Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Ufficio Rapporti con l'Unione Europea | ||||
Titolo: | Attività dell'Unione europea - Marzo-Maggio 2009 - V Commissione Bilancio | ||||
Serie: | Documentazione per le Commissioni - Attività dell'UE - Newsletter Numero: 70 Progressivo: 5 | ||||
Data: | 15/05/2009 | ||||
Descrittori: |
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Newsletter
Marzo - Maggio 2009
V Commissione Bilancio
Il Consiglio europeo del 19 e 20 marzo 2009 ha esaminato il piano europeo di ripresa economica, sottolineando che sono stati raggiunti progressi sensibili nella sua realizzazione e che il notevole sforzo finanziario, intorno al 3,3% del PIL dell'UE ossia più di 400 miliardi di euro, genererà nuovi investimenti, stimolerà la domanda, creerà posti di lavoro ed aiuterà l'UE a passare a un'economia a bassa emissione di CO2.
Il Consiglio europeo ha invitato Commissione e Consiglio a riferire nel mese di giugno 2009 sull’attuazione degli obiettivi e degli interventi contemplati dal piano di ripresa, che riguardano dieci azioni prioritarie relative ai quattro settori della strategia di Lisbona (persone, imprese, infrastrutture e energia, ricerca e innovazione), da attuare sia mediante misure normative e finanziarie dirette dell’UE sia, in gran parte, attraverso l’azione coordinata degli Stati membri.
Il 5 maggio 2009 il Consiglio dell'UE ha approvato in via definitiva le seguenti proposte, presentate nel novembre 2008 in attuazione del piano di ripresa dell’economia europea:
· proposta di modifica del regolamento (CE) n. 1081/2006 relativo al Fondo sociale europeo per estendere i tipi di costi ammissibili a un contributo del Fondo sociale europeo (COM(2008)813). La proposta mira a semplificare le norme vigenti al fine di facilitare l'accesso al cofinanziamento del Fondo, con particolare riferimento alle azioni di contrasto alla disoccupazione;
· proposta di modifica del regolamento (CE) n. 1083/2006 sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, per quanto riguarda alcune disposizioni relative alla gestione finanziaria (COM(2008)233). Tale proposta prevede, tra l’altro, per far fronte agli effetti della crisi economica, un’anticipazione al 2009 e al 2010 di stanziamenti relativi ai Fondi strutturali gia´previsti per annualita´successive;
· proposta di modifica del regolamento (CE) n. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale per quanto riguarda l'ammissibilità degli investimenti a favore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili nell'edilizia abitativa.
Le misure contenute nei tre regolamenti entreranno in vigore a partire dalla fine di maggio 2009.
Il Parlamento europeo il 6 maggio ha approvato una proposta di regolamento che modifica il regolamento n. 1927/2006 relativo alla creazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (COM(2008)867) del 16 dicembre 2008). La proposta intende consentire un utilizzo più agevole ed efficace del Fondo di adeguamento a favore dei lavoratori che perdono il loro impiego a causa della globalizzazione, ampliandone momentaneamente il campo d’azione ai licenziamenti dovuti all’impatto della crisi finanziaria ed economica mondiale.
Il Consiglio Ecofin ha adottato il 10 marzo 2009 il parere sull’aggiornamento annuale del programma di stabilità 2007/2011 presentato dall’Italia, con il quale quest’ultima è invitata, fra l’altro, a proseguire gli sforzi per migliorare la qualità delle finanze pubbliche concentrandosi sull’efficienza e la composizione della spesa.
Il 4 maggio 2009 la Commissione ha presentato le previsioni economiche di primavera 2009, che attualizzano le cifre di crescita e di finanze pubbliche per il 2009 e il 2010. In particolare:
- nel 2009 il PIL nell'UE dovrebbe registrare una flessione del 4%. Grazie agli effetti che le misure di stimolo fiscale e monetario cominciano a sortire, la crescita dovrebbe almeno in parte riprendere un andamento positivo nel corso del 2010;
- il tasso di disoccupazione nell'UE dovrebbero raggiungere il 9,4% nel 2009 e l'10,9% nel 2010;
- il disavanzo pubblico dovrebbe raggiungere il 6% del PIL nel 2009 e il 7,3% nel 2010.
Il Consiglio ECOFIN del 9 marzo 2009 ha raggiunto un accordo politico sull’aumento da 25 a 50 mld. di euro del limite massimo del meccanismo di sostegno comunitario alla bilancia dei pagamenti degli Stati membri non appartenenti alla zona euro. Il Consiglio ha poi approvato la proposta della Commissione relativa ad un aiuto a medio termine nei confronti della Romania.
Il Consiglio ECOFIN del 9 marzo 2009 ha preso atto della presentazione da parte della Commissione di una comunicazione sull’impatto dell’invecchiamento della popolazione nell’UE sulla sostenibilita delle finanze pubbliche (Relazione 2009 sull’invecchiamento demografico) (COM(2009)180) adottando conclusioni.
In una risoluzione sulla revisione intermedia del quadro finanziario 2007-2013, approvata il 25 marzo, il PE propone di prolungareil quadro finanziario 2007-2013 fino al 2015/2016, allineandone la durata ai mandati quinquennali della Commissione europea e del Parlamento europeo (attualmente il quadro finanziario ha una durata di 7 anni, ridotti a cinque dal Trattato di Lisbona). Il processo di adeguamento dovrebbe svolgersi in tre fasi:
· soluzione del problema dei deficit e dei residui – rispetto ai massimali stabiliti del QFP 2007-2013 - nell'ambito delle procedure annuali di bilancio, grazie ad una maggiore flessibilità e, se necessario, utilizzando una parte del margine residuo al di sotto del massimale delle risorse proprie;
· preparazione della proroga e adeguamento dell'attuale QFP sino al 2015/2016;
· preparazione del prossimo QFP che entrerà in vigore nel 2016/2017; questa fase sarà di competenza del Parlamento europeo e della Commissione a partire dal 2014.
il 29 aprile, la Commissione europea ha adottato il progetto preliminare di bilancio per il 2010 che prevede:
- spese pari a 138,6 miliardi di euro in stanziamenti d'impegno, ossia l'1,18% del reddito nazionale lordo (RNL) dell'UE, e di 122,3 miliardi di euro in stanziamenti di pagamento (l'1,04% del RNL), con un aument, rispettivamente, dell'1,6% del 5% a fronte del bilancio 2009.
- per la rubrica 1 (competitività e coesione) sono previsti 62,2 miliardi di euro in stanziamenti d'impegno, con un aumento del 3,2 rispetto al bilancio 2009
- per la rubrica 2 (gestione delle risorse naturali) sono previsti stanziamenti d’impegno pari a 59 miliardi di euro, con un aumento del 5,1 rispetto al bilancio 2009
- per la rubrica 3 (cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia) sono previsti stanziamenti d’impegno pari a 1,6 miliardi di euro, con un aumento del 7,6 rispetto al bilancio 2009
- per la rubrica 4 (azioni esterne) sono previsti stanziamenti d’impegno pari a 7,9 miliardi di euro, con un aumento del 1,8 rispetto al bilancio 2009
- per la rubrica 5 (spese amministrative), sono previsti stanziamenti d’impegno pari a 7,9 miliardi di euro, con un aumento del 2,1 rispetto al bilancio 2009.
L’8 aprile la Commissione ha pubblicato un’edizione speciale del quadro di valutazione degli aiuti di Stato (COM(2009)164) incentrata sulle misure adottate dagli Stati membri e rivedute e coordinate dalla Commissione, nell’attuale contesto di crisi economica. Il quadro rileva che, per tutelare la stabilità finanziaria, gli Stati membri hanno istituito sistemi di garanzie, protezioni contro i rischi e misure di ricapitalizzazione per il settore finanziario per un volume globale di circa 3000 miliardi di euro.
Il 29 aprile la Commissione ha adottato un “pacchetto di semplificazione” volto a rendere più efficaci, trasparenti e rapide le procedure in materia di aiuti di Stato. Il pacchetto comprende un Codice delle migliori pratiche e una comunicazione su una procedura semplificata. In particolare, il Codice delle migliori pratiche prevede contatti intensificati tra Stati membri e Commissione nella fase di pre-notificazione, al fine di migliorare la qualità e la completezza delle notificazioni. I casi particolarmente complessi e urgenti saranno gestiti secondo una pianificazione stabilita di comune accordo. Il Codice si applicherà a tutti i casi non contemplati né dal regolamento generale di esenzione per categoria né nella comunicazione su una procedura semplificata.
La comunicazione su una procedura semplificata ha invece come oggetto i casi più semplici - cioè quelli chiaramente in linea con gli strumenti orizzontali esistenti o con la prassi decisionale consolidata – e prevede l’impegno della Commissione ad adottare le relative decisioni entro un mese dalla notifica.
La Commissione ha sottolineato che il pacchetto di semplificazione non si applicherà alle misure notificate dagli Stati membri nell’ambito della crisi finanziaria ed economica attuale, per le quali sono state stabilite specifiche procedure interne ad hoc, volte a consentirne l’esame con la massima urgenza.
Il Parlamento europeo ha adottato, nella seduta del 26 marzo, una risoluzione sul Libro bianco in materia di azioni di risarcimento del danno per violazione delle norme antitrust comunitarie, nella quale afferma di condividere la proposta di istituire meccanismi per migliorare le azioni risarcitorie collettive.
Il 30 aprile, la Commissione ha presentato una relazione sul funzionamento del regolamento (CE) n.1/2003 concernente l'applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato (COM(2009)206. Pur non prevedendo al momento modifiche nelle norme o nelle prassi vigenti, la relazione sottolinea gli aspetti del regolamento che meritano un'ulteriore valutazione, quali, ad es.: la razionalizzazione del trattamento delle denunce, la possibilità di superare il divieto per un'autorità nazionale garante della concorrenza di utilizzare, per imporre sanzioni detentive, informazioni ricevute da una giurisdizione che non prevede tali sanzioni; le divergenze tra i sistemi di applicazione delle norme negli Stati membri su aspetti quali le ammende, le sanzioni penali, la responsabilità nei gruppi di imprese, la responsabilità di associazioni di imprese, i termini di prescrizione.
Il Parlamento europeo ha approvato nel corso del mese di marzo cinque risoluzioni relative a diversi aspetti della politica di coesione:
· una risoluzione dell´11 marzo che incoraggia gli Stati membri a esplorare le sinergie tra i finanziamenti della politica di coesione e le altre fonti di finanziamento comunitarie (programma relativo alle reti transeuropee di trasporto, il settimo programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, il programma quadro per la competitività e l'innovazione) nonché i finanziamenti forniti dalla Banca europea per gli investimenti e dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
· un pacchetto di quattro risoluzioni, approvate il 24 marzo relative ai seguenti temi:
–il Libro verde sulla coesione territoriale e lo stato della discussione sulla futura riforma della politica di coesione;
–la dimensione urbana della politica di coesione. La risoluzione, tra l’altro, invita gli Stati membri ad adottare tutte le misure necessarie a sostenere le loro capitali e le altre metropoli negli sforzi da esse spiegati per far fronte alle nuove sfide derivanti dall'inurbamento e dall'aumento della popolazione, in particolare in termini di gestione di rifiuti, alloggi, occupazione e istruzione;
–l'attuazione del regolamento sui Fondi strutturali per il periodo 2007–2013, in cui sottolinea che i ritardi nell'attuazione della politica strutturale sono dovuti in parte all'eccessiva rigidità delle procedure e che queste andrebbero pertanto semplificate, introducendo una chiara divisione delle responsabilità e delle competenze fra l'UE, gli Stati membri e gli enti locali e regionali;
–la complementarità e il coordinamento della politica di coesione e delle misure di sviluppo rurale.
Il tema del futuro della politica di coesione dopo il 2013 è stato affrontato nel corso del Consiglio informale dei ministri degli Stati membri responsabili dello sviluppo regionale, svoltosi dal 22 al 24 aprile a Marianské Lazne (Repubblica ceca), al termine del quale i ministri e´ stata sottoscritta una dichiarazione congiunta, nella quale si delineano le direttrici – molto generali – sulle quali dovrebbe delinearsi la futura politica regionale.
Il 7 maggio 2009 il Parlamento europeo ha approvato cinque risoluzioni sull’applicazione del Trattato di Lisbona delle quali si dà conto in uno specifico bollettino.
XVI legislatura –Documentazione per le Commissioni – Attività dell’UE, Newsletter n. 70/V, 15 Maggio 2009
Il bollettino è stato curato dall’Ufficio Rapporti con l’Unione europea (tel. 2145)
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