| Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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| Autore: | Ufficio Rapporti con l'Unione Europea | ||
| Titolo: | Attività dell'Unione europea, novembre-dicembre 2009, III Commissione Affari esteri | ||
| Serie: | Documentazione per le Commissioni - Attività dell'UE - Newsletter Numero: 95 Progressivo: 3 | ||
| Data: | 15/01/2010 | ||
| Descrittori: |
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Newsletter
novembre - dicembre 2009
III Commissione Affari Esteri
A seguito del completamento del processo di ratifica da parte di tutti gli Stati membri dell’UE, il 1° dicembre 2009 è entrato in vigore il Trattato di Lisbona. Il Trattato, che modifica il Trattato sull'Unione europea (TUE) - che mantiene il suo titolo attuale - e il Trattato che istituisce la Comunità europea (TCE) - che viene ridenominato Trattato sul funzionamento dell'Unione (TFUE) –, contiene una serie di novità relative alle competenze, alle procedure decisionali e alle Istituzioni dell'Unione europea ed al ruolo dei Parlamenti nazionali.
Tra le prime misure di esecuzione del Trattato di Lisbona, il Consiglio europeo ha proceduto alla nomina del belga Herman Van Rumpuy alla carica di Presidente del Consiglio europeo, e della britannica Catherine Ashton alla carica di Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune.
In vista dell’attuazione delle disposizioni del nuovo Trattato, si segnala inoltreche Commissione europea ha presentato l’11 novembre 2009 un libro verde sul diritto di iniziativa dei cittadini europei con il quale ha avviato una consultazione delle parti interessate, che terminerà il 31 gennaio 2010, ai fini della redazione della futura proposta di regolamento.
Nell’ambito del processo di liberalizzazione dei visti in atto con i paesi dei Balcani occidentali, a partire dal 1° gennaio 2010 i cittadini di ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Montenegro e Serbia possono viaggiare senza visto nell’area Schengen. Consiglio e Parlamento hanno infatti approvato le opportune modifiche al regolamento 539/2001, che adotta l’elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all’atto dell’attraversamento delle frontiere esterne degli Stati membri e l’elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo.
Il 22 dicembre 2009 la Serbia ha presentato formalmente richiesta di adesione all’Unione europea.
L’8 dicembre 2009 il Consiglio "Affari generali" ha adottato conclusioni sull’allargamento in cui ha fatto il punto sui negoziati con la Turchia e la Croazia, sul caso dell’Islanda e sul processo di stabilizzazione e associazione nei Balcani occidentali:
· pur riconoscendo i progressi realizzati dalla Turchia, i ministri degli affari esteri hanno rilevato la necessità che il paese acceleri il ritmo delle riforme e compia ulteriori sforzi in modo da soddisfare appieno i criteri di Copenaghen dell’UE. A tale proposito, si ricorda che il 21 dicembre 2009, sono stati aperti i negoziati sul capitolo ambiente, portando a dodici i capitoli negoziali aperti;
· come rilevato dal Consiglio, i negoziati di adesione della Croazia stanno entrando nella fase finale. La loro conclusione, a patto che il paese affronti le riforme tuttora in sospeso, è prevista entro il 2010. Al momento la Croazia ha chiuso 17 capitoli negoziali su un totale di 35; 11 capitoli negoziali sono tuttora aperti. Nella stessa occasione il Consiglio ha approvato il pacchetto finanziario per l’adesione della Croazia, ammontante a quasi 2 miliardi di euro per gli anni 2012 e 2013;
· secondo il Consiglio l’Islanda, in quanto membro dello Spazio economico europeo e dello spazio Schengen, è già ampiamente integrato con l'UE. Il Consiglio ha convenuto di valutarne la domanda di adesione dopo che la Commissione avrà presentato il suo parere in materia;
· a seguito della valutazione positiva del procuratore generale del Tribunale penale per la ex Iugoslavia, il Consiglio ha deciso di dare attuazione nel più breve tempo possibile all’accordo interinale con la Serbia, destinato ad applicare alcune disposizioni dell’Accordo di stabilizzazione ed associazione, firmato nell’aprile 2008 e non ancora entrato in vigore. Si ricorda infatti che, come deciso dal Consiglio, l’ASA tra UE e Serbia verrà sottoposto ai parlamenti di tutti gli Stati membri per la ratifica;
· per quanto riguarda la ex Repubblica iugoslava di Macedonia il Consiglio ha preso atto della raccomandazione positiva sull’avvio dei negoziati di adesione pubblicata dalla Commissione il 14 ottobre 2009 ed ha convenuto di ritornare sulla questione nel corso della Presidenza spagnola.
Sull’allargamento si è espresso anche il Parlamento europeo che il 26 novembre 2009 ha approvato una risoluzione in cui ribadisce il suo fermo impegno per la politica di allargamento, giudicandolo "una delle politiche più riuscite dell'UE" che "ha recato benefici sia ai vecchi che ai nuovi Stati membri".
Nella riunione del 16 novembre 2009 il Consiglio ha invitato la Commissione a predisporre il proprio parere sulla richiesta di adesione all’UE presentata dall’Albania.
Il 9 dicembre 2009 si è tenuta a Bruxelles la conferenza dei ministri del commercio dell’Unione per il Mediterraneo che hanno esaminato i progressi del negoziato in previsione della creazione di una zona di libero scambio nel Mediterraneo, inizialmente prevista per il 2010, ed hanno adottato una tabella di marcia post 2010.
L’8 dicembre 2009 si è tenuta la prima conferenza dei ministri degli affari esteri del Partenariato orientale che, dopo aver passato n rassegna i progressi realizzati nell’ambito dell’iniziativa a livello bilaterale e multilaterale, ha approvato i programmi di lavoro per il 2010 per le quattro piattaforme tematiche (democrazia, governance e stabilità; integrazione economica e convergenza con le politiche comunitarie; sicurezza energetica; contatti con la società civile).
Il 26 novembre 2009 a Stoccolma UE e paesi del Partenariato orientale hanno inaugurato un partenariato in materia di ambiente ed energia. Il partenariato si prefigge di promuovere gli investimenti in materia di efficienza energetica nella regione, a partire dall’Ucraina e con un’enfasi particolare nel settore del riscaldamento.
Il 4 dicembre 2009 si è tenuto a Kiev il Vertice annuale UE-Ucraina, concluso con l’approvazione di una dichiarazione congiunta in cui le parti si impegnano a concludere il più breve tempo possibile i negoziati per un accordo di associazione.
Il 30 novembre 2009 UE e Georgia hanno inaugurato un Partenariato per la mobilità, firmando una dichiarazione comune che impegna le parti ad assumere iniziative concrete in tema di migrazione. L’obiettivo dei partenariati per la mobilità – che sono quadri flessibili, non giuridicamente vincolanti – è quello di consentire una gestione comune e responsabile dei flussi migratori nell’interesse dell’UE, dei paesi partner e degli stessi migranti.
Il 30 novembre 2009 si è tenuto il Vertice bilaterale UE-Cina che è stato dedicato in modo particolare al tema del cambiamento climatico. Sul piano bilaterale, le parti si sono impegnate ad intensificare gli sforzi per rafforzare gli scambi commerciali ed i flussi d'investimento tra l'UE e la Cina, e aumentare significativamente l'accesso ai loro mercati rispettivi.
Il 18 novembre 2009 si è tenuto il Vertice bilaterale UE-Russia dedicato in modo particolare a cambiamento climatico e temi energetici. Il 16 novembre 2009 le parti hanno concordato il rafforzamento del meccanismo d'allarme precoce nel settore dell'energia.
Il 13 novembre 2009 la Commissione europea e il governo iracheno hanno concluso i negoziati per un accordo di partenariato e cooperazione, avviati nel novembre 2006. L’accordo copre un’ampia gamma di settori (tra i quali dialogo politico, cooperazione in materia di terrorismo, protezione dei diritti umani, scambi e investimenti).
Il 9 novembre 2009 UE e Indonesia hanno firmato un accordo di partenariato e cooperazione, il primo di questo tipo con un paese asiatico. Nella stessa occasione le due parti hanno deciso di instituire un dialogo sui diritti umani.
Il 6 novembre 2009 si è tenuto il Vertice bilaterale UE-India, dedicato a cambiamento climatico, temi energetici e rapporti commerciali bilaterali. In occasione del vertice, è stato firmato un accordo di cooperazione in materia di ricerca sull'energia nucleare. L'accordo riguarda in particolare la condivisione di informazioni e di dati nonché lo scambio di ricercatori e di esperti nel quadro di varie attività di ricerca.
Il 3 novembre 2009 si è tenuto l’annuale Vertice bilaterale UE-USA, che ha esaminato le principali sfide globali (crisi economica, cambiamento climatico e sviluppo) e le questioni di politica estera più delicate (Afghanistan, Pakistan e Medio Oriente). I principali risultati del Vertice sono: l’istituzione di un nuovo Consiglio ministeriale sull'energia - che ha tenuto la sua prima riunione il giorno successivo al vertice –, il rilancio del dialogo UE-USA sull’assistenza allo sviluppo e l’approvazione di una dichiarazione comune sulla non proliferazione e il disarmo.
Il 17 novembre 2009 il Consiglio:
· ha approvato un quadro operativo che mira ad aumentare l'efficacia del suo aiuto ai paesi in via di sviluppo;
· ha adottato conclusioni in materia di cambiamenti climatici e sviluppo. Secondo il Consiglio rafforzare la coerenza tra questi due aspetti è essenziale;
· ha identificando cinque questioni prioritarie: commercio e finanza, cambiamenti climatici, sicurezza alimentare, migrazione e nesso tra sicurezza e sviluppo.
Il 22 dicembre 2009 il Consiglio ha autorizzato la Commissione ad avviare negoziati bilaterali per accordi di libero scambio con singoli paesi dell’ASEAN (Brunei Birmania/Myanmar, Cambogia, l'Indonesia, Laos, Malesia, Filippine, Singapore, Tailandia e Vietnam). I primi negoziati dovrebbero essere avviati nel 2010 con Singapore, il maggiore partner commerciale dell’UE tra i paesi del sud-est asiatico,
Il 15 dicembre 2009 i ministri dell'agricoltura degli Stati membri dell'UE hanno raggiunto un accordo politico su una proposta di regolamento volta a ridurre il più possibile il rischio che legname proveniente dal disboscamento illegale entri nel mercato comunitario.
Il 24 novembre 2009 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sul made in, nella quale ribadisce la richiesta di istituire un regime obbligatorio d'indicazione del paese d'origine per diverse categorie di prodotti importati dai paesi extra UE. A tal fine la Commissione è invitata, dopo l'entrata in vigore del trattato di Lisbona, a ripresentare nel medesimo testo la proposta di regolamento relativa all’indicazione del paese di origine di alcuni prodotti importati da paesi terzi presentata nel 2005 e mai discussa dal Consiglio.
Il 6 novembre 2009 la Commissione ha presentato la quinta relazione annuale sulle misure potenzialmente restrittive per gli scambi, relativa al periodo ottobre 2008-ottobre 2009. La Commissione segnala che, pur essendo stato evitato il pericolo di una risposta protezionistica alla crisi economica e finanziaria, 223 misure restrittive sono state adottate dai paesi terzi nel periodo di riferimento.
XVI legislatura -Documentazione per le Commissioni – Attività dell’UE, Newsletter n. 95/III, 31 dicembre 2009
Il bollettino è stato curato dall’Ufficio Rapporti con l’Unione europea (tel. 2145)
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