Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Controllo Parlamentare | ||
Titolo: | L'attività di controllo parlamentare n. 7/XVI FEBBRAIO 2009 | ||
Serie: | L'attività di controllo parlamentare Numero: 7 Progressivo: 2009 | ||
Data: | 28/02/2009 | ||
Descrittori: |
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Notiziario mensile
Numero 7/XVI
FEBBRAIO 2009
L’attività di controllo
parlamentare
MONITORAGGIO DI:
NOMINE GOVERNATIVE
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO
RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI
a cura del Servizio per il Controllo parlamentare
INDICE
NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI E SOCIETA’
a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di gennaio 2009
b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di gennaio 2009 o previste in scadenza entro il 31 marzo 2009
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO
Note pervenute nel periodo 1°-31 gennaio 2009 in attuazione di atti di indirizzo
Ministero dell’economia e delle finanze
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali
RELAZIONI AL PARLAMENTOE ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE
Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo1°- 31 gennaio 2009
Nuove relazioni previste da fonti normative
Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.
A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché dalla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.
La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli istituti ed enti pubblici, uno dei temi di grande interesse per il mondo politico. Il Servizio per il controllo parlamentare, a questo proposito, ha iniziato ad estendere il monitoraggio delle nomine governative al di là dei confini stabiliti dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che riguarda le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici. Infatti, in considerazione della grande importanza che hanno nell’economia nazionale grandi società privatizzate, in cui lo Stato però mantiene, tramite il Ministero dell’economia e delle finanze, importanti quote di partecipazione e spesso di controllo, conservando quindi un sostanziale potere di scelta degli amministratori, il Servizio ne monitora le nomine per darne conto nella pubblicazione, in una apposita sottosezione (la terza della prima sezione).
Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione.
Si tratta pertanto delle nomine effettuate a seguito di proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.
Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nel periodo immediatamente successivo.
La sottosezione c), come anticipato all’inizio, riguarda le principali cariche in scadenza (comprendendo anche quelle intanto già rinnovate) sempre nel periodo preso in esame, in importanti società partecipate dal Ministero dell’economia e delle finanze, che esulano quindi dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978. Anche in questo caso, si forniscono, oltre ai dati sulle cariche, notizie essenziali sulle società e le loro attività.
La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici o privatizzati tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 (e che da allora è cresciuta estendendo, come si diceva, il proprio monitoraggio a nuovi campi d’azione) dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.
Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Tali segnalazioni sono elencate nel paragrafo “I nostri solleciti”.
Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.
Le informazioni riportate sono tratte dalle tre banche dati (una per ognuno dei settori a cui si riferiscono le tre sezioni del notiziario) sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.
NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI E SOCIETA’
La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, relativa al controllo parlamentare sulle nomine, nel mese di gennaio 2009, indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti, comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri ed evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 31 marzo 2009 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nuove nomine effettuate o scadute in società partecipate dal Ministero dell’economia e delle finanze, o in enti pubblici non ricompresi nel campo della citata legge n. 14/1978, entro il 31 marzo 2009, con l’indicazione dei titolari, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e di eventuale rinnovo se già avvenuto.
In evidenza a gennaio 2009
La pubblicazione “l’attività di controllo parlamentare” si apre, come di consueto, con la sezione riguardante le nomine governative negli enti, monitorando il mese di gennaio 2009, con una proiezione previsionale sulle cariche in scadenza fino al 31 marzo 2009. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno conto sia delle cariche rinnovate nel mese di gennaio 2009, sia di quelle da rinnovare entro la fine di marzo 2009, nei campi degli enti pubblici e di alcune importanti società partecipate o controllate dal Ministero dell’economia e delle finanze. Per semplificare la lettura e la comprensione dei dati, essi vengono riportati interpolando le parti discorsive alle relative tabelle.
-Con lettera del 16 gennaio 2009 il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla nomina di Giuseppe Stanghini a componente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP, di cui recentemente sono stati nominati il nuovo presidente e altri due componenti.
Si rileva che nel corso delle scorse legislature il Governo non aveva richiesto il parere parlamentare previsto ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978 sulle nomine dei componenti della commissione, limitandosi a richiedere il parere per la nomina dei presidenti e a comunicare le nomine dei componenti ai sensi dell’articolo 9 della legge n. 14/1978.
-A seguito dei pareri favorevoli espressi ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14/1978 dalle competenti Commissioni parlamentari, sono stati nominati i presidenti delle Autorità portuali di Palermo e Napoli, rispettivamente, Antonio Bevilacqua e Luciano Dassatti.
-Le Commissioni Difesa delle Camere hanno espresso parere favorevole sulla proposta di nomina di Giovanni Tricomi a presidente dell’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia UNUCI. Tricomi, scaduto dall’incarico di vicepresidente dell’ente il 5 dicembre 2008, svolge già le funzioni presidenziali dall’aprile 2008 a seguito delle dimissioni del precedente presidente Giuseppe Richero.
- Il 2 gennaio 2009 sono stati sono stati ricostituiti i Consigli di indirizzo e vigilanza dell’Istituto nazionale della previdenza sociale INPS, dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica INPDAP, dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL, dell’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, dell’Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA, nomine di cui si attende la trasmissione della relativa comunicazione al Parlamento ai sensi dell’articolo 9 della L. n. 14/1978.
- Nel periodo considerato le Commissioni competenti hanno espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina relative ai nuovi presidenti degli enti parco nazionali della Sila e del Cilento e Vallo di Diano, rispettivamente: Sonia Ferrari e Amilcare Troiano.
- Le Commissioni Cultura e Istruzione pubblica delle Camere hanno espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina dei quattro componenti di designazione governativa del consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale per il dramma antico INDA.
- Le stesse commissioni hanno attualmente all’esame la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Giuliano Amato a presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa.
- Il Ministro dello sviluppo economico ha comunicato il rinnovo del consiglio di amministrazione della Stazione sperimentale per la seta,con lettera del 29 gennaio 2009.
- Si anticipa che il 4 febbraio 2009 sono stati nuovamente prorogati i mandati dei commissari straordinaridell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica; anche di queste nomine si attende la prescritta comunicazione al Parlamento.
- Si anticipa inoltre che all’inizio di febbraio 2009 il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha nominato Antonio Granara nuovo commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna al posto di Giampiero Pinna.
- L’8 febbraio 2009 è scaduto il mandato del presidente dell’Autorità portuale di Ancona, Giovanni Montanari.
- Inoltre, nel mese di marzo 2009, scadranno i mandati dei Commissari straordinari dell’Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dell’Ente italiano montagna EIM e dei principali enti previdenziali vigilati dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, oltre a quello del commissario liquidatore dell’Autorità portuale di Trapani.
Per l’approfondimento sulle nomine e le scadenze nei singoli enti e società, si rinvia alle relative note.
Si anticipa che il Consiglio dei ministri del 6 febbraio 2009 ha approvato, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, due regolamenti riguardanti lo statuto e l’organizzazione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie,istituita sulla base dell'articolo 4 del D.Lgs. 10 agosto 2007, n. 162 di recepimento della direttiva 2004/49/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, sulla sicurezza delle ferrovie comunitarie. L'ANSF è un organismo indipendente dagli altri operatori nel campo del trasporto ferroviario e riunisce una serie di competenze in materia di sicurezza finora esercitate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, attraverso la Direzione generale del trasporto ferroviario e da Rete ferroviaria italiana S.p.A..
L’agenzia è vigilata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e opera affinché siano mantenuti e migliorati i prescritti livelli di sicurezza, che ci sia equità di trattamento per tutti i soggetti interessati ai trasporti ferroviari e che si contribuisca all’armonizzazione delle norme di sicurezza nazionali e internazionali, favorendo l’integrazione della rete ferroviaria Europea.
L'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie è ancora in fase di costituzione e il proprio direttore, Alberto Chiovelli, è stato nominato con D.P.R. del 14 febbraio 2008.
STATO DEL “TAGLIA-ENTI” ALL’INIZIO DI FEBBRAIO 2009
Una particolare menzione, per i suoi effetti sulle nomine oggetto del controllo parlamentare, merita la procedura attualmente in corso, volta ad una riduzione del numero degli enti pubblici, su cui si continua, anche nel presente numero della pubblicazione, a fornire aggiornamenti.
-L’inizio della fase più recente della proceduta in esame può essere ricondotto alla legge 24 dicembre 2007, n. 244, finanziaria per il 2008, nel cui allegato A, secondo il dettato del comma 636 dell’articolo 2, erano elencati 11 enti destinati ad essere soppressi alla scadenza del termine di 180 giorni dall’entrata in vigore della legge, cioè entro il 29 giugno 2008, se non fossero stati oggetto di interventi di razionalizzazione con l’adozione di appositi regolamenti (che non risultano essere stati adottati).
- Successivamente, il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, all’articolo 26 (taglia-enti) stabiliva, al comma 1, che: gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, nonché quelli di cui al comma 636 dell’art. 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, con esclusione degli ordini professionali e le loro federazioni, delle federazioni sportive e degli enti non inclusi nell’elenco ISTAT pubblicato in attuazione del comma 5 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, nonché degli enti parco e degli enti di ricerca sono soppressi al sessantesimo giorno dalla data di entrata in vigore del presente decreto legge [quindi entro il 24 agosto 2008], ad eccezione di quelli confermati con decreto dei Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e per la semplificazione normativa, da emanarsi entro 40 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto [quindi entro il 4 agosto 2008], e di quelli le cui funzioni sono attribuite, con lo stesso decreto, ad organi diversi dal Ministero che riveste competenza primaria nella materia. Le funzioni da questi esercitate sono attribuite all’amministrazione vigilante e le risorse finanziarie ed umane sono trasferite a quest’ultima, che vi succede a titolo universale in ogni rapporto, anche controverso. Nel caso in cui gli enti da sopprimere sono sottoposti alla vigilanza di più Ministeri, le funzioni vengono attribuite al Ministero che riveste competenza primaria nella materia. Nei successivi novanta giorni i Ministri vigilanti comunicano ai Ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione e per la semplificazione normativa gli enti che risultano soppressi ai sensi del presente articolo. Nel secondo comma inoltre, si disponeva tra l’altro che: sono, altresì, soppressi tutti gli altri enti pubblici non economici di dotazione organica superiore a quella di cui al comma 1 che, alla scadenza del 31 dicembre 2008 non sono stati individuati dalle rispettive amministrazioni al fine della loro conferma, riordino o trasformazione ai sensi del comma 634 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244. A decorrere dalla stessa data, le relative funzioni sono trasferite al Ministero vigilante.Agli 11 enti contenuti nell’allegato A della finanziaria per il 2008, il decreto in oggetto ne aggiungeva poi altri 3.
- Nella legge di conversione del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, la n. 133 del 6 agosto 2008, all’articolo 26 (taglia-enti), venivano apportate significative modifiche. I primi commi infatti stabiliscono che: 1. Gli enti pubblici non economici con una dotazione organica inferiore alle 50 unità, con esclusione degli ordini professionali e le loro federazioni, delle federazioni sportive e degli enti non inclusi nell'elenco ISTAT pubblicato in attuazione del comma 5 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, degli enti la cui funzione consiste nella conservazione e nella trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni, anche con riferimento alle leggi 20 luglio 2000, n. 211, istitutiva della Giornata della memoria e 30 marzo 2004, n. 92, istitutiva del Giorno del ricordo, nonché delle Autorità portuali, degli enti parco e degli enti di ricerca, sono soppressi al novantesimo giorno dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto[e cioè al 20 novembre 2008, essendo la legge in questione entrata in vigore il 22 agosto 2008] ad eccezione di quelli confermati con decreto dei Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e per la semplificazione normativa, da emanarsi entro il predetto termine [in proposito si veda infra il decreto interministeriale del 19 novembre 2008]. Sono, altresì, soppressi tutti gli enti pubblici non economici, per i quali, alla scadenza del 31 marzo 2009, non siano stati emanati i regolamenti di riordino ai sensi del comma 634 dell'articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Nei successivi novanta giorni i Ministri vigilanti comunicano ai Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e per la semplificazione normativa gli enti che risultano soppressi ai sensi del presente comma. 2. (...). 3. Il comma 636 dell'articolo 2 e l'allegato A della legge 24 dicembre 2007, n. 244 [che, si ricorda, conteneva il citato elenco degli 11 enti da sopprimere nel caso, peraltro verificatosi, in cui non fossero stati riordinati entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge finanziaria per il 2008, la cui abrogazione riporta questi 11 enti alla disciplina generale di cui al comma 1 dell’articolo 26 della legge di conversione], nonché i commi da 580 a 585 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, [che disponevano l’istituzione dell’Agenzia per la formazione dei dirigenti e dipendenti delle amministrazioni pubbliche – Scuola nazionale della pubblica amministrazione] sono abrogati. 4. All'alinea del comma 634 del medesimo articolo 2 della predetta legge n. 244 del 2007 sono apportate le seguenti modificazioni: a) le parole «Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione» sono sostituite dalle seguenti: «Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, del Ministro per la semplificazione normativa»; b) le parole «amministrative pubbliche statali» sono sostituite dalle seguenti: «pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa,»; c) le parole «termine di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2008». (...). La suddetta scadenza è stata prorogata al 31 marzo 2009 dall’art. 4 comma 1 del D.L. 30 dicembre 2008 n. 207 recante: proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie urgenti e ne è prevista un’ulteriore proroga al 30 giugno 2009 secondo la legge di conversione attualmente all’esame del Parlamento (si veda infra).
Riassumendo, il primo comma dell’articolo 26 della L. n. 133/2008 stabilisce che vengano soppressi gli enti pubblici non economici con dotazione organica inferiore alle 50 unità a partire dal novantesimo giorno dopo il 22 agosto 2008, data dell’entrata in vigore della legge di conversione in oggetto, e quindi al 20 novembre 2008, a parte gli enti eventualmente confermati da decreti dei ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e per la semplificazione normativa (in proposito si veda più avanti il decreto del 19 novembre 2008). Non saranno comunque oggetto di questa soppressione gli ordini professionali e le loro federazioni, le federazioni sportive, le autorità portuali, gli enti parco, gli enti di ricerca, gli enti preposti alla conservazione e alla trasmissione della memoria della Resistenza e delle deportazioni e quelli non compresi nell’elenco che l’ISTAT pubblica annualmente ai sensi dell’articolo 1, comma 5, della legge L. 30 dicembre 2004, n. 311 (finanziaria per il 2005), che riguarda le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato. Importante punto di riferimento stabilito dalla norma in esame, era quello della data del 31 marzo 2009 come limite oltre il quale scatterà la soppressione per quegli enti pubblici non economici che non siano stati riordinati con i regolamenti di cui al summenzionato articolo 2, comma 634, della L. 244/2007 (finanziaria per il 2008).Altro limite temporale stabilito nella norma era quello dei novanta giorni successivi alle scadenze di cui sopra, affinché i ministri vigilanti comunichino ai ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione e per la semplificazione normativa, quali siano gli enti, tra quelli di loro competenza, da ritenersi soppressi. Nel comma 2 si stabilisce che le funzioni precedentemente esercitate dagli enti soppressi passino ai ministeri vigilanti non, come previsto dalla finanziaria per il 2008, tramite appositi atti regolamentari o amministrativi, ma direttamente ex lege. Rilevante è inoltre il divieto di rinnovo o proroga dei preesistenti rapporti di lavoro determinato da parte dei ministeri che subentrino agli enti soppressi. Inoltre l’elenco degli 11 enti che avrebbero dovuto essere soppressi se non riordinati entro 180 giorni dall’entrata in vigore della finanziaria per il 2008, contenuto nell’allegato A della suddetta legge, e citato in precedenza, viene abrogato dal comma 3 della legge di conversione in esame, equiparando quindi la sorte di questi 11 enti a quella degli altri dello stesso tipo; lo stesso comma, inoltre, dispone l’abrogazione dell’articolo 1, commi da 580 a 585, che prevedevano l’istituzione e la disciplina dell’Agenzia per la formazione dei dirigenti e dipendenti delle amministrazioni pubbliche – Scuola nazionale della pubblica amministrazione.
Da ultimo, tra quelli qui esaminati, il quarto comma dell’articolo in esame ha modificato il citato articolo 2, comma 634, della finanziaria per il 2008, sostituendo alle vecchie le nuove denominazioni dei ministeri interessati a predisporre i prescritti regolamenti di riordino o trasformazione degli enti pubblici, aggiungendo agli enti in questione strutture pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa e portando al 31 dicembre 2008 il termine affinché fossero adottati i suddetti regolamenti di riordino. Tale termine,come già anticipato, è stato poi prorogato dall’articolo 4, comma 1, del D.L. 30 dicembre 2008, n. 207, al 31 marzo 2009. Inoltre l’articolo 4, comma 1, della proposta di legge di conversione del suddetto decreto-legge, approvata dal Senato l’11 febbraio 2009 e attualmente all’esame della Camera, reca una nuova proroga di tale termine al 30 giugno 2009.
- Con decreto interministeriale del 19 novembre 2008 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e del Ministro per la semplificazione normativa, sono stati confermati i seguenti enti pubblici non economici:
-Si rileva infine che l’A.S. n. 1195 Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia (A.C. 1441-ter-A, approvato dalla Camera dei deputati il 4 novembre 2008, trasmesso al Senato della Repubblica il 7 novembre 2008 e, alla data dell’11 febbraio 2009, in corso di esame presso la 10° Commissione industria, commercio e turismo), ai commi da 2 a 4 dell’articolo 28, Progetti di innovazione industriale e misure per il riordino del sistema delle stazioni sperimentali per l'industria, reca una delega al Governo per il riordino delle stazioni sperimentali per l’industria e per la soppressione di un altro ente vigilato dal Ministero dello sviluppo economico, l’Istituto nazionale delle conserve alimentari INCA.
L’articolo 19 destina all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale ISPRA (istituito con l’articolo 28 della citata legge n. 133/2008) i capitoli di bilancio precedentemente destinati all'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici APAT, all'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare ICRAM e all'Istituto nazionale per la fauna selvatica INFS, confluiti in esso.
L'articolo 20 istituisce, sotto la vigilanza del Ministro dello sviluppo economico, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, ente di diritto pubblico dedicato alla ricerca, alla innovazione tecnologica e alla prestazione di servizi avanzati nei settori dell'energia, con particolare riguardo al settore nucleare e dello sviluppo economico sostenibile. L'Agenzia viene a sostituire, mantenendo la stessa sigla, l'Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente ENEA, svolgendo le proprie funzioni con le risorse finanziarie strumentali e di personale dell’ENEA, che viene soppresso contestualmente all’insediamento dei commissari nominati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge in oggetto.
Con l’articolo 29 del provvedimento viene costituito in ente pubblico strumentale al Ministero dello sviluppo economico l'Istituto per la promozione industriale, delegando il Governo ad emanare un apposito decreto legislativo di riordino.
a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della
L. n. 14/1978 nel mese di gennaio 2009
In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.
In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi sia invalsa la prassi di non attivare queste procedure.
La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.
Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.
Per quanto riguarda le nomine che il governo comunica al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.
Qualora lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare, ulteriori rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.
Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, (convertito con L. 15/7/1994, n. 444), sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Istituto nazionale della previdenza sociale INPS |
Componente del Consiglio di indirizzo e vigilanza:
Guido Abbadessa, Rita Cavaterra, Gian Paolo Patta, Donatello Bertozzi, Moreno Gori, Giuseppe Galli, Rocco Carannante, Salvatore Bosco, Giovanni Magliaro, Nicola Maria Cavallaro, Cosimo Nesci, Gaetano Bartoli, Giorgio Usai, Maria Magri, Marco Perotti, Mario Chiaccherarelli, Alessandro Vecchietti, Guido Lazzarelli, Francesco Taddei, Mario Bussoni, Carlo Marignani, Carlo Falco, Fiorito Leo e Enrico Amadei |
Si attende la comunicazione delle nomine al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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2/1/2009 |
D.P.C.M. su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali (12 su designazione delle organizzazioni dei lavoratori e 12 su designazione dei datori di lavoro) |
Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’ amministrazione pubblica INPDAP |
Componente del Consiglio di indirizzo e vigilanza:
Sandro Ruggini, Stefano De Caro, Giuseppe Soricaro, Carlo Borio, Franco Porrari, Mario Assogna, Giuseppe Caronia, Enrico Matteo Ponti, Saverio Lolaico, Sebastiano Callipo, Corrado Mannucci, Carlo Lima, Antonello Turturiello, Silvio Fedrigotti, Clò Forte, Vincenzo Lodovisi, Daniela Ruffino, Franco Perasso, Alberto Ferrari, Domenico Comegna, Filippo Mazzotti, Jair Lorenco, Alessandro Bacci e Salvatore La Rosa |
Si attende la comunicazione delle nomine al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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2/1/2009 |
D.P.C.M. su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali (12 in rappresentanza dei lavoratori dipendenti, 2 designati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, 2 designati dall’Unione province italiane, 1 designato dall’ANCI, 1 designato dalla Confservizi, 3 in rappresentanza del Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali, 2 in rappresentanza del Ministero dell’economia e delle finanze e 1 in rappresentanza del Ministero dell’interno)
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Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL |
Componente del Consiglio di indirizzo e vigilanza:
Giovanni Vinay, Giuseppe Turudda, Luisa Benedettini, Francesco Rampi, Vittorio Panizza, Giovanni Serpilli, Pierluigi Bruschi, Francesco Lotito, Carlo Piccirilli, Domenico Scopelliti, Achille Massenti, Mario Guida, Elio Schettino, Isidoro Marino, Giuseppe Pagliuca, Fabio Pontrandolfi, Ugo Russo, Carlo Pasqua, Roberto Caponi, Enzo Pierangioli, Luciano Bertozzi, Romano Magrini, Riccardo Giovane, Sergio Bonetti e Franco Bettoni
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Si attende la comunicazione delle nomine al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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2/1/2009 |
D.P.C.M. su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali (12 in rappresentanza dei lavoratori dipendenti, 8 in rappresentanza dei datori di lavoro, 4 in rappresentanza dei lavoratori autonomi e 1 in rappresentanza dell’Associa-zione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) |
Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS |
Componente del Consiglio di indirizzo e vigilanza:
Teresa Maria Di Salvo, Marina Porro, Bruno Nardo, Flavio Tomei, Leonardo Grosso, Gianfranco Serioli, Roberto Giovannini, Nicola Santangelo, Francesco Adriano De Micheli, Silvio Moretti, Michele Giura e Mario Macalli |
Si attende la comunicazione delle nomine al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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2/1/2009 |
D.P.C.M. su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali (6 in rappresentanza dei lavoratori e 6 in rappresentanza dei datori di lavoro) |
Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA |
Componente del Consiglio di indirizzo e vigilanza:
Roberto Scotti, Giovanni Guerisoli, Beniamino Leone, Angelo Patimo, Mario Squittino, Guido Majrone, Gennaro Fiore, Giuseppe Lombardi, Tommaso Pacchelli, Luca Sisto, Giuseppe Ravera e Ervio Dobosz |
Si attende la comunicazione delle nomine al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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2/1/2009 |
D.P.C.M. su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali (6 in rappresentanza dei lavoratori e 6 in rappresentanza dei datori di lavoro) |
A conclusione dell’istruttoria volta a individuare le organizzazioni maggiormente rappresentative dei lavoratori dipendenti e dei datori di lavoro, e viste le designazioni da essi effettuate, con D.P.C.M. adottati su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali in data 2 gennaio 2009, sono stati ricostituiti i Consigli di indirizzo e vigilanza dei principali enti previdenziali vigilati dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, scaduti il 28 luglio 2008. Si tratta dei Civ dell’Istituto nazionale della previdenza sociale INPS, dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica INPDAP, dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL, dell’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, dell’Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA (enti commissariati l’11 settembre 2008). Si attende la trasmissione della relativa comunicazione al Parlamento ai sensi dell’articolo 9 della L. n. 14/1978.
Inoltre, come anticipato nello scorso numero della presente pubblicazione, il 14 gennaio 2009 erano state annunciate alla Camera le comunicazioni trasmesse, con lettera dell’8 gennaio 2009, dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, relative ai decreti interministeriali adottati dallo stesso ministro di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, il 20 novembre 2008, con cui ai commissari straordinari: Antonio Mastrapasqua dell’Istituto nazionale della previdenza sociale INPS, Marco Fabio Sartori dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL, Paolo Crescimbeni dell’Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica INPDAP, Antonio Parlato dell’Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA e Amalia Ghisani dell’Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, vista la necessità di procedere ad un'istruttoria supplementare ai fini della corretta ponderazione dei parametri di rappresentatività delle organizzazioni sindacali per la ricostituzione dei Consigli di indirizzo e vigilanza degli istituti, erano state conferite le competenze spettanti ai consigli stessi, scaduti, come si diceva, lo scorso mese di luglio 2008. Tali competenze erano state loro conferite non oltre la data del 31 dicembre 2008.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Stazione sperimentale per l’industria delle pelli e delle materie concianti SSIP |
Componente del consiglio di amministrazione:
Nicola Andreanini
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Nomina comunicata al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 5/1/2009 |
13/12/2008
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D.M. del Ministro dello sviluppo economico, in rappresentanza: 1 dello stesso Ministro, 1 del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, 1 del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, e 6 degli industriali del settore |
Con D.M. del 13 dicembre 2008, trasmesso dal Ministro per lo sviluppo economico con lettera del 19 dicembre 2008 e annunciato alla Camera il 5 gennaio 2009, Nicola Andreanini è stato nominato componente del Consiglio di amministrazione della Stazione sperimentale per l’industria delle pelli e delle materie concianti in Napoli, come rappresentante del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in sostituzione di Damiano Ciurli, dimessosi il 16 maggio 2006.
Le Stazioni sperimentali per l'industria sono enti pubblici economici di ricerca sottoposti alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico, disciplinati dal D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 540, (integrato e modificato dal D.Lgs. 23 febbraio 2001, n. 71), Riordino delle stazioni sperimentali per l'industria, a norma dell'articolo 11 della L. 15 marzo 1997, n. 59 (pubblicato nella G. U. 9 febbraio 2000, n. 32), che all’art. 2 ne specifica la natura giuridica e le funzioni, consistenti principalmente in: a) attività di ricerca industriale e attività di sviluppo precompetitiva; b) attività di certificazione di prodotti o di processi produttivi; c) analisi e controlli; d) consulenza alle imprese, alle pubbliche amministrazioni ed enti pubblici; e) attività di documentazione, divulgazione, promozione della qualità e supporto alla formazione negli specifici settori produttivi, anche al fine di consentire la crescita occupazionale qualificata; f) partecipazione all'attività di normazione tecnica; g) attività ad esse affidate dallo Stato, dalle Regioni, nonché quelle derivanti da convenzioni internazionali. L’articolo 3 riconosce alle stazioni potestà statutaria, ed è appunto lo statuto dei singoli enti che, ai sensi dell’articolo 4, determina: a) la composizione del Consiglio di amministrazione in numero non superiore a diciotto componenti, nonché le rappresentanze in seno al Consiglio medesimo, stabilendo in due terzi il numero dei componenti di provenienza imprenditoriale ed in un terzo i componenti in rappresentanza delle amministrazioni e degli enti locali; b) le funzioni ed i poteri degli organi della stazione sperimentale.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale della Sila |
Presidente:
Sonia Ferrari |
Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 dalle commissioni VIII Ambiente (Camera) e 13° Territorio, ambiente e beni ambientali (Senato) il 28/1/2009 |
(procedura di nomina in corso) |
D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare d'intesa con la regione |
Il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 23 dicembre 2008, annunciata alla Camera e assegnata all’VIII Commissione ambiente il 12 gennaio 2009, ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Sonia Ferrari a presidente dell’Ente parco nazionale della Sila, su cui le competenti commissioni parlamentari si sono espresse favorevolmente il successivo 28 gennaio. Alla data dell’11 febbraio 2009 la procedura di nomina risultava ancora in corso. Il parco in questione è da tempo commissariato e attualmente affidato al commissario Silvio Vetrano, sulla scadenza del cui mandato si veda infra nella sottosezione b).
Gli enti parco nazionali sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni interessate e previa espressione del parere da parte delle competenti Commissioni delle Camere.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano |
Presidente:
Amilcare Troiano |
In corso d’esame presso la Commissione VIII Ambiente (Camera); parere favorevole espresso dalla 13° Commissione Territorio, ambiente e beni ambientali (Senato) il 4/2/2009 ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 |
(procedura di nomina in corso) |
D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare d'intesa con la regione |
Con lettera del 20 gennaio 2009, annunciata alla Camera il 27 gennaio 2009, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha trasmesso, ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978, la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Amilcare Troiano a presidente dell’Ente parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, su cui è stata acquisita la prescritta intesa con la Regione Campania il 19 gennaio 2009, ai sensi dell’art. 9, comma 3 della L. n. 394/1991. All’11 febbraio 2009 la procedura di nomina risultava ancora in corso, non essendo ancora scaduto il termine per l’espressione del parere presso l’VIII Commissione della Camera (la 13° commissione del Senato ha espresso il parere il 4 febbraio 2009). Si ricorda che il precedente presidente dell’ente parco in questione, Domenico De Masi, nominato con D.M. del 15 gennaio 2008, si era dimesso il 15 luglio 2008.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia UNUCI |
Presidente:
Giovanni Tricomi |
Parere favorevole espresso ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 dalla Commissione IV Difesa (Camera) il 28/1/2009 e dalla Commissione 4°(Senato) il 20/1/2009 |
(procedura di nomina in corso) |
D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della difesa |
Il Consiglio dei ministri del 18 dicembre 2008, su proposta del Ministro della difesa, aveva avviato la procedura per la nomina di Giovanni Tricomi a presidente dell’Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia UNUCI. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento, con lettera del 19 dicembre 2008, annunciata alla Camera il 12 gennaio 2009, trasmetteva la relativa richiesta di parere parlamentare su cui, il 20 e il 28 gennaio 2009, le competenti Commissioni delle Camere hanno espresso parere favorevole. All’11 febbraio 2009 la procedura di nomina risultava ancora in corso.
Tricomi, scaduto dal mandato di vicepresidente il 5 dicembre 2008, svolgeva le funzioni di presidente dell’ente da quando, il 24 aprile 2008, il precedente presidente Giuseppe Richero (che era stato nominato per un quinquennio con D.P.R. del 13 febbraio 2007, conformemente al parere favorevole espresso dalla Commissione difesa della Camera il 13 dicembre 2006, mentre la corrispondente Commissione del Senato non si era espressa) si era dimesso.
Si ricorda che l’UNUCI è uno degli enti confermati, ai sensi dell’articolo 26, comma 1, del D.L. n. 112/2008, convertito dalla legge n. 133/2008 (cosiddetto “taglia-enti” cfr. supra), dal citato decreto interministeriale del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione e per la semplificazione normativa del 19 novembre 2008.
L’Unione nazionale ufficiali in congedo d'Italia UNUCI, ente istituito con R.D.L. 9 dicembre 1926, n. 2352, convertito con legge 12 febbraio 1928, n. 261, riordinato con la legge 24 dicembre 1928, n. 3242 e successive modificazioni e attualmente regolato dallo statuto approvato con D.P.R. 11 luglio 1981 n. 735, è l'associazione degli ufficiali che hanno appartenuto, con qualsiasi grado, alle Forze armate e ai Corpi armati dello Stato italiano.
L’UNUCI provvede, a norma dello statuto, a tutelare il prestigio degli ufficiali in congedo, a mantenerne vivo l'attaccamento alle Forze armate e ai corpi di appartenenza, ad aggiornare la preparazione professionale degli iscritti, curandone la cultura, l'addestramento e l'attività fisica e sportiva, a mantenere saldi i vincoli fra gli ufficiali in congedo e quelli in servizio, a rappresentare ai competenti organi gli interessi degli iscritti e a concorrere a richieste di collaborazione in materia di rappresentanza militare degli ufficiali delle categorie in congedo nel quadro della legge 11 luglio 1978, n. 382. Le Commissioni difesa delle Camere si esprimono, sempre ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978, sulle richieste di parere parlamentare relative alle proposte di nomina del presidente (che viene poi nominato con D.P.R.) e dei tre vicepresidenti (che vengono poi nominati con D.M. del Ministro della difesa) che durano in carica cinque anni e possono essere riconfermati.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare |
Data nomina |
Procedura di nomina |
Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP |
Componente della commissione:
Giuseppe Stanghini
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In corso di esame presso la Commissione XI Lavoro (Camera); parere favorevole espresso dalla11° Commissione Lavoro (Senato) il 28/1/2009 ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978
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(procedura di nomina in corso) |
D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze |
Il Consiglio dei ministri del 16 gennaio 2009, su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ha avviato la procedura per la nomina di Giuseppe Stanghini a componente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione COVIP. Con lettera dello stesso giorno il Ministro per i rapporti con il Parlamento trasmetteva la relativa richiesta di parere parlamentare, a cui è seguito il parere favorevole della Commissione lavoro del Senato il 28 gennaio 2009. Alla data del 12 febbraio 2009 la Commissione lavoro della Camera non aveva ancora espresso il parere in oggetto e la procedura di nomina non si era ancora conclusa.
Si ricorda che con D.P.R. del 3 dicembre 2008, previa deliberazione del Consiglio dei ministri del 28 novembre 2008, era stato nominato il nuovo presidente, Antonio Finocchiaro, ed era stato rinnovato l’incarico di un componente, Eligio Boni, della Commissione. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento aveva trasmesso le richieste di parere parlamentare sulle relative proposte di nomina con lettere del 3 novembre 2008, a seguito della deliberazione, adottata su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, con cui il Consiglio dei ministri del 31 ottobre 2008 ne aveva avviato le procedure. Antonio Finocchiaro ha sostituito il precedente presidente Luigi Scimia, che era stato nominato per 4 anni, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni lavoro di Camera e Senato, rispettivamente il 7 luglio e il 30 giugno 2004, con D.P.R. 14 luglio 2004. Eligio Boni è stato invece riconfermato nel suo incarico commissariale scaduto il 16 settembre 2008; Boni era stato nominato una prima volta il 10 novembre 2003 per un breve periodo in sostituzione del commissario Alfredo Rizzi, e poi per un quadriennio intero, il 16 settembre 2004. Su entrambe le proposte di nomina in oggetto, le competenti Commissioni delle Camere hanno espresso parere favorevole nelle sedute del 19 novembre 2008.
Non si è invece concluso l’iter di nomina di un altro componente della commissione, Luigi Simeone, sulla cui proposta di nomina, trasmessa alle Camere dal Ministro per i rapporti con il Parlamento con lettera del 4 agosto 2008 per sostituire Fabio Ortolani dimessosi all’inizio di luglio del 2008, la Commissione lavoro della Camera aveva espresso parere favorevole il 2 ottobre 2008, mentre la Commissione lavoro e previdenza sociale del Senato non si era espressa in merito.
Si ricorda inoltre che il Consiglio dei ministri del 25 luglio 2008 aveva deliberato, su proposta del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, la nomina di Giancarlo Morcaldo a componente della COVIP, nomina poi perfezionata con D.P.R. del 4 agosto 2008, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle competenti Commissioni parlamentari. Morcaldo ha sostituito Federica Seganti, scaduta dall’incarico il 10 novembre 2007.
Per quanto riguarda la durata dell’incarico dell’altro commissario, Bruno Mangiatordi, la sua conferma fu effettuata con D.P.R. del 18 settembre 2006, senza richiesta di parere parlamentare. Mangiatordi era stato inizialmente nominato in sostituzione di Daniele Pace l’11 maggio 2001, per il periodo residuale del mandato di questi (che non aveva concluso il suo quadriennio) e poi per un mandato completo il 4 marzo 2002. Nel D.P.R. di nomina del 18 settembre 2006 veniva specificato che la durata di questo ulteriore mandato sarebbe stata tale da permettere a Mangiatordi di raggiungere gli otto anni complessivi a partire dalla prima nomina, venendo quindi a scadenza l’11 maggio 2009.
Si evidenzia che in passato, e fino al termine della scorsa legislatura, nella prassi il parere parlamentare era stato richiesto dal Governo solo sulle proposte di nomina dei presidenti della commissione, mentre le nomine dei commissari venivano solo comunicate al Parlamento con la procedura prevista dall’art. 9 della L. n. 14/1978.
Riguardo alla procedura di nomina dei componenti della COVIP (istituita con l’art. 16 del D.Lgs. n. 124 del 21 aprile 1993, sostituito dall’art. 13 della L. 8 agosto 1995, n. 335), il comma 3 dell’articolo 18 del D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, recante disciplina delle forme pensionistiche complementari, stabilisce che: la COVIP è composta da un presidente e da quattro membri, scelti tra persone dotate di riconosciuta competenza e specifica professionalità nelle materie di pertinenza della stessa e di indiscussa moralità e indipendenza, nominati ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14, con la procedura di cui all'articolo 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400 [che a sua volta stabilisce che: le nomine alla presidenza di enti, istituti o aziende di carattere nazionale, di competenza dell'amministrazione statale, fatta eccezione per le nomine relative agli enti pubblici creditizi, sono effettuate con decreto del Presidente della Repubblica emanato su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri adottata su proposta del ministro competente. Resta ferma la vigente disciplina in ordine all'acquisizione del parere delle competenti Commissioni parlamentari]; la deliberazione del Consiglio dei ministri è adottata su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali [oggi: del lavoro, della salute e delle politiche sociali], di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il presidente e i commissari durano in carica quattro anni e possono essere confermati una sola volta.(...)
Inoltre i primi due commi del suddetto articolo 18 del D.Lgs. n. 252/2005, stabiliscono che: 1. Il Ministero del lavoro [della salute] e delle politiche sociali vigila sulla COVIP ed esercita l’attività di alta vigilanza sul settore della previdenza complementare, mediante l'adozione, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, di direttive generali alla COVIP, volte a determinare le linee di indirizzo in materia di previdenza complementare. 2. La COVIP è istituita con lo scopo di perseguire la trasparenza e la correttezza dei comportamenti e la sana e prudente gestione delle forme pensionistiche complementari, avendo riguardo alla tutela degli iscritti e dei beneficiari e al buon funzionamento del sistema di previdenza complementare. La COVIP ha personalità giuridica di diritto pubblico.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare |
Data nomina |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Palermo |
Presidente
Antonio Bevilacqua |
Parere favorevole espresso ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 dalle Commissioni IX Trasporti (Camera) e 8° Lavori pubblici, comunicazioni (Senato), il 22/1/2009 |
D.M. 29/1/2009 notificato il 2/2/2009 |
D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio |
Antonio Bevilacqua è stato nominato presidente dell’Autorità portuale di Palermo, per un secondo mandato, con D.M. 29 gennaio 2009, notificato il 2 febbraio 2009. Il primo mandato presidenziale di Bevilacqua era scaduto il 7 ottobre 2008 e il 21 novembre 2008 erano scaduti anche i 45 giorni di prorogatio (previsti dal D.L. 16 maggio 1994, n. 293, convertito con L. 15 luglio 1994, n. 444, sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi) ed egli era stato nominato, l’11 dicembre 2008, commissario straordinario dell’autorità in questione, nelle more della sua riconferma a presidente. Intanto, il 5 dicembre 2008, il Presidente della Giunta regionale siciliana aveva manifestato, ai sensi dell’articolo 8 della L. n. 84/1994, l’intesa sul nominativo di Bevilacqua per un nuovo mandato come presidente dell’autorità. Sulla relativa proposta di nomina, trasmessa dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con lettera dell’11 dicembre 2008, e annunciata alla Camera l’8 gennaio 2009, le commissioni parlamentari competenti avevano espresso parere favorevole il 22 gennaio 2009.
L'autorità portuale ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L’art. 8 della legge del 28 gennaio 1994, n. 84, stabiliva che i presidenti di questi enti fossero nominati dall’allora Ministro dei trasporti e della navigazione, oggi Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, d'intesa con la regione, nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio. La citata legge istitutiva n. 84/1994, assegna all'autorità portuale compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali, manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni dell'ambito portuale e mantenimento dei fondali del porto, nonché affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale. Hanno particolare rilievo competenze specifiche come le autorizzazioni alle imprese portuali, la vigilanza sull'applicazione delle tariffe, la concessione delle aree demaniali e delle banchine comprese nell'ambito portuale e l'adozione del piano regolatore portuale.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Napoli |
Presidente
Luciano Dassatti |
Parere favorevole espresso ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 dalle Commissioni IX Trasporti (Camera) e 8° Lavori pubblici, comunicazioni (Senato), il 22/1/2009 |
D.M. 29/1/2009, notificato il 4/2/2009 |
D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio |
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha nominato, con decreto del 29 gennaio 2009, notificato il 4 febbraio 2009, la nomina di Luciano Dassatti a presidente dell’Autorità portuale di Napoli, conformemente ai pareri espressi dalle competenti Commissioni parlamentari il 22 gennaio 2009. Si ricorda che il 10 dicembre 2008 lo stesso Ministro aveva nominato Dassatti commissario straordinario dell’autorità portuale, a seguito delle dimissioni, presentate il 4 dicembre 2008, dal presidente Francesco Nerli.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Fondazione Istituto nazionale per il dramma antico INDA |
Componenti del consiglio di amministrazione:
Enza Signorelli Pupillo, Monica Centanni, Pietrangelo Buttafuoco e Antonino Portoghesi |
Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 dalla Commissione VII Cultura (Camera) il 4/2/2009 e dalla Commissione 7° Istruzione pubblica (Senato) l’11 febbraio 2009
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(procedura di nomina in corso) |
D.M. del Ministro per i beni e le attività culturali: 3 designati dallo stesso e 1 dal Ministro dell’istruzione, università e ricerca. (Gli altri saranno designati da: 1 dalla Regione Sicilia, 1 dalla Provincia di Siracusa e 1 dalla Conferenza Stato-Regioni) |
Si anticipa che all’inizio di febbraio 2009 le competenti Commissioni parlamentari hanno espresso parere favorevole sulla proposta di nomina, trasmessa nel dicembre 2008 dal Ministro per i beni e le attività culturali, a componenti del consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale per il dramma antico INDA, di: Enza Signorelli Pupillo, Monica Centanni, Pietrangelo Buttafuoco e Antonino Portoghesi.
Il mandato del precedente Cda dell’istituto era scaduto il 27 settembre 2008.
L’istituto, già ente pubblico disciplinato dalla legge 20 marzo 1975, n. 70, è stato trasformato in fondazione dal D.Lgs. 29 gennaio 1998 n. 20, acquisendo personalità giuridica di diritto privato. L’INDA ha la finalità di coordinare a livello nazionale, anche mediante accordi con gli enti locali, l'attività teatrale presso i teatri greco-romani, promuovendo la rappresentazione del teatro classico greco e latino, nonché altre attività culturali ed artistiche ad esso relative, e quella di promuovere, anche in coordinamento con le università, lo studio dei testi teatrali della classicità greca e latina. L’istituto è stato riordinato dal D.lgs. 22 gennaio 2004 che ha modificato ed integrato il D.lgs. n. 20 del 1998 ed è presieduto dal Sindaco di Siracusa.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Istituto dell'Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa IEI |
Presidente: Giuliano Amato |
Richiesta di parere ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 in corso di esame presso le Commissioni VII Cultura (Camera) e 7° Istruzione pubblica (Senato) |
(procedura di nomina in corso) |
D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente del Consiglio |
Con lettera del 29 gennaio 2009, annunciata alle Camere lo stesso giorno, il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Giuliano Amato a presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani Spa. Il secondo mandato di Francesco Paolo Casavola come presidente dell’istituto (era infatti stato confermato nell’incarico con D.P.R. del 21 maggio 2003, conformemente ai pareri espressi dalle Commissioni cultura e istruzione delle Camere) era scaduto il 21 maggio 2008.
Il 29 aprile 2008, l’assemblea dei soci, in occasione dell’approvazione del bilancio 2007, aveva provveduto al rinnovo del consiglio di amministrazione dell’istituto per il triennio 2008 - 2010, nominando Francesco Paolo Casavola (riconfermato quindi come consigliere), Paolo Annunziato, Gian Mario Anselmi, Roberto Artoni, Pierluigi Ciocca, Marcello De Cecco, Lamberto Gabrielli, Cesare Geronzi, Fabrizio Gianni, Ademaro Lanzara, Claudio Petruccioli, Giovanni Puglisi, Francesco Tatò e Giuseppe Vacca.
L’articolo 2 dello statuto, riguardante le sue finalità istituzionali, specifica che: l’istituto ha per oggetto la compilazione, l'aggiornamento, la pubblicazione e la diffusione della Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti iniziata dall'Istituto Giovanni Treccani, e delle opere che possano comunque derivarne, o si richiamino alla sua esperienza, in specie per gli sviluppi della cultura umanistica e scientifica, nonché per esigenze educative, di ricerca e di servizio sociale. L’istituto fu fondato a Roma il 18 febbraio 1925 e ne fu nominato primo direttore scientifico Giovanni Gentile. Con R.D.L. 24 giugno 1933 n. 669, convertito in L. 11 gennaio 1934, n. 68, si ordinava l'istituto che poi nel 1983 è stato trasformato in società per azioni. Il modello di organizzazione, gestione e controllo dell’istituto è stato adottato dal Cda, ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 e successive modificazioni, con delibera del 7 dicembre 2006.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
Stazione sperimentale per la seta SSS |
Componenti del consiglio di amministrazione:
Ambrogio Scotti, Eugenio Tettamanti, Ettore Vismara, Stefano Botto Poala, Paolo De Ponti, Marco Galimberti, Gaudenzia Bellassai e Luca Ronzoni |
Nomine comunicate dal Ministro dello sviluppo economico ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978, con lettera del 29/1/2009, annunciata alla Camera il 2/2/2009 |
D.M. del 29/1/2009 |
D.M. del Ministro dello sviluppo economico, in rappresentanza: 1 dello stesso Ministero, 1 della Regione Lombardia, 6 degli industriali del settore e 1 del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (attualmente non ancora designato) |
Con lettera del 29 gennaio 2009, annunciata alla Camera il 2 febbraio 2009, il Ministro dello sviluppo economico ha comunicato al Parlamento il rinnovo per un quadriennio del consiglio di amministrazione della Stazione sperimentale per la seta in Milano SSS. Il precedente consiglio era scaduto ed entrato in prorogatio il 20 dicembre 2008, essendo stato nominato, sempre per un quadriennio, con D.M. del 20 dicembre 2004 (e integrato nella composizione con D.M. del 7 marzo 2008).
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare
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Data nomina |
Procedura di nomina |
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Agenzia nazionale per lo sviluppo dell' autonomia scolastica (fusione dell’Istituto nazionale di documentazione per l’innovazione e la ricerca educativa INDIRE con gli istituti regionali ricerca educativa IRRE) |
Commissari straordinari:
Onorato Grassi, Flaminio Galli e Leopolda Boschetti |
Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
4/2/2009 |
D.P.C.M. su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca |
Si anticipa che con D.P.C.M. del 4 febbraio 2009 sono stati prorogati, fino al 30 giugno 2009 e, comunque, fino alla costituzione degli organi, i mandati dei tre commissari straordinari dell’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, in carica dal 10 gennaio 2007, e successivamente prorogati con D.P.C.M. dell’11 giugno, del 13 novembre 2007 e del 18 aprile 2008, pubblicati sulla Gazzetta ufficiale ma non comunicati al Parlamento benché previsto dall’art. 9 della L. n. 14/1978. Come riportato nello scorso numero della presente pubblicazione, la precedente proroga degli incarichi in questione era scaduta il 31 dicembre 2008.
L’agenzia è stata istituita ai sensi dei commi 610 e 611 della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007) e subentra all’Istituto nazionale di documentazione per l’innovazione e la ricerca educativa INDIRE e agli istituti regionali di ricerca educativa IRRE. La norma dispone che allo scopo di sostenere l’autonomia delle istituzioni scolastiche nella dimensione dell’Unione europea ed i processi di innovazione e di ricerca educativa nelle medesime istituzioni, nonché per favorirne l’interazione con il territorio, è istituita presso il Ministero della pubblica istruzione, […] l’Agenzia [...], avente sede a Firenze, articolata, anche a livello periferico, in nuclei allocati presso gli uffici scolastici regionali ed in raccordo con questi ultimi, con le seguenti funzioni: a) ricerca educativa e consulenza pedagogico - didattica; b) formazione e aggiornamento del personale della scuola; c) attivazione di servizi di documentazione pedagogica, didattica e di ricerca e sperimentazione; d) partecipazione alle iniziative internazionali nelle materie di competenza; e) collaborazione alla realizzazione delle misure di sistema nazionali in materia di istruzione per gli adulti e di istruzione e formazione tecnica superiore; f) collaborazione con le regioni e gli enti locali.
b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di gennaio 2009
o previste in scadenza entro il 31 marzo 2009
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna |
Commissario straordinario:
Giampiero Pinna |
Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
2/2/2009 |
D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare |
Il 2 febbraio 2009 è scaduta l’ultima proroga annuale dell’incarico di Gianpiero Pinna a commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, effettuata dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con decreto del 4 febbraio 2008, con decorrenza 3 febbraio 2008. Pinna era stato nominato inizialmente il 2 febbraio 2007, nelle more del processo di ridefinizione della normativa di riferimento dell’ente.
Si anticipa che il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 2 febbraio 2009, ha comunicato al Parlamento la nomina di Antonio Granara a nuovo commissario straordinario del parco in questione, per sei mesi, a decorrere dalla scadenza del mandato del precedente commissario Pinna, non essendo ancora concluso il procedimento per la ridefinizione dell’assetto normativo dell’ente e comunque fino alla ricostituzione degli organi dello stesso.
Il Parco è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA.
Il decreto del 9 marzo 2004, recante lo statuto dell’ente, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 67 del 20 marzo 2004, serie generale, all’art. 1 stabilisce che: per la gestione del Parco (...) riconosciuto dall'UNESCO, è costituito il Consorzio di cui all'art. 114, comma 10, prima parte, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 ed all'art. 4 del decreto ministeriale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 16 ottobre 2001, prot. DEC/SCN/999, adottato d'intesa con la regione autonoma della Sardegna. Il Consorzio e' assimilato agli enti di cui alla legge 9 maggio 1989, n. 168 (...). [e] ha personalità giuridica di diritto pubblico, autonomia ordinamentale, normativa, amministrativa e finanziaria ed è sottoposto alla vigilanza dei Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio, per i beni e le attività culturali, delle attività produttive, dell'istruzione, dell'università e della ricerca e della regione autonoma della Sardegna. (...). L’art. 2 stabilisce che il Consorzio ha sede presso l'ufficio di presidenza che è stabilito nel territorio del comune di Iglesias (...). L’art. 4 definisce i valori da tutelare: nell'ambito dei territori e dei siti del Parco, il Consorzio, nel rispetto dei presupposti che hanno consentito di ottenere il riconoscimento dell'UNESCO, persegue la tutela dei seguenti valori: a) il contesto geologico-strutturale (...); b) l'insieme delle testimonianze storiche e culturali dell'attività mineraria (...).
L’art. 5. stabilisce le finalità dell’ente: Il Consorzio allo scopo di promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio geominerario così come individuato nel precedente art. 4, ha il compito, (...) di perseguire le seguenti finalità: a) recuperare e conservare (...) le strutture minerarie e i siti geologici (...); b) recuperare e conservare e gestire in strutture museali e archivistiche il patrimonio di archeologia industriale e quello documentale (...) della storia e della cultura mineraria; c) proteggere e conservare gli habitat e il paesaggio culturale generato dall'attività mineraria (...); d) proteggere e conservare le zone di interesse archeologico e i valori antropici delle attività umane connesse all'espletamento delle attività minerarie; e) promuovere e sostenere attività educative, ricreative, sportive e artistico-culturali (...); f) promuovere, sostenere e sviluppare (...) attività di formazione e di ricerca scientifica e tecnologica nei settori delle georisorse, dei materiali innovativi, dell'ambiente e delle fonti energetiche alternative (...); g) collaborare con gli enti locali e con le istituzioni competenti (...). L’art. 15 disciplina gli organi del Consorzio del Parco, e cioè: a) il presidente del Parco; b) il consiglio direttivo del Parco; c) la comunità del Parco; d) il collegio dei revisori dei conti. E' organo di gestione del Consorzio del Parco il direttore del Parco (...). E' organo consultivo del Consorzio del Parco il comitato tecnico-scientifico.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Ancona |
Presidente:
Giovanni Montanari |
Richiesta di parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978 |
8/2/2009 |
D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio |
L’8 febbraio 2009 è scaduto l’incarico del presidente dell’Autorità portuale di Ancona, Giovanni Montanari, che era stato nominato con D.M. 28 gennaio 2005, notificato l'8 febbraio 2005, ed è iniziato il periodo di quarantacinque giorni di prorogatio, previsti dal D.L. 16 maggio 1994, n. 293, convertito con L. 15 luglio 1994, n. 444.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga |
Commissario straordinario:
Giandonato Morra |
Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
1/3/2009 (e comunque non oltre la nomina degli organi di gestione) |
D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare |
Con decreto del 29 dicembre 2008, comunicato al Parlamento dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con lettera del 20 gennaio 2009, annunciata alla Camera il 27 gennaio 2009, Giandonato Morra è stato confermato commissario straordinario dell’Ente parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, per ulteriori due mesi, dal 2 gennaio al 1° marzo 2009 e comunque non oltre la nomina del presidente.
Si ricorda che con lettera del 23 luglio 2008, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare aveva comunicato al Parlamento, ai sensi dell’art. 9 della L. 14/1978, la nomina effettuata con D.M. del 16 luglio 2008, per due mesi dal 2 luglio al 1° settembre 2008, del nuovo commissario straordinario dell’ente parco in questione, Giandonato Morra, in sostituzione del precedente commissarioStefano Allavena, che era stato a sua volta nominato il 2 marzo 2007, e più volte prorogato nell’incarico, da ultimo con D.M. del 22 aprile 2008.
Con ulteriori lettere del 19 settembre 2008 e del 7 novembre 2008, il suddetto Ministro aveva poi comunicato proroghe di due mesi, rispettivamente dal 2 settembre al 1° novembre 2008, e dal 1° novembre 2008 al 1° gennaio 2009, dell’incarico commissariale di Morra.
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Ente parco nazionale della Sila |
Commissario straordinario:
Silvio Vetrano |
Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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12/3/2009 (e comunque non oltre la nomina degli organi di gestione) |
D.M. del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare |
Il 12 marzo 2009, salvo nuove proroghe o la nomina degli organi di gestione dell’ente parco, scadrà il mandato del commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Sila, Silvio Vetrano; intatti l’ultima proroga trimestrale in ordine di tempo del suo mandato è stata comunicata al Parlamento dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 1° dicembre 2008, annunciata alla Camera l’11 dicembre 2008, nelle more dell’individuazione del nominativo cui affidare l’incarico di presidente, [per] assicurare sia la continuità amministrativa che il regolare svolgimento delle attività prioritarie dell’ente.
Vetrano era stato nominato commissario straordinario dell’Ente parco nazionale della Sila con D.M. del 29 settembre 2008, sempre per tre mesi (decorrenti dal 12 settembre 2008) in sostituzione del precedente commissario straordinario Aldo Cosentino (di cui Silvio Vetrano era sub commissario), a sua volta nominato con D.M. dell’11 febbraio 2008, decreto con cui l’allora Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare revocava anticipatamente l’incarico, che sarebbe altrimenti scaduto l’11 aprile 2008, del precedente presidente, Antonio Garcea.
Come anticipato supra, nella sottosezione a), il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, con lettera del 23 dicembre 2008, annunciata alla Camera e assegnata all’VIII Commissione ambiente il 12 gennaio 2009, aveva intanto trasmesso la richiesta di parere parlamentare sulla proposta di nomina di Sonia Ferrari a presidente dell’ente parco in questione, su cui le competenti Commissioni parlamentari si sono espresse favorevolmente il 28 gennaio 2009; alla data dell’11 febbraio 2009 la procedura di nomina era ancora in corso.
Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
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Ente italiano montagna EIM |
Commissario straordinario:
Luigi Olivieri
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Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
Non oltre il 20/3/2009 o fino alla ricostituzione degli organi statutari |
D.P.C.M. sentito l’allora Ministro per gli affari regionali (oggi: per i rapporti con le regioni) |
Il 20 marzo 2009 scadrà il mandato commissariale di Luigi Olivieri presso l’Ente italiano montagna EIM. Olivieri era stato nominato con D.P.C.M. del 7 marzo 2007 commissario straordinario dell’allora Istituto nazionale della montagna IMONT, per garantire l’ordinaria amministrazione e lo svolgimento delle attività istituzionali fino all’avvio dell’EIM, istituito dall'articolo 1, comma 1279, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, (legge finanziaria 2007), ente al quale sono state devolute le funzioni, il patrimonio, i beni mobili, le attrezzature e la dotazione organica dell’IMONT. Tale incarico è stato prorogato per novanta giorni con D.P.C.M del 21 dicembre 2007. Successivamente, con D.P.C.M del 20 Marzo 2008, Olivieri è stato nominato commissario straordinario dell’EIM, per garantire lo svolgimento dell’ordinaria amministrazione dell’ente fino alla data di costituzione degli organi di amministrazione e controllo. In proposito, l’articolo 13 dello statuto dell’ente, approvato con un ulteriore D.P.C.M. del 20 Marzo 2008, prevede che il commissario possa rimanere in carica per non più di dodici mesi, entro i quali sono ricostituiti gli organi statutari.La nomina di Olivieri non è stata comunicata al Parlamento benché previsto ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978.
L'EIM è un ente pubblico di ricerca finalizzato al supporto delle politiche e allo sviluppo socioeconomico e culturale dei territori montani, sottoposto alla vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri. L'EIM opera sulla base degli indirizzi generali definiti dal Presidente del Consiglio dei ministri ovvero dal ministro delegato ad esercitare le funzioni governative in materia di salvaguardia e valorizzazione delle zone montane. In particolare, secondo quanto previsto dallo statuto, l'EIM :
a) promuove, nel campo della scienza e della tecnologia, l'attività di ricerca, quale fattore strategico per la realizzazione di politiche pubbliche nazionali, regionali e locali di promozione dei territori montani; b) promuove la cooperazione scientifica e tecnica con istituzioni ed enti di altri Paesi al fine di contribuire alla realizzazione di una dimensione europea e internazionale per le politiche della montagna; c) promuove, coordina e realizza progetti di ricerca nazionali e internazionali relativi alle tematiche della pianificazione territoriale, della programmazione economica e della gestione dei processi di trasformazione e sviluppo dei territori montani, anche con riferimento agli aspetti economici e finanziari; d) promuove e realizza progetti multidisciplinari di ricerca nei diversi settori economici di interesse per la montagna, anche in riferimento alle tecnologie innovative della comunicazione e dell'informazione, in grado di ridurre il divario strutturale con il resto del territorio; e) promuove, coordina e svolge attività di ricerca sulla specifica disciplina giuridica dei territori montani, delle proprietà collettive e di ogni altra materia ad esse connessa; f) promuove, coordina e svolge attività di ricerca in relazione alla valorizzazione, alla conservazione e alla diffusione del patrimonio storico, scientifico, ambientale, antropologico, artistico, archeologico, documentario e librario, della montagna italiana; g) promuove e realizza, in collaborazione con gli enti preposti, studi diretti a proteggere, conservare e migliorare il territorio montano, anche attraverso l'aggiornamento e la certificazione della banca dati territoriale, economica, sociale e culturale dei territori montani; h) realizza e diffonde modelli di valutazione delle ricadute territoriali delle programmazioni strategiche e settoriali a valenza territoriale sia in termini aggregati, sia considerando la distribuzione degli effetti sul territorio; i) elabora e propone, con cadenza triennale e in collaborazione con tutti i soggetti interessati, un piano d'azione nazionale per lo sviluppo dei territori montani; j) svolge, su richiesta delle amministrazioni statali e degli enti locali e territoriali, attività di valutazione dei progetti d'investimento promossi da soggetti pubblici e privati, in forma singola o associata, aventi la finalità di promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale dei territori montani; k) promuove e certifica i processi dello sviluppo sostenibile e dei singoli piani d'investimento promossi dagli Enti territoriali e locali; l) svolge attività di assistenza tecnica agli enti locali necessaria alla preparazione di progetti e programmi nazionali e internazionali di sviluppo attraverso azioni formative connesse allo sviluppo e alla promozione della competitività dei territori montani; m) stipula convenzioni e contratti di collaborazione, di studio e di ricerca con enti pubblici o soggetti privati altamente qualificati; n) può, per il raggiungimento degli scopi istitutivi, conservare le partecipazioni attualmente esistenti, anche di minoranza, in apposite società, enti, consorzi aventi scopi analoghi o affini ai propri, riferendo annualmente al Ministro per gli affari regionali sulla consistenza e sull'utilità del loro mantenimento nel patrimonio dell'ente.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto |
Data scadenza |
Procedura di nomina |
Istituto nazionale della previdenza sociale INPS |
Commissario straordinario:
Antonio Mastrapasqua |
Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978
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31/3/2009 |
D.M. del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze |
Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’ amministrazione pubblica INPDAP |
Commissario straordinario:
Paolo Crescimbeni |
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Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL |
Commissario straordinario:
Marco Fabio Sartori |
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Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS |
Commissario straordinario:
Amalia Ghisani |
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Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici ENAPPSMAD |
Commissario straordinario:
Francesco Mario Pagano |
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Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA |
Commissario straordinario:
Antonio Parlato |
Il 31 marzo 2009, se non saranno sopraggiunte proroghe, scadranno i mandati dei commissari straordinari dei seguenti enti previdenziali: Istituto nazionale della previdenza sociale INPS, Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica INPDAP, Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro INAIL,Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo ENPALS, Ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici ENAPPSMAD e Istituto di previdenza per il settore marittimo IPSEMA, nominati con decreti dal Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, dell’11 settembre 2008.
Con lettera del 24 ottobre 2008, annunciata alla Camera il 30 ottobre 2008, il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali aveva poi dato comunicazione al Parlamento, ai sensi dell’articolo 9 della legge n. 14/1978, delle suddette nomine.
Nei rispettivi decreti di nomina vengono richiamate le norme che riguardano la riorganizzazione, trasformazione o soppressione e messa in liquidazione degli enti e organismi pubblici statali. Si tratta cioè (come anticipato supra nell’introduzione della presente pubblicazione) dell’art. 2, comma 634 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria per il 2008) e degli articoli 74, comma 1, lettere da a) a c) e comma 2, nonché dell’articolo 26 (taglia- enti), comma 1 ultimo periodo del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla Legge 6 agosto 2008, n. 113 (che, si ricorda, prevede la soppressione di tutti gli enti pubblici non economici, per i quali, alla scadenza del 31 marzo 2009, salvo proroghe, non siano stati emanati i regolamenti di riordino ai sensi della norma in questione). Nei suddetti decreti di nomina viene inoltre richiamato l’articolo 1, comma 7 della citata legge finanziaria 2008, recante norme di attuazione del Protocollo del 23 luglio 2007 il quale dispone che: i criteri previsti dalla normativa vigente per il riordino in via regolamentare degli enti pubblici, sono integrati, limitatamente agli enti previdenziali pubblici, dalla possibilità di prevedere, a tal fine, modelli organizzativi idonei a realizzare sinergie e conseguire risparmi di spesa anche attraverso gestioni unitarie, uniche o in comune di attività strumentali. Essendo inoltre ancora in corso i procedimenti di ricostituzione dei consigli di amministrazione scaduti e, nei casi dell’IPSEMA e dell’ENAPPSMAD, anche dei presidenti degli enti in questione, in coerenza con le suddette finalità di riordino e dovendo assicurare la continuità dell’azione amministrativa degli stessi in modo da favorire la tempestiva adozione dei citati provvedimenti di riorganizzazione, i ministri competenti hanno nominato i suelencati commissari straordinari, fino all’adozione dei provvedimenti di riorganizzazione e di riordino sopra richiamati e comunque non oltre la data del 31 marzo 2009.
Si ricorda infine che, come riportato supra nella sottosezione a), all’inizio di gennaio 2009 sono stati intanto ricostituiti i consigli di indirizzo e vigilanza degli enti in questione.
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Carica di riferimento e titolari |
Controllo parlamentare previsto
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Autorità portuale di Trapani |
Commissario liquidatore:
Ferdinando Lavaggi
(con il commissario liquidatore aggiunto: Giuseppe Zaccaria)
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Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della L. n. 14/1978 |
31/3/2009
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D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti |
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con decreto del 3 dicembre 2008, aveva prorogato l’incarico del commissario liquidatore Ferdinando Lavaggi (e del commissario liquidatore aggiunto Giuseppe Zaccaria) presso l’Autorità portuale di Trapani, fino al completamento delle operazioni di liquidazione e comunque non oltre il 31 marzo 2009. Il precedente termine stabilito per la conclusione delle operazioni di liquidazione era stato posto entro la fine del 2008. Lavaggi era stato nominato il 15 ottobre 2007 e prorogato nell’incarico il 19 febbraio 2008 (il commissario liquidatore aggiunto Zaccaria è stato invece nominato il 19 novembre 2007 e anch’esso prorogato il 19 febbraio 2008). Le suddette nomine sono state effettuate ai sensi del D.P.R. 5 ottobre 2007 che, in base al dettato dell’articolo 6, comma 8, della legge n. 84 del 1994, prevede la soppressione dell’autorità portuale allorché, in relazione al mutato andamento dei traffici, vengano meno i requisiti previsti (qualora cioè il volume del traffico delle merci sia stato, nell’ultimo triennio, inferiore al livello minimo previsto dalla legge perché possa sussistere un’autorità portuale).
c) Principali cariche in società partecipate dal Ministero dell’economia e delle finanze o in enti comunque non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il mese di marzo 2009
Ente |
Carica di riferimento e titolari |
Data nomina
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Data scadenza |
Procedura di nomina |
Commissione di garanzia sull’esercizio del diritto di sciopero
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Presidente:
Componenti:
Marco Baldassarri, Gianni Di Cagno, Tommaso Edoardo Frosini, Vincenzo Lippolis, Mariella Magnani, Giovanni Pitruzzella, Michele Tiraboschi, Francesco Tufarelli
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Nominati con D.P.R. del 15/2/2006, per tre anni dalla data di entrata in vigore del decreto, pubblicato in G.U. 28/2/2006, n. 49 (a seguito della designazione dei Presidenti delle Camere del 10/2/2006; il 14/3/2006 la Commissione si è insediata e ha nominato Martone presidente)
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14/3/2009 |
Designati dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e nominati con D.P.R. (per 3 anni rinnovabili) |
Il 14 marzo 2009 scadranno i mandati dei componenti della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, istituita dall'art. 12 della legge 12 giugno 1990 n. 146, modificata dalla legge n. 83 dell’11 aprile 2000.
La Commissione è un’amministrazione indipendente composta da nove membri designati dai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica tra esperti in materia di diritto costituzionale, di diritto del lavoro e di relazioni industriali e nominati con decreto del Presidente della Repubblica. Riassumendo quanto disposto dall’articolo 13 della L. n. 146 del 1990, la Commissione ha il compito di: a) valutare l'idoneità delle prestazioni indispensabili, individuate negli accordi tra le parti sociali e nei codici di autoregolamentazione, a garantire il contemperamento dell'esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona costituzionalmente tutelati e qualora non le giudichi idonee, sulla base di specifica motivazione, sottopone alle parti una proposta sull'insieme delle prestazioni da considerare indispensabili; b) esprimere il proprio giudizio sulle questioni interpretative o applicative dei contenuti degli accordi o codici di autoregolamentazione su richiesta congiunta delle parti o di propria iniziativa; su richiesta congiunta delle parti interessate, la Commissione può emanare un lodo sul merito della controversia; c) invitare i soggetti che hanno proclamato lo sciopero a differire la data dell'astensione dal lavoro qualora ritenga necessario consentire l'esperimento di un tentativo di composizione della controversia; d) indicare immediatamente ai soggetti interessati eventuali violazioni delle disposizioni relative al preavviso, alla durata massima, all'esperimento delle procedure preventive di raffreddamento e di conciliazione, ai periodi di franchigia, agli intervalli minimi tra successive proclamazioni, e ad ogni altra prescrizione riguardante la fase precedente all'astensione collettiva; e) invitare i soggetti interessati al differimento dell'astensione qualora la medesima violi gli obblighi legali e/o contrattuali previsti per l'esercizio di sciopero nei servizi pubblici essenziali; f) rilevare l'eventuale concomitanza tra interruzioni o riduzioni di servizi pubblici alternativi, che interessano il medesimo bacino di utenza, per effetto di astensioni collettive proclamate dai soggetti sindacali diversi e invitare i soggetti la cui proclamazione sia stata comunicata successivamente in ordine di tempo a differire l'astensione collettiva ad altra data; g) segnalare all'autorità competente per la precettazione le situazioni nelle quali dallo sciopero o astensione collettiva può derivare un imminente e fondato pericolo di pregiudizio ai diritti della persona costituzionalmente tutelati; h) assumere informazioni dalle amministrazioni e dalle imprese erogatrici di servizi pubblici essenziali circa l'applicazione delle delibere sulle sanzioni dalla stessa irrogate, gli scioperi proclamati ed effettuati, le revoche, le sospensioni e i rinvii di scioperi proclamati; nei casi di conflitto di particolare rilievo nazionale, può acquisire dalle medesime amministrazioni ed imprese, e dalle altre parti interessate, i termini economici e normativi della controversia e sentire le parti interessate, per accertare le cause di insorgenza dei conflitti e degli aspetti che riguardano l'interesse degli utenti; i) rilevare i comportamenti delle amministrazioni o imprese che erogano i servizi pubblici essenziali in evidente violazione della presente legge o delle procedure previste da accordi o contratti collettivi o comportamenti illegittimi che comunque possano determinare l'insorgenza o l'aggravamento di conflitti; l) valutare il comportamento delle parti e se rileva eventuali inadempienze o violazioni degli obblighi legali o contrattuali sulle prestazioni indispensabili deliberare le sanzioni previste dall'articolo 4 della legge 146/90 come modificato dall'art. 3 L. n. 83/2000 prescrivendo al datore di lavoro di applicare le sanzioni disciplinari; m) assicurare forme adeguate e tempestive di pubblicità delle proprie delibere, e richiedere la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale di comunicati contenenti gli accordi o i codici di autoregolamentazione di ambito nazionale valutati idonei o le eventuali provvisorie regolamentazioni da essa deliberate in mancanza di accordi o codici idonei; n) riferire ai Presidenti delle Camere, su richiesta dei medesimi o di propria iniziativa, sugli aspetti di propria competenza dei conflitti nazionali e locali relativi ai servizi pubblici essenziali, valutando la conformità della condotta tenuta dai soggetti collettivi ed individuali, dalle amministrazioni e dalle imprese, alle norme di autoregolamentazione o alle clausole sulle prestazioni indispensabili; o) trasmettere gli atti e le pronunce di propria competenza ai Presidenti delle Camere e al Governo, che ne assicura la divulgazione tramite i mezzi di informazione.
Si ricorda inoltre che, come riportato in precedenti numeri della presente pubblicazione, nello scorso mese di giugno 2008 è scaduto il mandato dei componenti del consiglio di amministrazione di RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., non ancora rinnovato alla data del 12 febbraio 2009, anche a seguito delle note complesse vicende legate alla nomina del presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, passaggio essenziale perché possa essere attivata la procedura di nomina del nuovo Cda dell’azienda.
In proposito si segnala che, a seguito del rinnovo della Commissione, il 4 febbraio 2009 sono stati eletti il nuovo presidente, Sergio Zavoli, e l’ufficio di presidenza.
Il Cda uscente della RAI fu nominato il 31 maggio 2005 e quindi i tre anni dalla data della nomina sono scaduti il 31 maggio 2008; considerando poi che, secondo lo statuto della RAI, gli amministratori, scadono alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica, il 2007, entro 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale, il 31 dicembre, il consiglio avrebbe dovuto essere rinnovato entro il 30 giugno 2008.
La normativa riguardante la nomina dei componenti del Cda e del presidente della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., è stata profondamente innovata dalla legge n. 112 del 3 maggio 2004, recante norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., nonché delega al Governo per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione, che prevede per queste nomine procedure differenziate a seconda che si sia proceduto o meno all’alienazione di una quota di azioni della società superiore al 10%.
In particolare la disciplina della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo (che realizza canali televisivi, radiofonici e satellitari) contenuta nell’articolo 20 della suddetta legge, stabilisce al comma 9, riguardo alla nomina dei vertici dell’azienda, che: fino a che il numero delle azioni alienate non superi la quota del 10 per cento del capitale della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a., in considerazione dei rilevanti ed imprescindibili motivi di interesse generale connessi allo svolgimento del servizio pubblico generale radiotelevisivo da parte della concessionaria, ai fini della formulazione dell'unica lista di cui al comma 7, la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi indica sette membri eleggendoli con il voto limitato a uno; i restanti due membri, tra cui il presidente, sono invece indicati dal socio di maggioranza. La nomina del presidente diviene efficace dopo l'acquisizione del parere favorevole, espresso a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.
ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO
Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.
Le attuazioni governative:
Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono pervenute al Servizio per il controllo parlamentare 23 note con le quali si dà conto dell’attuazione di altrettanti ordini del giorno. Di tali documenti 4 sono stati trasmessi al Servizio per il controllo parlamentare dal Ministero degli affari esteri, 2 da quello dell’interno, 2 da quello dell’economia e finanze e ben 15 dal Dicastero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. E’ pertanto di immediata evidenza sia un certo incremento del numero complessivo delle note trasmesse a gennaio rispetto all’andamento medio che ha caratterizzato finora la legislatura, sia che tale incremento è riconducibile al consistente numero di seguiti di atti di indirizzo pervenuti dal Ministero del welfare.
Premesso che nelle pagine successive si dà conto nel dettaglio di quanto riferito dai Ministeri in merito ai singoli atti di indirizzo, può rilevarsi che delle 23 note pervenute, 9 rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell’esame dell’Atto Camera 1386, divenuto legge 6 agosto 2008, n. 133 di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria". Tali atti di indirizzo, i quali hanno avuto attuazione dal Ministero degli affari esteri e da quello del lavoro, della salute e delle politiche sociali, riguardano, peraltro materie fra loro non omogenee.
In particolare, il Ministero degli esteri ha attuato due ordini del giorno (Fassino ed altri n. 9/1386/62 e Barbi n. 9/1386/63) entrambi riguardanti il finanziamento di progetti di contrasto alle pandemie nei Paesi in via di sviluppo. In merito a tali atti si segnala come l’impegno italiano a sostegno dell’azione del Fondo globale per la lotta all’AIDS, la TB e la malaria-GFATM risponda ad una precisa scelta di priorità settoriali. Il Dicastero, peraltro, ricorda anche che le previsioni di bilancio per il 2009 continuano ad evidenziare una contrazione dei fondi da destinare alla Cooperazione allo sviluppo, nell’ambito di una manovra improntata al massimo rigore su tutti i versanti della spesa pubblica, per gli impegni di equilibrio di bilancio concordati in sede UE.
Delle sette attuazioni di ordini del giorno relativi alla legge n. 133 trasmesse dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, due riguardano impegni concernenti l’occupazione femminile. In particolare, in risposta all’ordine del giorno Codurelli ed altri n. 9/1386/40 il Ministero del welfare riferisce in merito al prevalente ricorso al part-time da parte delle lavoratrici ed al rischio – prospettato nell’ordine del giorno – che le modifiche introdotte con l’articolo 73 del decreto-legge n. 112 del 2008 si traducano in un’ulteriore limitazione della possibilità di accedere e permanere della donne sul mercato del lavoro. Al riguardo, il Dicastero fornisce precisazioni circa le pur significative modifiche introdotte con il richiamato articolo 73, sottolineando che il diniego alla concessione del part-time non è rimesso alla discrezionalità assoluta della pubblica amministrazione, ma è posto a carico del datore di lavoro dimostrare che la ridotta prestazione lavorativa arrechi un pregiudizio all’ufficio e richiamando le tutele assicurate in favore delle donne lavoratrici che ricorrono all’orario ridotto al fine di conciliare l’attività lavorativa con l’onere della cura e dell’assistenza dei figli, di persone anziane o malate.
Circa l’ordine del giorno Mosca ed altri n. 9/1386/42, con cui si impegnava l’esecutivo a stabilire misure urgenti al fine di sviluppare l'occupazione femminile, si richiama l’emanazione del decreto ministeriale 13 novembre 2008 relativo alla concessione di incentivi economici connessi alla stipula di contratti di inserimento lavorativo per le donne residenti nelle aree svantaggiate del Paese, così come previsto dall'articolo 54, comma 1, lett. e), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276.
La nota di attuazione dell’ordine del giorno Binetti n. 9/1386/56 concerne le risorse finanziarie da destinare al Fondo per le politiche sociali ed al Fondo per la non autosufficienza, nonché, più in generale, la definizione di un nuovo sistema di welfare. In proposito il Dicastero del lavoro, della salute e delle politiche sociali dà conto delle risorse stanziate con lo stesso decreto-legge n. 112 del 2008 (nel corso della cui conversione in legge è stato presentato l’ordine del giorno in oggetto) e ricorda quanto attuato dal Governo per velocizzare al massimo il trasferimento alle regioni delle risorse del Fondo sociale ad esse destinate; preannuncia, inoltre, la pubblicazione di un “Libro bianco” destinato a costituire il punto di riferimento per tutta la politica governativa nell’ambito degli interventi sociali. Va peraltro rilevato che quanto rappresentato dal Dicastero in merito all’ordine del giorno Binetti n. 9/1386/56 coincide in larga misura con quanto prospettato con riferimento all’ordine del giorno Bossa n. 9/1185/106 che, pur essendo riferito ad diverso provvedimento (l’Atto Camera 1185, ora legge n. 126 del 2008) contiene un impegno analogo, ossia sempre concernente la valorizzazione delle politiche sociali.
Ancora sul tema delle politiche sociali verte l’attuazione dell’ordine del giorno Delfino n. 9/1386/144, in particolare sull’emanazione di provvedimenti idonei a salvaguardare la fruizione dei permessi di cui all’articolo 33 della legge n. 104 del 1992, tutelando il principio della parità di condizioni di lavoro tra lavoratori con handicap del settore privato e pubblico. Al riguardo il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali fornisce assicurazioni richiamando il contenuto della circolare del Dipartimento della funzione pubblica n. 8 del 5 settembre 2008.
Con l’ordine del giorno Antonino Foti ed altri n. 9/1386/104 si impegnava l’esecutivo ad impartire specifiche direttive affinché le direzioni provinciali del lavoro protocollino e conservino, garantendo la riservatezza verso terzi dei dati sensibili e dei fatti in essa contenuti, gli eventuali atti di autocertificazione con i quali i lavoratori dichiarino di aver dovuto sottoscrivere atti di dimissione in bianco: nella nota di attuazione trasmessa il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali comunica di avere effettivamente provveduto a richiamare le direzioni provinciali del lavoro al rigoroso rispetto dell’impegno assunto con l’atto di indirizzo in questione.
Sempre riferiti all’A.C. 1386 sono gli ordini del giorno Boccuzzi n. 9/1386/41, riguardante la tutela della sicurezza per i lavoratori che operano in regime di appalto e subappalto, con particolare riferimento alle modifiche recate dall’articolo 39, comma 12, del decreto-legge n. 112, e Ceroni n. 9/1386/174, che interviene, a sua volta, sul tema della sicurezza, impegnando l’esecutivo ad elevare il numero degli ispettori del lavoro al fine di potenziare l’attività di prevenzione e controllo degli infortuni sul lavoro.
Quanto al primo dei richiamati atti di indirizzo, il Dicastero del lavoro, della salute e delle politiche sociali chiarisce che la modifica cui si fa riferimento si è resa necessaria per impedire l'applicazione di due diverse sanzioni a fronte di precetti sostanzialmente analoghi, contraria ai principi generali del diritto, nonché per consentire di applicare la sanzione non in una misura fissa, bensì tenendo conto del numero delle violazioni concretamente realizzate dal soggetto obbligato. In risposta all’ordine del giorno Ceroni, l’amministrazione riferisce che, con le risorse disponibili, a partire dall'anno 2009, si potrà dare corso all’assunzione di circa 180 ispettori del lavoro, attingendo dalla graduatoria di merito - efficace fino al 10 dicembre 2010 - formata in seguito all'espletamento dei concorsi banditi nel novembre 2004.
Ad un diverso provvedimento, ossia l’Atto Camera 1496, divenuto legge 2 agosto 2008, n. 129 di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 giugno 2008, n. 97, recante disposizioni urgenti in materia di monitoraggio e trasparenza dei meccanismi di allocazione della spesa pubblica, nonché in materia fiscale e di proroga di termini", sono riferiti gli ordini del giorno Damiano ed altri n. 9/1496/24, Beretta ed altri n. 9/1496/23 e Palagiano n. 9/1496/43. Anche detti atti di indirizzo affrontano questioni inerenti la lotta agli infortuni e alle malattie professionali nei luoghi di lavoro, in particolare sollecitando il Governo ad evitare ritardi negli adempimenti previsti dalle nuove norme sulla sicurezza sul lavoro, di cui al decreto legislativo n. 81 del 2008. In proposito il Ministero del lavoro riferisce ampiamente sia in merito all’utilizzo delle risorse di cui al Fondo speciale infortuni, sia quanto alla realizzazione del Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP), nonché in merito alle iniziative resesi necessarie in relazione alla problematica applicazione concreta di talune disposizioni del richiamato decreto n. 81.
Altre 4 note di attuazione danno seguito ad altrettanti atti di indirizzo riferiti all’Atto Camera 1366, divenuto legge 24 luglio 2008, n. 125, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica".
Gli ordini del giorno Melis n. 9/1366/32 ed Evangelisti n. 9/1366/41 impegnavano l’esecutivo, rispettivamente: a perseguire coerentemente il processo di integrazione della comunità romena in tutte le sue componenti, ivi inclusa quella dei rom di nazionalità romena; ad affiancare alle previste misure repressive e punitive anche iniziative volte a promuovere un’immigrazione sostenibile, a contrastare la tratta di esseri umani ed a combattere il ricorso al lavoro nero. Quanto al primo dei suddetti ordini del giorno, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali riferisce dettagliatamente in merito agli esiti del Vertice intergovernativo italo-romeno, sulla possibilità di inserire interventi destinati alla popolazione rom nell’ambito dei programmi Governance e Azioni di Sistema, nonché in merito ai lavori del Network europeo sull’inclusione sociale della comunità rom nell’ambito dei Fondi strutturati (EuROMA, European Network on Social Inclusion and Roma under the Structural Funds), a cui partecipano rappresentanti sia del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali italiano che dell'Amministrazione romena (che coordina le attività in materia di inclusione sociale).
Circa l’ordine del giorno Evangelisti n. 9/1366/41 sempre il Ministero del lavoro illustra contenuti e finalità della campagna di comunicazione sull’integrazione delle persone immigrate lanciata lo scorso 5 ottobre 2008 e che si articola su più canali multimediali.
Ad altri due atti di indirizzo relativi all’A.C. 1366 dà seguito con proprie note di attuazione il Ministero dell’interno. Si tratta degli ordini del giorno Vanalli n. 9/1366/36, che si riconnette al tema dell’immigrazione, in quanto volto ad impegnare il Governo ad eliminare il meccanismo del silenzio-assenso per la decisione relativa alle richieste di ricongiungimento familiare. Una diversa tematica viene invece toccata con l’ordine del giorno Narducci ed altri n. 9/1366/49, con cui si impegnava l’esecutivo a chiarire, in sede di decreto ministeriale di attuazione del decreto-legge n. 92 del 2008, di quale equipaggiamento sarà dotato il personale delle Forze armate impiegato nelle operazioni di controllo del territorio.
In riferimento al primo dei richiamati atti di indirizzo il Ministero dell’interno informa che la modifica sollecitata è stata oggetto di un emendamento che le Commissioni riunite I e II del Senato hanno accolto nel corso dell'esame del disegno di legge recante disposizioni in materia di pubblica sicurezza (A.S. 733).
In merito all’ordine del giorno Narducci ed altri n. 9/1366/49 sempre il Dicastero dell’interno fa presente che, nell'ambito dei decreti ministeriali approvati in data 29 luglio e 6 ottobre 2008, è stata prevista la necessaria modulabilità di alcuni aspetti dell'equipaggiamento delle unità operative delle Forze Armate poste a disposizione dei prefetti, al fine di garantirne l'adeguatezza alle esigenze di servizio.
All’Atto Camera 1185, divenuto legge n. 126 del 2008, di "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie", sono riferiti 5 dei 23 degliordini del giorno cui il Governo ha dato attuazione nel mese di gennaio 2008, i quali, peraltro, contengono impegni riguardanti problematiche tra loro non omogenee.
In particolare, in merito all’ordine del giorno Siragusa ed altri n. 9/1185/24, con il quale si impegnava l’esecutivo ad individuare, anche in coerenza con gli impegni già assunti dalle amministrazioni interessate, risorse finanziarie adeguate a portare a compimento il processo di stabilizzazione full time dei lavoratori socialmente utili di Palermo, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali riferisce che con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 giugno 2008 è stata reintegrata la dotazione finanziaria del programma di spesa "Sostegno al reddito" dello stato di previsione del Dicastero, al fine di consentire la stipula di apposite convenzioni con i comuni della regione Sicilia per lo svolgimento di attività socialmente utili (ASU).
Sempre il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, con riferimento all’ordine del giorno Mattesini ed altri n. 9/1185/110, con cui si impegnava l’esecutivo a valutare l'adozione di iniziative normative volte al sostegno, anche finanziario, delle attività dell'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL), riferisce dell’incremento del contributo ordinario annuale per il funzionamento e le attività dell'ISFOL di 10 milioni di euro per l'anno 2008, di 20 milioni per l'anno 2009 e di 25 milioni a decorrere dall'anno 2010.
Circa l’attuazione dell’ordine del giorno Bossa ed altri n. 9/1185/106 sempre da parte del Dicastero delwelfare, si è già riferito, mentre agli ordini del giorno Franzoso n. 9/1185/9 e Gregorio Fontana e Jannone n. 9/1185/11 ha dato seguito il Ministero dell’economia e delle finanze.
Con il primo di detti atti di indirizzo si impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a mantenere i finanziamenti previsti dall'articolo 24, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2007, n. 159, convertito con modificazioni nella legge 29 novembre 2007, n. 222, tra le risorse finanziarie messe a disposizione dei comuni per le transazioni che saranno definite dall'Organo straordinario di liquidazione e che dovranno essere liquidate entro il 31 dicembre 2008. Nella nota trasmessa il Ministero dell’economia fa presente che la posizione interpretativa espressa dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato è sostanzialmente conforme a quella prospettata nell'ordine del giorno.
Quanto all’ordine del giorno Gregorio Fontana e Jannone n. 9/1185/11, concernente l’individuazione di risorse da destinare al Fondo per la promozione ed il sostegno del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alle tranvie delle Valli di Bergamo, il Ministero dell’economia riferisce che le dotazioni del suddetto Fondo sono state ripristinate integralmente dall’articolo 63, commi 12 e 13, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133.
Gli ultimi due ordini del giorno che hanno avuto attuazione nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono riferiti all’Atto Camera 1519, ora legge 2 agosto 2008, n. 130, recante "Ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona che modifica il Trattato sull'Unione europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea e alcuni atti connessi, con atto finale, protocolli e dichiarazioni, fatto a Lisbona il 13 dicembre 2007".
Nello specifico, si tratta degli ordini del giorno Garavini n. 9/1519/15, con cui si impegnava il Governo a sostenere, nelle opportune sedi comunitarie, la proposta volta a introdurre forme di consultazione diretta dei cittadini europei, al fine di superare il criterio dell'unanimità anche per ciò che attiene alle attuali procedure di ratifica, e Maran n. 9/1519/16, concernente l’assunzione di iniziative volte ad avviare cooperazioni rafforzate tra Paesi dell’Unione europea.
Circa il primo degli indicati atti di indirizzo, nella nota di attuazione trasmessa dal Ministero degli affari esteri si segnala che l’ipotesi di un referendum consultivo esteso all'intero territorio europeo non è risultata sinora applicabile per le resistenze di numerosi Paesi membri, i quali non prevedono l'istituto del referendum nel proprio ordinamento, e che comporterebbe inoltre delicati problemi giuridici e politici.
Infine, quanto all’ordine del giorno Maran n. 9/1519/16, sempre il Dicastero degli esteri, pur sottolineando il convinto contributo italiano a tutti gli sforzi in direzione del rafforzamento dell’integrazione europea, evidenzia le difficoltà obiettive connesse all'attivazione delle cooperazioni rafforzate, al cui possibile impiego – in linea di principio - il Governo resta comunque favorevole.
I nostri solleciti:
Il Servizio per il controllo parlamentare provvede ad inviare ai Ministeri individuati come competenti per l’attuazione, gli ordini del giorno riferiti alle leggi che sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale nel mese.
In particolare, nel periodo 1° - 31 gennaio 2009 sono stati così sollecitati 160 ordini del giorno[*], dei quali:
1 riferito alla legge n. 126 del 2008, concernente "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie" (A.C. 1185) inviato al Ministero dell’economia e delle finanze;
1 riferito alla legge n. 133 del 2008, concernente "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" (A.C. 1386) inviato al Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione;
42 riferiti alla legge n. 190 del 2008, concernente “Conversione in legge,con modificazioni, del decreto-legge 9 ottobre 2008, n. 155, recante misure urgenti per garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali” (A.C. 1762).
41 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell’economia e delle finanze, 7 al Ministero dello sviluppo economico e 1 al Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione;
7 riferiti alla legge n. 199 del 2008, concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 ottobre 2008, n. 158, recante misure urgenti per contenere il disagio abitativo di particolari categorie sociali” (A.C. 1813).
6 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, 1 al Ministero dell’economia e delle finanze e 1 al Ministero dell’interno;
14 riferiti alla legge n. 201 del 2008, concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 ottobre 2008, n. 162, recante interventi urgenti in materia di adeguamento dei prezzi di materiali da costruzione, di sostegno ai settori dell'autotrasporto, dell'agricoltura e della pesca professionale, nonché di finanziamento delle opere per il G8 e definizione degli adempimenti tributari per le regioni Marche ed Umbria, colpite dagli eventi sismici del 1997” (A.C. 1936).
5 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 4 al Ministero dello sviluppo economico, 2 alla Presidenza del Consiglio dei ministri, 2 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e 1 al Ministero della giustizia;
41 riferiti alla legge n. 205 del 2008, concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 novembre 2008, n. 171, recante misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare” (A.C. 1961).
35 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 4 al Ministero dell’economia e delle finanze, 4 al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, 2 al Ministero dello sviluppo economico, 1 al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e 1 al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
49 riferiti alla legge n. 189 del 2008, concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, recante disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali” (A.C. 1891).
16 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell’economia e delle finanze, 16 al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, 12 al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, 4 al Ministero dell’interno, 2 al Ministero dello sviluppo economico, 1 alla Presidenza del Consiglio dei ministri e 1 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Nel periodo considerato sono state inoltre segnalate* dal Servizio per il controllo parlamentare 8 risoluzioni:
- MARIANI ed altri n. 7/00052, concernente le modalità di stoccaggio degli scarti di pneumatici, al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare;
- STEFANI ed altri n. 7/00107, concernente l’integrazione europea della Serbia, al Ministero degli affari esteri;
- LO PRESTI n. 8/00022, concernente la disciplina dell’azione risarcitoria collettiva, al Ministero della giustizia;
- CICU ed altri n. 8/00023, concernente l’organizzazione di una Conferenza nazionale sulle servitù militari, al Ministero della difesa;
- MARTELLA ed altri n. 8/00024, concernente una strategia organica per la politica della casa, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
- Gioacchino ALFANO ed altri n. 8/00025, concernente l’assegnazione dei contributi di cui all’articolo 2, comma 1-bis, del decreto-legge 137/2008, convertito, con modificazioni, in legge n. 169 del 2008, ai Ministeri dell’economia e delle finanze e dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
- OLIVERIO ed altri n. 8/00026, concernente la crisi del comparto olivicolo-oleario, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;
- GARAGNANI ed altri n. 8/00027, concernente la salvaguardia della tradizione culturale e spirituale legata al Cristianesimo nelle politiche scolastiche, al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Note pervenute nel periodo 1°-31 gennaio 2009
in attuazione di atti di indirizzo
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/62 Ordine del giorno |
Fassino |
Assemblea |
21/1/2009 |
III |
Finanziamento di progetti di contrasto alle pandemie nei Paesi in via di sviluppo |
9/1386/63 Ordine del giorno |
Barbi |
Con gli ordini del giorno Fassino ed altri n. 9/1386/62 e Barbi n. 9/1386/63, rispettivamente accolto come raccomandazione ed accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, si chiedeva all’esecutivo di ripristinare nel più breve tempo possibile le risorse impegnate nel corso dell'ultimo vertice del G8 per la lotta all'AIDS, la tubercolosi, la malaria e le altre pandemie in favore dei Paesi in via di sviluppo, decurtate con l'articolo 60, comma 11, del decreto-legge n. 112; ciò anche aumentando l'impegno finanziario per il sostegno ai sistemi sanitari dei Paesi più colpiti e definendo un piano nazionale, con obiettivi e scadenze precise, per il raggiungimento di tale obiettivo.
Nella nota trasmessa al Servizio per il controllo parlamentare il Ministero degli affari esteri ricorda che l'Italia è effettivamente impegnata nella lotta alle pandemie (AIDS in particolare) tramite progetti bilaterali od il supporto alle organizzazioni internazionali competenti in materia. A livello internazionale, l’Italia sostiene l'azione di UNAIDS, dell'OMS e, in particolare, del Fondo globale per la lotta all'AIDS, la tubercolosi e la malaria-GFATM, di cui è uno dei fondatori e detentori di un seggio unico nel board e, con un ammontare di risorse ad oggi versate pari a 790 milioni di euro, il terzo principale donatore dopo Stati Uniti e Francia. Peraltro, già nel 2007, l'Italia è stato il primo Paese ad erogare al Fondo il contributo 2008 di 130 milioni di euro, impegnandosi ad altrettanti versamenti anche per il 2009 e il 2010.
Si ricorda, inoltre, che insieme all'OMS, l'Italia ha lanciato una iniziativa congiunta per la lotta all'AIDS nell'Africa sub-sahariana, alla quale ha contribuito con 12 milioni di euro fra il 2002 e il 2008. E' stata inoltre promossa un'iniziativa parallela per il controllo della tubercolosi in generale e di quella associata all'AIDS in particolare, iniziativa alla quale si è contribuito con 6 milioni di euro. L'Italia sostiene, inoltre, a seguito di accordi bilaterali con alcuni Paesi dell'Africa subsahariana, l'implementazione di programmi nazionali di controllo dell'AIDS e della tubercolosi; è inoltre attiva nei programmi di formazione di quadri sanitari e nel consolidamento delle strutture sanitarie di base, favorendo l'accesso universale a tali servizi, nel convincimento che il rafforzamento dei sistemi sanitari renda più efficace il contrasto alle singole malattie.
Nella nota si evidenzia anche che l'impegno italiano nel Fondo globale e, più in generale, nella cooperazione in campo sanitario, risponde ad una precisa scelta di priorità settoriali. La salute globale e la lotta alle pandemie rivestono un carattere strategico di natura permanente, che sarà confermato dalla Presidenza italiana del G8 del 2009 ed è espressamente indicato nelle linee strategiche della Cooperazione italiana per il prossimo triennio, approvate dal Comitato direzionale del 9 dicembre 2008.
L'intenzione è quella di rendere sempre più incisivo il ruolo dell'Italia nella vita e nelle decisioni del Fondo, attraverso una regolare e più strutturata presenza nelle riunioni del board e dei comitati settoriali che ne preparano le decisioni e indirizzano le attività. In questa ottica si pone anche la recente costituzione, presso il Ministero degli affari esteri, di un Gruppo di lavoro interministeriale con il Ministero della salute, l'Istituto superiore di sanità e una rappresentanza della società civile - Osservatorio AIDS - finalizzato ad esaminare in modo continuativo e sistematico le tematiche in discussione e rendere più propositive l'azione italiana.
Con specifico riferimento all'ordine del giorno Fassino, nella nota si segnala che le previsioni di bilancio per il 2009 continuano ad evidenziare, allo stato, una sensibile contrazione dei fondi da destinare alla Cooperazione allo sviluppo, nell'ambito di una manovra improntata al massimo rigore su tutti i fronti della spesa pubblica, per gli impegni di equilibrio di bilancio concordati in sede UE. In proposito si precisa che ciò non significa che il Governo intenda rinnegare gli impegni assunti in sede internazionale, che in ogni caso si riferiscono al complesso dell'aiuto allo sviluppo proveniente dai Paesi donatori e non solamente a quello di matrice governativa.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1519/15 Ordine del giorno |
Garavini |
Assemblea |
21/1/2009 |
III |
Sostegno nelle sedi comunitarie alla proposta volta ad introdurre forme di consultazione diretta dei cittadini europei |
L’ordine del girono Garavini n. 9/1519/15, relativo all’Atto Camera n. 1519, divenuto legge n. 130 del 2008 di ratifica ed esecuzione del Trattato di Lisbona, evidenziava in premessa, sulla base dell’esito negativo della consultazione svoltasi in Irlanda, che i referendum nazionali quali strumento di ratifica dei Trattati, lungi dal costituire elemento di maggiore democrazia, finiscono invece per pronunciarsi su questioni propriamente nazionali, facendo emergere interessi particolari, con il rischio che una percentuale esigua della popolazione europea riesca a paralizzare l'intero funzionamento dell'UE. Pertanto, con l’atto di indirizzo in titolo si impegnava il Governo a sostenere, nelle opportune sedi comunitarie, la proposta volta a introdurre forme di consultazione diretta dei cittadini europei, al fine di superare il criterio dell'unanimità anche per ciò che attiene alle attuali procedure di ratifica, compresi i referendum di carattere esclusivamente nazionale, in favore di un rapporto fiduciario diretto con il corpo elettorale europeo.
Nella nota di attuazione trasmessa dal Ministero degli affari esteri si evidenzia preliminarmente come un referendum consultivo esteso all'intero territorio europeo potrebbe avere ben altro rilievo rispetto a quello organizzato lo scorso giugno dalla sola Irlanda. Si segnala, tuttavia, che tale ipotesi non è risultata sinora applicabile per le resistenze di numerosi Paesi membri che non prevedono l'istituto del referendum nel proprio ordinamento. Essa comporterebbe inoltre delicati problemi giuridici e politici, basti pensare all'ipotesi di dover far entrare in vigore il nuovo Trattato anche in un Paese la cui popolazione lo abbia respinto. Il Ministero rileva, quindi, come si tratti in ogni caso di una prospettiva che il Governo potrebbe esplorare, nelle sedi opportune, in occasione di una eventuale - e allo stato improbabile -, ulteriore revisione istituzionale, successiva rispetto al completamento del processo avviato con la firma del Trattato di Lisbona, il 13 dicembre 2007.
Nella nota si evidenzia anche che la prospettiva del superamento del requisito dell'unanimità delle ratifiche da parte di tutti i Paesi membri anche per la revisione dei trattati non è applicabile al Trattato di Lisbona, in quanto non prevista da quest'ultimo, né dai trattati già vigenti. Anche tale possibilità potrà quindi essere vagliata dal Governo italiano solo in occasione di una eventuale, futura revisione dei trattati esistenti.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1519/16 Ordine del giorno |
Maran |
Assemblea |
21/1/2009 |
III |
Iniziative volte ad avviare cooperazioni rafforzate tra Paesi dell’Unione europea |
L’ordine del giorno Maran n. 9/1519/16, impegnava l’esecutivo a promuovere un'iniziativa politica e diplomatica volta a verificare le condizioni per costituire un nucleo omogeneo di Paesi, significativi per popolazione e peso politico, in grado di avviare cooperazioni rafforzate in materia di difesa, immigrazione, coordinamento delle politiche economiche dell'area euro, ambiente ed energia, dando la possibilità a gruppi di Paesi, interessati a procedere verso una più stretta e forte integrazione politica, di decidere nuove politiche e iniziative specifiche, superando il criterio vigente dell'unanimità che rischia di bloccare decisioni avanzate su questioni strategiche che coinvolgono il futuro dei cittadini.
Nella nota di attuazione il Ministero degli affari esteri ricorda che per quanto riguarda l'impegno del Governo a promuovere cooperazioni rafforzate in materia di difesa, immigrazione, coordinamento delle politiche economiche dell'area euro, ambiente e energia, il Trattato di Lisbona introduce alcune disposizioni per estendere la possibilità di ricorrere a tale istituto, semplificandone e rendendone più trasparente la procedura.
In proposito si rileva che l'Italia intende restare all'avanguardia nel processo di integrazione europea e per questo fornisce un contributo convinto a tutti i tentativi che vadano in questa direzione, ogni qual volta cioè vi sia la possibilità di coagulare la volontà politica di un numero significativo di Paesi membri per forme di cooperazione più avanzate, in base ai Trattati vigenti. In tal senso il Governo italiano ha partecipato attivamente al Vertice di Parigi del 12 ottobre 2008 sulla crisi economica, che ha permesso di adottare un piano d'azione concertata dei Paesi della zona euro, poi "recepito" dal successivo Consiglio europeo.
Nella nota si fa peraltro presente che la necessità di riunire nuovamente l'Eurogruppo, evocata dal presidente Sarkozy non sembra aver raccolto consensi sufficienti, almeno per il momento, anche perché, al di là degli aspetti meramente istituzionali, essa comporta anche delicate questioni di merito, connesse alla definizione - ancora embrionale - dei contenuti di una governance economica europea (e di eventuale interfaccia politica della BCE). E' indubbio peraltro che la recente crisi ha rafforzato grandemente il prestigio e l'importanza dell'euro (e della struttura istituzionale che si sviluppa attorno ad esso) e che, in un'ottica ideale, le cooperazioni rafforzate dovrebbero fare perno quantomeno sui Paesi dell'eurogruppo.
Nella nota, evidenziate le difficoltà obiettive connesse all'attivazione delle cooperazioni rafforzate, si fa presente che, coerentemente con la propria impostazione, che resta comunque favorevole - in linea di principio - rispetto al possibile impiego di cooperazioni rafforzate, negli scorsi mesi il Governo italiano si è anche detto disponibile - assieme a altri nove paesi - a partecipare al primo esperimento formale in tal senso, che è stato proposto in materia di divorzi tra coniugi di diversa nazionalità.
Ministero dell’economia e delle finanze
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1185/9 Ordine del giorno |
Franzoso |
Assemblea |
21/1/2009 |
V |
Iniziative volte a mantenere i finanziamenti a favore dei comuni di cui all’articolo 24, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2007, n. 159, convertito con modificazioni dalla legge 29 novembre 2007, n. 222 |
L’ordine del giorno Franzoso n. 9/1185/9, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a mantenere i finanziamenti previsti dall'articolo 24, comma 1, del decreto-legge 10 ottobre 2007, n. 159, convertito con modificazioni nella legge 29 novembre 2007, n. 222, tra le risorse finanziarie messe a disposizione dei comuni per le transazioni che saranno definite dall'Organo straordinario di liquidazione e che dovranno essere liquidate entro il 31dicembre 2008.
Nella nota trasmessa il Ministero dell’economia fa presente che la posizione interpretativa espressa dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato è sostanzialmente conforme a quella prospettata nell'ordine del giorno. In particolare, si è dell'avviso che i commi 1 e 2 dell’articolo 40 del decreto-legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, nella legge 28 febbraio 2008, n. 31 (Proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria), nel differire il termine ultimo di applicabilità delle disposizioni previste dai commi 1 e 3, dello stesso articolo 24 del decreto-legge 1° ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, nella legge 29 novembre 2007, n. 222, consentano ai comuni che abbiano dichiarato il dissesto successivamente al 31 dicembre 2002, di utilizzare sino a 31 dicembre 2008 il contributo statale di 150 milioni di euro per le finalità ivi previste e che l'obbligo del versamento all'entrata del bilancio dello Stato si applichi soltanto alle somme non utilizzate entro il 31 dicembre 2007 per l'effettuazione dei pagamenti delle transazioni stipulate entro quest'ultima data.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1185/11 Ordine del giorno |
Gregorio Fontana |
Assemblea |
21/1/2009 |
V |
Individuazione di risorse da destinare al Fondo per la promozione ed il sostegno del trasporto pubblico locale, con particolare riferimento alle tranvie delle Valli di Bergamo |
L’ordine del giorno Gregorio Fontana e Jannone n. 9/1185/11, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, premesso che l'articolo 5, comma 1, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante “disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie", ha disposto l'azzeramento totale della dotazione triennale destinata al Fondo per la promozione e il sostegno del trasporto pubblico locale (istituito con l'articolo 1, comma 304, della legge 24 dicembre 2007, n. 244), impegnava l’esecutivo a valutare gli effetti derivanti dalla norma citata allo scopo di individuare risorse che possano consentire di riconsiderare la riduzione di autorizzazione di spesa prevista.
Nella propria nota di attuazione il Ministero dell’economia riferisce che le dotazioni del Fondo per la promozione e il sostegno del trasporto pubblico locale sono state ripristinate integralmente dall’articolo 63, commi 12 e 13, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge 6 agosto 2008, n. 133 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria) per un importo pari a 113 milioni di euro per l'anno 2008, di 130 milioni di euro per l'anno 2009 e 110 milioni per l'anno 2010.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1366/36 Ordine del giorno |
Vanalli |
Assemblea |
21/1/2009 |
I |
Eliminazione del meccanismo del silenzio-assenso per la decisione relativa alle richieste di ricongiungimento familiare |
Con l'ordine del giorno Vanalli n. 9/1366/36, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 16 luglio 2008, si impegnava l’esecutivo ad adottare un'iniziativa legislativa volta alla modifica dell'articolo 29, comma 8, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero (decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286), eliminando il meccanismo del silenzio-assenso per la decisione relativa alle richieste di ricongiungimento familiare.
Al riguardo, nella nota trasmessa dal Ministero dell’interno si informa che le Commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia del Senato, nel corso dell'esame del disegno di legge recante disposizioni in materia di pubblica sicurezza (A.S. 733, approvato dall’Assemblea del Senato il 5 febbraio 2009), hanno accolto, con parere favorevole del Governo, un emendamento che modifica in senso conforme all'ordine del giorno la norma in questione.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1366/49 Ordine del giorno |
Narducci |
Assemblea |
21/1/2009 |
I |
Equipaggiamento in dotazione del personale delle Forze armate impiegato nelle operazioni di controllo del territorio |
Con l'ordine del giorno Narducci ed altri n. 9/1366/49, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 16 luglio 2008, si impegnava l’esecutivo a chiarire in sede di decreto ministeriale di attuazione del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante “misure urgenti in materia di sicurezza pubblica" (convertito dalla legge n 125 del 2008), di quale equipaggiamento sarà dotato il personale delle Forze Armate impiegato nelle operazioni di controllo del territorio.
Nella nota di attuazione trasmessa il Ministero dell’interno fa presente che, nell'ambito dei decreti ministeriali approvati in data 29 luglio e 6 ottobre 2008, è stata prevista la necessaria modulabilità di alcuni aspetti dell'equipaggiamento delle unità operative delle Forze Armate poste a disposizione dei prefetti, al fine di garantirne l'adeguatezza alle esigenze di servizio. Più in particolare, nell'allegato al decreto ministeriale del 6 ottobre si dispone che: l'entità delle unità operative delle Forze Armate impiegate nei predetti compiti, il loro armamento, l'uniforme, l'equipaggiamento (anche di carattere protettivo) e la motorizzazione di cui si avvarranno, saranno individuati dall'Autorità provinciale di pubblica sicurezza, di intesa con i Comandi militari competenti, in relazione alla disponibilità e tenuto conto della sensibilità dei siti, della loro ubicazione e di altri elementi di valutazione; il personale delle Forze Armate si avvarrà, per le comunicazioni radio e i contatti con le centrali operative delle Forze di Polizia, di apparati radio forniti da queste ultime, che garantiranno altresì i collegamenti a mezzo di canali appositamente dedicati; gli appartenenti alle Forze Armate, per l'esecuzione dei compiti loro affidati, saranno muniti di apposite disposizioni che disciplinano il servizio, predisposte dall'Autorità militare competente, d'intesa con l'Autorità provinciale di pubblica sicurezza.
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1185/24 Ordine del giorno |
Siragusa |
Assemblea |
21/1/2009 |
XI |
Processo di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nel comune di Palermo |
L’ordine del giorno Siragusa ed altri n. 9/1185/24, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, impegnava l’esecutivo ad individuare, anche in coerenza con gli impegni già assunti dalle amministrazioni interessate, risorse finanziarie adeguate almeno a ripristinare integralmente gli stanziamenti originari per portare a compimento il processo di stabilizzazione full time dei lavoratori socialmente utili di Palermo.
Nella nota di attuazione il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali riferisce che lo stanziamento inizialmente previsto dall'articolo 2, commi 550 e 551, della legge n. 244 del 2007 (norma sulla base della quale è stata stipulata in data 11 marzo 2008 la convenzione tra il Dicastero ed il comune di Palermo per l'attuazione di politiche attive del lavoro finalizzate alla stabilizzazione occupazionale dei lavoratori impiegati inattività socialmente utili - ASU) è stato in seguito ridotto, tra gli altri, dal decreto-legge n. 93 del 2008, per poi essere reintegrato con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 giugno 2008. In particolare, con tale DPCM è stata reintegrata, per un importo pari a 55 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, la dotazione finanziaria del programma di spesa "Sostegno al reddito" dello stato di previsione del Ministero, al fine di consentire la stipula di apposite convenzioni con i comuni della regione Sicilia per lo svolgimento di attività socialmente utili (ASU), nonché per l'attuazione di politiche attive del lavoro finalizzate alla stabilizzazione occupazionale dei lavoratori impiegati in dette attività e nella disponibilità dei suddetti comuni da almeno un triennio.
Nella nota si precisa che la competente Direzione generale degli ammortizzatori sociali e incentivi all'occupazione (con nota 14/0010159 del 29 luglio 2008) ha fornito assicurazioni al comune di Palermo circa la validità della convenzione sottoscritta con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1185/106 Ordine del giorno |
Bossa |
Assemblea |
2/2/2009 |
XII |
Valorizzazione delle politiche sociali |
L’ordine del giorno Bossa ed altri n. 9/1185/106, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, impegnava l’esecutivo a considerare le politiche sociali tra le sue priorità, nonché a valutare gli effetti delle disposizioni di cui al decreto-legge n. 93 del 2008, recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie" - nel corso della cui conversione in legge è stato accolto l'ordine del giorno - allo scopo di adottare ulteriori iniziative normative volte a reperire le risorse finanziarie necessarie affinché il Fondo per le politiche sociali (di cui alla legge n. 328 del 2000) possa ridisegnare un nuovo sistema di welfare.
Nella nota di attuazione trasmessa il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali rende noto che, per quanto riguarda l'impegno a considerare le politiche sociali come prioritarie, il Governo ha pubblicato lo scorso 25 luglio il “libro verde” dal titolo La vita buona nella società attiva, avviando una vasta consultazione pubblica che avrà la sua sintesi nel "libro bianco" di prossima pubblicazione che costituirà il punto di riferimento per tutta la politica governativa in tale ambito. Nel libro bianco verrà espressa quella visione d'insieme all'elaborazione della quale si è impegnato l’esecutivo accogliendo l'ordine del giorno, che sarà comunque rispettosa del contesto istituzionale di riferimento, in particolare della suddivisione di competenze delineata dall'articolo 117 della Costituzione, soprattutto per quanto riguarda la competenza di regioni e province autonome in ambito sociale.
Nella nota si osserva quindi che il Governo ha confermato la centralità delle politiche sociali nel proprio impianto, sottolineando più volte, d'altra parte, l'esigenza di rinnovare e modernizzare il sistema italiano di welfare, indirizzandolo verso politiche attive e non meramente risarcitorie e valorizzando tutta la rete relazionale nella quale è inserito il soggetto, dalla famiglia alle istituzioni.
Quanto alle risorse finanziarie, si evidenzia che, successivamente al decreto-legge n. 93 del 2008 il Governo ha provveduto a rifinanziare il Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2009 per un importo paria 300 milioni di euro (articolo 63, comma 7, del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con la legge n. 133 del 6 agosto 2008).
Nella nota si evidenzia anche che il Governo è intervenuto per velocizzare al massimo le procedure amministrative relative al trasferimento alle regioni e alle province autonome delle risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali 2008.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1185/110 Ordine del giorno |
Mattesini |
Assemblea |
21/1/2009 |
XI |
Iniziative normative a sostegno delle attività dell’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL) |
Con l’ordine del giorno Mattesini ed altri n. 9/1185/110, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 26 giugno 2008, si impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative volte al sostegno, anche finanziario, delle attività dell'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL), nell'interesse della formazione quale funzione propedeutica per la valorizzazione del capitale di conoscenze del lavoro italiano.
Nella nota di attuazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali si rappresenta che l'articolo 5, comma 9, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, recante “disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie", ha incrementato il contributo ordinario annuale per il funzionamento e le attività dell'ISFOL di ulteriori 10 milioni di euro per l'anno 2008, di 20 milioni di euro per l'anno 2009 e di 25 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010.
Pertanto, con decreto interministeriale n. 223/VI/2008 del 25 novembre 2008, è stata data attuazione alla suddetta norma e concesso all'ISFOL, per l'anno 2008, l'ulteriore contributo di 10 milioni di euro.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1366/32 Ordine del giorno |
Melis |
Assemblea |
2/2/2009 |
XII |
Processo di integrazione della comunità romena |
Con l'ordine del giorno Melis n. 9/1366/32, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 16 luglio 2008, si impegnava l’esecutivo a perseguire coerentemente il processo di integrazione della comunità romena in tutte le sue componenti ivi inclusa quella dei Rom di nazionalità romena.
Nell’articolata nota di attuazione trasmessa il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali rileva che proprio al fine di rivisitare e rafforzare complessivamente la già consolidata collaborazione bilaterale tra l'Italia e la Romania si è svolto a Roma il 9 ottobre 2008 il primo Vertice intergovernativo italo - romeno. Nel corso di tale Vertice le due parti hanno convenuto di rafforzare, tra l'altro, la cooperazione riguardante l'inclusione sociale e di procedere ad uno scambio di know how sull'uso dei fondi UE per progetti sociali e di integrazione, tra cui misure a favore delle persone di origine rom. Si aggiunge che, nel quadro della nuova programmazione dei fondi strutturali 2007-2013, è allo studio la possibilità di destinare specifiche risorse finalizzate alla diffusione della cultura della legalità ed all'integrazione della comunità Rom.
In particolare, a livello di Programmi operativi nazionali a titolarità del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali si sta verificando la possibilità di inserire interventi destinati alla popolazione Rom promossi nell'ambito dei programmi Governance e Azioni di Sistema, agendo in modo integrato principalmente sugli assi di intervento "Occupabilità", "Pari Opportunità" e "Transnationalità". Inoltre, nell'ambito del Programma operativo nazionale "Sicurezza per lo sviluppo del mezzogiorno d'Italia" 2007-2013, si prevede, tra gli obiettivi operativi dell'asse II "Diffusione della legalità", la realizzazione di misure volte a contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza (mediante servizi destinati a fasce deboli della popolazione) e a diffondere la cultura della legalità, anche attraverso forme di recupero e di riuso di spazi pubblici. In tale quadro, il Dicastero ha già manifestato la propria volontà di. realizzare interventi che abbiano come destinatari le popolazioni Rom, Sinti e Camminanti, i quali saranno definiti nella successiva fase di presentazione e programmazione delle linee progettuali, in accordo con l'Autorità di gestione (Ministero dell'interno) e con le Amministrazioni regionali interessate.
Va anche segnalato che sono proseguiti negli ultimi mesi i lavori del Network europeo sull'inclusione sociale della comunità Rom nell'ambito dei Fondi strutturali (EuROMA, European Network on Social Inclusion and Roma under the Structural Funds), a cui partecipano rappresentanti sia del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali italiano che dell'Amministrazione romena (che coordina le attività in materia di inclusione sociale).
Il Network, avviato all'inizio del 2008 su iniziativa del Ministero del lavoro e affari sociali spagnolo - unità Fse - e della Fondaciòn secretariado gitano, si propone di promuovere la collaborazione tra gli Stati membri al fine di contrastare le discriminazioni che colpiscono la minoranza Rom e ricercare soluzioni comuni per l'inclusione sociale e lavorativa di tali comunità. Ad esso partecipano, oltre alla Commissione europea, dodici Paesi con precise caratteristiche distintive rispetto alla problematica dei Rom (Paesi dell'est con forte presenza di comunità Rom: Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria; Paesi situati nelle aree periferiche dell'Unione e dunque più permeabili all'ingresso di immigrati quali Finlandia e Svezia; Paesi con insediamenti storici quali Spagna, Grecia, Italia, Portogallo).
Nella nota si illustra, quindi, la prima fase di attività del Network.
Si rileva inoltre che, sulla base del lavoro avviato nell'ambito di detto Network, è stato anche costituito un tavolo di coordinamento nazionale, al fine di stimolare gli enti locali a realizzare azioni di sistema in favore della popolazione Rom. L'ultima riunione di tale gruppo, svoltasi il 30 ottobre 2008, ha visto anche la partecipazione di rappresentanti delle comunità Rom, Sinti e Camminanti, al fine di individuare strategie condivise per i progetti che si deciderà di avviare nei prossimi mesi.
Si segnala, infine, che sono attualmente in corso di realizzazione le iniziative per l'inclusione sociale dei Rom finanziate con le risorse stanziate nel 2007 nell'ambito del Fondo per le politiche migratorie (2 milioni 400mila euro finalizzati alla realizzazione di programmi nei comuni di Napoli, Roma e Reggio Calabria per interventi in materia di inclusione sociale destinati ai Rom, in particolare di origine romena presenti in Italia) e del Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati (oltre 3 milioni e mezzo di euro per iniziative realizzate in diversi comuni italiani volte a ridurre la marginalità abitativa ed a favorire l'integrazione e la partecipazione scolastica dei Rom).
Nuove azioni progettuali, come quelle attualmente in corso, dirette a favorire l'integrazione dei cittadini stranieri, ed in particolare, l'inclusione sociale delle comunità Rom dovrebbero essere avviate nei prossimi mesi. In particolare, la competente Direzione generale dell'immigrazione del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali sta verificando la possibilità di finanziare azioni volte a promuovere ed agevolare percorsi di inserimento socio-lavorativo dei giovani immigrati appartenenti alla minoranza Rom, in collaborazione con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, con le associazioni più rappresentative delle comunità Rom, nonché con le regioni ed i comuni interessati.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1366/41 Ordine del giorno |
Evangelisti |
Assemblea |
2/2/2009 |
XII |
Promozione di un’immigrazione sostenibile ed iniziative per contrastare la tratta di esseri umani ed il ricorso al lavoro nero |
Con l'ordine del giorno Evangelisti n. 9/1366/41, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 16 luglio 2008, si impegnava l’esecutivo ad affiancare alle previste misure repressive e punitive anche ulteriori iniziative volte promuovere un'immigrazione sostenibile, a contrastare la tratta di esseri umani, a combattere il ricorso al lavoro nero ed a mettere in campo politiche autenticamente tolleranti e integrative, al fine di sostenere lo sviluppo e la crescita dell'economia italiana.
In merito a tale impegno, il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali riferisce che il 5 ottobre 2008 è stata lanciata la campagna di comunicazione sull'integrazione delle persone immigrate, promossa dallo stesso Dicastero e finanziata con le risorse stanziate nel 2007 nell'ambito del Fondo per l'inclusione sociale degli immigrati, con 1'obiettivo di favorire la convivenza tra cittadini stranieri e cittadini italiani mediante l'informazione e la diffusione dei princìpi fondamentali della Costituzione, dell'ordinamento giuridico nazionale e dei percorsi di inclusione sociale, elementi essenziali per creare e sostenere un dialogo interculturale effettivo e consapevole.
La maggiore consapevolezza dei diritti e dei doveri di cui sono titolari i cittadini migranti e la migliore conoscenza del fenomeno migratorio da parte dei cittadini italiani vengono promosse attraverso iniziative a carattere specifico integrate tra loro: un tour di contatto, tornei di calcio a cinque con formazioni miste ed una campagna pubblicitaria.
Il Ministero rileva che la campagna pubblicitaria, in corso in questi giorni, è diretta a raggiungere sia la popolazione italiana sia quella immigrata e si articola su diversi canali multimediali: televisione, stampa, radio, affissioni e internet. Inoltre, durante i "tour di contatto per l'integrazione" è previsto l'incontro tra operatori specializzati e le comunità di immigrati per svolgere attività di supporto e per distribuire il vademecum "Immigrazione: come, dove, quando". Quest’ultimo è una pubblicazione in 8 lingue, periodicamente aggiornata, ideata dal Ministero per accompagnare il cittadino straniero nel suo percorso d'integrazione e per aiutarlo nella soluzione dei problemi quotidiani più frequenti: dal contratto di lavoro all'iscrizione dei figli a scuola, dal rilascio della patente all'apertura di un conto corrente in banca. Una sezione apposita del vademecum, poi, è dedicata alle principali norme di sicurezza nei luoghi di lavoro, per favorirne la conoscenza e per sottolineare l'importanza dell'utilizzo degli strumenti di protezione.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1496/23 Ordine del giorno |
Berretta |
Assemblea |
2/2/2009 |
XI |
Applicazione del decreto legislativo n. 81 del 2008 in tema di salute e sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro |
9/1496/24 Ordine del giorno |
Damiano |
||||
9/1496/43 Ordine del giorno |
Palagiano |
Assemblea |
2/2/2009 |
XI |
Applicazione degli adempimenti previsti dalle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro |
Gli ordini del giorno Damiano ed altri n. 9/1496/24 e Beretta ed altri n. 9/1496/23, rispettivamente accolto ed accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 29 luglio 2008, impegnavano l’esecutivo ad adottare iniziative finalizzate all’entrata in vigore quanto prima del complesso delle norme previste dal decreto legislativo n. 81 del 2008 (cosiddetto "testo unico" di salute e sicurezza sul lavoro). Di analogo tenore l’impegno contenuto nell’ordine del giorno Palagiano n. 9/1496/43, accolto dal Governo, voltoad evitare che vi siano ulteriori ritardi o comunque rallentamenti nell'affrontare le questioni inerenti la lotta agli infortuni e alle malattie professionali in tutti i luoghi di lavoro a cominciare dagli adempimenti previsti dalle nuove norme sulla sicurezza sul lavoro.
In merito ai suddetti impegni il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali riferisce di stare procedendo, nei tempi previsti, alla realizzazione delle attività di propria competenza relative all’attuazione del richiamato decreto legislativo n. 81 del 2008. In particolare, nella nota si fa presente che il Dicastero ha predisposto l'accordo per l'utilizzo delle risorse (pari a 50 milioni di euro) per una campagna di comunicazione (per 20 milioni di euro), a cura dello stesso Ministero e formazione (per 30 milioni di euro), a cura delle regioni, sulla salute e sicurezza sul lavoro, di cui all'articolo 11, comma 7. All'esito della prevista istruttoria e dopo il confronto con le parti sociali, il relativo provvedimento è stato adottato dalla Conferenza Stato-regioni il 20 novembre 2008.
Nella nota si riferisce anche che il Ministero ha preparato la bozza di decreto per la realizzazione del Sistema informativo nazionale per la prevenzione (SINP, articolo 8 del "testo unico"), tramite il quale verranno condivisi i dati infortunistici e le informazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro, già approvata "in sede tecnica" dalle regioni e da sottoporre alle parti sociali prima del definitivo invio alla Conferenza Stato-regioni.
E’ stato predisposto, inoltre, il decreto per l'utilizzo delle somme, già disponibili, di cui al "Fondo speciale infortuni" (pari a quasi 5 milioni di curo) da parte del Ministero del lavoro per attività di comunicazione ed informazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro (per il 70 per cento) e per il finanziamento di progetti nella medesima materia (per il 30 per cento). Il Dicastero ha anche promosso un protocollo di intesa con le regioni in materia di vigilanza, al fine di favorire l’efficienza delle attività dei rispettivi uffici in materia di contrasto al fenomeno infortunistico, e fornito - con direttiva del ministro del 23 settembre 2008 sull’attività di vigilanza - specifiche indicazioni ai propri organi periferici, ai quali è stato chiesto di operare comunque in stretto e costante collegamento con le ASL e di dare la priorità alle verifiche sugli appalti illeciti.
Nella nota si precisa inoltre che, fermo restando quanto premesso in ordine alla piena attuazione del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, va rimarcato come già nella immediatezza della sua entrata in vigore siano pervenute al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali numerose segnalazioni relative alla problematica applicazione concreta di talune disposizioni in esso contenute, in particolare per quanto concerne le disposizioni in materia di valutazione del rischio negli ambienti di lavoro, di denuncia degli infortuni (a fini meramente statistici) di durata superiore al giorno ed in materia di divieto di visite mediche preassuntive. Al riguardo, il Ministero fa presente che la fondatezza di tali segnalazioni ha indotto il Governo a prevedere che le disposizioni di rispettivo riferimento fossero applicabili a decorrere dal 1° gennaio 2009, per poi rinviare alcune di queste misure al 16 maggio 2009 (decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207). Ciò all'esclusivo fine di consentire ai datori di lavoro il pieno e corretto adempimento delle novità introdotte dalle disposizioni in parola.
In ogni caso, si segnala che il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali - oltre ad attuare le disposizioni del decreto legislativo n. 81 del 2008 - ha fornito concreta risposta a tutte le criticità emerse in sede di prima applicazione della normativa de quo, tramite la previsione di cui all'articolo 1, comma 6, della legge n. 123 del 2007, che prevede l'emanazione di "disposizioni integrative e correttive" al decreto n. 81 entro l'anno dalla sua entrata in vigore (avvenuta in data 15 maggio 2008). Sul punto, peraltro, si precisa che tali modifiche verranno innanzitutto dalle proposte delle parti sociali, alle quali è stato chiesto formalmente di addivenire ad un "avviso comune" sulle possibili modifiche e/o integrazioni, che verrebbero in tal caso recepite integralmente in sede di correttivo al decreto legislativo n. 81.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/40 Ordine del giorno |
Codurelli |
Assemblea |
2/2/2009 |
XI |
Ricorso al part-time da parte delle donne lavoratrici |
L’ordine del giorno Codurelli ed altri n. 9/1386/40, accolto dal Governo il 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a vigilare affinché le misure normative sul ricorso al lavoro part-time previste all'articolo 73 del decreto-legge n. 112 del 2008 - nel corso della cui conversione in legge è stato accolto l'ordine del giorno - non si traducano in un’ulteriore limitazione alla possibilità di accedere e permanere sul mercato del lavoro per le donne, le quali, in assenza di una rete socio-assistenziale adeguata, optano spesso per l'orario di lavoro a tempo parziale al fine di conciliare l'attività lavorativa con la vita familiare.
Nella nota di attuazione trasmessa il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ricorda che il richiamato articolo 73 ha introdotto rilevanti modifiche alla normativa sul part-time nelle pubbliche amministrazioni stabilendo, tra l’altro, che la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time non è più un diritto del pubblico dipendente ma "può essere concessa dall'amministrazione" la quale può negarla se ne derivi non solo un "grave pregiudizio" alla sua funzionalità ma semplicemente un "pregiudizio".
Al riguardo si evidenzia, peraltro, che il diniego alla concessione del part-time non è rimesso alla discrezionalità assoluta della pubblica amministrazione, ma è posto a carico del datore di lavoro l'onere di dimostrare che la ridotta prestazione lavorativa arrechi un pregiudizio all'ufficio. Inoltre, è possibile che un ridotto orario di lavoro non sia compatibile con un determinato ufficio in cui la prestazione lavorativa deve necessariamente avere carattere di continuità, ma lo sia per contro con altre attività prestate da diversi uffici. In questo caso, quindi, deve essere consentita ed incentivata la mobilità dei dipendenti da un ufficio ad un altro oppure da una sede ad un'altra della stessa amministrazione.
Per quanto riguarda, più in particolare, la tutela delle donne lavoratrici che ricorrono al part-time al fine di conciliare l'attività lavorativa con l'onere del lavoro di cura e assistenza dei figli, di persone anziane o di persone malate, si ricorda che l'articolo 12-bis del decreto legislativo n. 61 del 2000 sul part-time ha introdotto il diritto alla priorità nella trasformazione del rapporto lavorativo da full time a part-time per quei soggetti quali il lavoratore o la lavoratrice con figlio convivente minore di tredici anni o portatore di handicap ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 104 del 1992 o ancora a favore di chi assista il coniuge, i figli, i genitori affetti da patologie oncologiche o persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa, che assuma connotazione di gravità ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della richiamata legge n. 104, alla quale sia stata riconosciuta un'invalidità pari al 100 per cento.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/41 Ordine del giorno |
Boccuzzi |
Assemblea |
2/2/2009 |
XI |
Previsione di forme di tutela della sicurezza per i lavoratori che operano in regime di appalto e subappalto |
L’ordine del giorno Boccuzzi ed altri n. 9/1386/41, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, evidenziava in premessa come l’articolo 39, comma 12, del decreto-legge n. 112 del 2008 - nel corso della cui conversione in legge è stato accolto l’atto di indirizzo di cui trattasi - interviene sulla disciplina in materia di sicurezza del lavoro disponendo la modifica dell'articolo 55, comma 4, lettera h), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di sanzioni per il datore di lavoro e il dirigente conseguenti alla violazione delle norme sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Nell’ordine del giorno si rileva, in particolare, che dalla previsione sanzionatoria di cui alla menzionata lettera h) viene espunto il riferimento che impone ai datori di lavoro e ai dirigenti, nell'ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto e di subappalto, di munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro. Pertanto, si impegnava l’esecutivo a prevedere forme di tutela per i lavoratori che operano in regime di appalto e subappalto circa la effettiva e diretta identificazione del lavoratore, le mansioni svolte, ed il responsabile dei lavori dal quale i lavoratori medesimi dipendono; ciò anche al fine di individuare con certezza ed immediatezza le responsabilità dei datori di lavoro e dei dirigenti in caso di accertata violazione delle norme sulla salute e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nella nota di attuazione trasmessa il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali evidenzia, in via preliminare, come lo stesso decreto-legge n. 112 del 2008 (convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133), all'articolo 39, comma 12, abbia modificato l'apparato sanzionatorio del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, comunemente noto come "testo unico" di salute e sicurezza del lavoro, al solo fine di evitare una erronea duplicazione di sanzioni. Al riguardo si fa presente che l'obbligo di cui all'articolo 18, comma 1, lettera u (ove si legge che il datore di lavoro deve "nell'ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o di subappalto, munire i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento correlata di fotografia, contenere le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro"), in relazione al quale la previsione in commento ha eliminato la sanzione originariamente individuata dall'articolo 55, comma 4, del citato decreto legislativo n. 81 del 2008, trova corrispondenza nel precetto di cui al comma 8 dell'articolo 26 del "testo unico" (che dispone come di seguito: "Nell'ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o di subappalto, il personale occupato dall'impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento correlata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro"). Per la violazione di tale prescrizione, ai sensi dell'articolo 55, comma 4, lettera m, del decreto legislativo n. 81 del 2008, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria pari ad una somma compresa tra 100 e 500 euro per ogni lavoratore.
Nella nota del Ministero si sottolinea che la modifica richiamata nell’ordine del giorno, pertanto, si è resa necessaria per impedire l'applicazione di due diverse sanzioni a fronte di precetti sostanzialmente analoghi, contraria ai principi generali del diritto, nonché per consentire di applicare la sanzione non in una misura fissa - come previsto dall'articolo 55, comma 4, lettera h, anteriormente alla sua modifica - bensì tenendo conto del numero delle violazioni concretamente realizzate dal soggetto obbligato, come consentito dall'articolo 55, comma 4, lettera m.
In linea generale, nella nota si rimarca come il Ministero stia procedendo alle attività (quali riunioni, raccolta di segnalazioni e materiali) legate alla predisposizione delle "disposizioni integrative e correttive", di cui all'articolo 1, comma 6, legge 3 agosto 2007, n. 123, nel cui ambito potranno utilmente essere adottate misure di ulteriore potenziamento della tutela dei lavoratori che operino in regime di appalto o di subappalto.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/42 Ordine del giorno |
Mosca |
Assemblea |
2/2/2009 |
XI |
Misure finalizzate allo sviluppo dell’occupazione femminile |
L’ordine del giorno Mosca ed altri n. 9/1386/42, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, evidenziava in premessa, tra l’altro, come il decreto-legge n. 112 del 2008 (nel corso della cui conversione in legge è stato presentato l’atto di indirizzo in esame) non rechi una sola previsione normativa tesa ad affrontare il problema dell'occupazione delle donne; in proposito si rileva, anzi, che la limitazione del ricorso all'orario di lavoro a tempo parziale, prevista dall'articolo 73 del richiamato decreto-legge, contribuisce a rendere più difficile la permanenza delle donne all'interno del mercato del lavoro, stante che su di loro grava, in misura maggiore, la necessità di conciliare i tempi di lavoro con quelli dedicati alla cura ed all’attività domestica.
Con l’ordine del giorno in titolo, pertanto, si impegnava l’esecutivo a stabilire misure urgenti al fine di sviluppare l'occupazione femminile, anche tramite la previsione di incentivi specifici che contribuiscano ad aumentare il tasso di occupazione delle donne ed avvicinarlo alla media europea, ed invertire la tendenza che vuole le lavoratrici sempre più occupate con contratti di lavoro a tempo determinato in luogo di una occupazione più stabile garantita da contratti a tempo indeterminato.
In merito a tale impegno, nella nota di attuazione il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali riferisce che nel mese di dicembre 2008 è stato emanato il decreto ministeriale 13 novembre 2008 relativo alla concessione di incentivi economici connessi alla stipula di contratti di inserimento lavorativo per le donne residenti nelle aree svantaggiate del Paese, così come previsto dall'articolo 54, comma 1, lett. e), del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/56 Ordine del giorno |
Binetti |
Assemblea |
2/2/2009 |
XII |
Risorse finanziarie da destinare al Fondo per le politiche sociali ed al Fondo sulla non autosufficienza |
L’ordine del giorno Binetti ed altri n. 9/1386/56, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, impegnava l’esecutivo a considerare tra le sue priorità le politiche sociali nonché a reperire le risorse finanziarie necessarie affinché il Fondo per le politiche sociali (di cui all'articolo 20, comma 8, della legge 8 novembre 2000, n. 328), insieme a quello sulla non autosufficienza, istituito dall'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possano ridisegnare un nuovo sistema di welfare.
Circa detto impegno, il contenuto della nota di attuazione trasmessa dal Dicastero del lavoro, della salute e delle politiche sociali coincide in larga parte con quanto riferito in attuazione dell’ordine del giorno Bossa ed altri n. 9/1185/106, che, pur essendo stato presentato nel corso dell’esame di diverso provvedimento (l’A.C. 1185, ora legge n. 126 del 2008), contiene un impegno di tenore analogo a quello sottoposto al Governo con l’ordine del giornoBinetti ed altri n. 9/1386/56. Pertanto, nella nota di attuazione riferita a quest’ultimo si ribadisce che l’esecutivo ha attivato una vasta consultazione pubblica che avrà la sua sintesi in un "libro bianco" di prossima pubblicazione che costituirà il punto di riferimento per tutta la politica governativa in tale ambito e che, comunque, il Governo nel confermare la centralità delle politiche sociali nel proprio impianto, ha più volte sottolineato l'esigenza di rinnovare e modernizzare il sistema italiano di welfare, indirizzandolo verso politiche attive e non meramente risarcitorie.
Quanto alle risorse finanziarie, si evidenzia che lo stesso ordine del giorno cui si risponde dà atto – in premessa - delle risorse aggiuntive stanziate dal Governo con il decreto-legge n. 112 del 2008 per un ammontare pari a 300 milioni di curo per l'anno 2009.
Anche con riferimento al trasferimento alle regioni e alle province autonome delle risorse del Fondo nazionale per le politiche sociali 2008, si conferma quanto esposto con riferimento all’ordine del giorno Bossa, ossia che il Governo è intervenuto per velocizzare al massimo le procedure amministrative. Pertanto - a fronte di un'intesa in Conferenza Unificata conseguita solo il 13 novembre - l'amministrazione già in data 5 dicembre ha trasferito il saldo delle risorse 2008 ai destinatari (una prima tranche era stata già anticipata a luglio).
In merito al reperimento di adeguate risorse per il Fondo nazionale per le politiche sociali e per il Fondo per la non autosufficienza, nella nota si ricorda lo stringente vincolo di bilancio che il Governo deve fronteggiare, particolarmente grave nell'attuale congiuntura economica fortemente negativa. A fronte di tale vincolo, comunque, si fa presente che il Governo è riuscito ad assicurare, per il 2008, complessivamente, fra Fondo nazionale per le politiche sociali e Fondo per le non autosufficienza, trasferimenti alle regioni e province autonome per importi non molto dissimili rispetto al 2007 (955 milioni di euro nel 2008 a fronte di 1056 nel 2007, anno quest'ultimo nel quale i trasferimenti hanno raggiunto un livello particolarmente alto, a fronte dei 518 milioni del 2005 e dei 775 milioni del 2006). Per il 2009, invece, il complesso dei trasferimenti destinati alle regioni e province autonome dovrebbe tornare a superare la somma di 1 miliardo di euro, considerando 400 milioni di Fondo per le non autosufficienza e 600-650 milioni di Fondo nazionale per le politiche sociali.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/104 Ordine del giorno |
Antonino Foti |
Assemblea |
21/1/2009 |
XI |
Direttive da impartire alle direzioni provinciali del lavoro volte a contrastare il fenomeno delle cosiddette dimissioni in bianco |
Con l’ordine del giorno Antonino Foti ed altri n. 9/1386/104, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, si impegnava l’esecutivo ad impartire specifiche direttive affinché le direzioni provinciali del lavoro protocollino e conservino, garantendo la riservatezza verso terzi dei dati sensibili e dei fatti in essa contenuti, gli eventuali atti di autocertificazione, inviati tramite raccomandata postale con avviso di ricevimento AR, con i quali le lavoratrici e i lavoratori dichiarino di aver dovuto sottoscrivere atti di dimissione in bianco.
Nella nota di attuazione il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali comunica di avere effettivamente provveduto a richiamare le direzioni provinciali del lavoro al rigoroso rispetto dell’impegno assunto con l’ordine del giorno in titolo.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/144 Ordine del giorno |
Delfino |
Assemblea |
2/2/2009 |
XI |
Emanazione, nell’attuazione della legge n. 133 del 2008, di idonei strumenti a tutela della legge n. 104 del 1992 |
L’ordine del giorno Delfino n. 9/1386/144, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, sulla base della premessa che l’articolo 71 del decreto-legge n. 112 del 2008 (nel corso della cui conversione in legge è stato presentato l’atto di indirizzo) interviene sulle modalità di fruizione dei permessi di cui all’articolo 33 della legge n. 104 del 1992, impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di emanare idonei provvedimenti attuativi della norma summenzionata che consenta di salvaguardare i termini e le modalità di fruizione dei permessi in questione, assicurando così il principio della parità di condizioni di lavoro tra lavoratori con handicap del settore privato e pubblico, come tutelata dal decreto legislativo n. 216 del 2003, emanato in attuazione della direttiva 2000/78/CE.
Nella nota con cui il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali dà seguito all’ordine del giorno si osserva che l'articolo 71 a proposito delle "assenze per malattia e permesso retribuito dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni", stabilisce, al comma 4, che "la contrattazione collettiva ovvero le specifiche normative di settore, fermi restando i limiti massimi delle assenze per permesso retribuito previsti dalla normativa vigente, definiscono i termini e le modalità di fruizione delle stesse, con l'obbligo di stabilire una quantificazione esclusivamente ad ore delle tipologie di permesso retribuito, per le quali la legge, i regolamenti, i contratti collettivi o gli accordi sindacali prevedano una fruizione alternativa in ore o in giorni. Nel caso di fruizione dell'intera giornata lavorativa, l'incidenza dell'assenza sul monte ore a disposizione del dipendente per ciascuna tipologia, viene computata con riferimento all'orario di lavoro che il medesimo avrebbe dovuto osservare nella giornata di assenza". Tale previsione comporterebbe invero una disparità di trattamento fra i dipendenti del settore privato - per i quali è possibile la fruizione dei permessi in questione anche in tre giornate (a prescindere dall'orario di lavoro effettuato) – e quelli del settore pubblico che, invece, verrebbero condizionati nella scelta della giornata di permesso da prendere a seconda della durata della stessa, dovendo fare i conti con un "monte ore" e non con un numero di giornate di permesso a loro disposizione.
Nella nota si precisa, tuttavia, che la Presidenza del Consiglio dei ministri (Dipartimento della funzione pubblica), con circolare n. 8 del 5 settembre 2008, ha chiarito (punto 2.2), riguardo ai permessi accordati alle persone portatrici di handicap grave, che "(...) II trattamento giuridico di queste agevolazioni non è stato innovato dal decreto-legge n. 112 del 2008. Si stabilisce quindi che, in base alla legge vigente, i portatori di handicap grave possono fruire alternativamente nel corso del mese di tre giorni interi di permesso (a prescindere dall'orario della giornata) o di due ore di permesso al giorno (per ciascun giorno lavorativo del mese). Si aggiunge poi che in alcuni contratti collettivi (...) le clausole prevedono la possibilità di fruire in maniera frazionata ad ore delle tre giornate intere di permesso (di cui al comma 3 dell'articolo 33), fissando allo scopo un contingente massimo (18 ore). In tali casi è data facoltà al dipendente di scegliere se fruire di una o più giornate intere di permesso oppure di frazionarle a seconda delle esigenze. Considerato che i tre giorni di permesso sono accordati direttamente dalla legge senza indicazione di un monte ore massimo fruibile, la limitazione a 18 ore contenuta nei CCNL vale solo nel caso di fruizione frazionata (...) ".
Alla luce di quanto sopra esposto, il Dicastero rileva che la situazione di disparità prospettata nell'ordine del giorno Delfino appare superata e che non si rendono necessari ulteriori provvedimenti attuativi del citato articolo 71, in quanto la parità di condizioni di lavoro tra lavoratori con handicap del settore privato e quelli del settore pubblico è garantita dalla uniforme applicazione della citata circolare n. 8 del 2008 del Dipartimento della funzione pubblica.
Tipo atto e Numero |
Primo firmatario |
Sede esame |
Data annuncio |
Comm. Comp. |
Oggetto |
9/1386/174 Ordine del giorno |
Ceroni |
Assemblea |
21/1/2009 |
XI |
Potenziamento dell’attività di prevenzione e di controllo degli infortuni sul lavoro attraverso l’assunzione di ispettori del lavoro |
Con l’ordine del giorno Ceroni n. 9/1386/174, accolto dal Governo nella seduta dell’Assemblea del 23 luglio 2008, premessa la necessità di elevare il numero degli ispettori del lavoro in relazione alle prevenzione degli infortuni e delle morti sul lavoro e l’opportunità di provvedere all'assunzione definitiva dei 310 ispettori del lavoro risultanti idonei al concorso indetto dal Ministero del lavoro nel 2004, si impegnava l’esecutivo a valutare l'opportunità di dare seguito, in tempi brevi, a quanto evidenziato, al fine di potenziare l'attività di prevenzione e di controllo degli infortuni sul lavoro.
Nella nota di attuazione il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali riferisce che l'articolo 1, comma 346, lett. d), della legge 24 dicembre 2007, n. 244 dispone, anche in deroga ai limiti stabiliti dalle disposizioni vigenti, che l'autorizzazione alla spesa per l'assunzione di personale nel ruolo degli ispettori del lavoro è pari a 1 milione di euro per l'anno 2008, a 8 milioni di euro per l'anno 2009 e a 16 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2010.
Con le risorse disponibili, quindi, a partire dall'anno 2009, l'amministrazione potrà dare corso a circa 180 assunzioni di ispettori del lavoro attingendo dalla graduatoria di merito formata in seguito all'espletamento dei concorsi banditi nel novembre 2004. Quanto rilevato attesa la proroga dell'efficacia della graduatoria (articolo 24-quater della legge n. 31 del 2008 di conversione del decreto-legge n. 248 del 2007) fino al 10 dicembre 2010.
Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione relative al periodo 1°-31 gennaio 2009 |
Primo firmatario |
Tipo di Atto |
Numero |
Pag. |
|
On. |
Barbi |
Ordine del giorno |
9/1386/63 |
51 |
On. |
Berretta |
Ordine del giorno |
9/1496/23 |
62 |
On. |
Binetti |
Ordine del giorno |
9/1386/56 |
67 |
On. |
Boccuzzi |
Ordine del giorno |
9/1386/41 |
65 |
On. |
Bossa |
Ordine del giorno |
9/1185/106 |
58 |
On. |
Ceroni |
Ordine del giorno |
9/1386/174 |
70 |
On. |
Codurelli |
Ordine del giorno |
9/1386/40 |
64 |
On. |
Damiano |
Ordine del giorno |
9/1496/24 |
62 |
On. |
Delfino |
Ordine del giorno |
9/1386/144 |
68 |
On. |
Evangelisti |
Ordine del giorno |
9/1366/41 |
61 |
On. |
Fassino |
Ordine del giorno |
9/1386/62 |
51 |
On. |
Fontana Gregorio |
Ordine del giorno |
9/1185/11 |
55 |
On. |
Foti Antonino |
Ordine del giorno |
9/1386/104 |
68 |
On. |
Franzoso |
Ordine del giorno |
9/1185/9 |
54 |
On. |
Garavini |
Ordine del giorno |
9/1519/15 |
52 |
On. |
Maran |
Ordine del giorno |
9/1519/16 |
53 |
On. |
Mattesini |
Ordine del giorno |
9/1185/110 |
59 |
On. |
Melis |
Ordine del giorno |
9/1366/32 |
59 |
On. |
Mosca |
Ordine del giorno |
9/1386/42 |
66 |
On. |
Narducci |
Ordine del giorno |
9/1366/49 |
56 |
On. |
Palagiano |
Ordine del giorno |
9/1496/43 |
62 |
On. |
Siragusa |
Ordine del giorno |
9/1185/24 |
57 |
On. |
Vanalli |
Ordine del giorno |
9/1366/36 |
56 |
E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE
La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’elenco delle nuove relazioni che sono previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.
Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
Presidenza del Consiglio dei ministri |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 331/2000, art. 6, co. 1 |
Stato della disciplina militare e dell'organizzazione delle Forze armate (Trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento) (Dati relativi al 2007, Doc. XXXVI n. 1) |
IV Difesa |
5/1/2009 |
D.Lgs. 66/1999, art. 12, co. 1 |
Relazione di inchiesta relativa ad incidente aereo (Predisposta dall'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo - ANSV - e trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento) (Dati relativi all’incidente occorso il 6 novembre 2006 all’aeromobile Piper PA-31T1, marche I-POMO, in località Cassano di Centenaro, frazione del comune di Ferriere, Piacenza) |
IX Trasporti |
5/1/2009 |
Ministero degli affari esteri |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 482/1999, art. 19, co. 3 |
Attuazione degli interventi relativi alla promozione dello sviluppo delle lingue e delle culture, indicate all'articolo 2 della legge n. 482 del 1999,diffuse all'estero, e alla diffusione all'estero della lingua e della cultura italiane (Dati relativi al 2007, Doc. LXXX-bis n. 1) |
III Affari esteri VII Cultura |
5/1/2009 |
Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.Lgs. 151/2005, art. 17, co. 2 |
Stato di attuazione del decreto legislativo n. 151 del 2005 recante attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti (Dati relativi al triennio 2004, 2005 e 2006, Doc. CCXII n. 1) |
VII Ambiente |
8/1/2009 |
Ministero per i beni e le attività culturali |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 444/1998, art. 1, co. 4 |
Immobili adibiti a teatro ammessi ai contributi della legge n. 444 del 1998, obiettivi perseguiti e risultati raggiunti (Dati relativi al 2007) |
VII Cultura |
8/1/2009 |
Ministero dell’economia e delle finanze |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.L. 351/2001, art. 2, co. 1 D.L. 41/2004, art. 1, co. 4* |
Risultati economico finanziari ottenuti in conseguenza dell’applicazione delle norme di cui alla legge n. 410 del 2001, in materia di dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato e degli enti previdenziali pubblici (Dati relativi al I° semestre 2008, Doc. CL n. 1) |
V Bilancio VI Finanze |
13/1/2009 |
*A partire dal 2006 il Governo, con la relazione in oggetto, adempie anche l'obbligo di relazione semestrale sulle operazioni di vendita di ulteriori immobili, ai sensi dell'articolo 1, comma 4, del decreto-legge n. 41 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 104 del 2004. |
Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali |
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Fonte istitutiva |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
L. 125/2001, art. 8, co. 1 |
Interventi realizzati ai sensi della legge n. 125 del 2001, in materia di alcool e di problemi alcolcorrelati (Dati relativi al 2006 con aggiornamenti relativi al 2007, Doc. CC n. 1) |
XII Affari sociali |
5/1/2009 |
L. 284/1997, art. 2, co. 7 |
Stato di attuazione delle politiche concernenti la prevenzione della cecità e l'educazione e la riabilitazione visiva (Dati relativi al 2007, Doc. CXXXIII n. 2) |
XII Affari sociali |
13/1/2009 |
Fonte istitutiva |
Soggetto competente |
Argomento |
Commissione competente per materia |
Data annuncio |
D.Lgs. 165/2001, art. 46, co. 3 |
Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) |
Rapporto sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti (Dati aggiornati al 30 novembre 2008) |
V Bilancio XI Lavoro |
5/1/2009 |
L. 112/2004, art. 10, co. 7, primo periodo D.Lgs. 177/2005, art. 35, co. 5 |
Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) |
Tutela dei diritti dei minori nella programmazione televisiva, provvedimenti adottati ed eventuali sanzioni irrogate (Dati relativi al periodo 1° aprile 2007-31 marzo 2008, Doc. CLII n. 1) |
VII Cultura IX Trasporti |
5/1/2009 |
D.L. 112/2008, art. 81, co. 18 |
Autorità per l’energia elettrica e il gas |
Attività di vigilanza dell' Autorità per l’energia elettrica e il gas ai fini del rispetto del divieto di traslazione dell'onere della maggiorazione di imposta sui prezzi al consumo nel settore energetico e sugli effetti delle disposizioni di cui al comma 16, dell'articolo 81, del decreto-legge n. 112 del 2008 (Relazione Una tantum, Doc. XXVII n. 4) |
X Attività produttive |
8/1/2009 |
L. 215/2004, art. 8, co. 1 |
Autorità garante della concorrenza e del mercato |
Stato delle attività di controllo e di vigilanza in materia di conflitti di interesse (Dati relativi al II° semestre 2008, Doc. CLIII n. 2) |
I Affari costituzionali |
13/1/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Friuli-Venezia Giulia |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
13/1/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Lazio |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
13/1/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della provincia autonoma di Bolzano |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
13/1/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Umbria |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
28/1/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Campania |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
28/1/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della Provincia autonoma di Trento |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
28/1/2009 |
L. 212/2000, art. 13, co. 13-bis |
Garante del contribuente della regione Toscana |
Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale (Dati relativi al 2008) |
VI Finanze |
29/1/2009 |
Nuove relazioni previste da fonti normative (*)
Fonte |
Ministero competente |
Oggetto |
D.L. 185/2008, art. 12, co. 6 |
Ministero dell’economia e delle finanze |
Finanziamento all'economia attraverso la sottoscrizione pubblica di obbligazioni bancarie speciali |
(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino
nessuna
[*] Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero. Pertanto, il totale degli invii può non coincidere con il totale degli atti inviati.
* Le risoluzioni vengono sollecitate subito dopo la loro approvazione da parte dell’Assemblea o delle Commissioni.