Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: La promozione della lingua e cultura nazionali all'estero in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna
Serie: Appunti    Numero: 21
Data: 28/02/2011
Descrittori:
ATTIVITA' CULTURALI   CENTRI E ISTITUTI CULTURALI E ARTISTICI
FRANCIA   GERMANIA
GRAN BRETAGNA   LINGUA E LETTERATURA
MANIFESTAZIONI ARTISTICHE E CULTURALI   SPAGNA

Camera dei deputati

XVI Legislatura

 

BIBLIOTECA – LEGISLAZIONE STRANIERA

 

A P P U N T I

 

Appunto 1/2011                                                                           28 febbraio 2011

La promozione della lingua e cultura nazionali all’estero

in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna

 

Francia

La promozione della cultura e della lingua francese all’estero è curata da diversi istituti culturali che operano sotto la tutela del Ministero degli Esteri francese.

Nel 2010, nell’ambito di un’ampia riforma relativa alla riorganizzazione del Ministero degli Esteri e della rete diplomatica francese, è stato costituito l’Institut français, un ente pubblico a carattere industriale e commerciale per l’azione culturale estera della Francia, che assume alcune funzioni precedentemente svolte dall’associazione Culturesfrance.

L’ente, presieduto da Xavier Darcos, è stato istituito con la Loi n. 2010-873 du 27 juillet 2010 relative à l’action extérieure de l’Etat(artt. 9-11). La composizione e le funzioni dell’istituto sono disciplinate dal Décret n° 2010-1695 du 30 décembre 2010 relatif à l'Institut français. L’istituto, che opera per conto del Ministero degli Esteri, ha il compito di coordinare le azioni per la promozione della lingua e della cultura francese all’estero, agendo di concerto con gli oltre 100 “centri culturali pubblici” francesi e le circa 1000 associazioni dell’Alliançe Française che operano nel mondo.

I “centri culturali pubblici” agiscono sotto il controllo del Ministero e svolgono azioni di diverso tipo per diffondere la cultura francese nel mondo. In Italia si segnalano, ad esempio: il Centre culturel français de Milan, che opera nella città dal 1949 e fa parte della rete degli istituti e dei centri culturali francesi in Italia, posti sotto la tutela del servizio culturale dell’Ambasciata di Francia; il Centre culturel Saint Louis de France di Roma, che ha un’identità unica nell’ambito della rete culturale francese per la sua appartenenza all’Ambasciata di Francia presso la Santa Sede. Quest’ultimo Centro è stato creato nel 1945 da Jacques Maritain, all’epoca ambasciatore di Francia presso la Santa Sede. I centri culturali francesi in Italia collaborano con l’Ufficio di cooperazione e di azione culturale dell’Ambasciata di Francia in Italia per l’aggiornamento di France-Italia, il portale della cultura francese in Italia che pubblicizza gli eventi della cultura francese e del mondo francofono che si svolgono sul territorio italiano. Sono inoltre attive in molti paesi le sezioni della Fondazione Alliançe Française, che si occupano dell’insegnamento della lingua francese e di diverse iniziative culturali. L’Alliançe è stata costituita come associazione nel 1883, sotto l’egida di Paul Cambon e Pierre Foncin, e nel 1886 è stata riconosciuta di utilità pubblica. Nel 2007 è stata costituita la Fondation Alliançe Française, che oggi coordinal’attività delle circa 1000 associazioni (Alliançes françaises locali) dislocate in 136 paesi su cinque continenti. L’insieme delle Alliançes rappresenta la principale rete di istituti per la promozione della lingua francese all’estero ed è il primo partner della diplomazia culturale francese. Il 1° ottobre 2010 il Ministro degli Esteri B. Kouchner ha firmato, insieme con il Presidente della Fondazione Alliançe Française, Jean-Pierrede Launoit, una convenzione triennale (2011-2013) tra le due istituzioni di appartenenza per intensificare le azioni comuni per la diffusione della cultura francese nel mondo, accordo che si inserisce nel quadro delle iniziative assunte nel 2010 per riformare la politica culturale estera della Francia.

Dal 1990, infine, è attiva nel panorama degli istituti culturali l’Agence pour l’enseignement français à l’étranger -AEFE, un ente pubblico nazionale a carattere amministrativo, che opera sotto la tutela del Ministero degli Esteri ed ha la missione di coordinare la rete mondiale degli istituti d’insegnamento francese. L’ente è stato costituito con la Loi n. 90 – 588 du 6 juillet 1990 portant création de l’Agence pour l’enseignement français ò l’étranger. La composizione e le competenze dell’Agenzia sono disciplinate con il Décret n. 90-1037du 22 novembre 1990.

 

Germania

La promozione della cultura e della lingua tedesca all’estero è demandata primariamente al Goethe-Institut.

Il Goethe-Institut è stato fondato nel 1951, come successore della Deutsche Akademie (DA), con l’obiettivo primario di offrire corsi di formazione specifici agli insegnanti di tedesco non di madre lingua. Alla fine degli anni ’50 soppianta gradualmente gli altri istituti di cultura all’estero, e alla fine degli anni ’60 integra le proprie attività con manifestazioni culturali e artistiche. Nel 1970, su incarico del Ministero degli Esteri, il filosofo Ralf Dahrendorf (in quel momento sottosegretario e parlamentare) elabora i principi guida per la politica culturale all’estero (Leitsätze für die auswärtige Kulturpolitik) e la politica culturale, fondata su cooperazione e dialogo. diventa uno dei tre pilastri della politica estera tedesca. Nel 1976 viene sottoscritto il primo accordo formale tra Ministero degli Esteri federale e Goethe-Institut, istituzione culturale indipendente. Negli anni ’80 avviene una ristrutturazione delle sedi del Goethe in Germania e vengono privilegiate le grandi città piuttosto che i piccoli centri urbani. Negli anni ’90, a seguito della caduta del muro di Berlino, l’attività dell’istituto si sviluppa soprattutto nell’Europa dell’est. Nel 2004 viene inaugurata la sede di Pion Yang, Corea del Nord.

Secondo l’ultima edizione dell’Annuario (Jahrbuch 2009-2010), attualmente il Goethe-Institut ha 136 sedi all’estero, in 93 nazioni, oltre a 13 sedi in Germania. Complessivamente impiega quasi 3000 dipendenti, assunti in gran parte con contratto a tempo indeterminato. Gli obiettivi principali rimangono quelli legati alla lingua tedesca: corsi di lingua, esami, elaborazione di materiali didattici per l’insegnamento, formazione degli insegnanti. Il Goethe inoltre monitora la scena culturale tedesca e incoraggia la collaborazione in ambito culturale promuovendo seminari e altre manifestazioni nei settori del cinema, della danza, del teatro, della letteratura e della traduzione.

Dal punto di vista giuridico, i rapporti tra Goethe-Institut e Repubblica federale sono regolati dall’Accordo quadro (Rahmenvertrag) sottoscritto nel 2000 ed emendato nel 2004, mentre gli Articoli di associazione (Vereinssatzung), emendati per ultimo nel 2009, stabiliscono la cornice organizzativa interna.

L’Associazione è costituita da 30 membri ordinari (la Repubblica federale e 29 personalità dal mondo culturale, scientifico e sociale, elette dall’Assemblea generale su raccomandazione del Präsidium) e da membri straordinari (un deputato in rappresentanza di ciascun gruppo parlamentare e due rappresentanti dei Länder, eletti per quattro anni dalla Conferenza permanente dei ministri per l’educazione e la cultura). Membri di diritto sono il Presidente e gli altri membri del Präsidium. Organi dell’Associazione sono l’Assemblea generale, il Präsidium e il Comitato esecutivo. Il Präsidium è composto dal Presidente, da sei membri eletti dall’Assemblea generale, da un rappresentante ciascuno per il Ministero degli Esteri e per quello delle Finanze, nonché da tre membri eletti dai dipendenti del Goethe-Institut. Il Presidente, eletto a scrutinio segreto per quattro anni, rappresenta il Goethe Institut e convoca le riunioni del Präsidium, che rappresenta e sostituisce in casi di particolare urgenza e gravità.

Nell’Accordo quadro si stabiliscono gli obblighi contrattuali del Goethe: la promozione della conoscenza della lingua tedesca, la promozione della cooperazione culturale internazionale, la comunicazione di un’immagine esaustiva e veritiera della Germania, da perseguire attraverso le sedi nazionali ed estere. Ogni anno l’Istituto presenta un rapporto sulle proprie attività e, attraverso incontri regolari, concorda la pianificazione delle attività nel quadro degli obblighi contrattuali.

Il finanziamento delle attività del Goethe-Institut avviene, su base annuale, in base alle disponibilità del Ministero degli Esteri, ed è pubblicato nel bilancio federale. Nel progetto di legge finanziaria per il 2011 la somma stanziata è di circa 200 milioni di euro (pp. 396-397).

 

Regno Unito

Il British Council è l'ente ufficiale del Regno Unito per le relazioni culturali. Si tratta di un'organizzazione culturale presente in 110 paesi in tutto il mondo, sorta con l’obiettivo di diffondere la cultura britannica in Europa e negli altri continenti, sponsorizzando mostre d'arte e spettacoli teatrali, favorendo la diffusione delle scoperte scientifiche britanniche ed europee, istituendo corsi di lingua inglese e stabilendo forti rapporti tra gli inglesi e le altre culture. Il British Council si occupa, altresì, dell’emigrazione in paesi anglosassoni, offrendo la possibilità di sottoporsi ad esami di lingue e corsi professionali. Il L’ente fa capo al Foreign and CommonwealthOffice, il Ministero degli Esteri britannico, responsabile della promozione degli interessi del paese al di fuori del Regno Unito.

Con riferimento allo status giuridico, il British Council è sia un organismo pubblico non dipartimentale con funzioni esecutive (non-departmental public body - NDPB), sia un ente pubblico (sotto l’aspetto contabile), sia infine una charity (un particolare tipo di organizzazione di volontariato, presente in Inghilterra e Galles, senza scopo di lucro e con fini caritativi, sociali e filantropici). L’istituto è stato fondato nel 1934 con l’iniziale denominazione di British Committee for Relations with Other Countries (due anni dopo ha assunto il nome attuale) e costituito in ente nel 1940 con apposita Royal Charter (un documento che crea un ente con personalità giuridica). Uno statuto costitutivo supplementare gli è stato conferito nel 1993. Il patrono è la Regina Elisabetta II, mentre il vice patrono è il Principe del Galles.Lo statuto dell’ente definisce gli obiettivi da perseguire, vale a dire la promozione di una più ampia conoscenza del Regno Unito, lo sviluppo di una più estesa conoscenza della lingua inglese e la promozione della cooperazione culturale, scientifica, tecnologica tra il Regno Unito e gli altri paesi del mondo e, più in generale, dello sviluppo dell’istruzione.

Per ciò che riguarda i rapporti con il Governo britannico, il British Council opera secondo il principio della “reciproca indipendenza” (at arm’s length), in condizioni di uguaglianza: non è, dunque, soggetto all’influenza o al controllo da parte del Governo e non adempie alle sue funzioni nell’interesse o per conto della Corona. Tuttavia, il Segretario di Stato per gli Affari Esteri e del Commonwealth (Foreign Secretary) è responsabile verso il Parlamento delle politiche, delle attività e degli interventi del British Council.

Sotto il profilo delle responsabilità, in qualità di organismo pubblico non dipartimentale con funzioni esecutive, il British Councilrende conto annualmente della propria attività alla Commissione Affari esteri della Camera dei Comuni (Foreign Affairs Committee) e, su richiesta, alla Commissione di contabilità pubblica (Public Accounts Committee), sempre dei Comuni.

Infine, in qualità di associazione benefica del Regno Unito, l’istituto è soggetto sia alla legislazione sugli enti di beneficenza, ora rappresentata essenzialmente dal Charities Act 2006 (che, oltre a modificare in più punti i due precedenti Charities Acts del 1992 e 1993, ha introdotto per la prima volta una definizione giuridica della charity e dei suoi fini costitutivi), sia ad un esame minuzioso da parte della Commissione per gli enti benefici di Inghilterra e Galles (Charity Commission for England and Wales).

 

Spagna

L’Instituto Cervantes è l’istituzione culturale spagnola creata per diffondere l’insegnamento della lingua e della cultura spagnola e dei Paesi ispanofoni. L’ente è stato istituito dalla Ley 7/1991 del 21 marzo 1991 e successivamente disciplinato, per gli aspetti regolamentari, dal Real Decreto 1526/1999 del 1° ottobre 1999.

Il Cervantes è un ente pubblico senza scopo di lucro, con personalità giuridica propria e capacità di agire per il compimento dei propri fini, le cui attività rientrano nell’ordinamento giuridico privato. L’Istituto è ascritto al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione.

Rientrano tra i principali obiettivi:

a) promuovere universalmente l’insegnamento, lo studio e l’uso dello spagnolo e sostenere misure e azioni che contribuiscano alla diffusione e al miglioramento della qualità di tali attività;

b) contribuire alla diffusione della cultura all’estero in coordinamento con gli altri organi competenti dell’Amministrazione dello Stato.

Per il raggiungimento di tali, l’istituto può, tra l’altro: creare centri e promuovere e organizzare corsi per l’insegnamento dello spagnolo; organizzare le prove di verifica di conoscenza dello spagnolo, ai fini dell’ottenimento dei diplomi ufficiali del Ministero dell’Istruzione; promuovere e realizzare azioni volte sia alla diffusione dello spagnolo, in particolare attraverso i mezzi di comunicazione sociale e audiovisiva, sia alla formazione dei docenti e alla predisposizione di materiali di sostegno per l’insegnamento della lingua; promuovere lo studio dello spagnolo e il suo insegnamento, operando come organo di cooperazione e assistenza per gli ispanisti e i centri stranieri di ricerca; realizzare attività culturali, in tutte le diverse manifestazioni, in accordo con le finalità dell’istituto; stabilire accordi e, se del caso, protocolli di collaborazione con università e altre istituzioni, pubbliche o private, nazionali o straniere, che si dedicano a scopi uguali o simili.

Gli organi direttivi dell’Istituto Cervantes sono tre: il Patronato, il Consiglio di Amministrazione e il Direttore.

 Il Patronato ha come presidente onorario il Re di Spagna, come presidente esecutivo il Presidente del Governo e ha tra i suoi membri i ministri degli Affari esteri e della Cooperazione, dell’Istruzione e della Cultura.

Il Consiglio di Amministrazione, a sua volta, è presieduto dal Segretario di Stato per la Cooperazione internazionale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione, mentre i tre vicepresidenti sono i Sottosegretari di Stato dei Ministeri degli Affari esteri e della Cooperazione, dell’Istruzione e della Cultura.

Il Direttore dell’Istituto è invece nominato dal Consiglio dei Ministri, su iniziativa dei ministri dell’Istruzione e della Cultura, a seguito di una proposta congiunta, formulata dai suddetti ministri di concerto con il Ministro degli Affari esteri e della Cooperazione.

L’Istituto Cervantes, infine, svolge la sua attività all’estero attraverso una rete di centri, annessi alle missioni diplomatiche o agli uffici consolari spagnoli all’estero. Quando la legislazione dello Stato che li ospita lo richieda oppure quando motivi di interesse lo giustifichino, tali centri possono adottare la forma di fondazioni e di enti senza fini di lucro.

 

 

 

 

 

 

 

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