Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Ufficio Rapporti con l'Unione Europea | ||
Titolo: | Pacchetto pesca COM(2011)416, 417, 418, 424, 425 | ||
Serie: | Documentazione per le Commissioni - Esame di atti e documenti dell'UE Numero: 101 | ||
Data: | 03/10/2011 | ||
Descrittori: |
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Pacchetto pesca
COM(2011)416, 417, 418, 424, 425
Tipo di atto |
· Comunicazione COM(2011)417 sulla riforma della PCP; · proposta di regolamento (COM(2011)425) sulla riforma della PCP; · proposta di regolamento (COM(2011)416) sull’organizzazione comune dei mercati della pesca e dell’acquacoltura; · comunicazione (COM(2011)424) sulla dimensione esterna della politica comune della pesca; · relazione (COM(2011)418) sulla conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nell'ambito della PCP. |
Data di adozione |
13 luglio 2011 |
Base giuridica |
Art. 43, par. 2 del TFUE |
Settori di intervento |
Pesca Politica comune della pesca |
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Esame presso le Istituzioni dell’UE |
Il Consiglio del 19 luglio 2011 ha avviato il dibattito sul pacchetto |
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Assegnazione |
19 luglio 2011 – XIII Commissione agricoltura |
Termine per il controllo di sussidiarietà |
- per il COM(2011)425, il 23 ottobre 2011; - per il COM(2011)416, il 27 ottobre 2011 |
Eventuale segnalazione da parte del Governo |
COM 2011/416, 417, 425 il19 luglio 2011 COM 2011/424 il 21 luglio 2011 |
Il pacchetto di documenti sarà esaminato secondo la procedura legislativa ordinaria. La riforma nel suo complesso entrerà in vigore nel 2013.
Entro la fine dell'anno in corso inoltre la Commissione presenterà un provvedimento che preveda un nuovo meccanismo di finanziamento per la pesca e la politica marittima, in linea con il nuovo quadro pluriennale finanziario.
Finalità delle proposte sono la sostenibilità e le soluzioni a lungo termine. In particolare:
Conservazione e sostenibilità |
Rendimento massimo sostenibile come obiettivo di conservazione entro una scadenza determinata (2015) |
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Eliminazione dei rigetti in mare grazie all’obbligo di sbarco e norme di gestione necessarie con un calendario per l’introduzione |
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Piani pluriennali concentrati su obiettivi essenziali, specifici, limiti e scadenze, sulla base dell’approccio alla gestione della pesca basato sugli ecosistemi |
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Procedure accelerate per adottare le misure in materia di pesca necessarie nell’ambito della gestione ambientale (Natura 2000) |
Dati e conoscenze scientifiche |
Obbligo per gli Stati membri di raccogliere e fornire dati e di preparare programmi pluriennali (regionali) di raccolta dei dati |
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Programmi nazionali di ricerca sulla pesca con un coordinamento regionale fra gli Stati membri |
Accesso alle risorse e capacità della flotta |
Sistema delle concessioni di pesca trasferibili obbligatorio per le grandi flotte – con trasferibilità a livello nazionale |
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Abbandono dei sussidi legati alle flotte |
Acquacoltura |
Piani strategici nazionali 2014-2020 |
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Creazione di un nuovo consiglio consultivo per l’acquacoltura |
Politica di mercato |
Conferimento di maggiori poteri alle organizzazioni di produttori e alle organizzazioni interprofessionali |
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Modifica del regime di intervento grazie alla creazione di un meccanismo unico di intervento per l’ammasso |
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Fissazione dei prezzi di intervento a un livello decentrato e adeguato |
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Migliore informazione dei consumatori e revisione delle norme di commercializzazione |
Governance |
Ampliamento del ruolo dei consigli consultivi nell’attuazione della PCP a livello regionale |
Strumento finanziario |
Pieno allineamento con la strategia Europa 2020 |
Dimensione esterna |
Maggiore coinvolgimento dell’UE nell’ambito delle organizzazioni regionali di gestione della pesca al fine di rafforzare, in queste sedi, gli aspetti legati alle conoscenze scientifiche, al controllo e al rispetto delle norme |
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Azioni congiunte con i partner principali dell’UE, volte a combattere la pesca illegale e a ridurre la sovraccapacità |
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Maggiore coerenza fra le politiche dell’UE in materia di pesca, sviluppo, commercio e ambiente |
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Accordi di pesca sostenibile e maggiore contributo finanziario da parte dell’industria; creazione di una governance di elevata qualità. |
Sostenibilità
La Commissione propone che entro il 2015 gli stock debbano essere sfruttati a livelli sostenibili producendo il “rendimento massimo sostenibile” e che entro il 2016 sia eliminata la pratica del rigetto in mare delle catture indesiderate, che costituisce uno spreco di risorse.
Con riguardo alla sovraccapacità della flotta, che attualmente costituisce una delle cause principali del sovrasfruttamento, la proposta di regolamento prevede la graduale introduzione di concessioni di pesca trasferibili all’interno di uno Stato membro. In base all’esperienza di alcuni Stati membri ciò comporterebbe la possibilità di ridurre la capacità di pesca e di aumentare la redditività economica senza costi per il contribuente, con la possibilità per gli Stati membri di escludere da questo sistema le navi di lunghezza fino a 12 metri, ad eccezione di quelle che pescano con attrezzi trainati.
Il nuovo regime, in cui le flotte sarebbero ridotte in funzione delle esigenze del settore, non richiederà un finanziamento pubblico ed eliminerà i fattori che favoriscono la sovraccapacità. Alcuni operatori avranno un incentivo ad accrescere le proprie concessioni mentre altri potranno decidere di abbandonare il settore.
Acquacoltura
La promozione dello sviluppo sostenibile dell’acquacoltura nonché la qualità e la sicurezza dei suoi prodotti sono punti rilevanti della riforma nel cui ambito gli Stati membri saranno tenuti a preparare piani strategici nazionali basati su una serie di orientamenti strategici dell’UE al fine di creare condizioni propizie per promuovere l’attività economica e migliorare la competitività.
Comunità costiere
La Commissione intende promuovere la crescita e l’occupazione nelle comunità costiere che dipendono dalla pesca e dall’acquacoltura che giocano un ruolo cruciale sia nelle zone costiere dell’Europa continentale sia nelle regioni ultraperiferiche dell’UE.
Informazioni ai consumatori
Sarà prevista la pubblicazione di informazioni per i consumatori sul prodotto e sulle caratteristiche di produzione nonché, ove necessario, un’etichettatura volontaria che potrà ad esempio fornire informazioni sulle tecniche di produzione o sul rispetto dell’ambiente, anche con l’ausilio delle organizzazioni di produttori.
Finanziamento
Il futuro finanziamento pubblico destinato al settore sarà completamente riformato e semplificato, rispecchiando gli obiettivi della nuova PCP proposta. Esso sarà pienamente allineato con gli obiettivi della strategia Europa 2020. L’attuale regime sarà sostituito da un meccanismo di ammasso semplificato volto a sostenere un livello minimo di stabilità dei mercati.
Punti critici nell’attuale organizzazione sono:
· l’insufficiente sostenibilità dei vari tipi di pesca;
· il peggioramento di una produzione europea frammentata con riguardo al numero di specie, di luoghi di sbarco e di luoghi di vendita, a fronte di una domanda fortemente concentrata;
· l’incapacità di anticipare o di gestire le fluttuazioni di mercato con riferimento al volume e alla qualità richiesti sul fronte della domanda;
· le scarse informazioni fornite ai consumatori.
Proposte per la riforma dell’organizzazione dei mercati:
· incentivi di mercato volti a incoraggiare le pratiche di produzione sostenibili sia con riguardo ai produttori dell'UE (pesca e acquacoltura) e alle loro organizzazioni sia agli altri operatori del settore;
· aumento della competitività della produzione dell'UE (qualità, innovazione e valore aggiunto), del potere contrattuale dei produttori e garanzia di condizioni di concorrenza eque per tutti i prodotti commercializzati nell'Unione;
· miglioramento del collegamento fra la produzione dell'UE e i cambiamenti strutturali e le fluttuazioni a breve termine dei mercati dell'UE;
· informazione più precisa e affidabile allo scopo di rafforzare la fiducia nei prodotti della pesca e dell'acquacoltura;
· riduzione degli oneri amministrativi e semplificazione del contesto giuridico;
· sostegno finanziario nel quadro di un nuovo fondo finanziario da attuare nell'ambito della PCP riformata.
Se l’obiettivo della futura PCP è la gestione sostenibile delle risorse alieutiche, l’utilizzo di nuovi strumenti nell’organizzazione dei mercati dovrebbe contribuire al conseguimento dei principali obiettivi della PCP.
Strumenti:
· conferimento di maggiori poteri alle organizzazioni di produttori;
· aumento del potere contrattuale dei produttori;
· incentivi e premi di mercato per le pratiche sostenibili;
· partenariati per una produzione, un approvvigionamento e un consumo conformi ai principi di sostenibilità; certificazione (marchi di qualità ecologica), promozione, informazioni ai consumatori;
· misure di mercato supplementari relative ai rigetti.
La relazione, che è presentata ai sensi del regolamento (CE) n. 2371/2002 e che integra le informazioni contenute nel Libro verde sulla riforma della politica comune della pesca (COM(2009)163), rileva i seguenti punti critici:
· i piani pluriennali risultano più efficaci delle decisioni annuali sui totali ammissibili di catture (TAC) ai fini di una gestione a lungo termine degli stock;
· la riforma della PCP del 2002 non ha permesso di ridurre a sufficienza l'eccessivo sfruttamento delle risorse e le catture praticate dalla flotta dell'UE nelle acque dell'Unione sono in costante declino;
· l'eccesso di capacità della flotta dell'UE trova riscontro nell’eccessiva mortalità per pesca in alcuni stock, scarsa redditività e scarso utilizzo della capacità;
· mentre la stazza costituisce un indicatore affidabile della capacità di pesca, la Commissione nutre seri dubbi circa la potenza dichiarata delle imbarcazioni; i dati sembrano infatti suggerire che i valori dichiarati sono inferiori a quelli effettivi, essendo in tal modo difficile quantificare con precisione la capacità della flotta.
La comunicazione, prendendo atto della forte presenza dell’UE in tutti gli oceani del mondo, dei numerosi accordi bilaterali con paesi terzi e della partecipazione dell’UE alle principali organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP), sottolinea la necessità dell'UE di impegnarsi ulteriormente a favore della conservazione e della gestione sostenibile degli stock ittici internazionali.
La relazione esamina i vari aspetti problematici e i possibili interventi per contribuire alla sostenibilità a lungo termine a livello mondiale, trasformare i dialoghi in partenariati di lavoro, porre fine alla pesca illegale, contribuire a un funzionamento più efficace delle ORGP, rafforzare la governance degli accordi di pesca bilaterali.
Articolo 43, paragrafo 2 del Trattato sul funzionamento dell’UE(TFUE): l’articolo prevede che, mediante la procedura legislativa ordinaria, il Parlamento europeo e il Consiglio stabiliscono l’organizzazione comune dei mercati agricoli e le altre disposizioni finalizzate al perseguimento degli obiettivi della politica comune dell’agricoltura e della pesca.
Ad eccezione delle disposizioni della proposta relative alla conservazione delle risorse biologiche marine, di competenza esclusiva dell'Unione, le norme sull'acquacoltura e sull'organizzazione comune dei mercati, nonché l’istituzione di orientamenti strategici dell'UE rientrano nella competenza concorrente fra l'Unione e gli Stati membri.
Secondo la Commissione per conseguire l'obiettivo primario di garantire un settore della pesca e dell'acquacoltura che offra condizioni economiche, ambientali e sociali sostenibili a lungo termine e contribuisca alla disponibilità dell'approvvigionamento alimentare è necessario e opportuno stabilire norme relative alla conservazione e allo sfruttamento delle risorse biologiche marine. Grazie all'approccio regionalizzato proposto, gli Stati membri avranno la facoltà di adottare le misure tecniche e di conservazione necessarie per conseguire gli obiettivi generali e specifici stabiliti nei regolamenti adottati dall’UE con un margine di flessibilità a livello regionale nell'applicazione della normativa dell'Unione.
Con riguardo alla PCP, secondo la Commissione la sostenibilità ambientale è condizione preliminare al conseguimento della sostenibilità globale ambientale che crea nel contempo una flessibilità sufficiente per concedere al settore della pesca il tempo di adattarsi agli ambiziosi obiettivi ambientali definiti.
Con riferimento all’organizzazione dei mercati, la Commissione sostiene l'obiettivo di rafforzarla per agevolare la transizione del settore della pesca e dell'acquacoltura verso pratiche di produzione sostenibili e ritiene che molto possa essere fatto per migliorare la prevedibilità dell'offerta e ridurre i costi delle transazioni, per contribuire ad accrescere il valore aggiunto dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura in un contesto in cui il sostegno finanziario viene concesso non più alla flotta (in particolare per la demolizione e il disarmo temporaneo) ma a soluzioni intelligenti, verdi, innovative e orientate al mercato a beneficio del settore.
Il Consiglio del 19 luglio 2011 ha avviato un primo dibattito sulle proposte con gli Stati membri.
Sulla base dei dati forniti dal sito IPEX l’esame dell’atto risulta concluso da parte della Spagna (Cortes generales) e della Slovacchia (Consiglio nazionale slovacco).
XVI legislatura –Documentazione per le Commissioni – Esami di atti e documenti dell’UE, n. 101, 3 ottobre 2011
Il bollettino è stato curato dall’Ufficio Rapporti con l’Unione europea (' 066760.2145 - * cdrue@camera.it)