Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Ufficio Rapporti con l'Unione Europea | ||||
Titolo: | Strategia per i veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico | ||||
Serie: | Documentazione per le Commissioni - Attività dell'Unione europea Numero: 134 | ||||
Data: | 01/10/2010 | ||||
Descrittori: |
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Titolo |
“Una strategia europea per i veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico” (COM(2010)186) |
Settori di intervento |
Politica industriale, trasporti e ambiente |
Finalità |
Incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico al fine di garantire la sostenibilità della mobilità nel lungo termine, in vista del futuro consistente incremento del parco auto e della carenza crescente di risorse energetiche. |
Date: - documento della Commissione europea - esame Consiglio UE |
28 aprile 2010 25 maggio 2010 |
Il 28 aprile la Commissione ha presentato una strategia per promuovere i veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico (COM(2010)186) intesa a garantire la sostenibilità della mobilità nel lungo termine, in vista del futuro consistente incremento del parco auto (1,6 miliardi di veicoli nel 2030) e della crescente carenza di risorse energetiche. Le azioni adottate a livello europeo, che completeranno quelle nazionali e regionali, saranno focalizzate nei settori nei quali esiste un evidente valore aggiunto europeo, conformemente al principio di sussidiarietà. Ad avviso della Commissione, sebbene la strategia sia limitata ai veicoli stradali, i progressi nel settore delle nuove tecnologie di propulsione alternativa potranno avere un impatto positivo anche sulle atre modalità di trasporto.
L’attuazione della strategia richiederà un elevato livello di coordinamento delle politiche interessate (trasporti, industria, energia, commercio, azione a favore del clima e ambiente, occupazione, sanità, consumatori e ricerca) e tra tutte le parti in causa (costruttori automobilistici, fornitori di elettricità e di gas, gestori delle reti, produttori di componenti elettriche, organismi scientifici e di standardizzazione, consumatori). Particolare attenzione dovrà essere dedicata al coordinamento degli interventi con le autorità nazionali e regionali degli Stati membri al fine di evitare la frammentazione degli sforzi e la perdita di vantaggi concorrenziali, creando una massa critica sufficiente per l’industria.
A tal fine la Commissione si impegna a rinnovare il mandato di CARS 21 (un gruppo ad alto livello che riunisce i principali attori del settore automobilistico), favorendo una più ampia partecipazione delle parti in causa, in particolare per rimuovere gli ostacoli all’adozione di tecnologie alternative. Allo stesso tempo la Commissione intende correlare la strategia, da un lato, alla politica UE in materia di trasporti (in occasione dell’adozione del futuro libro bianco in materia) e, dall’altro, alla strategia in materia di riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli stradali nell’ambito del programma europeo sul cambiamento climatico.
La strategia sarà oggetto di riesame nel 2014 al fine di valutare l’opportunità di adeguamenti alla luce dei risultati conseguiti e dell’evoluzione del mercato e delle tecnologie.
Il Consiglio "Competitività" del 25 maggio 2010 nelle sue conclusioni ha accolto favorevolmente la strategia della Commissione.
La strategia si prefigge l’obiettivo di valorizzare appieno le potenzialità dei veicoli verdi nella lotta contro il cambiamento climatico (considerato che il trasporto è responsabile di circa un quarto delle emissioni di CO2 nell’UE), ridurre la dipendenza dal petrolio e fare in modo che l’industria automobilistica dell’UE rivesta un ruolo di primo piano a livello mondiale nello sviluppo di tecnologie di propulsione alternativa per favorirne la competitività nonché la creazione di nuovi posti di lavoro. Dovrà altresì contribuire alla realizzazione delle priorità riguardanti la promozione di un’economia più verde, competitiva ed efficace nell’utilizzo delle risorse, nonché alla "decarbonizzazione" del settore dei trasporti (riduzione delle emissioni tra l’80 e il 95% entro il 2050) definite dalla strategia UE 2020, la nuova strategia per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione, che costituisce il seguito della Strategia di Lisbona in scadenza nel 2010.
La Commissione osserva che anche se, a breve e medio termine, il motore a combustione interna rimarrà predominante nei veicoli stradali, i carburanti e le tecnologie di propulsione alternativi avranno un ruolo sempre più importante. In tale contesto la strategia, che è intesa a creare un quadro politico adeguato e neutro dal punto di vista tecnologico, prende in considerazione i seguenti sistemi di propulsione:
· i carburanti per motori a combustione alternativi alla benzina e al diesel quali biocarburanti liquidi e gassosi (GPL, GNC e biogas) che consentono di ridurre le emissioni inquinanti;
· i veicoli alimentati da un motore ricaricato con energia elettrica immagazzinata in batterie o altri dispositivi di stoccaggio a bordo;
· i veicoli dotati di motori elettrici che producono l’energia a bordo a partire da pile a combustibile che funzionano a idrogeno.
Al fine di evitare che i benefici sul fronte energetico ed ambientale ottenuti grazie alle nuove tecnologie di propulsione siano vanificati dai minori miglioramenti sui motori convenzionali, si prospettano interventi volti a migliorare le prestazioni di questi ultimi in termini di efficienza energetica e riduzione delle emissioni. In tale contesto la Commissione ricorda le misure legislative vigenti o all’esame delle istituzioni dell’UE: il regolamento (CE) n. 443/2009 che fissa un livello medio di emissioni da parte delle autovetture nuove pari a 130 g/km di CO2 entro il 2015; una proposta di regolamento (COM(2009)593) che fissa un livello minimo di emissioni per i veicoli commerciali leggeri nuovi pari a 175 g/km a partire dal 2016; il regolamento (CE) n. 715/2007 che fissa, a partire dal 2014, norme più rigorose riguardo alle emissioni dei veicoli passeggeri e commerciali leggeri (Euro 5 ed Euro 6). La Commissione intende completare tali disposizioni con ulteriori iniziative riguardanti:
· le norme di emissione per i veicoli a motore della categoria L (2010);
· l’attuazione del citato regolamento n. 443 (2011) con riferimento alle deroghe rispetto agli obiettivi di emissione di CO2 per i piccoli costruttori e i costruttori di nicchia, le procedure di approvazione delle tecnologie innovative e la riscossione delle indennità per le emissioni in eccesso;
· una disciplina dettagliata della commercializzazione dell’addizionalità verde per i veicoli per evitare messaggi pubblicitari ingannevoli sui pregi ambientali;
· la riduzione degli effetti sul consumo di carburante provocati dai sistemi mobili di condizionamento (2011);
· un inventario delle misure che presentano vantaggi ambientali e l’adozione di ulteriori misure;
· una modifica della direttiva 70/157/CEE in materia di emissioni acustiche dei veicoli al fine di procedere ad ulteriori riduzioni (entro la fine del 2011);
· una metodologia di misurazione delle emissioni inquinanti incondizioni di guida reali (2013);
· una strategia sul consumo di carburante e le emissioni di CO2 da parte dei veicoli pesanti;
· misure in materia di guida rispettosa dell’ambiente, sistemi di trasporto intelligenti, infrastrutture e gestione dei trasporti urbani, volte a contribuire all’obiettivo di riduzione delle emissioni inquinanti;
· l’attuazione degli standard UE in materia di sostenibilità dei biocarburanti e la promozione di carburanti di nuova generazione a basso contenuto di carbonio e di biocarburanti sostenibili nonché di motori in grado di funzionare con questo tipo di carburanti.
La Commissione intende altresì procedere ad una revisione intermedia della normativa UE relativa alle emissioni di CO2per consentire all’industria automobilistica di pianificare gli obiettivi di emissione a lungo termine. Le nuove norme dovranno essere basate su tutte le possibilità offerte dalle varie opzioni tecnologiche, facendo in modo che i meccanismi di sostegno ai veicoli a bassissime emissioni di carbonio non disincentivino la riduzione delle emissioni del parco esistente di veicoli dotati di motore a combustione. A tale fine la Commissione intende:
· riesaminare il citato regolamento (CE) n. 443/2009 (entro il 2013) al fine di individuare le modalità per raggiungere, entro il 2020, l’obiettivo di 95 g/km di emissioni di CO2 fissato per le auto private e di considerare la prospettiva a lungo termine (2030);
· riesaminare le modalità necessarie per raggiungere l’obiettivo a lungo termine di riduzione delle emissioni di CO2 da parte dei veicoli commerciali leggeri (furgoni).
Per favorire la diffusione dei veicoli puliti la Commissione sostiene la necessità di proseguire la ricerca e lo sviluppo tecnologico al fine di abbattere i costi, aumentare l’autonomia e migliorare le condizioni di guida. La Commissione ricorda a tale proposito le iniziative già in corso quali l’Iniziativa europea per le auto verdi che finanzia la ricerca nel settore dell’elettrificazione dei trasporti e l’impresa comune Pile a combustibile e idrogeno che sostiene la ricerca dei veicoli che utilizzano tali tecnologie e delle relative infrastrutture. Fra gli interventi che la strategia in esame prospetta in questo settore figurano:
· continuare a orientare la ricerca europea verso la promozione di carburanti a basso contenuto di carbonio e di trasporti puliti e a basso consumo energetico, compreso il miglioramento dei motori convenzionali, i sistemi di propulsione elettrici a batterie e a idrogeno, le tecnologie alternative per la ricarica e lo stoccaggio di energia e i nuovi materiali da utilizzare nelle batterie, destinando i finanziamenti agli interventi che abbiano un evidente valore aggiunto a livello UE;
· la semplificazione dell’accesso ai finanziamenti europei nel settore della ricerca;
· la presentazione di una strategia a lungo termine per la ricerca (2011);
· la valutazione, insieme alla Banca europea per gli investimenti (BEI), della possibilità di continuare a finanziare i progetti di ricerca e innovazione per promuovere prodotti automobilistici puliti e a basso consumo energetico e per favorire la trasformazione del settore.
Al fine di consentire una maggiore diffusione sul mercato dei veicoli ad alimentazione alternativa, più costosi di quelli convenzionali per l’elevato ricorso a tecnologie avanzate, oltre agli interventi nel settore della ricerca precedentemente richiamati la Commissione ritiene indispensabile:
· fornire incentivi sul fronte della domanda, non discriminatori, mirati e limitati per durata ed importi e coordinati fra gli Stati membri. L’attuale disparità negli incentivi adottati dai vari Stati membri - che prevedono sistemi di tassazione dei veicoli basati sulle emissioni di CO2, mentre altri hanno optato per l’adozione di incentivi specifici, di cui molti di natura fiscale, per incoraggiare i consumatori a scegliere veicoli elettrici – infatti, potrebbe neutralizzare i vantaggi con effetti negativi sul funzionamento del mercato interno;
· fornire informazioni adeguate sui veicoli puliti per fare in modo che possano essere considerati una valida alternativa ai veicoli convenzionali.
Ad avviso della Commissione i veicoli che utilizzano tecnologie di propulsione alternative possono essere utilizzati al meglio in ambiente urbano, grazie all’autonomia di percorrenza relativamente limitata e al rapporto costi-benefici potenzialmente superiore connesso all’installazione delle infrastrutture di ricarica nelle città. Inoltre, come peraltro evidenziato nel piano d’azione sulla mobilità urbana (COM(2009)490), proprio per le modalità di guida imposte dal traffico urbano con arresti e partenze frequenti (stop-and-go), il ricorso alle tecnologie a basso consumo energetico consentirebbe di ottenere i migliori risultati in termini di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni di CO2. In tale contesto le autorità regionali e locali possono svolgere un ruolo determinante favorendo l’adozione di tali tecnologie in occasione di appalti pubblici. La Commissione sostiene, inoltre, che la direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli stradali puliti e a basso consumo energetico in base alla quale le autorità pubbliche devono tenere conto dell’impatto energetico ed ambientale dei veicoli durante tutto il loro ciclo di vita, conferisce un vantaggio competitivo ai veicoli verdi, favorendone l’introduzione sul mercato.
Con riferimento ai profili sopra richiamati, la strategia prospetta i seguenti interventi:
· monitorare l’attuazione della citata direttiva 2009/33/CE;
· adottare orientamenti sugli incentivi finanziari destinati all’acquisto di veicoli verdi (2010) e coordinare le misure adottate dagli Stati membri sul fronte della domanda nel rispetto della normativa UE in materia di aiuti di Stato;
· modificare la direttiva 2003/96/CE sulla tassazione del’energia per favore un uso più efficiente dei carburanti convenzionali e la promozione di carburanti alternativi a basse emissioni di carbonio;
· rafforzare il coordinamento e l’efficacia complessiva delle misure adottate dagli Stati membri nel settore della fiscalità dei veicoli al fine di promuovere i veicoli verdi;
· lanciare un progetto di ricerca sulle aspettative e le abitudini di acquisto dei consumatori e, sulla base di un approccio legato al ciclo di vita del veicolo, confrontare l’impatto sull’ambiente e le emissioni di carbonio dei veicoli con motore a combustine interna rispetto ai veicoli elettrici, a gas e a idrogeno;
· modificare la direttiva 1999/94/CE relativa alle informazioni sul risparmio di carburante e le emissioni di CO2 per quanto riguarda la commercializzazione di autovetture nuove;
· lanciare un progetto di dimostrazione sulla mobilità elettrica su scala europea (2011) per valutare le abitudini di utilizzo dei consumatori e sensibilizzarli alle tecnologie elettriche, prevedendo iniziative specifiche per le zone urbane che presentano valori di inquinamento superiori alla norma.
Al fine di assicurare prospettive commerciali all’industria dell’UE e di consolidarne la posizione sui mercati mondiali, si sottolinea la necessità di una maggiore apertura dei grandi mercati automobilistici, promuovendo eque condizioni di concorrenza, riducendo i dazi doganali, sopprimendo i regolamenti tecnici che ostacolano gli scambi e cercando una convergenza normativa con i principali partner commerciali. A tale riguardo la Commissione intende:
· promuovere attività di standardizzazione a livello internazionale, fornendo assistenza tecnica ai paesi terzi per evitare l’adozione di norme che possano avere effetti distorsivi sul mercato dei veicoli verdi;
· promuovere la regolamentazione armonizzata a livello mondiale con i paesi che non fanno parte dell’UNECE (la Commissione economica per l'Europa dell’ONU che, per facilitare la cooperazione internazionale, fissa norme, standard e convenzioni in una serie di settori, tra cui i trasporti);
· considerato che la produzione di veicoli puliti richiede l’uso di materie prime presenti in quantità limitata o concentrate in pochissime aree geografiche, assicurare un accesso equo e senza restrizioni a tali materiali mediante l’iniziativa “materie prime” (COM(2008)699).
La produzione di veicoli puliti richiederà una manodopera specializzata con nuove qualifiche e competenze. Al fine di fornire un’adeguata formazione agli operatori del settore, la Commissione intende:
· istituire un Consiglio europeo delle competenze settoriali inteso a creare una rete di osservatori nazionali degli Stati membri;
· concentrare, a partire dal 2011, le risorse del Fondo sociale europeo su iniziative specifiche di riqualificazione e aggiornamento professionale.
Considerato che allo stato attuale non esiste un quadro europeo per la mobilità elettrica, la strategia individua una serie di azioni specifiche per favorirne lo sviluppo, con interventi riguardanti in particolare:
· l’introduzione sul mercato: a livello UE l’omologazione dei veicoli stradali disciplinata dalla direttiva 2007/46/CE è stata estesa al fine di coprire tutti i sistemi di propulsione, eliminando eventuali ostacoli normativi e garantendo che i veicoli a propulsione alternativa siano sicuri quanto i veicoli tradizionali. La Commissione intende adoperarsi anche a livello internazionale, in sede UNECE, al fine di: 1) proporre norme in materia di sicurezza elettrica per l’omologazione dei veicoli (2010); 2) riesaminare altri requisiti di omologazione di cui alla direttiva 2007/46/CE (entro il 2011); 3) riesaminare le norme di sicurezza in caso di collisione (entro il 2012), valutando, in particolare, se la silenziosità di tali veicoli possa essere pericolosa per gli utenti vulnerabili della strada;
· la standardizzazione: la Commissione intende: 1) dare mandato agli organismi europei di standardizzazione al fine di sviluppare, entro il 2011, un’interfaccia standardizzata di ricarica che assicuri l’interoperabilità e la connettività tra la colonnina di ricarica e il caricatore a bordo; 2) esaminare gli aspetti relativi alla sicurezza, alla compatibilità elettromagnetica e alla ricarica intelligente, vale a dire la possibilità per gli utenti di ricaricare nelle ore non di punta; 3) effettuare un monitoraggio costante delle evoluzioni tecnologiche e dei mercati a livello mondiale al fine di aggiornare, se necessario, le norme europee;
· le infrastrutture: al fine di creare un’adeguata rete di ricarica per le batterie, necessaria per favorire la diffusione delle auto elettriche, la Commissione intende assumere un ruolo guida nella cooperazione con gli Stati membri per quanto riguarda il potenziamento delle infrastrutture di ricarica e di rifornimento nell’UE, esaminando con la BEI, le possibili forme di finanziamento;
· la produzione e la distribuzione di energia elettrica: l’elettrificazione del trasporto dovrebbe comportare un aumento graduale della domanda di elettricità. In caso di ricarica nei momenti di punta, potrebbe essere necessaria una capacità aggiuntiva di produzione di elettricità potenzialmente generatrice di emissioni di CO2. Si può ovviare a tale rischio, prevedendo, tra l’altro, le “reti intelligenti” e protocolli di comunicazione tra rete e veicolo per programmare automaticamente la ricarica nei momenti non di punta o quando l’energia prodotta da fonti energetiche rinnovabili è in eccedenza, consentendo altresì di utilizzare le batterie dei veicoli elettrici come capacità di stoccaggio secondaria per la produzione in eccesso di energia rinnovabile. In tale contesto la Commissione intende: 1) valutare se la promozione dei veicoli elettrici determini una produzione aggiuntiva di energia elettrica a basso contenuto di carbonio; 2) valutare l’impatto di un aumento della domanda di elettricità a basso contenuto di carbonio sul sistema di fornitura e sulla rete;
· il riciclaggio e il trasporto delle batterie: un tasso di riciclaggio elevato è giustificato in considerazione della scarsezza e dei prezzi elevati di determinate materie prime. A tale riguardo, si potrebbero usare le batterie che hanno esaurito la propria capacità di stoccaggio per altri scopi quali lo stoccaggio fisso di energia per usi domestici. La Commissione intende: 1) esaminare eventuali modifiche alla legislazione vigente per quanto riguarda il riciclaggio delle batterie e dei veicoli fuori uso per adattarla alle nuove condizioni di mercato, promuovendo i programmi di ricerca europei dedicati a questi aspetti; 2) esaminare una possibile modifica della direttiva 2008/68/CE sul trasporto di merci pericolose che, limitando la quantità di battere in funzione, determina un aumento dei costi di trasporto e delle stesse batterie.
In relazione agli orientamenti espressi per i veicoli elettrici la Commissione europea:
· il 15 giugno ha presentato una proposta di decisione (COM(2010)280) volta a recepire nel diritto UE il regolamento n. 100 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UNECE) al fine di produrre auto elettriche ed ibride con gli stessi standard di sicurezza delle auto convenzionali e consentire a tali veicoli di essere venduti anche al di fuori dell’UE;
· il 29 giugno ha dato mandato agli organismi europei di standardizzazione di mettere a punto, entro la prima metà del 2011, un sistema interoperabile che, secondo modalità uniformi, consenta la ricarica dei veicoli elettrici in tutti gli Stati membri dell’UE. Al fine di ridurre i costi e gestire meglio i picchi di domanda di energia, il sistema dovrà essere utilizzabile anche in ore non di punta.
XVI legislatura –Documentazione per le Commissioni – Attività dell’UE, n. 134, 1° ottobre 2010
Il bollettino è stato curato dall’Ufficio Rapporti con l’Unione europea (tel. 2145)