Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 29/XVI FEBBRAIO 2011
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 29    Progressivo: 2011
Data: 21/02/2011
Descrittori:
ATTIVITA' PARLAMENTARE NON LEGISLATIVA   CONTROLLO SUL GOVERNO
NOMINE IN ENTI   ORDINE DEL GIORNO
RELAZIONI GOVERNATIVE     


Notiziario mensile

Numero 29/XVI

FEBBRAIO 2011

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare


INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza a gennaio 2011 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di gennaio 2011 6

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di dicembre 2010 o previste in scadenza entro il 31 marzo 2011 21

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 31 marzo 2011 23

Sezione II 33

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 33

In evidenza a gennaio 2011 34

Note annunciate al 31 gennaio 2011 in attuazione di atti di indirizzo 39

Ministero degli affari esteri 39

Ministero della difesa 42

Ministero delle infrastrutture e dei trasporti 44

Ministero dell'interno 46

Ministero del lavoro e delle politiche sociali 47

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 31 gennaio 2011 52

Sezione III 53

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 53

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 54

In evidenza a gennaio 2011 55

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1°- 31 gennaio 2011 58

Relazioni governative 58

Relazioni non governative 64

Nuove relazioni previste da fonti normative 65

Relazioni governative 65

Relazioni non governative 65


AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.




















Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI




















La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, relativa al controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici nel mese di gennaio 2011 (e nella prima decade del mese di febbraio 2011), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 marzo 2011 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nuove nomine effettuate e di quelle in scadenza in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo della citata legge n. 14/1978, entro il 31 marzo 2011, con l’indicazione dei titolari, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza a gennaio 2011


La prima sezione della pubblicazione “l’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti, monitorando il mese di gennaio e l'inizio di quello di febbraio 2011, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di marzo 2011. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno conto sia delle cariche rinnovate nel mese di gennaio 2011, sia di quelle da rinnovare entro la fine di marzo 2011, nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.


IN QUESTO NUMERO:


- A gennaio 2011 sono state comunicate dal Ministro per i rapporti con il Parlamento le nomine dei componenti del comitato direttivo dell’ente DigitPA.


    - Tra dicembre 2010 e gennaio 2011 sono stati prorogati, (ma le nomine non sono ancora state comunicate al Parlamento) i mandati dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali delle Cinque terre, dell'Asinara e del Gran Paradiso. Riguardo questi ultimi due enti parco, tra gennaio e febbraio 2011, le Commissioni Ambiente e Territorio e ambiente delle Camere hanno espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina dei nuovi presidenti.

    - Nel mese di gennaio 2011 sono stati nominati i commissari straordinari delle Autorità portuali di Livorno e Bari eil presidente di quella di Trieste.


- Sempre a gennaio 2011 sono stati nominati il commissario e i subcommissari straordinari del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA, mentre, con D.P.R. Del 3 febbraio 2011 è stato nominato il presidente dell'Ente nazionale risi ENR.


- Tra gennaio e febbraio 2011 le competenti Commissioni parlamentari hanno espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina dei presidenti dei Consorzi dell'Adda e del Ticino.


    - Nello stesso periodo erano in corso di nomina i nuovi presidente e componenti dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas.


    - All'inizio del mese di febbraio 2011 era ancora in corso la procedura di nomina del presidente e dei componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, mentre si era conclusa quella del presidente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ANSV.


    - Nel mese di febbraio 2011 erano in scadenza i mandati dei commissari straordinari degli Enti parco nazionalidelGargano, dell'Appenino lucano – Val d'Agri – Lagonegrese, dell'Alta Murgia, dellaMajella, oltreché del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna.

- All'inizio di febbraio 2011 era in corso la procedura di nomina dei componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR.


Per l’approfondimento sulle nomine e le scadenze nei singoli enti si rinvia alle relative note.



a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di gennaio 2011


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.

Qualora lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare, ulteriori rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, (convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444), sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

DigitPA

Componenti comitato direttivo:


Fabio Pistella,

Giuliano Sala e

Giuliano Urbani



Nomine comunicate al Parlamento ai sensi dall'art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciate alla Camera il 27/1/2011

29/11/2010


D.P.C.M.

su proposta del Ministro per la pubblica amministrazio-ne e l’innovazione

Presidente:


Francesco Beltrame

Parere parlamentare favorevole espresso ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalle Commissioni

I Affari costituzionali (Camera) e 1° Affari costituzionali (Senato) il 17/11/2010

29/11/2010

D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro per la pubblica amministrazio-ne e l’innovazione



Il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha comunicato, con lettera del 26 gennaio 2011, annunciata alla Camera il 27 gennaio, la nomina dei componenti del comitato direttivo dell’ente DigitPA (ex Centro nazionale per l’informatica nella pubblica amministrazione CNIPA), effettuata con D.P.C.M. del 29 novembre 2010. Con D.P.R. dello stesso giorno, conformemente ai pareri favorevoli espressi il 17 novembre 2010 dalle Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato, era stato nominato anche il presidente dell'ente, Francesco Beltrame. Si ricorda che l'ente era stato affidato il 9 marzo scorso al commissario straordinario Fabio Pistella (attualmente componente del comitato), il cui incarico era stato poi prorogato con D.P.C.M. del 2 luglio 2010.

La riorganizzazione del Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione CNIPA e la sua trasformazione in DigitPA, è stata effettuata con il D.Lgs. n. 177 del 1° dicembre 2009, a norma dell'articolo 24 della legge 18 giugno 2009, n. 69 (recante disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile, che delegava il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riordino, tra l'altro, del CNIPA), emanato su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, del Ministro per i rapporti con le Regioni e del Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Tale provvedimento stabilisce tra l'altro: Art. 2. 1. (...) il Centro nazionale per l'informatica nella pubblica amministrazione, (...) assume la denominazione: «DigitPA». 2. DigitPA e' un ente pubblico non economico, con sede in Roma e competenza nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nell'ambito della pubblica amministrazione; esso opera secondo le direttive, per l'attuazione delle politiche e sotto la vigilanza del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, con autonomia tecnica e funzionale, amministrativa, contabile, finanziaria e patrimoniale. 3. DigitPA svolge funzioni di natura progettuale, tecnica e operativa, con la missione di contribuire alla creazione di valore per cittadini e imprese da parte della pubblica amministrazione, attraverso la realizzazione dell'amministrazione digitale. Art. 3. 1. Al fine di conseguire le finalità di cui all'articolo 2, DigitPA opera, nell'ambito delle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, ed in coerenza con il Piano ICT nella pubblica amministrazione centrale, di cui all'articolo 22, comma 1, sulla base di un Piano triennale per la programmazione di propri obiettivi ed attività, aggiornato annualmente, nel quale sono determinate le metodologie per il raggiungimento dei risultati attesi, le risorse umane e finanziarie necessarie al fine. Il Piano triennale e' approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. 2. A DigitPA, in particolare, sono affidate le seguenti funzioni: a) funzioni di consulenza e proposta.(...) b) funzioni di emanazione di regole, standard e guide tecniche, nonché di vigilanza e controllo sul rispetto di norme. (...) c) funzioni di valutazione, di monitoraggio e di coordinamento. (...) d) funzioni di predisposizione, realizzazione e gestione di interventi e progetti di innovazione.(...). 3. DigitPA esprime pareri tecnici, obbligatori e non vincolanti, sugli schemi di contratti stipulati dalle pubbliche amministrazioni centrali concernenti l'acquisizione di beni e servizi relativi ai sistemi informativi automatizzati per quanto concerne la congruità tecnico-economica (...). 4. Fermo restando quanto disposto all'articolo 22, l'Ente svolge ogni altra funzione prevista da leggi e regolamenti già attribuita al CNIPA, nell'ambito delle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato. (...). Art. 5. 1. Il Presidente e' scelto fra persone di alta qualificazione tecnica e manageriale con profonda conoscenza in materia di innovazione tecnologica comprovata da competenze in ambito scientifico e da esperienza di gestione di enti o strutture complesse, pubbliche o private. E' nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro delegato, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri. Dura in carica quattro anni e può essere confermato una sola volta. (...). 2. Il Presidente ha la rappresentanza legale di DigitPA e cura i rapporti esterni con le istituzioni e le amministrazioni pubbliche nazionali, comunitarie ed internazionali. 3. Il Presidente, che e' responsabile dell'attività dell'Ente sotto il profilo tecnico e scientifico, predispone il Piano triennale di cui all'articolo 3, comma 1, che sottopone alla deliberazione del Comitato direttivo e ne garantisce l'attuazione. (...). Art. 6. 1. Il Comitato direttivo e' composto dal Presidente e da tre membri, scelti fra persone dotate di alta e riconosciuta competenza e professionalità tecnica e gestionale. I componenti del Comitato direttivo sono nominati, su proposta del Ministro delegato, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Il Comitato direttivo dura in carica quattro anni, i suoi componenti possono essere confermati una sola volta (...). 2. Il Comitato direttivo ha poteri di programmazione, indirizzo, controllo e regolazione dell'attività dell'Ente. (...).


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Istituto nazionale di statistica

ISTAT

Componenti del comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica:


Enrico Giovannini (presidente),

Alessandra

Del Boca,

Giulio Cazzella,

Fabio Bartolomeo,

Biagio Mazzotta,

Lorenzo Codogno,

Luigi Fabbris,

Adriano Bellone,

Leonardo Martinello,

Gaetano Palombelli,

Claudio Gagliardi,

Marco Magnani,

Antonietta Mundo,

Andrea Ichino e

Guglielmo Weber


Si attende la comunicazione delle nomine al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

22/12/2010


D.P.C.M. firmato per il Presidente del Consiglio dei ministri dal Ministro per la pubblica amministrazio-ne e l'innovazione

Componenti consiglio:


Enrico Giovannini (presidente),

Luigi Paganetto e Pasquale Lucio Scandizzo

(da integrare con altri 2 componenti con successivo decreto)


Si attende la comunicazione delle nomine al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

23/12/2010

D.P.C.M. firmato per il Presidente del Consiglio dei ministri dal Ministro per la pubblica amministrazio-ne e l'innovazione



Nel mese di gennaio 2011 la Corte dei conti ha registrato i D.P.C.M. del 22 e 23 dicembre 2010 di nomina dei componenti, rispettivamente, del comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica e del consiglio dell'Istituto nazionale di statistica ISTAT (nomine non ancora comunicate al Parlamento). Si ricorda che il presidente dell'istituto, Enrico Giovannini, era stato nominato con D.P.R. del 3 agosto 2009, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni Affari costituzionali delle Camere. Il consiglio dell'ente dovrà essere in seguito integrato con altri due componenti designati nel proprio seno dal comitato di indirizzo e coordinamento dell'informazione statistica. I due organi collegiali in questione sono stati rinnovati, ridotti nel numero e modificati nella composizione, ai sensi del D.P.R. n. 166 del 7 settembre 2010, recante il regolamento di riordino dell'ISTAT1. Riguardo ai due suddetti organi collegiali rinnovati, il regolamento stabilisce che: Articolo 3. 1: Le funzioni direttive dell’ISTAT nei confronti degli uffici di informazione statistica costituiti ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, sono esercitate dal comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica. 2. Il comitato è composto: a) dal presidente dell’Istituto, che lo presiede; b) da due membri in rappresentanza del Ministero dell’economia e delle finanze e da quattro membri in rappresentanza di altre amministrazioni statali, individuate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, sentito il presidente dell’ISTAT; c) da tre rappresentanti delle regioni e degli enti locali, designati dalla Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; d) da un rappresentante designato dal presidente di Unioncamere; e) da due rappresentanti di enti pubblici tra quelli dotati dei più complessi sistemi d’informazione; f) da due esperti scelti tra i professori ordinari di ruolo di prima fascia in materie statistiche, economiche ed affini. 3. Il comitato può essere integrato, su proposta del presidente, da rappresentanti di altre amministrazioni statali competenti per specifici oggetti di deliberazione. 4. I membri del comitato, di cui alle lettere da b) ad f) del comma 2, sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. I membri di cui alla lettera b) sono nominati su designazione, rispettivamente, del Ministro dell’economia e delle finanze e degli altri Ministri competenti, quelli di cui alla lettera f) sono nominati su designazione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. 5. Il comitato dura in carica quattro anni. I suoi membri possono essere confermati per non più di due volte. 6. Il comitato emana direttive vincolanti nei confronti degli uffici di statistica costituiti ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, nonché atti di indirizzo nei confronti degli altri uffici facenti parte del Sistema statistico nazionale di cui all’articolo 2 del predetto decreto. Le direttive sono sottoposte all’assenso della amministrazione vigilante, che si intende comunque dato qualora, entro trenta giorni dalla comunicazione, la stessa non formula rilievi. Il comitato delibera altresì, su proposta del presidente, il programma statistico nazionale. (...). Articolo 41. Il consiglio dell’ISTAT programma, indirizza e controlla l’attività dell’Istituto. 2. Il consiglio è composto: a) dal presidente dell’Istituto, che lo presiede; b) da due membri designati, tra i propri componenti, dal comitato di cui all’articolo 3; c) da due membri nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri scelti tra professori ordinari oppure direttori di istituti di statistica o di ricerca statistica. 3. Il direttore generale dell’Istituto partecipa alle riunioni del consiglio e ne è il segretario. 4. I membri del consiglio, di cui alle lettere b) e c) del comma 2, sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e durano in carica quattro anni. In caso di cessazione anticipata dalla carica di taluno di essi, il mandato del membro nominato successivamente si esaurisce comunque al compimento del mandato quadriennale dei membri rimasti in carica. (...).








































Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale delle Cinque terre

Commissario straordinario:


Aldo Cosentino

Si attende la comunicazione della nomina al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

27/12/2010 (con decorrenza 1°/1/2011)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Ente parco nazionale dell'Asinara

Commissario straordinario:


Pasquale Lorenzo Federici

Si attende la comunicazione della nomina al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

27/12/2010 (con decorrenza 7/1/2011)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Presidente:


Pasquale Lorenzo Federici

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalle Commissioni VIII Ambiente (Camera) e

13° Territorio e ambiente (Senato) il 26/01/2011

In corso di nomina

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la regione interessata

Ente parco nazionale del Gran Paradiso

Commissario straordinario:


Italo Cerise

Si attende la comunicazione della nomina al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978

31/01/2011 (con decorrenza 2/2/2011)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Presidente:


Italo Cerise

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalla Commissione

13° Territorio e ambiente (Senato) il 26/1/2011 e, si anticipa, il 2/2/2011 dalla Commissione VIII Ambiente (Camera)

In corso di nomina

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con le regioni interessate


Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con propri decreti del 27 dicembre 2010, non ancora comunicati al Parlamento, ha prorogato per ulteriori tre mesi i mandati dei commissari straordinari dell'Ente parco nazionale delle Cinque terre, Aldo Cosentino e dell'Ente parco nazionale dell'Asinara, Pasquale Lorenzo Federici. Riguardo a quest'ultimo ente parco, con lettera del 24 dicembre 2010, annunciata alla Camera l'11 gennaio 2011, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina dello stesso Federici a presidente, seguita il 26 gennaio dai pareri favorevoli delle Commissioni competenti delle due Camere.

Tra gennaio e febbraio 2011, le suddette Commissioni parlamentari hanno inoltre espresso pareri favorevoli sulla proposta di nomina di Italo Cerise a presidente dell'Ente parco nazionale del Gran Paradiso. Nelle more della sua nomina a presidente, Cerise è intanto stato confermato commissario straordinario con decreto del 31 gennaio 2011, non ancora comunicato al Parlamento.

Glienti parco nazionali sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, legge quadro sulle aree protette, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate e previa espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari.

La nomina dei presidenti degli enti parco è disciplinata dal comma 3 dell’articolo 9 della legge n. 394/1991, secondo cui: il presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente d'intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco nazionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'ente parco ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili che sottopone alla ratifica del consiglio direttivo nella seduta successiva. Il successivo comma 4 specifica che: il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate (…), mentre il comma12 (come modificato dal comma 8 dell’articolo11-quaterdecies del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 convertito dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248) stabilisce che gli organi dell'ente parco durano in carica cinque anni.Sulle nomine dei presidenti di questi enti viene richiesto il parere parlamentare ai sensi dell’articolo 1 della citata L. n. 14/1978.














Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Autorità portuale di Livorno

Commissario straordinario:


Giuliano Gallanti

Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell'art.9 della

L. n. 14/1978

19/01/2011

D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti

Autorità portuale di Bari

Commissario straordinario:


Francesco Palmiro Mariani

Autorità portuale di Trieste

Presidente:


Marina Monassi

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalla Commissione

8° Lavori pubblici e comunicazioni (Senato) il 12/01/2011 e dalla Commissione

IX Trasporti (Camera) il 19/01/2011

20/01/2011

D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio


Il 5 dicembre 2010 erano scaduti i mandati quadriennali, ed erano iniziati i 45 giorni di prorogatio (di cui al supra citato D.L. n. 293/1994, convertito dalla L. n. 444/1994), dei presidenti delle Autorità portuali di Livorno, Bari e Trieste, nominati per quattro anni con decreti del 1° dicembre 2006 e notificati il successivo 5 dicembre, conformemente ai pareri espressi nel novembre 2006 da parte delle Commissioni Trasporti della Camera e Lavori pubblici e comunicazioni del Senato. Alla scadenza del periodo di prorogatio, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha nominato i commissari straordinari delle Autorità portuali di Livorno, Giulio Gallanti, e di Bari, l’ex presidente Francesco Palmiro Mariani, con propri decreti del 19 gennaio 2011, per assicurare, fino alla nomina dei nuovi presidenti, la regolare prosecuzione dell’attività gestionale delle Autorità. Nel caso della nomina di Mariani, il decreto prevede un incarico dalla durata comunque non superiore a sei mesi.

Inoltre, a seguito dei pareri favorevoli espressi dalle competenti Commissioni parlamentari, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha nominato, con decreto del 20 gennaio 2011, Marina Monassi presidente dell'Autorità portuale di Trieste per quattro anni. Sul nominativo della Monassi (già presidente tra il 2004 e il 2006), inizialmente proposto dalla Camera di commercio di Trieste e poi indicato per la nomina dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, era stata acquisita la prescritta intesa della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, il 22 dicembre 2010.

Sempre riguardo alle nomine nelle autorità portuali, si ricorda che con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 16 novembre 2010 (non ancora comunicato al Parlamento ai sensi dell'art. 9 della citata legge n. 14/1978), era stata commissariata l'Autorità portuale di Civitavecchia, stabilendo la cessazione dall'incarico del presidente Fabio Ciani (il qui quadriennio sarebbe altrimenti scaduto nel luglio 2011), e la nomina del commissario straordinario Fedele Nitrella, per il periodo strettamente necessario al completamento del procedimento di rinnovo della presidenza dell'Autorità stessa e, comunque, non superiore a sei mesi. Riguardo a tale nomina, si segnala che il Tar del Lazio nel dicembre 2010 e il Consiglio di Stato nel gennaio 2011, hanno respinto i ricorsi presentati del presidente uscente.

L'autorità portuale, disciplinata dalla legge n. 84 del 28 gennaio 1994 di riordino della legislazione in materia portuale, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L'autorità ha compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali, manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni dell'ambito portuale e mantenimento dei fondali del porto, nonché affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale. Assumono particolare rilievo competenze specifiche come le autorizzazioni alle imprese portuali, la vigilanza sull'applicazione delle tariffe, la concessione delle aree demaniali e delle banchine comprese nell'ambito portuale e l'adozione del piano regolatore portuale. Il primo comma dell’art. 8 della suddetta legge stabilisce che i presidenti di questi enti siano nominati per quattro anni dall’allora Ministro dei trasporti e della navigazione, oggi delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa con la regione interessata, nell'ambito di una terna di esperti proposta da province, comuni e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, territorialmente competenti. La terna è comunicata al Ministro tre mesi prima della scadenza del mandato ed egli, con atto motivato, può richiedere, entro trenta giorni dalla richiesta, una seconda terna di candidati nell'ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il ministro può procedere alla nomina. L’articolo 6 del D.L. 28 maggio 2004, n. 136, come modificato dalla relativa legge di conversione 27 luglio 2004, n. 186, ha aggiunto al citato articolo 8 della legge n. 84 del 1994, il comma 1-bis, il quale stabilisce che: esperite le procedure di cui al comma 1, qualora entro trenta giorni non si raggiunga l'intesa con la regione interessata, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica il prescelto nell'ambito di una terna formulata a tale fine dal presidente della giunta regionale, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura interessati. Ove il presidente della giunta regionale non provveda alla indicazione della terna entro trenta giorni dalla richiesta allo scopo indirizzatagli dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, questi chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri di sottoporre la questione al Consiglio dei Ministri, che provvede con deliberazione motivata.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA

Commissario straordinario:


Paolo Cescon

(con subcommissari Francesco Adornato,

Antonio Michele Coppi

e Antonio Palmisano)

Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978



19/01/2011


D.M. Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali


Il 5 dicembre 2010 era scaduto il mandato di Romualdo Coviello come presidente del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura CRA (nominato per un quadriennio con D.P.C.M. del 5 dicembre 2006). Alla conclusione del successivo periodo di 45 giorni di prorogatio, di cui al supra citato D.L. n. 293/1994, convertito dalla L. n. 444/1994, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha nominato Paolo Cescon commissario straordinario dell’ente, coadiuvato da tre subcommissari.

Il CRA è stato istituito con il D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 454 di riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59. E’ un ente nazionale di ricerca e sperimentazione con competenza scientifica generale nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale e con istituti distribuiti sul territorio. Il CRA ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è posto sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed è dotato di autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. Gli istituti scientifici e tecnologici e le relative sezioni operative, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 23 novembre 1967, n. 1318, e alla legge 6 giugno 1973, n. 306, costituiscono gli istituti del Consiglio, mantenendo la propria autonomia scientifica, amministrativa, contabile e finanziaria. Il Consiglio, attraverso i suoi istituti, svolge, valorizza e promuove la ricerca scientifica e applicata e l'innovazione, anche al fine di promuovere uno sviluppo agricolo e rurale sostenibile; individua processi produttivi e tecniche di gestione innovativi anche attraverso miglioramenti genetici e l’applicazione e il controllo delle biotecnologie; fornisce consulenza ai ministeri, alle regioni e alle province autonome; favorisce il processo di trasferimento dei risultati ottenuti alle imprese e collabora a tal fine con le regioni; esegue ricerche a favore di imprese del settore agricolo, ittico e agroindustriale. Tutte queste attività sono svolte anche nel quadro della collaborazione scientifica e tecnologica con le università e le loro strutture di ricerca, con gli istituti e laboratori del Consiglio nazionale delle ricerche e con altri enti pubblici di ricerca.

Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente nazionale risi ENR

Presidente:


Paolo Carrà

Parere favorevole espresso ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 il 22/12/2010 dalla

Commissione XIII Agricoltura (Camera) e non espresso dalla Commissione

9° Agricoltura (Senato)

Nomina deliberata dal Consiglio dei ministri del 21/01/2011 e, si anticipa, perfezionata con D.P.R. del 3/02/2011



D.P.R.

previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali



La nomina di Paolo Carrà a presidente dell'Ente nazionale risi ENR,su cui la Commissione Agricoltura della Camera si era espressa favorevolmente il 22 dicembre 2010, mentre la corrispettiva Commissione del Senato non si era espressa, è stata deliberata dal Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2011 e, si anticipa, è stata perfezionata con D.P.R. del 3 febbraio 2011. Si ricorda che l'ente era stato commissariato e affidato al commissario Stefano Vaccari con decreto del 16 luglio 2010.

L'ENR, ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, si occupa della tutela del settore risicolo, anche promuovendo il riso italiano con campagne di informazione e concorsi, fornendo assistenza tecnica agli agricoltori, servizio di analisi e, in generale, conducendo azioni volte al miglioramento della produzione. L'ente attua altresì il controllo di tutta la commercializzazione del riso italiano stilando annualmente bilanci preventivi e consuntivi di collocamento, agevolando la filiera ad attuare azioni per orientare le scelte commerciali. L’ENR svolge anche l'attività di organismo pagatore degli aiuti e degli interventi comunitari per conto dell'Unione europea. L'ente dispone inoltre di un centro ricerche che collabora con diverse istituzioni italiane ed internazionali. Con decreto interministeriale del 19 marzo 2010 erano state approvate alcune modifiche allo statuto dell´ENR (che era stato approvato con D.I. del 1° febbraio 2006). La prima porta la possibilità di rinnovo dell’incarico del presidente da una sola volta a non più di due (art. 5, comma 1). La seconda riguarda la composizione del Cda, per cui l’art. 6, comma 1 viene così modificato: Il Consiglio di amministrazione, nominato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali è composto, oltre che dal Presidente, da: a) 1 membro in rappresentanza delle regioni interessate alla risicoltura designato dalla Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome; b) 3 membri scelti tra una rosa di nominativi indicati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative della filiera risicola. La scelta dei membri di cui alla lettera b) è effettuata in maniera da assicurare una calibrata rappresentanza delle due componenti della filiera.

Sempre in materia di enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, si informa che il 2 novembre 2011 è stato nominato il nuovo commissario straordinario dell’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine UNIRE, Claudio Varrone (con decreto non ancora comunicato al Parlamento), che è succeduto al precedente commissario Claudio Zucchelli (che era stato nominato il 23 giugno 2010), a sua volta succeduto al precedente commissario Tiziano Baggio, nominato il 13 marzo 2010, a seguito delle dimissioni del presidente Goffredo Sottile, nel febbraio 2010.

Inoltre lo stesso ministro ha nominato, con decreto del 17 dicembre 2010, anch'esso non ancora comunicato al Parlamento, i componenti del consiglio di amministrazione (Andrea Gerolimetto, Emanuele Paratore, Giuseppe Rossiello, Paolo Baccolo) dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione INRAN. Si ricorda che il nuovo presidente dell'istituto, Mario Colombo, era stato nominato con D.P.R. del 19 novembre 2010.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Consorzio dell'Adda

Presidente:


Massimiliano Atelli



Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalle

Commissioni VIII Ambiente (Camera) e 13° Territorio e ambiente (Senato),

il 26/01/2011

In corso di nomina

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Consorzio del Ticino

Presidente:


Alessandro Folli


Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalle

Commissioni VIII Ambiente (Camera) il 26/01/2011 e, si anticipa, il 2/02/2011 dalla 13° Territorio e ambiente (Senato)

In corso di nomina




Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera in data 12 gennaio 2011, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Massimiliano Atelli a presidente del Consorzio dell'Adda e di Alessandro Folli a presidente del Consorzio del Ticino. Su tali proposte di nomina le competenti Commissioni parlamentari si sono espresse favorevolmente tra gennaio e febbraio 2011 e, al momento della chiusura della presente pubblicazione, risultavano in corso di perfezionamento.

Il Consorzio dell'Adda, sulla base del Regio Decreto n. 2010 del 21 novembre 1938, provvede alla costruzione, manutenzione ed esercizio dell'opera regolatrice del Lago di Como (diga di Olginate - Lecco) nonché alla ripartizione dei deflussi fra le utenze irrigue ed idroelettriche consorziate. Il Consorzio è stato confermato ente pubblico non economico, vigilato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con D.P.R. n. 532 del 1° aprile 1978, ai sensi della legge n. 70 del 1975. Con decreto del 6 giugno 1939 venne approvato lo statuto, aggiornato con D.M. n. 4032 del 6 agosto 1998.

Il Consorzio del Ticino, costituito nel 1928 come erede del Consorzio interprovinciale, con finalità di costruzione, manutenzione ed esercizio dell’opera regolatrice del lago Maggiore, ha competenze in ordine alla regolazione del deflusso delle acque del lago, in particolare a beneficio dei consorzi di irrigazione Ex Sesia e Villoresi, nonché degli impianti idroelettrici di proprietà della società Enel Power presenti a valle del Lago Maggiore, riguardando territori delle regioni Piemonte e Lombardia.


b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di dicembre 2010
o previste in scadenza entro il 31 marzo 2011


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gargano

Commissario straordinario:


Stefano Pecorella

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

2/02/2011e comunque non oltre la nomina del presidente

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Ente parco nazionale dell'Appennino lucano - Val d'Agri – Lagonegrese


Commissario straordinario:


Domenico Totaro

6/02/2011 e comunque non oltre la nomina del presidente

Ente parco nazionale dell'Alta Murgia

Commissario straordinario:


Girolamo Pugliese

11/02/2011 e comunque non oltre la nomina del presidente


Ente parco nazionale della Majella

Commissario straordinario:


Gianfranco Giuliante

19/02/2011 e comunque non oltre la nomina del presidente



Nel mese di febbraio sono scaduti, o in scadenza, i mandati dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali del Gargano Stefano Pecorella, dell'Appennino lucano - Val d'Agri – Lagonegrese Domenico Totaro, dell'Alta Murgia Girolamo Pugliese e della Majella Gianfranco Giuliante.













Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna

Commissario straordinario:


Antonio Granara

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

4/2/2011e comunque non oltre la nomina del presidente

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare



Il 4 febbraio 2011 è scaduto anche il mandato di Antonio Granara come commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna. Granara, nominato per la prima volta con decreto del 27 gennaio 2009, è stato più volte confermato nell'incarico. Il Parco è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA. Il decreto del 9 marzo 2004, recante lo statuto dell’ente, all’art. 1 stabilisce che: per la gestione del Parco (...) riconosciuto dall'UNESCO, è costituito il Consorzio di cui all'art. 114, comma 10, prima parte, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 ed all'art. 4 del decreto ministeriale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 16 ottobre 2001, prot. DEC/SCN/999, adottato d'intesa con la regione autonoma della Sardegna.Il Consorzio è un ente di diritto pubblico, vigilato dai tre suddetti ministeri insieme a quello per i beni e le attività culturali e dalla regione ed ha sede nel territorio del Comune di Iglesias. L’ente promuove, valorizza e conserva il patrimonio geominerario, artistico e culturale dell’area ed è governato dal presidente, dal consiglio direttivo e dalla comunità del Parco.







c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza entro il 31 marzo
2011


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Autorità per l’energia elettrica e il gas

Presidente uscente:


Alessandro Ortis






Parere parlamentare ai sensi del co. 7, art. 2 della L. n. 481 del 14/11/1995

Prorogati al 14/2/2011


Nominati con D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dello sviluppo economico previo parere vincolante delle Commissioni competenti a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti

Componente uscente:


Tullio Maria Fanelli


Carica di riferimento e

titolari


Controllo parlamentare


Data nomina

Candidato Presidente:


Guido Pierpaolo Bortoni


Si anticipa che sono stati espressi pareri favorevoli, ai sensi del co. 7, art. 2 della L. n. 481 del 14/11/1995, dalle Commissioni 10ª Industria, commercio, turismo (Senato) il 2/02/2011 e X Attività produttive (Camera) l'8/02/2011


Procedura di nomina in corso

Candidati Componenti:


Luigi Carbone

Rocco Colicchio

Valeria Termini

Alberto Biancardi



Il Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2011 ha deliberato l'avvio della procedura di nomina dei nuovi componenti dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, trasmessi alle Camere per il parere il 25 gennaio 2011. Si anticipa che il 2 e l'8 febbraio 2011 le competenti Commissioni di Senato e Camera hanno espresso pareri favorevoli sulle suddette proposte di nomina, poi approvate dal Consiglio dei ministri del 9 febbraio 2011 e che, al momento della chiusura della presente pubblicazione, erano in corso di perfezionamento con D.P.R.

Si ricorda che il 15 dicembre 2010 erano in scadenza i mandati del presidente Alessandro Ortis e dell'unico altro componente allora in carica, Tullio Maria Fanelli (essendo stati nominati per sette anni con D.P.R. del 27 novembre 2003, di cui era stata data comunicazione sulla Gazzetta ufficiale del 15 dicembre 2003, ed erano entrati in carica il 16 dicembre 2003) dell'Autorità indipendente istituita con la legge 14 novembre 1995, n. 481, con funzioni di regolazione e controllo dei settori dell'energia elettrica e del gas. Il 7 dicembre 2010 il Consiglio di Stato aveva espresso il parere che i mandati del presidente e del commissario in scadenza, fossero "a titolo eccezionale" prorogabili per sessanta giorni, quindi fino al 14 febbraio 2011. Intanto, il 22 novembre 2010, il Ministro per i rapporti con il Parlamento aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare, annunciata e assegnata alle Commissioni X della Camera e 10° del Senato il 23 novembre 2010, relativa al candidato presidente Antonio Catricalà (dal 2005 presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato) e ai quattro altri componenti dell'Autorità. Catricalà aveva però poi rinunciato alla nomina e il Consiglio dei ministri del 31 novembre 2010 ne aveva preso ufficialmente atto.

L'Autorità è un organo collegiale costituito dal Presidente e da quattro membri2, nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dello sviluppo economico. Le designazioni effettuate dal Governo sono sottoposte al parere vincolante, espresso dalla maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti, dalle Commissioni parlamentari competenti e devono riguardare persone dotate di alta e riconosciuta professionalità, competenza e indipendenza nel settore. Gli incarichi durano sette anni e non sono rinnovabili.

L'Autorità ha il compito di perseguire le finalità indicate dalla citata legge n. 481 del 1995, con cui si vuole garantire la promozione della concorrenza e dell'efficienza nei settori dell'energia elettrica e del gas, nonché assicurare adeguati livelli di qualità dei servizi.

Le finalità indicate dalla legge istituiva devono essere perseguite assicurando la fruibilità e la diffusione [dei servizi] in modo omogeneo sull'intero territorio nazionale, definendo un sistema tariffario certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori (...). Il sistema tariffario deve inoltre armonizzare gli obiettivi economico-finanziari dei soggetti esercenti il servizio con gli obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Agenzia nazionale per la sicurezza del volo

ANSV


Presidente:


Bruno Franchi

La IX Commissione trasporti (Camera) ha espresso parere contrario, ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 25/2/1999, n. 66, il 1°/12/2010, mentre l'8ª Commissione Lavori pubblici, comunicazioni (Senato) ha espresso parere favorevole il 7 /12/2010

Nomina deliberata dal Consiglio dei ministri del 17/12/2010,

perfezionata, si anticipa, con D.P.R. del 3/02/2011

Nominato con D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Consiglio dei ministri, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari


Il Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2010 aveva deliberato la nomina di Bruno Franchi a presidente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ANSV che, si anticipa, è stata perfezionata con D.P.R. del 3 febbraio 2011. La relativa richiesta di parere parlamentare era stata trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento con lettera del 19 novembre, e su di essa la IX Commissione della Camera aveva espresso parere contrario il 1° dicembre 2010, mentre l'8° Commissione del Senato esprimeva parere favorevole il successivo 7 dicembre.

Bruno Franchi aveva già svolto due mandati come presidente dell'Agenzia, essendo stato nominato dapprima con D.P.R. del 14 ottobre 1999, e poi confermato con D.P.R. del 7 febbraio 2005, entrando poi in carica come commissario straordinario dal 16 marzo 2010.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo è stata istituita con il D.Lgs. 25 febbraio 1999, n. 66, in attuazione delle disposizioni contenute nella direttiva comunitaria 94/56/CE del 21 novembre 1994, ed è una istituzione pubblica posta sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri. I suoi compiti principali sono lo svolgimento di inchieste tecniche relative agli incidenti ed agli inconvenienti occorsi ad aeromobili dell’aviazione civile, emanando, se necessario, le opportune raccomandazioni di sicurezza, e lo svolgimento di attività di studio e di indagine al fine di favorire il miglioramento della sicurezza del volo.

Sulla Gazzetta ufficiale n. 267 del 15 novembre 2010 è stato pubblicato il D.P.R. n. 189 del 5 ottobre 2010, recante il regolamento concernente il riordino dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, a norma dell’articolo 26, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. In esso, tra l'altro, è disposto che: Art. 1. Il presente regolamento concerne il riordino strutturale dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo attraverso la razionalizzazione degli organi deputati alle attività di indirizzo, amministrazione, gestione e controllo, al fine di conseguire generali economie d’impiego, nonché di incrementare l’efficienza e migliorare la qualità dei servizi istituzionali. Art. 2. 1. Sono organi dell’Agenzia: a) il presidente; b) il collegio, composto da tre membri [e non più 4 come era previsto dall'articolo 4 del D.Lgs. 25/2/1999, n. 66]; c) il collegio dei revisori dei conti (...). 2. Il presidente è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri. 3. I membri del collegio sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta, rispettivamente, uno [e non più due, come era previsto dall'articolo 5, comma 2 del citato D.Lgs. n. 66/1999] del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, uno del Ministro dell’interno e uno del Ministro della giustizia. 4. Il presidente e i membri del collegio sono nominati previo parere delle competenti commissioni parlamentari. (...). 6. Il presidente e i membri del collegio sono scelti tra soggetti di chiara fama e indipendenza, di provata capacità tecnica e giuridico-amministrativa e di riconosciuta esperienza nel settore aeronautico, con particolare riferimento alla gestione di problematiche relative alla sicurezza del volo, rimangono in carica cinque anni e possono essere confermati per una volta. A proposito del suddetto limite però, il comma 1 dell'articolo 6 stabilisce che: in sede di prima attuazione del presente regolamento, non si applica quanto disposto dall’articolo 2, comma 6, in merito al limite massimo dei due mandati del presidente e dei membri del collegio.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Agenzia per la sicurezza nucleare

Presidente:


Umberto Veronesi





Pareri parlamentari favorevoli espressi, ai sensi dell'art. 29, co. 8 della L. n. 99/2009, dalle Commissioni riunite 10° Industria, commercio, turismo e 13° Territorio, ambiente, beni ambientali (Senato) il 17/11/2010 e dalle Commissioni riunite

VIII Ambiente e

X Attività produttive (Camera) il 2/12/2010

(Parere obbligatorio e vincolante)

Nomine deliberate dal Consiglio dei ministri del 28/01/2011 in corso di perfezionamen-to con D.P.R.


D.P.R. su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. (Il Presidente del Consiglio dei ministri designa il presidente, due membri sono designati dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e due dal Ministro dello sviluppo economico)

Componenti:







Maurizio Cumo,

Marco Enrico Ricotti,

Stefano Dambruoso

e Stefano Laporta

Parere parlamentare favorevole espresso, ai sensi dell'art. 29, co. 8 della L. n. 99/2009, dalle Commissioni riunite 10° Industria, commercio, turismo e 13° Territorio, ambiente, beni ambientali (Senato) il 19/01/2011 e dalle Commissioni riunite

VIII Ambiente e

X Attività produttive (Camera) il 26/01/2011

(Parere obbligatorio e vincolante)



Il 28 gennaio 2011 il Consiglio dei ministri ha deliberato la nomina dei componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia per la sicurezza nucleare che, alla chiusura della presente pubblicazione, era in corso di perfezionamento con D.P.R. Come presidente è stato designato, su indicazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, Umberto Veronesi, mentre gli altri componenti designati erano inizialmente Maurizio Cumo e Marco Enrico Ricotti, indicati dal Ministro dello sviluppo economico, e Michele Corradino e Stefano Dambruoso, indicati dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. LeCommissioni riunite 10° e 13° del Senato hanno espresso pareri favorevoli su tutte le proposte di nomina in oggetto il 17 novembre 2010, mentre le Commissioni riunite VIII e X della Camera hanno espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina di Veronesi, Cumo, Ricotti e Dambruoso, ma parere contrario su Corradino, il 2 dicembre 2010. La nomina di quest'ultimo non ha potuto quindi avere luogo, essendo il parere parlamentare vincolante (cfr. infra).

Il Consiglio dei ministri dell'11 gennaio 2011 ha quindi deliberato l'avvio della procedura di nomina di Stefano Laporta come componente di competenza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in sostituzione del bocciato Corradino. Il suddetto Ministro ha poi trasmesso la relativa richiesta di parere al Parlamento con lettera del 13 gennaio 2011, che è stata seguita dai prescritti pareri favorevoli.

L'Agenzia per la sicurezza nucleare è stata istituita dall'articolo 29 della legge n. 99 del 23 luglio 2009, Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia. Tale norma stabilisce che l'Agenzia: comma 1. (...) svolge le funzioni e i compiti di autorità nazionale per la regolamentazione tecnica, il controllo e l’autorizzazione ai fini della sicurezza delle attività concernenti gli impieghi pacifici dell’energia nucleare, la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi e dei materiali nucleari provenienti sia da impianti di produzione di elettricità sia da attività mediche ed industriali, la protezione dalle radiazioni, nonché le funzioni e i compiti di vigilanza sulla costruzione, l’esercizio e la salvaguardia degli impianti e dei materiali nucleari, comprese le loro infrastrutture e la logistica.

I commi 8 e seguenti riguardano la composizione, la procedura di nomina e la struttura degli organi di governo dell'Agenzia: 8. L’Agenzia è organo collegiale composto dal presidente e da quattro membri. I componenti dell’Agenzia sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. Il Presidente del Consiglio dei ministri designa il presidente dell’Agenzia, due membri sono designati dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e due dal Ministro dello sviluppo economico. Prima della deliberazione del Consiglio dei ministri, le competenti Commissioni parlamentari esprimono il loro parere e possono procedere all’audizione delle persone individuate. In nessun caso le nomine possono essere effettuate in mancanza del parere favorevole espresso dalle predette Commissioni. Il presidente e i membri dell’Agenzia sono scelti tra persone di indiscusse moralità e indipendenza, di comprovata professionalità ed elevate qualificazione e competenza nel settore della tecnologia nucleare, della gestione di impianti tecnologici, della sicurezza nucleare, della radioprotezione, della tutela dell’ambiente e della sicurezza sanitaria. La carica di componente dell’Agenzia è incompatibile con incarichi politici elettivi, né possono essere nominati componenti coloro che abbiano interessi di qualunque natura in conflitto con le funzioni dell’Agenzia. Il Governo trasmette annualmente al Parlamento una relazione sulla sicurezza nucleare predisposta dall’Agenzia. Lo statuto dell'Agenzia è stato approvato, ai sensi del comma 15 del suddetto articolo 29 della L. n. 99/2009, con D.P.C.M. del 27 aprile 2010 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 156 del 7 luglio 2010).


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data nomina

Procedura di nomina

Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca

ANVUR


Componenti del consiglio direttivo:


Sergio Benedetto, Andrea Bonaccorsi, Massimo Castagnaro,

Stefano Fantoni, Giuseppe Novelli, Fiorella Kostoris, Luisa Ribolzi

Proposte di nomina trasmesse il 25/01/2011 per il parere ai sensi dell'articolo 8, comma 3 del regolamento di cui al D.P.R. del 1°/02/2010, n. 76 e assegnate alle Commissioni 7ª istruzione (Senato) e

VII cultura (Camera) la quale, si anticipa, ha espresso parere favorevole il 9/2/2011


Procedura di nomina in corso

D.P.R. su proposta del Ministro dell'istruzione, università e ricerca, sentite le Commissioni parlamentari competenti


Il Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2011 ha avviato la procedura di nomina dei componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR, e le relative proposte di nomina sono state trasmesse dal Ministro per i rapporti con il Parlamento il 24 gennaio 2011 e assegnate il giorno successivo alle Commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato.

SullaGazzetta ufficiale n. 122, serie generale del 27 maggio 2010 (supplemento ordinario n. 109) era stato pubblicato il D.P.R. n. 76 del 1° febbraio 2010 recante il regolamento concernente la struttura ed il funzionamento dell'Agenzia. I commi 2 e 3 dell'articolo 14 delD.P.R. dispongono che: 2. A decorrere dalla data di insediamento del Consiglio direttivo e della nomina del Presidente sono soppressi il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario, il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca ed i Comitati di valutazione di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 127, ed all'articolo 10 del decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 128. L'Agenzia subentra nei rapporti giuridici posti in essere dal Ministero per le attività dei soppressi Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario e Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca. (...). 3. Allo scopo di facilitare la gestione della fase transitoria, i Presidenti dei soppressi Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario e Comitato d’indirizzo per la valutazione della ricerca fanno parte a titolo consultivo e gratuito del Consiglio direttivo durante il primo anno di attività. (...). Nelle more del procedimento di nomina del Consiglio direttivo e del presidente della nuova Agenzia, sono rimasti in carica i componenti del precedente Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU (Luigi Biggeri, presidente, Giovanni Azzone, Carlo Calandra Buonaura, Alessandro Corbino, Giacomo Elias, Luigi Fabbris, Guido Fiegna, Daniela Primicerio e Patrizio Rigatti), nominati inizialmente per 4 anni dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con D.M. del 14 maggio 2004.

A proposito della nascita della suddetta Agenzia, si ricorda che i commi 138-142 dell'articolo 2 del D.L. n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito con modificazioni dalla L. n. 286 del 24 novembre 2006, avevano stabilito che il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU, insieme al Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca CIVR e ai Comitati di valutazione del Consiglio nazionale delle ricerche CNR e dell'Agenzia spaziale italiana ASI, dovessero essere soppressi e sostituiti dalla nuova Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR. Il CNVSU era stato a sua volta istituito con l'articolo 2 della L. 19 ottobre 1999, n. 370, come organo istituzionale dell’allora Ministero dell’università e della ricerca.

Secondo il supra citato D.P.R. n. 76 del 1° febbraio 2010, l'ANVUR ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile. L'articolo 2 sugli scopi e finalità dell'ANVUR, stabilisce tra l'altro che: 1. L'Agenzia opera in coerenza con le migliori prassi di valutazione dei risultati a livello internazionale e in base ai principi di autonomia, imparzialità, professionalità, trasparenza e pubblicità degli atti. 2. L'Agenzia sovraintende al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle università e degli enti di ricerca e, sulla base di un programma almeno annuale approvato dal Ministro, cura, ai sensi dell'articolo 3, la valutazione esterna della qualità delle attività delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici; indirizza le attività di valutazione demandate ai nuclei di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca; valuta l'efficienza e l'efficacia dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione alle attività di ricerca e di innovazione. 3. L'Agenzia svolge le funzioni di agenzia nazionale sull'assicurazione della qualità, così come previste dagli accordi europei in materia nell'ambito della realizzazione degli spazi europei dell'istruzione superiore e della ricerca. (...). Riguardo agli organi dell'Agenzia, l'articolo 8 stabilisce che: 1 Il Consiglio direttivo è costituito da sette componenti, scelti con le modalità di cui al comma 3, tra personalità, anche straniere, di alta e riconosciuta qualificazione ed esperienza nel campo dell'istruzione superiore e della ricerca, nonché della valutazione di tali attività, provenienti da una pluralità di ambiti professionali e disciplinari.(...). 3. I componenti del Consiglio direttivo sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro, sentite le competenti Commissioni parlamentari. Nel Consiglio direttivo devono comunque essere presenti almeno due uomini e almeno due donne. Ai fini della proposta, il Ministro sceglie i componenti in un elenco composto da non meno di dieci e non più di quindici persone definito da un comitato di selezione appositamente costituito con decreto del Ministro. Il comitato di selezione è composto da cinque membri di alta qualificazione, designati, uno ciascuno, dal Ministro, dal Segretario generale dell'OCSE e dai Presidenti dell'Accademia dei Lincei, dell'European research council e del Consiglio nazionale degli studenti. Il comitato di selezione valuta anche le indicazioni di nominativi, con relativi curricula, fornite, sulla base di bandi ad evidenza pubblica in Italia e all'estero, dagli interessati, da istituzioni, accademie, società scientifiche, da esperti, nonché da istituzioni ed organizzazioni degli studenti e delle parti sociali. (...). Riguardo al presidente dell'Agenzia, l'articolo 7 stabilisce che egli, eletto nel proprio ambito dal Consiglio direttivo, a maggioranza di due terzi degli aventi diritto, ha la rappresentanza legale dell'Agenzia, ne assicura il coordinamento e l'unitarietà delle strategie e delle attività, convoca e presiede le sedute del Consiglio direttivo e che nomina, tra i componenti del Consiglio direttivo, un Vicepresidente che lo sostituisce nei casi di assenza o impedimento. (...).

Si ricorda infine che la Legge n. 240 del 30 dicembre 2010, norme in materia di organizzazione delle università, attribuisce all'ANVUR ulteriori compiti.


Il 14 gennaio 2011 uno dei componenti della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche CIVIT, Pietro Micheli, si è dimesso dal suo incarico. Micheli era stato nominato, con gli altri componenti di CIVIT, Antonio Martone, Luisa Torchia, Filippo Patroni Griffi e Luciano Hinna, con D.P.R. del 15 dicembre 2009. Le Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato avevano espresso parere favorevole sulle candidature in oggetto rispettivamente tra novembre e dicembre 2009, con parere favorevole con maggioranza di due terzi dei componenti delle Commissioni, come richiesto dall'articolo 13 del D.Lgs. n. 150 del 2009. La norma dispone che: 1. in attuazione dell'articolo 4, comma 2, lettera f) della legge 4 marzo 2009, n. 15 [delega al Governo finalizzata all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e alla efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni nonché disposizioni integrative delle funzioni attribuite al Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro e alla Corte dei conti], è istituita la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (...) che opera in posizione di indipendenza di giudizio e di valutazione e in piena autonomia, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica e con il Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato ed eventualmente in raccordo con altri enti o istituzioni pubbliche, con il compito di indirizzare, coordinare e sovrintendere all'esercizio indipendente delle funzioni di valutazione, di garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione, di assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale, informando annualmente il Ministro per l'attuazione del programma di Governo sull'attività svolta. (...). 3. La Commissione è organo collegiale composto da cinque componenti scelti tra esperti di elevata professionalità, anche estranei all'amministrazione con comprovate competenze in Italia e all'estero, sia nel settore pubblico che in quello privato in tema di servizi pubblici, management, misurazione della performance, nonché di gestione e valutazione del personale. I componenti sono nominati, tenuto conto del principio delle pari opportunità di genere, con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti espresso a maggioranza dei due terzi dei componenti. (...). I componenti sono nominati per un periodo di sei anni e possono essere confermati una sola volta. In occasione della prima seduta, convocata dal componente più anziano di età, i componenti eleggono nel loro ambito il Presidente della Commissione. (...).Il 22 dicembre 2009 la Commissione si era insediata ed aveva eletto suo presidente Antonio Martone.























Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza a gennaio 2011


Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 8 ordini del giorno, 1 mozione ed 1 risoluzione.

Di tali attuazioni 6sono state trasmesse dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 1 dal Ministero degli affari esteri, 1dal Ministero della difesa, 1 dal Ministero delle infrastrutture e dei trasportied 1 dal Ministero dell'interno.

Si riscontra pertanto una flessione nel numero delle attuazioni: 10 a fronte delle 17 del mese di dicembre.



Sul piano del numero complessivo delle attuazioni trasmesse rispetto al totale degli atti segnalati a ciascun Dicastero, dall’inizio della legislatura ad oggi, nel mese di gennaio si registra quale amministrazione maggiormente adempiente il Ministero degli affari esteri, con 159 atti attuati su 230(con una percentuale di attuazione del 69 %). Seguono il Ministero della difesa, con 96 atti di indirizzo attuati su 143 segnalati (con una percentuale di attuazione del 67 %), il Ministro per i rapporti con le regioni e la coesione territoriale, con 28 atti attuati su 56(con una percentuale di attuazione del 50 %) ed il Ministero dell’interno, con 137 atti attuati su 288 (con una percentuale del 48 %).



Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 8 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:

3 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3638, divenuto legge n. 122 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3638, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 342, di cui finora attuati 4.


3 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3725, divenuto legge n. 163 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 5 agosto 2010, n. 125, recante misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria. Proroga del termine di esercizio della delega legislativa in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio di amministrazioni pubbliche”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3725, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 32, di cui finora attuati 3;


1 attuazione dà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2936, divenuto legge n. 191 del 2009, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 2936, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 243, di cui finora attuati 50;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3146, divenuto legge n. 42 del 2010, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, recante interventi urgenti concernenti enti locali e regioni”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3146, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 15, di cui finora attuati 6.



Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione dopo la pubblicazione della legge cui essi si riferiscono sulla Gazzetta Ufficiale.

In particolare, nel periodo 1° - 31 gennaio 2011 sono stati così sollecitati 230 ordini del giorno*, dei quali:


155 riferiti alla legge n. 220 del 2010, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)” (A.C. 3778).

56 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze, 32 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 15 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 11 al Ministero della giustizia, 10 al Ministero degli affari esteri, 8 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 8 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 8 al Ministero dell'interno, 6 al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 6 al Ministero dello sviluppo economico, 5 al Ministero della salute, 4 al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del mare, 4 al Ministero della difesa, 3 al Ministero per i beni e le attività culturali, 3 al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, 2 al Ministro per le pari opportunità, 2 al Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale ed 1 al Ministro della gioventù;


47 riferiti alla legge n. 240 del 2010, concernente “Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario” (A.C. 3687).

45 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 3 al Ministero dell'economia e delle finanze ed 1 al Ministero dello sviluppo economico;


22 riferiti alla legge n. 217 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 12 novembre 2010, n. 187, recante misure urgenti in materia di sicurezza” (A.C. 3857).

19 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell'interno, 5 al Ministero della difesa, 2 al Ministero della giustizia ed 1 al Ministero dell'economia e delle finanze;


5 riferiti alla legge n. 221 del 2010, concernente “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-2013” (A.C. 3779).

3 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell'economia e delle finanze, 1 al Ministero della difesa ed 1 al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;


1 riferito alla legge n. 238 del 2010, concernente “Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia” (A.C. 2079) inviato al Ministero dell'economia e delle finanze.



Nel periodo considerato sono state inoltre segnalatedal Servizio per il controllo parlamentare 8 risoluzioni*:

- MAZZOCCHI ed altri n. 6/00052 (Testo modificato nel corso della seduta), concernente iniziative volte a far cessare le persecuzioni nei confronti dei cristiani nel mondo, al Ministero degli affari esteri;

- NICOLAIS ed altri n. 7/00454, sul riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2010, al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;

- Gioacchino ALFANO ed altri n. 8/00100, concernente l'assegnazione dei contributi di cui all'articolo 13, comma 3-quater, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133 del 2008, al Ministero dell'economia e delle finanze;

- ALESSANDRI ed altri n. 8/00101, sulle iniziative a tutela degli inquilini degli immobili degli enti previdenziali privatizzati, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- META ed altri n. 8/00102, concernente lo sviluppo ed il sostegno del sistema ferroviario, con particolare riguardo al trasporto pendolare, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- Antonino FOTI ed altri n. 8/00103, sulle modalità di esercizio del diritto al pensionamento, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

- VICO ed altri n. 8/00104, concernente misure a sostegno del settore della cantieristica navale, al Ministero dello sviluppo economico;

- BECCALOSSI ed altri n. 8/00105, concernente iniziative in materia di applicazione della direttiva “nitrati”, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.



Sono state inoltre segnalatedal Servizio per il Controllo parlamentare 14 mozioni:

- BERSANI ed altri n. 1/00471 (Testo modificato nel corso della seduta), CICCHITTO ed altri n. 1/00499, GALLETTI ed altri n. 1/00500 (Testo modificato nel corso della seduta), REGUZZONI ed altri n. 1/00501 (Testo modificato nel corso della seduta), COMMERCIO ed altri n. 1/00502 (Testo modificato nel corso della seduta), SARDELLI ed altri n. 1/00505, TABACCI ed altri n. 1/00507 (Testo modificato nel corso della seduta) e BOCCHINO ed altri n. 1/00509, concernenti iniziative in materia di riforma del sistema fiscale, al Ministero dell'economia e delle finanze;

- ZAMPARUTTI ed altri n. 1/00508(Ulteriore nuova formulazione nel testo modificato), concernente iniziative volte a garantire la produzione e la vendita all'estero di sodio tiopentale esclusivamente per scopi medici, al Ministero dello sviluppo economico;

- ANTONIONE, TEMPESTINI, LUSSANA, GALLETTI, MORONI, EVANGELISTI, VERNETTI ed altri n. 1/00529, concernente iniziative volte all'estradizione di Cesare Battisti, al Ministero degli affari esteri;

- AMICI ed altri n. 1/00512, SALTAMARTINI, LUSSANA, POLIDORI ed altri n. 1/00538 e CALGARO ed altri n. 1/00539, concernenti iniziative volte al contrasto di ogni forma di violenza nei confronti delle donne, al Ministro per le pari opportunità;

- BINETTI ed altri n. 1/00534, concernente iniziative volte al contrasto di ogni forma di violenza nei confronti delle donne, al Ministro per le pari opportunità ed al Ministero dello sviluppo economico.




Note annunciate al 31 gennaio 2011
in attuazione di atti di indirizzo



Ministero degli affari esteri


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00487

Mozione

Vernetti

Assemblea

18/01/2011

III

Iniziative volte alla liberazione di Liu Xiaobo, premio Nobel per la pace 2010


La mozione Vernetti ed altri n. 1/00487, accolta dal Governo ed approvata dall'Assemblea nella seduta del 9 novembre 2010, impegnava l'esecutivo: ad assumere, nei fori opportuni e di concerto con i partner UE, tutte le iniziative necessarie per chiedere alle autorità cinesi la liberazione del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo; a richiedere al Governo della Repubblica Popolare Cinese, sempre di concerto con i partner UE, la rimozione delle limitazioni alla libertà personale e di movimento adottate a seguito della concessione del Premio Nobel a Liu Xiabo a carico della moglie dello stesso Liu Xiaobo, Liu Xia, consentendo a quest'ultima di fornire notizie verificabili circa la propria condizione; a promuovere con i partner dell'Unione europea un'iniziativa per rafforzare il dialogo già esistente tra la stessa Unione europea e la Repubblica Popolare Cinese, al fine di riprendere un confronto con quest'ultima sul rispetto dei diritti umani fondamentali in quel Paese, dalla libertà stampa e di espressione, alla libertà religiosa, alla libertà di associazione politica.

In merito a tale impegno il Ministero degli affari esteri ha trasmesso la seguente nota:

Il Governo italiano segue con la massima attenzione la vicenda di Liu Xiaobo, mantenendo una stretta sinergia con i partners europei per un'azione coordinata dell'Unione Europea nei rapporti con la Cina in tema di diritti umani.

In occasione della cerimonia per la consegna del Premio Nobel per la Pace, svoltasi a Oslo il 10 dicembre scorso, l'Alto Rappresentante dell'Unione Europea Ashton ha esortato il Governo cinese a rilasciare immediatamente il dissidente Liu Xiaobo. A fronte delle forti pressioni cinesi per un boicottaggio della cerimonia, si è adottata a livello comunitario con il determinante contributo italiano una posizione unanime che ha previsto la partecipazione di tutti gli Ambasciatori dei Paesi UE all'evento. L'Unione Europea, con il nostro forte sostegno, aveva peraltro formalizzato già il 25 ottobre scorso, in una dichiarazione in sede di Terza Commissione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la propria preoccupazione per la situazione dello stato di diritto e delle libertà civili in Cina, chiedendo altresì a Pechino di procedere alla liberazione di Liu Xiaobo. Inoltre, la Delegazione UE a Pechino, insieme alle Ambasciate dei Paesi membri, ha organizzato alcune manifestazioni celebrative in concomitanza della giornata internazionale dei diritti umani del 10 dicembre, tra cui un seminario sullo stato di diritto, con la partecipazione di esponenti della società civile cinese.

In merito alle limitazioni alla libertà personale di movimento del coniuge di Liu Xiaobo, signora Liu Xia, la nostra Ambasciata a Pechino mantiene uno stretto raccordo con tutte le Ambasciate UE e di altri Paesi "like-minded" per monitorare la situazione. L'azione si sta svolgendo lungo due binari: da un lato la richiesta di informazioni e spiegazioni alle Autorità cinesi, e dall'altro i tentativi di visita alla stessa Liu Xia, al momento purtroppo preclusi da parte cinese.

Cina e Unione Europea mantengono dal 1995 un dialogo strutturato in materia di diritti umani, con riunioni periodiche a livello di alti funzionari. Si tratta di un'iniziativa positiva che necessita, tuttavia, di un rilancio. Per conseguire un salto di qualità, è attualmente in corso a livello europeo un approfondimento sugli strumenti e sugli indirizzi da adottare. Le nuove linee guida devono mirare a rafforzare il dialogo, focalizzando obiettivi prioritari su cui insistere (fra cui la liberazione dei dissidenti politici e la ratifica della Convenzione Internazionale sui diritti civili e politici) e adottando un approccio più pragmatico, orientato al perseguimento di risultati concreti. La definizione della nuova strategia è oggetto di approfondito esame a livello europeo, nel cui ambito il Governo italiano è impegnato a svolgere attivamente la propria parte, contribuendo alla riflessione sulle modalità più opportune per garantire la difesa dei diritti umani e delle libertà civili e politiche.

L'Italia sostiene con i partner europei la necessità di mantenere una posizione scevra di compromessi sui principi essenziali in tema di diritti umani nel dialogo con la Cina. A fronte di parziali aperture da parte cinese, l'Italia è convinta che occorra promuovere in sede comunitaria modalità nuove di sostegno ai diritti umani, cercando di correggere la percezione cinese di un'impostazione “eurocentrica” o di un'impuntatura condivisa dai soli Paesi “occidentali”.

Il Governo italiano ritiene indispensabile una rapida finalizzazione dell'Accordo di Partenariato e Cooperazione tra Unione Europea e Cina, che, una volta in vigore, consentirà un'accresciuta cooperazione anche nel settore dei diritti umani e delle libertà civili. Il negoziato sta attualmente attraversando una fase di stallo dovuta, fra l'altro, alle difficoltà di individuare una formula di compromesso relativamente alla sezione dedicata ai diritti umani. A fronte delle prevedibili resistenze di Pechino ad assumere obblighi sul tema, l'Unione Europea è fermamente intenzionata a raggiungere una soluzione che preservi i principi fondamentali ed irrinunciabili alla base del nostro approccio e, al contempo, consenta di finalizzare il nuovo accordo, nella convinzione che esso possa assicurare uno sviluppo fondamentale nelle relazioni con Pechino".






Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 gennaio 2011)

230

Note di attuazione pervenute

159

Percentuale

di attuazione

69%



Ministero della difesa


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00078

Risoluzione

conclusiva

Cirielli

Commissione

25/01/2011

IV

Valutazione degli esiti degli interventi per ricostruzione capsulo-legamentosa ai fini dell'accertamento dell'idoneità psicofisica degli aspiranti all'arruolamento nelle Forze armate


La risoluzione conclusiva Cirielli ed altri n. 8/00078, accolta dal Governo ed approvata dalla IV Commissione (Difesa) nella seduta del 23 giugno 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare, anche sulla base delle risultanze dei lavori della commissione scientifica, istituita con decreto del Ministro della difesa, in data 18 marzo 2010, ogni utile iniziativa volta ad assicurare che il rigetto dell'istanza di arruolamento per motivi fisici sia basato su effettive insufficienze funzionali comprovate da adeguati accertamenti sanitari, anche in caso di interventi per ricostruzione capsulo-legamentosa.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione alla risoluzione in oggetto si comunica che il Ministro della difesa ha dato piena attuazione all'impegno contenuto nell'atto di indirizzo parlamentare in argomento, concernente l'adozione di ogni utile iniziativa volta ad assicurare che il rigetto dell'istanza di arruolamento nelle Forze armate per motivi fisici, anche in caso di interventi per ricostruzioni capsulo-legamentosa, sia basato sulle effettive insufficienze funzionali comprovate da adeguati accertamenti sanitari.

Infatti, sulla base della relazione prodotta al termine del primo semestre di lavori dalla Commissione scientifica per la verifica delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare, istituita con decreto del Ministro della difesa in data 18 marzo 2010, il Direttore generale della sanità militare, in data 29 novembre 2010, ha adottato il decreto di modifica della Direttiva tecnica 5 dicembre 2005 in materia di profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 285 del 6 dicembre 2010.

Tra le modifiche introdotte con l'articolo 2, lettere b), c), d) ed e), del citato decreto, con riferimento alla risoluzione in argomento, figurano quelle di seguito riprodotte:

"b) al codice n. 209, in corrispondenza della colonna «Imperfezioni, infermità e condizioni somato-funzionali», le parole:

«Gli esiti di intervento per ricostruzione capsulo-legamentosa delle grandi articolazioni, anche in assenza di instabilità articolare e di disturbi funzionali»;

sono sostituite dalle seguenti:

«Gli esiti di ricostruzione capsulo-legamentosa con ginocchio stabile, senza segni di impegno anatomo funzionale»;

e in corrispondenza della colonna «coefficiente/caratteristica», il coefficiente:

«4 Ls o Li»;

è sostituito dal seguente:

«2 Li»;

c) dopo il codice n. 209, è aggiunto il codice «209-bis», in corrispondenza del quale, nella colonna «Imperfezioni, infermità e condizioni somato-funzionali», sono inserite le parole «Gli esiti di ricostruzione capsulo-legamentosa con ginocchio stabile, senza segni di impegno anatomo funzionale con contemporanea meniscectomia», e nella colonna «coefficiente/caratteristica», è inserito il coefficiente «3 Li»;

d) al codice n. 210, in corrispondenza della colonna «Imperfezioni, infermità e condizioni somato- funzionali», le parole:

«Le meniscopatie e gli esiti di meniscectomia parziale o totale e di exeresi di pliche sinoviali senza limitazioni funzionali»;

sono sostituite dalle seguenti:

«Esiti di meniscectomia selettiva senza instabilità e senza impegno anatomo funzionale»;

e) al codice n. 211, in corrispondenza della colonna «Imperfezioni, infermità e condizioni somato- funzionali», le parole:

«Le meniscopatie e gli esiti di meniscectomia parziale o totale con modeste limitazioni funzionali», sono sostituite dalle seguenti:

«Esiti di meniscectomia selettiva o totale con modesto impegno anatomo funzionale»;

e in corrispondenza della colonna «coefficiente/caratteristica», il coefficiente:

«4 Li»;

è sostituito dal seguente:

«3 Li»”.



Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 gennaio 2011)

143

Note di attuazione pervenute

96

Percentuale

di attuazione

67%


Ministero delle infrastrutture e dei trasporti


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/176

Ordine del giorno

Margiotta

Assemblea

31/01/2011

VIII

Iniziative normative concernenti le funzioni dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture


L'ordine del giorno Margiotta ed altri n. 9/3638/176, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative volte a: istituire un'apposita anagrafe, presso l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, presso la quale tutte le stazioni appaltanti avranno l'obbligo di iscriversi; prevedere che l'Autorità attribuisca un apposito codice per tutti i contratti pubblici, a prescindere dalla procedura di affidamento, dall'importo e dal settore, prima dell'avvio della procedura di affidamento di qualsiasi contratto pubblico di lavori, servizi e forniture; stabilire che le informazioni relative ai singoli contratti dovranno essere correlate in modo univoco con i codici degli strumenti di bilancio e inserite in una banca dati nazionale dei contratti pubblici, istituita presso l'Autorità; imporre l'obbligo della trasparenza e della pubblicità di tutti i dati così acquisiti, anche con la diffusione attraverso un sito web dedicato.

In merito a tale impegno il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha trasmesso la seguente nota:

In ordine alla previsione dell'attribuzione da parte dell'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture di un codice per tutti i contratti pubblici, si evidenzia che ai sensi dell'articolo 19 comma 67 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, è già previsto nel vigente ordinamento un sistema che dispone che la stazione appaltante ai fini dell'affidamento di un contratto avente ad oggetto lavori, servizi e forniture e servizi deve richiedere all'Autorità stessa un codice identificativo della gara, denominato CIG, che dovrà essere riportato negli atti relativi alla procedura di gara e nei successivi atti. Si evidenzia che con l'entrata in vigore della legge 13 agosto 2010, n. 136 recante "il piano straordinario contro le mafie", come modificata dal decreto legge n. 187 del 2010, convertito in legge n. 217 del 2010, ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari sono soggette alla richiesta del CIG tutte 1e fattispecie contrattuali indipendentemente dalla procedura di scelta del contraente e dall'importo del contratto. Si segnala, altresì, che, ai sensi dell'articolo 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, il nostro ordinamento prevede inoltre, il codice unico di progetto (CUP) che identifica e accompagna un progetto d'investimento pubblico, sin dalla sua nascita, in tutte le fasi della sua vita. Il CUP consente di avere un sistema univoco di identificazione dei progetti di investimento pubblico, con il quale è possibile rintracciare i dati dello stesso progetto su tutti i sistemi di monitoraggio. Si precisa che l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, con la Determinazione n. 8 del 18 novembre 2010 e con la Determinazione n. 10 del 22 dicembre 2010, ha fornito indicazioni applicative in merito al tale tematica.

In merito alla previsione di istituire un'apposita anagrafe presso l'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, si evidenzia che, di fatto, attraverso l'attribuzione del CIG, tale anagrafe risulta già costituita.

Infine, in merito all'istituzione presso l'Autorità per la vigilanza di una banca dati nazionale dei contratti pubblici, premesso che la materia è già disciplinata dal codice dei contratti pubblici e dal d.P.R. n. 207 del 2010 oltre che prevista nel cd. "disegno di legge anticorruzione", si evidenzia che i dati acquisiti all'atto della richiesta del CIG vengono già registrati in un sistema informativo monitoraggio gare denominato SIMOG”.





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 gennaio 2011)

390

Note di attuazione pervenute

50

Percentuale

di attuazione

13%



Ministero dell'interno


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3146-A/2

Ordine del giorno

Garagnani

Assemblea

17/01/2011

I

Definizione delle competenze dei consigli comunali per la gestione dell'amministrazione comunale e delle società di gestione dei servizi pubblici locali


L'ordine del giorno Garagnani n. 9/3146-A/2, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 4 marzo 2010, impegnava l'esecutivo a varare gli opportuni interventi, anche di natura normativa, al fine di definire meglio ed ampliare le competenze dei consigli comunali per la gestione dell'amministrazione comunale e delle società di gestione dei servizi pubblici locali.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione all'attuazione dell'ordine del giorno in oggetto indicato, che impegna il Governo a varare gli opportuni interventi, anche di natura normativa, al fine di definire meglio ed ampliare le competenze dei consigli comunali per la gestione dell'amministrazione comunale e delle società di gestione dei servizi pubblici locali, si rappresenta che la normativa vigente ha previsto la facoltà per i consigli comunali e provinciali di istituire commissioni consiliari di indagine, rimettendone la disciplina allo statuto e al regolamento consiliare (art. 48, comma 2, del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali)”.





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 gennaio 2011)

288

Note di attuazione pervenute

137

Percentuale

di attuazione

48%



Ministero del lavoro e delle politiche sociali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/2936-A/260

Ordine del giorno

Damiano

Assemblea

17/01/2011

XI

Incremento degli stanziamenti a sostegno del sistema degli ammortizzatori sociali


L'ordine del giorno Damiano ed altri n. 9/2936-A/260, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 16 dicembre 2009, impegnava l'esecutivo ad adottare misure volte ad incrementare gli stanziamenti necessari a sostenere il sistema degli ammortizzatori sociali, al contempo prevedendo l'estensione in forma universalistica degli strumenti già in vigore, a prescindere dalla forma contrattuale e delle imprese, dalle dimensioni di queste ultime e dalla categoria di appartenenza.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

L'impatto che la crisi internazionale ha avuto sul mercato del lavoro ha comportato l'introduzione di una serie di misure volte alla tutela dei lavoratori sul piano del sostegno al reddito e del reinserimento dei medesimi sul mercato del lavoro.

In merito ai provvedimenti introdotti in funzione anticrisi, la finalità perseguita è stata quella di ampliare il più possibile la platea dei lavoratori da tenere indenni sotto il profilo del sostegno al reddito nel periodo interessato dalla contingente crisi internazionale.

Il sistema degli ammortizzatori sociali è stato, pertanto, ampliato con gli strumenti c.d. in deroga.

Tali misure di sostegno sono, infatti, rivolte a categorie di lavoratori che normalmente sarebbero stati esclusi dal campo di applicazione degli ammortizzatori sociali, ai sensi della legge 223/91, a causa della tipologia di contratto di cui sono titolari, dell'appartenenza settoriale dell'azienda di cui sono dipendenti o della dimensione aziendale.

Nell'ottica propria dell'estensione dell'accesso delle misure di sostegno al reddito nel periodo di crisi collegata alla congiuntura economica negativa, gli ammortizzatori sociali in deroga sono destinati a tutte le tipologie di lavoratori subordinati del settore privato.

La programmazione degli impegni previsti dal Governo per gli anni 2009-2011 è stata confermata con la legge n. 191 del 23 dicembre 2009 (legge finanziaria 2010) mediante la previsione della proroga di tutti gli strumenti di sostegno al reddito individuati e previsti dai precedenti provvedimenti normativi che sono stati emanati a completamento delle tutele già accordate in forza degli ammortizzatori sociali tradizionali”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/113

Ordine del giorno

Damiano

Assemblea

17/01/2011

XI

Decorrenza dei trattamenti pensionistici per coloro i quali abbiano perso involontariamente il posto di lavoro


L'ordine del giorno Damiano ed altri n. 9/3638/113, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, rilevato in premessa che l'articolo 12, comma 5, del decreto-legge n. 78 del 2010 esclude dalla possibilità di usufruire della normativa previgente per i trattamenti pensionistici coloro i quali hanno perduto il posto di lavoro negli ultimi anni a causa della crisi economica, nonché coloro che stanno volontariamente proseguendo il versamento dei contributi previdenziali, impegnava l'esecutivo a monitorare l'attuazione delle disposizioni di cui al citato articolo 12, al fine di valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte a derogare ai previsti limiti.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

E' stata presentata una proposta di emendamento governativo che apporta modifiche all'articolo 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con la legge 30 luglio 2010, n. 122.

In particolare alla lettera a) è stato aggiunto il seguente periodo: "Con riferimento ai lavoratori di cui alle lettere da a) a c) del primo periodo del presente comma, ancorché maturino i requisiti per l'accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2011 e comunque entro il periodo di fruizione delle prestazioni di tutela dei redditi di cui alle medesime lettere, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, nei limiti delle risorse disponibili del Fondo sociale per l'occupazione e la formazione, di cui all'articolo 18, comma 1, lettera a), del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, può disporre, in deroga alla normativa vigente, in via alternativa a quanto previsto al primo periodo, la concessione del prolungamento dell'intervento di tutela del reddito per il periodo di tempo necessario al raggiungimento della decorrenza del trattamento pensionistico sulla base di quanto stabilito dal presente articolo e in ogni caso non superiore al periodo di tempo intercorrente tra la data computata con riferimento alle disposizioni in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici vigenti prima della entrata in vigore del presente decreto e la data della decorrenza del trattamento pensionistico computata sulla base di quanto stabilito dal presente articolo”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/266

Ordine del giorno

Scarpetti

Assemblea

17/01/2011

XI

Approvazione di un piano straordinario di interventi a sostegno dell'autonomia finanziaria delle nuove generazioni


L'ordine del giorno Scarpetti ed altri n. 9/3638/266, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di approvare entro il 31 dicembre 2010 un “Piano straordinario di interventi a sostegno dell'autonomia finanziaria delle nuove generazioni” che preveda il superamento del dualismo del mercato del lavoro, ai fini del pieno accesso dei giovani lavoratori al sistema legale di tutele e protezioni.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, per i profili di competenza, si segnala il progetto "Sviluppodelle prestazioni occasionali di tipo accessorio nell'ambito della promozione dei servizi alla persona e tra i beneficiari di sostegno al reddito, i giovani, i pensionati e per ridurre il rischio "sommerso", affidato a Italia Lavoro, che prevede interventi finalizzati a promuovere e rafforzare le prestazioni occasionali di tipo accessorio (LOA) e l'utilizzo dei voucher sia in funzione di contrasto del lavoro non dichiarato sia a favore delle persone che godono di misure di sostegno al reddito e dei giovani. In particolare, una delle linee del progetto prevede l'implementazione dell'istituto attraverso interventi rivolti a università con lo scopo di implementare l'offerta di tipo informativo e consulenziale sull'utilizzo dell'istituto del lavoro accessorio anche a favore degli studenti”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3725/16

Ordine del giorno

Paladini

Assemblea

17/01/2011

XI

Introduzione di ammortizzatori sociali per il settore marittimo


L'ordine del giorno Paladini ed altri n. 9/3725/16, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 settembre 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative finalizzate a introdurre nel nostro ordinamento adeguate forme di ammortizzatori sociali per il settore marittimo, e segnatamente, a favore del personale del Gruppo Tirrenia interessato dal processo di privatizzazione.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'impatto che la crisi internazionale ha avuto sul mercato del lavoro ha comportato l'introduzione di una serie di misure volte alla tutela dei lavoratori sul piano del sostegno al reddito e del reinserimento dei medesimi sul mercato del lavoro.

In merito ai provvedimenti introdotti in funzione anticrisi, la finalità perseguita è stata quella di ampliare il più possibile la platea dei lavoratori da tenere indenni sotto il profilo del sostegno al reddito nel periodo interessato dalla contingente crisi internazionale.

Il sistema degli ammortizzatori sociali è stato, pertanto, ampliato con gli strumenti cd. in deroga.

Tali misure di sostegno sono, infatti, rivolte a categorie di lavoratori che normalmente sarebbero stati esclusi dal campo di applicazione degli ammortizzatori sociali, ai sensi della legge 223/91, a causa della tipologia di contratto di cui sono titolari, dell'appartenenza settoriale dell'azienda di cui sono dipendenti o della dimensione aziendale.

Nell'ottica propria dell'estensione dell'accesso delle misure di sostegno al reddito nel periodo di crisi collegata alla congiuntura economica negativa, gli ammortizzatori sociali in deroga sono destinati a tutte le tipologie di lavoratori subordinati del settore privato.

Con riferimento alle problematiche occupazionali relative alla categoria di lavoratori indicata nell'ordine del giorno in oggetto si può affermare che i lavoratori del settore marittimo potrebbero essere ammessi agli ammortizzatori sociali in deroga gestiti a livello regionale.

Tuttavia, ove l'intervento riguardi lavoratori dipendenti da unità produttive situate in diverse regioni, l'accordo necessario per l'accesso al trattamento deve essere siglato presso questo Ministero, Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro.

Successivamente, l'istanza dovrà essere trasmessa alla Direzione generale degli ammortizzatori sociali e incentivi all'occupazione la quale la valuta ed effettua l'istruttoria.

Per quanto concerne specificatamente le problematiche occupazionali del personale del Gruppo Tirrenia si riferisce che l'articolo 19 ter del decreto legge 25.09.2009, n. 135, convertito in legge n. 166/2009, al comma 22, ha previsto, nel limite massimo complessivo di spesa di 15 milioni di euro a valere sulle risorse finanziarie destinate agli ammortizzatori in deroga alla vigente normativa, la concessione per dodici mesi di un trattamento CIGS in favore dei lavoratori dipendenti delle società del Gruppo Tirrenia, delle società da queste derivanti e di quelle che dalle stesse acquistano o affittano aziende o rami d'azienda”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3725/21

Ordine del giorno

Cazzola

Assemblea

17/01/2011

XI

Previsione di misure di sostegno al reddito dei lavoratori in caso di fallimento delle procedure di privatizzazione del gruppo Tirrenia

9/3725/31

Ordine del giorno

Bonavitacola


Gli ordini del giorno Cazzola n. 9/3725/21 e Bonavitacola n. 9/3725/31, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 settembre 2010, impegnavano l'esecutivo, in caso di fallimento delle procedure di privatizzazione del gruppo Tirrenia, a valutare l'opportunità di mettere a bando le linee e le attività profittevoli, ferma restando la tutela dei lavoratori impiegati nelle altre linee, mediante l'intervento degli ammortizzatori sociali.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 19 ter del decreto legge 25.09.2009, n. 135, convertito in legge n. 166/2009, ha previsto, al comma 22, nel limite massimo complessivo di spesa di 15 milioni di euro, a valere sulle risorse finanziarie destinate agli ammortizzatori in deroga alla vigente normativa, la concessione per dodici mesi di un trattamento CIGS in favore dei lavoratori dipendenti delle società del Gruppo Tirrena, delle società da queste derivanti e di quelle che dalle stesse acquistano o affittano aziende o rami d'azienda”.





Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 31 gennaio 2011)

426

Note di attuazione pervenute

171

Percentuale

di attuazione

40%


Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate
al
31 gennaio 2011



Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Bonavitacola

Ordine del giorno

9/3725/31

51

On.

Cazzola

Ordine del giorno

9/3725/21

51

On.

Cirielli

Risoluzione

8/00078

42

On.

Damiano

Ordine del giorno

9/2936-A/260

47

On.

Damiano

Ordine del giorno

9/3638/113

48

On.

Garagnani

Ordine del giorno

9/3146-A/2

46

On.

Margiotta

Ordine del giorno

9/3638/176

44

On.

Paladini

Ordine del giorno

9/3725/16

49

On.

Scarpetti

Ordine del giorno

9/3638/266

49

On.

Vernetti

Mozione

1/00487

39



















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri, nonché altri soggetti non governativi, devono trasmettere periodicamente al Parlamento come stabilito dalle vigenti disposizioni legislative.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

In evidenza a gennaio 2011


Nell'ambito delle relazioni annunciate nel mese di gennaio, si segnala l'invio della prima relazione, contenente i dati relativi al secondo semestre 2009 (Doc. CCXXXVII, n. 1), sull'andamento del processo di liberalizzazione dei servizi a terra negli aeroporti civili, ai sensi dell'articolo 50, comma 1, della legge 23 luglio 2009, n. 99. Tale norma prevede che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti presenti alle Camere, con cadenza semestrale, una relazione sul grado di liberalizzazione dei citati servizi, con particolare riferimento: al mercato dei servizi aeroportuali a terra; al miglioramento del servizio di vendita dei biglietti aerei in termini di reperibilità, informazione in tempo reale all’utenza, minori costi per i consumatori; ai rapporti fra scali aeroportuali, trasporti intermodali, infrastrutture di trasporto e territorio; alle misure e ai correttivi concreti adottati per un’effettiva liberalizzazione nel settore, nonché agli ulteriori eventuali provvedimenti volti a garantire un’effettiva concorrenzialità del mercato.

Tra le prime relazioni è inoltre da annoverare quella trasmessa dal Ministro della salute in ottemperanza all'articolo 11, comma 1, della legge 15 marzo 2010, n. 38, sullo stato di attuazione della suddetta legge, con riferimento all'anno 2010, recante “Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” (CCXXXVIII, n. 1). La norma istitutiva dell'obbligo prevede che con la relazione in questione, da presentarsi entro il 31 dicembre di ogni anno, il Ministro riferisca anche in merito alle informazioni e ai dati raccolti con il monitoraggio per le cure palliative e per la terapia del dolore, connesso alle malattie neoplastiche e a patologie croniche e degenerative, attivato presso il Dicastero della salute, ai sensi dell’articolo 9 della suddetta legge n. 38.

Con riferimento al periodo considerato va inoltre evidenziata la trasmissione, ancora da parte del Ministro della salute, della relazione avente ad oggetto la gestione finanziaria dell'Associazione italiana della Croce Rossa, ai sensi dell'articolo 7, comma 1-ter, del decreto-legge 20 settembre 1995, n. 390, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 novembre 1995, n. 490. Tale trasmissione interviene a sanare un ritardo sensibile, considerato che l'obbligo in questione dovrebbe essere adempiuto entro il 31 marzo di ogni anno, mentre l'ultima relazione risaliva al 2005 e conteneva dati riferiti al 2004. Si sottolinea tuttavia che la relazione inviata a gennaio 2011 contiene il rendiconto generale consolidato della Croce Rossa per l'anno 2005, con allegati il rendiconto generale del Comitato centrale della medesima associazione e la relazione sull'attività svolta nella medesima annualità, e quindi non fornisce dati aggiornati.

Un altro ritardo nella trasmissione al Parlamento viene colmato con l'invio, da parte del Ministro per il turismo, ai sensi dell'articolo 30, comma 5, della legge n. 70 del 1975, della relazione sull'attività svolta dall'Ente nazionale italiano per il turismo (ENIT) negli anni 2007 e 2008, con allegati i bilanci di previsione e le relative variazioni, i conti consuntivi e le piante organiche riferite alle medesime annualità, considerato che la precedente trasmissione, riferita ai dati per l'anno 2006, risaliva al mese di settembre 2007. Anche in questo caso, però, i dati pervenuti non riguardano la fase di attività dell'ENIT più recente.

Sempre nell'ambito delle relazioni trasmesse si riscontra l'invio, da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del monitoraggio sui risultati del piano triennale, per gli anni 2007-2009, per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) (Doc. XXVII, n. 27). L'articolo 1, comma 605, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007), ha previsto che per meglio qualificare il ruolo e l'attività dell'amministrazione scolastica attraverso misure e investimenti, anche di carattere strutturale, che consentano il razionale utilizzo della spesa e diano maggiore efficacia ed efficienza al sistema dell'istruzione, con uno o più decreti del Ministro della pubblica istruzione siano adottati una serie di interventi concernenti, tra l'altro (lettera c), la definizione di un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente e di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA), per complessive 30.000 unità. La norma dispone che, contestualmente all'applicazione del piano triennale, il Ministro della pubblica istruzione realizzi un'attività di monitoraggio sui cui risultati, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge, riferire alle competenti Commissioni parlamentari. L'invio della relazione contenente l'esito del monitoraggio, stante la natura una tantum dell'obbligo previsto, ne determina la conclusione.

Tra le relazioni conclusive di obblighi devono essere considerate anche quelle, trasmesse dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali (ai sensi dell'articolo 30, comma 5, della legge n. 70 del 1975), concernenti l'attività svolta negli anni 2009 e 2010, il bilancio di previsione e la consistenza dell'organico per le medesime annualità, nonché i bilanci consuntivi per gli anni 2008 e 2009 dell'Ente nazionale di assistenza e previdenza per i pittori e gli scultori, i musicisti, gli scrittori e gli autori drammatici (ENAP-PSMSAD) e dell’Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA): i due enti richiamati, infatti, sono stati soppressi con l'articolo 7 del decreto legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

Tra gli adempimenti da evidenziare vi è poi la relazione con i dati relativi all'anno 2010, trasmessa dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas, sull'attività di vigilanza svolta ai fini del rispetto del divieto di traslazione dell'onere della maggiorazione di imposta sui prezzi al consumo nel settore energetico e sugli effetti delle disposizioni di cui al comma 16, dell'articolo 81, del decreto-legge n. 112 del 2008 (Doc. XXVII, n. 26). L'articolo 81, comma 18, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133) ha infatti previsto la trasmissione di una relazione una tantum entro il 31 dicembre 2008. Pertanto, l'obbligo si sarebbe concluso con l'invio della relazione annunciata l'8 gennaio 2009 (Doc. XXVII n. 4). Tuttavia, l'Autorità ha successivamente inviato un'ulteriore relazione, aggiornata al 2009, (Doc. XXVII n. 18), nonché quella di cui si dà conto.

Sul versante dell'individuazione di nuovi obblighi, si rileva che l'articolo 34, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235, ha introdotto nel decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, l'articolo 50-bis, con cui si dispone che, in relazione ai nuovi scenari di rischio, alla crescente complessità dell'attività istituzionale, caratterizzata da un intenso utilizzo della tecnologia dell'informazione, le pubbliche amministrazioni predispongano piani di emergenza in grado di assicurare la continuità delle operazioni indispensabili per il servizio e il ritorno alla normale operatività e che il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione assicuri l'omogeneità delle soluzioni di continuità operativa definite dalle diverse Amministrazioni e ne informi “con cadenza almeno annuale” il Parlamento.


Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1°- 31 gennaio 2011


Relazioni governative


Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 186/1982,

art. 31, co. primo

Stato della giustizia amministrativa e incarichi conferiti a norma dell'articolo 29, comma 3, della legge n. 186 del 1982

(Trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al 2009, Doc. LXI, n. 3)

II Giustizia

V Bilancio

17/1/2011



Ministero degli affari esteri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 344/1991,

art. 9, co. unico

Stato di attuazione della legge 26 dicembre 1981, n. 763, recante provvedimenti in favore dei profughi italiani

(Dati relativi al 2009, Doc. CVI, n. 2)

III Affari esteri

10/1/2011

L. 374/1997,

art. 9, co. 2*

Stato di attuazione della legge recante “Norme per la messa al bando delle mine antipersona”

(Trasmessa dal ministro degli affari esteri per la parte di propria competenza)

(Dati relativi al 2009, Doc. CLXXXII, n. 3)

III Affari esteri

IV Difesa

X Attività produttive

10/1/2011

*La norma istitutiva dell'obbligo prevede che la relazione sia presentata congiuntamente dai ministri degli affari esteri, della difesa e dell'industria (ora sviluppo economico). Le amministrazioni della difesa e dello sviluppo economico hanno tuttavia comunicato al Servizio per il controllo parlamentare di non avere elementi da fornire per quanto attiene ai profili di propria competenza.

L. 368/1989,

art. 2, co. 1,

lett. d)

Valutazioni del Consiglio generale degli italiani all’estero (CGIE)

(Dati relativi al 2009 con proiezione triennale per il periodo dal 2010 al 2012, Doc. CXLIX, n. 2)

III Affari esteri

19/1/2011

L. 401/1990,

art. 3, co. 1,

lett. g)

Attività svolta per la riforma degli istituti italiani di cultura e interventi per la promozione della cultura e della lingua italiane all'estero

(Dati relativi al 2009, corredati dal rapporto della Commissione nazionale per la promozione della cultura italiana riferito alla medesima annualità, Doc. LXXX, n. 3)

III Affari esteri

VII Cultura

19/1/2011


Ministero per i beni e le attività culturali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 352/1997,

art. 10, co. 8

Attività della Società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo - ARCUS Spa

(Dati relativi al 2009, Doc. CLXVI, n. 2)

VII Cultura

11/1/2011


Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 448/1998,

art. 13, co. 1

Operazioni di cessione e cartolarizzazione dei crediti contributivi dell'INPS

(Dati aggiornati al 15 aprile 2010, Doc. CXIV, n. 3)

V Bilancio

XI Lavoro

19/1/2011


Ministero della giustizia

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 575/1965,

art. 2-duodecies,

co. 4

Consistenza, destinazione e utilizzo dei beni sequestrati o confiscati e stato dei procedimenti di sequestro e confisca

(Predisposta dal Ministero della giustizia e trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento)

(Dati aggiornati al 30 ottobre 2010, Doc. CLIV, n. 5)

II Giustizia

11/1/2011

L. 404/1977,

art. 10, co. unico

Stato di attuazione del programma di edilizia penitenziaria

(Dati relativi al 2010, Doc. CXVI, n. 3)

II Giustizia

11/1/2011



Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 99/2009,

art. 50, co. 1

Andamento del processo di liberalizzazione dei servizi a terra negli aeroporti civili

(Dati relativi al II semestre 2009, Doc. CCXXXVII, n. 1)

(PRIMA RELAZIONE)

IX Trasporti

11/1/2011



Ministero dell'interno

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 8/1991,

art. 16, co. 1

Programmi di protezione, loro efficacia e modalità generali di applicazione per coloro che collaborano con la giustizia

(Dati relativi al II semestre 2009, Doc. XCI, n. 6)

II Giustizia

10/1/2011

L. 244/2007,

art. 3, co. 68

Stato della spesa, efficacia nell'allocazione delle risorse e grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta

(Dati relativi al 2009, Doc. CCVIII, n. 32)

I Affari costituzionali

V Bilancio

10/1/2011


Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 296/2006,

art. 1, co. 605,

lett. c)

Monitoraggio sui risultati del piano triennale, per gli anni 2007-2009, per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA)

(Dati relativi al triennio 2007-2009, Doc. XXVII, n. 27)

(UNA TANTUM)

VII Cultura

XI Lavoro

10/1/2011



Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 68/1999,

art. 21, co. 1

Stato di attuazione della legge n. 68 del 1999, recante norme per il diritto al lavoro dei disabili

(Dati relativi al biennio 2008-2009, Doc. CLXXVIII, n. 2)

XI Lavoro

12/1/2011

L. 70/1975,

art. 30, co. 5,

Tab. I

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Istituto nazionale previdenza sociale – INPS

(Dati relativi all'attività svolta negli anni 2009 e 2010 con allegati i bilanci consuntivi per gli anni 2008 e 2009, i bilanci di previsione per l'anno 2009 e 2010 e le relative piante organiche)

XI Lavoro

31/1/2011

L. 70/1975,

art. 30, co. 5,

Tab. I

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Istituto nazionale assicurazione contro gli infortuni sul lavoro – INAIL

(Dati relativi all'attività svolta negli anni 2009 e 2010 con allegati i bilanci consuntivi per gli anni 2008 e 2009, i bilanci di previsione per l'anno 2009 e 2010 e le relative piante organiche)

XI Lavoro

31/1/2011

L. 70/1975,

art. 30, co. 5,

Tab. I

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Istituto nazionale previdenza dipendenti amministrazione pubblica – INPDAP

(Dati relativi all'attività svolta negli anni 2009 e 2010 con allegati i bilanci consuntivi per gli anni 2008 e 2009, i bilanci di previsione per l'anno 2009 e 2010 e le relative piante organiche)

XI Lavoro

31/1/2011

L. 70/1975,

art. 30, co. 5,

Tab. I

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Ente nazionale previdenza assistenza lavoratori spettacolo – ENPALS

(Dati relativi all'attività svolta negli anni 2009 e 2010 con allegati i bilanci consuntivi per gli anni 2008 e 2009, i bilanci di previsione per l'anno 2009 e 2010 e le relative piante organiche)

XI Lavoro

31/1/2011

L. 70/1975,

art. 30, co. 5

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell'organico dell'Ente nazionale di assistenza e previdenza per i pittori e gli scultori, i musicisti, gli scrittori e gli autori drammatici – ENAPPSMSAD*

(Dati relativi all'attività svolta negli anni 2009 e 2010 con allegati i bilanci consuntivi per gli anni 2008 e 2009, i bilanci di previsione per l'anno 2009 e 2010 e le relative piante organiche)

XI Lavoro

31/1/2011

*L'Ente è stato soppresso dall'articolo 7, comma 16, del decreto legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010. Pertanto l'obbligo si è concluso con la trasmissione della relazione contenente i dati sull'attività svolta fino all'intervenuta soppressione.

L. 70/1975,

art. 30, co. 5

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Istituto di previdenza per il settore marittimo – IPSEMA*

(Dati relativi all'attività svolta negli anni 2009 e 2010 con allegati i bilanci consuntivi per gli anni 2008 e 2009, i bilanci di previsione per l'anno 2009 e 2010 e le relative piante organiche)

XI Lavoro

31/1/2011

*L'Istituto è stato soppresso dall'articolo 7, comma 1, del decreto legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010. Pertanto l'obbligo si è concluso con la trasmissione della relazione contenente i dati sull'attività svolta fino all'intervenuta soppressione.


Ministero della salute

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 125/2001,

art. 8, co. 1

Interventi realizzati ai sensi della legge n. 125 del 2001, in materia di alcool e di problemi alcolcorrelati

(Dati relativi al 2008 e 2009 corredata da aggiornamenti riferiti al 2010, Doc. CC, n. 3)

XII Affari sociali

10/1/2011

L. 123/2005,

art. 6, co. 1

Celiachia

(Dati relativi al 2009, Doc. CCX, n. 3)

XII Affari sociali

12/1/2011

D.L. 390/1995,

art. 7, co. 1-ter

Gestione finanziaria dell’Associazione Italiana della Croce Rossa

(Dati relativi al rendiconto generale consolidato della CRI relativo all'anno 2005, con allegati il rendiconto generale del Comitato centrale della medesima associazione e la relazione sulle attività svolte riferiti alla medesima annualità)

XII Affari sociali

19/1/2011

L. 38/2010,

art. 11, co. 1

Stato di attuazione della legge n. 38 del 2010 recante "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore"

(Dati relativi all'anno 2010, Doc. CCXXXVIII, n. 1)

(PRIMA RELAZIONE)

XII Affari sociali

26/1/2011


Ministro per il turismo

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 70/1975,

art. 30, co. 5,

Tab. III

Attività svolta, bilancio di previsione e consistenza dell’organico dell’Ente nazionale italiano per il turismo – ENIT

(Dati relativi all'attività svolta negli anni 2007 e 2008 con allegati i bilanci di previsione e le relative variazioni, i conti consuntivi e le piante organiche riferite alla medesima annualità)

X Attività produttive

24/1/2011



Relazioni non governative


Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente regione Friuli Venezia Giulia

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi all'anno 2010)

VI Finanze

10/1/2011

DL. 112/2008,

art. 81, co. 18*

Autorità per l'energia elettrica e il gas

Attività di vigilanza svolta dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas ai fini del rispetto del divieto di traslazione dell'onere della maggiorazione di imposta sui prezzi al consumo nel settore energetico e sugli effetti delle disposizioni di cui al comma 16, dell'articolo 81, del decreto-legge n. 112 del 2008

(Dati relativi all'anno 2010, Doc. XXVII, n. 26)*

X Attività produttive

10/1/2011

*Si ricorda che la disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che l’Autorità per l’energia elettrica e il gas presenti, entro il 31 dicembre 2008, una relazione al Parlamento sugli effetti delle disposizioni di cui al comma 16 dell'articolo 81 del decreto-legge n. 112 del 2008. Ai sensi di tale disposizione è stato trasmesso, in data 30 dicembre 2008, il Doc. XXVII, n. 4. L'Autorità ha peraltro ritenuto di reiterare la trasmissione di una relazione sugli stessi profili anche negli anni successivi, inviando, per l'anno 2009, il Doc. XXVII, n. 18, e per l'anno 2010 il Doc. XXVII, n. 26.

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Umbria

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi all'anno 2010)

VI Finanze

26/1/2011





Nuove relazioni previste da fonti normative (*)



Relazioni governative


Fonte

Ministero competente

Oggetto

D.Lgs 82/2005, art. 50-bis,

co. 2*


Pubblica amministrazione e innovazione

Soluzioni di continuità operativa definite dalle Amministrazioni pubbliche

*L'articolo 50-bis è stato introdotto dall'art. 34, co. 2, del D.Lgs 235/2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 gennaio 2011, n. 6, S.O.



(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino



Relazioni non governative


nessuna




1Articolo 1, comma 1: Il presente regolamento è emanato in attuazione dell’articolo 26 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e dell’articolo 2, comma 634, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, come da ultimo modificati dall’articolo 17 del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102 e dall’articolo 10 -bis del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, al fine di conseguire gli obiettivi di riduzione del complesso della spesa di funzionamento dell’Istituto nazionale di statistica, di incremento dell’efficienza e della qualità dei servizi e della conoscenza della realtà economica e sociale del Paese, nonché di rafforzamento della funzione statistica. Comma 2: Salvo quanto diversamente previsto dal presente regolamento, sono confermate l’organizzazione e le funzioni di cui al decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, e successive modifiche ed integrazioni. Articolo 2, comma 1: L’ISTAT - Istituto nazionale di statistica, ente pubblico dotato di autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile, svolge la propria attività secondo i principi di indipendenza scientifica, imparzialità, obiettività, affidabilità, qualità e riservatezza dell’informazione statistica dettati a livello europeo ed internazionale. (...).

2Tali membri sarebbero dovuti infatti essere portati da due a quattro, più il presidente, dall'articolo 1, comma 15, della citata legge 23 agosto 2004, n. 239, riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia. Anteriormente alla data di entrata in vigore della suddetta norma, l'organo collegiale era previsto essere costituito dal presidente e da due membri ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge istitutiva dell'Autorità, la n. 481 del 14 novembre 1995. Peraltro gli altri due membri, che si sarebbero dovuti aggiungere a quelli che erano allora già in carica entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge n. 239/2004, non sono mai stati nominati. E siccome uno dei due componenti originari, Fabio Pistella, si era già dimesso nel luglio 2004, l'Autorità è rimasta fino ad al febbraio 2011 composta solo dal presidente Ortis e dal componente Fanelli.

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.

*Le mozioni e le risoluzioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell’Assemblea o delle Commissioni.