Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Attività dell'Unione europea - Febbraio ' Marzo 2010 - IX Commissione Trasporti
Serie: Documentazione per le Commissioni - Attività dell'UE - Newsletter    Numero: 102    Progressivo: 9
Data: 13/04/2010
Descrittori:
AEROPORTI E SERVIZI AEROPORTUALI   AVIAZIONE CIVILE
TELECOMUNICAZIONI   UNIONE EUROPEA

Newsletter

Attività dell’Unione europea

Febbraio - marzo 2010

IX Commissione Trasporti

 

Trasporti

Sicurezza aerea

Il 10 febbraio il Parlamento europeo ha svolto un dibattito sull’utilizzo dei body scannerper aumentare la sicurezza negli aeroporti, dal quale sono emersi timori largamente condivisi in relazione al possibile impatto sotto il profilo della privacy, della salute, dei costi e dell’efficacia. L’utilizzo dei body scanner negli aeroporti è stato anche al centro della riunione informale dei Ministri dei trasporti dell’UE che si è svolta il 12 febbraio. In quella sede si è delineato un consenso sulla necessità di applicare le nuove tecnologie, tra cui i body scanner, al fine di rafforzare la sicurezza aeroportuale, garantendo tuttavia il rispetto dei diritti fondamentali. Sulla materia la Commissione europea dovrebbe presentare prossimamente una relazione, in vista dell’adozione di una proposta legislativa intesa a fissare norme a livello UE, come peraltro raccomandato dal PE.

Il 4 marzo è stato adottato il regolamento (UE) n. 185/2010 inteso a rafforzare la sicurezza dell’aviazione civile. Il regolamento, che si applicherà a partire dal 29 aprile 2010, contiene disposizioni in materia di sicurezza degli aeroporti, degli aeromobili, controllo di passeggeri, bagagli, merci, posta, forniture di bordo e per gli aeroporti, attrezzature di sicurezza nonché selezione e formazione del personale. La Commissione europea si è impegnata a rivedere, sulla base degli sviluppi tecnologici e dell’esperienza maturata nel settore, le disposizioni in materia di controllo dei liquidi.

Il Consiglio trasporti dell’11 marzo ha adottato un orientamento generale sulla proposta di regolamento volta ad armonizzare e rafforzare il sistema di indagini sulla sicurezza nel settore dell’aviazione civile nell’UE (COM(2009)611). Il Consiglio propone la creazione di una rete europea delle autorità nazionali responsabili delle indagini di sicurezza e l’obbligo per le compagnie aeree di trasmettere gli elenchi dei passeggeri dell'aereo che ha subito un incidente al più tardi entro due ore. Altri aspetti, quali la connessione tra indagini tecniche sulla sicurezza ed indagini giudiziarie, dovranno essere affrontati nel corso dei negoziati con il Parlamento europeo.

In quella sede il Consiglio ha inoltre preso nota dello stato dei lavori sulla proposta di direttiva concernente i diritti per le misure di sicurezza dell’aviazione (COM(2009)217) dal quale risultano divergenze, in particolare per quanto riguarda l’ambito di applicazione. Mentre secondo la proposta originaria della Commissione europea la direttiva dovrebbe applicarsi a tutti gli aeroporti dell’UE, la Presidenza spagnola ha proposto di delimitare il campo di applicazione agli aeroporti con un traffico passeggeri superiore a 2 milioni di persone. Tale proposta è stata respinta dalla maggioranza degli Stati membri che temono che l’abbassamento della soglia si traduca in un aumento degli oneri amministrativi.

Servizi di trasporto aereo

Il 5 marzo l’UE e la Georgia hanno sottoscritto un accordo che persegue il duplice obiettivo di aprire ed integrare i rispettivi mercati dei servizi aerei e di includere la Georgia nello spazio aereo comune europeo mediante l’adeguamento della normativa interna alle disposizioni UE in materia di sicurezza aerea, tutela dell’ambiente, protezione dei consumatori, gestione del traffico aereo, concorrenza e questioni sociali. Accordi analoghi sono già stati conclusi dall’UE con i paesi dei Balcani occidentali e con il Marocco, mentre sono ancora in corso negoziati con Ucraina, Giordania, Israele, Libano, Tunisia ed Algeria.

In occasione del Consiglio trasporti dell’11 marzo la Commissione europea ha reso noti i progressi registrati su aspetti quali la tutela ambientale, i requisiti in materia di occupazione e di concorrenza nonché la sicurezza, nel corso dei negoziati che si sono svolti a Madrid dal 15 al 17 febbraio, in vista della conclusione della seconda fase dell’accordo sui servizi di navigazione aerea tra USA e UE. Un’altra tornata negoziale è prevista dal 23 al 25 marzo a Bruxelles per discutere le questioni ancora in sospeso, allo scopo di adottare il nuovo accordo entro la fine del 2010.

 

Cielo unico europeo

In occasione di una conferenza ad alto livello organizzata a Madrid il 25 e 26 febbraio sotto l’egida della Commissione europea e della Presidenza spagnola, è stata sottoscritta una dichiarazione con la quale le parti in causa si impegnano a garantire l’effettiva attuazione, entro il 2012, del secondo pacchetto “cielo unico europeo” (regolamenti (CE) n. 1070/2009 e n. 1108/2009) inteso ad ammodernare e a rendere più efficiente la gestione del traffico aereo nell’UE. La dichiarazione di Madrid individua a tal fine una serie di settori prioritari di intervento, tra cui l’adozione di norme di sicurezza di qualità elevata, la promozione di tecnologie avanzate, una gestione più efficiente dell’infrastruttura; una maggiore presa in considerazione del fattore umano.

Mobilità urbana

Nel corso della riunione informale del 12 febbraio i Ministri dei trasporti dell’UE hanno affrontato il tema della mobilità urbana, oggetto di uno specifico piano d’azione della Commissione europea (COM(2009)490). In particolare è stata sostenuta la necessità di realizzare piani di mobilità urbana sostenibili basati sul coordinamento tra amministrazioni locali, regionali, nazionali e a livello UE, che promuovano una migliore integrazione della pianificazione delle infrastrutture, la ricerca d alternative efficaci all’auto privata (trasporti pubblici, veicoli non a motore, auto elettriche o ibride ecc.) e la sicurezza stradale. E’ previsto che sul piano di azione il prossimo Consiglio trasporti di giugno svolga un dibattito approfondito, che dovrebbe concludersi con l’adozione di conclusioni.

Sicurezza delle auto elettriche ed ibride

Il 10 marzo la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (UN/ECE) ha adottato una versione modificata del regolamento n. 100 del 14 febbraio 2009 al fine di garantire che le auto elettriche ed ibride presentino gli stessi standard di sicurezza delle auto convenzionali. Grazie a tale regolamento le auto prodotte in base a standard comuni potranno essere vendute anche al di fuori dell’UE.

Trasporto merci

Il 10 febbraio la Commissione europea ha inaugurato un servizio on-line destinato a fornire assistenza ed informazioni sulle opportunità di finanziamento, e sulla combinazione delle relative fonti, per i progetti relativi alle autostrade del mare. Le autostrade del mare rientrano tra i progetti prioritari delle reti transeuropee di trasporto (decisione n. 884/2004/CE) e costituiscono una delle cinque azioni prioritarie del programma Marco Polo II (regolamento (CE) n. 1692/2006) inteso a migliorare le prestazioni ambientali del trasporto merci.

Nell’ambito del programma Marco Polo II, il 15 marzo la Commissione ha pubblicato un invito a presentare proposte per la realizzazione di progetti intesi a favorire il trasferimento del trasporto merci dalla strada a modalità più rispettose dell’ambiente quali il trasporto marittimo, ferroviario e fluviale. La dotazione finanziaria ammonterà a 64 milioni di euro, con una percentuale di finanziamento pari a 2 euro per 500 tonnellate al chilometro di merci trasferite. Il ricorso a procedure semplificate (presentazione di domande in modo isolato, procedura di selezione accelerata e abbassamento delle soglie di ammissibilità) dovrebbe facilitare la partecipazione delle PMI.

Telecomunicazioni

Servizi di telecomunicazione

La Commissione europea ha avviato il 2 marzo una consultazione pubblica, che si concluderà il 7 maggio 2010, al fine di identificare le modalità migliori per garantire a tutti i cittadini della UE la disponibilità dei servizi di telecomunicazione di base. La Commissione intende verificare se le norme in vigore relative al servizio universale vadano adeguate per tenere conto dell’avvento del digitale ed estese all’accesso alla banda larga. In base all’esito delle risposte la Commissione deciderà sull’opportunità di presentare entro la fine del 2010 proposte legislative in materia.

Spettro radio

La Commissione europea ha avviato l’8 marzo una consultazione pubblica sulle priorità strategiche per la politica dello spettro radio nel periodo 2011-2015 che si concluderà il 9 aprile. Secondo la Commissione per permettere ai cittadini delle aree urbane e delle zone rurali di beneficiare dei vantaggi della tecnologia digitale è indispensabile garantire loro un accesso più esteso allo spettro radio che può tradursi in una spinta per l’economia europea, poiché la diffusione dei servizi senza fili ad alta velocità può favorire la competitività e la crescita.

Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, serie L, n. 72, del 20 marzo, è stata pubblicata la decisione della Commissione, del 19 marzo 2010 sulle condizioni d’uso armonizzate dello spettro radio per i servizi di comunicazione mobile a bordo delle navi (servizi MCV) nell’Unione europea. La Commissione invita gli Stati membri a liberalizzare le rispettive procedure di autorizzazione per consentire agli operatori di uno Stato membro di fornire servizi di comunicazioni mobili a bordo nelle acque territoriali di altri Stati membri, senza dover ottenere nuove licenze.

Le nuove norme consentiranno altresì di monitorare in tempo reale grazie a tele-sensori le merci trasportate. Gli Stati membri hanno dodici mesi per liberare le frequenze radioelettriche necessarie e adattare le rispettive legislazioni nazionali alle norme UE.

Telefonia

In base al regolamento sul roaming (n. 544/2009/CE) dal 1° marzo gli operatori europei di telefonia mobile sono tenuti ad offrire ai loro abbonati un dispositivo di limitazione delle spese per metterli al riparo da fatture costose per le connessioni internet in roaming attraverso i cellulari e i computer portatili. Il meccanismo di blocco, dopo un messaggio di avvertimento, blocca la connessione mobile a internet in roaming degli utenti che si trovano all'estero non appena la fattura raggiunge un massimale predeterminato.

diritto di iniziativa legislativa dei cittadini europei

In applicazione dell’articolo 11 Trattato sull’UE, introdotto dal Trattato di Lisbona, la Commissione europea ha presentato il 31 marzo una proposta di regolamento (COM (2010) 119) volta a disciplinare il diritto dei cittadini europei ad attivare l’iniziativa legislativa .

L’articolo 11 del Trattato sull’Unione europea stabilisce che un milione di cittadini europei, provenienti da un significativo numero di Stati membri possano invitare la Commissione a presentare, nell’ambito delle sue attribuzioni, una proposta su materie per le quali ritengono necessario un atto giuridico dell’Unione ai fini dell’attuazione dei Trattati.

La proposta di regolamento della Commissione europea prevede, in particolare, che il milione di cittadini necessari devono provenire da almeno un terzo degli Stati membri (attualmente 9 Stati membri). In ciascuno degli Stati membri vi sarà un numero minimo di firme necessario, che è stato determinato moltiplicando per 750 il rispettivo numero dei deputati al Parlamento(per l’Italia il numero minimo di firme è pari a 54750). I firmatari dovranno avere almeno l'età minima richiesta per votare alle elezioni per il Parlamento europeo. Una volta raccolte 300.000 firme in tre diversi Stati membri, la Commissione europea verificherà, entro due mesi, l'ammissibilità dell'iniziativa ed in particolare se essa rientra nell'ambito delle sue attribuzioni e se riguarda una materia in merito alla quale è possibile legiferare a livello dell'UE. Se l'iniziativa è giudicata ammissibile, la Commissione, dopo la verifica delle firme, avrà a disposizione quattro mesi per esaminare l'iniziativa vera e propria, decidendo se elaborare una proposta legislativa, se dar seguito all'iniziativa in altro modo, ad esempio effettuando uno studio, o se non intraprendere alcuna azione. Qualunque decisione dovrà essere motivata in un documento pubblico.

La proposta dovrà ora essere esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio, secondo la procedura legislativa ordinaria; la Commissione europea auspica che possa essere adottata entro fine del 2010.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XVI legislatura –Documentazione per le Commissioni – Attività dell’UE, Newsletter n. 102/IX, 31 marzo 2010

Il bollettino è stato curato dall’Ufficio Rapporti con l’Unione europea (tel. 2145)