, per l'evidente insussistenza di qualsiasi obbligo di garanzia addebitabile allo Stato, in occasione della discussione sul disegno di legge finanziaria per il 2008, ha proposto un apposito emendamento per le predette finalità di ristoro, che prevedeva lo stanziamento della somma di 10 milioni di euro per l'anno 2008, il cui riparto era da stabilirsi con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta dei Ministri dell'Interno e dell'Economia e Finanze.

Tale proposta faceva infatti seguito all'impegno assunto dal Governo di adottare, attesa la durata del procedimento civile in corso, una misura finalizzata al ristoro economico delle vittime e dei familiari superstiti del disastro per il quale gli interessati e gli aventi diritto sono in attesa di risarcimento dal 1985.

Tuttavia, con lettera del 10 dicembre 2007, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha comunicato l'impedimento di dare corso alle citate misure di ristoro economico delle parti lese e degli aventi diritto, in quanto il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato ha espresso parere contrario al suo ulteriore corso poiché trattasi di intervento di carattere localistico, in contrasto con i principi previsti dall'art. 11, comma 3, lett. i-ter) della legge n. 468/1978.

Si ritiene, pertanto, che della questione possa essere interessato il Dicastero dell'Economia e delle Finanze”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3857-A/11

Ordine del giorno

Conte Giorgio

Assemblea

17/05/2011

I

Indennità operative delle Forze armate e delle Forze di polizia

9/3857-A/14

Ordine del giorno

Paladini

9/3857-A/15

Ordine del giorno

Favia

9/3857-A/16

Ordine del giorno

Ascierto

9/3857-A/23

Ordine del giorno

Tassone


Gli ordini del giorno Giorgio Conte ed altri n. 9/3857-A/11, Paladini ed altri n. 9/3857-A/14, Favia ed altri n. 9/3857-A/15, Ascierto n. 9/3857-A/16, Tassone ed altri n. 9/3857-A/23, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 2 dicembre 2010, impegnavano l'esecutivo ad assumere, nel più breve tempo possibile, iniziative legislative per il rafforzamento dalla funzionalità del Ministero dell'interno e disposizioni interpretative in materia di specifiche indennità connesse alla funzionalità dei servizi espletati dal personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 9, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 recante 'Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica', dispone, per gli anni 2011, 2012 e 2013, il congelamento del trattamento economico complessivo dei pubblici dipendenti, che non può superare il trattamento in godimento nel 2010.

In sede di conversione in legge del predetto provvedimento di urgenza, al fine di tenere conto della specificità del Comparto Sicurezza-Difesa è stato introdotto il comma 11-bis all'articolo 8, il quale prevede l'istituzione nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze di un fondo - con dotazione di 80 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011 e 2012 - destinato al finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco interessato alle disposizioni di cui al richiamato articolo 9, comma 21, del predetto decreto-legge.

Inoltre, più di recente e sempre in ragione della specificità del personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con il decreto-legge 26 marzo 2011, n. 27 recante "Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco", la dotazione del citato fondo è stata incrementata, per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013, di 115 milioni di euro”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3857-A/6

Ordine del giorno

Ferrari

Assemblea

25/05/2011

I

Individuazione delle fattispecie di reato che comportano il diniego dell'accesso alle manifestazioni sportive


L'ordine del giorno Ferrari ed altri n. 9/3857-A/6, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 2 dicembre 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare, nell'ambito delle proprie prerogative, le necessarie iniziative volte a introdurre, fra la fattispecie di reato che comportano il diniego dell'accesso alle manifestazioni sportive per i singoli, anche quelle contenute nell'articolo 380 del codice di procedura penale, riferito all'arresto in flagranza di reato.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione all'attuazione dell'ordine del giorno in oggetto indicato, richiamate le attribuzioni del Ministero della Giustizia nella materia, per gli aspetti di pertinenza, si rammenta che la perpetrazione di alcuni reati indicati dall'articolo 380 del codice di procedura penale, qualora siano stati commessi in occasione ed a causa di manifestazioni sportive, a mente dell'articolo 6 della legge 13 dicembre 1989, n. 401, può già comportare 1'applicazione del divieto di accesso ai luoghi di svolgimento di tali competizioni, nonché ai luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che vi partecipano o assistono.

Inoltre, è attualmente all'esame del Parlamento una proposta di legge, d'iniziativa anche di alcuni deputati cofirmatari dell'atto parlamentare in argomento (A.C. n. 4009), intesa ad introdurre disposizioni nei sensi richiesti”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3857-A/4

Ordine del giorno

Cazzola

Assemblea

25/05/2011

I

Possibilità di retribuire con buoni lavoro le attività di "stewarding" svolte in manifestazioni diverse da quelle sportive ma ad esse assimilabili


L'ordine del giorno Cazzola ed altri n. 9/3857-A/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 2 dicembre 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità, nel quadro delle esigenze di finanza pubblica, di iniziative volte a consentire l'applicazione di una tipologia di retribuzione snella, efficace e regolare come quella offerta dai buoni lavoro, anche alle attività di "stewarding" rese dai lavoratori in manifestazioni diverse da quelle sportive, ma ad esse assimilabili per le modalità di svolgimento.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Premesso che l'argomento oggetto dell'atto parlamentare sembra in gran parte esulare dalla sfera di attribuzioni di questo Ministero, per gli aspetti di pertinenza, si precisa che, in attuazione dell'articolo 2-ter del decreto-legge 8 febbraio 2007, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2007, n. 41, il decreto ministeriale 8 agosto 2007 ha stabilito i requisiti, le modalità di selezione e la formazione del personale incaricato dei servizi di controllo dei titoli di accesso, nonché dell'instradamento degli spettatori e della verifica del rispetto del regolamento d'uso (c.d. "stewards") dei complessi e degli impianti sportivi, con capienza superiore a 7.500 spettatori, nei quali si svolgono partite ufficiali delle squadre di calcio professionistiche.

Sulla disciplina del sottostante rapporto di lavoro, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, la Federazione Italiana Giuoco Calcio, la Lega Nazionale Professionisti e la Lega Professionisti serie C hanno, a suo tempo, emanato il "Documento Organizzazioni Sportive", con il quale sono state illustrate alcune tipologie contrattuali utilizzabili dalle società sportive: contratto di lavoro a tempo parziale (part time), intermittente (job on call), di somministrazione e accessorio occasionale, nel quale ultimo è possibile ricorrere alla retribuzione dei lavoratori attraverso la consegna di "buoni lavoro", all'epoca in via sperimentale in alcune aree specificamente individuate”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2449-A/9

Ordine del giorno

Zeller

Assemblea

25/05/2011

I

Iniziative in materia di sicurezza stradale in relazione al consumo di alcolici


L'ordine del giorno Zeller ed altri n. 9/2449-A/9, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 22 settembre 2009, osservato in premessa che gli effetti del divieto di vendita degli alcolici dopo le due di notte non hanno avuto l'impatto sperato nella lotta alle infrazioni per guida in stato di ebrezza, impegnava l'esecutivo ad adottare tempestivamente ulteriori iniziative normative che consentano di realizzare un'inversione radicale nelle abitudini dei consumatori, in particolare dei più giovani, per quanto riguarda il consumo di alcolici.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“La tematica in questione è stata compiutamente rivisitata dalla legge 29 luglio 2010, n. 120, recante: 'Disposizioni in materia di sicurezza stradale', la quale, nell'articolo 54, ha previsto che tutti i locali che effettuano attività di vendita e somministrazione di alcolici o superalcolici devono cessare la somministrazione o la vendita dopo le ore 3 e non possono riprenderla fino alle ore 6. Gli esercizi di vicinato devono interrompere la vendita di alcolici o superalcolici per asporto dalle ore 24 alle ore 6.

Qualora i locali sono aperti dopo le ore 24, i gestori devono mettere a disposizione degli avventori un apparecchio di rilevamento del tasso alcolemico, per consentire di verificare il proprio stato di idoneità alla guida.

Inoltre, devono esporre apposite tabelle che riproducano la descrizione dei sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica nell'aria espirata e le quantità delle bevande alcoliche più comuni che determinano il superamento del tasso alcolemico. La violazione delle disposizioni inerenti gli orari di somministrazione o di vendita delle bevande da asporto comporta l'irrogazione di una sanzione amministrativa e la sospensione della licenza nel caso di violazione reiterata nel biennio.

A tale previsione normativa si affianca la rimodulazione del divieto di vendita o di somministrazione di alcolici e superalcolici in autostrada.

L'articolo 53 della legge citata ha prescritto al riguardo il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dalle ore 2 alle ore 6 del mattino nelle aree di servizio autostradali ed il divieto di vendita di bevande superalcoliche dalle ore 22 alle ore 6 nelle medesime aree, con la comminazione di sanzioni pecuniarie e della sospensione della licenza relativa alla vendita e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche per un periodo di trenta giorni nel caso di reiterazione nel biennio”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3290-A/24

Ordine del giorno

Messina

Assemblea

25/05/2011

I

Creazione di white lists di imprese, fornitori e prestatori di servizi volte a contrastare i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici


L'ordine del giorno Messina n. 9/3290-A/24, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 27 maggio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità della creazione presso il prefetto territorialmente competente, di white lists di imprese e fornitori contenenti l'adesione a determinati obblighi di trasparenza e di tracciabilità dei flussi di denaro, beni e servizi.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Con direttiva del Ministro dell'interno del 23 giugno 2010, sono state fornite ai prefetti indicazioni in materia di contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici.

In quell'ambito, non si è mancato di richiamare l'attenzione sulla utilità della formazione di "white lists", elenchi tenuti presso le prefetture competenti e utilizzati finora in evenienze particolari, in cui vengono iscritti gli operatori economici, i fornitori e prestatori di servizi per i quali sia stato possibile escludere, in base a rigorosi accertamenti ed attente attività di monitoraggio, il rischio di condizionamento da parte di organizzazioni di natura mafiosa.

Fondamentale, ai fini dell'individuazione di tali imprese affidabili, è stata ritenuta la collaborazione già avviata tra Ministero dell'interno, prefetture e associazioni di imprese, attraverso il sistema pattizio dei protocolli, che la direttiva intende valorizzare, senza tuttavia tralasciare l'innegabile efficacia di mirati accertamenti antimafia nei confronti dei soggetti effettivamente interessati all'assegnazione degli appalti e alla sottostante "filiera", evitando di disperderli sulle imprese, certamente in numero molto rilevante, che potrebbero non essere mai interessate all'aggiudicazione di commesse pubbliche”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1891/1

Ordine del giorno

Stucchi

Assemblea

25/05/2011

I

Adeguamento alle norme di sicurezza antincendio delle strutture sanitarie pubbliche e private


L'ordine del giorno Stucchi n. 9/1891/1, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 3 dicembre 2008, impegnava l'esecutivo a prorogare al 31 dicembre 2010 i termini previsti dall'articolo 6 del decreto del Ministro dell'interno 18 settembre 2002 per l'adeguamento alle normative antincendio delle strutture esistenti, di cui al comma 2 dell'articolo 4 dello stesso decreto, al fine di consentire la concreta, graduale attuazione di tali adeguamenti mediante utilizzo dei finanziamenti assegnati a tale scopo.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“In materia di adeguamento alle norme di sicurezza antincendio delle strutture sanitarie pubbliche e private, le regioni, in sede di Conferenza unificata, hanno richiesto un intervento normativo che prorogasse il relativo termine, scaduto sin dal dicembre 2007.

Contestualmente, si è convenuto di attivare un tavolo tecnico al fine di individuare un percorso condiviso per addivenire alla effettiva messa in sicurezza dei siti in argomento.

Si è quindi provveduto ad elaborare il progetto di un piano straordinario di adeguamento che prevede la progressiva regolarizzazione delle strutture, con verifiche programmate nel tempo, in ragione della complessità delle strutture medesime.

Il piano ha riguardo solamente alle strutture sanitarie già in possesso dei requisiti tecnici minimi e, a differenza del previgente sistema, che si limitava a fissare il termine per l'adeguamento senza alcuna verifica, prevede una attestazione-controllo, quantomeno triennale, sullo stato di avanzamento del progetto, che a sua volta presuppone la presentazione da parte degli enti interessati non soltanto di un progetto tecnico, ma anche di un piano economico che quantifichi le somme necessarie per i lavori di adeguamento.

Allo scadere del triennio, qualora i sopralluoghi tecnici effettuati dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco diano esito positivo, le strutture potranno continuare ad esercitare, procedendo alla successiva fase di regolarizzazione.

Sempre in sede di Conferenza unificata, si è inoltre convenuto di procedere, una volta acquisito l'assenso di tutte le Amministrazioni interessate, alla successiva formalizzazione del piano straordinario di adeguamento, attraverso un atto di intesa che preveda l'impegno economico delle regioni senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/4086/87

Ordine del giorno

Tassone

Assemblea

31/05/2011

I

Estensione alla categoria prefettizia della deroga al limite del 3,2 per cento per gli aumenti retributivi nel biennio 2008-2009


L'ordine del giorno Tassone ed altri n. 9/4086/87, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 febbraio 2011, impegnava l'esecutivo a valutare la possibilità di applicare anche alla categoria prefettizia la deroga al limite del 3,25 per cento per gli aumenti retributivi nel biennio 2008-2009, già prevista per il comparto sicurezza-difesa e per il Corpo dei vigili del fuoco, strutture entrambe affidate proprio alla direzione di vertice dei prefetti.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“In data 27 aprile 2011, è stato siglato con le Organizzazioni sindacali un protocollo d'intesa con il quale il Sottosegretario di Stato Sen. Nitto Francesco Palma e il Capo del competente Dipartimento per le politiche del personale si impegnano ad attivare ogni iniziativa volta ad ottenere il ripristino delle risorse finanziarie per il rinnovo del contratto degli appartenenti alla carriera prefettizia per il biennio economico 2008/2009, già stanziate dalla legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), tenuto conto della specificità delle funzioni prefettizie e a valutare ogni altra iniziativa tendente a garantire al personale in argomento un trattamento analogo a quello già riconosciuto agli appartenenti alle altre carriere dell'Amministrazione dell'interno, con la manovra finanziaria 2010”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/4086/146

Ordine del giorno

Bossa

Assemblea

31/05/2011

I

Opportunità di qualificare i servizi sociali come servizi indispensabili dei comuni


L'ordine del giorno Bossa n. 9/4086/146, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 febbraio 2011, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di qualificare i servizi sociali come servizi indispensabili dei comuni, operando una modifica del decreto ministeriale del 28 maggio 1993, inserendovi anche i servizi di cui all'articolo 2 della legge n. 328 del 2000 ed all'articolo 128 del decreto legislativo del 31 marzo 1998, n. 112, anche ai fini della non assoggettabilità ad esecuzione forzata.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Al riguardo, si osserva che la materia potrà formare oggetto di una più ponderata valutazione in relazione al quadro di riferimento che potrà scaturire dall'approvazione della c.d. "Carta delle autonomie", attualmente all'esame del Parlamento (A.S. 2259)”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

0/44 e abb./IX/23

Ordine del giorno

Valducci

Commissione

31/05/2011

I e IX

Revisione della disciplina sulla somministrazione delle bevande alcoliche


L'ordine del giorno Valducci ed altri n. 0/44 e abb./IX/23, accolto dal Governo nella seduta della IX Commissione (Trasporti) del 21 luglio 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare tutte le opportune iniziative per pervenire tempestivamente a una revisione complessiva e organica della disciplina in materia di somministrazione delle bevande alcoliche, tale da assicurare una regolamentazione uniforme per tutti i soggetti che esercitano tale attività, al tempo stesso pervenendo al superamento delle disposizioni dettate dall'articolo 6 del decreto-legge 3 agosto 2007, n. 117, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 ottobre 2007, n. 160, in materia di divieto di somministrazione delle bevande alcoliche nei locali di intrattenimento e spettacolo dopo le due di notte.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“La tematica è stata complessivamente rivisitata in occasione dell'approvazione del provvedimento che ha dato luogo all'atto parlamentare in argomento, divenuto legge 29 luglio 2010, n.120 ("Disposizioni in materia di sicurezza stradale"), il quale stabilisce, tra l'altro, che tutti i locali che effettuano la vendita , o la somministrazione di alcolici o di superalcolici devono cessare tali attività dopo le ore 03.00 e non possono riprenderle prima delle ore 06.00 successive.

Qualora i predetti locali prolunghino l'apertura oltre le ore 24.00, i gestori debbono mettere a disposizione degli avventori un apparecchio di rilevamento del tasso alcolemico, per consentire la verifica del proprio stato di idoneità alla guida.

Con lo stesso provvedimento è stata, inoltre, operata una rimodulazione del divieto di vendita o di somministrazione di alcolici e di superalcolici in autostrada”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3210/36

Ordine del giorno

Ciccanti

Assemblea

31/05/2011

I

Adeguamento alle norme di sicurezza antincendio delle strutture sanitarie pubbliche e private


L'ordine del giorno Ciccanti n. 9/3210/36, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 24 febbraio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di prorogare i termini di adeguamento alle norme di sicurezza antincendio delle strutture sanitarie pubbliche e private previsti dall'articolo 6 del decreto del Ministro dell'interno 18 settembre 2002 per le strutture, di cui al comma 2 dell'articolo 4, esistenti alla data di entrata in vigore del decreto medesimo, almeno per quelle per le quali sia stato presentato al comando provinciale dei Vigili del fuoco il progetto di adeguamento per l'acquisizione del parere di conformità previsto dall'articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“La problematica concernente il mancato adeguamento alle norme di sicurezza antincendio delle strutture sanitarie pubbliche e private è stata affrontata dal Ministero dell'interno sul piano strettamente tecnico.

In sede di Conferenza Unificata, le Regioni hanno richiesto un intervento normativo che prorogasse il termine, scaduto sin dal dicembre 2007, per l'adeguamento delle strutture sanitarie alla normativa antincendio.

In tale sede si è convenuto di attivare un tavolo tecnico al fine di individuare un percorso condiviso per giungere all'effettiva messa in sicurezza delle strutture sanitarie.

E' stato, pertanto, elaborato il progetto di un piano straordinario di adeguamento che prevede la progressiva regolarizzazione delle strutture, con verifiche programmate temporalmente, in ragione della complessità delle strutture medesime.

Il suddetto piano, al quale possono essere ammesse le sole strutture sanitarie già in possesso dei requisiti tecnici minimi, rispetto al precedente sistema che si limitava a fissare un termine per l'adeguamento senza alcuna verifica, prevede una attestazione-controllo, quantomeno triennale, sullo stato di avanzamento del progetto.

Detta verifica presuppone che le strutture sanitarie esistenti, per essere ammesse al piano di adeguamento, debbano presentare non più soltanto un progetto tecnico, ma anche un piano economico che quantifichi le somme necessarie per i lavori di adeguamento.

Allo scadere del triennio, qualora i sopralluoghi tecnici effettuati dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco diano esito positivo, le strutture potranno continuare ad esercitare, procedendo alla successiva fase di regolarizzazione.

In sede di Conferenza Unificata, si è convenuto, inoltre, di procedere, una volta acquisito l'assenso di tutte le Amministrazioni interessate, alla successiva formalizzazione del piano straordinario di adeguamento attraverso un atto di intesa, che preveda l'impegno economico delle Regioni senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato”.






Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2011)

306

Note di attuazione pervenute

187

Percentuale

di attuazione

61%



Ministero del lavoro e delle politiche sociali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/189

Ordine del giorno

Turco Livia

Assemblea

17/05/2011

XII

Adozione di ogni utile iniziativa volta a prevenire le condizioni di povertà


L'ordine del giorno Livia Turco n. 9/3638/189, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di introdurre tutte le misure atte a prevenire le condizioni di povertà, assumendo come riferimento l'Agenda sociale europea; a definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali (leps), così come previsti all'articolo 22 della legge quadro n. 328 del 2000 e dall'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione e ad integrare con risorse economiche adeguate il fondo nazionale per le politiche sociali, in modo da garantire, su tutto il territorio nazionale, sia risorse adeguate per il mantenimento, sia opportunità reali per l'inserimento sociale; ad individuare gli indirizzi, gli strumenti e le risorse per un Piano nazionale contro le povertà prendendo in carico le persone e le famiglie in condizioni disagiate; a definire una politica universalistica di lotta alle povertà; ad adottare le misure normative ed economiche necessarie affinché gli enti locali possano costituire punti unici d'accesso alla rete integrata dei servizi sociali per la presa in carico delle persone e delle famiglie mediante progetti assistenziali personalizzati, finalizzati al superamento delle condizioni di disagio economico e delle cause che lo determinano.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Nel 2010, l'Italia ha aderito alla strategia Europa 2020, la quale propone un progetto per l'economia sociale di mercato europea nel prossimo decennio, sulla base di tre settori prioritari strettamente connessi che si rafforzano a vicenda: crescita intelligente, attraverso lo sviluppo di un'economia basata sulla conoscenza e sull'innovazione; crescita sostenibile, attraverso la promozione di un'economia a basse emissioni di carbonio, efficiente sotto il profilo dell'impiego delle risorse e competitiva; crescita inclusiva, attraverso la promozione di un'economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

L'Unione Europea, nell'ambito della Strategia EU2020, ha stabilito, tra i suoi principali obiettivi di ridurre di 20 milioni le persone a rischio di povertà entro il 2020.

In questo ambito la popolazione target è stata individuata considerando non solo la popolazione a rischio di povertà economica, ma anche quella in condizioni di grave deprivazione materiale (in IT: 4,2 milioni, 8,8% della popolazione). Gli impegni dei singoli stati per il raggiungimento dell'obiettivo comunitario saranno formalizzati in aprile, sulla base di procedure concordate a livello comunitario, tuttavia alcune proposte sono già state avanzate. La proposta avanzata provvisoriamente dall'Italia è di ridurre il numero di persone in condizioni di povertà ed esclusione sociale di 2,2 milioni di unità, pari al 12,5% del target per il complesso dell'Unione. In questo contesto la scelta italiana è quella di concentrare gli sforzi in due direzioni: sostenere prioritariamente le persone che vivono in condizioni di maggior bisogno e aumentare l'inclusione sociale favorendo la partecipazione al mercato del lavoro.

Le misure di contrasto alla povertà e all'inclusione sociale si concentreranno pertanto sulla popolazione più povera - in stato di povertà assoluta - pari nel 2009 a 3 milioni di individui (5,2%), quasi la metà dei quali residenti nel Mezzogiorno (8,5%) e sulla popolazione in età attiva esclusa dal mercato del lavoro. Questo obiettivo sarà perseguito ricorrendo a trasferimenti economici o a misure equivalenti (social cards, etc.), anche attraverso il coinvolgimento degli intermediari sociali nella gestione degli strumenti di contrasto alla povertà, e con politiche attive che promuovano l'aumento dei tassi di occupazione dei giovani e delle donne, che sono in molti casi second earner. Si ritiene infatti che nel contesto italiano il miglior modo per ridurre la povertà sia promuovere l'occupazione e rimodulare la spesa a beneficio dei target di popolazione con i tassi più elevati di povertà.

In sede di discussione ed approvazione della legge di stabilità, per il 2011, si è deciso di finanziare il "Fondo per le politiche sociali" con 273,8 milioni di euro. Un incremento, come stabilito dall'articolo 1, comma 38, della legge di stabilità 2011, di 200 milioni di euro, che si sono aggiunti ai 75 milioni inizialmente proposti nel "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011".

Inoltre, è stato attivato un tavolo con le Regioni per definire la metodologia per l'individuazione dei LEPS”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/4086/91

Ordine del giorno

Formisano Anna Teresa

Assemblea

17/05/2011

XI

Opportunità di includere tra i lavori usuranti anche la categoria dei marittimi imbarcati


L'ordine del giorno Anna Teresa Formisano ed altri n. 9/4086/91, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 febbraio 2011, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di includere la categoria dei marittimi imbarcati nella tabella dei lavori usuranti, come previsto dal decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Lo schema di decreto legislativo attuativo dell'articolo 1, commi 1 e 2, della legge 4 novembre 2010, n. 183, in tema di accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, approvato in via definitiva nel Consiglio dei Ministri del 13 aprile u.s., non prevede tra le categorie di lavoratori destinatari del beneficio di cui trattasi, quella relativa ai marittimi imbarcati”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/136

Ordine del giorno

D'Incecco

Assemblea

31/05/2011

XII

Adozione di politiche a sostegno della famiglia e dei redditi più bassi


L'ordine del giorno D'Incecco ed altri n. 9/3778-A/136, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo: a considerare tra le sue priorità una politica per la famiglia non soltanto “tradizionale”, ma comprensiva dei molteplici modelli che si sono affermati in questi anni, caratterizzati dalla presenza nel nucleo di un numero sempre più limitato di persone, con un forte incremento di famiglie monoparentali o unipersonali, che esprimono una nuova fragilità e nuove esigenze; ad adottare una politica di sostegno dei redditi più bassi non solo attraverso incentivi economici, ma anche implementando le politiche socio-sanitarie attraverso una maggiore e più efficace integrazione dei servizi sociali e di cura, specialmente per ciò che attiene al rapporto tra servizi socio-sanitari e territorio in direzione dello sviluppo generale delle azioni per la domiciliarità.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con direttiva del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 22.12.2009 è stata prevista la presentazione di progetti per il contrasto alla povertà e all'esclusione sociale da parte di amministrazioni pubbliche o degli enti no-profit, da realizzare sia a livello territoriale che nazionale con l'obiettivo di realizzare una o più delle seguenti azioni:

In base a tale direttiva nel 2010 sono stati finanziati 13 progetti.

Con la direttiva del Ministro del lavoro e delle politiche sociali del 05.05.2010, che prevedeva la presentazione di progetti, su scala nazionale, finalizzati alla realizzazione del Programma nazionale del 2010 Anno europeo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, invece, sono stati finanziati 5 progetti.

Inoltre, questo Ministero, al fine di dare continuità alle azioni avviate nell'ambito dell'Anno europeo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, intende promuovere la realizzazione, da parte dei Comuni, di progetti sperimentali di intervento nelle aree della povertà alimentare, delle persone senza dimora e dell'esclusione sociale dei migrati.

Con l'Avviso Pubblico del 17 novembre 2010, sulla base delle risorse finanziarie disponibili, è stata prevista la presentazione e selezione di azioni progettuali di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale, realizzabili dai Comuni in collaborazione con enti no-profit.

Con decreto direttoriale, quindi, del 31.01.2011 è stato autorizzato il finanziamento, per un importo complessivo di € 553.232,00 di 5 progetti.

Si precisa, poi, che è ancora attivo il programma Carta Acquisti introdotta con il D.L. 112/2008 per offrire un sostegno alle persone meno abbienti negli acquisti di generi alimentari, prodotti farmaceutici e parafarmaceutici e per il pagamento delle bollette domestiche di luce e gas.

Inoltre, il Governo italiano ha aderito alla strategia “Europa 2020”, approvata dal Consiglio europeo di giugno 2010, che ha rimesso al centro dell'attenzione politica proprio la riduzione della povertà e la promozione dell'inclusione sociale, considerata uno dei cinque target dell'intera strategia, accanto all'incremento dell'occupazione, degli investimenti in ricerca e sviluppo, dei livelli di istruzione e alla riduzione delle emissioni dei gas serra.

Si tratta, infatti, di traguardi connessi tra loro. Livelli d'istruzione più elevati, ad esempio, favoriscono l'occupabilità e i progressi compiuti nell'aumentare il tasso di occupazione contribuiscono a ridurre la povertà. L'obiettivo finale è la riduzione, entro il 2020, del 25% del numero degli Europei che vivono al di sotto delle soglie di povertà nazionali. Risultato che, se raggiunto, dovrebbe far uscire dalla povertà oltre 20 milioni di persone”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3720-A/1

Ordine del giorno

Schirru

Assemblea

31/05/2011

XI

Opportunità di rivedere il sistema delle quote di riserva destinate alle assunzioni obbligatorie in favore dei familiari delle vittime del dovere e della criminalità

9/3720-A/2

Ordine del giorno

Fedriga


Gli ordini del giorno Schirru ed altri n. 9/3720-A/1 e Fedriga ed altri n. 9/3720-A/2, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 1° febbraio 2011, impegnavano l'esecutivo a rivedere il sistema delle quote di riserva destinate alle assunzioni obbligatorie in favore dei familiari delle vittime del dovere e della criminalità.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 1, comma 1, della legge n. 302/1990 Norme a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata recita:

"A chiunque subisca un'invalidità permanente, per effetto di ferite o lesioni riportate in conseguenza dello svolgersi nel territorio dello Stato di atti di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico, a condizione che il soggetto leso non abbia concorso alla commissione degli atti medesimi ovvero di reati a questi connessi ai sensi dell'articolo 12 del codice di procedura penale, è corrisposta una elargizione fino a euro 200.000, in proporzione alla percentuale di invalidità riscontrata, con riferimento alla capacità lavorativa, in ragione di euro 2.000 per ogni punto percentuale ".

L'articolo 1, comma 2, della legge 23 novembre 1998, n. 407, Nuove norme in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata prevedeva:

"I soggetti di cui all'articolo 1 della legge 20 ottobre 1990, n. 302, come modificato dal comma 1 del presente articolo, nonché il coniuge e i figli superstiti, ovvero i fratelli conviventi e a carico qualora siano gli unici superstiti dei soggetti deceduti o resi permanentemente invalidi godono del diritto al collocamento obbligatorio di cui alle vigenti disposizioni legislative, con precedenza rispetto ad ogni altra categoria e con preferenza a parità di titoli. Per i soggetti di cui al presente comma, compresi coloro che svolgono già un'attività lavorativa, le assunzioni per chiamata diretta sono previste per i profili professionali del personale contrattualizzato del comparto Ministeri fino all'ottavo livello retributivo. Ferme restando le percentuali di assunzioni previste dalle vigenti disposizioni, per i livelli retributivi dal sesto all'ottavo le assunzioni, da effettuarsi previo espletamento della prova di idoneità di cui all'articolo 32 del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, come sostituito dall'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 18 giugno 1997, n. 246, non potranno superare l'aliquota del 10 per cento del numero di vacanze nell'organico ".

L'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68, Norme per il diritto al lavoro dei disabili:

"In attesa di una disciplina organica del diritto al lavoro degli orfani e dei coniugi superstiti di coloro che siano deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, ovvero in conseguenza dell'aggravarsi dell'invalidità riportata per tali cause, nonché dei coniugi e dei figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi per causa di guerra, di servizio e di lavoro e dei profughi italiani rimpatriati, il cui status è riconosciuto ai sensi della legge 26 dicembre 1981, n. 763 , è attribuita in favore di tali soggetti una quota di riserva, sul numero di dipendenti dei datori di lavoro pubblici e privati che occupano più di cinquanta dipendenti, pari a un punto percentuale e determinata secondo la disciplina di cui all'articolo 3, commi 3, 4 e 6, e all'articolo 4, commi 1, 2 e 3, della presente legge. La predetta quota è pari ad un'unità per i datori di lavoro, pubblici e privati, che occupano da cinquantuno a centocinquanta dipendenti. Le assunzioni sono effettuate con le modalità di cui all'articolo 7, comma 1. Il regolamento di cui all'articolo 20 stabilisce le relative norme di attuazione”.

L'articolo 5, comma 7, del D.L. 6 luglio 2010, n. 102 Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, convertito con legge 3 agosto 2010, n. 126, ha aggiunto il seguente periodo finale all'articolo 1, comma 2, della legge 23 novembre 1998, n. 407:

"Alle assunzioni di cui al presente comma non si applica la quota di riserva di cui all'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68”.

L'articolo 1 della legge 11 marzo 2011, n.25 Interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, in materia di applicazione delle disposizioni concernenti le assunzioni obbligatorie e le quote di riserva in favore dei disabili prevede:

"Il quarto periodo del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre 1998, n. 407, introdotto dall'articolo 5, comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2010, n. 126, si interpreta nel senso che il superamento della quota di riserva di cui all'articolo 18, comma2, della legge 12 marzo 1999, n. 68, ivi richiamata, deve in ogni caso avvenire, per le amministrazioni pubbliche, nel rispetto dei limiti delle assunzioni consentite dalla normativa vigente per l'anno di riferimento e che resta comunque ferma l'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 3 della legge 12 marzo 1999,n. 68,e successive modificazioni, in materia di assunzioni obbligatorie e quote di riserva in quanto ad esclusivo beneficio dei lavoratori disabili.

A parere della scrivente, quindi; con riferimento alle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata sembrerebbero prospettarsi diverse letture delle norme soprarichiamate che si rappresentano come segue.

1) Considerando solo l'articolo 1 della legge 11 marzo 2011, n. 25 (Interpretazione autentica del comma 2 dell'articolo 1 della legge 23 novembre. 1998, n. 407) poiché viene utilizzato il termine "superamento ", ciò potrebbe voler dire le assunzioni dei soggetti di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 407/1998 se "normodotati" vengono computati nella quota di riserva di cui all'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68 (che può essere superata) unitamente ai soggetti di cui al medesimo articolo 18. Posizione, questa, già assunta da questo Ministero con la circolare 2 del 22 gennaio 2010, nella quale è stato precisato che le assunzioni delle categorie di riservatari legati alle vittime del terrorismo, così come tutti gli altri soggetti "normodotati" citati nell'art. 18, comma, 2, della legge n. 68/1999, incidono esclusivamente sulla quota di riserva indicata nell'articolo stesso (1%). Questo Ministero, con il parere del 02.04.2010, prot. 4532, nel ribadire che i destinatari dell'art. 1, comma. 2, della legge n. 407/1998 graveranno sulle quote dell'art. 18, della legge n. 68/1999 se "normodotati" (1%), ha precisato inoltre che, se "disabili", andranno computati nell'aliquota d'obbligo di cui all'art. 3 della stessa legge (7%). Tale lettura comporta che le assunzioni dei soggetti di cui all'art. 1 della legge 407/98 e dei soggetti di cui all'art. 18 della legge 68/99 si sommano, andando unitamente a soddisfare l'obbligo di cui al citato articolo 18 con superamento della quota di riserva di cui all'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68, solo per i soggetti di cui all'art. 1 della legge 407/98. Con la conseguenza che, ove la quota di riserva di cui all'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68 fosse stata assolta con le assunzioni dei soggetti di cui all'art. 1 della legge 407/98, i soggetti di cui all'art. 18 della legge 68/99 non potrebbero essere computati in quanto per i medesimi non è previsto il superamento della predetta quota.

2) Dalla lettura congiunta dell'articolo 5, comma 7, del D.L. 6 luglio 2010, n. 102 secondo cui "Alle assunzioni... non si applica la quota di riserva di cui all'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68" e dell'articolo 1 della legge 11 marzo 2011, n.25 secondo cui "il superamento della quota di riserva di cui all'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68.....deve avvenire ... " si potrebbe ritenere che le assunzioni dei soggetti di cui all'art. 1, comma 2, della legge n. 407/1998 "normodotati" non vengono computate nella quota di riserva di cui all'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68 (che quindi viene superata) ove invece vengono computate solo le assunzioni dei soggetti di cui al medesimo articolo 18. Tale lettura comporta che le assunzioni dei soggetti di cui all'art. 1 della legge 407/98 non si sommano a quelle dei soggetti di cui all'art. 18 della legge 68/99, uniche assunzioni computate nella quota di cui al citato articolo 18, con separata computabilità delle assunzioni dei soggetti di cui all'art. 1, della legge 407/98. Con la conseguenza che la quota di riserva di cui all'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68 viene unicamente assolta con le assunzioni dei soggetti di cui all'art. 18 della legge 68/99, mentre i soggetti di cui all'art. L della legge 407/98 hanno diritto al collocamento oltre la quota di riserva di cui all'articolo 18, comma 2, della legge 12 marzo 1999, n. 68, ovvero senza essere computati nella stessa e prescindere da qualsiasi limite di quota.

Pertanto, si ritiene auspicabile l'intervento normativo della disciplina organica del diritto al lavoro previsto dall'articolo 18, comma 2, della legge 68/99.

Presso il Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato istituito, ai sensi del d.P.C.M. 22 dicembre 2008, apposito Tavolo Tecnico, cui partecipa anche questo Ministero, unitamente ai rappresentanti delle amministrazioni indicate all'articolo 2, "per il raccordo e il coordinamento tra le amministrazioni relativo all'attuazione delle disposizioni in materia di vittime del dovere a causa di azioni criminose nonché ai loro familiari superstiti".

Il Tavolo Tecnico costituisce, pertanto, la sede di consultazione, coordinamento e raccordo tra le amministrazioni ai fini della soluzione delle problematiche applicative relative all'attuazione delle disposizioni in materia di benefici e provvidenze stabilite dalla legge in favore delle vittime del dovere, del terrorismo, della criminalità organizzata e loro familiari”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/4086/16

Ordine del giorno

Chiappori

Assemblea

31/05/2011

XI

Disposizioni in materia di lavoro con riferimento al settore turistico-alberghiero


L'ordine del giorno Chiappori n. 9/4086/16, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 febbraio 2011, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di emanare con urgenza provvedimenti di propria competenza atti a chiarire la portata delle norme in materia di conversione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato in caso di illegittima apposizione del termine con riferimento al settore turistico alberghiero, stante la peculiarità del settore medesimo, caratterizzato dall'elemento della stagionalità.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“La norma cui fa riferimento l'atto e cioè l'articolo 4-bis del d.lgs. n. 368/2001 introdotto dalla legge n. 133/2008 e concernente l'indennizzo per la violazione delle norme in materia di apposizione e di proroga del termine al contratto di lavoro, è stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 214 dell' 8/07/2009.

La Corte è arrivata a tale pronuncia sulla base del fatto che situazioni identiche (contratti di lavoro a tempo determinato stipulati nello stesso periodo, per la stessa durata, per le medesime ragioni ed affetti dai medesimi vizi) risultavano destinatarie di discipline sostanziali diverse (ferma restando la conversione del rapporto a tempo indeterminato, in una ipotesi risarcimento del danno, nell'altra erogazione di una modesta indennità ,economica), per la mera e del tutto causale circostanza della pendenza di un giudizio alla data (sganciata da qualsiasi ragione giustificatrice) del 22 agosto 2008 (entrata in vigore della norma).

Siffatta discriminazione, sempre secondo l'avviso della Corte, era priva di ragionevolezza, né era collegata alla necessità di accompagnare il passaggio da un certo regime normativo ad un altro. Infatti, l'intervento del legislatore aveva semplicemente mutato le conseguenze della violazione delle previgenti regole, limitatamente ad un gruppo di fattispecie selezionate in base alla circostanza, del tutto accidentale, della pendenza di una lite giudiziaria tra le parti.

Sul punto, però, va anche evidenziato che l'articolo 32, comma 5, della legge n. 183/2010 ha introdotto modifiche al contratto a termine nel senso che, "nei casi di conversione del contratto a tempo determinato, il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del lavoratore, stabilendo un'indennità onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2, 5 ed un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo ai criteri indicati nell'articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604".

Al riguardo, si precisa che le norme del d.lgs. n. 368/2001 recante la disciplina del contratto a termine, ed in particolare l'articolo 5, che prevede la trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato nel caso di violazione dei principi ivi contenuti, non hanno subìto alcuna deroga o modifica dalla disposizione del collegato lavoro di cui trattasi, che si è limitata a modificare il regime risarcitorio della conversione introducendo dei parametri minimi e massimi.

E' di tutta evidenza, inoltre, che l'introduzione di un mero diritto ad un'indennità economica in luogo di quello alla trasformazione del contratto a tempo indeterminato, costituirebbe una violazione dell'articolo 3 della Costituzione in quanto introdurrebbe una disciplina priva di ragionevolezza, rispetto ai lavoratori che avrebbero già beneficiato della trasformazione perché assunti illegittimamente a tempo determinato e favorirebbe contemporaneamente il datore di lavoro che ha dato luogo all'illegittimità.

Il legislatore, quindi, fermo restando il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro, ha esclusivamente inteso porre un limite ai risarcimenti che potevano raggiungere importi elevati sol che si tenga presente la possibilità di adire le vie legali alla scadenza del quinquennio e la lunghezza del tempo necessario per arrivare alla decisione. Ora c'è un limite che trova applicazione anche ai giudizi in corso (comma 7). In tali casi, ove ciò si renda necessario, il giudice ai fini della determinazione dell'indennità può concedere alle parti, fissando un termine, una integrazione della domanda e delle relative eccezioni.

Ne deriva che la suddetta indennità deve ritenersi sostitutiva e non aggiuntiva ad eventuali ulteriori somme dovute al lavoratore al termine della controversia, in quanto la stessa riveste carattere di "onnicomprensività".

Con particolare riferimento, poi, all'assunto dell'onorevole Chiappori, secondo cui l'elemento della stagionalità, che caratterizza i lavoratori del settore turistico-alberghiero, mal si concilierebbe con la previsione di legge di conversione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato in caso di illegittima apposizione del termine, giacché la stagionalità presuppone la concentrazione dell'attività lavorativa in taluni periodi dell'anno alternati a periodi di totale inattività, si osserva che ai sensi dell'articolo 5, comma 4-ter, del d.lgs. n. 368/2001, le disposizioni di cui al comma 4-bis (e cioè la disciplina dei limiti della successione dei contratti a termine) non trovano applicazione nei confronti delle attività stagionali definite dal d.P.R. n. 1525 del 1963 e s.m.”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/17

Ordine del giorno

Capitanio Santolini

Assemblea

31/05/2011

XI

Conferimento, nell'ambito della disciplina quadro sui lavori usuranti, di una priorità nella decorrenza dei trattamenti pensionistici per i soggetti con figli a carico


L'ordine del giorno Capitanio Santolini n. 9/1441-quater-C/17, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 gennaio 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare, nella predisposizione dei decreti legislativi attuativi della delega in materia di definizione dei lavori cosiddetti usuranti, un meccanismo che preveda, a parità di maturazione dei requisiti per l'accesso ai benefici previsti, una priorità nella decorrenza dei trattamenti pensionistici per i soggetti con figli a carico.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Il legislatore ha enunciato la disciplina quadro sui lavori usuranti in apposita legge delega n. 247 del 24 dicembre 2007, rinnovata con legge delega n. 183 del 4 novembre 2010, indicando tassativamente le tipologie di attività lavorative oggetto del relativo decreto legislativo.

Si rappresenta, inoltre, che tale decreto legislativo è stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri in data 13 aprile 2011”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

0/3778/XII/2

Ordine del giorno

Fucci

Commissione

31/05/2011

XII

Finanziamento della cosiddetta social card


L'ordine del giorno Fucci n. 0/3778/XII/2, accolto dal Governo nella seduta della XII Commissione (Affari sociali) del 27 ottobre 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'adozione di un'iniziativa normativa al fine di garantire il finanziamento del Fondo speciale destinato al soddisfacimento delle esigenze prioritariamente di natura alimentare e successivamente anche energetiche e sanitarie dei cittadini meno abbienti, di cui all'articolo 81, comma 29, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Per il programma Carta Acquisti sono disponibili risorse sufficienti ad assicurare, a normativa vigente, la prosecuzione del programma fino a tutto l'esercizio finanziario 2012.

Si ricorda, inoltre, che i fondi messi a disposizione per il programma Carta Acquisti possono essere incrementati grazie al contributo degli enti locali e di soggetti privati. Infatti, a titolo di esempio, nel caso Friuli Venezia Giulia, grazie al contributo dell'Ente, per i beneficiari utilizzatori di gas naturale o GPL, l'ammontare del beneficio era di 220,00 euro ogni bimestre (80,00 € Stato + 120,00 € Regione + 20,00 € utilizzatori gas naturale GPL)”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/4086/52

Ordine del giorno

Di Stanislao

Assemblea

31/05/2011

XI

Sospensione del versamento di tributi e contributi per i soggetti colpiti dal sisma dell'Abruzzo del 6 aprile 2009


L'ordine del giorno Di Stanislao ed altri n. 9/4086/52, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 febbraio 2011, impegnava l'esecutivo: a valutare l'opportunità di una completa e doverosa equiparazione tra le modalità di recupero dei contributi oggetto di sospensione previste in seguito al sisma verificatori in Abruzzo il 6 aprile 2009 con quelle fissate per gli eventi avvenuti, rispettivamente, nel 1997 presso le regioni Marche ed Umbria e nel 2002 presso le regioni Molise e Puglia; a considerare la possibilità di prevedere lo stanziamento di ulteriori risorse economiche indispensabili per avviare una vera ricostruzione e consentire alle amministrazioni locali di far fronte ai debiti nel frattempo accumulati.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Si segnala, in via preliminare, la nuova formulazione recata dal comma 3 dell'articolo 2 della legge 26 febbraio 2011, n. 10, di conversione, con modificazioni, del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225 secondo cui: "E' sospesa la riscossione delle rate, in scadenza tra il mese di gennaio 2011 ed il mese di ottobre 2011, previste dall'articolo 39, commi 3-bis, 3-ter e 3 quater, del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. La ripresa della riscossione delle rate non versate ai sensi del presente comma è disciplinata con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in modo da non determinare effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica".

Per quanto concerne, invece, la richiesta di uno specifico intervento volto ad armonizzare le modalità di recupero dei contributi oggetto di sospensione previste per il sisma verificatori in Abruzzo il 6 aprile 2009 con quelle fissate per gli eventi avvenuti rispettivamente nel 1997 presso le regioni Marche ed Umbria e nel 2002 presso le regioni Molise e Puglia, avuto particolare riguardo all'abbattimento del 40% o della sorte capitale dei contributi non versati da restituire, si rappresenta che lo stesso attiene a profili di natura politico-finanziaria che non rientrano nelle competenze dello scrivente Ministero”.





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2011)

442

Note di attuazione pervenute

222

Percentuale

di attuazione

50%



Ministro per le pari opportunità


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/42

Ordine del giorno

Mura

Assemblea

17/05/2011

XII

Finanziamento e utilizzo del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità

9/3778-A/102

Ordine del giorno

Amici


L'ordine del giorno Mura ed altri n. 9/3778-A/102, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di stanziare risorse a favore delle lavoratrici, in particolare istituendo un fondo ad hoc.

L'ordine del giorno Amici ed altri n. 9/3778-A/102, anch'esso accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo ad esplicitare al Parlamento in modo completo e dettagliato la finalizzazione del Fondo per le pari opportunità.

In merito a tali impegni il Ministro per le pari opportunità ha trasmesso la seguente nota:

“Si rappresenta che l'adozione di azioni volte ad implementare l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro rappresenta uno dei principali obiettivi perseguiti dal Ministro per le Pari Opportunità.

In tale direzione si collocano il Piano recante il "Sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro" ed il "Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro" elaborato d'intesa con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

In particolare, si rappresenta che il Piano di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro investe 40 milioni di euro del Fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità in finanziamenti per le tagesmutter, per il telelavoro, per la formazione volta a sostenere il rientro nel lavoro dopo un periodo di congedo per maternità.

In particolare le risorse sono destinate alla:

In merito all'attuazione del Sistema di interventi si segnala che tutte le fasi ivi previste sono state rispettate dal Dipartimento per le pari opportunità e sono consultabili sul sito istituzionale dello stesso, ove è dedicato un apposito spazio alle attività svolte.

In particolare, si far presente che sono state sottoscritte le convenzioni con le diciotto Regioni che, allo stato attuale, hanno presentato i programmi attuativi dell'accordo.

Grazie a tali sottoscrizioni gli interventi previsti dai programmi attuativi regionali sono già partiti a livello territoriale.

A tutt'oggi, sui 40 milioni di euro stanziati, sono stati effettuati impegni giuridicamente vincolanti per 34.634.132 euro.

La quota parte del fondo destinata a finanziare le attività delle Regioni e delle Province autonome è stata ripartita applicando i seguenti criteri:

1. popolazione residente tra 0 e 3 anni (peso 50%);

2. tasso di occupazione femminile per la classe di età compresa tra i 15 e i 49 anni (peso 20%);

3. tasso di disoccupazione femminile per la classe di età compresa tra i 15 e i 49 anni (peso 15%);

4. percentuale di madri che hanno usufruito di congedi parentali (dato aggregato per circoscrizione geografica).

Un Gruppo di lavoro appositamente costituito monitora costantemente l'andamento dei programmi regionali riferendo a riguardo nello spazio informativo consultabile sul sito istituzionale del Dipartimento per le pari opportunità.

Per quanto concerne invece il "Programma di azioni per l'inclusione delle donne nel mercato del lavoro", si segnala che lo stesso si struttura in cinque linee di intervento.

Si fa presente, infine, che la legge di stabilità per il 2011 (L. 220/2010) ha incrementato lo stanziamento ordinario sul predetto Fondo di 3.500.000,00 euro per l'esercizio finanziario 2010 e di 15.010.282,00 euro per l'esercizio finanziario 2011”.







Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2011)

53

Note di attuazione pervenute

21

Percentuale

di attuazione

40%



Ministero della salute


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/4086/246

Ordine del giorno

Bachelet

Assemblea

31/05/2011

XII

Attuazione del definitivo passaggio alle aziende ospedaliere-universitarie del personale socio-sanitario già dipendente delle università e comandato presso le aziende stesse


L'ordine del giorno Bachelet ed altri n. 9/4086/246, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 25 febbraio 2011, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità, in sede di discussione del primo provvedimento utile, di prevedere il definitivo passaggio alle aziende ospedaliere-universitarie del personale socio-sanitario già dipendente delle università e comandato presso le aziende stesse.

In merito a tale impegno il Ministero della salute, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“La competente Direzione Generale di questo Ministero ha comunicato che, ai sensi dell'articolo 8, comma 5, del D.Lgs. 21 dicembre 1999, n. 517, è stato predisposto uno schema di decreto interministeriale avente ad oggetto il trasferimento del personale universitario che svolge attività socio-sanitarie, tecniche ed amministrative, e non esclusivamente attività assistenziale, alle Aziende ospedaliere universitarie.

Tale schema è attualmente all'esame del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca”.



Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 maggio 2011)

143

Note di attuazione pervenute

17

Percentuale

di attuazione

12%



Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate
al 31 maggio
2011



Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Amici

Ordine del giorno

9/3778-A/102

72

On.

Antonione

Mozione

1/00529

36

On.

Ascierto

Ordine del giorno

9/3857-A/16

50

On.

Bachelet

Ordine del giorno

9/4086/246

77

On.

Beltrandi

Ordine del giorno

9/3778-A/146

37

On.

Bossa

Ordine del giorno

9/4086/146

56

On.

Capitanio Santolini

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/17

69

On.

Cazzola

Ordine del giorno

9/3857-A/4

52

On.

Chiappori

Ordine del giorno

9/4086/16

67

On.

Ciccanti

Ordine del giorno

9/3210/36

57

On.

Conte Giorgio

Ordine del giorno

9/3857-A/11

50

On.

D'Incecco

Ordine del giorno

9/3778-A/136

62

On.

Di Stanislao

Ordine del giorno

9/4086/52

70

On.

Evangelisti

Ordine del giorno

9/1366/41

47

On.

Farina Renato

Risoluzione

7/00230

33

On.

Favia

Ordine del giorno

9/3857-A/15

50

On.

Fedriga

Ordine del giorno

9/3720-A/2

64

On.

Ferrari

Ordine del giorno

9/3857-A/6

51

On.

Formisano Anna Teresa

Ordine del giorno

9/4086/91

61

On.

Fucci

Ordine del giorno

0/3778/XII/2

70

On.

Maran

Ordine del giorno

9/3778-A/32

30

On.

Maran

Ordine del giorno

9/3996-A/3

38

On.

Merlo Ricardo Antonio

Ordine del giorno

9/3778-A/74

41

On.

Messina

Ordine del giorno

9/3290-A/24

54

On.

Mogherini Rebesani

Mozione

1/00374

29

On.

Mura

Ordine del giorno

9/3778-A/42

72

On.

Narducci

Risoluzione

7/00229

33

On.

Paladini

Ordine del giorno

9/3857-A/14

50

On.

Patarino

Ordine del giorno

9/3778-A/149

49

On.

Pepe Mario (IR)

Ordine del giorno

9/3778-A/63

45

On.

Pezzotta

Ordine del giorno

9/3778-A/70

30

On.

Pezzotta

Ordine del giorno

9/2714/243

31

On.

Pianetta

Risoluzione conclusiva

8/00085

34

On.

Piffari

Ordine del giorno

9/3146-A/22

44

On.

Razzi

Ordine del giorno

9/3778-A/61

41

On.

Rosato

Ordine del giorno

9/1857/24

43

On.

Schirru

Ordine del giorno

9/3720-A/1

64

On.

Stucchi

Ordine del giorno

9/1891/1

55

On.

Tassone

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/16

48

On.

Tassone

Ordine del giorno

9/3857-A/23

50

On.

Tassone

Ordine del giorno

9/4086/87

56

On.

Tempestini

Ordine del giorno

9/3778-A/35

31

On.

Turco Livia

Ordine del giorno

9/3638/189

60

On.

Valducci

Ordine del giorno

0/44 e abb./IX/23

57

On.

Zeller

Ordine del giorno

9/3834-A/1

40

On.

Zeller

Ordine del giorno

9/2449-A/9

53




















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative, ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri, nonché altri soggetti non governativi, devono trasmettere periodicamente al Parlamento come stabilito dalle vigenti disposizioni legislative.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

In evidenza a maggio 2011


Nell'ambito delle relazioni annunciate nel mese di maggio, si segnalano le due relazioni inviate alle Camere dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 15 della legge 4 febbraio 2005, n. 11, recante norme generali sulla partecipazione dell'Italia al processo normativo dell'Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari, in quanto si tratta della prima trasmissione dopo le significative modifiche apportate a tale normativa dalla legge 4 giugno 2010, n. 96 (legge comunitaria 2009). La prima Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2011 (Doc. LXXXVII-bis n. 1), è stata introdotta dall'articolo 8, comma 1, della legge n. 96 del 2010 con una novella all'articolo 15, comma 1, della citata legge n. 11 del 2005, e riguarda la fase ascendente del processo comunitario: contiene gli orientamenti e le priorità che il Governo intende perseguire in ambito europeo nell'anno successivo, gli orientamenti assunti o da assumere in merito a specifici progetti di atti normativi dell'Unione europea, le strategie di comunicazione sull'attività dell'Unione europea e sulla partecipazione italiana alle politiche comunitarie.

La Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, con i dati relativi al 2010 (Doc. LXXXVII, n. 4), conserva sostanzialmente il contenuto previsto dall'originaria formulazione dell'articolo 15 della citata legge n. 11 del 2005, anche se le modifiche introdotte dal richiamato articolo 8, comma 1, della legge n. 96 del 2010 hanno conferito un maggior rilievo alla politica estera e di sicurezza comune, ed hanno arricchito la relazione di alcuni nuovi contenuti ispirati alla logica di fornire al Parlamento tutti gli elementi conoscitivi necessari per valutare la partecipazione dell'Italia all'Unione.

Oltre a quanto rilevato, le relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla presente pubblicazione non presentano profili problematici né innovativi. Ci si limita pertanto ad evidenziare che il Ministero dell'economia e delle finanze ha trasmesso, a distanza di pochi giorni, due distinte relazioni solo in quanto con entrambe si ottempera all'obbligo, introdotto dall'articolo 5, comma 1-ter, del decreto-legge n. 155 del 2008 (convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 190) di informare, con cadenza trimestrale, il Parlamento sull'attuazione degli interventi effettuati per garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali. I due documenti richiamati (Doc. CCXXXI, n. 4 e n. 5) forniscono dati aggiornati, rispettivamente, al 30 settembre ed al 31 dicembre 2010.

Si riscontra, inoltre, l'invio, da parte del Ministro dell'interno della Relazione sull'attività delle Forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata (Dati relativi al 2009, Doc. XXXVIII n. 3). Tale trasmissione, che segue una cadenza regolare nel tempo, viene richiamata solo per ricordare che con un unico documento l'amministrazione competente adempie tre distinti obblighi di legge introdotti, rispettivamente, dall'articolo 113, comma unico, della legge n. 121 del 1981, dall'articolo 5, comma 1, secondo periodo, del decreto-legge n. 345 del 1991 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 410 del 1991) e dall'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo n. 286 del 1998. La prima di tali disposizioni prevede che il Ministro dell'interno presenti annualmente al Parlamento una relazione sull'attività delle Forze di polizia e sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica nel territorio nazionale. L'articolo 5, comma 1, secondo periodo, del decreto-legge n. 345 del 1991 dispone che il Ministro dell'interno invii, unitamente alla relazione di cui al richiamato articolo 113, un rapporto annuale sul fenomeno della criminalità organizzata. Infine, l'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo n. 286 del 1998, come modificato dall'articolo 3, comma 1, della legge 30 luglio 2002, n. 189, stabilisce che il Ministro dell'interno presenti annualmente al Parlamento una relazione sui risultati raggiunti attraverso i provvedimenti attuativi del documento programmatico relativo alla politica dell'immigrazione e degli stranieri nel territorio dello Stato, predisposto ogni tre anni (salva la necessità di un termine più breve) dal Presidente del Consiglio dei Ministri, sentiti i Ministri interessati, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, la Conferenza Stato-città e autonomie locali, gli enti e le associazioni nazionali maggiormente attivi nell'assistenza e nell'integrazione degli immigrati e le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro più rappresentative sul piano nazionale.

Sul versante dell’individuazione di nuovi obblighi, si registra l’adempimento previsto dall'articolo 30-ter, comma 9, del decreto legislativo 13 ottobre 2010, n. 141, introdotto dall'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 11 aprile 2011, n. 64. La disposizione prevede che il Ministro dell'economia e delle finanze, entro il 30 aprile di ogni anno, riferisca al Parlamento in ordine ai risultati dell'attività di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo e del furto di identità a livello nazionale, svolta entro il 31 dicembre dell'anno precedente, sulla base della relazione predisposta da un apposito gruppo di lavoro istituito ai sensi della medesima disposizione. Tale gruppo di lavoro - composto da rappresentanti designati dai Ministeri dell'economia e delle finanze, dell'interno, della giustizia, dello sviluppo economico, dalla Banca d'Italia e dalla Guardia di finanza - svolge funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento, al fine di migliorare l'azione di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo e del furto di identità a livello nazionale, nonché compiti finalizzati alla predisposizione, elaborazione e studio dei dati statistici, in forma anonima, relativi al comparto delle frodi. Il gruppo di lavoro dura in carica un triennio ed è presieduto dal componente designato dal Ministero dell'economia e delle finanze, il quale, in ragione dei temi trattati, ne integra la composizione con i rappresentanti delle associazioni di categoria dei soggetti aderenti e degli operatori commerciali, nonché con gli esperti delle Forze di polizia, designati dal Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno.


Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1°- 31 maggio 2011



Relazioni governative


Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.P.R. 76/1998,

art. 8, co. 3

Erogazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale e verifica dei risultati ottenuti mediante gli interventi finanziati

(Dati relativi al 2009 e verifica risultati dal 2000 al 2008, Doc. LXIV, n. 3)

V Bilancio

3/5/2011

L. 246/2005,

art. 14, co. 10

Stato di applicazione dell'analisi di impatto della regolamentazione (AIR)

(Dati relativi al 2009 e 2010, Doc. LXXXIII, n. 2)

I Affari costituzionali

3/5/2011

L. 287/1990,

art. 23, co. 1

Attività dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato

(Dati relativi al 2010, Doc. XLV, n. 4)

X Attività produttive

4/5/2011

L. 11/2005,

art. 15-bis, co. 1*

Elenco delle procedure giurisdizionali e di precontenzioso con l'Unione europea

(Dati aggiornati al 30 aprile 2011, Doc. LXXIII-bis, n. 8)

Tutte le commissioni permanenti

Commissione parlamentare per le questioni regionali

23/5/2011

*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione debba essere trasmessa dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro per le politiche europee.





Ministero degli affari esteri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 49/1987,

art. 3, co. 6,

lett. c)

Attuazione della politica di cooperazione allo sviluppo

(Dati relativi al 2009, Doc. LV, n. 4)

III Affari esteri

30/5/2011

L. 49/1987,

art. 4, co. 2-bis*

Attività di banche e fondi di sviluppo a carattere multilaterale e partecipazione italiana alle risorse di detti organismi

(Predisposta dal Ministero dell'economia e delle finanze )

(Dati relativi al 2009, Doc. LV, n. 4-bis)

III Affari esteri

30/5/2011

*La norma istitutiva dell’obbligo prevede che la relazione venga predisposta di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e che la relazione debba essere inviata in allegato alla relazione sull'attuazione della politica di cooperazione allo sviluppo, prevista dall’articolo 3, comma 6, lett. c) della stessa L. 49/1987.






Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 155/2008,

art. 5, co. 1-ter

Attuazione degli interventi volti a garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali

(Dati aggiornati al 30 settembre 2010, Doc. CCXXXI, n. 4)

V Bilancio

VI Finanze

18/5/2011

D.L. 203/2005,

art. 3, co. 14

Stato dell’attività di riscossione al fine di verificare l’efficacia e l’efficienza dell’attività svolta da Equitalia Spa

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2009, Doc. CCXIII, n. 3)

VI Finanze

18/5/2011

L. 11/2005,

art. 15-ter, co. 1

Andamento dei flussi finanziari tra l'Italia e l'Unione europea

(Dati relativi al IV trimestre 2010, Doc. CCXVIII, n. 8)

V Bilancio

XIV Politiche Unione europea

19/5/2011



L. 196/2009,

art. 14, co. 4*

Stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico e situazione di cassa

(Dati aggiornati al 30 settembre 2010, comprensivi del raffronto con i risultati del precedente biennio, Doc. XXV,

n. 11)

V Bilancio

19/5/2011

*Un obbligo di contenuto sostanzialmente analogo era già previsto dall'articolo 30 della L. 468/1978, abrogata dall'articolo 51, comma 1, lett. c), della L. 196/2009, a decorrere dal 1° gennaio 2010, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 52, comma 6, della medesima legge.

D.L. 155/2008,

art. 5, co. 1-ter

Attuazione degli interventi volti a garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2010, Doc. CCXXXI, n. 5)

V Bilancio

VI Finanze

24/5/2011





Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 413/1998,

art. 5, co. 4

Stato di attuazione delle leggi in materia di interventi per l'industria cantieristica ed armatoriale

(Dati relativi all'anno 2009, Doc. XL, n. 2)

IX Trasporti

17/5/2011

D.P.R. 204/2006,

art. 2, co. 6

Attività svolta dal Consiglio superiore dei lavori pubblici

(Dati relativi al 2010, Doc. CCXV, n. 3)

VIII Ambiente

23/5/2011



Ministero dell'interno

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 121/1981,

art. 113, co. unico;

D.L. 345/1991,

art. 5, co. 1,

secondo periodo;

D.Lgs. 286/1998,

art. 3, co. 1

Relazione sull'attività delle Forze di polizia, sullo stato dell'ordine e della sicurezza pubblica e sulla criminalità organizzata

(Dati relativi al 2009, Doc. XXXVIII n. 3)

I Affari costituzionali

II Giustizia

17/5/2011




Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 510/1996,

art. 1, co. 23

Andamento dell’utilizzo dei lavoratori impegnati in lavori socialmente utili

(Dati relativi al I semestre 2010, Doc. XIX, n. 7)

XI Lavoro

17/5/2011





Ministro per le politiche europee

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 11/2005,

art. 15, co. 1*

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea

(Trasmessa dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri)

(Dati relativi al 2011, Doc. LXXXVII-bis, n. 1)

(PRIMA RELAZIONE)

XIV Politiche unione europea

25/5/2011

*L'articolo 15 è stato integralmente sostituito dall'articolo 8 della L. 96/2010 (legge comunitaria 2009).

L. 11/2005,

art. 15, co. 2*

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea

(Trasmessa dal sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri)

(Dati relativi al 2010, Doc. LXXXVII, n. 4)

XIV Politiche unione europea

25/5/2011

*L'articolo 15 è stato integralmente sostituito dall'articolo 8 della L. 96/2010 (legge comunitaria 2009) che ha previsto l'obbligo al comma 2 (anziché al comma 1 come in precedenza), modificando anche il contenuto della relazione.


Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 296/2006,

art. 1, co. 591

Dati relativi alla partecipazione da parte delle amministrazioni pubbliche a consorzi e società

(Dati relativi all'anno 2010, Doc. CCXXVI, n. 2)

I Affari costituzionali

V Bilancio

3/5/2011

D.Lgs. 165/2001,

art. 53, co. 16

Dati raccolti attraverso l'Anagrafe delle prestazioni e degli incarichi conferiti ai pubblici dipendenti e ai consulenti e collaboratori esterni

(Dati relativi agli anni 2008 e 2009, Doc. CLI, n. 3)

XI Lavoro

17/5/2011




Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 376/2000,

art. 8, co. 1

Stato di attuazione della legge concernente “Disciplina della tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping” e attività svolta dalla Commissione per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive

(Dati relativi al 2010, Doc. CXXXV,

n. 4)

XII Affari sociali

30/5/2011




Relazioni non governative


Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 163/2006,

art. 6, co. 7,

lettera h)

Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture

Attività svolta

(Dati relativi all'anno 2009, Doc. XLIII, n. 3)

VIII Ambiente

25/5/2011



Nuove relazioni previste da fonti normative (*)



Relazioni governative



Fonte

Ministero competente

Oggetto

D.Lgs 141/2010,

art. 30-ter, co. 9*

Ministero dell'economia e delle finanze

Attività di prevenzione delle frodi nel settore del credito al consumo, con specifico riferimento al furto d'identità

L'articolo 30-ter è stato introdotto dall'articolo 1, comma 1, del D.Lgs 11 aprile 2011, n. 64, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 10 maggio 2011, n. 107.





Relazioni non governative


nessuna

































(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.

**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell'Assemblea o delle Commissioni.