Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||
---|---|---|---|
Autore: | Servizio Controllo Parlamentare | ||
Titolo: | L'attività di controllo parlamentare n. 9/XVI APRILE 2009 | ||
Serie: | L'attività di controllo parlamentare Numero: 9 Progressivo: 2009 | ||
Data: | 30/04/2009 | ||
Descrittori: |
|
![]() |
Notiziario mensile
Numero 9/XVI
APRILE 2009
L’attività di controllo
parlamentare
MONITORAGGIO DI:
NOMINE GOVERNATIVE
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO
RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI
a cura del Servizio per il Controllo parlamentare
INDICE
NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI E SOCIETA’
b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di marzo 2009 o previste in scadenza entro il 31 maggio 2009
c) Principali cariche in società partecipate dal Ministero dell’economia e delle finanze o in enti e autorità comunque non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il mese di maggio 2009
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO
Note annunciate al 31 marzo 2009 in attuazione di atti di indirizzo
Ministero dell'economia e delle finanze
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali
Ministro per le pari opportunità
Ministro per i rapporti con le regioni
Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 31 marzo 2009
RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE
Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1°- 31 marzo 2009
Nuove relazioni previste da fonti normative
Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.
A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché dalla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.
La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli istituti ed enti pubblici, uno dei temi di grande interesse per il mondo politico. Il Servizio per il controllo parlamentare, a questo proposito, ha iniziato ad estendere il monitoraggio delle nomine governative al di là dei confini stabiliti dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che riguarda le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici. Infatti, in considerazione della grande importanza che hanno nell’economia nazionale grandi società privatizzate, in cui lo Stato però mantiene, tramite il Ministero dell’economia e delle finanze, importanti quote di partecipazione e spesso di controllo, conservando quindi un sostanziale potere di scelta degli amministratori, il Servizio ne monitora le nomine per darne conto nella pubblicazione, in una apposita sottosezione (la terza della prima sezione).
Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione.
Si tratta pertanto delle nomine effettuate a seguito di proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.
Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nel periodo immediatamente successivo.
La sottosezione c), come anticipato all’inizio, riguarda le principali cariche in scadenza (comprendendo anche quelle intanto già rinnovate) sempre nel periodo preso in esame, in importanti società partecipate dal Ministero dell’economia e delle finanze, che esulano quindi dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978. Anche in questo caso, si forniscono, oltre ai dati sulle cariche, notizie essenziali sulle società e le loro attività.
La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici o privatizzati tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 (e che da allora è cresciuta estendendo, come si diceva, il proprio monitoraggio a nuovi campi d’azione) dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.
Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Tali segnalazioni sono elencate nel paragrafo “I nostri solleciti”.
Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.
Le informazioni riportate sono tratte dalle tre banche dati (una per ognuno dei settori a cui si riferiscono le tre sezioni del notiziario) sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.
NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI E SOCIETA’
La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, relativa al controllo parlamentare sulle nomine, nel mese di marzo 2009, indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 maggio 2009 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nuove nomine effettuate e di quelle in scadenza in società partecipate dal Ministero dell’economia e delle finanze, o in enti pubblici o autorità non ricompresi nel campo della citata legge n. 14/1978, entro il 31 maggio 2009, con l’indicazione dei titolari, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.
In evidenza a marzo 2009
La pubblicazione “l’attività di controllo parlamentare” si apre, come di consueto, con la sezione riguardante le nomine governative negli enti, monitorando il mese di marzo 2009, con una proiezione previsionale sulle cariche in scadenza fino al 31 maggio 2009. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno conto sia delle cariche rinnovate nel mese di marzo 2009 (con dati aggiornati all’8 aprile), sia di quelle da rinnovare entro la fine di maggio 2009, nei campi degli enti pubblici, delle autorità indipendenti, nonché delle più importanti società partecipate o controllate direttamente dal Ministero dell’economia e delle finanze.
- Alla fine di febbraio 2009 sono stati nominati i componenti del consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale per il dramma antico INDA. Le Commissioni cultura e istruzione pubblica delle Camere avevano espresso, rispettivamente il 4 e l’11 febbraio 2009, pareri favorevoli sulle proposte di nomina dei quattro componenti del Cda di designazione governativa.
- Luciano Canepa è il nuovo presidente dell’Autorità portuale di Ancona. E’ stato nominato con D.M. del 20 marzo 2009, notificato il successivo 23 marzo 2009, a seguito dei pareri favorevoli espressi dalle Commissioni trasporti e lavori pubblici e comunicazioni delle Camere il 18 marzo 2009.
- Il 27 marzo 2009 sono stati prorogati, fino al completamento del processo di riorganizzazione in corso e comunque non oltre il 31 dicembre 2009, i mandati dei Commissari straordinari dei principali enti previdenziali vigilati dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali: l’Istituto nazionale della previdenza sociale INPS, l’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica INPDAP, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, l’Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici ENAPPSMAD e l’Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA.
- Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha comunicato al Parlamento la nomina, effettuata con decreto del 2 marzo 2009, del nuovo commissario straordinario dell’Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Arturo Diaconale, al posto del precedente commissario Giandonato Morra, permanendo in corso la procedura di nomina del nuovo presidente dell’ente parco.
- Il Ministro dello sviluppo economico, con lettera del 6 marzo 2009, ha comunicato alle Camere la nomina, effettuata con proprio decreto dello stesso giorno, del nuovo consiglio di amministrazione della Stazione sperimentale carta, cartoni e paste per carta in Milano SSCCP, in sostituzione del precedente il cui mandato era scaduto il 1° febbraio 2009 (data in cui era iniziato il periodo di prorogatio previsto dal D.L. 16 maggio 1994, n. 293, convertito con L. 15 luglio 1994, n. 444).
- Il 31 marzo 2009 si è concluso il mandato del commissario liquidatore Ferdinando Lavaggi presso l’Autorità portuale di Trapani.
- Nel corso dei mesi di aprile e maggio del 2009 sono previsti in scadenza i mandati di Alberto Actis a presidente dell’Ente parco nazionale della Val Grande e di Silvio Vetrano come commissario straordinario dell’Ente parco nazionale dell’Asinara.
- A maggio 2009 scadranno altresì i mandati di due presidenti di autorità portuali, rispettivamente Cirillo Orlandi e Paolo Silverio Piro presso le Autorità portuali di La Spezia e di Olbia e Golfo Aranci.
- 26 maggio 2009 giungerà a scadenza il mandato del consiglio direttivo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV.
- Il 27 maggio 2009 verranno a scadenza i quattro anni dalla nomina, effettuata con D.P.C.M. del 27 maggio 2005, di Elio Bava a presidente dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM.
- Il 31 maggio 2009, o alla data di entrata in funzione della nuova Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR, giungerà a scadenza il mandato dei componenti del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU, come da proroga prevista dall’art. 14 del D.L. 30 giugno 2008, n. 113.
- Nel maggio del 2009 scadranno anche i mandati dei componenti del Cda della Stazione sperimentale per l’industria delle pelli e delle materie concianti che erano stati nominati per cinque anni con D.M. del 28 maggio 2004.
- Il 19 febbraio 2009 la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi aveva designato i sette componenti di sua competenza della lista che il Ministro dell’economia e delle finanze doveva presentare all’assemblea degli azionisti di RAI Radiotelevisione italiana Spa per l’elezione del consiglio di amministrazione, che sono stati poi nominati dall’assemblea della società il 25 marzo 2009 insieme ai due consiglieri designati dal Ministro dell’economia e delle finanze, uno dei quali, Paolo Garimberti è stato poi nominato presidente dal Cda il 26 marzo 2009, giorno in cui sulla sua nomina si è espressa favorevolmente anche la suddetta Commissione di vigilanza con la prescritta maggioranza qualificata.
- Il 14 marzo 2009 sono scaduti i mandati dei componenti della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
- Entro il mese di aprile è previsto che si riuniscano le assemblee che devono rinnovare gli amministratori di società partecipate direttamente dal Ministero dell’economia e delle finanze come l’EUR Spa, e l’Ente nazionale di assistenza al volo ENAV Spa. E’ anche in scadenza l’incarico dell’amministratore unico della Sistemi di consulenza per il Tesoro SICOT Srl.
Per l’approfondimento sulle nomine e le scadenze nei singoli enti e società, si rinvia alle relative note.
STATO DEL “TAGLIA-ENTI” ALL’INIZIO DI APRILE 2009
Si ricorda che è in corso una procedura volta a ridurre di numero, riformare e razionalizzare gli enti pubblici, il cui inizio (almeno per quanto riguarda la fase più recente) può essere ricondotto alla legge 24 dicembre 2007, n. 244, finanziaria per il 2008 (nel cui allegato A, secondo il dettato del comma 636 dell’articolo 2, erano elencati 11 enti destinati ad essere soppressi alla scadenza del termine di 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, cioè entro il 29 giugno 2008, se non fossero stati oggetto di interventi di razionalizzazione con l’adozione di appositi regolamenti, poi non adottati) e che è regolata dall’articolo 26 (taglia-enti) della legge di conversione n. 133 del 6 agosto 2008 che apportavasignificative modifiche al D.L. 25 giugno 2008, n. 112.
Il primo comma dell’articolo 26 stabiliva infatti che dovessero essere soppressi gli enti pubblici non economici con dotazione organica inferiore alle 50 unità a partire dal novantesimo giorno dopo il 22 agosto 2008, data dell’entrata in vigore della legge di conversione in oggetto, e quindi al 20 novembre 2008, a parte gli enti eventualmente confermati da decreti dei ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e per la semplificazione normativa. (I suddetti Ministri, con decreto interministeriale del 19 novembre 2008, hanno confermati i seguenti enti pubblici non economici: l’Accademia della Crusca, l’Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, la Cassa conguaglio trasporti di gas di petrolio liquefatto, la Cassa conguaglio settore elettrico, Il Comitato olimpico nazionale italiano CONI, l’Istituto italiano per l’Africa e l’oriente ISIAO, la Lega italiana per la lotta ai tumori LILT, l’Ente teatrale italiano ETI e l’Unione nazionale ufficiali in congedo UNUCI).
Dovevano essere comunque esclusi da questa soppressione gli ordini professionali e le loro federazioni, le federazioni sportive, le autorità portuali, gli enti parco, gli enti di ricerca, gli enti preposti alla conservazione e alla trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni e quelli non compresi nell’elenco che l’ISTAT pubblica annualmente ai sensi dell’articolo 1, comma 5, della legge L. 30 dicembre 2004, n. 311 (finanziaria per il 2005) che riguarda le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato. Importante punto di riferimento stabilito dalla norma in esame era quello della data del 31 marzo 2009 (poi prorogata, come riportato infra) come limite oltre il quale sarebbe dovuta scattare la soppressione per quegli enti pubblici non economici che non fossero stati riordinati con i regolamenti di cui al summenzionato articolo 2, comma 634, della L. 244/2007 (legge finanziaria per il 2008).
Nel comma 2 si stabiliva che le funzioni precedentemente esercitate dagli enti soppressi dovessero passare ai ministeri vigilanti non, come previsto dalla finanziaria per il 2008, tramite appositi atti regolamentari o amministrativi, ma direttamente ex lege. Inoltre l’elenco degli 11 enti che avrebbero dovuto essere soppressi se non riordinati entro 180 giorni dall’entrata in vigore della finanziaria per il 2008, contenuto nell’allegato A della suddetta legge, e citato in precedenza, veniva abrogato dal comma 3 della legge di conversione in esame, equiparando quindi la sorte di questi 11 enti a quella degli altri dello stesso tipo.
Da ultimo, tra quelli qui esaminati, il quarto comma dell’articolo 26 modificava il citato articolo 2, comma 634, della finanziaria per il 2008, sostituendo alle vecchie le nuove denominazioni dei ministeri interessati a predisporre i prescritti regolamenti di riordino o trasformazione degli enti pubblici, aggiungendo agli enti in questione strutture pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa e portando al 31 dicembre 2008 il termine affinché fossero adottati i suddetti regolamenti di riordino.
Tale termine è stato poi prorogato dall’articolo 4, comma 1, del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, al 31 marzo 2009. Inoltre l’articolo 4, comma 1, della legge di conversione del suddetto decreto-legge, la L. n. 14 del 27 febbraio 2009, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgentireca una nuova proroga di tale termine al 30 giugno 2009.
All’approssimarsi di questa nuova scadenza il Servizio continuerà a monitorare gli sviluppi del processo di riforma in questione.
A tale proposito si informa che il Consiglio dei Ministri n. 40 del 6 marzo 2009 ha approvato, su proposta dei Ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione, per la semplificazione normativa e per l’attuazione del programma di Governo, quattro schemi di regolamento che razionalizzano e riordinano le competenze di alcuni enti, e cioè la Lega navale italiana,l’Unione italiana tiro a segno,l’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia e le Casse militari, nell’ambito del disegno complessivo di razionalizzazione, efficienza e risparmio previsto dal suddetto D.L. n. 112/2008 come convertito dalla L. 113/2008. Gli schemi in oggetto sono stati trasmessi al parere del Consiglio di Stato e della Commissione parlamentare per la semplificazione normativa.
Si ricorda inoltre che è in corso anche il riordino degli enti di ricerca, di cui alla L. n. 27 settembre 2007, n. 165, a cui si accenna infra nella nota relativa all’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV, nella sottosezione b).
Sulla delega al Governo per il riordino delle stazioni sperimentali per l’industria, si veda invece infra nella nota sulla Stazione sperimentale per la carta, cartoni e paste per carta SSCCP nella sottosezione a).
a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal
Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della
L. n. 14/1978 nel mese di marzo 2009
In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.
In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi sia invalsa la prassi di non attivare queste procedure.
La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.
Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.
Per quanto riguarda le nomine che il governo comunica al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.
Qualora lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare, ulteriori rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.
Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, (convertito con L. 15/7/1994, n. 444), sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.
|
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare |
Data nomina |
Procedura di nomina |
Fondazione Istituto nazionale per il dramma antico INDA |
Componenti del consiglio di amministrazione:
Enza Signorelli Pupillo, Monica Centanni, Pietrangelo Buttafuoco, Antonino Portoghese, Giovanni Nuzzo e Santa Trombadore |
Pareri favorevoli sulle proposte di nomina dei 4 consiglieri di designazione governativa, espressi ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978, dalla Commissione VII Cultura (Camera) il 4/2/2009 e dalla Commissione 7° Istruzione pubblica (Senato) l’11 febbraio 2009 |
25/2/2009 |
D.M. del Ministro per i beni e le attività culturali che designa 3 componenti, 1 è designato dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. Gli altri componenti vengono designati: 1 dalla Regione Sicilia, 1 dalla Provincia regionale di Siracusa e 1 dalla Conferenza Stato-Regioni |
Alla fine dello scorso mese di febbraio 2009 sono stati nominati, con D.M. del Ministro per i beni e le attività culturali, i componenti del consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale per il dramma antico INDA, a seguito dei pareri favorevoli espressi dalle Commissioni cultura e istruzione delle Camere sulle proposte di nomina dei quattro componenti del consiglio di amministrazione di designazione governativa (tre di competenza del Ministro per i beni e le attività culturali e uno del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca) che sono: Enza Signorelli Pupillo, Monica Centanni, Pietrangelo Buttafuoco e Antonino Portoghese. Gli altri consiglieri sono stati designati dalla Regione Sicilia e dalla Provincia regionale di Siracusa, mentre non è stato ancora designato il rappresentante della Conferenza Stato-Regioni.
Il mandato del precedente consiglio di amministrazione dell’istituto, nominato il 27 settembre 2004, era scaduto lo scorso 27 settembre 2008, data in cui aveva avuto inizio il periodo di 45 giorni di prorogatio previsto dal D.L. 16 maggio 1994, n. 293, convertito con L. 15 luglio 1994, n. 444. Il sovrintendente dell’INDA (quello uscente è Fernando Balestra) dovrebbe essere rinnovato dal nuovo Cda e il presidente dell’istituto è per legge il sindaco di Siracusa, Roberto Visentin.
L’istituto, nato all’inizio del ‘900 e già ente pubblico disciplinato dalla legge 20 marzo 1975, n. 70, è stato trasformato in fondazione dall’articolo 2 del D.Lgs. 29 gennaio 1998 n. 20, acquisendo personalità giuridica di diritto privato. L’INDA ha la finalità di coordinare a livello nazionale, anche mediante accordi con gli enti locali, l'attività teatrale presso i teatri greco-romani, promuovendo la rappresentazione del teatro classico greco e latino, nonché altre attività culturali ed artistiche ad esso relative, oltre a quella di promuovere, anche in coordinamento con le università, lo studio dei testi teatrali della classicità greca e latina. L’istituto è stato riordinato dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 33 che ha modificato ed integrato il citato D.Lgs. n. 20/1998.
Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha nominato, con proprio decreto del 2 marzo 2009, il nuovo commissario straordinario dell’Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Arturo Diaconale, per due mesi nelle more della procedura per l’acquisizione dell’intesa sul nominativo del soggetto per la nomina a presidente dell’ente parco.
Diaconale sostituisce il precedente commissario straordinario Giandonato Morra, che era stato nominato con D.M. del 16 luglio 2008, poi prorogato più volte fino alla scadenza del 1° marzo 2009, che sostituiva a sua volta il commissario Stefano Allavena, nominato il 2 marzo 2007 e anch’esso più volte prorogato nell’incarico. L’ultimo presidente dell’ente parco in questione, Walter Mazzitti, nominato con D.M. del 14 gennaio 2002, era scaduto dall’incarico il 14 gennaio 2007.
Gli enti parco nazionali sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni interessate e previa espressione del parere da parte delle competenti Commissioni delle Camere.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare |
Data nomina |
Procedura di nomina |
Stazione sperimentale carta, cartoni e paste per carta in MilanoSSCCP |
Componenti del Consiglio di amministrazione:
Paolo Culicchi, Giovanni dell’Aria Burani, Alessandro Fedrigoni, Dario Rutto, Piero Capodieci, Pietro Attoma e Barbara Luisi |
Nomina comunicata al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 10/3/2009 |
6/3/2009 |
D.M. del Ministro dello sviluppo economico, in rappresentanza: 1 dello stesso Ministro, 1 del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, 1 della Regione Lombardia e 6 degli industriali del settore |
Il Ministro dello sviluppo economico, con lettera del 6 marzo 2009, ha comunicato, ai sensi dell’articolo 9 della L. n. 14/1978, la nomina di sette dei nove componenti del consiglio di amministrazione della Stazione sperimentale carta, cartoni e paste per carta in Milano SSCCP. I consiglieri nominati sono quindi il rappresentante del Ministero dello sviluppo economico, Barbara Luisi e i sei rappresentanti delle industrie dei settori della carta, cartoni e paste della carta e delle industrie grafiche, cartotecniche e trasformatrici. Il Ministro dello sviluppo economico provvederà con un successivo decreto a nominare i consiglieri di competenza del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e della Regione Lombardia, quando sarà stato completato l’iter della loro designazione. Il quadriennio del precedente Cda era scaduto il 1° febbraio 2009, data in cui erano iniziati i 45 giorni di prorogatio previsti dal D.L. 16 maggio 1994, n. 293, convertito con la Legge 15 luglio 1994, n. 444.
Le Stazioni sperimentali per l'industria sono enti pubblici economici di ricerca sottoposti alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, disciplinati dal D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 540, (integrato e modificato dal D.Lgs. 23 febbraio 2001, n. 71), Riordino delle stazioni sperimentali per l'industria, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59, che all’art. 2 ne specifica la natura giuridica e le funzioni, consistenti principalmente in: a) attività di ricerca industriale e attività di sviluppo precompetitiva; b) attività di certificazione di prodotti o di processi produttivi; c) analisi e controlli; d) consulenza alle imprese, alle pubbliche amministrazioni ed enti pubblici; e) attività di documentazione, divulgazione, promozione della qualità e supporto alla formazione negli specifici settori produttivi, anche al fine di consentire la crescita occupazionale qualificata; f) partecipazione all'attività di normazione tecnica; g) attività ad esse affidate dallo Stato, dalle Regioni, nonché quelle derivanti da convenzioni internazionali. L’articolo 3 riconosce alle stazioni potestà statutaria, ed è appunto lo statuto dei singoli enti che, ai sensi dell’articolo 4, determina: a) la composizione del Consiglio di amministrazione in numero non superiore a diciotto componenti, nonché le rappresentanze in seno al Consiglio medesimo, stabilendo in due terzi il numero dei componenti di provenienza imprenditoriale ed in un terzo i componenti in rappresentanza delle amministrazioni e degli enti locali; b) le funzioni ed i poteri degli organi della Stazione Sperimentale.
L’A.S. n. 1195,Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia (A.C. 1441-ter-A, approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre 2008, trasmesso al Senato della Repubblica il 7 novembre 2008 e, alla data del 7 aprile 2009, in corso di esame presso la 10° Commissione industria, commercio e turismo), ai commi da 2 a 4 dell’articolo 28,Progetti di innovazione industriale e misure per il riordino del sistema delle stazioni sperimentali per l'industria,reca una delega al Governo per il riordino delle stazioni sperimentali per l’industria e per la soppressione di un altro ente vigilato dal Ministero dello sviluppo economico, l’Istituto nazionale delle conserve alimentari INCA (oltre ad istituire all’articolo 20, sempre sotto la vigilanza del Ministro dello sviluppo economico, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, ente pubblico di ricerca destinato a sostituire l'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente ENEA)
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare |
Data nomina |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Ancona |
Presidente:
Luciano Canepa |
Parere favorevole espresso, ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978, dalle Commissioni IX Trasporti (Camera) e 8° Lavori pubblici, comunicazioni (Senato), il 18/3/2009 |
D.M. 20/3/2009, notificato il 23/3/2009 |
D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio |
Luciano Canepa è stato nominato presidente dell’Autorità portuale di Ancona con D.M. del 20 marzo 2009, notificato il 23 marzo 2009, data da cui decorrono i 4 anni del suo mandato.
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti aveva trasmesso, con lettera del 5 marzo 2009, annunciata alle Camere il 10 marzo 2009, ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina a presidente di Canepa. Sul nominativo di Canepa, contenuto nella terna di nomi proposta, ai sensi dell’articolo 8 della legge 28 gennaio 1994, n. 84 (si veda infra), dal comune, dalla provincia e dalla camera di commercio di Ancona e dal comune di Falconara Marittima, la Regione Marche aveva espresso l’intesa richiesta dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con delibera del 3 marzo 2009.
L’incarico del precedente presidente dell’autorità in questione, Giovanni Montanari, che era stato nominato con D.M. 28 gennaio 2005 notificato l'8 febbraio 2005, era scaduto l’8 febbraio 2009.
L'autorità portuale ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L’art. 8 della citata legge n. 84/1994, stabilisce che i presidenti di questi enti siano nominati dall’ex Ministro dei trasporti e della navigazione, oggi Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con la regione, nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio. La citata legge n. 84/1994, assegna all'autorità portuale compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali, manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni dell'ambito portuale e mantenimento dei fondali del porto, nonché affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale. Hanno particolare rilievo competenze specifiche come le autorizzazioni alle imprese portuali, la vigilanza sull'applicazione delle tariffe, la concessione delle aree demaniali e delle banchine comprese nell'ambito portuale e l'adozione del piano regolatore portuale.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare |
Data nomina |
Procedura di nomina |
Istituto nazionale della previdenza sociale INPS |
Commissario straordinario:
Antonio Mastrapasqua |
Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
27/3/2009 |
D.M. del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze |
Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’ amministrazione pubblica INPDAP |
Commissario straordinario:
Paolo Crescimbeni |
|||
Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL |
Commissario straordinario:
Marco Fabio Sartori |
|||
Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS |
Commissario straordinario:
Amalia Ghisani |
|||
Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici ENAPPSMAD |
Commissario straordinario:
Francesco Mario Pagano |
|||
Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA |
Commissario straordinario:
Antonio Parlato |
Con decreti del 27 marzo 2009 (non ancora comunicati al Parlamento come previsto dall’art. 9 della L. n. 14/1978) sono stati prorogati i mandati dei commissari straordinari dei seguenti enti previdenziali: Istituto nazionale della previdenza sociale INPS, Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica INPDAP, Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL,Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici ENAPPSMAD e Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA, fino al completamento del processo di riorganizzazione (si veda infra) e comunque non oltre il 31 dicembre 2009. I suddetti commissari erano stati inizialmente nominati con decreti dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, dell’11 settembre 2008, fino e non oltre il 31 marzo 2009, comunicati al Parlamento con lettera del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali del 24 ottobre 2008, annunciata alla Camera il 30 ottobre 2008.
Nei rispettivi decreti di nomina venivano richiamate le norme riguardanti la riorganizzazione, trasformazione o soppressione e messa in liquidazione degli enti e organismi pubblici statali, in particolare cioè, l’art. 2, comma 634 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria per il 2008) e gli articoli 74, comma 1, lettere da a) a c) e comma 2, nonché dell’articolo 26 (taglia- enti), comma 1 ultimo periodo del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 113 che, si ricorda, prevedeva la soppressione di tutti gli enti pubblici non economici per i quali, alla scadenza del 31 marzo 2009 (termine poi prorogato al 30 giugno 2009 dall’articolo 4, comma 1, della legge di conversione del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, la L. n. 14 del 27 febbraio 2009) non fossero stati emanati i regolamenti di riordino previsti della norma in questione.
Nei decreti di nomina veniva inoltre richiamato l’articolo 1, comma 7 della citata legge finanziaria 2008, recante norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007, per il quale i criteri previsti dalla normativa vigente per il riordino in via regolamentare degli enti pubblici, sono integrati, limitatamente agli enti previdenziali pubblici, dalla possibilità di prevedere, a tal fine, modelli organizzativi idonei a realizzare sinergie e conseguire risparmi di spesa anche attraverso gestioni unitarie, uniche o in comune di attività strumentali. Essendo inoltre ancora in corso i procedimenti di ricostituzione dei consigli di amministrazione scaduti (e nei casi dell’IPSEMA e dell’ENAPPSMAD devono essere nominati anche i nuovi presidenti) degli enti in questione, in coerenza con le suddette finalità di riordino e dovendo assicurare la continuità dell’azione amministrativa degli stessi in modo da favorire la tempestiva adozione dei citati provvedimenti di riorganizzazione, i ministri competenti nominavano i suelencati commissari straordinari, fino all’adozione dei provvedimenti di riorganizzazione e di riordino sopra richiamati e comunque non oltre la data del 31 marzo 2009, scadenza ora prorogata, come detto all’inizio della presente nota, al 31 dicembre 2009.
Si ricorda infine che il 2 gennaio 2009 sono stati intanto ricostituiti i consigli di indirizzo e vigilanza degli enti in questione.
b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di marzo 2009
o previste in scadenza entro il 31 maggio 2009
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Trapani |
Commissario liquidatore:
Ferdinando Lavaggi
(con il commissario liquidatore aggiunto: Giuseppe Zaccaria)
|
Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
fino alla conclusione delle operazioni di liquidazione dell’autorità portuale e comunque non oltre il 31/3/2009 |
D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti |
Il 31 marzo 2009 è scaduto il termine, stabilito nell’ultima proroga effettuata dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con decreto del 3 dicembre 2008, per la liquidazione dell’Autorità portuale di Trapani, compito che era stato affidato al commissario liquidatore Ferdinando Lavaggi, coadiuvato dal commissario liquidatore aggiunto Giuseppe Zaccaria. Si ricorda che il precedente termine stabilito per la conclusione delle operazioni di liquidazione era stato posto entro la fine del 2008. Lavaggi era stato nominato il 15 ottobre 2007 e prorogato nell’incarico il 19 febbraio 2008 (il commissario liquidatore aggiunto Zaccaria era stato invece nominato il 19 novembre 2007 e anch’esso prorogato il 19 febbraio 2008). Le suddette nomine (non comunicate al Parlamento) erano state effettuate ai sensi del D.P.R. 5 ottobre 2007 che, in base al dettato dell’articolo 6, comma 8, della legge n. 84 del 1994, prevede la soppressione dell’autorità portuale allorché, in relazione al mutato andamento dei traffici, vengano meno i requisiti previsti (qualora cioè il volume del traffico delle merci e dei passeggeri sia stato, nell’ultimo triennio, inferiore al livello minimo previsto dalla legge affinché possa sussistere un’autorità portuale).
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale della Val Grande |
Presidente:
Alberto Actis |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 |
7/4/2009 |
D.M. Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la regione |
Il 7 aprile 2009 è in scadenza il mandato presidenziale di Alberto Actis presso l’Ente parco nazionale della Val Grande. Actis era stato nominato dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con D.M. del 7 aprile 2004, a seguito dei pareri favorevoli espressi, ai sensi dell’art. 1 della legge n. 14/1978, dalle Commissioni VIII Ambiente della Camera e 13° Territorio, Ambiente, Beni ambientali del Senato, rispettivamente il 1° aprile e il 24 marzo 2004.
Gli enti parco nazionali sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni interessate e previa espressione del parere da parte delle competenti Commissioni delle Camere.
Sono inoltre in corso le procedure di nomina dei vertici dell’Ente parco nazionale dell’Appennino Lucano - Val D’Agri – Lagonegrese, parco istituito, dopo un lungo iter, con D.P.R. dell’8 dicembre 2007. Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva nominato, con D.M. del 24 ottobre 2008, Domenico Totaro primo commissario straordinario dell’ente parco in questione per gestire l’ente durante la procedura di nomina del suo primo presidente. Contro la nomina di Totaro aveva presentato ricorso al Tar competente la Regione Basilicata ottenendone la sospensione con un’ordinanza successivamente annullata dal Consiglio di Stato. Attualmente (al 7 aprile 2009) Totaro non è in carica come commissario straordinario ed è in corso la procedura per il raggiungimento dell’intesa con la Regione Basilicata per la nomina del presidente.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale dell’Asinara |
Commissario straordinario:
Silvio Vetrano |
Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
2/5/2009 e comunque non oltre la nomina del presidente |
D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare |
Con D.M del 2 febbraio 2009 il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva nominato per tre mesi (e comunque non oltre la nomina del presidente) Silvio Vetrano commissario straordinario dell’Ente parco nazionale dell’Asinara. Vetrano era stato precedentemente commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Sila, guidato dal 13 febbraio 2009 dalla nuova presidente Sonia Ferrari.
Si ricorda che il 10 luglio 2008 erano scaduti i cinque anni dalla nomina a presidente dell’ente parco in oggetto di Pietro Deidda, che era stato nominato con D.M. del 10 luglio 2003, entrando però in carica insieme al primo consiglio direttivo dell’ente parco, nominato il 17 dicembre 2003. Fino a quella data l’ente era stato retto dal comitato di gestione provvisoria del parco, previsto dall’articolo 4 del D.P.R. 3 ottobre 2002 di istituzione dello stesso. Presidente e consiglio direttivo sono quindi scaduti insieme dal loro mandato il 17 dicembre 2008, entrando nel periodo di 45 giorni di prorogatio previsto dal citato D.L. n. 293/1994, convertito con L. n. 444/1994.
Per completezza d’informazione si informa che nel mese di maggio 2009 scadranno gli otto anni dalla prima nomina di un componente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP, Bruno Mangiatordi, la cui conferma per un nuovo incarico fu effettuata con D.P.R. del 18 settembre 2006, comunicato al Parlamento ai sensi dell’articolo 9 della L. n. 14/1978 (come specificato infra, nella XVI Legislatura il Governo per la nomina dei componenti della Commissione ha invece applicato l’articolo 1 della suddetta legge, richiedendo il parere parlamentare sulle relative proposte di nomina). Mangiatordi era stato inizialmente nominato in sostituzione di Daniele Pace l’11 maggio 2001, per il periodo residuale del mandato di questi (che non aveva concluso il suo quadriennio) e poi per un mandato completo il 4 marzo 2002. Nel D.P.R. di nomina del 18 settembre 2006 veniva specificato che la durata di questo ulteriore mandato sarebbe stata tale da permettere a Mangiatordi di raggiungere gli otto anni complessivi a partire dalla prima nomina; la direzione dell’ente, interpellata dal Servizio, ha affermato che il commissario in oggetto resterà in carica fino al raggiungimento degli otto anni effettivi di permanenza nella carica, tenendo conto cioè anche dei periodi sospensione della stessa tra una nomina e l’altra.
Si ricorda che recentemente è stato nominato, con D.P.R. del 20 febbraio 2009, un altro componente della COVIP, Giuseppe Stanghini, a seguito della deliberazione adottata lo stesso giorno dal Consiglio dei ministri e conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle competenti Commissioni parlamentari.
Inoltre, con D.P.R. del 3 dicembre 2008, previa deliberazione del Consiglio dei ministri del 28 novembre 2008, era stato nominato il nuovo presidente della commissione, Antonio Finocchiaro, ed era stato rinnovato l’incarico di un altro componente della stessa, Eligio Boni. Antonio Finocchiaro ha sostituito il precedente presidente Luigi Scimia, che era stato nominato per 4 anni, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni lavoro di Camera e Senato, rispettivamente il 7 luglio e il 30 giugno 2004, con D.P.R. del 14 luglio 2004. Eligio Boni è stato invece riconfermato nel suo incarico commissariale scaduto il 16 settembre 2008; Boni era stato nominato una prima volta il 10 novembre 2003 per un breve periodo in sostituzione del commissario Alfredo Rizzi, e poi per un quadriennio intero, il 16 settembre 2004. Su entrambe le proposte di nomina in oggetto, le competenti Commissioni delle Camere hanno espresso parere favorevole nelle sedute del 19 novembre 2008.
Si ricorda inoltre che il Consiglio dei ministri del 25 luglio 2008 aveva deliberato, su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, la nomina di Giancarlo Morcaldo a componente della COVIP, nomina poi perfezionata con D.P.R. del 4 agosto 2008, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle competenti Commissioni parlamentari. Morcaldo ha sostituito Federica Seganti, scaduta dall’incarico il 10 novembre 2007.
Si evidenzia quindi che in passato, e fino al termine della scorsa legislatura, nella prassi il parere parlamentare era stato richiesto dal Governo con la procedura prevista dall’art. 1 della L. n. 14/1978, solo sulle proposte di nomina dei presidenti della commissione, mentre le nomine dei commissari venivano comunicate al Parlamento con la procedura prevista dall’art. 9 della L. n. 14/1978.
Riguardo alla procedura di nomina dei componenti della COVIP (istituita con l’art. 16 del D.Lgs. n. 124 del 21 aprile 1993, sostituito dall’art. 13 della L. 8 agosto 1995, n. 335), il comma 3 dell’articolo 18 del D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, recante disciplina delle forme pensionistiche complementari, stabilisce che: la COVIP è composta da un presidente e da quattro membri, scelti tra persone dotate di riconosciuta competenza e specifica professionalità nelle materie di pertinenza della stessa e di indiscussa moralità e indipendenza, nominati ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14, con la procedura di cui all'articolo 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400 [che a sua volta stabilisce che: le nomine alla presidenza di enti, istituti o aziende di carattere nazionale, di competenza dell'amministrazione statale, fatta eccezione per le nomine relative agli enti pubblici creditizi, sono effettuate con decreto del Presidente della Repubblica emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del ministro competente. Resta ferma la vigente disciplina in ordine all'acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari]; la deliberazione del Consiglio dei ministri è adottata su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali [oggi: del lavoro, della salute e delle politiche sociali], di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il presidente e i commissari durano in carica quattro anni e possono essere confermati una sola volta.(...).
Inoltre i primi due commi del suddetto articolo 18 del D.Lgs. n. 252/2005, stabiliscono che: 1. Il Ministero del lavoro [della salute] e delle politiche sociali vigila sulla COVIP ed esercita l’attività di alta vigilanza sul settore della previdenza complementare, mediante l'adozione, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, di direttive generali alla COVIP, volte a determinare le linee di indirizzo in materia di previdenza complementare. 2. La COVIP è istituita con lo scopo di perseguire la trasparenza e la correttezza dei comportamenti e la sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari, avendo riguardo alla tutela degli iscritti e dei beneficiari e al buon funzionamento del sistema di previdenza complementare. La COVIP ha personalità giuridica di diritto pubblico.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di La Spezia |
Presidente:
Cirillo Orlandi |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 |
2/5/2009 |
D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio |
Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci |
Presidente:
Paolo Silverio Piro |
18/5/2009 |
Il 2 e il 18 maggio 2009 giungeranno a scadenza i quattro anni dei mandati dei presidenti delle Autorità portuali di La Spezia e di Olbia e Golfo Aranci, rispettivamente Cirillo Orlandi e Paolo Silverio Piro e avranno inizio i 45 giorni di prorogatio previsti dal citato D.L. n. 293/1994, convertito con la L. n. 444/1994.
Ente |
Carica di riferimento e titolari
|
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU |
Componenti del Comitato (organo destinato ad essere sostituito dal consiglio direttivo ai sensi del D.L. 3/10/2006, n. 262 conv. in L. 24/11/2006, n. 286 e del D.P.R. 21/2/2008, n. 64):
Luigi Biggeri (presidente), Giovanni Azzone (vicepresidente), Carlo Calandra Buonaura, Alessandro Corbino, Giacomo Elias, Luigi Fabbris, Guido Fiegna, Daniela Primicerio e Patrizio Rigatti |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 |
31/5/2009, o alla data di entrata in funzione dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR |
D.M. del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentite le competenti Commissioni parlamentari |
Il 14 maggio 2004, conformemente ai pareri espressi dalle Commissioni cultura e istruzione delle Camere, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, nominava per 4 anni i componenti del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU, organismo previsto dall'articolo 2 della legge 19 ottobre 1999, n. 370, il cui funzionamento è stato disciplinato con D.M. 4 aprile 2000, n. 178; la sua costituzione, con la nomina dei primi componenti, era stata disposta con D.M. del 4 aprile 2000, n. 179. L’attuale comitato, in scadenza il 14 maggio 2008, è stato prorogato al 31 maggio 2009, o alla data di entrata in funzione dell’ANVUR (si veda infra), dall’art. 14 del D.L. 30 giugno 2008, n. 113.
Il Comitato nasceva come organo istituzionale dell’allora Ministero dell’università e della ricerca con il compito di fissare i criteri generali per la valutazione delle attività delle università, predisporre una relazione annuale sulla valutazione del sistema universitario, promuovere la sperimentazione, l'applicazione e la diffusione di metodologie e pratiche di valutazione, attuare un programma annuale di valutazioni esterne delle università, effettuare valutazioni tecniche su proposte di nuove istituzioni universitarie statali e non statali in vista dell'autorizzazione al rilascio di titoli aventi valore legale, predisporre rapporti sullo stato di attuazione e sui risultati della programmazione, nonché realizzare studi e documentazione sullo stato dell'istruzione universitaria, sull'attuazione del diritto allo studio e sugli accessi ai corsi di studio universitari, predisporre studi e documentazione per la definizione dei criteri di riparto della quota di riequilibrio del fondo per il finanziamento ordinario delle università e svolgere per il Ministro attività consultive, istruttorie, di valutazione, di definizione di standard, di parametri e di normativa tecnica, anche in relazione alle distinte attività delle università, nonché ai progetti e alle proposte presentate dalle medesime.
Ai sensi degli articoli 138-142 del D.L. n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito con modificazioni dalla L. n. 286 del 24 novembre 2006, il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU, insieme al Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca CIVR e ai Comitati di valutazione del Consiglio nazionale delle ricerche CNR e dell'Agenzia spaziale italiana ASI, sono destinati ad essere soppressi e sostituiti dalla nuova Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR, attualmente in fase di costituzione. Il D.P.R. 21 febbraio 2008, n. 64 recante il regolamento concernente la struttura e il funzionamento della nuova agenzia è stato pubblicato Sulla Gazzetta Ufficiale n. 84 del 9 aprile 2008.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV |
Componenti del consiglio direttivo:
Gian Michele Calvi, Michele Dragoni, Raffaele Pignone e Claudio Eva (è presieduto dal presidente dell’ente, Enzo Boschi) |
Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
26/5/2009 |
D.M. del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca (che ne designa 2, 1 viene designato dalla Presidenza del consiglio e 1 dalla Conferenza Stato-Regioni) |
Il 26 maggio 2009 verrà a scadenza il mandato quadriennale del consiglio direttivo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia INGV, nominato con D.M. del Ministro dell’istruzione, università e ricerca il 26 maggio 2005.
Il presidente dell’istituto, Enzo Boschi, nominato per la prima volta con D.P.C.M. del 17 marzo 2000 e rinnovato con D.P.C.M. del 7 maggio 2004 (nomina ribadita nel citato D.M. del 26 maggio 2005 di nomina del consiglio direttivo), è stato prorogato nell’incarico con D.P.C.M. del 23 luglio 2008 e ancora con D.P.C.M. del 16 gennaio 2009, che stabilisce che le sue funzioni sono prorogate, senza soluzione di continuità, fino a sessanta giorni dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo di riordino dell’istituto, in conformità con la legge 27 settembre 2007, n. 165, recante delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca, con cui il Governo è autorizzato ad adottare, allo scopo, uno o più decreti legislativi.
L’INGV è stato istituito con il D.lgs n. 381 del 29 settembre 1999, come ente di ricerca non strumentale, nel quale sono confluiti l'Istituto nazionale di geofisica ING, l'Osservatorio vesuviano OV, nonché alcuni istituti del Consiglio nazionale delle ricerche CNR quali: l’Istituto internazionale di vulcanologia di Catania IIV, l’Istituto di geochimica dei fluidi di Palermo IGF e l’Istituto di ricerca sul rischio sismico di Milano IRRS. L'INGV ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotato di autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile e di ordinamento autonomo e promuove ed effettua, anche nell'ambito di programmi dell'Unione europea e di organismi internazionali, attività di ricerca nel campo delle discipline geofisiche, della vulcanologia e delle loro applicazioni.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM |
Presidente:
Elio Bava |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 |
27/5/2009
|
D.P.C.M. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione università e ricerca, sentite le Commissioni parlamentari competenti |
Il 27 maggio 2009 verranno a scadenza i quattro anni dalla nomina, effettuata con D.P.C.M. del 27 maggio 2005 a seguito della deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 20 maggio 2005, conformemente ai pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari, di Elio Bava a presidente dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica INRIM, ente derivante dalla fusione degli Istituti Gustavo Colonnetti e Galileo Ferraris. Bava, già presidente del preesistente Istituto Galileo Ferraris, era stato nominato commissario straordinario del nuovo istituto con D.P.C.M. del 7 aprile 2004.
Il Cda dell’istituto fu invece nominato, sempre per quattro anni, con D.M. del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 21 novembre 2005.
Riguardo alla procedura di nomina del presidente dell’ente in oggetto, si ricorda che l’articolo 6 comma 2 del D.Lgs. 5 giugno 1998 n. 204, stabilisce che la nomina dei presidenti degli enti di ricerca, dell'Istituto per la ricerca scientifica e tecnologica sulla montagna [oggi:Ente italiano montagna EIM], dell'ASI e dell'ENEA è disposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente, sentite le Commissioni parlamentari competenti, fatte salve le procedure di designazione previste dalla normativa vigente per specifici enti e istituzioni. I presidenti degli enti di cui al presente comma possono restare in carica per non più di due mandati.
L’INRIM è stato istituito dal D.Lgs. 21 gennaio 2004 n. 38 (a norma del l'articolo 1 della legge 6 luglio 2002, n. 137) che all’art. 6 comma 2 stabilisce, che il presidente è scelto tra persone di alta qualificazione scientifica e con pluriennale esperienza nella gestione di enti ed istituti complessi sia pubblici sia privati, nazionali e internazionali nel settore della ricerca. È nominato con la procedura di cui all'articolo 6, comma 2 del decreto legislativo del 5 giugno 1998, n. 204, dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta.
L’art. 2, relativo alle finalità dell’ente, dispone che L'INRIM è un ente pubblico nazionale con il compito di svolgere e promuovere attività di ricerca scientifica, nei campi della metrologia. L'INRIM svolge le funzioni di istituto metrologico primario, già di competenza dell'istituto «Gustavo Colonnetti» e dell'Istituto elettrotecnico nazionale «Galileo Ferraris» ai sensi della legge 11 agosto 1991, n. 273. L'INRIM, valorizza, diffonde e trasferisce le conoscenze acquisite nella scienza delle misure e nella ricerca sui materiali, allo scopo di favorire lo sviluppo del sistema Italia nelle sue varie componenti. L'INRIM ha personalità giuridica di diritto pubblico, gode di autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa, patrimoniale e contabile e si dota di un ordinamento autonomo in conformità al presente decreto legislativo, alla legge 9 maggio 1989, n. 168, e successive modificazioni, al decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, nonché, per quanto non previsto dalle predette disposizioni, al codice civile. Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca esercita la vigilanza nei confronti dell'INRIM e, con il Ministero dello sviluppo economico, può stipulare con esso apposite convenzioni per l’individuazione e la disciplina delle relazioni tra la ricerca e le applicazioni nei campi della metrologia.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Stazione sperimentale per l'industria delle pelli e delle materie concianti |
Componenti del Consiglio di amministrazione:
Bernardo Finco (presidente), Franco Donati, Michele De Maio, Mario Pavone, Giovanni Duranti, Giuseppe Volpi, Riccardo Grotto e Nicola Andreanini |
Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
28/5/2009 |
D.M. del Ministro dello sviluppo economico, in rappresentanza: 1 dello stesso Ministro, 1 del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, 1 del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e 6 degli industriali del settore |
Nel maggio del 2009 scadranno anche i mandati dei componenti del Cda della Stazione sperimentale per l’industria delle pelli e delle materie concianti che erano stati nominati per cinque anni con D.M. del 28 maggio 2004. Sulle stazioni sperimentali per l’industria si veda supra nella sottosezione a).
Nello scorso numero della presente pubblicazione si dava notizia che la presidenza dell’Ente italiano montagna EIM, interpellata dal nostro Servizio, considerava il mandato del commissario straordinario Luigi Olivieri in scadenza al 20 marzo 2009, basandosi principalmente sul dettato dell’articolo 13 del nuovo statuto (si veda infra). Olivieri era stato nominato con D.P.C.M. del 7 marzo 2007 commissario straordinario dell’allora Istituto nazionale della montagna IMONT, per garantire l’ordinaria amministrazione e lo svolgimento delle attività istituzionali fino all’avvio dell’EIM, istituito dall'articolo 1, comma 1279, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, (legge finanziaria 2007), ente al quale sono state devolute le funzioni, il patrimonio, i beni mobili, le attrezzature e la dotazione organica dell’IMONT. Tale incarico è stato prorogato per novanta giorni con D.P.C.M del 21 dicembre 2007. Successivamente, con D.P.C.M del 20 marzo 2008, Olivieri veniva nominato commissario straordinario del nuovo istituto EIM, per garantire lo svolgimento dell’ordinaria amministrazione dell’ente sino alla costituzione degli organi di amministrazione e controllo dell’ente (non stabilendo quindi una precisa data di scadenza del mandato commissariale). Con un ulteriore D.P.C.M., anch’esso del 20 marzo 2008, veniva però approvato lo statuto dell’istituto che, all’articolo 13, stabiliva che: 1. In caso di impossibilità di funzionamento dell’ente o di gravi irregolarità nella gestione, è nominato, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, un Commissario straordinario che assume i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione. 2. Il Commissario può rimanere in carica per non più di dodici mesi, entro i quali sono ricostituiti gli Organi statutari. Sulla questione della durata dell’incarico commissariale, come interpretabile dal combinato disposto delle due citate norme, il Ministero per i rapporti con le regioni, oggi competente a vigilare sul nuovo istituto per conto della Presidenza del Consiglio, conferma invece, sempre a seguito di contatti con il nostro Servizio, che il commissario Olivieri resterà in carica, come stabilito dal citato D.P.C.M. del 20 marzo 2008 di proroga del suo mandato commissariale, fino alla nomina degli organi di amministrazione e controllo ordinari dell’ente.
Incidentalmente si ricorda che la nomina e le successive proroghe di Olivieri non sono state comunicate al Parlamento, benché previsto ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978, ma che ne è stata data notizia sulla Gazzetta Ufficiale.
L'EIM è un ente pubblico di ricerca finalizzato al supporto delle politiche e allo sviluppo socioeconomico e culturale dei territori montani, sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri. In particolare l'istituto opera sulla base degli indirizzi generali definiti dal Presidente del Consiglio dei ministri ovvero dal ministro delegato ad esercitare le funzioni governative in materia di salvaguardia e valorizzazione delle zone montane.
Si anticipa che i sei componenti del consiglio dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private di interesse collettivo ISVAP, nominati con D.P.C.M. 19 maggio 2005, scadranno dal loro incarico quadriennale il prossimo 14 giugno 2009 in quanto detto incarico decorre dalla data della notifica del decreto di nomina, il 14 giugno 2005. Il presidente Giancarlo Giannini scadrà invece dal suo incarico quinquennale il 5 luglio 2012, essendo stato nominato per un secondo mandato con D.P.R. del 20 giugno 2007, notificato il 5 luglio 2007 (era stato nominato per la prima volta il 6 maggio 2002).
L’ISVAP è un ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, istituito con legge 12 agosto 1982, n. 576, ed è un'autorità indipendente dotata di autonomia giuridica, patrimoniale, contabile, organizzativa e gestionale. Sono organi dell'ISVAP il presidente, che esercita anche le funzioni di direttore generale, e il consiglio, costituito da sei componenti oltre al presidente. L'esercizio della vigilanza da parte dell'ISVAP ha per scopo la sana e prudente gestione delle imprese di assicurazione e di riassicurazione e la trasparenza e la correttezza dei comportamenti delle imprese, degli intermediari e degli altri operatori del settore assicurativo, avendo riguardo alla stabilità, all'efficienza, alla competitività ed al buon funzionamento del sistema assicurativo, alla tutela degli assicurati e degli altri aventi diritto a prestazioni assicurative, all'informazione ed alla protezione dei consumatori.
c) Principali cariche in società partecipate dal Ministero dell’economia e delle finanze o in enti e autorità comunque non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenzaentro il mese di maggio 2009
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Data nomina |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
RAI-Radiotelevisione italiana Spa |
Componenti del consiglio di amministrazione:
Paolo Garimberti (presidente), Angelo Maria Petroni, Guglielmo Rositani, Giovanna Bianchi Clerici, Rodolfo De Laurentiis, Alessio Gorla, Antonino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Antonio Verro |
I 7 consiglieri designati dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi il 19/2/2009 sono stati nominati dall'Assemblea degli azionisti il 25/3/2009 insieme a Petroni e Garimberti (indicati dal Ministro dell’economia e delle finanze); Garimberti è stato nominato presidente dal Cda il 26/3/2009 e lo stesso giorno la Commissione ha espresso il parere favorevole sulla nomina ai sensi dell’art. 20, co. 3 della L. n. 112/2004 |
Entro il 30/6/2012 |
I 7 consiglieri designati dalla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e i 2, compreso il presidente, designati dall'azionista di maggioranza (Ministro dell’economia e delle finanze) vengono nominati dall'assemblea degli azionisti; il presidente viene nominato dal Cda e la sua nomina diviene efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei 2/3 dei componenti, della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi |
Il 19 febbraio 2009 la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, nota anche come Commissione di vigilanza Rai, si era riunita per la designazione di sette dei nove componenti della lista che, a norma dell’articolo 20, comma 9, della legge 3 maggio 2004, n. 112, il Ministro dell’economia e delle finanze ha poi presentato all’assemblea degli azionisti di RAI Radiotelevisione italiana Spa per l’elezione del consiglio di amministrazione.
I sette consiglieri in questione (Guglielmo Rositani, Giovanna Bianchi Clerici, Rodolfo De Laurentiis, Alessio Gorla, Antonino Rizzo Nervo, Giorgio Van Straten e Antonio Verro) sono poi stati nominati dall’assemblea degli azionisti dell’azienda il 25 marzo 2009 insieme ai due consiglieri designati dal Ministro dell’economia e delle finanze, Angelo Maria Petroni e il presidente designato Paolo Garimberti.
Nella seduta della Commissione di vigilanza del 26 marzo 2009 è stata posta in votazione, sempre ai sensi dell’art. 20, co. 3 della L. n. 112/2004, la proposta di parere vincolante per la nomina del presidente del consiglio di amministrazione di RAI Radiotelevisione italianaSpaCon 37 voti favorevoli su 40 la Commissione ha espresso parere favorevole sulla nomina di Paolo Garimberti, superando così la prescritta soglia della maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti costituente condizione di efficacia per la sua nomina a presidente della RAI, effettuata lo stesso giorno dal Cda dell’azienda.
Per completezza si aggiunge che il 1° aprile 2009 il Cda della Rai ha approvato il progetto di bilancio per l’esercizio 2008 e il 2 aprile 2009 ha nominato direttore generale Mauro Masi.
Si ricorda che, come riportato in precedenti numeri della pubblicazione, il mandato dei componenti del precedente consiglio di amministrazione di RAI-Radiotelevisione italiana Spa, nominato il 31 maggio 2005, era scaduto nel mese di giugno 2008 dato che, secondo lo statuto della RAI, gli amministratori scadono dall’incarico alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica, in questo caso il 2007, entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale, il 31 dicembre; il consiglio avrebbe dovuto quindi essere rinnovato entro il 30 giugno 2008.
La normativa riguardante la nomina dei componenti del Cda e del presidente di RAI-Radiotelevisione italiana Spa, società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo che realizza canali televisivi, radiofonici e satellitari, è stata profondamente innovata dalla citata legge n. 112 del 3 maggio 2004, recante norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana Spa, nonché delega al Governo per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione, che prevede per queste nomine procedure differenziate a seconda che si sia proceduto o meno all’alienazione di una quota di azioni della società superiore al 10%.
In particolare il comma 9 dell’articolo 20 della suddetta legge stabilisce, riguardo alla nomina dei vertici dell’azienda, che: fino a che il numero delle azioni alienate non superi la quota del 10 per cento del capitale della RAI-Radiotelevisione italiana Spa, in considerazione dei rilevanti ed imprescindibili motivi di interesse generale connessi allo svolgimento del servizio pubblico generale radiotelevisivo da parte della concessionaria, ai fini della formulazione dell'unica lista di cui al comma 7, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi indica sette membri eleggendoli con il voto limitato a uno; i restanti due membri, tra cui il presidente, sono invece indicati dal socio di maggioranza. La nomina del presidente diviene efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Data nomina |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Commissione di garanzia sull’esercizio del diritto di sciopero |
Presidente:
Antonio Martone
Componenti:
Marco Baldassarri, Gianni Di Cagno, Tommaso Edoardo Frosini, Vincenzo Lippolis, Mariella Magnani, Giovanni Pitruzzella, Michele Tiraboschi e Francesco Tufarelli |
D.P.R. 15/2/2006 (nominati a seguito della designazione dei Presidenti delle Camere del 10/2/2006; i 3 anni del mandato decorrono dalla data di entrata in vigore del decreto, pubblicato in G.U. 28/2/2006, n. 49; il 14/3/2006 la Commissione si è insediata e ha nominato Martone presidente) |
14/3/2009 |
Designati dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e nominati con D.P.R. (per 3 anni rinnovabili una volta) |
Il 14 marzo 2009 sono scaduti i mandati dei componenti della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, istituita dall'art. 12 della legge 12 giugno 1990 n. 146, modificata dalla legge n. 83 dell’11 aprile 2000. I commissari uscenti (che al 7 aprile 2009 risultavano non essere ancora stati sostituiti) erano stati nominati con D.P.R. del 15 febbraio 2006 a seguito della designazione da parte dei Presidenti dei due rami del Parlamento del 10 febbraio 2006 e si erano insediati il 14 marzo 2006.
La Commissione è un’amministrazione indipendente composta da nove membri designati dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica tra esperti in materia di diritto costituzionale, di diritto del lavoro e di relazioni industriali e nominati con decreto del Presidente della Repubblica. Riassumendo quanto disposto dall’articolo 13 della L. n. 146 del 1990, la Commissione ha il compito di: a) valutare l'idoneità delle prestazioni indispensabili, individuate negli accordi tra le parti sociali e nei codici di autoregolamentazione, a garantire il contemperamento dell'esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona costituzionalmente tutelati e qualora non le giudichi idonee, sulla base di specifica motivazione, sottopone alle parti una proposta sull'insieme delle prestazioni da considerare indispensabili; b) esprimere il proprio giudizio sulle questioni interpretative o applicative dei contenuti degli accordi o codici di autoregolamentazione su richiesta congiunta delle parti o di propria iniziativa; su richiesta congiunta delle parti interessate, la Commissione può emanare un lodo sul merito della controversia; c) invitare i soggetti che hanno proclamato lo sciopero a differire la data dell'astensione dal lavoro qualora ritenga necessario consentire l'esperimento di un tentativo di composizione della controversia; d) indicare immediatamente ai soggetti interessati eventuali violazioni delle disposizioni relative al preavviso, alla durata massima, all'esperimento delle procedure preventive di raffreddamento e di conciliazione, ai periodi di franchigia, agli intervalli minimi tra successive proclamazioni, e ad ogni altra prescrizione riguardante la fase precedente all'astensione collettiva; e) invitare i soggetti interessati al differimento dell'astensione qualora la medesima violi gli obblighi legali e/o contrattuali previsti per l'esercizio di sciopero nei servizi pubblici essenziali; f) rilevare l'eventuale concomitanza tra interruzioni o riduzioni di servizi pubblici alternativi, che interessano il medesimo bacino di utenza, per effetto di astensioni collettive proclamate dai soggetti sindacali diversi e invitare i soggetti la cui proclamazione sia stata comunicata successivamente in ordine di tempo a differire l'astensione collettiva ad altra data; g) segnalare all'autorità competente per la precettazione le situazioni nelle quali dallo sciopero o astensione collettiva può derivare un imminente e fondato pericolo di pregiudizio ai diritti della persona costituzionalmente tutelati; h) assumere informazioni dalle amministrazioni e dalle imprese erogatrici di servizi pubblici essenziali circa l'applicazione delle delibere sulle sanzioni dalla stessa irrogate, gli scioperi proclamati ed effettuati, le revoche, le sospensioni e i rinvii di scioperi proclamati; nei casi di conflitto di particolare rilievo nazionale, può acquisire dalle medesime amministrazioni ed imprese, e dalle altre parti interessate, i termini economici e normativi della controversia e sentire le parti interessate, per accertare le cause di insorgenza dei conflitti e degli aspetti che riguardano l'interesse degli utenti; i) rilevare i comportamenti delle amministrazioni o imprese che erogano i servizi pubblici essenziali in evidente violazione della presente legge o delle procedure previste da accordi o contratti collettivi o comportamenti illegittimi che comunque possano determinare l'insorgenza o l'aggravamento di conflitti; l) valutare il comportamento delle parti e se rileva eventuali inadempienze o violazioni degli obblighi legali o contrattuali sulle prestazioni indispensabili deliberare le sanzioni previste dall'articolo 4 della legge 146/90 come modificato dall'art. 3 L. n. 83/2000 prescrivendo al datore di lavoro di applicare le sanzioni disciplinari; m) assicurare forme adeguate e tempestive di pubblicità delle proprie delibere, e richiedere la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale di comunicati contenenti gli accordi o i codici di autoregolamentazione di ambito nazionale valutati idonei o le eventuali provvisorie regolamentazioni da essa deliberate in mancanza di accordi o codici idonei; n) riferire ai Presidenti delle Camere, su richiesta dei medesimi o di propria iniziativa, sugli aspetti di propria competenza dei conflitti nazionali e locali relativi ai servizi pubblici essenziali, valutando la conformità della condotta tenuta dai soggetti collettivi ed individuali, dalle amministrazioni e dalle imprese, alle norme di autoregolamentazione o alle clausole sulle prestazioni indispensabili; o) trasmettere gli atti e le pronunce di propria competenza ai Presidenti delle Camere e al Governo, che ne assicura la divulgazione tramite i mezzi di informazione.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Data nomina |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
EUR Spa |
Presidente:
Paolo Cuccia
Amministratore delegato:
Mauro Miccio
Componenti del consiglio di amministrazione:
Ignazio Abrignani, Paolo Gobello, Tiziana Mazzarocchi, Umberto Mosso e Roberto Sergio |
Cuccia è stato nominato consigliere e presidente il 27/3/2006; Miccio è stato nominato consigliere e amministratore delegato il 27/3/2006; Abrignani, Gobello, Mazzarocchi, Mosso e Sergio sono stati nominati consiglieri il 27/3/2006 |
Scadenza prevista alla data dell’assemblea di approvazione del bilancio di esercizio del 2008, entro 120 o 180 giorni dalla data di conclusione dell’esercizio sociale, il 31/12 2008, quindi entro il 30/4/2009 o il 30/6/2009 |
Il Cda è nominato dall’assemblea degli azionisti. Il presidente è nominato dall’assemblea degli azionisti o, eventualmente, dal Cda. L’amministratore delegato è nominato dal Cda (gli amministratori durano in carica un periodo non superiore a 3 esercizi annuali) |
Gli attuali amministratori di EUR Spa, il cui consiglio di amministrazione è stato nominato nel 2006, saranno rinnovati (tutti o in parte, essendo rieleggibili) in occasione dell’assemblea della società che dovrà approvare il bilancio dell’esercizio 2008. La società (derivante dalla trasformazione dell’Ente autonomo esposizione universale di Roma, ai sensi del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 304 e il cui capitale sociale è detenuto dal Ministero dell’Economia per il 90% e dal Comune di Roma per il 10%) ha il compito di valorizzare e riqualificare l’omonimo quartiere della Capitale ed è amministrata da un consiglio di amministrazione composto da un numero di membri non inferiore a tre e non superiore a nove, stabilito dall’assemblea entro i suddetti limiti. Gli amministratori vengono eletti dall’assemblea sulla base di liste presentate dagli azionisti (hanno diritto a presentare liste soci che rappresentino almeno l’1% delle azioni aventi diritto al voto).
In base allo statuto approvato dall’assemblea degli azionisti, l'assemblea ordinaria è convocata almeno una volta l'anno per l'approvazione del bilancio, entro 120 (quindi entro il 30 aprile) o entro 180 giorni (quindi entro il 30 giugno) dalla chiusura dell'esercizio sociale (il 31 dicembre di ogni anno), essendo la società tenuta alla redazione del bilancio consolidato o, comunque, “quando lo richiedano particolari esigenze relative alla struttura e all’oggetto della società”. L'assemblea è presieduta dal presidente del consiglio di amministrazione o, in sua assenza o impedimento, dal vicepresidente (se nominato) ovvero da altra persona eletta dall’assemblea. Il presidente del consiglio di amministrazione è nominato dall’assemblea o, in mancanza, dal consiglio di amministrazione stesso.
Il consiglio può rimanere in carica fino a tre esercizi annuali, è rieleggibile e può nominare un amministratore delegato.
L'assemblea, anche nel corso del mandato, può variare il numero dei componenti il consiglio di amministrazione, sempre entro i limiti di cui sopra (tra 3 e 9) provvedendo alle relative nomine. Gli amministratori così eletti scadranno con quelli in carica.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Data nomina |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Società nazionale assistenza al volo ENAV Spa |
Presidente:
Bruno Nieddu
Amministratore delegato:
Guido Pugliesi
Componenti del consiglio di amministrazione:
Riccardo Gabellini, Carlo Griselli, Fabrizio Franco Testa, Giuseppe Vallone e Luciano Vannozzi |
Nieddu è stato nominato consigliere e presidente il 29/3/2006; Pugliesi è stato nominato consigliere il 29/3/2006 e amministratore delegato il 5/4/2006; Griselli, Testa e Vannozzi sono stati nominati consiglieri il 29/3/2006; Gabellini e Vallone sono stati nominati consiglieri il 1°/3/2007 |
Scadenza prevista alla data dell’assemblea di approvazione del bilancio di esercizio del 2008, entro 120 o 180 giorni dalla data di conclusione dell’esercizio sociale, il 31/12 2008, quindi entro il 30/4/2009 o il 30/6/2009 |
Il Cda è nominato dall’assemblea degli azionisti. Il presidente è nominato dall’assemblea degli azionisti o, eventualmente, dal Cda. L’amministratore delegato è nominato dal Cda (gli amministratori durano in carica un periodo non superiore a 3 esercizi annuali) |
Anche gli amministratori dell’Ente nazionale di assistenza al volo ENAV Spa, società che ha per oggetto l’esercizio dei sistemi di assistenza al volo, dei sistemi e delle attività di sviluppo, produzione, erogazione, vendita ed esportazione dei servizi della navigazione aerea in Italia e all’estero, essendo stati nominati per tre esercizi nel marzo del 2006, saranno rinnovati (tutti o in parte, essendo rieleggibili) entro il 30 aprile o il 30 giugno 2009, in occasione dell’assemblea che dovrà approvare il bilancio dell’esercizio 2008.
Lo statuto della società prevede che l'assemblea ordinaria sia convocata almeno una volta l'anno per l'approvazione del bilancio entro 120 (quindi entro il 30 aprile) o entro 180 giorni (quindi entro il 30 giugno) dalla chiusura dell'esercizio sociale (il 31 dicembre di ogni anno), quando lo richiedano particolari esigenze relative alla struttura e all’oggetto della società. La società è amministrata da un amministratore unico o da un consiglio di amministrazione composto da un numero di membri non inferiore a tre e non superiore a sette, stabilito dall’assemblea entro i suddetti limiti.
L'assemblea, anche nel corso del mandato, può variare il numero dei componenti il consiglio di amministrazione, sempre entro il limite di cui sopra (tra 3 e 7) provvedendo alle relative nomine. Gli amministratori così eletti scadranno con quelli in carica. L’amministratore unico o il consiglio di amministrazione possono rimanere in carica fino a tre esercizi annuali.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Data nomina |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Sistemi di consulenza per il tesoro SICOT Srl |
Amministratore unico:
Guido Montanino |
1/11/2006 |
Scadenza prevista alla data dell’assemblea di approvazione del bilancio d’esercizio 2008, entro 120 giorni dalla data di conclusione dell’esercizio sociale, quindi entro il 30/4/2009 |
Nominato dall’assemblea dei soci per non più di tre esercizi annuali |
Entro il 30 aprile 2009 verrà anche a scadenza l’incarico dell’amministratore unico della SICOT Srl, Guido Montanino, nominato con atto dell’11 novembre 2006. Lo statuto della società prevede infatti che l’amministratore unico rimanga in carica per un periodo non superiore a tre esercizi annuali, a decorrere dall’esercizio di nomina, e che venga sostituito dall’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della sua carica. L’assemblea deve essere convocata entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale 2008, il 31 dicembre 2008, quindi entro il 30 aprile 2009.
La SICOT ha per oggetto, ai sensi dell'art. 63, comma 6, della legge 23 dicembre 2000 n. 388 (legge finanziaria 2001), la prestazione, a favore del Dipartimento del tesoro, di attività di consulenza per la gestione delle partecipazioni azionarie detenute dalla pubblica amministrazione e per l'attuazione dei processi di privatizzazione relativi a tali partecipazioni, di attività di monitoraggio dell'andamento dei mercati finanziari e borsistici, italiani ed esteri, nonché di servizi nel campo amministrativo e finanziario. La società può inoltre compiere, purché in via strumentale per il raggiungimento dell'oggetto sociale, tutte le operazioni mobiliari, immobiliari, commerciali, industriali e finanziarie, utili e/o opportune.
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO
Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.
Le attuazioni governative:
Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 36 ordini del giorno e di 6 risoluzioni. Di tali attuazioni 6 sono state trasmesse dal Ministero degli affari esteri, 7 da quello della difesa, 3 dal Ministero dell’economia e delle finanze, 4 dall’interno, 1 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 11 dal Dicastero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, 3 dal ministro per le pari opportunità e 7 dal ministro per i rapporti con le regioni.
Si conferma anche nel mese di marzo una tendenza alla crescita nel numero delle attuazioni: 42 a fronte delle 31 del mese precedente con il picco del Ministero del welfare, che ha attuato 8 ordini del giorno e 3 risoluzioni.
Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che nel periodo considerato delle 36 attuazioni trasmesse riferite ad ordini del giorno:
15 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1386, divenuto legge 6 agosto 2008, n. 133, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dai Ministeri degli affari esteri, della difesa, dell’economia, dell’interno, del lavoro e dei rapporti con le regioni.
Si fa presente che gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1386, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 256, di cui finora attuati 41;
11 attuazionirispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1713, divenuto legge n. 203 del 2008, concernente "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009)". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dai Ministeri della difesa, dell’economia, delle pari opportunità e dei rapporti con le regioni.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1713, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 220, di cui finora attuati 11;
3 attuazioni danno seguitoad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1185, divenuto legge n. 126 del 2008, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie". Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero degli affari esteri e dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1185, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 135, di cui finora attuati 14;
2 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1742, divenuto legge n. 166 del 2008, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 agosto 2008, n. 134, recante disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi” . Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1742, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 25, di cui finora attuati 4;
2 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1496, divenuto legge n. 129 del 2008, concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 giugno 2008, n. 97, recante disposizioni urgenti in materia di monitoraggio e trasparenza dei meccanismi di allocazione della spesa pubblica, nonché in materia fiscale e di proroga di termini”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1496, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 53, di cui finora attuati 6;
1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1145-A-R, divenuto legge n. 123 del 2008, recante “Conversione in legge del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile”ed è stato trasmesso dal Ministero dell’interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1145-A-R, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 15, di cui finora attuati 4;
1 attuazionedà seguito ad un ordine del giorno presentato in occasione della discussione dell’Atto Camera 6, divenuto legge n. 101 del 2008, concernente "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 59 del 2008, recante disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e l’esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee”, ed è stato trasmesso dal Ministero dell’interno.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 6, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 18, di cui finora attuati 2;
1 attuazionedà seguito ad un ordine del giorno presentato in occasione della discussione dell’Atto Camera 1519, divenuto legge n. 130 del 2008 concernente "Ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona che modifica il Trattato sull'Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea e alcuni atti connessi, con atto finale, protocolli e dichiarazioni, fatto a Lisbona il 13 dicembre 2007" ed è stato trasmesso dal Ministero degli affari esteri.
Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1519, e pertanto segnalati ai Ministeri competenti per il seguito di competenza, sono in totale 17, di cui finora attuati 10.
I nostri solleciti:
Il Servizio per il controllo parlamentare provvede ad inviare ai Ministeri individuati come competenti per l’attuazione gli ordini del giorno riferiti alle leggi che sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel mese.
In particolare, nel periodo 1° - 31 marzo 2009 sono stati così sollecitati 224 ordini del giorno[*], dei quali:
2 riferiti alla legge n. 203 del 2008, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – Legge finanziaria 2009” (A.C. 1713).
1 ordine del giorno è stato inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed 1al ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione;
28 riferiti alla legge n. 210 del 2008, concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, recante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché misure urgenti di tutela ambientale” (A.C. 1875).
18 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, 5 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 4 al Ministero dello sviluppo economico, 1 al Ministero dell’interno ed 1al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;
58 riferiti alla legge n. 1 del 2009, concernente “Conversione in legge con modificazioni, del decreto legge 10 novembre 2008, n. 180, recante disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca” (A.C. 1966).
55 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, 4al Ministero dell’economia e delle finanze, 2 al ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, 1al Ministero degli affari esteri ed 1 al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;
126 riferiti alla legge n. 2 del 2009, concernente "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale” (A.C. 1972).
49 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell’economia e delle finanze, 22 al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, 16 al Ministero dello sviluppo economico, 13 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 11 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 4 al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, 4 al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, 3 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 3 al ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, 2al Ministero della difesa, 2al Ministero dell’interno, 1 al Ministero per i beni e le attività culturali, 1 al Ministero della giustizia ed 1al ministro per le pari opportunità;
6 riferiti alla legge n. 7 del 2009, concernente "Ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare socialista, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008" (A.C. 2041).
5 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero degli affari esteri e 1 al Ministero dell’interno;
3 riferiti alla legge n. 10 del 2009, riguardante “Modifiche alla legge 24 gennaio 1979, n. 18, concernente l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia” (A.C. 22).
2 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell’interno ed 1 al Ministero dello sviluppo economico;
1 riferito alla mozione LABOCCETTA ed altri n. 1/00005 (Ulteriore nuova formulazione nel testo modificato), concernente iniziative per la rimozione del sindaco e per lo scioglimento del Consiglio comunale di Napoli, al Ministero dell'interno.
Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate* dal Servizio per il controllo parlamentare 6 risoluzioni:
- META ed altri n. 8/00033, concernente la mobilità dei pendolari e l’adeguamento dell’infrastruttura ferroviaria, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- LOVELLI ed altri n. 8/00034, riguardante il potenziamento della rete autostradale e ferroviaria con riferimento alla Valle Scrivia ligure e piemontese e ai collegamenti Genova-Milano e Genova-Torino, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- CAZZOLA ed altri n. 7/00089, CAPARINI ed altri n. 8/00035 e DELFINO ed altri n. 8/00036, riguardanti il Libro verde sul futuro del modello sociale, al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali;
- TORTOLI ed altri n. 8/00037, in materia di lotta agli incidenti stradali e messa in sicurezza della rete stradale nazionale, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Sono state inoltre segnalate* dal Servizio per il Controllo parlamentare 13 mozioni:
- LA LOGGIA ed altri n. 1/00061 (Nuova formulazione nel testo modificato), CAPODICASA ed altri n. 1/00114, ROMANO ed altri n. 1/00115 e MESSINA ed altri n. 1/00116, concernenti la compartecipazione della regione Sicilia al gettito di imposta sui redditi prodotti nel proprio territorio, al Ministero dell’economia e delle finanze;
- BONIVER ed altri n. 1/00086 (Nuova formulazione), riguardante iniziative per la difesa dei diritti umani e per l’affermazione delle libertà democratiche in Birmania, al Ministero degli affari esteri;
- CAZZOLA ed altri n. 1/00096 (Nuova formulazione), concernente iniziative per la revoca dello status di rifugiato politico concesso dal Brasile a Cesare Battisti e per la sua immediata estradizione in Italia, al Ministero degli affari esteri;
- ALESSANDRI ed altri n. 1/00122, riguardante iniziative per favorire uno sviluppo ambientale sostenibile, al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare;
- CASINI ed altri n. 1/00093 (Nuova formulazione), CIRIELLI ed altri n. 1/00126 e FAVA ed altri n. 1/00128 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti misure a favore dell'efficienza e della funzionalità delle Forze armate, al Ministero della difesa;
- LABOCCETTA ed altri n. 1/00005 (Ulteriore nuova formulazione nel testo modificato) riguardante iniziative per la rimozione del sindaco e per lo scioglimento del Consiglio comunale di Napoli, al Ministero dell'interno;
- MECACCI ed altri n. 1/00089 (Ulteriore nuova formulazione), concernente iniziative per il rispetto dei diritti umani e delle libertà democratiche in Tibet, al Ministero degli affari esteri;
- CICCHITTO ed altri n. 1/00131, riguardante misure di sostegno al reddito attraverso l'istituzione di un assegno mensile di disoccupazione e iniziative per un'organica riforma del sistema degli ammortizzatori sociali, al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Note annunciate al 31 marzo 2009
in attuazione di atti di indirizzo
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1185/99 Ordine del giorno |
Narducci |
Assemblea |
17/3/2009 |
III |
Effettuazione di una verifica delle condizioni dei cittadini italiani indigenti residenti all'estero |
L’ordine del giorno Narducci ed altri n. 9/1185/99, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, impegnava l’esecutivo ad effettuareuna verifica delle condizioni dei cittadini italiani indigenti residenti all'estero al fine di adottare iniziative normative volte a ripristinare, anche nell'ambito della prossima manovra di bilancio, le risorse economiche occorrenti per fronteggiare la povertà che colpisce i nostri connazionali appartenenti soprattutto alla fascia di popolazione anziana, in un quadro di regole rigorose e condivise.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“Il capitolo 3121 ascritto alla competenza del Ministero degli Affari Esteri, relativo alle spese per la tutela e l'assistenza dei connazionali indigenti all'estero, ha subìto, nel corso dell'esercizio finanziario 2008, una riduzione di stanziamento pari a 5 milioni di euro per effetto del D.L. 93/2008.
Per far fronte quindi agli impegni annuali previsti nel 2008 nei confronti della rete all'estero (convenzioni con ospedali, farmacie, polizze assicurative, sanitarie, sussidi, rimpatri e prestiti), non essendo intervenuto alcun reintegro di fondi in fase di assestamento di bilancio, il Ministero degli affari, esteri ha proposto, in data 23.7.2008, un decreto di variazione compensativa di 2,3 Meuro a valere sui fondi del Capitolo 3123 “Spese elettorali”, l'unico capitolo che risultava capiente per la somma proposta.
L'operazione non è stata però accolta dall'Ufficio Centrale del Bilancio in quanto il Capitolo 3121, ricevente la somma, ha la classifica in bilancio di “fattore legislativo”; inoltre a parere del predetto Ufficio, i fondi destinati alle consultazioni elettorali del Capitolo cedente 3123, non avrebbero potuto essere utilizzati per altre finalità.
Occorre peraltro rilevare che lo stanziamento comunque disponibile per l'attività in parola è stato pari a 21,5 milioni di euro e quindi superiore del 18,78 % rispetto all'anno precedente ed anche alle risorse avute negli ultimi anni (2006: 13,4 milioni di euro; 2005: 13,4 milioni di euro; 2004: 13,6 milioni di curo).
Tale disponibilità ha comunque consentito di destinare agli uffici all'estero dotazioni finanziarie più elevate, di stipulare convenzioni in materia di assistenza sanitaria in alcuni Paesi dell'America latina (per complessivi 7,38 Meuro per l'assistenza di 9:430 connazionali indigenti) come pure di assegnare - a titolo sperimentale - un "contributo di solidarietà" di 800 euro a 8.270 connazionali indigenti, nati in Italia -e di età superiore ai 65 anni, residenti nella predetta area (per un importo complessivo di 6,6 milioni di curo)”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/82 Ordine del giorno |
Stucchi |
Assemblea |
17/3/2009 |
III |
Garanzia di un adeguato supporto economico al progetto internazionale «Share» (Stations at high altitude for research on the environment) |
9/1386/233 Ordine del giorno |
Jannone |
Gli ordini del giorno Stucchi ed altri n. 9/1386/82 e Jannone ed altri n. 9/1386/233, accolti dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnavano l’esecutivo a valutare l'opportunità di garantire, già a partire dal 2008, l'adeguato supporto economico al progetto SHARE, attraverso il CNR riformato, mantenendo gli impegni pluriennali da esso assunti per il progetto Ev-K2-CNR e utilizzando, per l'implementazione del progetto SHARE, le risorse allocate negli stati di previsione del Ministero dell'ambiente o di quelli degli esteri o dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica, finalizzate alla ricerca scientifica e al monitoraggio climatico e ambientale in campo nazionale e internazionale, anche in vista dell'Expo 2015.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Il progetto di monitoraggio climatico e ambientale, noto come programma SHARE, si inserisce in un contesto di più ampio sostegno da parte del nostro Paese al processo internazionale sullo sviluppo sostenibile delle aree montuose, nel cui ambito rientrano altri progetti finanziati dall'Italia, quali il progetto sull'Osservatorio "Aerosol Observatory" e il progetto "Karakorum Trust".
In particolare, il progetto SHARE, si pone in linea con il quadro di priorità in materia ambientale, di seguito menzionate, delineato nell'ambito della Presidenza italiana del G8: sviluppo sostenibile, tutela dell'ambiente, energie rinnovabili, salvaguardia delle biodiversità, risorse alimentari, prevenzione dei disastri, difesa dei territori. Inoltre, la Cooperazione italiana accorda un carattere strategico permanente allo sviluppo di tali tematiche, come espressamente indicato nelle "Linee di programmazione strategica 2009-2011", approvate dal Comitato direzionale nel corso della sessione del 9 dicembre 2008.
In considerazione della valutazione - richiesta al Governo con gli ordini del giorno in questione - circa l'opportunità di garantire, già a partire dal 2008, l'adeguato supporto economico al progetto SHARE, la Cooperazione italiana fa presente che la L. 27 dicembre 2006 n. 296 (legge finanziaria 2007) ha istituito, nello stato di previsione del MATTM, il Fondo per lo Sviluppo Sostenibile - art. 1 commi 1124 e 1125 -, il cui scopo è quello di finanziare, inter alia, progetti internazionali per la cooperazione ambientale sostenibile. Per il triennio 2007-2009 sono destinate al finanziamento del Fondo risorse per un importo annuo di 25 milioni di Euro. Le misure prioritarie da finanziare con il predetto Fondo sono individuate annualmente con decreto del MATTM d’intesa con il MAE, limitatamente ai progetti internazionali per la cooperazione ambientale sostenibile”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
7/00021 Risoluzione |
Mecacci |
Commissione |
17/3/2009 |
III |
Situazione dei diritti umani in Tibet |
La risoluzione Mecacci ed altri n. 7-00021, accolta in parte dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 10 luglio 2008, impegnava l’esecutivo: a reiterare al Governo cinese le richieste del Parlamento europeo e dell'Ufficio dell'Alto Commissario ONU per i diritti umani a favore dell'apertura di un'indagine indipendente sui tumulti e la repressione in Tibet, da svolgere sotto gli auspici delle Nazioni Unite; a sollecitare le autorità cinesi a rivolgere un invito permanente all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell'uomo e ad altri organi delle Nazioni Unite a visitare il Tibet per monitorare il rispetto dei diritti umani; a non partecipare con i massimi rappresentanti politici del Governo alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“Fin dal sorgere della crisi tibetana, l'Italia e l'Unione europea hanno chiesto al Governo cinese il riavvio del dialogo con i rappresentanti del Dalai Lama e la fine degli atti repressivi (dichiarazione UE del 17 marzo). A seguito delle pressioni e in coincidenza con la visita in Cina del Presidente della Commissione europea Barroso, a fine aprile 2008, Pechino ha annunciato la disponibilità a riprendere il dialogo con i rappresentanti del leader religioso tibetano.
Il primo incontro ha avuto luogo il 4 maggio scorso a Shenzhen, mentre un secondo appuntamento si è tenuto il 2 e 3 luglio 2008 a Pechino. Nonostante i colloqui abbiano sinora prodotto risultati assai contenuti circa le richieste avanzate dai leader tibetani (per i quali i negoziati si stanno dimostrando "deludenti"), da parte europea non va sottovalutato il fatto di aver contribuito alla riapertura di un canale negoziale diretto fra le due parti, prospettiva che sino a poche settimane prima dei colloqui di Shenzhen appariva inaccettabile per Pechino.
Il Governo italiano ha continuato ad evocare in ogni occasione utile con le autorità di Pechino l'importanza che il dialogo con i rappresentanti del Dalai Lama possa proseguire, nell'interesse stesso della Cina e della sua immagine internazionale. Anche nell'ambito del dialogo sui diritti umani fra UE e Cina, il Governo italiano ha operato per il rafforzamento del capitolo dedicato al Tibet. Per la prima volta nel corso dell'ultima sessione di tale dialogo, tenutasi a Brdo in Slovenia il 15 maggio 2008, il Tibet è stato oggetto di esplicita trattazione.
Sebbene un risultato immediatamente tangibile nei contatti tra Pechino e i rappresentanti tibetani appaia improbabile, tuttavia il risultato stesso della riapertura di un canale negoziale diretto con gli emissari del Dalai Lama è da considerarsi un progresso importante, tale da incoraggiare la comunità internazionale a mantenere la pressione per un impegno cinese sulla questione.
E' in questo contesto che è maturata la decisione del Presidente del Consiglio di incaricare il Ministro degli Affari Esteri a partecipare all'inaugurazione dei giochi olimpici, decisione calibrata anche sul livello di presenza assicurata dai maggiori partner occidentali, tra cui il Presidente Sarkozy, nella duplice veste di Capo di Stato e di Presidente di turno dell'UE. In effetti, nelle settimane immediatamente precedenti l'apertura dei giochi olimpici, buona parte delle riserve poste inizialmente da alcuni Paesi sono progressivamente venute meno, tanto che i Capi di Stato o di Governo intervenuti sono stati oltre 80, ovvero il doppio dei giochi di Atene 2004.
Forme di boicottaggio dei giochi olimpici, in costanza della ripresa del dialogo tra Pechino e i rappresentanti del Dalai Lama sono apparse a quel punto controproducenti rispetto all'esigenza, rappresentata in seno alla comunità internazionale, di dare spazio e sostenere le pur caute espressioni di disponibilità all’engagement” sul Tibet da parte della dirigenza cinese, nell'auspicio che il successo, anche politico, dei giochi olimpici, possa. avere ricadute positive di lungo periodo in materia di diritti umani e libertà civili e religiose nel Tibet come nel resto della Cina”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
7/00107 Risoluzione |
Stefani |
Commissione |
26/3/2009 |
III |
Integrazione europea della Serbia |
La risoluzione Stefani ed altri n. 7-00107, accolta dal Governo ed approvata dalla III Commissione (Affari esteri) nella seduta del 22 gennaio 2009, impegnava l’esecutivo ad assumere una serie di iniziative per sostenere il consolidamento della democrazia serba e lo sviluppo sociale ed economico del paese, nonché la sua integrazione europea.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“Il Governo italiano ha ulteriormente rafforzato la propria azione diplomatica a Bruxelles per pervenire allo sblocco dell'Accordo interinale collegato all'ASA ed all'avvio dell'iter di ratifica dell'Accordo di Stabilizzazione e di Associazione con la Serbia da parte degli Stati membri, tuttora condizionati all'opposizione dei Paesi Bassi che richiedono la certificazione di piena cooperazione di Belgrado con il Tribunale Penale internazionale per 1'ex Jugoslavia – TPIJ.
Il Ministro degli affari esteri ha inviato, in data 3 febbraio 2009, una lettera a Presidenza e Commissione volta ad imprimere nuovo impulso politico alla prospettiva europea dei Balcani occidentali. Nella sua comunicazione (a cui hanno fatto seguito contatti telefonici con l'omologo ceco Schwarzenberg), il Ministro On. Frattini sottolineava la necessità di un approfondito dibattito, in occasione del Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne del 23 febbraio 2009, sulla definizione di una linea di azione comunitaria con un duplice obiettivo: affrontare in modo coerente e strategico le diverse problematiche sul tappeto, strettamente collegate tra di loro ("nodo" Serbia, seguiti alla candidatura alla UE del Montenegro, negoziati di adesione della Croazia); far progredire in maniera equilibrata la prospettiva europea della regione.
In particolare, il Ministro ha sottolineato la necessità di impedire che la paralisi politica della UE verso Belgrado si perpetui a detrimento del processo di stabilizzazione di tutta l'area. Occorre innanzitutto incoraggiare l'impegno per le riforme del Governo democratico e filoeuropeo serbo che, in mancanza di aperture tangibili, rischia di perdere l'essenziale consenso dell'opinione pubblica. Sarà pertanto necessario assicurare alla richiesta di adesione serba (così come a quella degli altri Paesi dei Balcani occidentali), una volta presentata, un rapido seguito, con il suo passaggio in tempi brevi dal Consiglio alla Commissione per il prescritto parere di competenza. Verrebbe così avviato un processo che, come testimonia l'esperienza del passato, incoraggerebbe la Serbia ad accelerare le riforme, ne valuterebbe progressivamente lo stato di preparazione e, venuto il momento, si pronuncerebbe sulla fondatezza delle sue aspirazioni alla luce dell'acquis comunitario.
Il Ministro ha quindi invitato la Presidenza - affiancata dalla Commissione- ad intensificare i contatti con il Tribunale Penale internazionale per l'ex Jugoslavia, per giungere ad un chiarimento su quanto sia ancora legittimo chiedere alla Serbia in termini di piena collaborazione e sostenendo, in questo contesto, la richiesta di Belgrado per una fact-finding mission, con il coinvolgimento dello stesso Tribunale, della Commissione ed eventualmente di alcuni Stati membri interessati. Parallelamente, in occasione di un incontro con il suo omologo serbo, il 23 gennaio 2009, l'On. Min. aveva rappresentato la forte aspettativa italiana che Belgrado soddisfi le richieste ancora pendenti del TPIJ.
Nelle more dell'avanzamento dei dossier sopracitati, il Ministro ha intanto sollecitato progressi in quei settori dove si ravvisano possibilità di risultati tangibili a breve-medio termine, in particolare per quanto concerne l'accelerazione di un dialogo sulla liberalizzazione del regime di visto, che ha sempre rappresentato per l'Italia un elemento importante atto a dare sostanza alla prospettiva europea dei Paesi dei Balcani occidentali. In tale contesto, la Serbia riveste carattere prioritario. In linea con la posizione italiana, la Commissione ha previsto la possibilità di proporre al Consiglio, entro giugno 2009, il visa waiver per l'ex-Repubblica jugoslava di Macedonia e, auspicabilmente, per la Serbia, che starebbe recuperando positivamente i ritardi accumulati l'anno passato.
L'iniziativa del Ministro On. Frattini è stata favorevolmente accolta dalla Presidenza ceca. Praga ha incluso, nella colazione di lavoro del CAGRE del 23 febbraio, un dibattito approfondito sulla strategia europea nei confronti dei Balcani occidentali, con particolare riferimento ai rapporti UE-Serbia. In vista del CAGRE, sono stati inoltre organizzati due incontri in Consiglio rispettivamente con il Commissario Rehn, che sostiene ormai da tempo la necessità di pervenire allo sblocco dell'Accordo interinale ed all'avvio dell'iter di ratifica dell'ASA con la Serbia ed il Procuratore Generale del TPIJ Brammertz. Quest'ultimo ha confermato che Belgrado continua a collaborare in modo positivo, pur non trattandosi ancora di "piena cooperazione". Il dibattito al CAGRE si è rivelato ampio e costruttivo, schiudendo qualche spiraglio per una eventuale positiva evoluzione delle questioni aperte in occasione dei prossimi appuntamenti del Consiglio nel mese di marzo.
In riferimento al dispiegamento di EULEX Kosovo, nella piena consapevolezza dell'importanza strategica di tale iniziativa, l'Italia segue con particolare attenzione il progressivo potenziamento degli organici e delle competenze della missione. Il contributo italiano è infatti attualmente il più significativo per numero di unità di personale, arrivate ad un totale di 202 (177 seconded e 25 contracted). Seguono Francia con 193 unità e Romania con 188. Si esprime inoltre soddisfazione, fino a questo momento, per i tempi e le modalità del passaggio di consegne tra UNMIK ed EULEX nonché per la sostanziale stabilità delle condizioni di sicurezza nel paese.
Il Governo italiano è impegnato a mantenere, sulla linea tracciata dal Ministro degli affari esteri, una costante attenzione sul dossier Serbia che riveste un interesse assolutamente prioritario nell'ambito della nostra politica estera”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1519/12 Ordine del giorno |
Razzi |
Assemblea |
26/3/2009 |
III |
Trasmissione in chiaro di eventi sportivi di particolare rilevanza su tutto il territorio dell'Unione europea |
L'ordine del giorno Razzi n. 9/1519/12, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 31 luglio 2008, impegnava l’esecutivo ad assumere presso le competenti istituzioni dell'Unione europea, anche mediante la conclusione di accordi con Stati membri, tutte le iniziative necessarie per assicurare che gli eventi sportivi di particolare rilevanza fossero trasmessi in chiaro in tutto il territorio dell'Unione europea.
In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:
“L'ordine del giorno in oggetto, accolto dal Governo nel corso della ratifica del Trattato di Lisbona (per il quale come noto sono in corso le ratifiche nazionali, con l'obiettivo dell'entrata in vigore entro l'anno), mette in relazione la trasmissione in chiaro di eventi sportivi di particolare rilevanza con l'art. 165 del Trattato ("l'Unione contribuisce alla promozione dei profili europei dello sport, tenendo conto delle sue specificità, delle sue strutture fondate sul volontariato e della sua funzione sociale ed educativa").
Come confermato dal Ministero dello Sviluppo Economico (parte Comunicazioni), rileva in materia la Direttiva 89/552/CEE "Televisione senza Frontiere", modificata dalla Direttiva 2007/65/CE "Servizi di Media Audiovisivi Senza Frontiere".
La Direttiva 2007/65/CE, non ancora recepita nel nostro ordinamento e attualmente in discussione in Parlamento nell'ambito del Disegno di Legge Comunitaria, prevede, come già la Direttiva precedente, la possibilità per lo Stato di richiedere la trasmissione in chiaro di eventi considerati di particolare rilevanza per la società e stabilisce, all'art. 3 undecies, le modalità da seguire per notificare la richiesta alla Commissione.
Vale ricordare che la Commissione, con Decisione del 25 giugno 2007, ha ritenuto compatibile con il diritto comunitario una lista di eventi per i quali il Governo italiano ha chiesto la trasmissione in chiaro sul territorio nazionale. Tra essi sono compresi i seguenti eventi sportivi: giochi olimpici estivi e invernali; la finale di coppa del mondo di calcio e tutti gli incontri disputati dalla nazionale italiana; la finale dei campionati europei di calcio e tutti gli incontri disputati dalla nazionale italiana; tutti gli incontri di calcio di campionati ufficiali ai quali partecipi la selezione italiana, in Italia o all'estero; la finale e le semifinali della Coppa dei Campioni e della Coppa UEFA, qualora vi partecipi una squadra italiana; la competizione ciclistica "il Giro d'Italia"; il Gran Premio italiano di Formula 1.
Si osserva infine che, come fatto presente dall'Ufficio del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo sport Crimi, la titolarità dei diritti di trasmissione di eventi sportivi, per alcuni sport, è detenuta da soggetti privati quali società e leghe sportive. La trasmissione in chiaro di eventi sportivi di particolare rilevanza sul territorio UE dovrebbe pertanto essere condizionata dal raggiungimento di accordi con questi soggetti”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 marzo 2009) |
73 |
Note di attuazione pervenute |
24 |
Percentuale di attuazione |
33% |
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1713/12 Ordine del giorno |
Rugghia |
Assemblea |
26/3/2009 |
IV |
Interventi volti ad assicurare la continuità del rapporto di servizio dei volontari in ferma breve e prefissata |
L'ordine del giorno Rugghia ed altri n. 9/1713/12, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l’esecutivo ad assumere ogni misura utile a garantire la continuità del rapporto di servizio dei volontari delle Forze Armate richiamati o trattenuti, nonché a dare concreta attuazione sia al transito dei volontari aventi diritto nelle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare, sia alle assunzioni di personale necessario alle Forze Armate e alle Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare.
In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“L'articolo 65, comma 1, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008, prevede che i fondi stanziati dalla legge 14 novembre 2000, n. 331 e dalla legge 23 agosto 2004, n. 226, (complessivamente ridotti, nel corso della precedenti due Legislature, per effetto delle riduzioni apportate dall'art. 39-vicies semel, comma 42, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito con modificazioni dalla legge 23 gennaio 2006, n. 51, e dall'art. l, comma 570, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e parzialmente reintegrati dall'art. 2, comma 71, della legge 24 dicembre 2007, n. 244), siano decurtati in misura pari al 7% per l'anno 2009 e del 40% per gli anni successivi.
Il comma 2 dello stesso articolo 65 stabilisce che, a decorrere dal 2010, i risparmi eccedenti il 7% possano essere conseguiti anche mediante appositi piani di razionalizzazione predisposti dal Ministero della difesa in altri settori di spesa. Si tratta, evidentemente, di una disposizione introdotta per consentire alla Difesa la necessaria flessibilità nella gestione delle risorse complessivamente disponibili in una congiuntura economica non favorevole.
L'Amministrazione, a legislazione vigente e salvo possibili interventi modificativi, potrà, anno per anno, calibrare risorse integrative per la professionalizzazione, modulando quelle da destinare ad altri settori anche in funzione delle rimesse derivanti dall'attuazione di altre norme introdotte, a favore della Difesa, anche nello stesso decreto-legge n. 112 del 2008, con l'art. 14 bis.
Ciò stante, il Governo è impegnato ad assicurare la continuità del rapporto di servizio dei volontari in ferma breve e prefissata nei termini previsti dalla norma sulla professionalizzazione e perseguiti in passato, in linea con le programmazioni delle Forze armate.
Ai previsti transiti nelle Forze di polizia ad ordinamento civile e militare dei volontari vincitori degli appositi concorsi si sta procedendo secondo la disciplina recata dall'articolo 16 della legge 23 agosto 2004, n. 226, e in tal senso concretamente opera anche l'anticipazione del decreto del Presidente della Repubblica di ripartizione delle risorse assegnate per le assunzioni nelle forze di polizia prevista all'articolo 6, comma 1, del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1713/13 Ordine del giorno |
Migliavacca |
Assemblea |
26/3/2009 |
IV |
Iniziative volte a garantire la piena attuazione degli ordinari programmi di rinnovamento e potenziamento dell'Arma dei carabinieri |
L'ordine del giorno Migliavacca ed altri n. 9/1713/13, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l’esecutivo ad assumere ogni iniziativa utile a garantire la piena attuazione degli ordinari programmi di rinnovamento e potenziamento dell'Arma dei Carabinieri.
In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:
“Con riguardo all'o.d.g. in oggetto va osservato, preliminarmente che, per quanto attiene le competenze del Ministero della difesa, nonostante si sia registrata, per effetto del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133), una riduzione degli stanziamenti previsti per l'esercizio, a causa della difficile situazione economica del Paese, che ha determinato misure restrittive per tutta la finanza pubblica, si è provveduto a garantire, nell'ambito della disponibilità finanziaria del Dicastero, ogni possibile copertura per l'attuazione degli ordinari programmi di spesa dell'Arma dei carabinieri, in attesa che il miglioramento delle condizioni economiche generali consenta il ripristino di adeguate dotazioni finanziarie. Peraltro, il Governo ha risposto all'esigenza di maggiori disponibilità per finalità di ordine pubblico, attraverso la previsione contenuta nei commi 17 e 18, art. 61 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, che recano l'istituzione di due fondi, con dotazione finanziaria, rispettivamente, di 200 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2009 e di 100 milioni di euro per l'anno 2009, destinati ad interventi a tutela della sicurezza pubblica e per il potenziamento della sicurezza urbana. Così come ulteriori e maggiori risorse, derivanti da confische, potranno essere utilizzate per le urgenti necessità di tutela della sicurezza pubblica ai sensi dell'art. 6, comma 2 del decreto-legge 23 febbraio 2009, n. 11, nel limite di 100 milioni di euro per l'anno 2009”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1713/18 Ordine del giorno |
Cicu |
Assemblea |
18/3/2009 |
IV |
Detassazione parziale delle componenti accessorie della retribuzione del personale del comparto sicurezza-difesa e dei Vigili del fuoco |
L'ordine del giorno Cicu ed altri n. 9/1713/18, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l’esecutivo ad avviare uno studio di fattibilità volto a verificare la possibilità di pervenire alla detassazione parziale delle componenti accessorie della retribuzione del personale del comparto sicurezza-difesa e dei vigili del fuoco, anche allo scopo di migliorare il livello dei servizi resi ai cittadini.
In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“In relazione agli impegni di cui all'o.d.g. in oggetto si rappresenta che il Governo ha dato attuazione all'impegno inserendo la norma nell'art. 4, comma 3 del Decreto legge 29 novembre 2008, n. 185 che, in analogia al settore privato, riconosce al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico, in ragione della specificità dei compiti e delle condizioni di stato e di impiego, sul trattamento economico accessorio una riduzione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali, a tutti i titolari di reddito complessivo da lavoro dipendente non superiore, nell'anno 2008, a 35.000 euro.
La medesima norma demanda l'individuazione della misura della citata riduzione dell'imposta sulle persone fisiche, nonché la disciplina delle sue modalità applicative ad un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare su proposta dei Ministri della difesa, dell'interno, della giustizia e delle politiche agricole, alimentari e forestali e di concerto con i Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e dell'economia e delle finanze.
Il DPCM, già firmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e sottoscritto dai Ministri proponenti e concertanti, ha individuato, quale strumento giuridico idoneo per la riduzione di imposta sul trattamento economico accessorio, quello della detrazione di imposta nella misura massima di 134,00 euro per ciascuno dei 447.758 individuati quali aventi diritto, valore questo calcolato tenendo conto della necessità di rispettare il limite di spesa di 60 milioni di euro, fissato dalla norma.
Tra i destinatari sono espressamente inclusi anche i volontari non in servizio permanente delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché gli allievi delle scuole e delle accademie del comparto sicurezza, difesa e del soccorso.
Il provvedimento rappresenta un chiaro riconoscimento in termini economici, sotto il profilo del trattamento fiscale, alla specificità dei compiti e delle condizioni di impiego del personale del citato comparto, specie in relazione agli accresciuti impegni che esso è chiamato a svolgere per assicurare la sicurezza e l'ordine interno, nonché per la partecipazione alle missioni internazionali”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1713/160 Ordine del giorno |
Laganà Fortugno |
Assemblea |
18/3/2009 |
IV |
Utilizzazione dei proventi derivanti dalla dismissione di beni immobiliari in dotazione alla Difesa |
L'ordine del giorno Laganà Fortugno ed altri n. 9/1713/160, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l’esecutivo ad assumere le necessarie iniziative al fine di consentire che le risorse derivanti dalle dismissioni immobiliari effettuate dal Ministero della difesa confluissero anche negli stanziamenti destinati ai consumi intermedi e alle spese per l'esercizio.
In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:
“Il contenuto dell'o.d.g. in oggetto, accolto dal Governo come raccomandazione, trova riscontro nella disposizione di cui all'articolo 14-bis, comma 1, lettera c, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.
Nel citato articolo 14-bis è, infatti, prevista l'utilizzazione di proventi derivanti dalla dismissione di beni immobiliari in uso alla Difesa per le "generali esigenze di funzionamento, ammodernamento, manutenzione e supporto dei mezzi", mediante l'istituzione di un fondo in conto capitale e di uno di parte corrente, nell'ambito dello stato di previsione del Ministero della difesa, nei quali è previsto che affluiscano, o possano affluire, anche i proventi di alienazioni, permute, valorizzazioni e gestioni di beni militari.
Nella stessa ottica si pone il disegno di legge A.S. 1373, recante "Misure a tutela dei segni distintivi delle Forze armate e costituzione della società Difesa Servizi S.p.a.", di iniziativa governativa, che include tra i compiti dell’istituenda società Difesa Servizi S.p.a. quello dell'attuazione del citato articolo 14-bis del decreto-legge n. 112 del 2008”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1713/219 Ordine del giorno |
Verini |
Assemblea |
18/3/2009 |
IV |
Concessione di contributi statali alle associazioni combattentistiche |
L'ordine del giorno Verini ed altri n. 9/1713/219, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l’esecutivo a valutare l'emanazione di interventi legislativi volti a far sussistere il contributo alle associazioni combattentistiche previsto fino al 2008 anche nel successivo triennio 2009-2011 e a valutare l'opportunità di rendere automatico e annuale il suddetto contributo inserito nella legge finanziaria evitando l'approvazione di nuove leggi in materia ogni tre anni.
In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:
“In relazione all'impegno di cui all'o.d.g. in oggetto si rappresenta che il Governo, nonostante la difficile situazione economica del Paese, che ha determinato misure restrittive per tutta la finanza pubblica, ha dato attuazione ad esso, con la previsione contenuta nell'art. 14, comma 7-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, prorogando, per l'importo di 1.500.000 euro per ciascuno degli anni 2009-2010-2011, il contributo in favore delle associazioni combattentistiche vigilate dal Ministero della difesa per le finalità di cui all'art. 1, comma 1, della legge 20 febbraio 2006, n. 92, garantendo in tal modo la continuità dell'erogazione dei contributi”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1713/240 Ordine del giorno |
Fioroni |
Assemblea |
18/3/2009 |
IV |
Effetti delle riduzioni degli stanziamenti a carico dello stato di previsione del Ministero della difesa |
L'ordine del giorno Fioroni ed altri n. 9/1713/240, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l’esecutivo ad assumere ogni iniziativa utile per attenuare, a partire dal 2009, gli effetti delle riduzioni degli stanziamenti disposti a carico dello stato di previsione della spesa del Ministero della difesa dall'articolo 60, comma 1, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008.
In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:
“Con riguardo all'o.d.g. in oggetto, accolto dal Governo come raccomandazione, va osservato che, per quanto attiene le competenze del Ministero della Difesa, nonostante si sia registrata, per effetto del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, una riduzione degli stanziamenti previsti per l'esercizio a causa della difficile situazione economica del Paese, che ha determinato misure restrittive per tutta la finanza pubblica, il decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 209, di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali, convertito dalla legge 24 febbraio 2009, n. 12, ha assicurato, per la prima volta, la copertura integrale del costo delle stesse. Infatti, lo stanziamento complessivo relativo al I semestre 2009, a fronte di un impegno di risorse umane e materiali non dissimile rispetto a quello dello stesso periodo degli anni precedenti, è superiore di circa il 35% rispetto a quello del I semestre 2008. Ciò al fine di finanziare non solo i costi vivi e diretti delle missioni all'estero, ma anche quelli relativi all'approntamento dei reparti, alla sicurezza del personale e alla maggiore usura dei mezzi e degli equipaggiamenti. In questo modo si è reso possibile il finanziamento delle missioni internazionali senza intaccare il bilancio ordinario, d'ora in avanti destinato per intero a garantire la necessaria copertura per lo svolgimento da parte delle Forze armate dei compiti ad esse istituzionalmente assegnati”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/142 Ordine del giorno |
Paglia |
Assemblea |
26/3/2009 |
IV |
Destinazione di risorse alle celebrazioni del 90° anniversario della fine della prima guerra mondiale |
L'ordine del giorno Paglia ed altri n. 9/1386/142, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a provvedere agli oneri derivanti dallo svolgimento delle attività programmate dal Ministero della difesa per le celebrazioni del 4 novembre e del 90° anniversario della fine della Prima guerra mondiale.
In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:
“Per le celebrazioni della Giornata delle Forze armate nella ricorrenza del 90° anniversario della fine della Prima guerra mondiale, il Ministero della difesa, in attuazione dell'impegno assunto dal Governo, ha promosso una serie di eventi celebrativi, dal 4 al 9 novembre, all'interno e fuori le strutture delle Forze armate, con specifici programmi, iniziative, manifestazioni, mostre e attività culturali in 20 città appartenenti a tutte le Regioni, utilizzando il fondo di 3 milioni di euro previsto dall'articolo 60, comma 8-bis, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112.
L'utilizzazione prioritaria del fondo per tali finalità ha consentito di sviluppare il vasto programma di celebrazioni senza incidere affatto sul bilancio ordinario della Difesa che, anzi, è stato incrementato di oltre 780.000 euro, non impiegati per le celebrazioni e destinati ad altri programmi delle Forze armate.
L'elemento innovativo rispetto alle passate edizioni è stato quello di dare la massima valorizzazione all'evento: alle tradizionali cerimonie presso l'Altare della Patria, a Redipuglia e a Vittorio Veneto, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, è stata affiancata l'organizzazione di una serie di incontri/eventi nelle piazze dei comuni coinvolti nell'iniziativa volti a rinsaldare il legame tra la società civile e le Forze armate, conclusasi a Roma, in piazza del Popolo, con l'esibizione delle bande delle Forze armate e il concerto del maestro Andrea Bocelli.
In una ricorrenza così importante, "Giorno dell'Unità nazionale" e "Giornata delle Forze Armate", ha assunto un significato particolare anche il coinvolgimento delle scuole, dove sono stati organizzati speciali programmi incentrati sui principi fondamentali della libertà e della sicurezza.
Nell'imminenza dell'eccezionale anniversario, come riferito dal Ministro della difesa nell'intervento alla Camera il 30 ottobre u.s., è stato costituito un Comitato d'onore denominato Comitato per la tutela e la valorizzazione della memoria dei Caduti, della storia e della cultura militari nazionali che, posto sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è aperto all'adesione dei Ministri della difesa succedutisi nella carica ed annovera i Presidenti emeriti della Repubblica quali ospiti d'onore”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 marzo 2009) |
36 |
Note di attuazione pervenute |
18 |
Percentuale di attuazione |
50% |
Ministero dell'economia e delle finanze
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/111 Ordine del giorno |
Cambursano |
Assemblea |
18/3/2009 |
VI |
Contrasto all'evasione fiscale ed al riciclaggio di denaro |
9/1386/212 Ordine del giorno |
Nannicini |
Gli ordini del giorno Cambursano n. 9/1386/111 e Nannicini ed altri n. 9/1386/212, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 23 luglio 2008, impegnavano l’esecutivo ad adottare, anche monitorando le disposizioni introdotte dall'articolo 32 del decreto-legge n. 112 del 2008, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria (nel corso della cui conversione in legge sono stati presentati gli ordini del giorno in titolo), adeguate iniziative per il contrasto all'evasione, al lavoro nero e al riciclaggio di denaro, anche mediante la concertazione con le categorie coinvolte.
In merito a tali impegni il Ministero dell’economia e delle finanze ha trasmesso la seguente nota:
“Si risponde alla nota n. 2008/0029835/GEN/CP del 20 ottobre 2008; relativa agli Ordini del giorno indicati in oggetto, con i quali si impegna il Governo a valutare l'opportunità di adottare adeguate iniziative al fine di monitorare che le nuove disposizioni, introdotte dall'art. 32 del D. L. n. 112 del 2008, non favoriscano l'evasione fiscale e il riciclaggio di denaro.
Al riguardo, si fa presente che il D.L. 25 giugno 2008, n 112, convertito, con modificazioni, nella legge 6 agosto 2008, n. 133, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, ha apportato alcune modifiche al D.Lgs. 21 novembre 2007, n 231, recante attuazione della direttiva 2005/60/CE, concernente la prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, nonché della Direttiva 2006/70/CE, che ne reca misure di esecuzione.
In particolare, l'art. 32 del citato D.L. n. 112 del 2008 ha modificato la soglia limite per l'utilizzo del contante e dei titoli al portatore individuata nell'art. 49 del D.Lgs. n. 231 del 2007 (euro 5.000) riportandola al valore previsto nella normativa previgente di cui all'art. 6 del D.Lgs. 20 febbraio 2004, n. 56 (euro. 12.500). Tale innalzamento è avvenuto nel rispetto delle previsioni contenute nella direttiva 2005/60/CE, che individua l'importo di euro 15.000 quale valore oltre il quale vengono in essere gli obblighi antiriciclaggio. Per il resto, oltre alla disposizione contenuta nell'ultimo periodo del comma 10 del medesimo art. 49, relativa all'obbligo di indicazione del codice fiscale del girante a pena di nullità della girata, permangono in vigore tutte le misure di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo previste nel D.Lgs. n. 231 de12007.
In ogni caso, il complesso delle disposizioni vigenti in materia di antiriciclaggio costituisce un idoneo presidio a tutela delle istanze anche di matrice comunitaria richiamate. Sarà, comunque, cura del Governo effettuare un puntuale e costante monitoraggio al fine di assicurare il pieno rispetto della normativa in questione”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1713/223 Ordine del giorno |
Marinello |
Assemblea |
26/3/2009 |
V |
Reintroduzione delle norme relative ai contributi per la ricostruzione della valle del Belice |
L’ordine del giorno Marinello ed altri n. 9/1713/223, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l’esecutivo ad adottare le opportune iniziative normative volte a sopprimere le voci 2290 e 3309 dell'allegato A, annesso all'articolo 24 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, nella legge 6 agosto 2008, n. 133, reintroducendo nell'ordinamento le disposizioni relative ai contributi per la ricostruzione della valle del Belice.
In merito a tale impegno il Ministero dell’economia e delle finanze ha trasmesso la seguente nota:
“Si risponde alla nota DPR 7530 del 10 dicembre 2008; relativa all'ordine del giorno indicato in oggetto, con il quale si impegna il Governo ad adottare opportune iniziative per sopprimere le voci 2990 e 3309 dell'allegato A annesso all'articolo 24 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, nella legge 6 agosto 2008, n. 133, al fine di reintrodurre le disposizioni relative ai contributi per la ricostruzione della Valle del Belice.
Al riguardo, si fa presente che l'abrogazione delle disposizioni di entrambi i provvedimenti (legge n. 464 del 1978 e legge n. 433 del 1991), di cui alle citate voci, non è più prevista, in quanto il decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200, convertito nella legge 18 febbraio 2009, n. 9 ha soppresso i numeri 2990 e 3309 dell'allegato A al decreto-legge n. 112 del 2008”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 marzo 2009) |
389 |
Note di attuazione pervenute |
5 |
Percentuale di attuazione |
1% |
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
8/00013 Risoluzione conclusiva |
Alessandri |
Commissione |
16/3/2009 |
VIII |
Realizzazione del corridoio intermodale Tirreno-Brennero |
La risoluzione conclusiva Alessandri ed altri n. 8/00013, accolta dal Governo ed approvata dalla VIII Commissione (Ambiente) nella seduta del 26 novembre 2008, rilevava in premessa che con l'articolo 1, comma 965, della legge 27 dicembre 2007, n. 296 (legge finanziaria per il 2008) era stato previsto uno stanziamento pari a 24 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007 e 2008 per «la progettazione definitiva del raddoppio dell'intero tracciato della linea ferroviaria Parma-La Spezia (Pontremolese), funzionale al rafforzamento del corridoio plurimodale Tirreno-Brennero» ed il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), con propria delibera in data 21 dicembre 2007, ha approvato il progetto preliminare dell'opera. Successivamente la Corte dei Conti si è pronunciata in merito al controllo preventivo di legittimità della delibera del CIPE, ricusandone il visto e la conseguente registrazione, per rilievi risultanti dal parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che evidenzia profili economici, amministrativi e tecnico-progettuali.
Di conseguenza, con l’atto di indirizzo in questione si impegnava l’esecutivo: ad attivarsi affinché fosse confermata la destinazione delle risorse già approntate dalla norma richiamata e al contempo, a rimuovere gli ostacoli e le problematiche che hanno costituito rilievo da parte della Corte dei Conti; ad adottare le necessarie iniziative affinché siano individuate le risorse finanziarie occorrenti al completamento del raddoppio della linea ferroviaria Parma-La Spezia, nonché a definire, in collaborazione con le amministrazioni interessate, ogni più utile misura volta a realizzare il programma degli interventi necessari alla realizzazione delle opere di corredo intermodale nelle realtà territoriali ed economiche, interessate alla Pontremolese.
In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:
“In relazione alla risoluzione conclusiva n. 8/00013 Alessandri ed altri, accolta dal Governo ed approvata dalla VIII Commissione (Ambiente ) nella seduta del 26 novembre 2008, si rappresenta che, a seguito della ricusazione del visto, da parte della Corte dei Conti, della delibera CIPE approvativa del progetto preliminare della tratta ferroviaria Parma - La Spezia, la Struttura Tecnica di Missione di questo Ministero, al fine di superare le problematiche che hanno generato i rilievi sollevati dalla stessa Corte, sta individuando, di concerto con RFI, un primo lotto frazionale la cui copertura finanziaria sarà garantita a valere sulle risorse previste dall'art. 21 del D.Lgs. n. 185/2008, per le infrastrutture strategiche di interesse nazionale, a valle dell'individuazione del quale, sarà possibile sottoporre nuovamente l'intervento al CIPE per la sua approvazione”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 marzo 2009) |
161 |
Note di attuazione pervenute |
2 |
Percentuale di attuazione |
1% |
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/190 Ordine del giorno |
Misiani |
Assemblea |
9/3/2009 |
V |
Adozione di provvedimenti volti a favorire il mantenimento degli equilibri di bilancio degli enti locali |
L’ordine del giorno Misiani ed altri n. 9/1386/190, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di adottare opportuni provvedimenti per favorire il mantenimento, nel tempo, degli equilibri di bilancio degli enti locali mediante trasferimenti tali da compensare integralmente il minor gettito ICI conseguente all'applicazione del decreto-legge n. 93 del 2008.
In merito a tale impegno il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:
“In relazione all'ordine del giorno in oggetto indicato, si rappresenta che il comma 8 dell'articolo 2 del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, ha previsto un ulteriore stanziamento di 260 milioni di euro per il rimborso compensativo della minore imposta ICI dell'anno 2008.
Al riguardo, si fa presente che alla richiamata ulteriore dotazione finanziaria, unitamente alle risorse già stanziate per il rimborso della minore imposta ICI da abitazione principale, si applicano i criteri e le modalità di ripartizione fissati con decreto del Ministro dell'interno del 23 agosto 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 216 del 15 settembre 2008, nonché le successive disposizioni contenute nel decreto del Ministro dell'interno del 9 dicembre 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 263 del 16 dicembre 2008”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/6/4 Ordine del giorno |
Paladini |
Assemblea |
17/3/2009 |
I |
Iniziative volte a fornire un quadro normativo compiuto ed aggiornato per quanto concerne le attività di vigilanza privata |
L’ordine del giorno Paladini ed Evangelisti n. 9/6/4, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 29 maggio 2008, impegnava l’esecutivo ad adottare le necessarie iniziative al fine di fornire un compiuto quadro normativo aggiornato per quanto concerne le attività di vigilanza privata.
In merito a tale impegno il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:
“Si riscontra la nota in riferimento con cui si è provveduto a trasmettere l'ordine del giorno, accolto nella seduta del 29 maggio 2008, che impegna il Governo ad adottare le necessarie iniziative al fine di fornire un compiuto e aggiornato quadro normativo in materia di attività di vigilanza privata.
Invero, con l'emanazione del D.P.R. n. 153 del 2008, che ha fatto seguito al precedente intervento di modifica delle disposizioni del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza in materia di vigilanza privata e guardie particolari giurate, contenuto nell'articolo 4 del decreto-legge 8 aprile 2008, n. 59, convertito nella legge 6 giugno 2008, n. 101, si è completato il pacchetto di modifiche di carattere normativo e regolamentare, rendendo la legislazione italiana adeguata ai principi di libera circolazione delle persone, libertà di stabilimento, libera prestazione di servizi, in linea con quanto indicato dalla Corte di Giustizia della Comunità Europea, con sentenza n. C-465/05 del 13 dicembre 2007 che aveva evidenziato alcuni contrasti della normativa nazionale in materia con la legislazione del Trattato CE.
La piena operatività delle richiamate disposizioni regolamentari è, per molti aspetti, subordinata alla emanazione dei decreti di attuazione, rimessi alla competenza di questo Dicastero, che, peraltro, ha già avviato le procedure per la predisposizione degli stessi.
Nelle more dell'adozione dei provvedimenti attuativi, sono state impartite disposizioni ai prefetti, con una prima circolare del 29 febbraio 2008, emanata sulla scorta dei lavori preparatori dei provvedimenti di modifica normativa e regolamentare, ora definitivamente approvati, e con una seconda, in data 15 dicembre 2008, per le integrazioni e gli approfondimenti.
Di seguito, si sintetizzano i più incisivi interventi di modifica.
1) Giuramento
In relazione alla prestazione del giuramento di fedeltà alla Repubblica, la formula è ora da ritenersi riservata alle sole guardie giurate che espletano effettivamente pubbliche funzioni, ovvero quelle di rilevazione delle violazioni amministrative e, nei limiti riconosciuti dall'ordinamento, quelle di polizia giudiziaria. Per gli appartenenti agli altri stati membri dell'Unione Europea, è stata prevista una formula che non implica un impegno di fedeltà alla Repubblica italiana, né al Capo dello Stato italiano, ma che comunque appare pertinente allo scopo.
2) Vincolo territoriale
Con uno stesso decreto, una guardia particolare può essere autorizzata alla custodia di più proprietà appartenenti a persone o enti diversi, ovvero può prestare servizio per più istituti di vigilanza appartenenti allo stesso titolare, alla medesima società o ad una società diversa da questa controllata. La previsione, per un verso, supera il vincolo di dipendenza da un unico proprietario, per l'altro, quello territoriale. Inoltre, quando i. beni che le guardie particolari giurate sono chiamati a custodire sono posti in province diverse, il decreto è rilasciato dal prefetto che ha ricevuto la domanda, sentiti i prefetti delle province interessate. Ciò che rileva, ai fini del rilascio del decreto, è il luogo in cui è stata presentata la domanda. Diverso è il caso della richiesta di autorizzazione per l'esercizio di guardia particolare in diversi ambiti provinciali. A regime, il rilascio del decreto di nomina dovrà essere curato esclusivamente dalla prefettura che ha rilasciato la licenza ed il decreto abiliterà la guardia ad operare nell'intero ambito territoriale in cui è autorizzato l'istituto di vigilanza dal quale dipende. In questa fase intermedia, si è individuato un percorso che tende a semplificare l'operatività con i titoli già in possesso.
3) Oneri assolti nello Stato d'origine
Nel caso di rilascio della licenza a titolari o rappresentanti di istituti già stabiliti in altro Stato membro dell'Unione europea, il prefetto terrà conto degli obblighi cui gli interessati sono assoggettati nello Stato membro d'origine. Pertanto, ove venga richiesto il rilascio di una licenza da parte di un rappresentante o titolare di un istituto già autorizzato ad operare in altro Stato membro, il prefetto richiederà gli elementi istruttori alle competenti autorità dello Stato di origine per il tramite del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, nonché, relativamente alla prestazione della cauzione all'estero, al competente ufficio del Ministero dell'Economia e delle Finanze, per i profili tecnico finanziari di competenza.
4) Oneri assolti nello Stato di origine dal personale di vigilanza
Il principio di non duplicazione degli oneri, sancito dalla Corte di Giustizia, troverà applicazione anche nei confronti del personale operativo al seguito di istituti di vigilanza che intendano operare anche in Italia. La loro nomina sarà quindi approvata tenendo conto delle selezioni, della formazione e delle valutazioni di pubblica sicurezza effettuate nel paese di origine mediante la previa verifica della sussistenza dei requisiti e delle eventuali autorizzazioni già rilasciate nel predetto stato di origine e dei soli requisiti penali e di polizia previsti dall'articolo 138 del T.U.L.P.S.. In parte analoga è la situazione del personale di vigilanza appartenente ad un istituto di sicurezza privata stabilito in altro Stato membro incaricato di svolgere in Italia i servizi di sicurezza.
5) Divieto di limitazioni o prescrizioni numeriche del personale dipendente
Le norme previgenti non prevedevano limitazioni numeriche. Nella prassi, il rilascio delle licenze era condizionato per motivi diversi al rilascio della licenza a vincoli numerici minimi o massimi in quanto rilevanti per la verifica delle capacità tecniche, nonché di eventuali rischi per l'ordine pubblico. Esclusa pertanto l'apposizione di limiti numerici al rilascio delle autorizzazioni, i prefetti adotteranno le prescrizioni occorrenti affinché sia sempre osservato l'obbligo di comunicazione del personale dipendente e l'onere della previa autorizzazione nei confronti delle modificazioni di carattere strutturale, dimensionale o funzionale.
3) Divieto di determinazione autoritativa dei prezzi
Le norme del testo unico in argomento non conferiscono al prefetto alcuna potestà di determinare autoritativamente le tariffe dei servizi di vigilanza privata, bensì di assicurare una sorta di verifica di congruità delle stesse, in linea con una consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato. In tale prospettiva, anche i ribassi eventualmente offerti potranno essere soggetti a verifiche all'unico fine di accertare che l'operazione non avvenga in pregiudizio della qualità dei servizi stessi.
Si allegano, ad ogni buon fine, le circolari indirizzate ai signori prefetti in data 29 febbraio 2008 e in data 15 dicembre 2008, sopra richiamate(*)”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1145-A-R/18 Ordine del giorno |
Cera |
Assemblea |
17/3/2009 |
I |
Adozione di meccanismi di commissariamento e scioglimento delle amministrazioni comunali inadempienti agli obblighi di raccolta e smaltimento dei rifiuti |
L’ordine del giorno Cera n. 9/1145-A-R/18, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 24 giugno 2008, impegnava l’esecutivo a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni di cui al decreto-legge 23 maggio 2008, n. 90 (recante misure straordinarie per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile, nel corso della cui conversione è stato presentato l’ordine del giorno in titolo), al fine di adottare eventualmente misure alternative a quelle previste dall’articolo 17, comma 3-bis del medesimo decreto-legge, in particolare a procedere a meccanismi di commissariamento e scioglimento delle amministrazioni inadempienti agli obblighi di raccolta.
In merito a tale impegno il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:
“Si fa riferimento alla nota sopradistinta, con la quale è stato trasmesso l'ordine del giorno n. 9/1145-A-RI18 (Cera), accolto dal Governo il 24 giugno 2008, concernente l'individuazione di misure sanzionatorie a carico degli enti riconosciuti inadempienti agli obblighi relativi all'attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti, senza aggravarne la situazione economica.
Al riguardo, si fa presente che il comma 1-bis dell'articolo 142 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, recentemente introdotto dall'articolo 3 del decreto legislativo 6 novembre 2008, n. 172, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 210, prevede la possibilità di procedere alla rimozione del sindaco, del presidente della provincia o dei componenti dei consigli e delle giunte degli enti locali dei territori in cui sia stato dichiarato lo stato di emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, istitutiva del Servizio nazionale di protezione civile.
Tali misure di rigore possono conseguire a grave inosservanza degli obblighi posti a carico:
- delle province, per quanto riguarda la programmazione ed organizzazione del recupero e dello smaltimento dei rifiuti, a livello provinciale e l'individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti;
- dei comuni, con riferimento alla disciplina delle modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, della raccolta differenziata, della promozione del recupero delle diverse frazioni di rifiuti, della raccolta e trasporto dei rifiuti primari di imballaggio.
Nei casi descritti, la rimozione degli amministratori locali interessati potrà essere disposta con decreto del Ministro dell'interno, su proposta del Sottosegretario di Stato delegato alla gestione dell'emergenza, decorso inutilmente un congruo termine perentorio, previamente assegnato all'ente per l'adozione dei provvedimenti dovuti o necessari”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/146 Ordine del giorno |
Rao |
Assemblea |
17/3/2009 |
I |
Riconoscimento di un trattamento economico speciale a quanti prestano servizio nelle Forze dell'ordine e nelle Forze armate |
L’ordine del giorno Rao n. 9/1386/146, accolto in parte dal Governo come raccomandazione nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a riconoscere un trattamento economico speciale a quanti prestano servizio nelle Forze dell'ordine e nelle Forze armate, in considerazione dei disagi e dei rischi affrontati quotidianamente.
In merito a tale impegno il Ministero dell’interno ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto accolto come raccomandazione nella seduta del 23 luglio 2008, per la parte in cui impegna il Governo a riconoscere un trattamento economico speciale a quanti prestano servizio nelle Forze dell'ordine e nelle Forze armate, si rappresenta quanto segue.
Per il 2009, l’art. 4, comma 3, del decreto legge n. 185/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2/2009, ha riconosciuto, in ragione della specificità dei compiti e delle condizioni di stato e di impiego del personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico titolare di reddito complessivo da lavoro dipendente non superiore, nell'anno 2008, ad euro 35.000,00, in via sperimentale, una riduzione, da applicarsi sul trattamento economico accessorio, dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali.
L'art. 2, comma 28, della legge n. 203/2008 (legge finanziaria per il 2009), inoltre, ha previsto, con riferimento al biennio 2008-2009, lo stanziamento di euro 586 milioni finalizzati ai miglioramenti economici da corrispondere al personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia, a decorrere dal 2009. Tali fondi si vanno ad aggiungere alle risorse già stanziate dalla legge finanziaria per l'anno 2008 che sono pari a 78 milioni di euro per il 2008 e a 116 milioni di euro a decorrere dal 2009. La somma complessiva per il biennio è dunque pari a 780 milioni di euro.
Infine, una disposizione in deroga alla normativa vigente autorizza la spesa di 100 milioni di euro per l'assunzione, a decorrere dall'anno 2009, di personale delle Forze di Polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco (circa 3.000 unità).
In materia di benefici in favore del personale del comparto sicurezza, la legge n. 133/2008 ha disposto l'inapplicabilità dei disincentivi economici per assenze per malattia e per permesso retribuito nel caso di malattie conseguenti a lesioni riportate in attività operative e di addestramento, nonché della soppressione del trattamento economico aggiuntivo per infermità dipendente da causa di servizio.
Analoga disposizione per il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco è stata inserita nel disegno di legge n. 1167, attualmente all'esame del Senato. Nello stesso disegno di legge è previsto il riconoscimento della specificità delle Forze di polizia, in relazione alla delicatezza ed importanza delle funzioni istituzionali svolte.
Infine, il decreto legge n. 185/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2/2009, prevede un'autorizzazione di spesa di 60 milioni di euro per il 2009, ai fini del riconoscimento di benefici fiscali al personale del comparto sicurezza (oltre al personale preposto alla difesa e al soccorso pubblico).
Si soggiunge che, in sede di contrattazione peri rinnovi dell'accordo di lavoro per il personale delle Forze di polizia sono previsti trattamenti economici accessori per l'espletamento di particolari servizi operativi, quali l’indennità di volo o di pilotaggio”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 marzo 2009) |
101 |
Note di attuazione pervenute |
16 |
Percentuale di attuazione |
16% |
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1185/122 Ordine del giorno |
Mosca |
Assemblea |
9/3/2009 |
XI |
Misure volte a prevedere politiche di flessibilità per le lavoratrici |
L’ordine del giorno Mosca ed altri n. 9/1185/122, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, impegnava l’esecutivo ad individuare con tempestività misure normative al fine di prevedere politiche di flessibilità, nonché di conciliazione tra lavoro e vita familiare, con particolare riguardo alla condizione delle lavoratrici, anche attraverso lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie per il miglioramento dei servizi di assistenza per anziani e bambini al fine di salvaguardare il principio di equità e pari opportunità tra lavoratori e lavoratrici all'interno dei posti di lavoro.
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“In considerazione che in Italia meno di una donna su due, tra quelle in età lavorativa, ha un'occupazione, anche per il motivo che a loro è spesso demandata la cura familiare, ed essendo evidente come il nostro Paese non solo si distingua per avere un tasso di occupazione femminile sotto la media europea (58,3%), ma anche per essere ben lontano dal raggiungimento dell'obiettivo di Lisbona (60%), il Governo ha assunto, tra gli impegni prioritari del Programma di misure normative al fine di prevedere politiche di flessibilità, tra lavoro e vita familiare riguardo alle condizioni delle lavoratrici, una serie di interventi atti a riorganizzare il lavoro, promuovendo anche una piena condivisione delle responsabilità familiari tra uomo e donna e un'organizzazione del territorio in ottica family friendly con la creazione di più servizi di supporto, sia per l'infanzia che per gli anziani, coordinati con i tempi di lavoro.
Un'altra priorità d'intervento assunta dal Governo per lo sviluppo e l'attuazione delle politiche volte alla conciliazione tra vita familiare e professionale, per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, è lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, ovvero degli asili nido e dei servizi integrativi.
Infatti, ai sensi dell'art. 1, comma 1259, della legge 27.12.2006, n. 296, è stato varato un Piano Straordinario d'intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia.
Tra gli obiettivi del Piano il Governo ha programmato un'attenuazione del forte squilibrio tra il Nord ed il Sud del Paese, e una complessiva crescita del sistema nazionale verso standard europei, in vista del raggiungimento, entro il 2010, dell'obiettivo della copertura territoriale dei servizi socio-educativi del 33% fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del 2000.
Il Piano, che si sviluppa nel corso del triennio 2007-2009, è coordinato su base interistituzionale dalle diverse amministrazioni competenti con una forte integrazione, a seguito di un'intesa del 26 settembre 2007, tra il Governo, le Regioni e gli Enti Locali, nella quale sono stati stabiliti i livelli essenziali delle prestazioni, i criteri e le modalità di attuazione.
L'intesa ha la finalità di avviare una rete "integrata, estesa, qualificata e differenziata" in tutto il territorio nazionale, relativa agli asili nido, ai servizi integrativi e ai servizi innovativi nei luoghi di lavoro volti a promuovere il benessere e lo sviluppo sociale ed educativo dei bambini, il sostegno del ruolo genitoriale e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura.
II Piano è sostenuto da un forte impegno finanziario.
Per il triennio 2007-2009, sono stati stanziati 604 milioni di euro, di cui 340 milioni a carico dello Stato e 264 milioni a carico delle Regioni e delle Autonomie Locali, che concorrono al finanziamento dello stesso per un impegno economico non inferiore del 30% delle risorse ripartite. A queste risorse si aggiungono 211 milioni di euro per le regioni del Sud, nell'ambito del Quadro Strategico Nazionale (QSN), da destinare allo sviluppo delle strutture socio educative.
Allo scopo di raggiungere l'obiettivo prefissato, nel mese di dicembre 2007 sono stati destinati altri 50 milioni di euro per l'incremento del finanziamento statale del Piano, di cui 25 stanziati dal Governo con il decreto legge n. 159/2007 (convertito in legge 222/2007) e i restanti 25 messi a disposizione dal Dipartimento per le politiche della famiglia. Inoltre, la Finanziaria 2008, alle risorse già stanziate dalla legge n. 296/2006 e oggetto dell'intesa in Conferenza Unificata, ha aggiunto altri 67 milioni di euro, ai quali si somma il cofinanziamento delle Regioni e delle Province autonome pari a 18 milioni di euro.
Un successivo intervento, teso a migliorare il settore dei servizi all'infanzia, è il progetto "sezioni primavera", considerato come un'importante novità, che il Governo ha lanciato nell'anno scolastico 2007/2008 e che consiste nell'istituzione di un servizio educativo sperimentale, integrativo dell'offerta degli asili (0-3 anni) e della scuola dell'infanzia (3-5 anni), rivolto ai bambini tra i 2 e i 3 anni, improntato a criteri di qualità pedagogica, flessibilità, rispondente alle caratteristiche della specifica fascia di età, per il quale sono stati destinati complessivamente 35 milioni di euro da parte del Ministero della pubblica istruzione, del Dipartimento per le politiche della famiglia e dell'ex Ministero della solidarietà sociale, da aggiungersi, pertanto, alle somme su indicate.
In applicazione di quanto previsto dalla legge finanziaria 2007, è stata sancita in data 14 giugno 2007 un'intesa con Regioni, Province e Comuni, a seguito della quale sono state finanziate circa 1.362 "sezioni primavera" per l'anno scolastico 2007-2008.
La Conferenza Stato, Regioni e Autonomie locali, nella seduta del 20 marzo 2008, ha approvato un nuovo Accordo per la prosecuzione dell'attività educativa delle "sezioni primavera" anche per l'anno scolastico 2008-2009 che prevede la realizzazione "sull'intero territorio nazionale, dell'offerta di un servizio educativo per bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi, da intendersi come servizio socio-educativo integrativo e aggregato alle attuali strutture delle scuole dell'infanzia e degli asili nido. L'offerta concorre a fornire una risposta alla domanda delle famiglie per i servizi della prima infanzia e contribuisce alla diffusione di una cultura attenta ai bisogni e alle potenzialità dei bambini da zero a sei anni, in coerenza con il principio della continuità educativa, avvalendosi delle esperienze positive già avviate in numerosi territori e realtà".
Diverse regioni hanno integrato il contributo statale con propri fondi.
Pertanto, l'impiego di tali finanziamenti dovrebbe consentire di creare circa 41.000 posti disponibili, ai quali devono aggiungersi i 24.000 derivanti dall' istituzione delle "sezioni primavera", a fronte degli attuali 18.000 esistenti.
La legge finanziaria 2008, poi, ha istituito un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010 per l'organizzazione e il funzionamento di servizi socio-educativi per la prima infanzia, destinati ai minori di età fino a 36 mesi, presso enti e reparti del Ministero della difesa, finalizzato ad attuare programmi di sostegno alle famiglie con prole, del personale militare e civile del dicastero.
Infine, si fa presente che, in ossequio alla predetta intesa, in attuazione del suddetto impegno del Governo, questo Ministero ha trasferito 1.400.000 euro alla Direzione Scolastica della Lombardia quale contributo ai servizi "sezioni primavera" per l'anno scolastico 2008-2009”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1185/157 Ordine del giorno |
Nannicini |
Assemblea |
9/3/2009 |
XII |
Emanazione del regolamento attuativo per l’accesso al Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa |
L’ordine del giorno Nannicini e Lulli n. 9/1185/157, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, impegnava l’esecutivo ad emanare il regolamento attuativo volto a stabilire le condizioni in base alle quali un mutuatario possa chiedere in determinate fattispecie la sospensione del pagamento delle rate del mutuo acceso per l'acquisto di immobile da adibire a prima casa di abitazione.
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, relativo al regolamento recante norme di attuazione del Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa, si rappresenta quanto segue.
La Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, nella seduta del 18 dicembre u.s, ha espresso parere favorevole sullo schema di regolamento del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, condizionandolo all'accoglimento delle proposte di modifica al testo formulate dalle Regioni nell'incontro tecnico del 26.11.2008.
Nello specifico:
- aumento dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) previsto in 25.000,00 euro (30/35.000,00 euro);
- inserimento tra le categorie di immobili non rientranti nell'agevolazione anche la categoria catastale A6 (abitazioni di tipo rurale);
- diminuzione della percentuale di aumento della rata del mutuo prevista in almeno il 25%, nonché differenziazione in relazione alla frequenza delle rate;
- inserimento della previsione che tra i requisiti stabiliti sia compreso quello che il richiedente l'agevolazione non sia proprietario di altri immobili.
L' iter del decreto è ora in corso di perfezionamento presso il Ministero dell'economia e delle finanze”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/126 Ordine del giorno |
Razzi |
Assemblea |
16/3/2009 |
XI |
Disciplina dei lavori usuranti |
L’ordine del giorno Razzi n. 9/1386/126 accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di intervenire sulla disciplina dei lavori usuranti, comunque entro il 2008, recependo, in particolare, in materia di lavoro notturno le definizioni più favorevoli ai lavoratori già presenti in alcuni contratti collettivi nazionali di lavoro.
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all'impegno del Governo, assunto con l'ordine del giorno in oggetto, si rappresenta che l'articolo 1, comma 3, della legge 247 del 2007 ha conferito la delega al Governo per il riordino della disciplina dei lavori usuranti.
In attuazione della citata disposizione è stato adottato da parte del precedente Governo il relativo decreto legislativo il cui iter procedimentale non si è concluso a causa dello scioglimento anticipato delle Camere.
E' stato proposto, quindi, specifico emendamento volto a prorogare i termini per l'esercizio della predetta delega nell'ambito del disegno di legge A.S. n. 1167, attualmente in corso di esame”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1496/22 Ordine del giorno |
Baretta |
Assemblea |
9/3/2009 |
XI |
Iniziative normative volte a prevedere forme di corresponsabilità tra committente, appaltatore e subappaltatore in merito agli adempimenti contributivi e fiscali nei contratti di opere, forniture e servizi |
L’ordine del giorno Baretta ed altri n. 9/1496/22, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta del 29 luglio 2008, impegnava l’esecutivo ad adottare iniziative normative volte a prevedere forme di corresponsabilità tra committente, appaltatore e subappaltatore in merito agli adempimenti contributivi e fiscali nei contratti di opere, forniture e servizi, stante l’abrogazione delle disposizioni in materia di responsabilità solidale disposta dall’articolo 3, comma 8, del decreto-legge n. 97 del 2008 (nel corso della cui conversione è stato presentato l’atto di indirizzo).
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, concernente le abrogazioni, intervenute a seguito dell'emanazione del decreto legge n. 97/2008 (convertito in legge n. 129/2008), relative ai commi 29 - 34 dell'articolo 35 del decreto legge n. 223/2006, convertito con modificazioni dalla legge n. 248/2006, si rappresenta quanto segue.
Le disposizioni abrogate di cui sopra riguardano esclusivamente l'esonero da responsabilità solidale del committente e/o appaltatore, contemplato dalla legge n. 248, nel caso in cui questi ultimi avessero verificato la corretta esecuzione degli adempimenti contributivi e fiscali relativi ai lavoratori impiegati nell'esecuzione dell'appalto.
Il decreto in questione fa salva, invece, la tutela predisposta a favore dei lavoratori derivante dal regime di responsabilità solidale previsto, sia dal comma 28 della legge citata che dall'articolo 29 della legge Biagi (n: 30/2003).
Si precisa, in merito, che l'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo n. 276/2003, come risultante dalle modifiche operate dall'articolo 6, comma 1, del decreto legislativo n. 251/2004 nonché dall'articolo 1, comma 911, della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007) sancisce la responsabilità solidale del committente, datore di lavoro con o senza qualifica di imprenditore, e dell'appaltatore, nonché degli eventuali subappaltatori nei confronti dei lavoratori di questi ultimi, per i trattamenti retributivi e per i contributi previdenziali dovuti agli Istituti.
In proposito, è opportuno sottolineare che l’art. 1, comma 911, della legge n. 296/2006 ha elevato da 1 a 2 anni dalla cessazione dell'appalto il limite temporale entro cui i lavoratori interessati possono agire nei confronti del committente, affinché questi risponda in solido con l'appaltatore, nonché con gli eventuali subappaltatori dei trattamenti retributivi e previdenziali dovuti.
Trascorsi i due anni dalla cessazione dell'appalto, venuta meno la possibilità di far valere la responsabilità solidale, resta in ogni caso ferma in capo al lavoratore l'ordinaria tutela civilistica, ossia l'esercizio dell'azione diretta ex art. 1676 c.c. nei confronti del committente, azione che consente di conseguire quanto dovuto a titolo di retribuzione entro il limite del debito che il committente ha verso l'appaltatore nel tempo in cui viene proposta la domanda.
Al fine di prospettare il sistema completo della disciplina della responsabilità solidale negli appalti e dunque della tutela offerta dalla disciplina vigente ai diritti dei lavoratori coinvolti nell'esecuzione dell'appalto, è necessario tener conto anche del comma 28 dell'art. 35 della legge n. 248/2006 (decreto Bersani).
L'articolo 35, comma 28, il cui campo di applicazione riguarda sia gli appalti pubblici che gli appalti privati prevede la responsabilità solidale dell'appaltatore con il subappaltatore in relazione:
- all'effettuazione e al versamento delle ritenute fiscali;
- al versamento dei contributi previdenziali;
- al versamento dei contributi assicurativi obbligatori per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
In definitiva, si può affermare che il disposto di cui all'art. 35, malgrado le abrogazioni intervenute, va comunque ad integrare e completare il regime di solidarietà negli appalti privati previsto dall'articolo 29, nonché ad estendere la responsabilità solidale anche per l'adempimento degli obblighi nei confronti dell'amministrazione finanziaria”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1496/27 Ordine del giorno |
Ferrari |
Assemblea |
9/3/2009 |
XI |
Controlli sugli adempimenti a carico dei datori di lavoro previsti dal decreto legislativo n. 81 del 2008 |
L’ordine del giorno Ferrari ed altri n. 9/1496/27, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 29 luglio 2008, premesso che l'articolo 4, comma 2, del decreto-legge n. 97 del 2008 (nel corso della cui conversione è stato presentato l’atto di indirizzo) ha differito l'entrata in vigore di taluni obblighi posti a carico del datore di lavoro previsti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e che le norme che introducevano i suddetti obblighi sono però entrate in vigore già dal 15 maggio 2008 e, dunque, dalla loro violazione medio tempore dovrebbe discendere, nei confronti dei responsabili, l'applicazione delle sanzioni amministrative fissate dal citato decreto, impegnava l’esecutivo ad impartire le opportune direttive al fine di consentire un uniforme comportamento da parte degli organi preposti a controllare gli adempimenti posti a carico dei datori di lavoro - e ad irrogare le conseguenti sanzioni - con particolare riguardo al periodo in cui tali obblighi erano operativi, ovvero dal 15 maggio 2008 al 3 giugno 2008.
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:
“Gli obblighi medio tempore evidenziati si riferiscono alla fattispecie prevista dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, articolo 18, comma 1, lett. r), ovvero all'obbligo di comunicare i dati relativi agli infortuni sul lavoro che comportino una assenza dal lavoro di almeno un giorno.
L'entrata in vigore di tale obbligo è stata posticipata al 01.01.2009, con l'articolo 4, comma 2, del decreto legge 03.06.2008, n. 97. convertito con legge 02.08.2008, n. 129, ulteriormente prorogata, con il decreto-legge 30.12.2008, n. 207, al 16 maggio 2009.
Tale comunicazione obbligatoria doveva essere effettuata secondo le modalità previste dall'INAIL, modalità che ancora non sono state diramate dall'Istituto.
Alla luce di quanto sopra, nel periodo dal 15.05.2008 al 03.06.2008, nonché tuttora, la norma in questione non risulta applicabile in mancanza delle istruzioni operative dell'INAIL.
Pertanto, la Direzione generale per l'attività ispettiva di questo Ministero, per ragioni di uniformità di comportamento nei confronti dei datori di lavoro, provvederà a fornire indicazioni agli Uffici territoriali al fine di non dare seguito a tutti quei verbali, siano essi oggetto o meno di scritti difensivi, in cui sia stata erogata la sanzione relativa alla mancata comunicazione ex art. 18, comma 1, lett. r)”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
7/00044 Risoluzione |
Cazzola |
Commissione |
9/3/2009 |
XI |
Puntuale applicazione della legge n. 30 del 2003 in relazione ai rapporti di collaborazione coordinata e continuativa |
8/00010 Risoluzione conclusiva |
Delfino |
Commissione |
9/3/2009 |
XI |
Stabilizzazione dei precari nei call center |
Le risoluzioni Cazzola ed altri n. 7/00044 e Delfino e Poli n. 8-00010, accolte dal Governo ed approvate dalla XI Commissione (Lavoro) nella seduta del 29 ottobre 2008, impegnavano l’esecutivo, rispettivamente, alla puntuale applicazione della legge n. 30 del 2003 (“Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro”) in relazione ai rapporti di collaborazione a progetto e ad affrontare le questioni inerenti la stabilizzazione dei precari nei call center
In merito a tali impegni il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:
“Nell'ambito delle iniziative intraprese dal Governo in ordine alle problematiche in esame vanno evidenziate, innanzitutto, le indicazioni fornite dal Ministro nella Direttiva del 18 settembre 2008, volte a rilanciare la filosofia preventiva e promozionale di cui al decreto legislativo n. 124/2004, contenente misure di razionalizzazione delle funzioni ispettive e di vigilanza in materia di previdenza sociale e di lavoro, a norma dell'articolo 8 della legge n. 30/2003.
Riguardo ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa, in qualsiasi modalità anche a progetto, e alle associazioni in partecipazione con apporto di lavoro, la citata Direttiva chiarisce che l'accertamento ispettivo dovrà concentrarsi esclusivamente su quelli che non siano già stati sottoposti al vaglio di una delle commissioni di certificazione di cui all'articolo 76 del decreto legislativo n. 276 del 2003, in quanto positivamente certificati o ancora in fase di valutazione, salvo che non si evinca con evidenza immediata e non controvertibile la palese incongruenza tra il contratto certificato e le modalità concrete di esecuzione del rapporto di lavoro.
Si precisa, inoltre, che le collaborazioni coordinate e certificate saranno oggetto di verifica ispettiva soltanto a seguito di richiesta di intervento del lavoratore interessato e sempre che sia fallito il tentativo di conciliazione monocratica.
Nell'ambito dell'azione complessiva svolta dal Governo per favorire la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precario, le iniziative assunte nell'ambito del settore dei call center assumono un ruolo di particolare importanza in quanto, proprio in tale ambito, si è sperimentato un modello integrato di azione che ha visto la partecipazione degli Organi ministeriali, degli Enti previdenziali e delle Parti sociali.
Infatti, a fronte di una possibile azione di carattere generale rivolta a tutto il mercato del lavoro, la scelta di un intervento di carattere selettivo, quale quello operato nei confronti delle realtà di call center, ha consentito sia di chiarire in primo luogo le corrette modalità di inquadramento giuridico delle prestazioni rese dagli operatori di settore, sia di divulgare capillarmente tali chiarimenti a tutte le imprese del settore, nonché di formare anche il personale ispettivo al fine di garantire una omogeneità operativa sul territorio.
Invero, partendo dai contenuti della Circolare del 14 giugno 2006, n. 17, si è delineato un percorso articolato e complesso, peraltro non ancora concluso, che ha cercato di riportare ordine nell'ambito di tale realtà settoriale, partendo da una logica comunicativa basata sull'informazione nei confronti delle realtà imprenditoriali e degli organi di controllo, poi concretizzata anche attraverso una specifica azione ispettiva volta a verificare la corretta applicazione delle indicazioni fornite.
Pertanto, è stato attuato un "posizionamento strategico" presso le aziende di call center, mediante l'avvio di azioni ispettive volte anche a stimolare la stabilizzazione dei rapporti di lavoro a progetto, così come previsto dall'Avviso Comune del 4 ottobre 2006 stipulato tra le Parti sociali e dalle disposizioni normative contenute nell'art. 1, comma 1202 e ss., della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007).
A livello territoriale, i Direttori delle Direzioni regionali del lavoro – sulla base degli elenchi delle aziende di call center censite in seguito ad un'accurata azione di monitoraggio - hanno provveduto a programmare l'attività di vigilanza.
Si è trattato di un'azione ispettiva finalizzata alla completa individuazione della situazione di fatto esistente presso ciascuna azienda, in ordine alla corretta qualificazione dei rapporti di lavoro posti in essere, e ad un monitoraggio costante e attento delle predette situazioni.
Il personale ispettivo si è limitato ad identificare i lavoratori a progetto, a raccogliere le dichiarazioni dei collaboratori anche a campione ed in forma "incrociata", a verificare le modalità di svolgimento delle prestazioni, anche in riferimento alle caratteristiche tecniche del sistema operativo utilizzato in azienda e della relativa organizzazione.
Nelle more della definizione degli accordi sindacali, le Direzioni regionali e provinciali hanno comunque svolto ogni azione utile a favorire la stipulazione degli accordi tra le parti sociali, ove siano state richieste indicazioni, suggerimenti in ordine alla corretta interpretazione della normativa lavoristica, e previdenziale in materia.
Al fine di portare a termine l'attività di controllo avviata con il cosiddetto posizionamento strategico presso le imprese di call center il personale ispettivo ha, quindi, iniziato un'azione di verifica di tutti gli accordi sottoscritti dalle parti sociali nell'ambito di tali aziende, per accertare se in virtù degli accordi intercorsi si sia effettivamente realizzata una piena regolarizzazione dei collaboratori interessati mediante il percorso di stabilizzazione con conseguente cessazione dell'azione ispettiva, ovvero se in assenza di tali presupposti sussistevano le condizioni per proseguire compiutamente l'attività di vigilanza, con conseguente adozione di provvedimenti sanzionatori per l'irregolare instaurazione delle collaborazioni a progetto.
Nonostante la validità del percorso seguito, che rappresenta peraltro anche un modello per futuri interventi in altri ambiti settoriali, va evidenziato che permangono alcuni profili di criticità legati a sistemi occupazionali nel settore dei call center, in quanto la complessa realtà del mercato sta evidenziando anche fenomeni involutivi da monitorare con attenzione.
In primo luogo, le più grandi realtà economiche operanti nel settore che hanno proceduto ad una massiccia opera di stabilizzazione trasformando tutte le forme di collaborazione a progetto in contratti di lavoro subordinato, anche per la tipologia outbound, hanno evidentemente sostenuto dei rilevanti oneri economici, con conseguente innalzamento dei costi del lavoro per l'aggiudicazione di nuove commesse da parte di enti pubblici e società private.
Alla luce di tale realtà, il nodo centrale è rappresentato, come ribadito dalla recente Direttiva del Ministro dall'attivazione di un penetrante controllo nei confronti di suddette imprese al fine di verificare il corretto utilizzo del contratto di lavoro a progetto.
E' da evidenziare(*), inoltre, in materia di salute e sicurezza sul lavoro, come il decreto
legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (c.d. "testo unico" di salute e
sicurezza sul lavoro), abbia rivisitato la massima parte delle disposizioni al
fine di garantire in ogni luogo di lavoro, in ogni parte del territorio
nazionale e per ogni tipologia contrattuale "...l'uniformità della tutela delle lavoratrici e dei
lavoratori", attraverso il
"...rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti
civili e sociali" (art. 1, comma 1, D.Lgs. n. 81/2008). In piena
osservanza di tali principi il citato provvedimento garantisce - all'articolo
3, comma 7 - nei confronti di tutti i lavoratori a progetto l'applicazione
integrale e senza eccezione alcuna delle disposizioni in materia di salute e
sicurezza sul lavoro ove la prestazione si svolga nei luoghi di lavoro del
committente, come accade nei call center”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
7/00075 Risoluzione |
Mosca |
Commissione |
30/3/2009 |
XI |
Composizione di genere nelle nomine del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali |
La risoluzione Mosca ed altri n. 7-00075 accolta dal Governo ed approvata dalla XI Commissione nella seduta del 26 novembre 2008, impegnava il ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali a prevedere che la proposta di nomina per gli enti ricadenti sotto la sua competenza tenga conto di un'equilibrata rappresentanza di genere, anche in ottemperanza al principio di parità tra uomini e donne previsto dalle norme costituzionali, dal Trattato sull'Unione europea e dalla direttiva 2006/54/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006.
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento alla risoluzione in oggetto, si assicura che le scelte dei soggetti da nominare negli Enti vigilati da questo Ministero sono state e saranno effettuate nel rigoroso rispetto del principio di parità tra uomini e donne curando, naturalmente, nel contempo, che sia assicurata la necessaria professionalità in considerazione della delicatezza degli incarichi da conferire.
Si rappresenta, inoltre, che il rispetto del citato principio ha trovato inconfutabile conferma nelle nomine del presidente dell’ Enpals e dei direttori generali di Ipsema e Inpdap”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/59 Ordine del giorno |
Sbrollini |
Assemblea |
30/3/2009 |
XII |
Destinazione delle maggiori entrate derivanti dall'adozione del Piano straordinario di verifica delle invalidità civili al Fondo per le politiche sociali |
L’ordine del giorno Sbrollini ed altri n. 9/1386/59, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di destinare le maggiori entrate derivanti dall'adozione del Piano straordinario di verifica delle invalidità civili al Fondo per le politiche sociali di cui all'articolo 20, comma 8, della legge 8 novembre 2000, n. 328.
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, riguardante il Piano straordinario di verifica delle invalidità civili ai sensi dell'articolo 80 del D.L. 25 giugno 2008 n. 112, si riportano, per quanto di competenza, i seguenti elementi informativi.
Preliminarmente, si rappresenta che per dare attuazione a quanto stabilito dal citato articolo 80, è stato predisposto il relativo decreto ministeriale alla cui elaborazione hanno partecipato, oltre a questo Ministero, la Ragioneria generale dello Stato e l'INPS. Riguardo al contenuto del provvedimento, va considerato che l'articolo 80 è già piuttosto articolato e disciplina in dettaglio sia le modalità di svolgimento degli accertamenti che le ipotesi che danno luogo a sospensione e revoca dei benefici economici, demandando al decreto la definizione dei termini e delle modalità per l'attuazione del piano straordinario.
In tal senso, il decreto ministeriale individua le categorie di soggetti per le quali si deroga alle ordinarie modalità di accertamento (in ragione di particolari patologie da cui sono affetti) e definisce i criteri selettivi da utilizzare per la individuazione dei soggetti da sottoporre ad accertamento. Il provvedimento, sottoscritto dai Ministri in data 29 gennaio 2009, è stato registrato alla Corte dei Conti il 18 febbraio.
Per verificare l'attuazione del piano straordinario, all'articolo 6 del decreto si prevede che l'INPS trasmetta mensilmente al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ed al Ministero dell'economia e delle finanze la rendicontazione delle verifiche effettuate, dalla quale risultino i risultati finanziari conseguiti e, al termine del piano, una relazione conclusiva contenente gli esiti degli accertamenti e degli aspetti finanziari che ne derivano. Dall'esame di tali relazioni sarà quindi possibile acquisire maggiori elementi per la effettiva quantificazione dei risparmi di spesa derivanti dalle verifiche straordinarie, al di là di quanto stimato in relazione tecnica”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1742-A/20 Ordine del giorno |
Lulli |
Assemblea |
30/3/2009 |
XI |
Stato di attuazione del decreto-legge 28 agosto 2008, n. 134, recante disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 166 del 2008 |
L’ordine del giorno Lulli e Marantelli n. 9/1742-A/20 accolto dal Governo ed approvato dall’Assemblea nella seduta del 22 ottobre 2008, impegnava l’esecutivo a riferire alle competenti Commissioni parlamentari, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge n. 134 del 2008 (legge n. 166 del 2008) sullo stato di attuazione e sulle conseguenze del decreto medesimo.
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Relativamente alla CIGS per le Aziende ALITALIA in amministrazione straordinaria, sono stati predisposti, ai sensi del decreto legge 28.08.2008, n. 134, convertito, con modificazioni, dalla legge 27.10.2008, n. 166, recante disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi, i provvedimenti di seguito elencati:
- D.M. n. 44419 del 06.11.2008 e D.M. n. 44554 dell'01.12.2008, di concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di un numero massimo di 3.239 dipendenti della società ALITALIA AIRPORT S.p.A., con sede legale in Roma ed unità varie sul territorio nazionale, per il periodo dal 14.10.2008 al 13.04.2009;
- D.M. n. 44418 del 06.11.2008 e D.M. n. 44553 dell'01.12.2008, di concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di un numero massimo di 3.344 dipendenti della società ALITALIA SERVIZI S.p.A., con sede legale in Roma ed unità varie sul territorio nazionale, per il periodo dal 14.10.2008 al 13.04.2009;
- D.M. n. 44417 del 06.11.2008 e D.M. n. 44550 dell'01.12.2008, di concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di un totale di 597 dipendenti di cui 185 appartenenti al personale di terra, 247 piloti e 165 assistenti di volo, della società ALITALIA EXPRESS S.p.A., con sede legale in Roma ed unità varie sul territorio nazionale, per il periodo dal 14.10.2008 al 13.04.2009;
- D.M. n. 44416 del 06.11.2008 e D.M. n. 44552 dell'01.12.2008, di concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di un totale di 8.429 dipendenti di cui 2.716 appartenenti al personale di terra, 1.791 piloti e 3.922 assistenti di volo, della società ALITALIA LINEE AEREE ITALIANE S.p.A., con sede legale in Roma ed unità varie sul territorio nazionale, per il periodo dal 14.10.2008 al 13.04.2009;
- D.M. n. 44557 de1 02.12.2008 di concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale in favore di complessive 466 unità lavorative, della società VOLARE S.p.A., con sede legale in Ferno (VA), per il periodo dal 14.10.2008 al 13.04.2009”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1742-A/23 Ordine del giorno |
Vico |
Assemblea |
30/3/2009 |
XI |
Misure a favore delle imprese e dei lavoratori dell'indotto del sistema aeroportuale |
L’ordine del giorno Vico e Marantelli n. 9/1742-A/23, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 22 ottobre 2008, impegnava l’esecutivo a valutare la possibilità di assicurare che l'operazione di risanamento della compagnia in crisi includa anche misure a favore delle imprese e dei lavoratori dell'indotto del sistema aeroportuale.
In merito a tale impegno il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“L'articolo 21-quater, commi 1 e 2 del decreto legge 31.12.2007, n. 248, come convertito con legge 28.02.2008, n. 31, ha esteso le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 521, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 alle aree territoriali colpite dai processi di riorganizzazione derivanti da nuovi assetti del sistema aeroportuale che abbiano comportato una crisi occupazionale che coinvolge un numero di unità lavorative superiore a tremila, nel limite di spesa di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009, a carico del Fondo per l'occupazione.
Si fa presente, altresì, che l'articolo 2, comma 37, della legge 22.12.2008, n. 202, ha previsto, nel limite complessivo di spesa di 20 milioni di euro annui a carico del Fondo per l'occupazione, la possibilità - ricorrendo i requisiti indicati nella medesima norma - di concedere trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria, per 24 mesi, e di mobilità al personale dipendente dalle società di gestione aeroportuale e dalle società da queste derivate, in deroga alla normativa vigente (legge n. 223/91).
Si rappresenta, altresì che, in deroga alla normativa vigente a regime in materia di CIGS ed ai sensi dell'articolo 1-quinquies della legge 3 dicembre 2004, n. 291, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 5 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), lo scrivente Ministero ha predisposto il D.I. n. 43494 del 05.05.2008 relativo al trattamento CIGS in favore dei lavoratori delle società SEA S.p.A. (Società per azioni esercizi aeroportuali S.E.A.), per le unità di Varese e Milano, per il periodo dal 24.03.2008 al 31.12.2008.
Con il medesimo provvedimento è stato concesso il trattamento straordinario di integrazione salariale, ai sensi della sopra citata normativa, in favore dei lavoratori della società SEA HANDLING S.p.A., per le unità di Varese e Milano, per il medesimo periodo dal 24.03.2008 al 31.12.2008.
L'onere complessivo per la concessione dei suddetti interventi è stato di euro 13.791.510,00.
Risultando dal monitoraggio della spesa effettuata dall'INPS e dalla Regione Lombardia risorse finanziarie non utilizzate per l'anno 2008, pari a circa euro 6 milioni, è stato autorizzato l'intervento in favore dei lavoratori dipendenti dalle sopra citate società per l'anno 2009, fino al completo esaurimento delle risorse finanziarie sopraindicate.
La concessione del trattamento straordinario di integrazione salariale per l'anno 2009 riguarda il seguente numero di lavoratori:
- S.E.A. S.p.A. - numero medio su base mensile di lavoratori pari a 315 a rotazione giornaliera;
- S.E.A. HANDLING S.p.A. - numero medio su base mensile di lavoratori paria a 495 a rotazione giornaliera”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 marzo 2009) |
183 |
Note di attuazione pervenute |
41 |
Percentuale di attuazione |
22% |
Ministro per le pari opportunità
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1713/164 Ordine del giorno |
Garavini |
Assemblea |
17/3/2009 |
XII |
Misure di incentivazione dell'occupazione femminile e della conciliazione tra vita lavorativa e familiare |
9/1713/176 Ordine del giorno |
Codurelli |
||||
9/1713/221 Ordine del giorno |
Agostini |
Iniziative a sostegno dell'imprenditoria femminile |
Gli ordini del giorno Garavini ed altri n. 9/1713/164, Codurelli ed altri n. 9/1713/176 e Agostini ed altri n. 9/1713/221, accolti dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 13 novembre 2008, impegnavano l’esecutivo a valutare l'opportunità di stanziare quanto prima le risorse necessarie a finanziare misure di intervento e programmi specifici volti a sostenere l'occupazione femminile, a promuovere misure di conciliazione della vita lavorativa con la vita familiare, a potenziare le strutture e le politiche per l'infanzia, nonché quelle destinate all'integrazione sociale e alla lotta al lavoro irregolare, e, più in generale, a rafforzare l'insieme dei servizi alla persona e alle imprese.
In merito a tali impegni il ministro per le pari opportunità, per quanto attiene ai profili di propria competenza(*) ha trasmesso la seguente nota:
“Nel corso della seduta dell'Assemblea del 13 novembre 2008 il Governo ha accolto gli ordini del giorno relativi al provvedimento n. 1713, concernente "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2009" In merito all'attuazione del suddetto atto, per quanto riguarda i profili di competenza di questo Ministero, quali ad esempio, la promozione delle misure di incentivazione dell'occupazione femminile, della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e dei servizi per l'infanzia, si rappresenta quanto segue.
Il denominatore comune delle iniziative poste in essere dal Ministero per le pari opportunità è rappresentato dalla tutela dei diritti delle donne.
Tra i diritti delle donne assumono particolare importanza l'inserimento nel mercato del lavoro ed il diritto alla maternità ed alla cura dei figli. E' a questo scopo che il Ministero per le pari opportunità sta lavorando insieme al Ministero del Lavoro, al Sottosegretariato alla Famiglia ed al Ministero dell'Economia, ad una nuova disciplina sulla conciliazione che possa favorire le donne che lavorano. Su richiesta di questo Ministero è stato inserito nel Programma Nazionale di riforma 2008-2010 sulla rinnovata strategia di Lisbona un piano organico di semplificazione e deregolamentazione del lavoro che, senza abbassare il livello di tutela del lavoratore e della lavoratrice, libera sia l'impresa sia il prestatore d'opera da adempimenti burocratici e formali, in modo da facilitare l'occupazione riducendone i costi indiretti; un pacchetto di misure in grado di favorire una maggiore flessibilità degli orari e dei tempi di lavoro, a partire dallo sviluppo del part time, secondo standard europei; un potenziamento dei servizi alla persona, nonché la possibilità di riprofessionalizzazione della donna che decide di rientrare in un'attività lavorativa dopo anni di lavoro di cura nell'ambito del nucleo familiare; una politica di sostegno alla famiglia in una logica di sussidiarietà e di integrazione delle politiche pubbliche di sicurezza sociale in raccordo con il sistema privato e del terzo settore.
Sono, altresì, allo studio di questo Ministero, misure volte a risolvere la questione legata alla qualità del lavoro femminile, dal momento che le stesse vengono relegate in posizioni marginali.
Maternità, occupazione femminile, conciliazione dei tempi di cura e di lavoro non possono, tuttavia, prescindere da politiche finalizzate ad incrementare i servizi socio-educativi per l'infanzia.
I dati Eurostat dimostrano che in Italia gli asili nido sono pochi, costano molto e sono disponibili soprattutto nelle Regioni del Centro Nord.
L'offerta di asili nido "aziendali" è la più bassa d'Europa, anche se, come è stato dimostrato, gli asili sul posto di lavoro incentivano il lavoro femminile.
Sono, pertanto, allo studio di questo Ministero misure che agevolino la diffusione e l'accesso agli asili nido nel più ampio quadro degli interventi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Peraltro, ulteriori iniziative rientrano nelle attività attualmente svolte dal Sottosegretariato alla famiglia, alla droga e al servizio civile, nell'ambito del Piano straordinario per lo sviluppo dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, al fine di incrementare i posti disponibili nei servizi per i bambini da zero a tre anni.
Per quanto riguarda, infine, l'adozione di misure volte a sostenere l'imprenditoria femminile, il 24 febbraio 2009 presso il Dipartimento per le pari opportunità, si è insediato il Comitato per l'imprenditoria femminile, presieduto dal Ministero per le pari opportunità e composto dalle rappresentanti di associazioni di categoria, il cui compito sarà quello di definire indirizzi di programma innovativi per lo sviluppo dell'imprenditoria femminile e di fornire un valido supporto alle donne imprenditrici.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 marzo 2009) |
26 |
Note di attuazione pervenute |
8 |
Percentuale di attuazione |
31% |
Ministro per i rapporti con le regioni
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/23 Ordine del giorno |
Vignali |
Assemblea |
16/3/2009 |
I |
Emanazione di standard minimi per ciascuna tipologia di impresa volti ad eliminare qualunque forma di discrezionalità da parte della Pubblica Amministrazione nella vigilanza sulle imprese |
L’ordine del giorno Vignali ed altri n. 9/1386/23, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008,premesso che la quantità e la farraginosità delle norme e degli organismi che vigilano sulle imprese comportano una forte discrezionalità da parte degli enti e degli uffici, nonché dei singoli funzionari degli stessi, minando in tal modo la certezza del diritto, impegnava l’esecutivo all'emanazione di standard minimi per ciascuna tipologia di impresa al fine di realizzare la certezza del diritto eliminando, nello stesso tempo, qualunque forma di discrezionalità da parte della pubblica amministrazione.
In merito a tale impegno il ministro per i rapporti con le regioni, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota*:
“Con riferimento all'ordine del giorno 9/1386/23 relativo all'emanazione di atti amministrativi, in accordo con le Regioni, gli Enti locali e gli Enti preposti per l'emanazione di standard minimi per ciascuna tipologia d'impresa al fine di realizzare la certezza del diritto, poiché il tema riveste particolare interesse per il sistema delle Regioni e delle Autonomie locali, con nota del 26/11/08, sono stati coinvolti i competenti Uffici di Gabinetto dei Ministri per la semplificazione normativa e per la Pubblica amministrazione e l'innovazione, in modo da definire un eventuale programma concordato di attività”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/80 Ordine del giorno |
Quartiani |
Assemblea |
16/3/2009 |
I |
Reintegro del Fondo per la montagna di cui alla legge n. 97 del 1994 |
9/1713/7 Ordine del giorno |
Froner |
Gli ordini del giorno Quartiani e Vannucci n. 9/1386/80, e Froner ed altri n. 9/1713/7, accolti dal Governo, rispettivamente, nelle sedute del 23 luglio e del 13 novembre 2008, impegnavano l’esecutivo a reintegrare il Fondo per la montagna di cui alla legge n. 97 del 1994.
In merito a tale impegno il ministro per i rapporti con le regioni, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Gli ordini del giorno 9/1386/80 e 9/1713/7 riguardanti il Fondo per la montagna di cui alla legge n. 97 del 1994 si riferiscono ai tagli finanziari operati dall'art. 76, comma 6-bis del decreto legge n. 112 del 2008 e dalla legge finanziaria per il 2008 in materia di comunità montane.
Sulla problematica relativa al taglio dei trasferimenti erariali disposti sul Fondo ordinario per la montagna dall'art. 2, comma 16 della legge finanziaria per il 2008, si sono svolte varie riunioni tecniche in sede di Conferenza Unificata (16 settembre, 30 settembre e 6 novembre).
Nella riunione del 30 settembre 2008 il Ministero dell'Interno ha consegnato un prospetto delle risorse destinate alle comunità montane per l'anno 2008 e nella successiva riunione del 6 novembre le Regioni hanno consegnato un documento contenente le proposte in ordine alla riduzione dei 30 milioni di euro di cui all'art. 76 del decreto legge n. 112/2008; riparto dei trasferimenti erariali per il 2009, due emendamenti relativi al subentro alle comunità montane soppresse.
Lo schema di decreto del Ministero dell'Interno concernente la riduzione dei Fondi alle Comunità montane di cui all'art. 76, comma 6-bis del decreto legge n. 112, convertito dalla L. n. 133/08, ha completato l'iter tecnico di perfezionamento e sarà sottoposto all'esame della prima utile Conferenza unificata al fine dell'acquisizione del parere ai sensi dell'articolo 9, comma 3 del D.Lgs. n. 281/97.
In sede di Conferenza permanente per i rapporti tra Stato e Regioni nella seduta del 18 dicembre 2008, le Regioni hanno espresso parere favorevole ai sensi dell'art. 2, comma 1, lett. g) del D.Lgs. 28 agosto 97, n. 281 sul documento del Ministero dell'economia e delle finanze emanato di concerto con il Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri contenente la tabella ed i criteri di riparto delle risorse del Fondo nazionale per la montagna relativo all'anno 2008, di cui all'art. 2 della L .31 gennaio 1994, n. 97 e successive modificazioni”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/100 Ordine del giorno |
Gaglione |
Assemblea |
16/3/2009 |
X |
Rilancio dell’area industriale della Valbasento (Matera) |
L’ordine del giorno Gaglione e Burtone n. 9/1386/100, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta del 23 luglio 2008, premessa la situazione di crisi del sito industriale della Valbasento in provincia di Matera, impegnava l’esecutivo a convocare un «tavolo», presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con le parti sociali territoriali e nazionali, con la regione e gli enti locali, per il rilancio dell’area.
In merito a tale impegno il ministro per i rapporti con le regioni, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all'ordine del giorno 9/1386/100 accolto dall'assemblea e concernente il rilancio dell'area industriale della Valbasento si rappresenta che lo scrivente con nota del 1° dicembre 2008 ha invitato il Ministero dello sviluppo economico ad adottare ogni opportuna iniziativa al fine della costituzione di un tavolo di lavoro presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con le parti sociali, territoriali e nazionali, Regioni ed Enti locali”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/194 Ordine del giorno |
Mastromauro |
Assemblea |
16/3/2009 |
VIII |
Coinvolgimento delle regioni nella fase di formulazione ed attuazione del “piano casa” |
L’ordine del giorno Mastromauro ed altri n. 9/1386/194, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a garantire, nella fase della formulazione e della attuazione del “Piano casa”, il massimo coinvolgimento delle regioni, nonchè a chiarire la scansione dei tempi di attuazione del piano medesimo.
In merito a tale impegno il ministro per i rapporti con le regioni, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Con riferimento all'ordine del giorno 9/1386/194 relativo alla formulazione ed attuazione del Piano casa ed al conseguente coinvolgimento nello stesso delle Regioni, si rappresenta che in data 3 dicembre è pervenuto dal Ministero delle infrastrutture e trasporti lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato ai sensi dell'art. 11 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, con il relativo allegato denominato "Piano nazionale di edilizia abitativa".
Il provvedimento sarà sottoposto all'esame della prima utile Conferenza unificata per l'acquisizione del parere ai sensi dell'art. 11 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 e modificato dall'art. 18 del D.L. 29 novembre 208, n. 185”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/196 Ordine del giorno |
Marco Carra |
Assemblea |
16/3/2009 |
IX |
Iniziative volte al miglioramento del trasporto pubblico locale e alla definizione del rinnovo contrattuale dei lavoratori del settore |
L’ordine del giorno Marco Carra ed altri n. 9/1386/196 accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a favorire la possibilità di un accordo, con il coinvolgimento delle regioni, degli enti territoriali e tra le parti sociali per migliorare il trasporto pubblico locale e la definizione del rinnovo contrattuale dei lavoratori del settore.
In merito a tale impegno il ministro per i rapporti con le regioni, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“In merito all'ordine del giorno 9/1386/196 concernente la promozione di un accordo con il coinvolgimento delle Regioni, Enti territoriali e le parti sociali per migliorare il trasporto pubblico locale e la definizione del rinnovo contrattuale dei lavoratori del settore, si rappresenta che la problematica in questione è stata sottoposta dalla Conferenza Stato-Regioni al Ministero dell'infrastruttura e dei trasporti ed al Ministero dell'economia e delle finanze, inoltrando apposito Ordine del giorno presentato dalle Regioni in materia di servizi di trasporto ferroviario di interesse regionale e locale resi da Trenitalia; successivamente è stato attivato presso la Conferenza Stato-Regioni un Tavolo interistituzionale Governo/Regioni/Ferrovie dello Stato convocato in data 17 dicembre per la definizione ed applicazione dei criteri applicativi dell'art. 25 del D.L. n. 185 del 29 novembre 2008, convenendo alcuni criteri e modalità per la definizione del fondo per i servizi ferroviari di trasporto pubblico locale, la destinazione delle risorse, la distribuzione tra le Regioni ed altre problematiche attinenti il blocco delle tariffe.
Il decreto legge n. 185/08 convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, con l'art. 25 ha istituito un fondo per gli investimenti del Gruppo Ferrovie dello Stato s.p.a., con una dotazione di 960 milioni di euro per l'anno 2009. L'articolo contiene, inoltre, una serie di misure concernenti i necessari servizi ferroviari di trasporto pubblico e le varie previsioni di spesa.
Il comma 5 del medesimo articolo prevede, inoltre, che gli importi di recupero conseguenti all'applicazione delle somme di cui all'art. 24 del citato decreto legge, siano riassegnati ad un Fondo da ripartire tra gli Enti pubblici territoriali per le esigenze di trasporto locale non ferroviario, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita la Conferenza Unificata”.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/199 Ordine del giorno |
Bonavitacola |
Assemblea |
16/3/2009 |
IX |
Riordino dei servizi di cabotaggio marittimo con le isole |
L’ordine del giorno Bonavitacola ed altri n. 9/1386/199, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a promuovere un incontro con le organizzazioni sindacali e con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano per definire un percorso concordato di riordino dei servizi di cabotaggio marittimo con le isole.
In merito a tale impegno il ministro per i rapporti con le regioni, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:
“Relativamente all'ordine del giorno n. 9/1386/199 si rappresenta che il Ministro delle infrastrutture e trasporti ha chiesto alle Regioni interessate (Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia, Lazio; Puglia) con nota del 5 dicembre 2008, il proprio contributo in termini di programmazione, al fine di consentire la riorganizzazione dei servizi di cabotaggio marittimo nelle more dell'attivazione delle procedure di privatizzazione della società Tirrenia di navigazione s.p.a.”.
Atti di indirizzo segnalati (dall’inizio della XVI legislatura al 31 marzo 2009) |
17 |
Note di attuazione pervenute |
8 |
Percentuale di attuazione |
47% |
Primo firmatario |
Tipo di Atto |
Numero |
Pag. |
|
On. |
Agostini |
Ordine del giorno |
9/1713/221 |
83 |
On. |
Alessandri |
Risoluzione conclusiva |
8/00013 |
61 |
On. |
Baretta |
Ordine del giorno |
9/1496/22 |
73 |
On. |
Bonavitacola |
Ordine del giorno |
9/1386/199 |
89 |
On. |
Cambursano |
Ordine del giorno |
9/1386/111 |
59 |
On. |
Carra Marco |
Ordine del giorno |
9/1386/196 |
88 |
On. |
Cazzola |
Risoluzione |
7/00044 |
75 |
On. |
Cera |
Ordine del giorno |
9/1145-A-R/18 |
66 |
On. |
Cicu |
Ordine del giorno |
9/1713/18 |
54 |
On. |
Codurelli |
Ordine del giorno |
9/1713/176 |
83 |
On. |
Delfino |
Risoluzione conclusiva |
8/00010 |
75 |
On. |
Ferrari |
Ordine del giorno |
9/1496/27 |
74 |
On. |
Fioroni |
Ordine del giorno |
9/1713/240 |
56 |
On. |
Froner |
Ordine del giorno |
9/1713/7 |
85 |
On. |
Gaglione |
Ordine del giorno |
9/1386/100 |
86 |
On. |
Garavini |
Ordine del giorno |
9/1713/164 |
83 |
On. |
Jannone |
Ordine del giorno |
9/1386/233 |
46 |
On. |
Laganà Fortugno |
Ordine del giorno |
9/1713/160 |
55 |
On. |
Lulli |
Ordine del giorno |
9/1742-A/20 |
80 |
On. |
Marinello |
Ordine del giorno |
9/1713/223 |
60 |
On. |
Mastromauro |
Ordine del giorno |
9/1386/124 |
87 |
On. |
Mecacci |
Risoluzione |
7/00021 |
47 |
On. |
Migliavacca |
Ordine del giorno |
9/1713/13 |
53 |
On. |
Misiani |
Ordine del giorno |
9/1386/190 |
63 |
On. |
Mosca |
Ordine del giorno |
9/1185/122 |
69 |
On. |
Mosca |
Risoluzione |
7/00075 |
78 |
On. |
Nannicini |
Ordine del giorno |
9/1386/212 |
59 |
On. |
Nannicini |
Ordine del giorno |
9/1185/157 |
71 |
On. |
Narducci |
Ordine del giorno |
9/1185/99 |
45 |
On. |
Paglia |
Ordine del giorno |
9/1386/142 |
57 |
On. |
Paladini |
Ordine del giorno |
9/6/4 |
63 |
On. |
Quartiani |
Ordine del giorno |
9/1386/80 |
85 |
On. |
Rao |
Ordine del giorno |
9/1386/146 |
67 |
On. |
Razzi |
Ordine del giorno |
9/1519/12 |
50 |
On. |
Razzi |
Ordine del giorno |
9/1386/126 |
72 |
On. |
Rugghia |
Ordine del giorno |
9/1713/12 |
52 |
On. |
Sbrollini |
Ordine del giorno |
9/1386/59 |
78 |
On. |
Stefani |
Risoluzione |
7/00107 |
48 |
On. |
Stucchi |
Ordine del giorno |
9/1386/82 |
46 |
On. |
Verini |
Ordine del giorno |
9/1713/219 |
55 |
On. |
Vico |
Ordine del giorno |
9/1742-A/23 |
81 |
On. |
Vignali |
Ordine del giorno |
9/1386/23 |
85 |
E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE
La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle eventuali nuove relazioni ove previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.
Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
Presidenza del Consiglio dei ministri |
|||
Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 124/2007, art. 38, co. 1 |
Politica dell'informazione per la sicurezza (Dati relativi al 2008, Doc. XXXIII n. 1) |
I Affari costituzionali |
9/3/2009 |
L. 279/2002, art. 5, co. 1 |
Stato di attuazione della legge n. 279 del 2002, recante modifica degli articoli 4-bis e 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di trattamento penitenziario (Redatta dal Ministero della giustizia e trasmessa dal Ministro per i rapporti col Parlamento) (Dati relativi al triennio 2006-2008, Doc. CXVII n. 1) |
II Giustizia |
9/3/2009 |
D.P.C.M. 329/2001, art. 2, co. 2 |
Attività svolta dall'Agenzia per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS) (Dati relativi al 2008, Doc. CXCII n. 1) |
XII Affari sociali |
23/3/2009 |
Ministero degli affari esteri |
|||
Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 344/1991, art. 9, co. unico |
Stato di attuazione della legge 26 dicembre 1981, n. 763, recante provvedimenti in favore dei profughi italiani (Dati relativi al 2008, Doc. CVI n. 1) |
III |
16/3/2009 |
Ministero dell’economia e delle finanze |
|||
Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 62/1990, art. 7, co. 1 |
Svolgimento delle lotterie nazionali (Dati relativi al 2008, Doc. LXVI n. 1) |
VI Finanze |
11/3/2009 |
Ministero della giustizia |
|||
Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 194/1978, art. 16, co. 3 |
Stato di attuazione della legge n. 194 del 1978, recante “Norme per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza” (Dati relativi al 2008 - comprensiva dei dati riferiti al periodo 1995-2008- Doc. XXXVII-bis n. 1) |
II Giustizia XII Affari sociali |
27/3/2009 |
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti |
|||
Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.P.R. 204/2006, art. 2, co. 6 |
Attività svolta dal Consiglio superiore dei lavori pubblici (Dati relativi al 2008 - prima relazione - Doc. CCXV n. 1) |
VIII Ambiente |
18/3/2009 |
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali |
|||
Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 438/1998, art. 3, co. 2 |
Contributo statale a favore delle associazioni nazionali di promozione sociale (Dati relativi al 2006, Doc. XXVII n. 7) |
XII Affari sociali |
12/3/2009 |
Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione |
|||
Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.Lgs. 165/2000, art. 50, co. 3 e 4 |
Aggiornamento della rilevazione dei distacchi e dei permessi sindacali nel pubblico impiego (Allegata alla relazione sullo stato della pubblica amministrazione di cui alla L. 775/1970, art. 30, co. unico) (Dati relativi al 2007, Doc. XIII n. 1-ter, Allegato/Agg.) |
I Affari costituzionali V Bilancio XI Lavoro |
25/3/2009 |
Ministero dello sviluppo economico |
|||
Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.L. 239/2003, art. 1-quarter, co. 8 |
Rapporto sull'andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il ripotenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici (Dati relativi al periodo luglio 2008-gennaio 2009) |
VIII Ambiente X Attività produttive |
31/3/2009 |
L. 184/1975, art. 5, co. unico |
Stato di avanzamento del progetto di collaborazione Alenia Aeronautica-Boeing per la produzione del velivolo B767 (Dati aggiornati al 31 dicembre 2008, Doc. XXXIX n. 2) |
X Attività produttive |
31/3/2009 |
Fonte istitutiva |
Soggetto competente |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Basilicata |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
9/3/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Veneto |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
9/3/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Valle d’Aosta |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
9/3/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Liguria |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
10/3/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Abruzzo |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
16/3/2009 |
L. 127/1997, art. 16, co. 2 |
Difensore civico della regione Piemonte |
Relazione sull'attività svolta (Dati relativi al 2008 Doc. CXXVIII n. 4) |
I Affari costituzionali |
18/3/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Molise |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
24/3/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Calabria |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
31/3/2009 |
Nuove relazioni previste da fonti normative (*)
nessuna
(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino
nessuna
[*] Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero. Pertanto la somma degli atti segnalati ai Ministeri può non coincidere con il totale degli atti da segnalare.
* Le risoluzioni vengono sollecitate subito dopo la loro approvazione da parte dell’Assemblea o delle Commissioni.
* Le mozioni vengono sollecitate subito dopo la loro approvazione da parte dell’Assemblea.
* Le richiamate circolari sono disponibili presso il Servizio per il Controllo parlamentare.
* Il Ministero ha trasmesso per entrambi gli atti di indirizzo in titolo due note aventi identico testo, ad eccezione degli ultimi due periodi riferiti alla sola risoluzione Delfino e Poli n. 8-00010.
* L’ordine del giorno Agostini ed altri n. 9/1713/221, a differenza degli ordini del giorno Garavini ed altri n. 9/1713/164 e Codurelli ed altri n. 9/1713/176, è stato segnalato dal Servizio per il controllo parlamentare ai fini dell’attuazione al solo ministro per le pari opportunità. Con riferimento a detto atto di indirizzo, pertanto, la nota riportata è da intendersi come esaustiva rispetto all’impegno assunto dal Governo.
* Si segnala che tutte le note di attuazione riferite agli ordini del giorno indicati sono contenute in un unico documento.