Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||
Titolo: | L'accesso al credito a favore delle PMI: le misure adottate dal 2008 ad oggi nei principali paesi europei | ||
Serie: | Appunti Numero: 33 | ||
Data: | 25/01/2012 | ||
Descrittori: |
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Camera dei deputati
XVI Legislatura
BIBLIOTECA – LEGISLAZIONE STRANIERA
A P P U N T I |
Appunto 2/2012
L’accesso al credito a favore delle PMI: le misure adottate dal 2008 ad oggi
nei principali paesi europei
FRANCIA
Per fronteggiare la grave crisi economico-finanziaria internazionale il Governo francese ha promosso, a partire dal 2008, diverse misure a favore delle imprese – in special modo delle PMI - per garantire e favorire il relativo accesso al credito.
Tra le più significative misure adottate hanno particolare rilievo: il rafforzamento della banca pubblica dedicata al finanziamento delle imprese (OSEO); l’azionamento di un meccanismo di reciprocità tra sostegno finanziario dello Stato da un lato e convenzioni con le banche dall’altro, per assicurare una più elevata apertura di credito alle imprese; l’introduzione della mediazione dello Stato presso le banche nei procedimenti per la concessione di credito a favore delle imprese; la concessione di un grande prestito nazionale per gli Investissements d’avenir concentrati in alcuni settori economici strategici; infine, la riforma della regolamentazione dei settori bancario e finanziario con misure volte a migliorare il finanziamento delle PMI per stimolare la ripresa economica.
1. L’OSEO
Un importante intervento
a sostegno delle imprese e della loro crescita è stato quello di un progressivo
potenziamento dell’OSEO, l’istituto
finanziar
L’OSEO, posto sotto la tutela dei Ministeri dell’Economia e dell’Insegnamento superiore e della Ricerca francesi, supporta il finanziamento delle PMI durante tutte le tappe della loro crescita attraverso l’aiuto all’innovazione, la garanzia della partecipazione creditizia delle banche e degli investitori con capitali propri o attraverso un finanziamento in partenariato.
L’OSEO interviene attraverso prestiti diretti alle imprese - di norma per progetti cofinanziati dai capitali propri delle stesse imprese e dalle banche private o comunque in partenariato con altri investitori - oppure attraverso garanzie accordate sui prestiti fatti dalle banche alle imprese[2]. L’OSEO, infatti, interviene sempre come partenaire di altri istituti finanziari senza sostituirsi al mercato, ma completandone l’azione laddove il peso del rischio necessiti dell’intervento pubblico.
L’OSEO collabora altresì con tutti gli attori pubblici e privati che accompagnano lo sviluppo delle imprese: regioni, poli di competitività, “incubatori” di nuove imprese, istituti bancari, investitori di capital-risk.
Nel 2010 il legislatore francese[3], nell’intento di migliorare il finanziamento dell’economia reale per accelerare la ripresa economica,ha previsto la creazione di un nuovo OSEO con la fusione delle preesistenti tre società OSEO (OSEO-financement, OSEO-garantie e OSEO-innovation) e la ricapitalizzazione del nuovo istituto.Dopo la sua creazione, l’istituto ha finanziato circa 80.000 imprese per un totale di circa 29 miliardi di euro di finanziamenti.
2. Le convenzioni Stato-banche e la “Médiation du crédit”
Già nel 2008, per fronteggiare la crisi che inizialmente aveva colpito soprattutto il settore bancario, il Governo aveva varato un Piano di sostegno di 360 miliardi di euro in favore delle banche francesi[4], pretendendo in cambio, attraverso specifiche convenzioni, l’assunzione di impegni da parte delle stesse banche ad aumentare la loro disponibilità al credito nei confronti delle imprese (in particolare delle PMI), con la minaccia di ritirare il proprio sostegno in caso di mancato rispetto di tali impegni[5].
Lo strumento convenzionale viene tuttora usato dallo Stato francese e altre convenzioni sono in corso - o in cantiere - tra gli istituti pubblici e le reti bancarie per il sostegno creditizio alle imprese[6].
Sempre nel 2008 lo Stato francese si è dotato di un altro strumento di particolare rilievo per favorire le imprese nell’accesso al credito durante la crisi economica: la médiation du crédit.
E’ stato infatti creato il
Médiateur national du crédit, con il
compito di assicurare che le banche finanziassero le imprese sulla base degli
impegni assunti, ed è stata prevista una particolare procedura di mediazione per l’accesso al credito[7], finalizzata ad offrire l’appoggio dello Stato nelle trattative
con le banche per facilitare la ripresa delle PMI sane, ma in difficoltà finanziaria per problemi di liquidità o
di finanziamento. La missione della médiation du crédit, che inizialmente
doveva avere una durata temporanea e, come altre misure anti-crisi, terminare
alla fine del 2009, è stata prolungata una prima volta fino alla fine del 2010
e, successivamente, fino alla fine del
2012 con la firma, il
L’aiuto dello Stato nella mediazione per l’accesso al credito riguarda principalmente le piccole e medie imprese (PMI) e ancor di più le imprese di taglia più piccola, data la loro limitata disponibilità di risorse. Tuttavia ogni imprenditore, artigiano, commerciante o professionista ha la possibilità di presentare un dossier presso il Médiateur du crédit dopo aver ricevuto un rifiuto delle banche alla richiesta di credito.
A partire dalla fine del 2008 il Mediatore naz
La particolare procedura di mediaz
·
·
se questi interventi non risolvono ancora il
problema,
·
in caso di mancata soluz
Le imprese che si sono rivolte sino ad ora alla mediaz
L’accesso al credito, secondo il Ministero dell’economia francese, rimane tuttavia ancora problematico per le imprese più piccole (très pétites entreprises - TPE): per quelle imprese che beneficiano di crediti inferiori a 25.000 euro, il periodo di tempo necessario per la concessione di un finanziamento è ancora molto più lungo che per gli altri tipi d’impresa.
Al fine di migliorare il trattamento dei dossier delle imprese in mediazione e sostenere l’attività economica in periodo di crisi, lo stesso Médiateur ha anche stretto diversi accordi di partenariato[10] con i grandi protagonisti del finanziamento alle imprese, come le reti bancarie e gli assicuratori del credito.
3. Gli “Investissements d’avenir”
Mentre l’attuazione di un primo Plan de relance de l’économie[11] della durata di due anni (2009-2010) volgeva al termine, è stato lanciato a marzo 2010[12], ed è tuttora in corso di attuazione, il programma di Investissements d’avenirper il quale è prevista una dotazione complessiva di 34,64 miliardi di euro[13], finalizzato a rafforzare la competitività della Francia con investimenti pubblici concentrati in cinque settori-cardine: istruzione superiore, ricerca, industrie e PMI, sviluppo sostenibile ed economia digitale.
Le cinque priorità strategiche sono state declinate in 35 “azioni”,
per ciascuna delle quali lo Stato ha concluso una convenzione specifica con uno
degli operatori pubblici ai quali è stata affidata la gestione dei fondi[14].
Ogni convenzione è stata trasmessa, prima della firma, all’Assemblea nazionale
e al Senato per un parere. Nel 2010 le 35 convenzioni sono state firmate[15] e ciò ha permesso di
trasferire l’intero pacchetto di 34,64 miliardi di euro sui conti degli
operatori aperti presso l’Erario al
A coordinare e controllare l’attuazione del programma degli Investissements d’avenir è stata creata una struttura, il Commissariat général à l’investissement, con a capo un Commissaire, attualmente René Ricol[17], che risponde direttamente al Primo Ministro.
Per quanto riguarda il settore “industrie e PMI”, l’attuazione del programma[18] prevede un ruolo fondamentale dell’OSEO e della CDC Entreprises,maggiore operatore pubblico francese nel settore del capitale d’investimento[19].
All’OSEO sono stati affidati 2,44 miliardi di euro per il finanziamento delle imprese (PMI e imprese di taglia media). I finanziamenti sono ripartiti secondo sei assi strategici:
· 1 miliardo di euro per prestiti alle PMI (piccole e medie imprese) e alle ETI (imprese di taglia intermedia) per rafforzare le loro strutture finanziarie (contrats de développement participatif);
· 500 milioni di euro per finanziamenti alle imprese “innovanti” (prêts verts bonifiés);
· 200 milioni di euro per aiuti alla re-industrializzazione;
· 300 milioni di euro per la partecipazione a progetti di Ricerca e Sviluppo dei c.d. poli di competitività;
· 300 milioni di euro per il rafforzamento della competitività delle PMI e delle industrie strategiche e la partecipazione a bandi per progetti;
· 140 milioni di euro per l’aumento dei capitali propri dell’OSEO finalizzato a rafforzare ulteriormente la capacità d’intervento dell’istituto finanziario a vantaggio delle imprese (cfr. nota 3).
Alla CDC Entreprises, che opera nel settore del capitale d’investimento con il compito di favorire il finanziamento con capitali propri delle PMI “in crescita”, tecnologiche e operanti nei settori dell’industria tradizionale[20], lo Stato francese ha affidato la gestione di:
· 400 milioni di euro per il “Fondo nazionale per l’avviamento” (Fonds national d’amorçage)[21];
· 400 milioni di euro per il “Fondo per la società digitale PMI” (Fonds pour la société numérique PME)[22].
4. Ulteriori recenti misure
Nell’ambito dello
sforzo del Governo francese di favorire un miglioramento
delle relaz
Va inoltre menzionata l’approvazione del 2010 della già citata Loi n. 2010-1249 du 22 octobre 2010,che, nell’ambito della riforma della regolamentazione del settore bancario e finanziario, ha previsto misure per migliorare il finanziamento dell’economia e accelerare la ripresa economica. Al fine di modernizzare il regime dell’offerta pubblica, la legge del 2010 prevede un rafforzamento dei meccanismi di finanziamento delle PMI. In particolare la nuova legge ha disciplinato la fusione dell’OSEO ed ha previsto misure per il rilancio della quotazione in borsa delle PMI e per un finanziamento “garantito” da parte delle banche attraverso lo sviluppo dell’assicurazione del credito (assurance-crédit).
GERMANIA
Negli ultimi anni il Governo federale ha adottato numerose misure a sostegno delle piccole e medie imprese (kleine und mittlere Unternehmen – KMU) a fronte della crisi economico-finanziaria in atto.
Il Ministero federale dell’Economia e Tecnologia (Bundesministerium für Wirtschaft und Technologie - BMWi), insieme con i rappresentanti delle associazioni degli imprenditori, degli artigiani e dei liberi professionisti, ha lanciato, nel gennaio 2010, l’iniziativa Germania paese di imprenditori (Gründerland Deutschland), al fine di stimolare e assistere gli imprenditori nascenti.L’iniziativa si concretizza in una serie di misure integrate per favorire il diffondersi della cultura imprenditoriale: oltre ad un portale (Existenzgründung) che raccoglie risorse e servizi per chi vuole fondare una nuova azienda, sono state previste iniziative che coinvolgono il mondo della scuola (concorsi per progetti imprenditoriali, materiali didattici ad hoc, sperimentazioni e corsi speciali), la promozione di start-up nei settori ad alto contenuto tecnologico, iniziative specifiche di sostegno nell’intero ciclo di vita delle aziende, nonché misure ad hoc in materia di successione imprenditoriale per le imprese familiari.
Il Ministero federale dell’economia e della tecnologia ha avviato, altresì, l’iniziativa “Puntare sulle piccole e medie imprese: rafforzare la responsabilità – ampliare gli spazi” (Auf den Mittelstand setzen: Verantwortung stärken - Freiräume erweitern). Nell’ambito di questa iniziativa, il Ministero ha identificato sette ambiti tematici rilevanti per le piccole e medie imprese e per il loro sviluppo economico:
· innovazione;
· professionisti;
· costituzione e successioni aziendali;
· opportunità di mercato all’estero;
· finanziamento;
· efficienza energetica e delle materie prime;
Nell’ambito di queste aree, il Governo federale - in stretto dialogo con il settore delle PMI – si pone l’obiettivo di migliorare le condizioni per lo svolgimento delle attività imprenditoriali, di creare nuovi spazi per le piccole e medie imprese e di fornire un ulteriore impulso per la crescita e l'occupazione in Germania.
Nell’attuale
fase di crisi economica, la fornitura del credito alle piccole e
medie imprese viene garantita e sostenuta attarverso l’ampliamento del Programma
delle società di garanzia (Programm der Bürgschaftsbanken)[23],
avviato nel marzo 2009. Tale iniziativa è parte integrante del Programma di garanzia e di credito del
Fondo per l’economia della Germania (Kredit-
und Bürgschaftsprogramm des Wirtschaftsfonds Deutschland - "Wirtschaftsfonds
Deutschland")[24]. Le banche di garanzia svolgono una funzione
importante di sostegno finanziario statale alle piccole e medie imprese. Le Bürgschaftsbanken[25] operano come enti bancari veri e propri,
soggetti alla vigilanza da parte della Banca centrale e i cui
fondatori-azionisti sono camere di commercio, banche e compagnie di
assicurazione. Le Bürgschaftsbanken sono regolate dall’art. 1 della Legge sul
credito (Kreditwesengesetz - KWG)
che le include nei Kreditinstitute.Attualmente, in Germania sono attive 17 Bürgschaftsbanken che
operano territorialmente: ogni Land
ha la propria società di garanzia (solo
Tra gli
obiettivi del Governo c’è anche la valorizzazione dell’Istituto di credito per la ricostruzione (Kreditanstalt für Wiederaufbau - KfW), un ente di diritto pubblico
istituito con la legge del
Il Zentrales Innovationsprogramm Mittelstand (ZIM)[27] è un programma del Ministero dell’economia e della tecnologia nato nel 2008 e finalizzato a sostenere l’innovazione tecnologica sostenibile nelle piccole e medie imprese. Nel 2009 il programma è stato finanziariamente potenziato per effetto del II Pacchetto congiunturale (Konjunkturpaket II) e ha raggiunto un budget di 900 milioni di euro[28].
Obiettivi dello ZIM sono:
· aiutare le PMI ad investire in ricerca e sviluppo e a stimolare l’innovazione in una direzione orientata al mercato;
· ridurre i rischi tecnici ed economici connessi alla ricerca e allo sviluppo;
· tradurre rapidamente i risultati della R&S in innovazioni efficienti sul mercato;
Lo ZIM ha tre diverse linee di intervento:
REGNO UNITO
L’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese è stato oggetto, negli ultimi anni, di una serie di programmi di incentivazione finalizzate a compensare le restrizioni creditizie intervenute a seguito della crisi finanziaria; ad essi si sono aggiunte le più recenti misure adottate dal Governo liberal-conservatore insediatosi nel 2010.
Tra le iniziative adottate, preordinate ad agevolare il ricorso al prestito da parte delle imprese di piccole e medie dimensioni (d’ora in avanti SME[29]), si annoverano, nel quadro degli interventi posti in essere a partire dal 2008 dal Governo britannico a sostegno dell’economia, le forme di aiuto pubblico consistenti nella garanzia dei prestiti erogati alle imprese[30]. Queste forme di aiuto (ricomprese nello schema unitariamente denominato Credit Guarantee Scheme) si articolano in diverse modalità.
La garanzia è prestata dallo Stato a fronte di una quota dei prestiti erogati dagli istituti aderenti allo schema a imprese che, a seconda dei casi, intendono approvvigionarsi di capitali in misura supplementare rispetto al credito già ottenuto e sono prive di requisiti ordinariamente richiesti dalle banche, pur non trovandosi in difficoltà o dissesto (è il caso della Enterprise Finance Guarantee - EFG) [31]. Le finalità principali dello schema sono le seguenti: fornire liquidità al mercato nel breve termine; capitalizzare le banche e alcune categorie di intermediari per rafforzarne la solidità e preservarne l’indispensabile ruolo assolto nei confronti della “economia reale”; assicurare che il sistema bancario disponga, nel medio termine, delle risorse necessarie per il prestito alle imprese[32].
In una diversa forma,
l’intervento pubblico si è tradotto nella costituzione di un fondo di garanzia per i mutui (Loan Guarantees) accesi dalle imprese,
le quali hanno potuto accedervi su base selettiva (ad esclusione delle imprese
in difficoltà) per dotarsi di capitali di investimento; per l’operatività del
fondo, ricondotta all’interno delle ordinarie competenze della pubblica
amministrazione centrale e locale, il Governo ha disposto lo stanziamento di 8
miliardi di sterline per il biennio
Il programma di aiuti adottato dal Regno
Unito per mitigare gli effetti dovuti alla crisi finanziaria globale e alla
conseguente restrizione dell’accesso al credito ha riguardato altresì il concorso
pubblico al pagamento degli interessi di
prestiti e mutui bancari[33]. La
sua operatività, affidata alle competenze esercitate nei rispettivi ambiti
dalle autorità ministeriali e dagli organi di governo locale, grava sul fondo
già menzionato (di 8 miliardi di sterline) con riferimento alle misure per
agevolare l’accesso al credito da parte delle imprese, e ha avuto durata fino
al
Una diversa forma di aiuto pubblico in
favore delle SME è riferita alle esportazioni
e consiste nella garanzia prestata per una quota (fino al 60%) del prestito (Export
Enterprise Finance Guarantee – ExEFG).
Per contro, le imprese operanti in settori
innovativi con buone prospettive di crescita, idonee principalmente ad
investimenti di capitale di rischio (equity
finance), possono avvalersi di uno degli appositi fondi settoriali a tal
fine costituiti nel quadro dello schema noto come Enterprise
Capital Funds (ECF), dal 2008
gestito da una società pubblica ma operante con modalità privatistiche,
Più di recente, i programmi di incentivazione delle SME, in conformità agli indirizzi esposti nel programma di coalizione dell’attuale Governo liberal-conservatore, hanno posto in risalto il ruolo attribuito alla stessa iniziativa privata nel ristabilire condizioni di crescita dell’economia nazionale[35]. A questo riguardo, uno stanziamento pari a 50 milioni di sterline è stato disposto, nel novembre 2011, per incentivare il venture capital e gli investitori alla ricerca di opportunità di investimento nelle SME (specie quelle di recente costituzione e operanti in aree territoriali disagiate o colpite particolarmente dalle recenti misure di contenimento della spesa pubblica) e che possano, in tempi relativamente brevi, portare significativi profitti. Il fondo (Business Angel Co–Investment Fund), alimentato con le risorse pubbliche allocate per lo sviluppo regionale (Regional Growth Fund[36]), è gestito da un consorzio di imprese private e di enti pubblici.
Il superamento del cosiddetto credit crunch a livello regionale e l’accessibilità del credito da parte delle SME, peraltro, è tema di altre iniziative del Governo, finalizzate alla gestione dei fondi europei attraverso il Ministero competente (Department for Communities and Local Government - DCLG) e alla costituzione di strutture pubblico-private, formate con il concorso di enti locali e di imprese (Local Enterprise Partnerships - LEP)[37]. Ancora in relazione allo sviluppo economico regionale e di aree disagiate, ma anche agli interventi creditizi in favore di categorie o gruppi sociali disagiati, viene in rilievo la specifica modalità fondata sulla costituzione e sulla operatività di istituti finanziari indipendenti – le Community Development Finance Institutions, CDFI -, abilitate ad erogare prestiti (talora nella forma del “micro-credito”) ad imprese sorte negli ambiti territoriali di riferimento prive degli ordinari requisiti per accedere al credito bancario, così come alle “imprese sociali” e alle organizzazioni di volontariato o del “terzo settore”[38]. Le CDFI si avvalgono del sostegno pubblico attraverso misure di defiscalizzazione (Community Investment Tax Relief – CITR) o, se dotate dei requisiti prescritti, con il diretto finanziamento nel quadro di un Credit Guarantee Scheme.
Ulteriori modalità di intervento a sostegno delle SME sono state annunciate dal Governo ancora nel novembre 2011, ad esito della consultazione pubblica svoltasi sul tema l’anno precedente[39]: si tratta, in particolare, del National Loan Guarantee Scheme (NLGS), della Business Finance Partnership (BFP) e del Seed Enterprise Investment Scheme (SEIS).
Volendone descrivere sinteticamente il contenuto, il primo schema (NLGS) si fonda sulla garanzia prestata dallo Stato alle banche aderenti affinché attraverso il canale bancario siano messi a disposizione complessivamente 20 miliardi di sterline per il credito alle piccole imprese, attraverso l’erogazione di linee di prestito a basso costo per i mutuatari. Il secondo schema (BFP), gestito dal Ministero del Tesoro, si avvale dello stanziamento pubblico di un miliardo di sterline per offrire, con il concorso di investitori privati, canali diversificati di credito (anche non bancari) riservati alle medie imprese[40]. Il terzo schema (SEIS), operante dall’aprile 2012, consiste nelle agevolazioni fiscali (pari al 50% delle somme investite fino a 100.000 euro, oltre ad esenzioni fiscali per i guadagni in conto capitale) previste per le persone fisiche che acquisiscano quote azionarie di società individuate dallo stesso schema. Il tema fiscale, peraltro, è venuto in specifico rilievo, nel 2011, anche nel più generale contesto della semplificazione della legislazione tributaria applicabile alle SME, ed è stato oggetto di documenti di consultazione sulla Small Business Tax Review predisposti dall’Office of Tax Simplification su incarico del Tesoro.
Le sollecitazioni del Governo verso il maggior coinvolgimento delle istituzioni creditizie al fine di assicurare un adeguato finanziamento delle SME hanno condotto, oltre all’allocazione di maggiori risorse rese a tal fine disponibili[41], alla revisione dei requisiti di accesso al prestito da parte delle micro-imprese[42], stabiliti in via regolamentare (nel Lending Code) dall’organismo di settore, il Lending Standards Board[43].
Da ultimo, l’azione governativa si è concentrata sulla individuazione e sulla valorizzazione di canali creditizi non bancari per le SME. L’esistenza di ostacoli strutturali, o anche semplicemente radicati nella prassi economica, suscettibili di impedire lo sviluppo nel Regno Unito di un mercato del credito alternativo a quello bancario, è stato il tema assegnato all’indagine – tuttora in corso di svolgimento - di una specifica commissione di studio, incaricata di formulare raccomandazioni che possano essere tradotte in misure da trasporre nel Budget 2012[44].
SPAGNA
Presso il Ministero dell’Industria,
Energia e Turismo, opera
Nell’ambito delle politiche rivolte alle PYME opera anche l’Osservatorio della piccola e media impresa (Observatorio de la Pequeña y Mediana Empresa[47]), creato nel 1997 allo scopo di costituire uno strumento di analisi, dibattito e diffusione dei problemi di maggiore rilevanza per le PYME[48].
Nell’ambito del sostegno all’imprenditoria, dal 2006 è stata promossa l’iniziativa Emprendemos Juntos, volta a sostenere la creazione di imprese, soprattutto innovatrici, e a diffondere presso i giovani l’idea di intraprendere un’attività imprenditoriale; in tale ambito è stato realizzato - in collaborazione con le Comunità autonome e gli enti locali - il Sistema di trasmissione telematica di imprese CIRCE (Centro de Información y Red de Creación de Empresas), che permette la realizzazione rapida e integrata delle formalità di costituzione e inizio di un’impresa mediante un documento unico elettronico (Documento Único Electrónico-DUE).
Per quanto concerne i finanziamenti,
Inoltre,
· il rifinanziamento delle società di garanzia reciproca (Sociedad de Guarantias Reciprocas-SGR), attraverso programmi di garanzie per PYME e imprenditori;
· un programma di fondi di cartolarizzazione di attivi per PYME (Programa de Fondos de Titulización de Activos para PYME-FTPYME);
· il sostegno finanziario alle reti di “Business Angels” che dimostrino la loro capacità nella raccolta e utilizzo di finanziamenti derivanti da investitori privati in progetti innovatori di imprenditori e PYME mediante il Programa de Impulso a las Redes de Business Angels. Il Real Decreto-Ley 8/2011, del 1° luglio 2011, contenente misure di sostegno all’imprenditoria, ha peraltro modificato l’imposta sul reddito delle persone fisiche al fine di esentare dall’imposta proprio i redditi derivanti da investimenti dei privati in progetti imprenditoriali.
La prima società di garanzia spagnola risale al 1979, mentre l’assetto
legislativo delle SGR è stato fissato dalla Ley 1/1994, de 11 de marzo, sobre Régimen Jurídico de
las Sociedades de Garantía Recíproca, per cui tali società hanno
assunto lo status di entità
finanziarie e sono state poste sotto il controllo del Banco de España. La medesima legge ha conferito loro alcuni
vantaggi fiscali, la possibilità di usufruire di sovvenzioni aggiuntive erogate
dalle Comunità autonome in favore di alcuni programmi (tra cui l’imprenditoria
femminile) e, soprattutto, la costituzione di una struttura di controgaranzia
pubblica, rappresentata dalla Compañía Española de
Reafianzamiento, S.A.(CERSA).
Il Ministero, attraverso
Il prestito partecipativo (préstamo participativo) offerto da ENISA rappresenta, invece, uno strumento finanziario che consente di immettere fondi nell’impresa, senza interferire nella sua gestione.
Tra le altre iniziative intraprese, nel 2006 è stato lanciato il Plan de Fomento Empresarial, contenente numerose misure rivolte alla creazione di imprese e all’incentivazione dell’iniziativa imprenditoriale. Il Piano ha posto diversi obiettivi: potenziare l’iniziativa imprenditoriale; aumentare la creazione d’impresa innovatrice e tecnologica; semplificare il quadro giuridico ed amministrativo per l’impresa; potenziare la capacità innovatrice non tecnologica e l’adozione di tecnologie della comunicazione e dell’informazione in tutte le imprese; aumentare la presenza internazionale delle imprese spagnole; stimolare la crescita delle imprese e della loro competitività.
Nella crisi economico-finanziaria iniziata nel 2008, una parte degli
interventi previsti dal “Piano
Spagnolo di Stimolo all’Economia e all’Occupazione” (Plan E)è stata indirizzata al settore delle PYME. Già
il Real Decreto-Ley
2/2008, del 21 aprile 2008, contenente misure di impulso all’attività
economica, aveva previsto un sostegno al programma di finanziamento delle piccole e medie imprese basato
sull’emissione, da parte degli istituti di credito, di titoli di credito
negoziabili riferiti a disponibilità finanziarie delle PYME (titulización de créditos). In
particolare, veniva ampliata da
SERVIZIO BIBLIOTECA - Ufficio Legislazione Straniera
tel. 06/6760. 2278 – 3242 ; mail: LS_segreteria@camera.it
[1] L’OSEO ha attualmente la forma giuridica di una società anonima (SA) (Décret n° 2010-1672 du 28 décembre 2010). Il capitale della banca pubblica è detenuto in gran parte dallo Stato (più del 50%) attraverso un Établissement public à caractère industriel et commercial (EPIC - OSEO), dalla Caisse des dépôts et consignations (CDC) (ca. 27%) e da banche e assicurazioni (ca. 9%).
[2] Nel 2008
[3]Loi
n. 2010-1249 du 22 octobre 2010 de régulation bancaire et financière. La legge del
[4] Loi n. 2008-1061 du 16 octobre 2008 de finances rectificative pour le financement de l’économie.
[5] Lo Stato si impegnò infatti nel
[6] Si segnala, a titolo di esempio, la firma a fine
dicembre 2011 di due convenzioni tra
[7] Si segnala sul sito internet del Ministero dell’economia francese il capitolo 3 del dossier online sulla Mediazione, dedicato a La Médiation du crédit.
[8] Si segnala sul sito internet del
Governo francese il comunicato del
[9] Le micro-imprese.
[10] Si segnala, tra le altre, la convenzione-quadro di aprile 2009 con la quale il Médiateur, sotto l’egida del Ministro dell’Economia, ha siglato un accordo di partenariato con l’insieme degli attori pubblici del capitale d’investimento in Francia per il finanziamento con capitali propri delle imprese che fanno appello ai servizi della médiation du crédit. Tali convenzioni hanno permesso di creare, intorno alla médiation du crédit, alla Caisse des dépots (CDC) e alla banca pubblica OSEO, una piattaforma informativa per orientare le imprese verso investitori interessati al loro finanziamento. Per informazioni sugli altri accordi di partenariato si segnala la pagina web del sito internet del Mediateur.
[11] Il Plan de
relance è il programma lanciato dal governo francese nel 2008 per sostenere
e rilanciare l’economia francese di fronte alla crisi del
[12] Loi n. 2010-237 du 9 mars 2010 de finances rectificative pour 2010.(prima manovra correttiva per il 2010).
[13] La dotazione del Programma è composta da 13 miliardi derivanti dal rimborso da parte delle banche, nel 2010, dei fondi prestati dallo Stato al momento della crisi finanziaria 2008 e da altri 22 miliardi presi in prestito sui mercati dall'Agence France Trésor, a più riprese durante il 2010. Si segnala la sezione del sito internet del Primo Ministro francese dedicata agli Investissements d’avenir.
[14] Gli istituti e società che gestiscono i fondi a
titolo degli Investissements d’avenir
sono: l'Agence de l'environnement
et de la maîtrise de l'énergie (ADEME);
l'Agence nationale pour la gestion des
déchets radioactifs (ANDRA); l'Agence nationale de l'habitat (ANAH); l'Agence
nationale pour la rénovation urbaine (ANRU);
il Centre national d'études spatiales
(CNES);
il Commissariat à l'énergie atomique et
aux énergies alternatives (CEA); l'Office
national d'études et de recherches aérospatiales (ONERA); l’Agence
nationale de
[15] Il testo di ciascuna convenzione è stato pubblicato sul Journal Officiel.
[16] Sono state firmate anche altre due convenzioni per
completare il dispositivo contrattuale: una convenzione tra lo Stato, l’ANR e
[17] René Ricol è stato Médiateur du crédit fino a settembre 2009.
[18] Per un approfondimento sul più recente stato di attuazione delle azioni per il settore “Industrie e PMI” si segnala il Rapport relatif à la mise en oeuvre et au suivi des investissements d’avenir allegato al Projet de loi de finance pour 2012, cit., pp. 183 e ss.
[19]
[20]
[22] Per ulteriori informazioni sul Fondo si segnala la scheda informativa sul Fonds pour la societé numérique - FSN PME sul sito internet della CDC Entreprises
[23] Maggiori informazioni sul programma sono reperibili all’interno del documento Schlaglichter der Wirtschaftspolitik (maggio 2010).
[24] Il Programma “Wirtschaftsfonds Deutschland” (2009-2010) prevedeva lo stanziamento di 115 miliardi di euro per rafforzare e sostenere le imprese in piena crisi finanziaria (75 miliardi in forma di garanzie e 40 miliardi per il sostegno creditizio).
[25] Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito ufficiale dell’Associazione tedesca delle società di garanzia (Verband Deutscher Bürgschaftsbanken e.V. - VDB). Nel 2010 le società di garanzia tedesche hanno garantito crediti per circa 8.000 progetti finanziari, per un volume di garanzie di circa 1,3 miliardi di euro.
[26]
[27] Sul sito dedicato al programma governativo “Hightech-Strategie” è disponibile una presentazione in inglese delle attività del programma ZIM.
[28] Il Konjunkturpaket
II è stato attuato con
[29] Secondo la comune classificazione, si intendono per piccole e medie le imprese con fatturato annuale fino a 25 milioni di sterline; sono di media grandezza (mid-sized companies) le imprese con fatturato dai 25 ai 500 milioni di sterline di fatturato; sono infine dette large companies quelle che superano tale soglia.
[30] L’intervento pubblico, in questo caso, costituisce
aiuto di Stato e soggiace all’obbligo di notifica all’Unione Europea e alla
relativa autorizzazione (rilasciata, rispettivamente, nel 2008 per
l’introduzione del Credit Guarantee
Scheme – proseguito e rifinanziato l’anno successivo - e nel 2009 per
l’aiuto temporaneo costituito dal Loan
Guarantee). Si segnala a questo riguardo che, tra le misure temporanee per
sostenere l’accesso al credito, il Regno Unito ha notificato, il
[31] Regolato da specifiche disposizioni ministeriali
quanto alle modalità di erogazione dei fondi e ai soggetti abilitati ad
accedervi, il programma è stato oggetto di successivi adattamenti. Nell’ottobre
del 2008, la soglia massima di garanzia dei depositi bancari è stata elevata
dalla FSA (Financial Services Authority)
da
[32] Ai criteri selettivi di accesso alle erogazioni, all’elenco delle istituzioni creditizie partecipanti, nonché alla determinazione degli interessi e alle modalità operative dell’Enterprise Finance Guarantee è dedicata un’apposita sezione del sito del Department for Business Innovation & Skills (d’ora in avanti BIS).
[33] Notificato alle istituzioni europee il
[34] Di proprietà del BIS, la società Capital for Enterprise è, nel Regno Unito, il maggior investitore nel settore del venture capital con riferimento alle piccole e medie imprese.
[35] Gli orientamenti del Governo sono stati esposti nel documento pubblicato nel novembre 2010 dal BIS, dal titolo Backing Small Business.
[36] La disponibilità finanziaria del Regional Growth Fund ammonta, per la
regione inglese, a 1,4 miliardi di sterline per il triennio
[37] Sulle Local Enterprise Partnerships e sul ruolo ad esso attribuito per il recupero della crescita in ambito locale, si veda la relativa sezione sul sito del competente Dicastero.
[38] Notizie sulle CDFI e, in particolare, sulla natura del credito da queste erogato sono riportate sul sito dell’associazione di categoria, Community Development Finance Association.
[39] Il riferimento è al “Libro Verde” presentato al Parlamento dallo HM Treasury e dal BIS nel luglio 2010, dal titolo Financing a private sector recovery.
[40] Sulla BFP è utile la nota descrittiva sul sito dello HM Treasury. Sull’iniziativa possono attingersi ulteriori informazioni dalle pagine dedicate del sito del BIS.
[41] Dati statistici aggiornati al 2011 relativi alla consistenza complessiva dei prestiti bancari erogati a piccole e medie imprese sono riportati nel rapporto pubblicato dalla British Bankers’ Association, dal titolo Small Business Support – January & February 2011.
[42] Rientrano in questa categoria, ai fini del Lending Code e in conformità ai parametri europei, le imprese con non più di 2 milioni di sterline di fatturato anno e non più di dieci dipendenti.
[43] È degna di nota anche la revisione dello Statement of Principles (2009), integrata dal successivo addendum del dicembre 2010, ad opera degli organi rappresentativi del settore bancario per quanto attiene all’accesso al credito da parte delle imprese.
[44] L’ambito dell’indagine della commissione – Taskforce to boost finance options for businesses – e i documenti ad essa relativi sono consultabili in un’apposita sezione del sito del BIS.
[45] Per un quadro d’insieme sulle piccole e medie imprese spagnole è possibile consultare il documento “Retrato de la PYME 2011”.
[46] Fino al dicembre 2011 la
denominazione del Ministero competente era “Industria, turismo e commercio”,
con
[47] L’Osservatorio è composto dalle Comunità autonome, le amministrazioni locali, i Dipartimenti ministeriali interessati, nonché dalle organizzazioni imprenditoriali e sindacali maggiormente rappresentative.
[48] L’Osservatorio è stato poi disciplinato dal Real Decreto 943/2005, de 29 de
julio, por el que se regula el Observatorio de
[49] Sul finanziamento degli imprenditori e delle PYME si può consultare l’apposita pagina sul sito della DGIPYME.
[50] Una specifica sezione del sito dell’ENISA è dedicata alle linee di finanziamento.
[51] Sul sito della CERSA è presente l’elenco delle SGR.