Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Ufficio Rapporti con l'Unione Europea | ||||
Titolo: | Multilinguismo | ||||
Serie: | Bollettino Politiche dell'Unione Europea Numero: 12 | ||||
Data: | 24/10/2008 | ||||
Descrittori: |
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Politiche dell’Unione europea
Il 18 settembre 2008 la Commissione ha presentato la comunicazione “Il multilinguismo: una risorsa per l’Europa e un impegno comune” (COM(2008)566).
Il documento della Commissione tiene conto dei progressi dovuti all’attuazione della nuova strategia quadro per il multilinguismodel 2005, e intende “compiere un salto di qualità, presentando una politica ampiamente condivisa e completa, che vada oltre l'istruzione, per trattare le lingue in un contesto più ampio”, in accordo con quanto previsto dalla rinnovata agenda sociale dell'UE, adottata dalla Commissione il 2 luglio 2008. In particolare, la comunicazione espone gli aspetti principali di un approccio inclusivo che, nel limite delle risorse esistenti, garantisca l’inserimento del multilinguismo in vari settori delle politiche europee, e allarghi il contesto del multilinguismo alla coesione sociale e alla prosperità.
In tale contesto, la Commissione propone una serie di misure concrete e rivolge agli Stati membri una serie di raccomandazioni, al fine di permettere ai cittadini e alle imprese comunitarie di sfruttare le opportunità offerte dal multilinguismo, nonché di dimostrare che le lingue possono aumentare le opportunità di integrazione, di accesso e la solidarietà, a beneficio dell'intera società europea.
La comunicazione della Commissione si concentra sulle persone, sulla loro capacità di utilizzare varie lingue e sulla loro possibilità di accedere alla cultura, di partecipare come cittadini attivi e di beneficiare di migliori opportunità di comunicazione, inclusione, occupazione e attività economica. L'obiettivo principale è quindi quello di sensibilizzare al valore e alle opportunità della diversità linguistica dell'UE e incoraggiare l'eliminazione delle barriere al dialogo interculturale.
La Commissione ritiene che ciascuna delle numerose lingue nazionali, regionali, minoritarie e delle comunità migranti parlate in Europa arricchisca il nostro patrimonio culturale comune, e che la loro condivisione favorisca il dialogo e il rispetto reciproco. Secondo la Commissione, se la padronanza delle lingue nazionali resta un fattore fondamentale per favorire l’integrazione e lo svolgimento di un ruolo attivo nelle società europee, tuttavia, le persone di madrelingua diversa possono anche essere considerate come risorse linguistiche da utilizzare e valorizzare. Ad esempio, i bambini di madrelingua diversa, di un paese dell'UE o un paese terzo, pongono le scuole di fronte al problema di dover insegnare la lingua d'istruzione come una seconda lingua, ma possono anche motivare i loro compagni di classe a imparare altre lingue e ad aprirsi ad altre culture. La Commissione, inoltre, invita gli Stati membri a sviluppare la riflessione sul concetto di lingua adottiva personale – "una lingua da studiare intensamente e da parlare e scrivere correttamente il cui apprendimento è legato alla conoscenza del paese o dei paesi in cui è utilizzata", secondo quanto proposto dal gruppo consultivo per il multilinguismo istituito dalla Commissione in occasione dell'Anno europeo del dialogo interculturale 2008 - e riconosce grande importanza al superamento delle barriere linguistiche in ambito locale.
La Commissione, pertanto, intende utilizzare strategicamente le iniziative e i programmi comunitari pertinenti per familiarizzare i cittadini con il multilinguismo, tra l’altro, organizzando campagne di sensibilizzazione sui vantaggi della diversità linguistica e dell'apprendimento delle lingue per il dialogo interculturale, monitorando le conoscenze linguistiche dei cittadini con indicatori linguistici nonché individuando, insieme agli Stati membri, modalità idonee a migliorare l'accesso alla giustizia per i cittadini di madrelingua diversa con una conoscenza limitata della lingua nazionale. Gli Stati membri, inoltre, sono invitati dalla Commissione a compiere sforzi per aprire sportelli unici che operino in varie lingue, entro la fine del 2009, conformemente alla direttiva 123/2006/CE relativa ai servizi nel mercato interno, nonché a favorire l'accesso a corsi specifici della/e lingua/e del paese di accoglienza per le persone di madrelingua diversa.
Le lingue possono rappresentare un vantaggio competitivo per le imprese dell'UE, e la Commissione, a tal proposito, ricorda che il Business Forum for Multilingualism – proprietari e dirigenti aziendali europei riuniti in funzione consultiva nei confronti della Commissione - ha presentato raccomandazioni per accrescere la competitività e migliorare l'occupabilità tramite una migliore gestione della diversità linguistica, ad esempio, includendo il multilinguismo in tutte le strategie per lo sviluppo del capitale umano. La Commissione, pertanto, intende tra l’altro: promuovere la mobilità di studenti, tirocinanti, lavoratori e giovani imprenditori, nonché creare una piattaforma permanente per lo scambio di buone prassi tra imprese, parti sociali, organizzazioni commerciali, camere di commercio, organizzazioni di promozione degli scambi, scuole e autorità responsabili dell'istruzione. Gli Stati membri sono, inoltre, invitati a: valorizzare e sviluppare ulteriormente le competenze linguistiche acquisite al di fuori del sistema d'istruzione formale, e incoraggiare le organizzazioni di promozione degli scambi a realizzare programmi specifici, in particolare per le PMI, comprendenti la formazione linguistica; aggiungere ai piani per la mobilità dell'UE un sostegno specifico a livello nazionale e locale.
La Commissione rileva che in quasi la metà degli Stati membri gli studenti non hanno la possibilità di studiare due lingue nel corso dell'istruzione obbligatoria, in contrasto con l’obiettivo a lungo termine di aumentare il multilinguismo individuale, in modo che ogni cittadino possieda competenze pratiche in almeno due lingue oltre alla propria, definito dal Consiglio europeo di Barcellona nel marzo 2002. In tale contesto, la Commissione intende, tra l’altro: utilizzare i programmi comunitari per sostenere l'insegnamento di un maggior numero di lingue; redigere un elenco di buone prassi per l'apprendimento e l'insegnamentodelle lingue. Gli Stati membri, inoltre, sono invitati a: offrire a tutti l'opportunità reale di padroneggiare la/e lingua/e nazionale/i e altre due lingue, nonché migliorare la formazione di tutti gli insegnanti anche promuovendone la mobilità.
La Commissione ritiene che l'utilizzo delle lingue e degli altri strumenti di comunicazione costituisca una parte importante dell'insieme di competenze richieste oggi in un'Europa che si sta globalizzando. In tale contesto, i mezzi d'informazione, le nuove tecnologie e i servizi di traduzione umana e automatica possono avvicinare ai cittadini la crescente varietà di lingue e culture dell'UE. Inoltre, andrebbero incoraggiati investimenti nell'ulteriore sviluppo e utilizzo di tecnologie volte a favorire il dialogo tra istituzioni e cittadini, quali videoconferenze, chat su Internet e web streaming di conferenze e manifestazioni. In tale contesto, la Commissione intende, tra l’altro: sostenere la circolazione delle produzioni mediatiche europee, nonché i progetti di sviluppo e diffusione delle tecnologie linguistiche e di comunicazione; insieme agli Stati membri, estendere la portata del sistema IMI di scambio elettronico di informazioni in tutte le lingue ufficiali dell'UE. Gli Stati membri, inoltre, sono invitati a collaborare con le parti interessate per promuovere il multilinguismo con i mezzi d'informazione, in particolare sostenendo la sottotitolazione dei film, e la circolazione delle opere culturali in Europa, nonché stimolare e incoraggiare l'ulteriore sviluppo e utilizzo di nuove tecnologie che sostengano il multilinguismo.
L'obiettivo principale della dimensione esterna è realizzare pienamente il potenziale delle lingue dell'UE parlate nei paesi terzi, promuovere l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue dell'UE all'estero e delle lingue dei paesi terzi nell'UE. In tale contesto, pertanto, la Commissione intende sviluppare partenariati e migliorare la cooperazione in materia di multilinguismo con i paesi non aderenti all'UE, tenendo conto delle possibilità offerte dalle lingue europee di diffusione mondiale, nonché promuovere l'insegnamento e l'apprendimento di tutte le lingue dell'UE all'estero. Gli Stati membri, inoltre, sono invitati a migliorare ulteriormente il collegamento in rete e la cooperazione tra gli istituti pertinenti per promuovere meglio le lingue dell'UE all'estero.
La politica del multilinguismo coinvolge numerose parti interessate a livello locale, regionale, nazionale e comunitario e, pertanto, la Commissione promuoverà un dialogo strutturato a cinque livelli inteso a:
· collaborare con gli Stati membri mediante il metodo aperto di coordinamento nel processo di istruzione e formazione 2010 nonché rafforzare il multilinguismo nel nuovo quadro strategico per la cooperazione dopo il 2010. A tal fine la Commissione intende ampliare le competenze del gruppo di lavoro sulle lingue per coprire tutti gli aspetti del multilinguismo;
· creare una piattaforma per i mezzi d'informazione, le organizzazioni culturali e gli altri operatori della società civile, al fine di discutere e scambiare buone prassi per promuovere il multilinguismo e il dialogo interculturale;
· istituire un quadro permanente per la cooperazione con le parti interessate pertinenti, basandosi sul Business Forum;
· raccogliere e diffondere le buone prassi e promuovere sistematicamente le sinergie fra gli ultimi tre forum sul multilinguismo ed esaminare periodicamente i progressi, ad esempio nell'ambito di una conferenza sulle lingue dell'UE svolta ogni due anni;
· includere il multilinguismo nelle politiche comunitarie pertinenti nonché effettuare gli interventi indicati nella comunicazione.
Conclusivamente, la Commissione invita gli Stati membri e le altre istituzioni dell'UE a sostenere il quadro politico trasversale per il multilinguismo sopra descritto e ad attuarlo al livello più appropriato, ed annuncia l’intenzione di procedere, in partenariato con gli Stati membri, ad un riesame globale della strategia per il multilinguismo nel 2012.
XVI legislatura – Bollettino Politiche dell'Unione europea n.12, 24 Ottobre 2008