Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento difesa
Titolo: L'Eurofighter Typhoon ' Stato di attuazione del programma
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 163
Data: 05/10/2010
Descrittori:
AEREI MILITARI   AERONAUTICA MILITARE
Organi della Camera: IV-Difesa

Casella di testo: Programmi d’arma 


5 ottobre 2010

 

n. 163/0

l’eurofighter typhoon – stato di attuazione del programma

 

Il programma

 
Il Programma EFA/Eurofighter 2000 (European Fighter Aircraft, poi European Fighter) è finalizzato alla realizzazione di un velivolo da combattimento (denominato Thyphoon) dotato del massimo numero di elementi comuni e di capacità operativa corrispondenti ai requisiti stabiliti dalle quattro Nazioni partecipanti.

L’Eurofighter-Typhoon è un bireattore monoposto supersonico destinato alla difesa aerea, con compito primario di contrasto delle forze aeree e con capacità secondaria di svolgere missioni di attacco al suolo. Il velivolo è compatibile con operazioni condotte da forze di coalizione e capace, grazie alla estrema manovrabilità ed alla grande versatilità nei suoi ruoli operativi, di operare la difesa e l’attacco in condizioni di ogni tempo.

Esso rappresenta il più vasto programma industriale nel settore europeo della difesa, nonché l’esempio più avanzato di integrazione industriale in un unico programma comune.

 

Il programma è frutto della cooperazione tra Italia, Germania, Regno Unito e Spagna, avviata in base al Memorandum of Understanding generale sottoscritto nel 1986.

Sono collegati all’acquisizione del velivolo Eurofighter i programmi pluriennali relativi al missile aria-aria Meteor e dei missili aria-aria IRIS-T.

La gestione del programma Eurofighter è affidata ad un’Agenzia governativa denominata NETMA (NATO Eurofighter and Tornado Managenent Agency), con sede a Monaco di Baviera che rappresenta, per tutti e quattro i Paesi clienti, l’unica interfaccia autorizzata ad evidenziare le loro esigenze ai produttori.

Dopo la negoziazione con le industrie aeronautiche dei Paesi partecipanti, sono stati stipulati due contratti “quadro” (enabling contracts) con consorzi operanti in regime di diritto tedesco (uno per lo sviluppo della cellula, degli equipaggiamenti e l’integrazione del sistema d’arma, l’altro per lo sviluppo del motore e relativi accessori), denominati rispettivamente Eurofighter Gmbh ed Eurojet.

Il consorzio Eurofighter Gmbh, con sede a Monaco di Baviera, è costituito dalle quattro industrie nazionali: Alenia Aeronautica (19,5%), BAE Systems (37,5%), EADS Deutschland (30%) e EADS-CASA (13%), ed è responsabile dello sviluppo e della produzione del velivolo.

Per quel che riguarda le imprese italiane, partecipano al programma diverse aziende del Gruppo Finmeccanica. Si tratta in particolare di: Alenia Aeronautica (responsabile della costruzione di tutte le semi-ali sinistre, della progettazione e costruzione della fusoliera posteriore insieme a BAE Systems, della progettazione e integrazione di alcuni sistemi di bordo, quali armamento e navigazione, nonché dell'integrazione di tutto il sistema propulsivo), Aermacchi (responsabile per le estremità alari, i piloni sub-alari, i raccordi ala-fusoliera e i componenti degli alloggiamenti dei motori nonché per i test in galleria del vento), Galileo Avionica (responsabile per il sistema passivo di ricerca, identificazione e puntamento dei bersagli), Marconi Selenia Communications (responsabile per gli equipaggiamenti di comunicazione e navigazione dell'aereo) e Sirio Panel (responsabile per la strumentazione dei comandi di bordo). Partecipa inoltre al programma la Avio (responsabile per la produzione del motore EJ 200).

I pareri parlamentari

 
Per ulteriori informazioni sul programma Eurofighter e sulle prime fasi della sua attuazione si rinvia alla nota del Servizio Studi del 28 ottobre 2008.

Al momento dell’avvio del programma Eurofighter le Commissioni Difesa di Camera e Senato espressero il parere di competenza ai sensi della legge n. 436/1988 rispettivamente rispettivamente nelle sedute del 3 e del 9 dicembre 1997.

In particolare la Commissione Difesa della Camera ha espresso un parere favorevole con tre osservazioni. Le osservazioni erano volte a:

§         Invitare il Governo a fornire progressivamente lo stato di avanzamento dello sviluppo del programma Eurofighter;

§         Invitare il Governo a favorire livelli occupazionali, contrarre l’eccessiva durata della fase di sviluppo e monitorare il livello dei costi, mirando a una loro riduzione;

§         Invitare lo Stato Maggiore dell’Aeronautica a prendere in considerazione la localizzazione nel Mezzogiorno delle unità per la manutenzione dei velivoli.

La Commissione Difesa del Senato espresse un parere con due identiche nel loro contenuto alle prime due osservazioni prima esposte contenute nel parere reso dalla Commissione Difesa della Camera.

L’attuazione del programma

 
Il programma di produzione prevede, entro il 2014, la consegna di 620 velivoli: 232 per la Gran Bretagna, 180 per la Germania, 121 per l’Italia e 87 per la Spagna. Le consegne sono articolate in tre tranche di cui la tabella seguente illustra il dettaglio:

 

 

1a tranche

2a tranche

3a tranche

Data contratto

settembre 1998

dicembre 2004

non ancora siglato

Caratteristiche

Capacità aria-aria: gli ultimi esemplari saranno dotati anche di una limitata capacità aria-superficie

Perfezionata capacità aria-aria e migliorata capacità aria-superficie

Elevata capacità aria-aria e perfezionate capacità aria-superficie

Periodo

2003/2007

2007/2012

2012/2017

Produzione

148 velivoli

236 velivoli

236 velivoli

Regno Unito

55

89

88

Germania

44

68

68

Italia 

29

46

46 (ora 21)

Spagna

20

33

34

 

Il velivolo Eurofighter Typhoon ha inoltre un mercato previsto per l’export di 800 velivoli. Nel marzo 2005, il Consorzio europeo Eurofighter ha concluso un contratto per la vendita di 15 aerei all'Austria per complessivi 1,6 miliardi di euro (inizialmente erano 18 per 2 miliardi di euro). Nell’agosto 2006, l'Arabia Saudita ha firmato un accordo di oltre 11 miliardi di dollari con la Gran Bretagna per l'acquisto di 72 caccia Eurofighter. L'Eurofighter concorre attualmente alla gara che l’India ha lanciato nell’agosto 2007 per la sostituzione dei vecchi Mig 21-s russi e dei British Jaguar (126 caccia per un valore stimato in circa 10 miliardi di dollari) ed alla selezione in corso da parte della Svizzera (cui necessitano 54 caccia per la sostituzione degli F-5). L’Eurofighter Typhoon è anche uno dei candidati, con gli statunitensi F/A-18 Super Hornet e F-15E Strike Eagle della Boeing, alla sostituzione dei velivoli Phantom II dell’Aeronautica militare del Giappone, interessato all’acquisto di 50 velivoli per 5 miliardi di dollari. Potenziali altri acquirenti sarebbero: la Romania, la Corea del Sud, la Danimarca, la Norvegia, la Grecia, il Canada e il Pakistan. Manifestazioni di interesse sono giunte inoltre dal Sud America, dai Paesi del Golfo e dell' Estremo Oriente.

Sono stati finora consegnati alle quattro forze aeree che avevano originariamente ordinato il caccia, più di 200 Eurofighter e sono in corso le consegne dei velivoli della seconda tranche.

L’attuazione del programma in Italia

 
Inoltre, per quel che concerne la quota destinata all’export sono stati consegnati i 15 aerei destinati all’Austria nonché 6 dei 72 aerei destinati all’Arabia Saudita.

I 121 velivoli destinati all’Italia, per un onere complessivo pari a 18,1 miliardi di euro, erano destinati alla sostituzione dell’intercettore F-104 in dotazione alla nostra Aeronautica.

L’Italia ha finora ricevuto 42 velivoli.

Il 20 luglio 2010 il Ministro della difesa La Russa ha annunciato, a causa dei “tagli” sul bilancio della Difesa, la riduzione di 25 velivoli sull’ordine relativo alla tranche 3-B, con un conseguente risparmio di 2 miliardi di euro. A seguito di tale riduzione l’Aeronautica militare potrà disporre complessivamente di 96 velivoli.

Il ritardo del programma Eurofighter ha determinato la necessità, per la Difesa, di provvedere, nel frattempo, all’acquisizione in leasing dagli Stati Uniti di 34 caccia intercettori F-16 ADF; il contratto prevede la fornitura di 45.000 ore di volo nel periodo 2004-2010, per la temporanea sostituzione degli F-104 ritirati dall’attività operativa nel 2004. Il 16 dicembre 2005 è divenuto operativo il primo velivolo Eurofighter nei reparti di volo dell’Aeronautica militare. Alla fine del 2010 il contratto è stato prorogato al 2012 per 14 velivoli.

Nelle tabelle seguenti sono riportate le serie storiche degli stanziamenti per il programma Eurofighter:

Ministero della difesa (Note aggiuntive al bilancio della difesa negli anni 2003 e successivi)

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

564,6

421,2

451,6

56,6

456,6

238,6

57,4

57,1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ministero per lo sviluppo economico (interventi legislativi dal 1997)

Esercizio finanziario

Legge n. 266/1997

(art. 4, co. 3)

Legge n. 448/1998[1]

(art. 50, co. 1)

Legge n. 388/2000

(art. 145, co. 38)

Legge n. 448/2001

(art. 52, co. 43)

Legge n. 289/2002

(art. 80, co. 60 e tab. 1)

Legge n. 350/2003

(art. 4, co. 176)

Legge n 296/2006

(art. 1, co. 885)

Legge n. 244/2007

(art. 2, co. 180)

1998

51,65*

 

 

 

 

 

 

 

1999

51,65*

12,40*

 

 

 

 

 

 

2000

51,65*

38,22*

 

 

 

 

 

 

2001

51,65*

51,65*

103,29*

 

 

 

 

 

2002

51,65*

51,65*

116,20*

154,94

 

 

 

 

2003

51,65*

51,65*

 

 

50,00

 

 

 

2004

51,65*

51,65*

 

 

100,00

 

 

 

2005

51,65*

51,65*

 

 

100,00

50,00

 

 

2006

51,65*

51,65*

 

 

100,00

100,00

 

 

2007

51,65*

51,65*

 

 

100,00

100,00

50,00

 

2008

 

51,65*

 

 

100,00

100,00

90,00

318,00

2009

 

51,65*

 

 

100,00

100,00

120,00

468,00

2010

 

51,65*

 

 

100,00

100,00

120,00

918,00

successivi

 

51,65*fino al 2013

39,20*nel 2014

13,40*nel 2015

 

 

100,00fino al 2018

100,00fino al 2019

50,00nel 2020

120,00fino al 2021

70,00fino al 2022

30,00nel 2023

1.100,00nel 2011 e nel 2012

 

Gli stanziamenti sono espressi in milioni di euro (gli importi con asterisco erano espressi in lire e, per semplicità di lettura, sono stati trasformati in euro). Le cifre in colore blu corrispondono a limiti di impegno, mentre quelle di colore rosso si riferiscono a finanziamenti annuali.

Dalla serie storica degli stanziamenti per la realizzazione di Eurofighter a valere sul Ministero della Difesa, come ricavati dalla nota aggiuntiva al bilancio del Ministero della Difesa, emerge, tra le altre cose, una drastica riduzione degli stanziamenti nell’anno 2006. Sul punto merita segnalare quanto osservato, nella sua audizione dell’11 marzo 2009 nel corso dell’indagine conoscitiva sull’acquisizione dei sistemi d’arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, dal Direttore generale del Servizio Studi del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, Biagio Mazzotta. Egli ha infatti ricordato che la drastica riduzione era conseguenza delle misure di riduzione della spesa contenute nella legge n. 266/2005 (legge finanziaria per il 2006) e ha quindi rilevato che “il taglio operato nel 2006 e negli anni successivi faceva si che gli stanziamenti effettuati dopo quel taglio non fossero più sufficienti a coprire il livello di spesa, e quindi a portare avanti gli accordi in essere […] a partire dal 2007, attraverso alcune norme contenute nelle finanziarie 2007, 2008, 2009 abbiamo cercato di riallineare l’impegno preso a livello internazionale e gli stanziamenti del bilancio della Difesa che erano stati fortemente ridotti”. Nel corso dell’audizione è anche emerso come all’origine della riduzione vi fosse la sostanziale mancanza di informazioni da parte del Ministero dell’economia sul complesso degli impegni finanziari conseguenti alla realizzazione di Eurofighter.

Fonti: Ministero della difesa, Atti parlamentari, Jane’s Group, RID - Rivista italiana di difesa, Panorama difesa, JP4, ANSA, sito ufficiale Eurofighter.

Servizio Studi – Dipartimento Difesa

( 06 6760-4172 – *st_difesa@camera.it

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File: DI0260_0.doc

 



[1] Il Codice dell’ordinamento militare (D.Lgs. n. 66/2010), la cui entrata in vigore è prevista il 9 ottobre 2010, ha trasposto la disposizione di finanziamento nell’articolo 605, abrogando la lettera h) del comma 1 dell’articolo 50 della legge n. 448/1998.