Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Controllo Parlamentare
Titolo: L'attività di controllo parlamentare n. 30/XVI MARZO 2011
Serie: L'attività di controllo parlamentare    Numero: 30    Progressivo: 2011
Data: 16/03/2011
Descrittori:
ATTIVITA' PARLAMENTARE NON LEGISLATIVA   CONTROLLO SUL GOVERNO
NOMINE IN ENTI   ORDINE DEL GIORNO
RELAZIONI GOVERNATIVE     


Notiziario mensile

Numero 30/XVI

MARZO 2011

L’attività di controllo parlamentare


MONITORAGGIO DI:

NOMINE GOVERNATIVE

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO

RELAZIONI AL PARLAMENTO ED ALTRI ADEMPIMENTI


a cura del Servizio per il Controllo parlamentare


INDICE

AVVERTENZA 1

Sezione I 3

NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI 3

In evidenza a febbraio 2011 4

a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento) dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 nel mese di febbraio 2011 7

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978 scadute e non ancora rinnovate nel mese di febbraio 2011 o previste in scadenza entro il 30 aprile 2011 18

c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi nel campo di applicazione della L. n. 14/1978, rinnovate o in scadenza entro il 30 aprile 2011 22

Sezione II 31

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO 31

In evidenza a febbraio 2011 32

Note annunciate al 28 febbraio 2011 in attuazione di atti di indirizzo 39

Ministero della difesa 39

Ministero della giustizia 58

Ministero dell'interno 59

Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca 66

Ministero del lavoro e delle politiche sociali 75

Ministro per le pari opportunità 107

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 112

Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate al 28 febbraio 2011 123

Sezione III 125

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE 125

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento 126

In evidenza a febbraio 2011 127

Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo 1°- 28 febbraio 2011 129

Relazioni governative 129

Relazioni non governative 134

Nuove relazioni previste da fonti normative 135

Relazioni governative 135

Relazioni non governative 135


AVVERTENZA



Questa pubblicazione trae origine dal lavoro svolto dal Servizio per il controllo parlamentare sul monitoraggio di vari tipi di adempimenti governativi nei confronti del Parlamento, per offrire notizie, dati statistici ed altre informazioni utili per l’attività parlamentare.

A tal fine il notiziario è suddiviso in tre sezioni in modo da considerare analiticamente gli adempimenti governativi a fronte di obblighi derivanti da leggi ovvero da deliberazioni non legislative della Camera dei deputati, nonché relativi alla trasmissione degli atti per i quali è prevista l’espressione di un parere parlamentare.


La pubblicazione si apre con la Sezione I relativa alle nomine governative negli enti pubblici, monitorate principalmente ai sensi dalla legge n. 14 del 24 gennaio 1978, che disciplina le richieste di parere parlamentare e le comunicazioni al Parlamento di nomine effettuate dal Governo in enti pubblici.

Scendendo maggiormente nel dettaglio, la sezione I dà conto, nella sottosezione a), delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della suddetta legge n. 14 del 1978 nel periodo considerato dalla pubblicazione. Si tratta pertanto delle nomine conseguenti a proposte di nomina trasmesse per l’espressione del parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della legge n. 14 del 1978), informando quindi sull’esito dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari di entrambe le Camere in sede di nomina da parte governativa, o comunicate dal Governo (ai sensi dell’articolo 9 della richiamata legge n. 14). Vengono anche specificate le procedure di nomina previste dalle norme relative ai singoli enti e fornite notizie essenziali sull’attività degli stessi.

Nella sottosezione b) vengono elencate ed analizzate le principali cariche di nomina governativa, sempre ricomprese nell’ambito della legge n. 14 del 1978, scadute e non ancora rinnovate nel periodo considerato o che scadranno nei mesi successivi.

La sottosezione c) dà conto di nomine o di cariche in scadenza, sempre nel periodo preso in esame, in enti pubblici e autorità indipendenti che esulano dal campo di applicazione della legge n. 14 del 1978.

La Sezione I cerca quindi di fornire un quadro della situazione delle nomine governative in molti enti pubblici tramite l’utilizzo di una banca dati istituita negli ultimi mesi del 2002 dal Servizio per il controllo parlamentare per colmare una lacuna avvertita non solo a livello parlamentare, e che da allora è cresciuta anche estendendo il campo del proprio monitoraggio. Tale banca dati viene implementata dal Servizio stesso tramite la ricerca e l’esame di documenti di varia provenienza (prevalentemente parlamentare e governativa) nonché il contatto diretto con i Ministeri competenti per le nomine e con gli enti stessi. Lo scopo è appunto quello di fornire dati di non facile reperibilità, ordinati in modo cronologico e logicamente coerente, per far sì che l’utente possa meglio orientarsi in un campo vario e complesso. In tal modo è possibile disporre, tra l’altro, di uno scadenzario delle principali nomine che dovranno poi essere rinnovate ed avere notizia dell’esito dei pareri espressi dalle competenti Commissioni.


Nella Sezione II viene presa in esame l’attuazione data dai diversi Ministeri agli impegni contenuti in atti di indirizzo (ordini del giorno, mozioni o risoluzioni) approvati in Assemblea o in Commissione. Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare detti atti ai Ministeri di volta in volta individuati come competenti a dare loro seguito (nel caso degli ordini del giorno una volta divenuta legge l’A.C. cui sono riferiti). Gli atti così inviati alle Amministrazioni sono elencati nel paragrafo “Le nostre segnalazioni”.


Nella Sezione III si illustrano gli esiti del monitoraggio svolto dal Servizio sulle relazioni al Parlamento la cui trasmissione sia prevista da norme di legge, distinte tra “governative” e “non governative”. Si dà inoltre conto delle relazioni di nuova istituzione, stabilite cioè da nuove norme entrate in vigore nel periodo considerato.


Come per quelle contenute nella Sezione I, anche le informazioni riportate nelle sezioni II e III sono tratte dalle altre due banche dati sviluppate e gestite dal Servizio per il controllo parlamentare, e costantemente alimentate sulla base dei dati contenuti nelle Gazzette Ufficiali, degli atti parlamentari, nonché delle informazioni acquisite direttamente dai Ministeri.




















Sezione I


NOMINE GOVERNATIVE PRESSO ENTI




















La sezione è ripartita in tre sottosezioni che danno conto: 1) delle nomine effettuate dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione della legge n. 14/1978, relativa al controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici nel mese di febbraio 2011 (e nella prima decade del mese di marzo 2011), indicando i nominativi dei titolari, le cariche assunte, le modalità, le date di nomina e il tipo di controllo parlamentare previsto (espressione del parere da parte delle Commissioni competenti o comunicazione al Parlamento da parte dei Ministeri, evidenziando altresì i casi in cui non sia stata seguita nessuna delle due procedure); 2) delle nomine scadute e non ancora rinnovate negli enti medesimi nello stesso periodo e di quelle in scadenza fino al 30 aprile 2011 con l’indicazione dei titolari e delle cariche in scadenza (o scadute), delle procedure di nomina e del tipo di controllo parlamentare previsto per il rinnovo delle suddette cariche; 3) delle principali nuove nomine effettuate e di quelle in scadenza in enti pubblici o autorità amministrative indipendenti non ricompresi nel campo della citata legge n. 14/1978, entro il 30 aprile 2011, con l’indicazione dei titolari, delle procedure di nomina, delle date di scadenza e dell’eventuale rinnovo se già avvenuto.

In evidenza a febbraio 2011


La prima sezione della pubblicazione “l’attività di controllo parlamentare” dà conto delle nomine governative negli enti, monitorando il mese di febbraio e l'inizio di quello di marzo 2011, con una proiezione previsionale delle cariche in scadenza fino alla fine di aprile 2011. La sezione è composta da tre sottosezioni, che danno conto sia delle cariche rinnovate nel mese di febbraio 2011, sia di quelle da rinnovare entro la fine di aprile 2011, nei campi degli enti pubblici e delle autorità amministrative indipendenti.


IN QUESTO NUMERO:


    - Sono stati recentemente prorogati (e le nomine sono state comunicate al Parlamento dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare) i mandati dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali delle Cinque terre, dell'Asinara e del Gran Paradiso. Riguardo a questi ultimi due enti parco, tra gennaio e febbraio 2011, le Commissioni Ambiente e Territorio e ambiente delle Camere hanno espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina dei nuovi presidenti. Il 21 febbraio 2011 Pasquale Lorenzo Federici è stato poi nominato presidente dell'Ente parco nazionale dell'Asinara.

    - A febbraio e ai primi di marzo 2011 il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha comunicato le nomine dei commissari straordinari degli Enti parco nazionalidelGargano, dell'Appenino lucano – Val d'Agri – Lagonegrese, dell'Alta Murgia, dellaMajella, oltreché del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna.

    - Con D.P.R. del 3 febbraio 2011 è stato nominato il presidente, e il 7 febbraio è stato rinnovato il consiglio di amministrazione, dell'Ente nazionale risi ENR. Sempre a febbraio 2011 è stato nominato il commissario straordinario dell'Istituto nazionale di economia agraria INEA. Si anticipa inoltre che ai primi di marzo 2011 il Ministro per le politiche agricole alimentari e forestali ha comunicato la nomina del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione INRAN.

- Nel mese di febbraio 2011 le Commissioni Difesa delle Camere hanno espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina del presidente e del vice presidente della Lega navale italiana.


- Tra marzo e aprile 2011 sono in scadenza i commissari straordinari degli Enti parco nazionalidelGargano e delle Cinque terre, il presidente dell'Autorità portuale di Brindisi, nonché il presidente e i componenti del Cda dell'Istituto per il credito sportivo ICS.


    - Nello mese di febbraio 2011 sono stati nominati i nuovi presidente e componenti dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, dell'Agenzia per la sicurezza nucleare, nonché i componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR e il presidente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ANSV. Di quest'ultima si anticipa che nel mese di marzo sono all'esame delle competenti Commissioni parlamentari le proposte di nomina dei tre componenti del collegio.


Per l’approfondimento sulle nomine e le scadenze nei singoli enti si rinvia alle relative note.



Sulla Gazzetta ufficiale n. 31 dell'8 febbraio 2011 è stato pubblicato il D.P.R. 29 ottobre 2010 , n. 261, recante il regolamento di riordino dell’Istituto nazionale di beneficenza Vittorio Emanuele III, a norma dell’articolo 26, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Tale ente, istituito con R.D. del 14 luglio 1907, trasformato con R.D. del 23 febbraio 1908 ed il cui statuto era stato approvato con R.D. del 27 aprile 1943, viene ora trasformato in fondazione di diritto privato e la vigilanza su di esso viene trasferita dal Ministero dell'interno a quello della difesa. Gli amministratori dell'istituto devono deliberare le modifiche statutarie entro novanta giorni dall'entrata in vigore del provvedimento in oggetto, prevedendo la partecipazione all'organo di amministrazione di rappresentanti del Ministero della difesa. Il nuovo presidente verrà nominato con decreto del Ministro della difesa di concerto con quello dell'economia e delle finanze. La fondazione si finanzierà con entrate proprie e la titolarità degli organi sarà onorifica. I nuovi organi della Fondazione verranno nominati entro novanta giorni dall’approvazione delle modifiche statutarie di cui supra e, fino al loro insediamento, resteranno in carica gli attuali.


Sulla Gazzetta ufficiale n. 32 del 9 febbraio 2011 è stato inoltre pubblicato il D.P.R. 29 ottobre 2010, n. 263, recante il regolamento di riordino dell’Ente opere laiche palatine pugliesi, a norma dell’articolo 26, comma 1, del decreto- legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Anche questo ente, istituito con R.D.L. 23 gennaio 1936, n. 359, convertito dalla legge n. 1000 del 14 maggio 1936, viene trasformato in fondazione di diritto privato, vigilata dal Ministero dell'interno, e il suo statuto dovrà essere conseguentemente modificato entro novanta giorni dall'entrata in vigore del presente D.P.R., prevedendo la presenza di rappresentanti del ministero vigilante nell'organo di amministrazione, mentre il nuovo presidente verrà nominato con decreto dello stesso, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Anche questa fondazione si finanzierà da sé e i nuovi organi, la cui titolarità sarà onorifica, verranno nominati entro novanta giorni dall’approvazione delle suddette modifiche statutarie, restando nel frattempo in carica gli attuali.


La legge n. 10 del 26 febbraio 2011, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie, (pubblicata sul supplemento ordinario della della G.U. n. 47 dello stesso giorno), proroga con il comma 4 sepdiesdecies dell'articolo 2, il mandato della commissaria straordinaria dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica ANSAS, Stefania Fuscagni (scaduto il 31 dicembre 2010), al 31 agosto 2012. Fuscagni era stata nominata inizialmente con D.P.C.M. del 27 gennaio 2010 e il suo mandato era stato prorogato una prima volta con D.P.C.M. del 30 luglio 2010.

Inoltre i commi da 5-ter a 5-quinquies1 della suddetta legge prolungano i tempi per la ricostituzione degli organi e quelli per l’adozione del nuovo statuto del Banco nazionale di prova per le armi da fuoco portatili e per le munizioni commerciali, come erano previsti dal D.P.R. n. 222 del 29 ottobre 2010, rispettivamente da tre a sei e da sei a nove mesi, disponendo poi l'inserimento dello stesso ente, tra quelli la cui soppressione era prevista dal comma 20 dell'articolo 7 (e allegato 2) del D.L. n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010, assegnandone compiti e attribuzioni alla Camera di commercio, industria e artigianato di Brescia.



a) Principali nomine effettuate (o in corso di perfezionamento)
dal Governo in enti ricompresi nel campo di applicazione
della L. n. 14/1978 nel mese di febbraio 2011


In questa sottosezione si dà conto delle principali nomine soggette a controllo parlamentare effettuate dal Governo nel periodo considerato, delle procedure e del tipo di controllo parlamentare seguiti.

In particolare si specifica se per il rinnovo delle suddette cariche sia stata trasmessa dal Governo la richiesta di parere parlamentare (ai sensi dell’articolo 1 della L. n. 14 del 24/1/1978, recante norme per il controllo parlamentare sulle nomine negli enti pubblici, definiti successivamente come: istituti e (...) enti pubblici anche economici, che riguarda generalmente i presidenti o comunque gli organi di vertice degli enti e in qualche caso anche i vicepresidenti o i componenti di consigli o commissioni), o la mera comunicazione al Parlamento (ai sensi dell’articolo 9 della suddetta L. n. 14/1978, che riguarda generalmente i componenti dei consigli degli enti o i commissari straordinari), o se in occasione dei precedenti rinnovi non siano state attivate queste procedure.


La citata L. 14/1978 stabilisce, tra l’altro, dall’art. 1 all’art. 8, che il Presidente del Consiglio dei ministri, il Consiglio dei ministri ed i singoli ministri, prima di procedere, secondo le rispettive competenze, a nomine, proposte o designazioni di presidenti e vicepresidenti di istituti e di enti pubblici, anche economici, devono richiedere il parere parlamentare (…). Il parere parlamentare è espresso dalle Commissioni permanenti competenti per materia delle due Camere ed è motivato anche in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione da perseguire. (…) L'organo cui compete la nomina, la proposta o la designazione può provvedere, trascorsi i termini stabiliti dai regolamenti delle due Camere, anche se non sia stato reso il parere delle Commissioni. (…) La richiesta di parere da parte del Governo deve contenere la esposizione della procedura seguita per addivenire alla indicazione della candidatura, dei motivi che la giustificano secondo criteri di capacità professionale dei candidati e degli eventuali incarichi precedentemente svolti o in corso di svolgimento, in relazione ai fini ed agli indirizzi di gestione che si intendono perseguire nell'istituto o ente pubblico. (…) Qualora, a seguito del parere espresso da una o entrambe le Commissioni, il Governo ritenga di procedere a nomine, proposte o designazioni diverse da quelle indicate nella richiesta di parere, si applica la procedura prevista negli articoli precedenti. La stessa procedura si applica altresì per la conferma di persona in carica, anche nel caso in cui nei confronti della stessa sia già stato espresso il parere del Parlamento. La conferma non può essere effettuata per più di due volte.


Le richieste di parere parlamentare su proposte di nomina trasmesse dal Governo, sono poi assegnate alle Commissioni competenti per l’esame ai sensi del comma 4 dell’articolo 143 del Regolamento della Camera, che stabilisce che: nei casi in cui il Governo sia tenuto per legge a richiedere un parere parlamentare su atti che rientrano nella sua competenza, il Presidente della Camera assegna alla Commissione competente per materia la relativa richiesta, e ne dà notizia all'Assemblea nella prima seduta successiva alla presentazione della richiesta stessa. In periodo di aggiornamento dei lavori della Camera, il Presidente della Camera può differire l'assegnazione della richiesta di parere, tenuto conto del termine previsto dalla legge per l'adozione dell'atto da parte del Governo. (…) In ordine ad atti di nomina, proposta o designazione, la Commissione delibera il parere nel termine di venti giorni dall’assegnazione, prorogabile una sola volta, per non più di dieci giorni, dal Presidente della Camera. (…) Il parere è comunicato al Presidente della Camera, che lo trasmette al Governo.


Per quanto riguarda le nomine che il governo è tenuto a comunicare al Parlamento, sempre la legge 24 gennaio 1978, n. 14, all’articolo 9, stabilisce che le nomine, le proposte o designazioni degli altri amministratori degli istituti ed enti di cui al precedente articolo 1 effettuate dal Consiglio dei ministri o dai ministri, devono essere comunicate entro quindici giorni alle Camere. Tali comunicazioni devono contenere l’esposizione dei motivi che giustificano le nomine, le proposte o designazioni, le procedure seguite ed una biografia delle persone nominate o designate con l’indicazione degli altri incarichi che eventualmente abbiano ricoperto o ricoprano.

Qualora lo statuto o la stessa legge istitutiva del singolo ente (o categoria di enti) contengano specifiche norme relative al controllo parlamentare, ulteriori rispetto a quelle generali contenute nella L. n. 14/1978, allora se ne dà conto nella colonna relativa alla procedura di nomina.


Si ricorda per inciso, riguardo alla scadenza degli organi degli enti in questione, che il D.L. 16/5/1994, n. 293, (convertito dalla L. 15/7/1994, n. 444), sulla disciplina della proroga degli organi amministrativi, stabilisce tra l’altro che: (…) gli organi amministrativi svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti. Gli organi amministrativi non ricostituiti nel termine di cui all'articolo precedente sono prorogati per non più di quarantacinque giorni, decorrenti dal giorno della scadenza del termine medesimo. Nel periodo in cui sono prorogati, gli organi scaduti possono adottare esclusivamente gli atti di ordinaria amministrazione, nonché gli atti urgenti e indifferibili (…). Entro il periodo di proroga gli organi amministrativi scaduti debbono essere ricostituiti. (…) I provvedimenti di nomina dei componenti di organi scaduti adottati nel periodo di proroga sono immediatamente esecutivi. (…) Decorso il termine massimo di proroga senza che si sia provveduto alla loro ricostituzione, gli organi amministrativi decadono. Tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale delle Cinque terre

Commissario straordinario:


Aldo Cosentino

(con il

sub commissario Silvio Vetrano)


Nomine comunicate ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciate alla Camera il 16/2/2011

27/12/2010 (con decorrenza 1°/1/2011)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Ente parco nazionale dell'Asinara

Commissario straordinario:


Pasquale Lorenzo Federici

Nomina comunicata ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 16/2/2011

27/12/2010 (con decorrenza 7/1/2011)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Presidente:


Pasquale Lorenzo Federici

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalle Commissioni VIII Ambiente (Camera) e

13° Territorio e ambiente (Senato) il 26/01/2011


21/02/2011

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la regione interessata

Ente parco nazionale del Gran Paradiso

Commissario straordinario:


Italo Cerise

Nomina comunicata ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 15/2/2011

31/01/2011 (con decorrenza 2/2/2011)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Presidente:


Italo Cerise

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalla Commissione

13° Territorio e ambiente (Senato) il 26/1/2011 e il 2/2/2011 dalla Commissione VIII Ambiente (Camera)


In corso di nomina

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con le regioni interessate


Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con propri decreti del 27 dicembre 2010, comunicati al Parlamento nel mese di febbraio 2011, ha prorogato per ulteriori tre mesi i mandati dei commissari straordinari dell'Ente parco nazionale delle Cinque terre, Aldo Cosentino (a cui è stato affiancato il sub commissario Silvio Vetrano) e dell'Ente parco nazionale dell'Asinara, Pasquale Lorenzo Federici. Riguardo a quest'ultimo ente parco, con decreto del 21 febbraio 2011 il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha poi nominato lo stesso Federici presidente.

Tra gennaio e febbraio 2011, le suddette Commissioni parlamentari hanno inoltre espresso pareri favorevoli sulla proposta di nomina di Italo Cerise a presidente dell'Ente parco nazionale del Gran Paradiso. Nelle more della sua nomina a presidente, Cerise è intanto stato confermato commissario straordinario con decreto del 31 gennaio 2011 ed era ancora in carica come tale alla chiusura della presente pubblicazione.


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gargano

Commissario straordinario:


Stefano Pecorella

Nomina comunicata ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 15/2/2011

01/02/2011

(con decorrenza 2/2/2011)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Ente parco nazionale dell'Appennino lucano - Val d'Agri – Lagonegrese


Commissario straordinario:


Domenico Totaro

Nomina comunicata ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 22/2/2011

7/2/2011

(con decorrenza 6/2/2011)

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

Ente parco nazionale dell'Alta Murgia

Commissario straordinario:


Girolamo Pugliese

Nomina comunicata ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 25/2/2011

11/2/2011

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Ente parco nazionale della Majella

Commissario straordinario:


Franco Iezzi

Si anticipa che la nomina è stata comunicata ai sensi dell'art. 9 della

L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 07/03/2011

18/02/2011

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha altresì comunicato a febbraio 2011 le proroghe dei mandati dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali: Pecorella del Gargano (per30 giorni a partire dal 2 febbraio e comunque non oltre la nomina del presidente), Totaro dell'Appennino lucano - Val d'Agri – Lagonegrese (con decorrenza 6 febbraio, per tre mesi e comunque non oltre la nomina del presidente), e Pugliese dell'Alta Murgia (ancora per tre mesi e comunque non oltre la nomina del presidente).

Alla scadenza del mandato del precedente commissario dell'Ente parco nazionale della Majella Gianfranco Giuliante, il 18 febbraio 2011, è stato nominato al suo posto, come nuovo commissario straordinario,Franco Iezzi, sempre per tre mesi, e comunque non oltre la nomina del presidente, a decorrere dal 19 febbraio 2011. Si anticipa che la comunicazione di tale nomina è stata trasmessa alla Camera dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con lettera del 2 marzo, annunciata il 7 marzo 2011.

Glienti parco nazionali sono disciplinati dalla legge n. 394 del 6 dicembre 1991, legge quadro sulle aree protette, hanno personalità di diritto pubblico, sede legale ed amministrativa nel territorio del parco e sono sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che ne nomina il presidente con proprio decreto, d’intesa con le regioni e le province autonome interessate e previa espressione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari.

La nomina dei presidenti degli enti parco è disciplinata dal comma 3 dell’articolo 9 della legge n. 394/1991, secondo cui: il presidente è nominato con decreto del Ministro dell'ambiente d'intesa con i presidenti delle regioni o delle province autonome di Trento e di Bolzano nel cui territorio ricada in tutto o in parte il parco nazionale. Il Presidente ha la legale rappresentanza dell'ente parco ne coordina l'attività, esplica le funzioni che gli sono delegate dal consiglio direttivo, adotta i provvedimenti urgenti ed indifferibili che sottopone alla ratifica del consiglio direttivo nella seduta successiva. Il successivo comma 4 specifica che: il consiglio direttivo è formato dal presidente e da dodici componenti, nominati con decreto del Ministro dell'ambiente, sentite le regioni interessate (…), mentre il comma12 (come modificato dal comma 8 dell’articolo11-quaterdecies del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 convertito dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248) stabilisce che gli organi dell'ente parco durano in carica cinque anni.Sulle nomine dei presidenti di questi enti viene richiesto il parere parlamentare ai sensi dell’articolo 1 della citata L. n. 14/1978.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna

Commissario straordinario:


Antonio Granara

Nomina comunicata ai sensi dell'art. 9 della L. n. 14/1978 e annunciata alla Camera il 22/02/2011

4/2/2011

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare



Il 4 febbraio 2011 è stato rinnovato per altri sei mesi, e comunque non oltre la ricostituzione degli organi, anche il mandato di Antonio Granara come commissario straordinario del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna. Granara, nominato per la prima volta con decreto del 27 gennaio 2009 (ma l'ente è commissariato dal 2 febbraio 2007), è stato più volte confermato nell'incarico. Tale proroga, come si evince dalla premessa del decreto in questione, è stata decisa poiché nelle more del completamento della procedura di nomina del Presidente del Parco (...) risulta indispensabileassicurare la funzionalità dell'ente al solo e limitato scopo di evitare medio tempore vuoti di continuità nell'esercizio delle attribuzioni considerando che è in atto la procedura di rinnovo degli organi istituzionali del Parco, ad eccezione del Presidente per il quale può essere avviato l'iter di nomina, considerando anche che il D.P.R. 20 ottobre 2010 che accoglie il (...) ricorso straordinario al Capo dello Stato presentato da tre ex componenti del Consiglio direttivo dello stesso, sciolto con il decreto di commissariamento del 2 febbraio 2007, ora annullato, non consente di reinsediare nell'immediato gli Organi del Consorzio del Parco (....) nella composizione da essi posseduta al momento dell'intervenuto decreto di scioglimento.

Il Parco è il primo del genere riconosciuto dall’UNESCO nel 1998 e ne sono promotori la Regione autonoma della Sardegna e l’Ente minerario sardo EMSA. Il decreto del 9 marzo 2004, recante lo statuto dell’ente, all’art. 1 stabilisce che: per la gestione del Parco (...) riconosciuto dall'UNESCO, è costituito il Consorzio di cui all'art. 114, comma 10, prima parte, della legge 23 dicembre 2000, n. 388 ed all'art. 4 del decreto ministeriale del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio di concerto con il Ministro delle attività produttive ed il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca del 16 ottobre 2001, prot. DEC/SCN/999, adottato d'intesa con la regione autonoma della Sardegna.Il Consorzio è un ente di diritto pubblico, vigilato dai tre suddetti ministeri insieme a quello per i beni e le attività culturali e dalla regione ed ha sede nel territorio del Comune di Iglesias. L’ente promuove, valorizza e conserva il patrimonio geominerario, artistico e culturale dell’area ed è governato dal presidente, dal consiglio direttivo e dalla comunità del Parco.



Ente

Carica di riferimento e

titolari


Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Ente nazionale risi ENR

Presidente:


Paolo Carrà

Parere favorevole espresso ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 il 22/12/2010 dalla

Commissione XIII Agricoltura (Camera) e non espresso dalla Commissione

9° Agricoltura (Senato)


03/02/2011



D.P.R.

previa deliberazione del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

Componenti del consiglio di amministrazione:


Mario Preve, Mario Francese, Gianmaria Melotti e Massimo Camandona


Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

07/02//2011

D.M. del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali



La nomina di Paolo Carrà a presidente dell'Ente nazionale risi ENR,su cui la Commissione Agricoltura della Camera si era espressa favorevolmente il 22 dicembre 2010, mentre la corrispettiva Commissione del Senato non si era espressa, è stata deliberata dal Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2011 ed è stata perfezionata con D.P.R. del 3 febbraio 2011. Si ricorda che l'ente era stato commissariato e affidato al commissario Stefano Vaccari con decreto del 16 luglio 2010.

Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha quindi nominato con proprio decreto, per un quadriennio, i componenti del consiglio di amministrazione dell'ente, nella composizione prevista dallo statuto, come modificato dal decreto interministeriale del 19 marzo 2010 (su cui si veda infra).

L'ENR, ente pubblico economico sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, si occupa della tutela del settore risicolo, anche promuovendo il riso italiano con campagne di informazione e concorsi, fornendo assistenza tecnica agli agricoltori, servizio di analisi e, in generale, conducendo azioni volte al miglioramento della produzione. L'ente attua altresì il controllo di tutta la commercializzazione del riso italiano stilando annualmente bilanci preventivi e consuntivi di collocamento, agevolando la filiera ad attuare azioni per orientare le scelte commerciali. L’ENR svolge anche l'attività di organismo pagatore degli aiuti e degli interventi comunitari per conto dell'Unione europea. L'ente dispone inoltre di un centro ricerche che collabora con diverse istituzioni italiane ed internazionali.

Con il citato decreto interministeriale del 19 marzo 2010 erano state approvate alcune modifiche allo statuto dell´ENR (che era stato approvato con D.I. del 1° febbraio 2006). La prima porta la possibilità di rinnovo dell’incarico del presidente da una sola volta a non più di due (art. 5, comma 1). La seconda riguarda la composizione del Cda, per cui l’art. 6, comma 1 viene così modificato: Il Consiglio di amministrazione, nominato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali è composto, oltre che dal Presidente, da: a) 1 membro in rappresentanza delle regioni interessate alla risicoltura designato dalla Conferenza dei Presidenti delle regioni e delle province autonome; b) 3 membri scelti tra una rosa di nominativi indicati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative della filiera risicola. La scelta dei membri di cui alla lettera b) è effettuata in maniera da assicurare una calibrata rappresentanza delle due componenti della filiera.



Ente

Carica di riferimento e

titolari


Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Istituto nazionale di economia agraria

INEA

Commissario straordinario:


Adriano Rasi Caldogno


Si attende la comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

10/02//2011

D.M. del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali




Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, con decreto del 10 febbraio 2011 (non ancora comunicato al Parlamento), ha nominato Adriano Rasi Caldogno commissario straordinario dell'Istituto nazionale di economia agraria INEA,ente pubblico di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, istituito con personalità giuridica e gestione autonoma, con R.D. n. 1418 del 10 maggio 1928, allo scopo di eseguire indagini e studi di economia agraria e forestale con particolare riguardo alle necessità della legislazione agraria, dell'amministrazione rurale e delle classi agricole.

Tale nomina è stata effettuata poiché il D.P.R. del 19 novembre 2010 di nomina di Tiziano Zigiotto a presidente dell'ente non è stato ancora registrato dalla Corte dei Conti, il precedente presidente Lino Carlo Rava, (nominato con D.P.C.M. del 22 settembre 2006) è ormai scaduto, e il nuovo consiglio di amministrazione, peraltro nominato con D.M. del 17 dicembre 2010 (nomina ancora non comunicata al Parlamento), non è potuto ancora entrare in carica. L'istituto è quindi stato commissariato nelle more della definizione della procedura di registrazione da parte della Corte dei Conti del decreto di nomina del nuovo presidente, al fine di evitare vuoti gestionali con possibili stasi dell'attività istituzionale dell'ente.

L'INEA (insieme all'INRAN, su cui si veda infra nella parte conclusiva della nota, e ad altri enti di ricerca vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali) era stato riordinato dal D.Lgs. 29 ottobre 1999, n. 454, che dettava la disciplina per la riorganizzazione del settore della ricerca in agricoltura, a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59. L'articolo 14 del suddetto D.Lgs. stabiliva che i presidenti di tali enti venissero nominati ai sensi del primo periodo del comma 2 dell'articolo 6 del D.Lgs. 5 giugno 1998, n. 204, e cioè con D.P.C.M., previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro competente, sentite le Commissioni parlamentari competenti, fatte salve le procedure di designazione previste dalla normativa vigente per specifici enti e istituzioni. Tale periodo è stato però abrogato dall'articolo 18, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 31 dicembre 2009, n. 213, recante il riordino degli enti di ricerca, in attuazione dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2007, n. 165. Per questo motivo sia il nuovo presidente dell'INEA, sia quello dell'INRAN, non sono stati più nominati con la succitata procedura, ma con D.P.R, emanato su proposta del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio stesso, adottata su proposta del ministro competente, ferma restando la disciplina in ordine all'acquisizione del parere da parte delle competenti Commissioni parlamentari, ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 400 del 23 agosto 1998, che detta la disciplina generale sulle nomine alla presidenza di enti, istituti o aziende di competenza dell'amministrazione statale.

Sempre riguardo agli enti monitorati dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, si anticipa che lo stesso ministro ha comunicato, con lettera del 4 marzo 2011, annunciata alla Camera l'8 marzo 2011, la nomina dei componenti del consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione INRAN (Andrea Gerolimetto, Emanuele Paratore, Giuseppe Rossiello, Paolo Baccolo), effettuata con decreto del 17 dicembre 2010. Si ricorda che il nuovo presidente dell'istituto, Mario Colombo, era stato nominato con D.P.R. del 19 novembre 2010.

L’INRAN è un ente pubblico di ricerca sugli alimenti e la nutrizione che coniuga l’attività di ricerca nei suddetti campi con l’attività di informazione ed educazione del consumatore. L’istituto, nato nel 1999 dalla riforma del preesistente Istituto nazionale della nutrizione, è un ente pubblico di ricerca che opera sotto la vigilanza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. In particolare l’art.11 del D.Lgs. n. 454 del 1999 stabilisce che l’INRAN svolge attività di ricerca, informazione e promozione nel campo degli alimenti e della nutrizione, ai fini della tutela del consumatore e del miglioramento qualitativo delle produzioni agro-alimentari.

Con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con quelli per la pubblica amministrazione e l'innovazione e dell'economia e delle finanze, del 17 febbraio 2010 (G.U. n. 49 del 1° marzo 2010), è stata approvata la modifica dell'articolo 5, comma 1 dello statuto dell’INRAN, secondo cui il consiglio di amministrazione è composto dal presidente e da quattro membri nominati con D.M. del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, di cui uno (e non più due) designato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, conformemente al dettato del comma 1 dell’art. 4-sexiesdecies del D.L. 3 novembre 2008, n. 171, convertito dalla legge 30 dicembre 2008, n. 205.

Si ricorda infine che il comma 20 dell'articolo 7 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla L. n. 122 del 30 luglio 2010, ha stabilito che l'INRAN subentri sia all'Istituto nazionale per le conserve alimentari INCA, sia all'Ente nazionale delle sementi elette ENSE, che sono stati contestualmente soppressi.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Lega navale italiana

LNI

Presidente:


Franco Paoli

Pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 1 della

L. n. 14/1978 dalle

Commissioni

IV difesa (Camera)

il 22/02/2011 e

4° difesa (Senato)

il 23/02/2011

Si anticipa che la nomina è stata deliberata dal Consiglio dei ministri del 03/03/2011 ed è in corso di perfezionamen-to con D.P.R.

D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Capo di stato maggiore della Marina

Vicepresidente:


Piero Vatteroni

In corso di nomina

D.M. del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Capo di stato maggiore della Marina, sentite le Commissioni parlamentari competenti



Alla chiusura della presente pubblicazione risultavano in corso di perfezionamento le procedure di nomina dei nuovi presidente e vicepresidente della Lega navale italiana, ente istituito con R.D. del 28 febbraio 1907 e disciplinato dagli articoli 65-72 del D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90, testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a norma dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246. La Lega (articolo 65, comma 1 del suddetto D.P.R.) è un ente di diritto pubblico non economico, a base associativa e senza finalità di lucro, avente lo scopo di diffondere nella popolazione, quella giovanile in particolare, lo spirito marinaro, la conoscenza dei problemi marittimi, l'amore per il mare e l'impegno per la tutela dell'ambiente marino e delle acque interne. È sottoposta alla vigilanza del Ministero della difesa e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, per i profili di rispettiva competenza. Il comma 2 dell'articolo 69 stabilisce che: il presidente nazionale è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, secondo le procedure dell’articolo 3 della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Capo di stato maggiore della Marina militare. Ha la rappresentanza legale dell'Ente e compie gli atti a lui demandati dal citato statuto [di cui all'articolo 70]. È coadiuvato dal vicepresidente nazionale, nominato con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Capo di stato maggiore della Marina militare, secondo le procedure della legge 24 gennaio 1978, n. 14. Si avvale della presidenza nazionale, quale struttura di supporto alla propria attività di attuazione gestionale degli indirizzi deliberati dall'Assemblea [di cui il 1° comma dell'articolo 69, secondo il quale l'assemblea generale dei soci è l'organo di vertice della Lega navale italiana. Essa delibera in ordine agli indirizzi strategici, alle politiche generali di pianificazione e alle verifiche delle attività dell'ente. È composta dai rappresentanti delle strutture periferiche, aventi diritto di voto (...)], nonché di un direttore generale nominato dal consiglio direttivo nazionale [nominato, secondo il comma 3, con decreto del Ministro della difesa, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti], su proposta dello stesso presidente nazionale, ai quali sono attribuiti poteri coerenti con il principio di distinzione tra attività d'indirizzo e attività di gestione.


Si anticipa che il Consiglio dei ministri del 3 marzo 2011 ha deliberato, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro per i beni e le attività culturali, la nomina di Gian Luigi Rondi a Commissario straordinario della Società italiana degli autori ed editori SIAE, coadiuvato dai sub commissari Mario Stella Richter e Domenico Luca Scordino. Si ricorda che il presidente dell'ente, Giorgio Assumma, si era dimesso dall'incarico nel novembre 2010.

b) Principali cariche di nomina governativa in enti ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978
scadute e non ancora rinnovate nel mese di febbraio 2011
o previste in scadenza entro il 30 aprile 2011


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Ente parco nazionale del Gargano

Commissario straordinario:


Stefano Pecorella

Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978


03/03/2011 e comunque non oltre la nomina del presidente

D.M. del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare


Ente parco nazionale delle Cinque terre

Commissario straordinario:


Aldo Cosentino

(con il

sub commissario Silvio Vetrano)


01/04/2011 e comunque non oltre la nomina del presidente



Tra marzo e aprile 2011 sono scaduti o in scadenza i mandati dei commissari straordinari degli Enti parco nazionali del Gargano e delle Cinque terre, sulle cui nomine si vera supra alla sottosezione "a".



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto


Data scadenza

Procedura di nomina

Autorità portuale di Brindisi

Presidente:


Giuseppe Giurgola

Parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978


06/04/2011

D.M. del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti d'intesa con la regione nell'ambito di una terna proposta da province, comuni e camere di commercio


Il 6 aprile 2011 verrà a scadenza il quadriennio del presidente dell'Autorità portuale di Brindisi, Giuseppe Giurgola, che era stato nominato con D.M. del 5 aprile 2007, notificato il 6 aprile 2007.

L'autorità portuale, disciplinata dalla legge n. 84 del 28 gennaio 1994 di riordino della legislazione in materia portuale, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, di bilancio e finanziaria. L'autorità ha compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento, promozione e controllo delle operazioni portuali, manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni dell'ambito portuale e mantenimento dei fondali del porto, nonché affidamento e controllo delle attività dirette alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale. Assumono particolare rilievo competenze specifiche come le autorizzazioni alle imprese portuali, la vigilanza sull'applicazione delle tariffe, la concessione delle aree demaniali e delle banchine comprese nell'ambito portuale e l'adozione del piano regolatore portuale. Il primo comma dell’art. 8 della suddetta legge stabilisce che i presidenti di questi enti siano nominati per quattro anni dall’allora Ministro dei trasporti e della navigazione, oggi delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa con la regione interessata, nell'ambito di una terna di esperti proposta da province, comuni e camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, territorialmente competenti. La terna è comunicata al Ministro tre mesi prima della scadenza del mandato ed egli, con atto motivato, può richiedere, entro trenta giorni dalla richiesta, una seconda terna di candidati nell'ambito della quale effettuare la nomina. Qualora non pervenga nei termini alcuna designazione, il ministro può procedere alla nomina. L’articolo 6 del D.L. 28 maggio 2004, n. 136, come modificato dalla relativa legge di conversione 27 luglio 2004, n. 186, ha aggiunto al citato articolo 8 della legge n. 84 del 1994, il comma 1-bis, il quale stabilisce che: esperite le procedure di cui al comma 1, qualora entro trenta giorni non si raggiunga l'intesa con la regione interessata, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti indica il prescelto nell'ambito di una terna formulata a tale fine dal presidente della giunta regionale, tenendo conto anche delle indicazioni degli enti locali e delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura interessati. Ove il presidente della giunta regionale non provveda alla indicazione della terna entro trenta giorni dalla richiesta allo scopo indirizzatagli dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, questi chiede al Presidente del Consiglio dei Ministri di sottoporre la questione al Consiglio dei Ministri, che provvede con deliberazione motivata.



Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data scadenza

Procedura di nomina

Istituto per il credito sportivo ICS

Presidente:


Andrea Cardinaletti

Parere parlamentare ai sensi dell’art. 1 della L. n. 14/1978


Entro il 30/4/2011


D.P.C.M. d'intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il CONI


Componenti del consiglio di amministrazione:


Franco Covello (vicepresidente),

Giovanni Sernicola,

Giovanni Petrucci,

Roberta Melfa,

Massimo Panzali,

Riccardo Massa,

Cesare Caletti e

Alberto De Amicis


Comunicazione al Parlamento ai sensi dell’art. 9 della

L. n. 14/1978

Entro il 30/4/2011


D.P.C.M. d’intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze (designati: 1 dal Ministro per i beni e le attività culturali, 1 dal Ministro dell’economia e delle finanze, 1 dal CONI, 1 dalla Cassa depositi e prestiti Spa, 1 dalle regioni e autonomie locali e

3 da istituti bancari partecipanti al capitale sociale)



Il mandati del presidente Andrea Cardinaletti e dei membri del consiglio di amministrazione dell’Istituto per il credito sportivo ICS, verranno a scadenza entro il mese di aprile 2011 essendo stati nominati con D.P.C.M. del 3 maggio 2007, firmato dall’allora Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, d’intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali e di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, per quattro esercizi annuali. Il consigliere De Amicis è stato integrato nel Cda il 13 febbraio 2008. Sulla proposta di nomina a presidente di Cardinaletti si espressero favorevolmente le Commissioni finanze delle Camere ad aprile e maggio 2007.

L'istituto, fondato con legge del 24 dicembre 1957, n. 1295 è, ai sensi dell’articolo 151 del D.Lgs. 1° settembre 1993, n. 385, un ente pubblico con personalità giuridica, gestione autonoma e sede legale in Roma che, ai sensi dell’articolo 4, comma 14 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, opera nel settore del credito per lo sport e le attività culturali, erogando mutui a medio e lungo termine per la costruzione, l'ampliamento, l'attrezzatura ed il miglioramento di impianti sportivi, compresa l’acquisizione delle relative aree, nonché per l'acquisto di immobili da destinare ad attività sportive.

Le modalità di nomina del consiglio di amministrazione dell’ICS e del suo presidente sono state modificate dall’art. 11-sexies del D.L. 8 febbraio 2007 n. 8 (di modifica alla legge 27 dicembre 2006, n. 296), recante misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche, nonché norme a sostegno della diffusione dello sport e della partecipazione gratuita dei minori alle manifestazioni sportive, articolo aggiunto dalla legge di conversione n. 41 del 4 aprile 2007, che stabilisce che: (...) il consiglio di amministrazione dell’istituto è composto da un membro designato dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal ministro delegato, da un membro designato dal Ministro dell’economia e delle finanze e da un membro designato dal Ministro per i beni e le attività culturali, tra i quali è scelto il presidente, nonché da un membro designato in rappresentanza delle regioni e delle autonomie locali, da un membro designato dalla Cassa depositi e prestiti S.p.a., da un membro designato dalla giunta nazionale del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e da tre membri designati dai restanti soggetti partecipanti al capitale dell’Istituto.



c) Principali cariche in enti e autorità non ricompresi
nel campo di applicazione della L. n. 14/1978,
rinnovate o in scadenza entro il 30 aprile
2011


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Agenzia nazionale per la sicurezza del volo

ANSV


Presidente:


Bruno Franchi

La IX Commissione trasporti (Camera) ha espresso parere contrario, ai sensi dell'art. 5 del D.Lgs. 25/2/1999, n. 66, il 1°/12/2010, mentre l'8ª Commissione lavori pubblici, comunicazioni (Senato) ha espresso parere favorevole il 7/12/2010


03/02/2011

Nominato con D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Consiglio dei ministri, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari


Il Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2010 aveva deliberato la nomina di Bruno Franchi a presidente dell'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ANSV, che è stata perfezionata con D.P.R. del 3 febbraio 2011. La relativa richiesta di parere parlamentare era stata trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento con lettera del 19 novembre, e su di essa la IX Commissione della Camera aveva espresso parere contrario il 1° dicembre 2010, mentre l'8° Commissione del Senato esprimeva parere favorevole il successivo 7 dicembre.

Bruno Franchi ha già svolto due mandati come presidente dell'Agenzia, essendo stato nominato dapprima con D.P.R. del 14 ottobre 1999, e poi confermato con D.P.R. del 7 febbraio 2005, entrando poi in carica come commissario straordinario dal 16 marzo 2010.

Si anticipa che il 7 marzo 2010 il Ministro per i rapporti con il parlamento ha trasmesso le richieste di parere parlamentare relative ai tre candidati componenti del collegio dell'Agenzia, Cesare Arnaudo, Elda Turco Bulgherini e Michele Gasparetto, attualmente all'esame delle Commissioni Trasporti e Lavori pubblici e comunicazioni delle Camere. I tre candidati sono già stati componenti del collegio tra il 2005 e il 2010.

L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo è stata istituita con il D.Lgs. 25 febbraio 1999, n. 66, in attuazione delle disposizioni contenute nella direttiva comunitaria 94/56/CE del 21 novembre 1994, ed è una istituzione pubblica posta sotto la vigilanza della Presidenza del Consiglio dei ministri. I suoi compiti principali sono lo svolgimento di inchieste tecniche relative agli incidenti ed agli inconvenienti occorsi ad aeromobili dell’aviazione civile, emanando, se necessario, le opportune raccomandazioni di sicurezza, e lo svolgimento di attività di studio e di indagine al fine di favorire il miglioramento della sicurezza del volo.

Sulla Gazzetta ufficiale n. 267 del 15 novembre 2010 è stato pubblicato il D.P.R. n. 189 del 5 ottobre 2010, recante il regolamento concernente il riordino dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, a norma dell’articolo 26, comma 1, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. In esso, tra l'altro, è disposto che: Art. 1. Il presente regolamento concerne il riordino strutturale dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo attraverso la razionalizzazione degli organi deputati alle attività di indirizzo, amministrazione, gestione e controllo, al fine di conseguire generali economie d’impiego, nonché di incrementare l’efficienza e migliorare la qualità dei servizi istituzionali. Art. 2. 1. Sono organi dell’Agenzia: a) il presidente; b) il collegio, composto da tre membri [e non più 4 come era previsto dall'articolo 4 del D.Lgs. 25/2/1999, n. 66]; c) il collegio dei revisori dei conti (...). 2. Il presidente è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri. 3. I membri del collegio sono nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta, rispettivamente, uno [e non più due, come era previsto dall'articolo 5, comma 2 del citato D.Lgs. n. 66/1999] del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, uno del Ministro dell’interno e uno del Ministro della giustizia. 4. Il presidente e i membri del collegio sono nominati previo parere delle competenti commissioni parlamentari. (...). 6. Il presidente e i membri del collegio sono scelti tra soggetti di chiara fama e indipendenza, di provata capacità tecnica e giuridico-amministrativa e di riconosciuta esperienza nel settore aeronautico, con particolare riferimento alla gestione di problematiche relative alla sicurezza del volo, rimangono in carica cinque anni e possono essere confermati per una volta. A proposito del suddetto limite però, il comma 1 dell'articolo 6 stabilisce che: in sede di prima attuazione del presente regolamento, non si applica quanto disposto dall’articolo 2, comma 6, in merito al limite massimo dei due mandati del presidente e dei membri del collegio.


Ente

Carica di riferimento e

titolari


Controllo parlamentare


Data nomina

Procedura di nomina

Autorità per l’energia elettrica e il gas

Presidente:


Guido Pierpaolo Bortoni


Pareri favorevoli espressi ai sensi del co. 7, art. 2 della

L. n. 481 del 14/11/1995, dalle Commissioni 10ª Industria, commercio, turismo (Senato) il 2/02/2011 e

X Attività produttive (Camera) l'8/02/2011


11/02/2011

Nominati con D.P.R. previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dello sviluppo economico previo parere vincolante delle Commissioni competenti a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti

Componenti:


Luigi Carbone

Rocco Colicchio

Valeria Termini

Alberto Biancardi



I nuovi componenti dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas sono stati nominati con D.P.R. dell'11 febbraio 2011. La relativa procedura di nomina era stata avviata dal Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2011 e il 2 e l'8 febbraio 2011 le competenti Commissioni di Senato e Camera avevano espresso pareri favorevoli sulle relative proposte di nomina, poi approvate dal Consiglio dei ministri del 9 febbraio 2011.

Si ricorda che il 15 dicembre 2010 erano in scadenza i mandati del precedente presidente Alessandro Ortis e dell'unico altro componente allora in carica, Tullio Maria Fanelli (essendo stati nominati per sette anni con D.P.R. del 27 novembre 2003, di cui era stata data comunicazione sulla Gazzetta ufficiale del 15 dicembre 2003, ed erano entrati in carica il 16 dicembre 2003) dell'Autorità indipendente istituita con la legge 14 novembre 1995, n. 481, con funzioni di regolazione e controllo dei settori dell'energia elettrica e del gas. Il 7 dicembre 2010 il Consiglio di Stato aveva espresso il parere che i mandati del presidente e del commissario in scadenza, fossero "a titolo eccezionale" prorogabili per sessanta giorni, quindi fino al 14 febbraio 2011. Intanto, il 22 novembre 2010, il Ministro per i rapporti con il Parlamento aveva trasmesso la richiesta di parere parlamentare, annunciata e assegnata alle Commissioni X della Camera e 10° del Senato il 23 novembre 2010, relativa al candidato presidente Antonio Catricalà (dal 2005 presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato) e ai quattro altri componenti dell'Autorità. Catricalà aveva però poi rinunciato alla nomina e il Consiglio dei ministri del 31 novembre 2010 ne aveva preso ufficialmente atto.

L'Autorità è un organo collegiale costituito dal Presidente e da quattro membri2, nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dello sviluppo economico. Le designazioni effettuate dal Governo sono sottoposte al parere vincolante, espresso dalla maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti, dalle Commissioni parlamentari competenti e devono riguardare persone dotate di alta e riconosciuta professionalità, competenza e indipendenza nel settore. Gli incarichi durano sette anni e non sono rinnovabili.

L'Autorità ha il compito di perseguire le finalità indicate dalla citata legge n. 481 del 1995, con cui si vuole garantire la promozione della concorrenza e dell'efficienza nei settori dell'energia elettrica e del gas, nonché assicurare adeguati livelli di qualità dei servizi.

Le finalità indicate dalla legge istituiva devono essere perseguite assicurando la fruibilità e la diffusione [dei servizi] in modo omogeneo sull'intero territorio nazionale, definendo un sistema tariffario certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori (...). Il sistema tariffario deve inoltre armonizzare gli obiettivi economico-finanziari dei soggetti esercenti il servizio con gli obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse.


Ente

Carica di riferimento e

titolari


Controllo parlamentare

Data nomina

Procedura di nomina

Agenzia per la sicurezza nucleare

Presidente:


Umberto Veronesi





Pareri parlamentari favorevoli espressi, ai sensi dell'art. 29, co. 8 della L. n. 99/2009, dalle Commissioni riunite 10° Industria, commercio, turismo e 13° Territorio, ambiente, beni ambientali (Senato) il 17/11/2010 e dalle Commissioni riunite

VIII Ambiente e

X Attività produttive (Camera) il 2/12/2010

(Parere obbligatorio e vincolante)

11/02/2011


D.P.R. su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri.

(Il Presidente del Consiglio dei ministri designa il presidente, due membri sono designati dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e due dal Ministro dello sviluppo economico)

Componenti:






Maurizio Cumo,

Marco Enrico Ricotti,

Stefano Dambruoso

e Stefano Laporta

Parere parlamentare favorevole espresso, ai sensi dell'art. 29, co. 8 della L. n. 99/2009, dalle Commissioni riunite 10° Industria, commercio, turismo e 13° Territorio, ambiente, beni ambientali (Senato) il 19/01/2011 e dalle Commissioni riunite

VIII Ambiente e

X Attività produttive (Camera) il 26/01/2011

(Parere obbligatorio e vincolante)



I componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia per la sicurezza nucleare sono stati nominati con D.P.R. dell'11 febbraio 2011, a seguito dei pareri favorevoli delle competenti Commissioni parlamentari e della deliberazione adottata il 28 gennaio 2011 dal Consiglio dei ministri. Il presidente Veronesi è stato designato su indicazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre gli altri componenti designati erano inizialmente Maurizio Cumo e Marco Enrico Ricotti, indicati dal Ministro dello sviluppo economico, e Michele Corradino e Stefano Dambruoso, indicati dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. LeCommissioni riunite 10° e 13° del Senato hanno espresso pareri favorevoli su tutte le proposte di nomina in oggetto il 17 novembre 2010, mentre le Commissioni riunite VIII e X della Camera hanno espresso pareri favorevoli sulle proposte di nomina di Veronesi, Cumo, Ricotti e Dambruoso, ma parere contrario su Corradino, il 2 dicembre 2010. La nomina di quest'ultimo non ha potuto quindi avere luogo, essendo il parere parlamentare vincolante (cfr. infra).

Il Consiglio dei ministri dell'11 gennaio 2011 ha quindi deliberato l'avvio della procedura di nomina di Stefano Laporta come componente di competenza del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare in sostituzione di Corradino. Il suddetto Ministro ha poi trasmesso la relativa richiesta di parere al Parlamento con lettera del 13 gennaio 2011, che è stata seguita dai prescritti pareri favorevoli.

L'Agenzia per la sicurezza nucleare è stata istituita dall'articolo 29 della legge n. 99 del 23 luglio 2009, disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia. Tale norma stabilisce che l'Agenzia: comma 1. (...) svolge le funzioni e i compiti di autorità nazionale per la regolamentazione tecnica, il controllo e l’autorizzazione ai fini della sicurezza delle attività concernenti gli impieghi pacifici dell’energia nucleare, la gestione e la sistemazione dei rifiuti radioattivi e dei materiali nucleari provenienti sia da impianti di produzione di elettricità sia da attività mediche ed industriali, la protezione dalle radiazioni, nonché le funzioni e i compiti di vigilanza sulla costruzione, l’esercizio e la salvaguardia degli impianti e dei materiali nucleari, comprese le loro infrastrutture e la logistica.

I commi 8 e seguenti riguardano la composizione, la procedura di nomina e la struttura degli organi di governo dell'Agenzia: 8. L’Agenzia è organo collegiale composto dal presidente e da quattro membri. I componenti dell’Agenzia sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. Il Presidente del Consiglio dei ministri designa il presidente dell’Agenzia, due membri sono designati dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e due dal Ministro dello sviluppo economico. Prima della deliberazione del Consiglio dei ministri, le competenti Commissioni parlamentari esprimono il loro parere e possono procedere all’audizione delle persone individuate. In nessun caso le nomine possono essere effettuate in mancanza del parere favorevole espresso dalle predette Commissioni. Il presidente e i membri dell’Agenzia sono scelti tra persone di indiscusse moralità e indipendenza, di comprovata professionalità ed elevate qualificazione e competenza nel settore della tecnologia nucleare, della gestione di impianti tecnologici, della sicurezza nucleare, della radioprotezione, della tutela dell’ambiente e della sicurezza sanitaria. La carica di componente dell’Agenzia è incompatibile con incarichi politici elettivi, né possono essere nominati componenti coloro che abbiano interessi di qualunque natura in conflitto con le funzioni dell’Agenzia. Il Governo trasmette annualmente al Parlamento una relazione sulla sicurezza nucleare predisposta dall’Agenzia. Lo statuto dell'Agenzia è stato approvato, ai sensi del comma 15 del suddetto articolo 29 della L. n. 99/2009, con D.P.C.M. del 27 aprile 2010 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 156 del 7 luglio 2010).


Ente

Carica di riferimento e

titolari

Controllo parlamentare

previsto

Data nomina

Procedura di nomina

Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca

ANVUR


Componenti del consiglio direttivo:


Sergio Benedetto, Andrea Bonaccorsi, Massimo Castagnaro,

Stefano Fantoni, Giuseppe Novelli, Fiorella Kostoris, Luisa Ribolzi

Parere favorevoli espressi ai sensi dell'articolo 8, comma 3 del regolamento di cui al D.P.R. del 1°/02/2010, n. 76 dalle Commissioni

VII cultura (Camera) il 9/2/2011 e 7ª istruzione (Senato)

il 16/2/2011



22/02/2011

D.P.R. su proposta del Ministro dell'istruzione, università e ricerca, sentite le Commissioni parlamentari competenti


I componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca ANVUR sono stati nominati per quattro anni con D.P.R. del 22 febbraio 2011, conformemente ai pareri favorevoli espressi dalle Commissioni Cultura e Istruzione delle Camere e a seguito della deliberazione del Consiglio dei ministri del 18 febbraio 2011, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.

Il D.P.R. n. 76 del 1° febbraio 2010, recante il regolamento concernente la struttura ed il funzionamento dell'Agenzia, è stato pubblicato sullaGazzetta ufficiale n. 122, serie generale, del 27 maggio 2010 (s. o. n. 109). I commi 2 e 3 dell'articolo 14 delD.P.R. dispongono che: 2. A decorrere dalla data di insediamento del Consiglio direttivo e della nomina del Presidente sono soppressi il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario, il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca ed i Comitati di valutazione di cui all'articolo 10 del decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 127, ed all'articolo 10 del decreto legislativo 4 giugno 2003, n. 128. L'Agenzia subentra nei rapporti giuridici posti in essere dal Ministero per le attività dei soppressi Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario e Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca. (...). 3. Allo scopo di facilitare la gestione della fase transitoria, i Presidenti dei soppressi Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario e Comitato d’indirizzo per la valutazione della ricerca fanno parte a titolo consultivo e gratuito del Consiglio direttivo durante il primo anno di attività. (...). Nelle more del procedimento di nomina del Consiglio direttivo e del presidente della nuova Agenzia, erano rimasti in carica i componenti del precedente Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU (Luigi Biggeri, presidente, Giovanni Azzone, Carlo Calandra Buonaura, Alessandro Corbino, Giacomo Elias, Luigi Fabbris, Guido Fiegna, Daniela Primicerio e Patrizio Rigatti), nominati inizialmente per 4 anni dal Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca con D.M. del 14 maggio 2004.

A proposito della nascita della suddetta Agenzia, si ricorda che i commi 138-142 dell'articolo 2 del D.L. n. 262 del 3 ottobre 2006, convertito con modificazioni dalla L. n. 286 del 24 novembre 2006, avevano stabilito che il Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario CNVSU (istituito con l'articolo 2 della L. 19 ottobre 1999, n. 370, come organo istituzionale dell’allora Ministero dell’università e della ricerca), insieme al Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca CIVR e ai Comitati di valutazione del Consiglio nazionale delle ricerche CNR e dell'Agenzia spaziale italiana ASI, dovessero essere soppressi e sostituiti dalla nuova Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca.

Secondo il supra citato D.P.R. n. 76 del 1° febbraio 2010, l'ANVUR ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile. L'articolo 2 sugli scopi e finalità dell'ANVUR, stabilisce tra l'altro che: 1. L'Agenzia opera in coerenza con le migliori prassi di valutazione dei risultati a livello internazionale e in base ai principi di autonomia, imparzialità, professionalità, trasparenza e pubblicità degli atti. 2. L'Agenzia sovraintende al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle università e degli enti di ricerca e, sulla base di un programma almeno annuale approvato dal Ministro, cura, ai sensi dell'articolo 3, la valutazione esterna della qualità delle attività delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici; indirizza le attività di valutazione demandate ai nuclei di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca; valuta l'efficienza e l'efficacia dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione alle attività di ricerca e di innovazione. 3. L'Agenzia svolge le funzioni di agenzia nazionale sull'assicurazione della qualità, così come previste dagli accordi europei in materia nell'ambito della realizzazione degli spazi europei dell'istruzione superiore e della ricerca. (...). Riguardo agli organi dell'Agenzia, l'articolo 8 stabilisce che: 1 Il Consiglio direttivo è costituito da sette componenti, scelti con le modalità di cui al comma 3, tra personalità, anche straniere, di alta e riconosciuta qualificazione ed esperienza nel campo dell'istruzione superiore e della ricerca, nonché della valutazione di tali attività, provenienti da una pluralità di ambiti professionali e disciplinari.(...). 3. I componenti del Consiglio direttivo sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro, sentite le competenti Commissioni parlamentari. Nel Consiglio direttivo devono comunque essere presenti almeno due uomini e almeno due donne. Ai fini della proposta, il Ministro sceglie i componenti in un elenco composto da non meno di dieci e non più di quindici persone definito da un comitato di selezione appositamente costituito con decreto del Ministro. Il comitato di selezione è composto da cinque membri di alta qualificazione, designati, uno ciascuno, dal Ministro, dal Segretario generale dell'OCSE e dai Presidenti dell'Accademia dei Lincei, dell'European research council e del Consiglio nazionale degli studenti. Il comitato di selezione valuta anche le indicazioni di nominativi, con relativi curricula, fornite, sulla base di bandi ad evidenza pubblica in Italia e all'estero, dagli interessati, da istituzioni, accademie, società scientifiche, da esperti, nonché da istituzioni ed organizzazioni degli studenti e delle parti sociali. (...). Riguardo al presidente dell'Agenzia, l'articolo 7 stabilisce che egli, eletto nel proprio ambito dal Consiglio direttivo, a maggioranza di due terzi degli aventi diritto, ha la rappresentanza legale dell'Agenzia, ne assicura il coordinamento e l'unitarietà delle strategie e delle attività, convoca e presiede le sedute del Consiglio direttivo e che nomina, tra i componenti del Consiglio direttivo, un Vicepresidente che lo sostituisce nei casi di assenza o impedimento. (...).

Si ricorda infine che la Legge n. 240 del 30 dicembre 2010, norme in materia di organizzazione delle università, attribuisce all'ANVUR ulteriori compiti.


















Sezione II

ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO




























Nella presente Sezione si dà conto degli atti di indirizzo (mozioni, risoluzioni ed ordini del giorno) segnalati dal Servizio per il controllo parlamentare ai Ministeri ai fini della loro attuazione, nonché delle note trasmesse dagli stessi Dicasteri a seguito delle segnalazioni ricevute.

In evidenza a febbraio 2011


Le attuazioni governative:

Nel periodo considerato dalla presente pubblicazione sono state trasmesse al Servizio per il controllo parlamentare da parte dei Ministeri competenti le note relative all’attuazione di 65 ordini del giorno, 7 mozioni ed 1 risoluzione.

Di tali attuazioni 26sono state trasmesse Ministero del lavoro e delle politiche sociali, 14dal Ministero della difesa, 11 dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, 10 dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, 7 dal Ministero dell'interno, 4 dal Ministro per le pari opportunità ed 1 dal Ministero della giustizia.

Si riscontra pertanto un notevole incremento nel numero delle attuazioni: 73 a fronte delle 10 del mese di gennaio e delle 17 del mese di dicembre.



Sul piano del numero complessivo delle attuazioni trasmesse rispetto al totale degli atti segnalati a ciascun Dicastero, dall’inizio della legislatura ad oggi, nel mese di febbraio si registra quale amministrazione maggiormente adempiente il Ministero della difesa, con 110 atti attuati su 145(con una percentuale di attuazione del 76 %). Seguono il Ministero degli affari esteri, con 159 atti di indirizzo attuati su 239 segnalati (con una percentuale di attuazione del 67%), il Ministero dell’interno, con 144 atti attuati su 288 (con una percentuale del 50 %) ed il Ministro per i rapporti con le regioni e la coesione territoriale, con 28 atti attuati su 57(con una percentuale di attuazione del 49 %).



Premesso che nella Sezione II della presente pubblicazione si dà conto testualmente di quanto riferito dai Dicasteri in merito ai singoli atti di indirizzo, si evidenzia che delle 65 attuazioni riferite ad ordini del giorno trasmesse nel periodo considerato:

19 danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3778, divenuto legge n. 220 del 2010, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3778, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 155, di cui finora attuati 19;


16 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3638, divenuto legge n. 122 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero della difesa, dal Ministero dell'interno e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3638, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 342, di cui finora attuati 20;


13 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame degli Atti Camera 1441-quater-A, 1441-quater-C, 1441-quater-E e 1441-quater-F, divenuti leggen. 183 del 2010, concernente Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'interno e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti agli Atti Camera 1441-quater-A, 1441-quater-C, 1441-quater-E e 1441-quater-F, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 72, di cui finora attuati 17;


6 attuazionidanno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell’Atto Camera 1714, divenutolegge n. 204 del 2008, recante “Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.1714, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 18, di cui finora attuati 13;


2 attuazioni rispondono ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1713, divenuto legge n. 203 del 2008, concernente “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009)”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero dell'interno e dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 1713, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 220, di cui finora attuati 59;


2 attuazioni danno seguito ad ordini del giorno presentati nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3610, divenuto legge n. 126 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102, recante proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace, di stabilizzazione e delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia”. Tali atti di indirizzo sono stati attuati dal Ministero della difesa.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.3610, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 7, di cui finora attuati 4;


1 attuazionerisponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 1634, divenuto legge n. 169 del 2008, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.1634, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 232, di cui finora attuati 15;


1attuazionedà seguito ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 2561, divenuto legge n. 102 del 2009, recante “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° luglio 2009, n. 78, recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C.2561, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 164, di cui finora attuati 39;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3016, divenuto legge n. 197 del 2009, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 novembre 2009, n. 152, recante disposizioni urgenti per la proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero della difesa.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3016, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 11, tutti attuati;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 3594, divenuto legge n. 158 del 2010, concernente “Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2010”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall’Assemblea riferiti all’A.C. 3594, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 4, di cui finora attuati 1;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3725, divenuto legge n. 163 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 5 agosto 2010, n. 125, recante misure urgenti per il settore dei trasporti e disposizioni in materia finanziaria. Proroga del termine di esercizio della delega legislativa in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio di amministrazioni pubbliche”. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3725, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 32, di cui finora attuati 4;


1 attuazione risponde all'unico ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'A.C. 3291-bis, divenuto legge n. 199 del 2010, concernente “Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno”. Taleatto di indirizzo è stato attuato dal Ministero della giustizia;


1 attuazione risponde ad un ordine del giorno presentato nel corso dell'esame dell'Atto Camera 3857, divenuto legge n. 217 del 2010 di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 12 novembre 2010, n. 187, recante misure urgenti in materia di sicurezza. Tale atto di indirizzo è stato attuato dal Ministero dell'interno.

Gli ordini del giorno accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea riferiti all'A.C. 3857, e pertanto segnalati ai Dicasteri per il seguito di competenza, sono in totale 22, di cui finora attuati 1.

Le nostre segnalazioni:

Il Servizio per il controllo parlamentare provvede a segnalare gli ordini del giorno, accolti dal Governo e/o approvati dall'Assemblea o dalle Commissioni, ai Ministeri individuati come competenti per la loro attuazione dopo la pubblicazione della legge cui essi si riferiscono sulla Gazzetta Ufficiale.

In particolare, nel periodo 1° - 28 febbraio 2011 sono stati così sollecitati 24 ordini del giorno*, dei quali:


23 riferiti alla legge n. 1 del 2011, di “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 26 novembre 2010, n. 196, recante disposizioni relative al subentro delle amministrazioni territoriali della regione Campania nelle attività di gestione del ciclo integrato dei rifiuti” (Atti Camera 3909 e 3909-B).

22 ordini del giorno sono stati inviati al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del mare ed 1 al Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale;


1 riferito alla legge n. 2 del 2011, recante “Ratifica ed esecuzione del Protocollo che modifica il Protocollo sulle disposizioni transitorie allegato al Trattato sull'Unione europea, al Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e al Trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, fatto a Bruxelles il 23 giugno 2010. Procedura per l'assegnazione del seggio supplementare spettante all'Italia nel Parlamento europeo" (A.C. 3834) inviato al Ministero degli affari esteri.


Nel periodo considerato sono state inoltre segnalatedal Servizio per il controllo parlamentare 10 risoluzioni**:

- BRATTI ed altri n. 8/00107 e GHIGLIA n. 7/00479, sulle iniziative legislative per rendere immediatamente vincolanti i limiti legali di emissione in atmosfera del benzo(a)pirene, al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

- COSTA, Nicola MOLTENI e BELCASTRO n. 6/00055 e BERNARDINI ed altri n. 6/00056, sulle comunicazioni del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia, ai sensi dell'articolo 86 del Regio Decreto 30 gennaio 1941, n. 12, come modificato dall'articolo 2, comma 29, della legge 25 luglio 2005, n. 150, al Ministero della giustizia;

- FLUVI ed altri n. 7/00488, concernente l'ambito di applicazione della disciplina in materia di cancellazione automatica delle ipoteche relative a mutui immobiliari, al Ministero dell'economia e delle finanze;

- VALDUCCI ed altri n. 8/00108, sull'applicazione dell'articolo 94, comma 4-bis, del codice della strada, in materia di formalità per il trasferimento di proprietà dei veicoli, nell'ipotesi di locazione senza conducente, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- Livia TURCO ed altri n. 8/00109, concernente gli indennizzi a favore dei soggetti danneggiati da trasfusioni e vaccinazioni obbligatorie, al Ministero della salute;

- Tommaso FOTI ed altri n. 8/00110, sulla messa in sicurezza della strada statale 45 Val Trebbia, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

- RUGGHIA ed altri n. 8/00111 e CIRIELLI ed altri n. 8/00112, sull'esigenza di concordare con le associazioni combattentistiche e d'arma e l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, iniziative da inserire nelle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia volte a dare risalto al contributo fornito dalle Forze armate alla Resistenza e alla lotta di Liberazione, al Ministero della difesa.



Sono state inoltre segnalatedal Servizio per il Controllo parlamentare 23 mozioni:

- OLIVERIO ed altri n. 1/00513 (Nuova formulazione), FOGLIATO ed altri n. 1/00542, DELFINO ed altri n. 1/00545 (Nuova formulazione), BECCALOSSI ed altri n. 1/00547, DI GIUSEPPE ed altri n. 1/00548 (Testo modificato nel corso della seduta) e TABACCI ed altri n. 1/00557, concernenti iniziative in materia di riforma della Politica Agricola Comune (PAC), al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali;

- REGUZZONI ed altri n. 1/00540, BORGHESI ed altri n. 1/00544 (Testo modificato nel corso della seduta), LULLI ed altri n. 1/00546 (Testo modificato nel corso della seduta), Anna Teresa FORMISANO ed altri n. 1/00549 (Testo modificato nel corso della seduta), VIGNALI ed altri n. 1/00550 (Testo modificato nel corso della seduta), POLIDORI ed altri n. 1/00552 (Testo modificato nel corso della seduta), MOSELLA ed altri n. 1/00555 (Testo modificato nel corso della seduta)e LO MONTE ed altri n. 1/00556 (Testo modificato nel corso della seduta), concernenti iniziative per il rilancio dell'economia ed il sostegno alle piccole e medie imprese, al Ministero dell'economia e delle finanze ed al Ministero dello sviluppo economico;

- BOSI, DE ANGELIS, VILLECCO CALIPARI, GIDONI, DI BIAGIO, DI STANISLAO, PORFIDIA, PISICCHIO, LO MONTE ed altri n. 1/00559, concernente iniziative in materia di concessione degli alloggi di servizio del Ministero della difesa, al Ministero della difesa;

- BOCCHINO, GALLETTI, VERNETTI, LO MONTE, MELCHIORRE ed altri n. 1/00531, DI STANISLAO ed altri n. 1/00535(Testo modificato nel corso della seduta), TEMPESTINI ed altri n. 1/00536(Testo modificato nel corso della seduta), e ANTONIONE, STEFANI, SARDELLI ed altri n. 1/00537(Nuova formulazione), concernenti iniziative per il rispetto dei diritti civili e politici in Bielorussia, al Ministero degli affari esteri;

CICU ed altri n. 1/00561, TEMPESTINI ed altri n. 1/00562, (Testo modificato nel corso della seduta), PORFIDIA ed altri n. 1/00563 (Testo modificato nel corso della seduta), VERNETTI, ADORNATO, DELLA VEDOVA ed altri n. 1/00564, relative alla definizione di un piano per il ritiro del contingente italiano in Afghanistan, al Ministero degli affari esteri.






Note annunciate al 28 febbraio 2011
in attuazione di atti di indirizzo



Ministero della difesa


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/129

Ordine del giorno

Fioroni

Assemblea

15/02/2011

IV

Previsione di risorse adeguate da destinare al riordino dei ruoli e delle carriere del personale del comparto sicurezza e difesa


L'ordine del giorno Fioroni n. 9/3638/129, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a prevedere risorse adeguate a corrispondere positivamente alle esigenze di una riforma organica dei ruoli e delle carriere delle Forze armate e delle Forze di polizia.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

Con riguardo all'impegno di cui all'O.d.G. in oggetto, concernente il riordino dei ruoli e delle carriere del personale del comparto sicurezza e difesa, si rileva che si tratta di una problematica da tempo all'attenzione delle forze politiche e dei Governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Infatti, il disegno di legge delega approvato da una delle due Assemblee parlamentari nella XIV Legislatura, durante la XV non ha potuto essere finalizzato evidentemente per il mancato reperimento delle necessarie risorse finanziarie.

Ciò premesso, va sottolineato come oggi il Ministro della difesa, e con esso l'intero Governo, siano ben consapevoli dell'importanza che la questione del riordino dei ruoli e delle carriere riveste per il comparto sicurezza e difesa e, pertanto, siano concretamente impegnati a individuare le modalità e i tempi per pervenire all'auspicato riordino, secondo le legittime attese del personale di ogni ordine e ruolo e compatibilmente con le risorse finanziarie che si renderanno disponibili allo scopo”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/133

Ordine del giorno

Villecco Calipari

Assemblea

15/02/2011

IV

Criteri di selezione dei giovani da avviare ai corsi di formazione a carattere teorico-pratico presso i reparti delle Forze armate


L'ordine del giorno Villecco Calipari n. 9/3638/133, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo: a valutare l'opportunità di garantire maggiori risorse al servizio civile; a rispettare il principio delle pari opportunità nella selezione dei giovani da avviare ai corsi di formazione a carattere teorico-pratico presso i reparti militari, garantendo la totale parità di genere; ad ammettere anche i giovani che non possiedono i titoli di studio, al fine di mitigare i danni derivanti dall'abbandono scolastico e favorirne le occasioni di integrazione e il senso di responsabilità sociale.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

Il Ministro della difesa, per gli aspetti di competenza, ha dato piena attuazione agli impegni assunti con l'Ordine del Giorno in oggetto.

Le selezioni dei giovani da avviare ai corsi di formazione a carattere teorico-pratico presso i reparti delle Forze armate, attivati in attuazione dell'articolo 55, comma 5-bis, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, avvengono nel pieno rispetto dei principi di pari opportunità e di equità di trattamento.

Le donne, infatti, accedono ai corsi di formazione citati in maniera del tutto paritetica ai candidati di sesso maschile senza distinzione alcuna e senza preclusioni.

Più in generale, il principio della parità di genere è uno dei criteri fondamentali alla base del governo del personale nelle Forze armate.

Per ciò che concerne l'ultimo impegno, al fine di consentire la partecipazione ai corsi formativi al maggior numero possibile di giovani, tra i requisiti per l'ammissione previsti al comma 5-ter del citato articolo 55 non è richiesto il possesso del diploma di istruzione secondaria di primo grado”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00405

Mozione

Lo Monte

Assemblea

15/02/2011

IV

Risorse destinate al settore della difesa


La mozione Lo Monte ed altri n. 1/00405, accolta dal Governo ed approvata dall'Assemblea nella seduta del 7 luglio 2010, impegna l'esecutivo a considerare l'opportunità di superare la logica dei tagli lineari per determinare un orientamento mirato a non penalizzare l'efficienza della struttura militare italiana, in coerenza con il nuovo modello di difesa, e a consentire la partecipazione dell'Italia all'auspicata costruzione di una forte struttura militare comune europea; a verificare se sia possibile recuperare risorse per il mantenimento in efficacia dello strumento militare con specifico riguardo all'addestramento ed alla manutenzione dei mezzi, ed orientare gli investimenti verso un impiego più direttamente finalizzato al sostegno delle operazioni in corso, per incrementare la sicurezza del personale e l'efficacia dei contingenti nazionali impegnati nelle missioni internazionali.

La mozione in titolo impegnava inoltre il Governo a contribuire affinché l'Unione europea diventi punto di riferimento comune in ambito internazionale per il disarmo e la riduzione dell'armamento nucleare; ad intervenire nelle sedi internazionali, dal momento che è stata preannunciata una riforma dei modelli di difesa di Francia e Regno Unito, tesa a renderli più flessibili e adatti alle nuove sfide internazionali; a dare piena disponibilità al confronto nell'ottica dell'attuazione di una comune politica estera e di difesa e sicurezza nell'ambito dell'Unione europea, per quel che riguarda gli aspetti industriali e della ricerca, al fine di verificare la possibilità di lanciare una concreta iniziativa di finalizzazione del trattato di Lisbona, al duplice scopo di concorrere alla costruzione di uno strumento politico-militare comune dal punto di vista operativo e di conseguire importanti risparmi sul piano economico.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

Il Governo e, in particolare, per la parte di competenza, il Ministro della difesa, sin dall'inizio della Legislatura, ha dato, nell'ultimo decennio, ulteriore impulso al processo di razionalizzazione ed efficientamento dello strumento militare, avviato sin dall'anno 1997, superando la logica dei tagli lineari al bilancio della difesa, con un criterio di tagli selettivi che permette di destinare adeguate risorse all'attuazione del nuovo modello professionale di difesa, per garantire un impiego ancora più efficiente e funzionale dello strumento militare in grado di interoperare nell'ambito di uno strumento militare comune europeo.

In tale quadro, è stata condotta una attenta azione di monitoraggio per la verifica costante della produttività operativa dei programmi di investimento, cioè della capacità dei mezzi in via di acquisizione di garantire la sicurezza del personale e di soddisfare le esigenze operative che emergono dall'impiego reale delle Forze armate, in particolare durante le missioni all'estero. In tale contesto, si è riconfermato il legame inscindibile fra gli investimenti di medio e lungo termine e le capacità operative che possono essere concretamente messe in campo al momento del bisogno; sono gli investimenti effettuati nel tempo che garantiscono, oggi, il mantenimento in efficacia dello strumento e la piena capacità di operare in sicurezza, insieme ai nostri alleati nelle missioni internazionali.

In tale ambito, sono stati approvati i programmi volti a soddisfare le esigenze scaturite dall'attività svolta nei teatri operativi, tra i quali: l'acquisizione degli elicotteri da trasporto CH-47F, pur ridimensionandone il programma, cioè destinandone gli ultimi 4 esemplari, per un valore complessivo di 400 milioni di euro, alla cessione; la capacità di "ricostruzione orizzontale" del Genio militare, cioè la capacità di realizzare strade, edifici, apprestamenti difensivi e quant'altro necessario per assicurare la piena operatività delle basi fuori area; l'implementazione di ambulanze protette, di torrette a controllo remoto e di ralle protette, installate a bordo dei veicoli LINCE, per incrementarne ulteriormente la protezione; la dotazione di velivoli a pilotaggio remoto, per la sorveglianza di aree ad elevata minaccia; l'implementazione delle dotazioni necessarie a contrastare e difendersi dagli ordigni esplosivi improvvisati.

In ordine ai programmi di addestramento, è necessario mettere in evidenza come esista un legame inscindibile fra gli investimenti di lungo termine e le capacità operative che possono essere concretamente messe in campo al momento del bisogno e che pongono al loro centro l'uomo come figura imprescindibile. Per questa ragione, quello dell'addestramento è uno dei settori cui il Dicastero dedica prioritaria attenzione e consistenti risorse, finalizzate a realizzare un'osmosi virtuosa tra area operativa e formazione, adeguando costantemente l'iter addestrativo, concepito per meglio aderire alle necessità di un esercito professionale.

Per quanto concerne l'impegno nell'ambito della Comunità internazionale e nei consessi per il disarmo, il controllo degli armamenti e la non proliferazione nucleare, il Governo concretamente intende contribuire al raggiungimento del traguardo finale di un mondo libero da armi nucleari con passi concordati, calibrati ed efficaci.

In tale quadro, l'Italia, mantenendo un profilo elevato nell'ambito della difesa e della sicurezza dell'Alleanza Atlantica, mira a preservare in essa una credibile capacità di dissuasione, a garanzia di un adeguato livello di sicurezza collettiva, e nel rispetto delle proprie responsabilità attinenti agli impegni condivisi con gli alleati.

Per quanto riguarda la costruzione di uno strumento politico militare comune europeo si tratta di un preciso obiettivo del Governo, richiamato più volte anche dal Presidente del Consiglio.

Pervenire ad una sempre maggiore integrazione europea nel campo della difesa, delle politiche industriali e della ricerca consentirebbe di disporre di un insieme ancora più ampio di capacità operative congiunte e di ridurre, nel contempo, la spesa militare dei singoli paesi, soprattutto per le componenti non direttamente correlate allo strumento operativo.

E' evidente che il piano di trasformazione ed efficientamento della difesa non potrà che svilupparsi coerentemente con il processo in corso nell'Alleanza atlantica, nell'ambito dell'Unione europea, e con l'attenzione rivolta alle evoluzioni in atto presso i Paesi partner".

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00406

Mozione

Mosella

Assemblea

15/02/2011

IV

Risorse destinate al settore della difesa


La mozione Mosella ed altri n. 1/00406, accolta dal Governo ed approvata dall'Assemblea nella seduta del 7 luglio 2010, impegnava l'esecutivo: a rappresentare nelle adeguate sedi parlamentari gli intendimenti di medio-breve termine sulle proprie politiche di difesa; a riesaminare i tagli lineari alle risorse alle Forze armate in ragione degli impegni assunti dal nostro Paese in seno agli organismi di difesa internazionale; a riconsiderare la quantificazione delle risorse disponibili in funzione delle esigenze, anche pratiche, materiali e di approvvigionamento dei reparti militari di periferia, in modo da assicurarne il regolare esercizio; a tenere nel debito conto le esigenze delle strutture della sanità militare al fine di assicurarne la funzionalità ed il più elevato livello di prestazioni assistenziali; a predisporre interventi finalizzati a garantire una migliore qualità e una più adeguata razionalizzazione della spesa militare; ad adottare le iniziative opportune, per quanto di propria competenza, all'accertamento della verità dei fatti sulle morti da uranio impoverito ed a fornire agli equipaggi italiani delle dotazioni di sicurezza e di tutela della salute più idonee ad affrontare le attività operative; a prevedere un piano di investimenti nel settore della difesa in grado di garantire la sicurezza del personale, la sua professionalizzazione, l'efficienza dei contingenti nazionali impegnati nelle missioni internazionali.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo e, in particolare, per la parte di competenza, il Ministro della difesa ha puntualmente adempiuto, sin dall'inizio della Legislatura, all'impegno di tenere costantemente informato il Parlamento circa gli intendimenti di medio-breve termine sulle politiche di difesa.

In tale quadro, rimane fermo l'intendimento del Dicastero e del Governo di assicurare che il Parlamento resti la sede istituzionale di riferimento per le decisioni che riguardano la difesa e la sicurezza nazionale, come più volte dichiarato dal vertice politico, assicurando una coerente e costante azione informativa in relazione ai diversi provvedimenti da adottare o agli sviluppi dell'impegno nelle missioni internazionali.

E' così che nel corso dell'audizione del 20 gennaio u.s. presso le Commissioni congiunte 4^ del Senato e IV della Camera dei Deputati il Ministro della difesa ha descritto l'esito dei lavori della Commissione governativa di alta consulenza per la ridefinizione del sistema di difesa e sicurezza nazionale, da Lui presieduta, indicando al contempo i principi generali da cui muove il processo di efficientamento dello strumento militare, alla luce del difficile quadro di congiuntura economica e delle correlate misure di contenimento della spesa.

In quest'ottica di razionalizzazione e modernizzazione, al fine di sostituire la logica dei tagli lineari al bilancio della difesa con un criterio di tagli selettivi, è stata condotta, sin dall'inizio della Legislatura, una attenta azione di monitoraggio per verificare costantemente la produttività operativa dei programmi di investimento, cioè la capacità dei mezzi in via di acquisizione di soddisfare le esigenze operative che emergono dall'impiego delle Forze armate, in particolare durante le missioni internazionali.

In tale quadro, sono stati approvati i programmi volti a soddisfare le esigenze scaturite dall'attività svolta nei teatri operativi, tra i quali: l'acquisizione degli elicotteri da trasporto CH-47F, il cui programma è stato ricalibrato, cioè destinando gli ultimi quattro esemplari, per un valore complessivo di 400 milioni di euro, alla cessione; l'incremento della capacità di ricostruzione orizzontale del Genio militare, cioè della capacità di realizzare strade, edifici, apprestamenti difensivi e quant'altro necessario per assicurare la piena operatività delle basi fuori area; l'implementazione di ambulanze protette, di torrette a controllo remoto e di ralle protette, installate a bordo dei veicoli LINCE, per incrementarne ulteriormente la protezione; la dotazione di nuovi velivoli a pilotaggio remoto, per la sorveglianza di aree a elevata minaccia; l'implementazione delle dotazioni per la difesa dagli ordigni esplosivi improvvisati.

Per ciò che concerne il settore dell'esercizio, il Governo è impegnato ad assicurare adeguati livelli di alimentazione finanziaria in funzione delle esigenze materiali e di approvvigionamento dei reparti militari periferici, operando, nell'ambito dei vincoli riduttivi posti dal quadro legislativo vigente, su specifici settori di spesa rimodulabili, quali: l'esternalizzazione dei servizi, gli interventi sulle infrastrutture, gli oneri delle servitù militari, il trasporto aereo di Stato, il servizio di assistenza al volo per il traffico aereo civile.

Nel quadro del più generale adeguamento ed efficientamento dello strumento militare si colloca il progetto per la definizione del riordino della sanità militare, finalizzato ad assicurare la migliore funzionalità del sistema e un adeguato livello di prestazioni, attraverso un processo di accorpamento di competenze, di interforzizzazione dei servizi, di valorizzazione delle competenze e delle specificità e di maggior integrazione con il servizio sanitario nazionale. Per perseguire le finalità descritte è stato costituito un apposito gruppo di lavoro, collocato funzionalmente alle dipendenze del Capo ufficio generale della sanità militare dello Stato maggiore della difesa.

Il processo di razionalizzazione della spesa militare viene perseguito anche attraverso la revisione dei processi interni e la coerente ridefinizione delle strutture organizzative del Dicastero. Tale attività si è già concretizzata, per l'area tecnico-amministrativa, con l'approvazione del decreto del Presidente della Repubblica recante la riorganizzazione del Segretariato generale/DNA e delle Direzioni generali della Difesa, in fase di registrazione alla Corte dei Conti. Il citato regolamento opera gli interventi necessari a razionalizzare e ottimizzare la funzione di spesa e i costi di funzionamento del Ministero della difesa, inserendoli nel quadro del citato processo complessivo di riforma.

Per l'area tecnico-operativa, è in fase di predisposizione per l'avvio alla concertazione interministeriale un possibile intervento legislativo volto a razionalizzare lo strumento militare in un'ottica di semplificazione interforze e di riduzione delle dotazioni organiche del modello professionale di difesa, con conseguenti risparmi strutturali nei costi dello strumento militare.

Per quanto concerne gli accertamenti sulle morti da uranio impoverito, la Difesa ha intrapreso molteplici e diversificate attività, riservando costantemente al problema la massima attenzione, nonché considerevoli risorse umane e finanziarie a partire dall'anno 2000 nel quale è stata istituita dal Ministro pro tempore una commissione scientifica di indagine presieduta dal professor Mandelli.

Nell'ambito di tali iniziative, nel 2008 è stato stipulato un accordo tra la Direzione generale della sanità militare e il Cnesps (Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute) per attuare un progetto di sorveglianza epidemiologica dei tumori nella popolazione militare impegnata in Bosnia-Herzegovina e nel Kosovo nel periodo 1995-2004, mentre il Comitato per la prevenzione e il controllo delle malattie (CPCM), costituito con decreto del Ministro della difesa del 23 novembre 2007, prosegue nell'attività di studio e ricerca in materia di prevenzione e controllo delle malattie del personale appartenente al Ministero della difesa, con particolare riguardo ai fattori di rischio per la salute correlati alla permanenza in zone addestrative e operative.

Per garantire la sicurezza e la tutela della salute del personale impiegato nelle attività operative il Governo è impegnato ad assicurare adeguati livelli di finanziamento al settore dell'investimento della Difesa. Per queste finalità il processo di acquisizione dei sistemi d'arma, delle opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa è preceduto da un'attenta attività di pianificazione che tiene conto di tre elementi cardine: il primo è rappresentato dalla necessità, da un lato, di dare seguito a un'attenta attività di pianificazione che veda tempi di acquisizione e d'ingresso in servizio ben definiti - soprattutto nella considerazione che il ciclo di acquisizione di grandi programmi copre un arco temporale medio di circa 10-20 anni, mentre per imprese minori il tempo si riduce a circa 3-5 anni - dall'altro, di soddisfare esigenze estremamente urgenti, emerse, ad esempio, nel corso delle attività operative, acquistando prontamente ciò che è disponibile sul mercato; il secondo è il grado di evoluzione tecnologica necessario a sostanziare i requisiti richiesti, in considerazione della sempre più rapida evoluzione dei settori ad alta tecnologia registrata negli ultimi anni. Lo sviluppo tecnologico ha infatti subìto un'accelerazione, che rende obsoleti alcuni strumenti in un lasso di tempo sicuramente minore rispetto al passato; il terzo elemento è rappresentato dai vincoli imposti dalle modalità di definizione delle politiche di finanza pubblica, ovvero dal principio dell'annualità del bilancio dello Stato e della triennalità della legislazione vigente, a fronte di esigenze, connesse con i programmi a medio e lungo termine, che richiederebbero una certezza nell'allocazione delle risorse estesa su un periodo temporale ben più lungo.

L'efficientamento della spesa così ottenuto, permetterà anche di destinare adeguate risorse per accelerare l'attuazione del modello professionale al fine di pervenire ad un ottimale bilanciamento della configurazione organica che, come è noto, presenta esuberi nelle categorie degli ufficiali e dei sottufficiali e carenze nelle fasce dei graduati”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/4

Ordine del giorno

Gidoni

Assemblea

16/02/2011

IV

Recupero e valorizzazione dei siti della memoria


L'ordine del giorno Gidoni n. 9/3638/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di rilanciare l'attività di recupero e valorizzazione dei siti della memoria, con l'apporto di Onorcaduti nonché di Difesa Servizi Spa, impiegando nel restauro e nel mantenimento dei manufatti presenti nei luoghi della memoria anche strumenti di contrattualistica privata come il project financing.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo e, in particolare, il Ministro della difesa, ben consapevole dell'inestimabile valore storico, culturale e sociale rappresentato dai luoghi sacri dedicati ai Caduti è attivamente impegnato nella valorizzazione dei "siti della memoria", anche attraverso il sostegno e il contributo di terzi alla tutela e alla fruizione di beni che rappresentano un inestimabile patrimonio per la memoria collettiva.

A questo scopo, a partire dal 2009, il Ministero della difesa ha firmato protocolli di intesa e accordi di programma con alcuni enti locali per il risanamento conservativo e una adeguata valorizzazione storico-culturale dei suddetti siti.

Tra le iniziative di particolare rilevanza, vanno segnalate le seguenti:


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/138

Ordine del giorno

La Forgia

Assemblea

16/02/2011

IV

Ammodernamento e rinnovamento degli stabilimenti militari e degli arsenali


L'ordine del giorno La Forgia n. 9/3638/138, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo: a valutare l'opportunità di garantire le risorse necessarie a raggiungere la piena funzionalità degli stabilimenti e degli arsenali, che costituiscono la struttura fondamentale dell'area industriale della difesa, e consentirne il necessario rinnovamento infrastrutturale e una piena capacità operativa, anche attraverso l'immissione di risorse umane qualificate, considerandoli fattore indispensabile per la funzionalità dello strumento militare; ad abilitare gli stabilimenti che ne abbiano la potenzialità a fornire beni e servizi a titolo oneroso ad altri soggetti pubblici o privati che li richiedano, realizzando con ciò anche forme di autofinanziamento; a presentare un piano per l'area industriale della difesa, con particolare riferimento ai poli principali dell'esercito e agli arsenali della Marina militare, che ridefinisca gli obiettivi da raggiungere e le risorse umane e materiali necessarie.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“L'ammodernamento e il rinnovamento degli stabilimenti militari e degli arsenali costituisce una priorità fondamentale per il Governo e, in particolare, per il Ministro della difesa, nella consapevolezza dell'importanza da essi rivestita quali strutture strategiche di supporto dello strumento militare e quali rilevanti realtà socio-economiche locali.

Gli stabilimenti e gli arsenali militari marittimi, nonostante le iniziative intraprese e gli sforzi compiuti nel tempo, sono accomunati da una serie di problematiche che riguardano sia la dimensione delle risorse umane, sia il settore tecnico-logistico, anche in ragione dell'entità delle risorse finanziarie rese disponibili in una situazione economica-finanziaria critica e difficile.

Il complesso quadro delineato ha determinato una condizione di obsolescenza dei mezzi di lavoro e delle infrastrutture e, in generale, il mancato allineamento del settore con l'evoluzione del mercato del lavoro e delle metodologie industriali.

Tale stato di criticità è noto all'Autorità politica, che ha avviato azioni per una concreta inversione di tendenza al fine di rivitalizzare l'attività e la gestione di tutti gli arsenali e gli stabilimenti della Difesa.

La speciale attenzione dell'attuale vertice politico alla problematica è, tra l'altro, ulteriormente testimoniata dalla costituzione, nell'aprile del 2009, del Comitato per la Riconversione degli Arsenali della Marina Militare (C.R.A.M.M), istituito sulla base della precedente esperienza maturata nell'ambito del Comitato Area Industriale Difesa (CAID), che ha recentemente completato il proprio mandato elaborando due documenti, relativi rispettivamente alla predisposizione di un "piano industriale" e all'ipotesi di "contratto industriale per la Difesa", redatti entrambi alla luce dei principi di ottimizzazione della produttività e dell'efficienza. Tali documenti sono stati posti all'attenzione della Marina militare per le iniziative e le proposte operative di competenza.

Contestualmente, nell'ambito della rimodulazione dell'area tecnico-industriale della Difesa, è stata avviata la ristrutturazione degli stabilimenti e dei centri tecnici con accorpamenti, razionalizzazione dei compiti, ottimizzazione e concentrazione dei procedimenti produttivi.

In particolare, per quanto concerne l'immissione di nuove risorse umane qualificate, con sei decreti interministeriali del 18 novembre 2009, concernenti la ristrutturazione organizzativa e funzionale dei poli di mantenimento dell'Esercito, è stato disposto un incremento complessivo di 375 unità nelle dotazioni organiche di personale civile, nell'ottica di garantire la continuità e l'efficienza dei processi produttivi. Conseguentemente, nel mese di febbraio 2010, sono state emanate le tabelle organiche di tutti gli stabilimenti militari oggetto di riconfigurazione.

E' appena il caso di rimarcare, infine, che la possibilità di immissione di nuove risorse umane qualificate va necessariamente correlata alla possibilità di procedere a nuove assunzioni prevista dalla legge per tutte le pubbliche amministrazioni, come noto allo stato limitata soltanto ad una parte del turn-over di personale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3016/5

Ordine del giorno

Mogherini Rebesani

Assemblea

16/02/2011

IV

Rafforzamento delle iniziative diplomatiche a sostegno delle missioni internazionali


L'ordine del giorno Mogherini Rebesani ed altri n. 9/3016/5, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 17 dicembre 2009, premesso che l'impegno italiano nella partecipazione alle missioni di mantenimento della pace costituisce un aspetto importante dell'azione internazionale del Paese, impegnava l'esecutivo a sviluppare un'azione diplomatica e politica in grado di costituire una linea di riferimento, evitando che lo sforzo militare risulti fine a se stesso, e di restituire all'Italia un ruolo e un peso sulla scena internazionale commisurato all'entità dello sforzo militare che sta compiendo; a corrispondere alla necessità di coinvolgere il Parlamento con momenti e sedi di discussione specifiche sulle decisioni politiche e le iniziative diplomatiche da assumere a sostegno delle missioni internazionali, garantendo una più puntuale informazione sull'evoluzione delle missioni stesse, sugli obiettivi che si prefiggono e sulla verifica dei risultati conseguiti; ad assicurare la continuità e la certezza dei finanziamenti alla partecipazione italiana alle missioni internazionali, adottando ulteriori iniziative normative per la reintroduzione del Fondo speciale per le missioni internazionali ed il suo adeguato rifinanziamento.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo e il Ministero della Difesa, fin dall'inizio della legislatura, si sono mostrati particolarmente sensibili al ruolo che il Paese ricopre in ambito comunitario e internazionale, attuando una politica diretta ad accrescere il peso dell'Italia presso le sedi e gli organismi internazionali.

Le missioni di peace-keeping hanno contribuito in tal senso, accrescendo il prestigio internazionale guadagnato e consolidato ogni giorno dalle nostre Forze armate.

In tale quadro, la costruzione di uno strumento politico militare comune europeo rappresenta un preciso obiettivo del Governo, richiamato più volte anche dal Presidente del Consiglio.

Pervenire ad una sempre maggiore integrazione europea nel campo della difesa, delle politiche industriali e della ricerca consentirebbe di disporre di un insieme ancora più ampio di capacità operative congiunte e di ridurre, nel contempo, la spesa militare dei singoli Paesi, soprattutto per le componenti non direttamente correlate allo strumento operativo.

E' evidente che il piano di trasformazione ed efficientamento della difesa non potrà che svilupparsi coerentemente con il processo in corso nell'Alleanza atlantica, nell'ambito dell'Unione europea e con l'attenzione rivolta alle evoluzioni in atto presso i Paesi partner.

Per ciò che concerne l'impegno assunto di coinvolgere il Parlamento sulle decisioni politiche e le iniziative diplomatiche da assumere a sostegno delle missioni internazionali, si sottolinea che il Governo e, in particolare, per la parte di competenza, il Ministro della difesa ha puntualmente adempiuto all'impegno di tenere costantemente informato il Parlamento sugli sviluppi delle missioni internazionali ed è concretamente impegnato a farlo per il futuro, oltreché con l'invio delle relazioni previste a termini di legge, anche con interventi personali in occasione della presentazione di provvedimenti di proroga e in ogni altra circostanza nella quale tale esigenza si manifesti.

Per quanto attiene la questione relativa alla continuità e certezza dei finanziamenti alla partecipazione italiana alle missioni internazionali, il Governo ha dato piena attuazione all'impegno adottando concretamente ogni iniziativa utile atta ad assicurare un finanziamento congruo del fondo per le missioni internazionali di cui all'articolo 1, comma 1240, della legge n. 296 del 2006.

Infatti, la disponibilità del citato fondo è stata finanziata per un importo pari a 750 mln di euro dalla legge di stabilità per il 2011 (comma 27 dell'articolo 1 della legge n. 220 del 2010) e per un importo patri a 4,3 mln di euro dal comma 5 dell'articolo 55 del decreto-legge n. 77 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n.122 del 2010.

Anche il decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 228, recante la proroga delle missioni internazionali per il primo semestre 2011, attualmente in fase di conversione, ha assicurato la copertura integrale del costo delle missioni internazionali.

L'entità complessiva degli stanziamenti ammonta a 754,3 mln di euro, sostanzialmente in linea con quella del secondo semestre 2010, di questo importo 692,34 mln di euro sono destinati a coprire le spese per le missioni militari.

Anche per il secondo semestre, così come lo scorso anno, si opererà affinché venga assicurato un finanziamento idoneo a coprire interamente tutti i costi delle missioni che saranno prorogate, in ragione dell'evoluzione della situazione nei teatri operativi, compresi quelli di addestramento e approntamento di mezzi e materiali pienamente rispondenti alle esigenze di protezione ed efficienza del personale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3610-A/2

Ordine del giorno

Mogherini Rebesani

Assemblea

16/02/2011

IV

Iniziative finalizzate ad assicurare l'effettiva operatività della missione UNAMID (United Nations- African Union Mission in Darfur)


L'ordine del giorno Mogherini Rebesani ed altri n. 9/3610-A/2, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 luglio 2010, impegnava l'esecutivo ad attivarsi con un'iniziativa urgente in tutte le sedi internazionali multilaterali per rendere possibile l'effettiva operatività della missione UNAMID (United Nations - African Union Mission in Darfur).

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo e, in particolare, il Ministro della difesa, per quanto di competenza, ben consapevole delle ragioni di politica interna e internazionale sulle quali si fonda la partecipazione del nostro Paese alle iniziative a sostegno dei processi di pace e di rafforzamento della sicurezza in Africa sub-sahariana, ha sempre mantenuto ben fermo l'impegno delle nostre Forze armate in quell'area, nel rispetto delle determinazioni assunte concordemente agli altri Paesi alleati e nell'ambito delle organizzazioni internazionali.

In merito alla specifica situazione in Sudan, che vive in questo periodo una delicatissima fase di transizione istituzionale che potrebbe esplicare effetti considerevoli in numerose altre aree del continente africano attraversate da analoghi fermenti, il Governo ha previsto, nel decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 228, attualmente in fase di conversione, il rafforzamento dell'impegno italiano per favorire il dialogo tra le parti sudanesi, nonché interventi a sostegno del miglioramento delle condizioni di vita dei bambini nel Sudan orientale mediante la realizzazione di impianti idrici e igienici affiancati ad attività di formazione nel settore dell'igiene, nonché interventi in favore degli sfollati.

Con specifico riferimento alla partecipazione italiana alla missione UNAMID in Darfur, il decreto-legge citato autorizza dal 1° gennaio al 30 giugno 2011 la spesa di 126.459 euro per la proroga della partecipazione di personale militare italiano alla missione delle Nazioni unite e dell'Unione africana”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3610-A/4

Ordine del giorno

Franceschini

Assemblea

16/02/2011

IV

Partecipazione italiana all'azione di stabilizzazione dell'Afghanistan


L'ordine del giorno Franceschini ed altri n. 9/3610-A/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 21 luglio 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare una pluralità di iniziative finalizzate alla stabilizzazione dell'Afghanistan.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo e, in particolare, il Ministro della difesa, per quanto di competenza, ben consapevole delle ragioni di politica interna e internazionale sulle quali si fonda la partecipazione del nostro Paese all'attività di stabilizzazione dell'Afghanistan, ha sempre mantenuto ben fermo l'impegno delle nostre Forze armate in quell'area, nel rispetto delle determinazioni assunte concordemente agli altri Paesi alleati e assicurando una coerente e costante azione informativa al Parlamento in relazione ai diversi provvedimenti da adottare o gli sviluppi dell'impegno nelle missioni internazionali.

In questo quadro, l'impegno italiano in Afghanistan si caratterizza per:

Il decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 228, attualmente in fase di conversione, al fine di continuare le azioni necessarie a raggiungere l'obiettivo dell'autosufficienza delle forze militari afghane verso il processo di pacificazione dell'area prevede una serie di interventi, garantiti dalla presenza di un contingente di 4.350 uomini: l'erogazione del contributo italiano all'Afghanistan Peace and Reconstruction Program, il sostegno al programma governativo per la costruzione di strade rurali e distrettuali nella provincia di Herat, nonché il finanziamento del programma nazionale Rural Enterprises Development Program nella regione occidentale del paese. Il decreto-legge citato finanzia, inoltre, alcuni interventi nel settore sanitario e a sostegno della piccola e media impresa con particolare riguardo all'area di frontiera tra Afghanistan e Pakistan ed eroga un contributo al Fondo fiduciario della NATO destinato al sostegno dell'esercito nazionale afghano".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/135

Ordine del giorno

Rosato

Assemblea

16/02/2011

IV

Previdenza complementare per il personale del comparto sicurezza e difesa


L'ordine del giorno Rosato n. 9/3638/135, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di istituire fondi di previdenza complementare per il personale del comparto sicurezza, difesa e dei vigili del fuoco prima che le norme di cui all'articolo 12, comma 10, del decreto-legge n. 78 del 2010 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010) producessero concreti effetti.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Con riguardo all'impegno di cui all'O.d.G. in oggetto, si evidenzia che il Governo, e il Ministro della difesa in particolare, segue con la massima attenzione il problema della previdenza complementare, che vede impegnati i Ministri competenti per il comparto sicurezza e difesa, e il Governo nella sua interezza, a ricercare finalmente una soluzione, non intervenuta né avviata, nonostante l'apertura di un apposito tavolo di lavoro interministeriale, durante la precedente Legislatura. Pur consapevole della complessità della questione e dei possibili riflessi sugli altri comparti, il Ministro della difesa è tuttora impegnato nella individuazione di misure condivise e idonee alla soddisfacente soluzione di così rilevante problematica”.



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/140

Ordine del giorno

Migliavacca

Assemblea

16/02/2011

IV

Iniziative per migliorare l'assistenza psicologica al personale delle Forze armate, con particolare riferimento alle situazioni di “disturbo post-traumatico da stress”


L'ordine del giorno Migliavacca n. 9/3638/140, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di assumere ogni misura utile per mettere a disposizione delle Forze Armate risorse adeguate a garantire al personale una migliore assistenza psicologica, anche costituendo presso la sanità militare uno specifico dipartimento in grado di trattare le specifiche situazioni che vanno sotto il nome “disturbo post-traumatico da stress”.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa ha trasmesso la seguente nota:

“Il Ministro della difesa ha indicato come obiettivo prioritario e vincolante, fin dall'inizio del suo mandato, il benessere del personale delle Forze armate in ogni circostanza.

In questo quadro, il Dicastero ha avviato una serie di iniziative volte a garantire una migliore assistenza psicologica, anche nelle specifiche situazioni che vanno sotto il nome di “disturbo post-traumatico da stress”.

In particolare, il Ministero della difesa partecipa attivamente con propri rappresentanti al processo di ratifica di numerosi accordi di standardizzazione, i cosiddetti STANAG (Standardization Agreements for proceduresand systems and equipment components), finalizzati a individuare modalità e procedure comuni e condivise in ambito NATO per il trattamento psicologico-psichiatrico del personale potenzialmente esposto a eventi traumatici, specialmente nelle operazioni di peace-keeping.

Anche a livello di singola Forza armata sono state intraprese una serie di iniziative, anche finalizzate alla previsione dell'impiego di psicologi nei teatri operativi.

E' infine, allo studio la possibilità di prevedere un periodo di recupero psico-fisico per il personale che è stato impiegato in missioni di peace-keeping, da trascorrere presso lo stabilimento balneo-termale militare di Ischia, su base volontaria, previo parere dell'organo sanitario competente, al fine di favorire il pieno e rapido reintegro nell'ambiente lavorativo al termine della missione”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/143

Ordine del giorno

Ciriello

Assemblea

16/02/2011

IV

Valorizzazione delle competenze e delle professionalità della sanità militare nell'ambito di un rapporto organico con il Servizio sanitario nazionale


L'ordine del giorno Ciriello n. 9/3638/143, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di valorizzare le competenze e le professionalità della sanità militare, in un più stretto ed organico rapporto con il Servizio sanitario nazionale.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

Il Ministro della difesa, di concerto con il Ministro della salute, attribuisce grande rilevanza al riordino della sanità militare del quadro del più generale adeguamento ed efficientamento dello strumento militare, attesa l'importanza di tale servizio per la tutela e il benessere del personale delle Forze armate.

Nella consapevolezza che la sanità militare è composta da risorse umane altamente preparate, l'ambizione del progetto di riforma è quella di trasformare il settore in una nicchia di eccellenza del sistema Paese, capace di integrarsi al meglio con il Servizio sanitario nazionale, pur conservando la propria autonomia e specificità.

Per perseguire le finalità descritte, in data 2 novembre 2010, è stato costituito un apposito gruppo di lavoro, collocato funzionalmente alle dipendenze del Capo ufficio generale della sanità militare e dello Stato maggiore della difesa, con l'obiettivo di approntare in tempi brevi un progetto di riordino della sanità militare in senso interforze, per eliminare inutili sovrapposizioni, utilizzare al meglio le risorse nazionali nel settore sanitario e garantire un servizio di massima qualità con notevole risparmio economico.

Nell'atto di nomina del citato gruppo di lavoro uno dei criteri base stabiliti per perseguire l'obiettivo di riordino è “l'individuazione di modalità atte a garantire un'integrazione con il Servizio sanitario nazionale”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/145

Ordine del giorno

Parisi

Arturo

Assemblea

16/02/2011

IV

Iniziative volte ad assicurare un congruo finanziamento del Fondo per le missioni internazionali

L'ordine del giorno ArturoParisi n. 9/3638/145, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare ogni iniziativa utile ad assicurare un finanziamento congruo, con riferimento sia alla quantità di risorse che alla loro copertura, del Fondo per le missioni internazionali di cui all'articolo 1, comma 1240, della legge n. 296 del 27 dicembre 2006.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo ha dato piena attuazione all'impegno, posto con l'Ordine del Giorno in oggetto, di adottare ogni iniziativa idonea ad assicurare un finanziamento congruo del fondo per le missioni internazionali.

Per l'anno 2011, la disponibilità del fondo di cui all'articolo 1, comma 1240, della legge n. 296 del 2006 è stata finanziata per un importo pari a 750 mln di euro dalla legge di stabilità per il 2011 (comma 27 dell'articolo 1 della legge n. 220 del 2010) e per un importo pari a 4,3 mln di euro dal comma 5 dell'articolo 55 del decreto-legge n. 77 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010.

E' così che anche il decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 228, recante la proroga delle missioni internazionali per il primo semestre 2011, attualmente in fase di conversione, ha potuto assicurare la copertura integrale del costo delle missioni internazionali.

L'entità complessiva degli stanziamenti ammonta a 754,3 mln di euro, sostanzialmente in linea con quella del secondo semestre 2010. Dell'intero importo, 692,34 mln di euro sono destinati a coprire le spese per le missioni militari.

Anche per il secondo semestre, così come lo scorso anno, si opererà affinché venga assicurata la copertura di tutti i costi delle missioni che saranno prorogate, in ragione dell'evoluzione della situazione nei teatri operativi, compresi quelli di addestramento e di approntamento di mezzi e materiali pienamente rispondenti alle esigenze di protezione ed efficienza del personale”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/29

Ordine del giorno

Favia

Assemblea

22/02/2011

IV

Iniziative per garantire l'immediata cantierabilità delle commesse pubbliche


L'ordine del giorno Favia ed altri n. 9/3638/29, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative per garantire l'immediata cantierabilità delle commesse pubbliche solo recentemente messe a bando nonché delle altre, acquisite sul mercato internazionale, indicate dal Governo nell'ambito dello svolgimento dell'interpellanza urgente Di Pietro n. 2-00759.

In merito a tale impegno il Ministero della difesa, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il Governo e il Ministro della difesa, ben consapevoli dell'importanza della cantieristica navale nella struttura industriale del nostro Paese e, in questo ambito, del ruolo strategico del gruppo industriale Fincantieri, si sono attivamente impegnati con lo scopo di contribuire a sostenere e rafforzare il comparto della navalmeccanica, come già indicato dal Sottosegretario di Stato per la giustizia On.le Caliendo nel corso dello svolgimento dell'interpellanza urgente n. 2-00759 presso la Camera dei deputati il 17 giugno 2010.

Attualmente Fincantieri è impegnata nella realizzazione per conto della Marina militare delle prime due fregate FREMM (Fregate Europee Multimissione) e del primo sommergibile U212.

Non appena si renderanno disponibili i fondi di cui all'articolo 4, comma 5, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, il Ministero della difesa potrà avviare le procedure contrattuali per la realizzazione degli studi di fattibilità e la definizione del progetto di due nuove piattaforme navali (progetto LHD Landing Helicopter Dock e progetto LSS - Logistic Support Ship).

Con riferimento alle commesse internazionali, si sottolinea che la Difesa pone a disposizione strutture nazionali per la formazione degli equipaggi e l'assicurazione di qualità, per la definizione di contratti di vendita di fregate tipo FREMM e di unità da sbarco per la realizzazione di infrastrutture portuali, e altro, come nel caso della piattaforma navale del tipo Landing Platform Dock (LPD) in corso di acquisizione da parte dell'Algeria.

Per completezza di informazione, si segnala che i due pattugliatori indicati nell'Ordine del Giorno sono unità destinate alla Guardia costiera, quindi la procedura amministrativa è di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al fine di garantire la piena attuazione della normativa comunitaria in materia di monitoraggio del traffico navale e di informazione, nonché allo scopo di assicurare il rispetto delle previsioni comunitarie in materia di controllo e vigilanza sull'attività di pesca attraverso l'accrescimento, sul piano operativo, della capacità dell'attuale dispositivo di vigilanza e controllo a mare”.










Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 28 febbraio 2011)

145

Note di attuazione pervenute

110

Percentuale

di attuazione

76%






Ministero della giustizia


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

0/3291-bis/II/1

Ordine del giorno

Vitali

Commissione

28/02/2011

II

Previsione di un'assunzione straordinaria di vice-commissari della Polizia penitenziaria


L'ordine del giorno Vitali ed altri n. 0/3291-bis/II/1, accolto dal Governo nella seduta della II Commissione (Giustizia) del 30 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a realizzare le condizioni per l'assunzione straordinaria di vice-commissari della Polizia penitenziaria da attingere dalla graduatoria degli idonei dell'ultimo concorso espletato.

In merito a tale impegno il Ministero della giustizia ha trasmesso la seguente nota:

“Si trasmette, in attuazione dell'o.d.g. in oggetto, l'allegata nota pervenuta dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria:

Il numero degli idonei nel concorso per vicecommissari da ultimo svolto riguarda 146 unità. L'organico del relativo ruolo è, al momento, coperto per 557 unità, inclusi i vicecommissari in formazione, su 703 posti in organico.

L'o.d.g. approvato dal Consiglio dei Ministri parrebbe in contrasto con la legge 199/2010, nella parte nella quale il Ministro "è autorizzato all'assunzione di personale nel ruolo degli agenti e degli assistenti del Corpo di polizia penitenziaria”.






Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 28 febbraio 2011)

293

Note di attuazione pervenute

13

Percentuale

di attuazione

4%




Ministero dell'interno


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00354

Mozione

Pezzotta

Assemblea

7/02/2011

I

Iniziative in materia di politiche migratorie e di integrazione, nonché per il contrasto al lavoro irregolare


La mozione Pezzotta ed altri n. 1/00354, accolta dal Governo ed approvata dall'Assemblea nella seduta dell'8 aprile 2010, impegnava l'esecutivo ad assumere una pluralità di iniziative in materia di politiche migratorie e di integrazione, nonché per il contrasto al lavoro irregolare.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Nella Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2010, è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 30 novembre 2010 di "Programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari non stagionali nel territorio dello Stato, per l'anno 2010", che possono essere accolti in Italia per motivi di lavoro non stagionale, in aggiunta alle n. 6.000 unità già ammesse in via di anticipazione con analogo provvedimento in data 1° aprile 2010.

L'emanazione di tale decreto è fondata sull'urgenza di soddisfare le esigenze del mercato del lavoro italiano e di dare riscontro, in via prioritaria, ai bisogni delle famiglie, consentendo gli ingressi per il lavoro domestico e di assistenza e cura della persona.

Il decreto tiene inoltre conto della necessità di favorire i Paesi extracomunitari che collaborano con l'Italia nelle politiche di regolamentazione dei flussi d'ingresso e nelle procedure di riammissione.

In relazione alla promozione delle iniziative finalizzate ad affrontare i temi di cui alla direttiva 2008/115/CE, non recepita dal legislatore nei termini, ma che introduce importanti novità sui rimpatri, con circolare in data 17 dicembre 2010, tenuto conto peraltro degli spazi di manovra offerti dalla normativa nazionale, sono state fornite precise indicazioni agli Uffici periferici dell'Amministrazione evidenziando, in particolare, la necessità di motivare adeguatamente tutti i provvedimenti di rimpatrio proposti per l'adozione alle competenti Prefetture, o adottati direttamente, in relazione, segnatamente, alla posizione dello straniero, oggetto di un'approfondita valutazione, nonché all'effettività del rimpatrio perseguita in conformità a quanto prescritto dalla Direttiva, senza alcun automatismo espulsivo, in modo da assicurare la piena compatibilità dell'azione di rimpatrio ai principi comunitari, senza pregiudicarne l'efficacia.

In tema di impiego illecito di manodopera straniera, sono in via di perfezionamento le procedure per lo scambio telematico delle informazioni relative alla posizione contributiva dei lavoratori stranieri, registrati nelle banche dati dell'I.N.P.S. e dell'I.N.A.I.L., al fine di verificarne compiutamente le situazioni personali.

Il 28 aprile 2010, inoltre, è stato sottoscritto il Protocollo di intesa sulle linee guida per il coordinamento delle attività di contrasto al fenomeno della tratta degli esseri umani, con la Direzione Nazionale Antimafia.

Quanto, invece, alla cooperazione con gli Stati esteri, lo scambio informativo e la conseguente attività investigativa condotta avvalendosi dei canali internazionali (Interpol, Europol, sistema Schengen), con il supporto degli ufficiali di collegamento italiani dislocati nei diversi Paesi, hanno consentito la realizzazione di numerose importanti operazioni coordinate dalle Direzioni Distrettuali Antimafia.

Proprio alla cooperazione internazionale si rivolge, in primo luogo, l'intervento italiano nella lotta alla tratta degli esseri umani e all'immigrazione clandestina, che, grazie alla sottoscrizione di specifici accordi in materia di sicurezza e di riammissione con numerosi Paesi, ha consentito di conseguire considerevoli risultati.

D'altra parte, da qualche tempo, gli accordi internazionali contemplano la tratta di esseri umani tra i reati per il cui contrasto le parti si impegnano a sviluppare un'azione di polizia coordinata che potrà ricevere un impulso significativo dall'avvio delle squadre investigative comuni, per le quali sono all'esame del Parlamento alcuni disegni di legge, e dal recepimento e l'attuazione di importanti strumenti di cooperazione di polizia deliberati in sede comunitaria (Decisione del Consiglio UE 2006/960/JHA, Trattato di Prum e Decisioni del Consiglio UE 2008/615/JHA e 2008/616/JHA ad esso relative).

Particolare rilievo, inoltre, assumono gli sviluppi della cooperazione bilaterale con alcuni Paesi di origine e di transito dell'immigrazione clandestina, come Libia, Romania, Niger, Ghana, Gambia e Senegal, mentre, nell'ambito delle iniziative multilaterali, il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia è stato designato quale punto di contatto nazionale per l'attuazione del Piano di Azione dell'Unione Europea in materia di tratta degli esseri umani, adottato nel dicembre 2005".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1713/110

Ordine del giorno

Naccarato

Assemblea

15/02/2011

I

Acquisizione della cittadinanza italiana in particolare per i minori nati e cresciuti in Italia


L'ordine del giorno Naccarato n. 9/1713/110, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 novembre 2008, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di procedere all'apertura di nuovi percorsi di cittadinanza, in particolare per i minori che nascono e vivono in Italia, e ad agevolare la conclusione dei procedimenti di coloro che già hanno cominciato il loro iter verso la cittadinanza italiana.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“In relazione all'attuazione dell'ordine del giorno in oggetto indicato, si rappresenta. che il tema dell'acquisizione della cittadinanza italiana forma oggetto di numerose proposte di legge, attualmente all'esame del Parlamento, alcune delle quali, confluite peraltro in un testo unificato (A.C. n. 103-A-bis), orientate verso l'individuazione di nuovi percorsi di cittadinanza, soprattutto a favore dei minori nati e cresciuti in Italia”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/336

Ordine del giorno

Compagnon

Assemblea

15/02/2011

I

Proroga di ulteriori dodici mesi per i contratti di lavoro individuali a tempo determinato in scadenza al 31 dicembre 2010


L'ordine del giorno Compagnon ed altri n. 9/3638/336, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a prorogare di ulteriori dodici mesi i contratti di lavoro individuali a tempo determinato in scadenza il 31 dicembre 2010, di cui alla proceduta concorsuale indetta con decreto del Ministero dell'interno dell'11 settembre 2007, stipulati dall'Amministrazione dell'interno il 31 dicembre 2008.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Si fa presente che, in attuazione dell'art. 2, comma 6, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, con il quale è stato autorizzato il rinnovo dei contratti di lavoro dei 650 lavoratori a tempo determinato in scadenza il 31 dicembre 2010, questo Ministero ha rappresentato ai Prefetti degli Uffici territoriali del Governo interessati la necessità di provvedere tempestivamente alla stipula dell'atto di rinnovo dei contratti individuali ed agli adempimenti conseguenti per garantire la continuità operativa degli sportelli unici per l'immigrazione delle Prefetture e degli uffici immigrazione delle Questure”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/345

Ordine del giorno

Pini

Assemblea

16/02/2011

I

Istituzione di un fondo da destinare esclusivamente al completamento del passaggio di alcuni comuni dalla provincia di Pesaro e Urbino e dalla regione Marche alla provincia di Rimini e alla regione Emilia-Romagna


L'ordine del giorno Pinin. 9/3638/345, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica, ad adottare iniziative normative volte ad istituire un fondo da destinare esclusivamente al completamento del passaggio dei comuni di San Leo, Pennabili, Novafeltria, Sant'Agata Feltria, Talamello, Casteldelci e Maiolo dalla provincia di Pesaro e Urbino e dalla regione Marche e loro aggregazione alla provincia di Rimini e alla regione Emilia-Romagna, attingendo dalla dotazione dell'articolo 25 della legge n. 88 del 2009.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

Si rileva, preliminarmente, che la legge n. 117/2009 rappresenta il primo caso compiuto di una legge di variazione territoriale regionale, ai sensi dell'art. 132, secondo comma, della Costituzione, la cui applicazione ha evidenziato la complessità di tale operazione che, mirando a realizzare l'adeguata integrazione dei nuovi territori, impone gradualità e giusti tempi di adattamento.

Ciò posto, si segnala che per quanto riguarda il sostegno finanziario evocato il fondo di che trattasi è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, con una dotazione di 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2009 e le modalità di erogazione e i criteri di ripartizione sono stabiliti con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta del Ministro per i rapporti con le regioni”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/231

Ordine del giorno

Ferrari

Assemblea

22/02/2011

I

Verifica dell'efficienza del servizio prestato dal personale del Ministero dell'interno a seguito dell'introduzione di meccanismi di valutazione


L'ordine del giorno Ferrari n. 9/3638/231, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a verificare l'impatto della normativa introdotta con l'articolo 9, comma 1, del decreto-legge n. 78 del 2010 rispetto alle disposizioni contenute nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, e sull'efficienza del servizio prestato dal personale del Ministero dell'interno ed a riferirne alle competenti Commissioni parlamentari entro un anno dall'approvazione della legge di conversione del citato decreto.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Si fa riferimento all'ordine del giorno in oggetto, accolto nella seduta del 28 luglio 2010, che impegna il Governo a verificare l'impatto della normativa introdotta con l'art. 9, comma 1, della L. n. 122 del 2010, che ha bloccato per il triennio 2011-2013 il trattamento economico dei dipendenti pubblici, sui meccanismi di valutazione del merito e del miglioramento delle performance previsti dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, si rappresenta quanto segue.

In primo luogo, la Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l'Integrità delle amministrazioni pubbliche, reiteratamente interessata al problema della immediata applicazione o meno dell'art. 19 del decreto legislativo n. 150/2009 alla luce della sopravvenuta disciplina di cui al citato art. 9 del decreto legge n. 78 del 2010, ha disposto, con delibera n. 111/2010 del 22 ottobre 2010 che, pur in presenza della sopravvenuta normativa di cui alla manovra economica estiva, le amministrazioni devono, comunque, procedere alla definizione e adozione dei Sistemi di misurazione e valutazione della performance e a darne concreta applicazione nei termini legislativamente previsti.

Pertanto, il Ministero dell'interno, a seguito dell'accordo integrativo del 24 novembre 2010, che ha completato la definizione delle modalità di utilizzo delle risorse aggiuntive del Fondo unico di amministrazione per l'anno 2009, già siglato con le organizzazioni sindacali in data 20 settembre 2010, ha impartito agli uffici centrali e periferici in data 22 novembre 2010 le opportune direttive, in ordine all'utilizzo delle risorse aggiunte del Fondo unico di amministrazione per l'anno 2009, introducendo nuovi criteri di misurazione dei risultati al fine di far conseguire al dipendente l'erogazione del compenso individuale soltanto a seguito della valutazione della prestazione lavorativa.

Si rappresenta, altresì, che in data 21 dicembre 2010 è stato stipulato l'accordo per l'utilizzo delle risorse del Fondo Unico di Amministrazione - anno 2010 e conseguentemente si procederà alla valutazione dell'attività svolta nell'anno 2010 per l'erogazione dei trattamenti accessori.

Infine, sulla base delle direttive impartite dalla CIVIT, questa Amministrazione sta provvedendo a definire gli strumenti di valorizzazione del merito e del miglioramento della performance, ai sensi di legge ed entro i termini previsti dal decreto legislativo n. 150/2009”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/2

Ordine del giorno

Lo Presti

Assemblea

22/02/2011

I

Iniziative in materia di limiti anagrafici per il reclutamento degli atleti nei gruppi sportivi delle Forze armate, Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco


L'ordine del giorno Lo Presti n. 9/1441-quater-C/2, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 gennaio 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative legislative volte ad introdurre limiti anagrafici minimi e massimi per il reclutamento degli atleti dei gruppi sportivi nelle norme di rango primario in cui sono attualmente previsti i requisiti anagrafici per il reclutamento del personale.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

L'articolo 28 della legge n. 183/2010 ha fissato, per particolari discipline sportive indicate dal bando di concorso, i limiti minimo e massimo di età - pari, rispettivamente, a 17 e 35 anni - per il reclutamento degli atleti nei gruppi sportivi delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Si segnala, al riguardo, che le norme per l'assunzione di atleti nei gruppi sportivi della Polizia di Stato sono contenute nel regolamento emanato con decreto del Presidente della Repubblica n. 393/2003; quest'ultimo, nel determinare le relative procedure concorsuali, non definisce i requisiti anagrafici degli atleti, rimandando al bando di concorso e, implicitamente, alle disposizioni legislative disciplinanti l'accesso nella Polizia di Stato.

Ciò premesso, questo Ministero esprime parere favorevole all'adozione di provvedimenti legislativi che introducano la previsione dei nuovi limiti anagrafici nella normativa vigente, di rango primario, che regolamenta l'arruolamento nella Polizia di Stato per le qualifiche corrispondenti a quelle degli atleti all'atto della loro assunzione”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3857-A/3

Ordine del giorno

Giovanelli

Assemblea

28/02/2011

I

Regolarizzazione di 650 lavoratori assunti a tempo determinato dal Ministero dell'interno impegnati presso gli sportelli per l'immigrazione


L'ordine del giorno Giovanelli ed altri n. 9/3857-A/3, accolto dal Governo limitatamente al dispositivo nella seduta dell'Assemblea del 2 dicembre 2010, impegnava l'esecutivo ad inserire nel prossimo provvedimento utile misure volte alla regolarizzazione dei 650 lavoratori assunti a tempo determinato dal Ministero dell'interno per risolvere le problematiche relative all'ufficio immigrazione.

In merito a tale impegno il Ministero dell'interno ha trasmesso la seguente nota:

“Sulla questione, si fa presente che, in attuazione dell'art. 2, comma 6, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225; con il quale è stato autorizzato il rinnovo dei contratti di lavoro dei 650 lavoratori a tempo determinato in scadenza il 31 dicembre 2010, questo Ministero ha rappresentato ai Prefetti degli Uffici territoriali del Governo interessati la necessità di provvedere tempestivamente alla stipula dell'atto di rinnovo dei contratti individuali ed agli adempimenti conseguenti per garantire la continuità operativa degli sportelli unici per l'immigrazione delle Prefetture e degli uffici immigrazione delle Questure”.







Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 28 febbraio 2011)

288

Note di attuazione pervenute

144

Percentuale

di attuazione

50%





Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1634/43

Ordine del giorno

Lolli

Assemblea

28/02/2011

VII

Introduzione dell'educazione motoria nelle scuole primarie


L'ordine del giorno Lolli ed altri n. 9/1634/43, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea dell'8 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di proseguire la sperimentazione dell'introduzione dell'educazione motoria nelle scuole primarie, dando vita a progetti nazionali e sostenendo lo sforzo degli uffici scolastici regionali e provinciali, oltre che degli enti locali, con l'obiettivo di arrivare alla copertura di tutte le scuole primarie italiane.

In merito a tale impegno il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha trasmesso la seguente nota:

“In linea con il processo di diffusione delle tante iniziative sperimentali, già da tempo in atto, relative all'educazione motoria, fisica e sportiva nella scuola primaria e allo scopo di regolamentare e armonizzare l'esistente, nell'anno scolastico 2009-2010 è stato realizzato il progetto pilota denominato "Alfabetizzazione motoria nella scuola primaria", promosso da questo Ministero, dal Presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e dal Sottosegretario con delega allo sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un'apposita Commissione mista M.I.U.R. - C.O.N.I. - P.C.M. ha definito le linee progettuali dell'intervento cui ha fornito il proprio apporto anche il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, a testimonianza della ferma volontà, comune a tutti i partecipanti, di porre particolare attenzione ai soggetti disabili nella prosecuzione di una linea inclusiva alla quale l'educazione motoria può fornire un ulteriore prezioso contributo.

Nella consapevolezza che è dalla scuola primaria che si deve partire per gettare le basi non per la costruzione dei campioni o per la conquista delle medaglie, ma per la realizzazione di un programma di pratica dell'attività sportiva che possa essere utile a tutti e migliorare la condizione e la salute psico-fisica dei ragazzi attraverso un'attività di prevenzione (a cominciare dall'obesità) e di contrasto ai crescenti episodi di disagio giovanile, il Progetto, propedeutico ad una fase di sperimentazione triennale, ha avuto l'obiettivo di strutturare per la prima volta in Italia l'educazione motoria sulla base di precise linee guida scientifiche e di portare, in prospettiva, a definire il modello di riferimento per l'attività da proporre gradualmente in tutte le scuole primarie.

L'esperienza attuata nell'anno scolastico 2009-2010, nel periodo 15 febbraio - 31 maggio 2010, ha coinvolto 31 province, 100 docenti supervisori con funzioni di formatore, 986 esperti , 700 istituti scolastici con oltre 1.100 plessi, 9.000 classi, per un totale di 246.000 ore complessive di attività.

I risultati emersi dal monitoraggio effettuato sulle attività svolte hanno evidenziato un positivo riscontro dell'esperienza da parte degli studenti, dei genitori, dei docenti e dei dirigenti scolastici nonché da parte degli enti locali e delle rispettive comunità territoriali.

L'11 novembre 2010 il MIUR ed il CONI hanno stipulato il nuovo Protocollo d'intesa per il rilancio dell'attività motoria e sportiva nelle scuole di ogni ordine e grado, individuando le aree di futura collaborazione. Tra queste assume particolare rilievo la prosecuzione e l'ampliamento del progetto "Alfabetizzazione Motoria nella scuola primaria".

L'intesa avrà validità triennale, fino all'anno scolastico 2012/2013. I risultati saranno monitorati da una commissione mista Miur-CONI. Ciò garantirà lo sviluppo di azioni per le quali i rappresentanti del mondo scolastico e sportivo metteranno in campo le rispettive forze tecniche, strategiche, organizzative e le migliori competenze.

Con circolare ministeriale del 15 dicembre 2010 il MIUR ha fornito le istruzioni operative, specificando tempi, procedure, modalità organizzative per la prosecuzione e l'ampliamento del Progetto.

Quanto alle caratteristiche generali si rappresenta, in sintesi, che per l'anno scolastico 2010-2011 l'iniziativa troverà la sua attuazione nel periodo 1° febbraio/31 maggio 2011 e sarà realizzata in tutte le Regioni e Province con lo svolgimento di due ore settimanali di attività in ciascuna delle classi coinvolte per un totale massimo di trenta ore e dovrà basarsi sull'uniformità dell'impostazione scientifica in tutto il territorio nazionale e svolgersi sotto la diretta responsabilità educativa dei docenti della scuola primaria, cui viene affiancato un esperto di scienze motorie. Gli obiettivi di apprendimento perseguiti sono saldamente radicati in quelli prescritti dalle Indicazioni nazionali per la scuola primaria.

Il Progetto dovrà essere anticipato da una fase di formazione specifica rivolta agli esperti ed ai supervisori che saranno coinvolti nell'estensione del progetto ed a coloro che eventualmente subentreranno in sostituzione dei docenti utilizzati nel progetto pilota nell'anno scolastico 2009/2010.

Il Progetto è finanziato con risorse messe a disposizione dal M.I.U.R. e dal C.O.N.I. nonché con ogni altra eventuale risorsa proveniente dagli enti territoriali; all'estensione delle esperienze di alfabetizzazione motoria per l'anno scolastico 2010-2011 il MIUR ha destinato la somma di due milioni e mezzo di euro”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/110

Ordine del giorno

De Pasquale

Assemblea

28/02/2011

VII

Iniziative volte a garantire alla popolazione adulta, anche immigrata, un maggiore livello di istruzione


L'ordine del giorno De Pasquale ed altri n. 9/3778-A/110, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative volte a garantire alla popolazione adulta, anche immigrata, un maggiore livello di istruzione, al fine di rispondere ai nuovi fabbisogni di istruzione indotti dalle rapide trasformazioni in atto della struttura demografica della popolazione.

In merito a tale impegno il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha trasmesso la seguente nota:

“Relativamente alle considerazioni espresse nelle premesse dell'atto si rappresenta che la riorganizzazione dei Centri territoriali permanenti e dei corsi serali, di cui allo schema di regolamento per il riordino dei centri di istruzione per gli adulti, è stata finalizzata ad ottimizzare le azioni e le risorse disponibili ad assicurare una maggiore qualità del servizio in modo da innalzare i livelli di istruzione della popolazione adulta, potenziarne le competenze chiave, favorire l'inclusione sociale, anche degli immigrati, e contribuire al recupero della dispersione scolastica dei giovani a partire dai 16 anni che non hanno assolto all'obbligo istruzione. In particolare, a seguito delle attività di monitoraggio e delle indagini valutative, il sistema di istruzione degli adulti ha evidenziato alcune criticità che non lo rendevano più adeguato alle nuove necessità formative. Tra le criticità sono da segnalare: l'eccessiva rigidità degli ordinamenti e dell'organizzazione dei percorsi, troppo simili a quelli dei corsi "diurni"; l'incapacità di "catturare" l'utenza debole; la mancanza di autonomia amministrativa, didattica e organizzativa delle strutture dedicate all'istruzione degli adulti; l'assenza di un sistema integrato di formazione a distanza capace di coinvolgere anche chi è lontano o desidera praticare forme più o meno estese di autoformazione assistita; la carenza di un chiaro e organico sistema di crediti e certificazioni in grado di valorizzare anche le esperienze lavorative. La riorganizzazione dei CTP e dei corsi serali, delineata nel sucitato schema di regolamento, ha inteso offrire una risposta articolata alle predette criticità, in modo da rendere più sostenibile e compatibile l'offerta di istruzione degli adulti.

Si richiamano sinteticamente gli elementi chiave che caratterizzano il riordino:

- Innalzare i livelli d'istruzione dell'utenza debole: sono prioritari i percorsi destinati agli adulti per conseguire titoli di studio, ivi compresa la certificazione riguardante l'acquisizione dei saperi e delle competenze relative all'obbligo di istruzione. In questo contesto sono considerati anche i corsi finalizzati alla conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri.

- Rafforzare l'identità dell'offerta formativa: i centri provinciali per l'istruzione degli adulti costituiscono una tipologia di istituzione scolastica autonoma, dotata di un proprio organico e di uno specifico assetto organizzativo e didattico, articolata in reti territoriali di servizio, di norma su base provinciale e dimensionata secondo i parametri previsti per gli istituti secondari superiori di cui alla normativa vigente.

- Valorizzare i saperi e le competenze già possedute dagli adulti per rendere sostenibile l'offerta formativa: i Centri, in coerenza con gli effettivi bisogni formativi degli adulti, assicurano "percorsi più brevi ed essenziali rispetto a quelli ordinari", organizzati in livelli (I e II livello) ed articolati rispettivamente in 2 e 3 periodi didattici. I percorsi di II livello sono realizzati in accordo con le istituzioni scolastiche sedi dei percorsi di istruzione secondaria. A questo scopo, nel monte ore complessivo di ciascun percorso sono previste - in misura non superiore al 10% - attività di accoglienza ed orientamento finalizzate al riconoscimento dei crediti ed alla conseguente personalizzazione del percorso nel "Patto formativo individuale"; è prevista, altresì, la fruizione a distanza di una parte del percorso, previsto per ciascun livello, per non più del 20% del corrispondente monte ore complessivo del percorso.

- Rendere l'offerta di servizio dei centri più vicina alle persone attraverso le reti territoriali: un numero contenuto di Centri, con punti di erogazione del servizio molto articolati potrà consentire di raggiungere un maggior numero di adulti con costi più contenuti.

- Garantire la più ampia spendibilità dei titoli e delle certificazioni: i percorsi di I e II livello fanno riferimento a risultati di apprendimento declinati in competenze, abilità e conoscenze, anche in relazione alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio 23 aprile 2008 su "Quadro europeo dei titoli e delle qualifiche" (EQF) al fine di facilitare i passaggi tra i sistemi di istruzione, formazione e lavoro e favorire la mobilità delle persone sul territorio dell'Unione europea.

Premesso quanto sopra, relativamente allo specifico impegno contenuto nel presente atto circa l'adozione di "ulteriori iniziative volte a garantire alla popolazione adulta, anche immigrata, un maggior livello di istruzione al fine di rispondere ai nuovi fabbisogni di istruzione indotti dalle rapide trasformazioni in atto della struttura demografica della popolazione", si fa presente che nell'anno 2010 questo Ministero ha promosso e realizzato le seguenti iniziative:

1) PROGETTI

a) “Progettazione di attività per il potenziamento e lo sviluppo dell'apprendimento in età adulta”.

Il progetto, realizzato in collaborazione con l'INVALSI, ha consentito l'elaborazione di un kit di quattro Quaderni destinato a sostenere la fase transitoria e di passaggio al nuovo sistema di istruzione degli adulti. I Quaderni, caratterizzati da operatività e flessibilità, contengono, tra l'altro, una raccolta della normativa di interesse riferita agli ambiti europeo, italiano e regionale ed esempi di buone pratiche. Il progetto prevede, altresì, la diffusione e l'implementazione dei Quaderni in appositi seminari nazionali e territoriali.

b) “Monitoraggio Nazionale IdA”

Il progetto, realizzato in collaborazione con 1'ANSAS, ha consentito lo sviluppo ed il potenziamento dell'ambiente on-line dedicato al Monitoraggio Nazionale IdA; ciò ha permesso un'acquisizione ed un'elaborazione dei dati più approfondite ed aggiornate, permettendo una definizione più puntuale delle misure di sistema da predisporre a sostegno della riorganizzazione.

c) “In Italia: l'Italia e l'Italiano per stranieri”

Il progetto, realizzato nell'ambito della convenzione MIUR/RAI, è finalizzato alla produzione e messa in onda della terza serie della trasmissione "In Italia: l'Italia e l'Italiano per stranieri": un progetto pilota per l'istruzione degli immigrati nel nostro Paese (60 puntate, 40 città, 20 nuove storie, 2400 minuti di programmazione, 3 serie televisive e un sito web:). L'Italiano come idioma per una nuova cittadinanza attiva e non più lingua dell'emergenza: questo l'obiettivo di un'offerta formativa per un futuro cantiere di cittadinanze, un pacchetto di prodotti modulari e sperimentali finalizzato all'acquisizione di competenze di base dell'italiano parlato e scritto, destinato ad adulti e giovani adulti.

d) “L.A.R.A”

Il progetto europeo "I come Innovazione, Invenzione e Inclusione - Competenze chiave e creatività: l'apprendimento permanente per il 21° secolo" (Call for proposals 23/08 "Raising awareness of lifelomg learning strategies - education & Training 2010), finalizzato a sostenere le strategie nazionali in materia di potenziamento e sviluppo di Lifelong Learning, ha consentito di approfondire tre aspetti strategici per lo sviluppo del Lifelong Learning (famiglia/scuola/territorio; cittadinanza attiva; Peer Learning). Il progetto ha coinvolto docenti, dirigenti di CTP e di Corsi Serali, professori universitari, rappresentanti dei genitori e delle associazioni territoriali e responsabili di settore.

B) INCONTRI NAZIONALI DI APPROFONDIMENTO

Gli incontri nazionali di approfondimento, finalizzati a sostenere la riorganizzazione del settore dell'istruzione degli adulti, hanno visto la partecipazione di numerosi dirigenti tecnici, dirigenti scolastici, docenti di CTP e corsi serali, nonché di docenti universitari e rappresentanti dell'ANSAS, dell'INVALSI e dell'ISFOL. Durante i seminari sono state avanzate riflessioni sulle modalità per il passaggio al nuovo ordinamento ed elaborate proposte a sostegno della riorganizzazione.

C) ATTIVITA' DI ANALISI E STUDIO

a) In collaborazione con l'INVALSI, è stata condotta un'indagine finalizzata a formulare proposte in merito ai criteri per la definizione della specifica prova scritta nazionale da sottoporre agli adulti. Gli esiti di tale indagine hanno consentito di formulare orientamenti per l'eventuale personalizzazione della prova scritta a carattere nazionale.

b) Sono state realizzate indagini conoscitive volte all'acquisizione di informazioni sulla popolazione adulta e finalizzate a garantire la realizzazione di interventi mirati, rispondenti alle esigenze del territorio e coerenti con gli obiettivi dei programmi e le priorità nazionali e comunitarie indicate per l'istruzione e la formazione permanente. In particolare, è stato messo a punto un set di strumenti e metodologie per la rilevazione dei requisiti in ingresso degli adulti che frequentano i CTP. E' stata, altresì, elaborata una raccolta di dati relativi alla situazione territoriale dell'istruzione degli adulti nelle quattro Regioni dell'Obiettivo convergenza, specificamente Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

D) COLLABORAZIONI INTERMINISTERIALI

a) Sono state promosse collaborazioni con il Ministero dell'Interno per definire:

- le modalità operative di applicazione delle norme contenute nel decreto del Ministro dell'interno del 4 giugno 2010 (Modalità di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana, previsto dall'articolo 9 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, introdotto dall'articolo 1, comma 22, lettera i) della legge n. 94/2009; a tal proposito, è stato sottoscritto 1'11 novembre 2010 un Accordo Quadro tra le Amministrazioni interessate (Ministero dell'Interno e MIUR) per definire le modalità di svolgimento del test presso le istituzioni scolastiche sedi dei CTP.

- i contenuti e le modalità di realizzazione del progetto "Cantieri d'Italia", realizzato in collaborazione con la RAI; il progetto è finalizzato a favorire l'apprendimento della lingua italiana (livello A2) da parte degli adulti stranieri; dal 3 febbraio 2011 "Cantieri d'Italia" sarà in onda su RAIDUE nella versione breve, dal 4 su RAISCUOLA nella versione integrale e dal 24 febbraio, in replica, su RAI UNO. E' previsto, altresì, l'attivazione di un sito dedicato. Il sito web sarà online a partire dal 5 febbraio (www.cantieriditalia.rai.it) e sarà puntualmente aggiornato nelle 24 ore successive alla messa in onda di ciascuna puntata nella versione integrale di RAISCUOLA.

b) Sono state promosse, altresì, collaborazioni anche con il Ministero del lavoro per definire:

- lo schema di Regolamento recante la disciplina dell'Accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato, a norma dell'art. 4 bis, comma 2, del D.L.vo 25 luglio 21998, n. 286

- lo schema di decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, da adottare di concerto con questo Ministero, di modifica del Decreto 22 marzo 2006 relativo allo svolgimento dei programmi di istruzione e formazione da effettuarsi nei Paesi di origine dei cittadini extracomunitari.

E) COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI

Sono stati promossi incontri ed attività in campo europeo ed internazionale per sostenere e implementare i processi di convergenza delle politiche educative e formative nazionali anche in materia di istruzione degli adulti in coerenza con gli obiettivi strategici per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione ("ET 2020") fissati per il 2020 dalla nuova strategia dell'Unione Europea (C119/2 del 28/05/2009), con particolare riguardo all'acquisizione delle competenze chiave e all'innalzamento dei livelli di competenza espressi dalla popolazione adulta.

In particolare è stata assicurata la partecipazione ad iniziative nazionali e comunitarie riguardanti: EQF (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008); EQARF,(Proposta di raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio sull'istituzione di un quadro europeo di riferimento per l'assicurazione della qualità dell'istruzione e della formazione professionali); ECVET (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio sull'istituzione del sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale)”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1713/174

Ordine del giorno

De Pasquale

Assemblea

28/02/2011

VII









Reperimento di adeguate risorse a sostegno delle scuole paritarie ed il conseguimento di una piena equiparazione con le scuole statali

9/1714/12

Ordine del giorno

Garagnani

9/1714/1

Ordine del giorno

Toccafondi

9/1714-B/7

Ordine del giorno

Vignali

9/1714-B/1

Ordine del giorno

Toccafondi

9/1714-B/4

Ordine del giorno

Aprea

9/1714-B/5

Ordine del giorno

Bitonci

9/2561-A/28

Ordine del giorno

Farina Renato


Gli ordini del giorno De Pasquale n. 9/1713/174, Garagnani ed altri n. 9/1714/12, Toccafondi ed altri n. 9/1714/1, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 13 novembre 2008, Toccafondi n. 9/1714-B/1, Bitonci ed altri n. 9/1714-B/5 e Vignali ed altri n. 9/1714-B/7, in parte accolti ed in parte accolti come raccomandazione dal Governo nellaseduta dell'Assemblea del 19 dicembre 2008, Aprea ed altri n. 9/1714-B/4, accolto dal Governo nella medesima seduta dell'Assemblea, Renato Farina ed altri n. 9/2561-A/28, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 27 luglio 2009, impegnavano l'esecutivo a reintegrare, compatibilmente con l'attuale situazione della finanza pubblica, il fondo in bilancio previsionale 2010 "istituzioni scolastiche non statali" fino al raggiungimento della quota prevista per il 2008 e a garantire almeno lo stesso livello di finanziamento per i successivi anni; ad adottare le opportune iniziative affinché nell'arco della legislatura sia reso possibile il totale raggiungimento della parità scolastica.

In merito a tale impegno il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha trasmesso la seguente nota:

Quanto rappresentato nell'ordine del giorno consegue ai provvedimenti adottati, nel contesto della manovra finanziaria per il 2009, con il decreto legge 25 giugno 2008, n.112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.133, che avendo stabilito in via generale il principio del contenimento delle spese per tutte le pubbliche amministrazioni, ha determinato, tra l'altro, una riduzione degli stanziamenti previsti per i contributi destinati alle scuole paritarie.

Per far fronte alle riduzioni di spesa pubblica operate nel 2008, la legge finanziaria, per l'anno 2009, n. 203 del 22 dicembre 2008, ha previsto per l'erogazione dei contributi alle scuole paritarie uno stanziamento aggiuntivo di 120 milioni di euro.

Detta somma, in attuazione di quanto disposto dall'articolo 2, comma 47, della citata legge n. 203 del 2008, è stata ripartita tra le Regioni con decreto di questo Ministero, di concerto con i Ministeri per i rapporti con le Regioni e dell'economia e delle finanze, del 28 maggio 2009.

Successivamente la legge finanziaria per il 2010 ha previsto un'autorizzazione di spesa pari a 130 milioni di euro di risorse a sostegno delle scuole paritarie, che si aggiunge alle risorse finanziarie già previste nel bilancio 2010.

Alla ripartizione di tale somma tra le diverse regioni si è provveduto con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro per i rapporti con le regioni e il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, del 19 novembre 2010.

Da ultimo la legge 13 dicembre 2010, n. 220 (legge di stabilità 2011) ha previsto uno stanziamento aggiuntivo per il programma di interventi in favore delle scuole non statali, pari a 245 milioni di euro".






Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 28 febbraio 2011)

544

Note di attuazione pervenute

29

Percentuale

di attuazione

5%



Ministero del lavoro e delle politiche sociali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3594/2

Ordine del giorno

Borghesi

Assemblea

7/02/2011

XI

Attivazione di un tavolo negoziale con le regioni e le parti sociali per definire un accordo sugli ammortizzatori sociali in deroga anche per l'anno 2011


L'ordine del giorno Borghesi ed altri n. 9/3594/2, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 20 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di attivare un tavolo negoziale con le regioni e le parti sociali per definire un nuovo accordo sugli ammortizzatori in deroga anche per l'anno 2011.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

La legge 13 dicembre 2010, n. 220 (legge di stabilità 2011) ha rifinanziato gli ammortizzatori sociali in deroga alla normativa vigente in materia (articolo 1, comma 30).

Nel dettaglio, come per l'anno 2010, la normativa prevede che, sulla base di appositi accordi governativi, questo Ministero possa disporre, per periodi non superiori a 12 mesi anche senza soluzione di continuità, la concessione in deroga di trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, di mobilità e di disoccupazione speciale, anche con riferimento a settori produttivi e ad aree regionali.

Infatti, analogamente a quanto previsto per il 2010 rispetto ai trattamenti concessi per il 2009, anche per il 2011, viene disposta la possibilità di prorogare i trattamenti di deroga concessi dalla legge finanziaria per il 2010 (articolo 2, comma 138, legge n.191/2009). Le proroghe sono riconosciute, anche senza soluzione di continuità, sulla base di specifici accordi governativi e per periodi non superiori a dodici mesi.

Ugualmente vengono confermate le riduzioni dei trattamenti relativi alle proroghe, per cui il loro ammontare è ridotto del 10% nel caso di prima proroga, del 30% nel caso di seconda proroga e del 40% nel caso di proroghe successive.

Inoltre, i trattamenti di sostegno del reddito, nel caso di proroghe successive alla seconda, possono essere erogati esclusivamente nel caso di frequenza da parte dei lavoratori coinvolti in specifici programmi di reimpiego, anche miranti alla riqualificazione professionale, organizzati dalla Regione".

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/190

Ordine del giorno

Argentin

Assemblea

7/02/2011

XI

Problema degli anziani non autosufficienti


L'ordine del giorno Argentin n. 9/3638/190, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 29 luglio 2010, impegnava l'esecutivo: a considerare tra le sue priorità il problema della non autosufficienza delle persone anziane, sia escludendo dai tagli ai trasferimenti delle regioni le risorse destinate alla non autosufficienza, sia individuando le risorse necessarie per l'anno 2011; ad adottare ulteriori iniziative normative volte a riorganizzare l'intera materia definendo anche i livelli essenziali d'assistenza delle prestazioni sociali (leps) e inserendovi le prestazioni per la non autosufficienza, affinché possano aversi prestazioni uniformi su tutto il territorio nazionale.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“In data 4 ottobre 2010 è stato perfezionato l'iter relativo all'apposizione della firma dei ministeri competenti del decreto interministeriale per il riparto delle risorse, pari ad euro 400 milioni, assegnate al Fondo per le non autosufficienze per l'anno 2010.

Il predetto decreto, registrato alla Corte dei Conti il 2 novembre 2010 attribuisce risorse alle Regioni destinandole espressamente alla realizzazione di prestazioni, interventi e servizi assistenziali in favore di persone non autosufficienti e l'attivazione e il rafforzamento del supporto alla persona non autosufficiente e alla sua famiglia.

In particolare, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del citato decreto interministeriale è stato pubblicato in data 2 novembre 2010 l'avviso pubblico contenente le linee guida per la presentazione, da parte delle Regioni e province Autonome, di progetti riguardanti iniziative sperimentali in favore delle persone non autosufficienti volti anche ad avviare percorsi di deistituzionalizzazione e interventi per il cosiddetto "dopo di noi", ad innovare e rafforzare l'intervento con riferimento a particolari patologie neuro-degenerative e a rafforzare il supporto alle famiglie delle persone in stato vegetativo.

Si fa presente, infine, che ad oggi non è stata prevista l'allocazione di nuove risorse per il Fondo per le non autosufficienze per l'anno 2011".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3725/30

Ordine del giorno

Tidei

Assemblea

7/02/2011

XI

Salvaguardia dei livelli occupazionali dell'ex Gruppo Tirrenia


L'ordine del giorno Tidei n. 9/3725/30, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 30 settembre 2010, impegnava l'esecutivo a tenere fede agli impegni assunti in merito alla salvaguardia dell'occupazione per i dipendenti delle compagnie dell'ex gruppo Tirrenia, adottando tutte le misure necessarie a garantire che il processo di privatizzazione non produca nefaste conseguenze sui livelli occupazionali e contrattuali dei lavoratori.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“A seguito di formale convocazione le Parti sociali si sono incontrate, presso lo scrivente Ministero, in data 15.11.2010, per l'esperimento della procedura di esame congiunto, finalizzata all'accesso allo strumento della Cassa integrazione guadagni straordinaria.

In esito al confronto, constatata l'insussistenza delle condizioni, a quel momento, per addivenire ad una soluzione condivisa della vertenza, questo Ministero ha disposto, nell'ambito del termine legale di esperimento della procedura di consultazione, il rinvio della riunione, presso la stessa sede ministeriale, alla data ultima del 23.11.2010. Tale incontro si è concluso con la sottoscrizione di un verbale di mancato accordo tra le Parti, con cui si è esperita negativamente la procedura di esame congiunto di cui all'articolo 2 d.P.R. 218/2000.

In data 5 gennaio 2011 si è tenuto un altro incontro indetto su istanza di Federlinea, che ha richiesto l'apertura di un nuovo tavolo ministeriale, in esito al quale, tuttavia, dopo ampia ed approfondita discussione, questo Ministero, preso atto delle posizioni delle Parti, ha riscontrato l'insussistenza di margini per addivenire ad un accordo.

Il prossimo 25 gennaio è stata convocata un'altra riunione su istanza di Federlinea, che ha comunicato il raggiungimento in sede aziendale di un accordo, che le Parti si sono impegnate a sottoscrivere in sede ministeriale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-A/5

Ordine del giorno

Favia

Assemblea

7/02/2011

XI

Riconoscimento del lavoro di autotrasportatore come usurante


L'ordine del giorno Favia n. 9/1441-quater-A/5, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo: a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative affinché l'attività di autotrasportatore sia riconosciuta come lavoro usurante e ad adeguare la durata dell'orario di lavoro dei camionisti alla normativa europea; ad intensificare i controlli presso le imprese di autotrasporto per evitare che si verifichino abusi.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“In via preliminare si evidenzia che la disciplina nazionale in materia di orario di lavoro appare già conforme alla normativa europea diretta all'armonizzazione delle disposizioni nel settore dei trasporti, e che anche l'attività di vigilanza svolta presso le imprese consegue il numero di controlli rispondente alle percentuali richieste dalla stessa normativa europea.

In particolare, l'attività di vigilanza nel settore dell'autotrasporto è svolta dalle direzioni provinciali del lavoro presso i locali delle imprese di autotrasporto nel rispetto del numero minimo di controlli programmati ai sensi della normativa comunitaria e, in particolare, in conformità ai regolamenti n. 561/2006 e n. 3821/85 e alla direttiva CEE n. 2006/22/CE, recepita con il d.lgs. n. 144 del 4 agosto 2008. Sulla base dei dati comunicati dalle DPL viene redatta una relazione annuale trasmessa agli uffici competenti per il monitoraggio richiesto dall'UE.

Con riferimento al numero totale dei controlli da effettuare, si precisa che almeno il 30% del totale dei giorni lavorativi controllati è verificato su strada, mentre almeno il 50% nei locali delle imprese.

A tal proposito si evidenzia che nel settore dell'autotrasporto i controlli su strada vengono effettuati dalla Polizia stradale, mentre quelli nei locali delle imprese, sono effettuati dal personale ispettivo di questo Ministero.

Si evidenzia, poi, che in considerazione dell'esigenza di incrementare gli accertamenti e di realizzare un'efficace sinergia tra le diverse Amministrazioni deputate ad effettuare controlli in tale settore, nell'ultimo quadrimestre del 2009 e nel primo del 2010 questo Ministero congiuntamente ai Ministeri dell'interno e dei trasporti, ha posto in essere un progetto sperimentale di vigilanza su strada, con gruppi di intervento misti, realizzando altresì un graduale aumento del numero dei controlli.

Si rappresenta, inoltre, che l'organizzazione dell'orario di lavoro nel settore dell'autotrasporto è regolato dal d.lgs. 234/2007, di attuazione della direttiva 2002/15/CE, le cui disposizioni si applicano al trasporto su strada di merci, effettuato da veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate, e di passeggeri, effettuato da veicoli atti a trasportare più di nove persone compreso il conducente.

Il citato decreto è volto a disciplinare l'attività dei lavoratori mobili che, ai sensi dell'articolo 3 lett. d) del d.lgs. 347/07, sono gli autisti di imprese di trasporto di persone e di merci sia "in conto terzi" che "in conto proprio", alle dipendenze di imprese stabilite in uno Stato membro dell'Unione Europea.

In particolare, per quanto attiene la disciplina dell'orario di lavoro, l'articolo 4 del d.lgs. 234/2007 stabilisce che la durata media della settimana lavorativa non può superare le 48 ore e che la durata massima può essere estesa a sessanta ore se, in un periodo di 4 mesi, la media non supera il limite di 48 ore settimanali.

Tale limite può essere derogato ai sensi dell'articolo 4, comma 2, qualora le disposizioni del contratto collettivo del settore dell'autotrasporto - in situazioni del tutto eccezionali connesse a ragioni tecniche ed esigenze dell'organizzazione dei lavori e comunque nel rispetto della protezione della sicurezza e della salute dei lavoratori - consentano di determinare una diversa durata massima e media, purché il periodo di tempo su cui calcolare la settimana lavorativa non si estenda oltre i sei mesi.

Le parti sociali del settore dei trasporti, al fine di armonizzare le clausole della contrattazione collettiva alle nuove disposizioni del d.lgs. 234/2007 hanno regolato, con accordo stipulato il 03/04/2008, gli aspetti relativi all'organizzazione dell'orario di lavoro per il personale viaggiante (art. 11) e per il personale viaggiante impiegato in mansioni discontinue (art. 11 bis).

Si segnala che lo scrivente Ministero ha provveduto a convocare le associazioni sindacali interessate per un esame congiunto sullo stato di applicazione della normativa, in conformità a quanto previsto dall'articolo 10 del d.lgs n. 234 del 19/11/2007 il quale stabilisce che entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto "il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, unitamente al Ministero dei trasporti, convoca le organizzazioni dei datori di lavoro e le organizzazioni maggiormente rappresentative al fine di verificare lo stato di attuazione del decreto nella contrattazione collettiva a livello nazionale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/4

Ordine del giorno

Frassinetti

Assemblea

7/02/2011

XI

Valorizzazione del contratto di apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione


L'ordine del giorno Frassinetti n. 9/1441-quater-C/4, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 gennaio 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative per favorire un utilizzo sempre più virtuoso e diffuso del contratto di apprendistato per l'esercizio del diritto-dovere di istruzione e formazione, promuovendo un efficace interscambio tra istituti scolastici, mondo del lavoro e sistema delle imprese, assicurando al contempo un'attenta attività di monitoraggio e contrasto dei fenomeni connessi all'uso improprio o illecito del contratto di apprendistato.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, si elencano, sinteticamente, le seguenti iniziative connesse alla valorizzazione del contratto di apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione di cui all'art. 48 del d.lgs n.276/03:

Detta previsione è stata recentemente prorogata per l'annualità 2011 dall'art. 1, comma 35, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato(legge di stabilità 2011)".

Lo scrivente Ministero ha provveduto con Decreto della Direzione generale per le politiche per l'orientamento e la formazione n. 376 del 30 novembre 2010 alla ripartizione e al trasferimento alle Regioni delle risorse relative all'annualità 2010.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/5

Ordine del giorno

Mattesini

Assemblea

7/02/2011

XI

Riconoscimento dell'esclusione dal periodo massimo di computo di malattia indennizzabile per i lavoratori sottoposti a trattamento di dialisi


L'ordine del giorno Mattesini ed altri n. 9/1441-quater-A/5, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 gennaio 2010, impegnava l'esecutivo, nell'ambito della delega per il riordino dei permessi e dei congedi (contenuta nell'articolo 23 della legge n. 183 del 2010) a riconoscere anche ai lavoratori in trattamento dialitico, così come ad altri lavoratori in situazioni di analoga gravità, l'esclusione dal limite del periodo massimo di computo di malattia indennizzabile pari a 180 giorni di calendario all'interno dell'anno solare.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Riguardo al periodo di comporto, è bene evidenziare che i singoli contratti collettivi spesso ne stabiliscono già un ampliamento per i casi di patologie gravi che richiedono terapie salvavita, quali, appunto, l'emodialisi o la chemioterapia. A tali fini, si intende per terapia salvavita un ciclo terapeutico determinato nel tempo, sotto il controllo e la direzione del medico specialista, di assunzione di farmaci o di sottoposizione ad altre cure definite "salvavita".

Peraltro, il decreto legislativo n. 509/88 ha previsto - sulla scia dell'art. 26 della legge n. 118/1971 - un congedo straordinario di trenta giorni, a carico del datore di lavoro, per cure connesse alle infermità ivi previste. La disciplina del suddetto congedo è attualmente allo studio da parte di questo Ministero e del Dipartimento della Funzione Pubblica in relazione alla delega sul riordino dei permessi e dei congedi contenuta nell'art. 23 della legge n. 183/2010 (collegato lavoro).

In attesa dell'entrata in vigore della novella legislativa, non è superfluo evidenziare che, rispetto all'originaria formulazione dell'articolo 26 citato, che subordinava il diritto al congedo ad una riduzione della capacità lavorativa inferiore a due terzi, l'articolo 10 del d.lgs. 23 novembre 1988, n. 509 - ad oggi in vigore - ha abbassato ad una soglia minima del 51% la percentuale di invalidità necessaria per l'accesso al beneficio in questione, ampliandone quindi i destinatari. Il diritto è altresì subordinato alla condizione che sia stata rilasciata una preventiva autorizzazione da parte del medico della struttura sanitaria pubblica e che le cure siano connesse all'infermità riconosciuta come invalidante.

Il suddetto congedo - della durata di trenta giorni - non è computato nel periodo di comporto e può legittimamente essere utilizzato dal lavoratore sottoposto a trattamento di dialisi.

Questo Ministero, con circolare n. 40/2005, nonché con la risposta ad interpello n. 6893 del 5 dicembre 2006, ha ribadito il diritto del lavoratore malato, ricorrendo i requisiti di cui sopra, a non computare nel periodo di comporto il periodo di congedo straordinario per cure di cui al predetto decreto 509/88, in quanto esso rappresenta una diversa e ulteriore situazione di tutela dello stato morboso, che si aggiunge a quella normale garantita dal periodo di comporto.

Si rammenta, inoltre, che nei contratti collettivi è prevista anche la facoltà di contemplare, in capo al lavoratore, il diritto a richiedere al datore di lavoro il godimento di un ulteriore periodo di aspettativa non retribuita, utilizzabile anche in caso di malattia di durata superiore al periodo di comporto e computato successivamente a quest'ultimo, al fine di limitare il rischio di un licenziamento per superamento del periodo di comporto. Durante l'aspettativa non retribuita il rapporto di lavoro si considererà sospeso e potrà dunque essere riattivato normalmente al termine del periodo".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/6

Ordine del giorno

Di Biagio

Assemblea

7/02/2011

XI

Quantificazione di un equo risarcimento a favore dei lavoratori in caso di uso fraudolento di contratti a termine o di licenziamento non adeguatamente motivato


L'ordine del giorno Di Biagio ed altri n. 9/1441-quater-C/6, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 gennaio 2010, premesso che il provvedimento nel corso del cui esame è stato presentato l'atto di indirizzo in titolo (divenuto legge n. 183 del 2010) reca disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo determinato e di gestione delle controversie di lavoro e che l'articolo 34, comma 5, mira a definire una disciplina differenziata per fattispecie contrattuali in realtà uguali, introducendo un'evidente disparità tra lavoratori e limitando le prerogative dei lavoratori precari in sede giurisdizionale, impegnava l'esecutivo a valutare gli effetti applicativi della norma citata, al fine di intervenire sulla materia e definire un'adeguata cornice normativa orientata a riconoscere al giudice investito la facoltà discrezionale di quantificare un equo risarcimento a favore dei lavoratori in caso di utilizzo fraudolento dei contratti a termine o di licenziamento non adeguatamente motivato da parte dei datori di lavoro.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 32, comma 5, della legge n. 183/2010 ha introdotto modifiche al contratto a termine nel senso che, "nei casi di conversione del contratto a tempo determinato, il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del lavoratore stabilendo un'indennità onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo ai criteri indicati nell'art. 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604."

Tale norma non sembrerebbe - contrariamente a quanto denunciato dall'On.le Di Biagio - definire una disciplina differenziata per fattispecie contrattuali in realtà uguali, introducendo un'evidente disparità fra lavoratori e limitando le prerogative dei lavoratori precari in sede giurisdizionale.

Le norme del Decreto legislativo n. 368 del 2001 recante la disciplina, del contratto a termine, ed in particolare l'articolo 5, che prevede la trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato nel caso di violazione dei principi ivi contenuti, non hanno subito alcuna deroga o modifica dalla disposizione del collegato lavoro di cui trattasi, che si è limitata a modificare il regime risarcitorio della conversione introducendo dei parametri minimi e massimi.

Con questo chiarimento il legislatore - fermo restando il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro - ha inteso porre un limite ai risarcimenti che potevano raggiungere importi elevati sol che si tenga presente la possibilità di adire le vie legali alla scadenza del quinquennio e la lunghezza del tempo necessario per arrivare alla decisione. Ora c'è un limite che trova applicazione anche ai giudizi in corso (comma 7).

Con ciò, inoltre, il legislatore ha anche introdotto una certa omogeneità tra la disciplina dell'illegittimità del licenziamento del lavoratore a tempo indeterminato e quella della violazione della normativa del contratto a termine.

Ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 604 del 1966, infatti, nel caso del contratto a tempo indeterminato, quando risulti accertato che non ricorrono gli estremi del licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, il datore di lavoro è tenuto a riassumere il prestatore di lavoro entro il termine di tre giorni o, in mancanza, a risarcire il danno versandogli un'indennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 6 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto.

L'importo del risarcimento, indicato nel suo limite minimo e massimo, va calcolato, sia che si faccia riferimento al contratto a tempo indeterminato che a quello a tempo determinato, secondo i seguenti criteri indicati nell'art. 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604:

Né, a parere della scrivente, è ravvisabile una discriminazione tra i lavoratori assunti a tempo determinato in tempi diversi, in quanto, ai sensi del comma 7 dell'art. 32 della l. n. 183 del 2010, le disposizioni di cui al comma 5 trovano applicazione per tutti i giudizi, ivi compresi quelli pendenti alla data di entrata in vigore della legge n. 183/2010. E proprio in riferimento a quest'ultimi giudizi, ove necessario, il giudice può fissare alle parti un termine per l'eventuale integrazione della domanda e delle relative eccezioni ai soli fini della determinazione della indennità”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/12

Ordine del giorno

Delfino

Assemblea

7/02/2011

XI

Iniziative volte ad ampliare la fruizione dei permessi per l'assistenza alle persone bisognose di tutela


L'ordine del giorno Delfino ed altri n. 9/1441-quater-C/12, accolto come raccomandazionedal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 gennaio 2010, premesso che l'articolo 26 del provvedimento nel corso del cui esame è stato presentato l'ordine del giorno in titolo reca alcune modifiche alla disciplina in materia di permessi per i lavoratori che assistono soggetti portatori di handicap, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di ampliare le possibilità di fruizione dei permessi per assistenza alle persone bisognose di tutele, modulando le condizioni di accesso a seconda del grado di parentela, ed a garantire l'adozione di controlli non indiscriminati per verificare l'effettiva assistenza prestata da parte del lavoratore alla persona con handicap.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Come è noto, le modifiche apportate dal collegato lavoro all'art. 33 della legge n. 104/92 hanno ristretto l'ambito di applicazione della norma, limitandolo al legame di parentela o affinità entro il secondo grado in via generale, e subordinando la possibilità di assistenza da parte di parenti e affini entro il terzo grado alle situazioni in cui i genitori o il coniuge della persona con handicap grave abbiano compiuto i sessantacinque anni di età oppure siano anch'essi invalidi, ovvero deceduti o mancanti.

L'articolo 33 novellato impone, inoltre, che il diritto non possa essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l'assistenza alla stessa persona, ad eccezione del caso in cui l'assistito sia il figlio, anche adottivo: in tal caso il diritto spetta, alternativamente, ad entrambi i genitori.

Tuttavia questo Ministero, a seguito di riunioni intercorse (e tuttora in corso) presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, ha evidenziato la necessità di contemperare l'esigenza, sentita dal legislatore, di contenere gli abusi, con quella di garantire ai soggetti portatori di grave disabilità una effettiva assistenza: a tal fine, sono allo studio dei predetti Uffici proposte di modifica della normativa attualmente vigente - nei limiti della delega contenuta nell'articolo 23 della legge n. 183/2010 - anche al fine di introdurre un sistema di controlli non indiscriminati per verificare l'effettività dell'assistenza prestata dal lavoratore alla persona con handicap”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/14

Ordine del giorno

Ciccanti

Assemblea

7/02/2011

XI

Estensione della sanzione prevista per il contrasto al lavoro nero


L'ordine del giorno Ciccanti ed altri n. 9/1441-quater-C/14, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 gennaio 2010, premesso che l'articolo 5 del provvedimento nel corso del cui esame è stato presentato l'ordine del giorno in titolo reca disposizioni in materia di sanzioni relative all'utilizzo di lavoro irregolare, impegnava l'esecutivo ad adottare interventi legislativi volti ad estendere la sanzione prevista per il contrasto al lavoro nero anche ai datori di lavoro che utilizzano il lavoro accessorio e che non adempiono alle disposizioni normative vigenti, nonché a promuovere azioni di contrasto al lavoro nero attraverso controlli stratificati sul territorio.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“La Direzione generale per l'attività ispettiva, in data 12 novembre 2010, al fine di garantire l'uniformità di comportamento del personale ispettivo, ha ritenuto opportuno delineare un quadro unitario delle modifiche legislative in materia di misure sanzionatorie di contrasto al lavoro sommerso introdotte dall'articolo 4, legge 183/2010 (c.d. Collegato lavoro) fornendo, con la circolare n. 38/2010, le necessarie indicazioni operative.

Nello specifico la circolare citata, avente ad oggetto le rilevanti modifiche normative in tema di "maxisanzione" contro il lavoro sommerso, evidenzia quale elemento di novità rispetto alla previgente formulazione di legge la consacrazione normativa del presupposto di individuazione del lavoro nero costituito dall'impiego di lavoratori in assenza di comunicazione preventiva di instaurazione del rapporto di lavoro al competente Centro per l'impiego, ai sensi dell'articolo 9 bis, comma 2, del decreto legge n. 510/1996, come convertito dalla legge n. 608/1996 e da ultimo sostituito dall'articolo unico, comma 1180, della legge n. 296/2006 (finanziaria 2007), e non più l'impiego di lavoratori non risultanti dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria.

Per le altre tipologie di rapporto per le quali non è prevista la comunicazione al Centro per l'impiego (ad es. lavoro accessorio, ex art. 70 d.lgs. n. 276/2003), la suddetta nota precisa che una volta accertato il requisito della subordinazione troverà applicazione la maxisanzione qualora non siano stati effettuati i relativi e diversi adempimenti di carattere "pubblicistico", utili a comprovare la regolarità del rapporto (comunicazione preventiva all'INPS/INAIL connessa alla attivazione di prestazioni di lavoro accessorio)”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-E/14

Ordine del giorno

Madia

Assemblea

7/02/2011

XI

Risarcimento del lavoratore per violazioni riguardanti la conversione del contratto di lavoro a tempo indeterminato in contratto a tempo determinato


L'ordine del giorno Madia n. 9/1441-quater-E/14, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 aprile 2010, ricordato in premessa che l'articolo 32, comma 5, del provvedimento nel corso del cui esame è stato presentato l'atto di indirizzo in titolo, stabilisce l'entità della condanna al risarcimento del lavoratore che viene disposta dal giudice “nei casi di conversione del contratto a tempo determinato” e che la normativa vigente riconosce che il lavoratore ha diritto di sentire pronunciare la reintegrazione nel posto di lavoro a tempo indeterminato in caso di violazioni contrattuali da parte del datore di lavoro, impegnava l'esecutivo a garantire che la citata disposizione venga correttamente intesa come riferita alla conversione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato e che la previsione della condanna al risarcimento del lavoratore venga intesa come aggiuntiva e non sostitutiva della suddetta conversione.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 32, comma 5, della legge n. 183/2010 ha introdotto modifiche al contratto a termine nel senso che, “nei casi di conversione del contratto a tempo determinato, il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del lavoratore stabilendo un'indennità onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo ai criteri indicati nell'articolo 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604”.

Al riguardo si evidenzia che le norme del d.lgs n. 368/2001 recante la disciplina del contratto a termine, ed in particolare l'articolo 5, che prevede la trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato nel caso di violazione dei principi ivi contenuti, non hanno subito alcuna deroga o modifica dalla disposizione del collegato lavoro di cui trattasi, che si è limitata a modificare il regime risarcitorio della conversione introducendo dei parametri minimi e massimi.

La paventata abrogazione del diritto alla trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato, infatti, avrebbe ridotto la tutela accordata in precedenza dal nostro ordinamento ai lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, con ciò violando la clausola 8, punto 3, dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato recepito dalla direttiva 1999/70/CE e, conseguentemente, l'obbligo del legislatore interno di rispettare i vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario ed internazionale ai sensi degli articoli 11 e 117, 1° comma, della Costituzione.

E' di tutta evidenza, inoltre, che 1'introduzione di un mero diritto ad un'indennità economica in luogo di quello alla trasformazione del contratto a tempo indeterminato costituirebbe una violazione dell'articolo 3 della Costituzione in quanto introdurrebbe una disciplina priva di ragionevolezza, rispetto ai lavoratori che avrebbero già beneficiato della trasformazione perché assunti illegittimamente a tempo determinato e favorirebbe contemporaneamente il datore di lavoro che ha dato luogo all'illegittimità.

Con questo chiarimento il legislatore - fermo restando il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro - ha esclusivamente inteso porre un limite ai risarcimenti che potevano raggiungere importi elevati sol che si tenga presente la possibilità di adire le vie legali alla scadenza del quinquennio e la lunghezza del tempo necessario per arrivare alla decisione. Ora c'è un limite che trova applicazione anche ai giudizi in corso (comma 7). In tali casi, ove ciò si renda necessario, il giudice ai fini della determinazione dell'indennità può concedere alle parti, fissando un termine, una integrazione della domanda e delle relative eccezioni”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/57

Ordine del giorno

Lorenzin

Assemblea

22/02/2011

XI

Iniziative volte ad introdurre strumenti di flessibilità per l'accesso al pensionamento


L'ordine del giorno Lorenzin ed altri n. 9/3638/57, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di ripristinare, nel sistema contributivo, criteri e modalità di pensionamento flessibile per tipologia e genere all'interno di un range che assuma come soglia minima di pensionamento i requisiti anagrafici raggiunti nel sistema retributivo e sia coordinato con le normative riguardanti l'aggancio automatico all'incremento dell'attesa di vita e l'aggiornamento dei coefficienti di trasformazione, allo scopo di conciliare un incremento graduale dell'età effettiva di pensionamento - in linea con le dinamiche demografiche - e le propensioni delle persone.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, si rappresenta che il Governo con l'articolo 22 ter del decreto legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito in legge 3 agosto 2009, n. 102, e nell'ottica suggerita dal proponente, ha già previsto iniziative volte ad introdurre strumenti di flessibilità per l'accesso al pensionamento.

In particolare, la citata disposizione ha previsto che, a decorrere dal 1° gennaio 2015, i requisiti di età anagrafica per 1'accesso alla pensione saranno adeguati all'incremento della speranza di vita accertato dall'Istituto nazionale di statistica e valicato dall'Eurostat, con riferimento al quinquennio precedente”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/195

Ordine del giorno

Sbrollini

Assemblea

22/02/2011

XII

Interventi a sostegno dei servizi per la prima infanzia


L'ordine del giorno Sbrollini n. 9/3638/195, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare iniziative volte a: rifinanziare il fondo decennale per gli asili nido per poter garantire aiuti concreti e supporti adeguati all'infanzia e alle famiglie; prevedere una modifica del testo unico delle imposte sui redditi, al fine di inserire una detrazione delle spese documentate sostenute per i servizi di assistenza e cura di figli minori, nonché per il pagamento delle rette relative alla frequenza degli asili nido.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'atto parlamentare in oggetto, si rappresenta innanzitutto che l'articolo 2, comma 6 della legge 22/12/2008 n. 203 rubricata "Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale e pluriennale dello Stato" ha messo a regime, a far data dal gennaio 2009, la detrazione Irpef del 19% delle spese sostenute dai genitori per il pagamento delle rette relative alla frequenza agli asili nido statali, comunali o privati, su un importo complessivamente non superiore a 632 euro annui per ogni figlio ospitato negli stessi.

Oltre a tale provvedimento, si evidenziano altre misure attuate dal Governo in materia di servizi socio-educativi, considerato anche l'obiettivo di Lisbona della copertura territoriale del 33% entro il 2010.

Oltre alle risorse stanziate nel triennio 2007-2009 dal Piano Straordinario per lo sviluppo della rete integrata dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, pari a 446 milioni di risorse statali e 281 milioni di cofinanziamento regionale, per un totale di 727 milioni nel triennio 2007-2009, sono stati stanziati per il 2010, tramite il Dipartimento per le politiche della famiglia, ulteriori 100 milioni a favore delle Regioni per implementare, in via prioritaria, lo sviluppo dei servizi per la prima infanzia, congiuntamente alla realizzazione di altri interventi a favore della famiglia.

Strettamente connessa al trasferimento delle risorse finanziarie previste per l'attuazione del predetto Piano, e anche per garantire la qualità della rete integrata predetta, il Dipartimento per le politiche della famiglia e questo Ministero; anche avvalendosi del Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l'Infanzia e l'Adolescenza e in collaborazione con l'ISTAT, hanno avviato l'attività di monitoraggio ai fini della valutazione del livello di attuazione del predetto Piano.

Il monitoraggio comprende i seguenti ambiti: a) la quantità dei servizi presenti sul territorio regionale; b) le tipologie diverse di offerta, ricondotte alle due macro-aree riferite al nomenclatore statistico CISIS (nido d'infanzia e servizi integrativi costituiti da spazio gioco per bambini, centro per bambini e famiglie, servizi in contesto domiciliare); c) la normativa regionale e gli atti regolamentari; d) le risorse destinate ed utilizzate ai servizi nella Regione; e) i dati sulla rete dei servizi.

Parallelamente, si ricorda che nell'ultimo triennio è stata attivata la sperimentazione delle Sezioni Primavera, sezioni nido aggregate alla scuola dell'infanzia (2-3 anni) finanziate sul territorio nazionale dal Ministero dell'istruzione, università e ricerca, d'intesa con il Dipartimento per le politiche della famiglia e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Questo Ministero, infatti, per l'a.s. 2007-2008 ha contribuito con un finanziamento di 9.783.656 euro, a cui si sono aggiunti 1.400.000 euro per l'a.s. 2008-2009 ed altrettanti per l'a.s. 2009-2010; peraltro, con Accordo in Conferenza Unificata del 7 ottobre 2010, partecipa alla sperimentazione, anche per il corrente a.s., con un contributo di ulteriori 1.400.000 euro.

In tale contesto va anche ricordato il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale aggiuntiva 2007-2013 (QSN), approvato con decisione della Commissione europea n.C (2007) 3329 del 13/7/2007, che prevede un meccanismo competitivo legato al conseguimento di risultati verificabili in termini di servizi collettivi in ambiti essenziali per la qualità della vita e l'uguaglianza delle opportunità dei cittadini e per la convenienza a investire delle imprese.

Per le otto Regioni del Mezzogiorno a tal fine sono individuati quattro obiettivi che appaiono significativi sia per valutare l'effettiva capacità di cambiamento delle condizioni di vita e benessere nei territori interessati, sia per la capacità di integrazione virtuosa tra politica regionale e politiche ordinarie. Gli obiettivi sono innalzare i livelli d'istruzione degli studenti e di tutta la popolazione; aumentare i servizi socio-sanitari a favore di bambini e anziani (alleggerendo in particolar modo le obbligazioni familiari a carico delle donne che contribuiscono a scoraggiare la partecipazione femminile al mercato del lavoro); migliorare il servizio idrico e la gestione dei rifiuti urbani (nel quadro di uno sforzo maggiore volto al miglioramento della qualità ambientale).

L'ammontare totale del premio per i soli obiettivi di cura alla persona (nidi e ADI) è di 750 milioni di euro.

Sono stati quindi selezionati indicatori statistici adeguati a misurare tali obiettivi in termini di disponibilità e qualità dei servizi offerti, cui sono associati espliciti traguardi da raggiungere nel 2013 e meccanismi incentivanti per le Regioni per il conseguimento dei miglioramenti attesi.

In particolare, rispetto agli obiettivi degli asili nido, sono stati fissati i seguenti traguardi:

- aumentare la percentuale dei comuni con servizi per l'infanzia dal 21% al 35%;

- elevare la percentuale di bambini che usufruiscono del servizio dal 4% al 12%.

A tal fine, è partito nel gennaio 2009 il progetto "Azioni di sistema e assistenza tecnica per gli obiettivi di servizio" Servizi per l'infanzia.

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Dipartimento per le politiche della famiglia gestiscono, poi, congiuntamente, il progetto per il quale sono stati loro assegnati 2 milioni di euro per il periodo 2007- 2013.

Il progetto ha ad oggetto in particolare due linee di intervento, una rivolta alle amministrazioni supportanti e l'altra alle amministrazioni regionali.

Con particolare riferimento alla prima si ricordano alcune delle azioni prioritarie, tra le quali emergono quelle di supporto alle funzioni dell'Amministrazione, operando sia nella direzione di un lavoro di consulenza verso i compiti e le funzioni ad essa proprie sia nella produzione diretta di parte di tali compiti e funzioni, attraverso la costituzione del gruppo di lavoro del Nucleo Operativo Centrale presso il Centro Nazionale di Documentazione e Analisi per l'Infanzia e l'Adolescenza.

La seconda linea di intervento focalizza l'attenzione sul supporto alle Amministrazioni regionali nell'attuazione e valutazione dei Piani d'azione regionali.

Alla fine del 2009 è iniziata la fase della valutazione intermedia, a fronte della quale le Regioni potranno acquisire parte delle risorse premiali, sulla base dei risultati ottenuti nello sviluppo dei servizi per la prima infanzia.

Come è noto l'ISTAT si è impegnata, con apposito protocollo con il Dipartimento per le politiche di sviluppo economico, a rendere disponibili i dati al 31.12.08 per la valutazione intermedia, ed a tal fine i Comuni e le Regioni dovranno contribuire fortemente a tale accelerazione. Le attività di monitoraggio di cui al Piano straordinario e di assistenza tecnica, di cui si è appena detto, sono fortemente integrate, allo scopo di creare la massima sinergia tra i due processi.

Inoltre, il Governo attraverso il Dipartimento delle politiche della famiglia ha promosso il Progetto pilota NIDI PA, che riguarda la realizzazione di oltre 50 nidi aziendali presso le sedi centrali e periferiche della Pubblica Amministrazione nazionale.

A tale iniziativa è stata destinata per il 2009 una somma pari a 18 milioni di euro. Al progetto partecipa anche il Dipartimento delle pari opportunità con un finanziamento di 7,2 milioni di euro, raggiungendo, così, la somma di oltre 25 milioni di euro.

Tale progetto pilota prevede una seconda fase con la partecipazione di tutte le amministrazioni pubbliche e il contributo anche del Dipartimento per la funzione pubblica, contributo che quest'ultimo stima di ricavare dalla liberazione delle risorse finanziarie che saranno rese disponibili dal graduale aumento dell'età pensionabile delle dipendenti appartenenti al settore del pubblico impiego.

In tale contesto va anche menzionato, nell'ambito del Programma di azione per l'inclusione delle donne nel mercato denominato "Italia 2020", promosso da questo Ministero e dal Ministero per le pari opportunità, il Piano di interventi a valere sulle risorse del Fondo per i diritti e le pari opportunità, pari a 40 milioni di euro, parte dei quali destinati alla creazione o implementazione di nidi, nidi famiglia, servizi e interventi similari (mamme di giorno, educatrici familiari o domiciliari), nonché alla erogazione di incentivi all'acquisto di servizi di cura in forma di voucher/buono per i servizi offerti da strutture specializzate (nidi, centri diurni/estivi per minori, ludoteche, ecc.)".


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-A/4

Ordine del giorno

Palomba

Assemblea

22/02/2011

XI

Adozione di iniziative volte a normalizzare l'assunzione a tempo determinato, laddove non risponda a una finalità fraudolenta


L'ordine del giorno Palomba n. 9/1441-quater-A/4, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a normalizzare l'assunzione a tempo determinato laddove non risponda a una finalità fraudolenta.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'articolo 4 bis del d.lgs n. 368/2001, introdotto dalla legge n. 133 del 2008, concernente l'indennizzo per la violazione delle norme in materia di apposizione e di proroga del termine al contratto di lavoro, è stato dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 214 dell'8/07/2009.

La Corte è arrivata a tale pronuncia sulla base del fatto che situazioni identiche (contratti di lavoro a tempo determinato stipulati nello stesso periodo, per la stessa durata, per le medesime ragioni ed affetti dai medesimi vizi) risultano destinatarie di discipline sostanziali diverse (da un lato secondo il diritto vivente, conversione del rapporto a tempo indeterminato e risarcimento del danno; dall'altro erogazione di una modesta indennità economica), per la mera e del tutto causale circostanza della pendenza di un giudizio alla data (anch'essa sganciata da qualsiasi ragione giustificatrice) del 22 agosto 2008 (giorno di entrata in vigore del citato articolo 4 bis).

Siffatta discriminazione, sempre secondo l'avviso della Corte, è priva di ragionevolezza, né è collegata alla necessità di accompagnare il passaggio da un certo regime normativo ad un altro. Infatti l'intervento del legislatore non ha toccato la disciplina relativa alle condizioni per l'apposizione del termine o per la proroga dei contratti a tempo determinato, ma ha semplicemente mutato le conseguenze della violazione delle previgenti regole limitatamente ad un gruppo di fattispecie selezionate in base alla circostanza, del tutto accidentale, della pendenza di una lite giudiziaria tra le parti del rapporto di lavoro.

In secondo luogo, si ritiene opportuno precisare che non è condivisibile quanto evidenziato nell'atto parlamentare di cui trattasi secondo cui il regime sanzionatorio previgente volto a riconoscere la riammissione in servizio del lavoratore non era frutto di una specifica previsione normativa, ma il risultato di un indirizzo giurisprudenziale.

Per espressa previsione dell'articolo 1, comma 2, infatti, l'apposizione del termine è priva di effetto se non risulta, direttamente o indirettamente, da atto scritto nel quale devono essere specificate le ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, con la precisa conseguenza che, in mancanza, il contratto di lavoro si considera a tempo indeterminato fin dalla sua nascita.

Sul punto va però anche evidenziato che l'articolo 32, comma 5, della legge n. 183 del 2010 ha introdotto modifiche al contratto a termine nel senso che, "nei casi di conversione del contratto a tempo determinato, il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del lavoratore stabilendo un'indennità onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, avuto riguardo ai criteri indicati nell'art. 8 della legge 15 luglio 1966, n. 604."

Al riguardo si precisa che le norme del d.lgs n. 368 del 2001 recante la disciplina del contratto a termine, ed in particolare l'articolo 5 che prevede la trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato nel caso di violazione dei principi ivi contenuti, non hanno subìto alcuna deroga o modifica dalla disposizione del collegato lavoro di cui trattasi, che si è limitata a modificare il regime risarcitorio della conversione introducendo dei parametri minimi e massimi.

L'abrogazione del diritto alla trasformazione del contratto a termine in contratto a tempo indeterminato, infatti, avrebbe ridotto la tutela accordata in precedenza dal nostro ordinamento ai lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, con ciò violando la clausola 8, punto 3 dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato recepito dalla direttiva 1999/70/CE e, conseguentemente, l'obbligo del legislatore interno di rispettare i vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario ed internazionale, ai sensi dell'art. 11 e 117, 1° comma, della Costituzione.

E' di tutta evidenza, inoltre, che 1'introduzione di un mero diritto ad un' indennità economica in luogo di quello alla trasformazione del contratto a tempo indeterminato costituirebbe una violazione dell'art. 3 della Costituzione in quanto introdurrebbe una disciplina priva di ragionevolezza, rispetto ai lavoratori che avrebbero già beneficiato della trasformazione perché assunti illegittimamente a tempo determinato e favorirebbe contemporaneamente il datore di lavoro che ha dato luogo all'illegittimità.

Con questo chiarimento il legislatore - fermo restando il diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro - ha esclusivamente inteso porre un limite ai risarcimenti che potevano raggiungere importi elevati sol che si tenga presente la possibilità di adire le vie legali alla scadenza del quinquennio e la lunghezza del tempo necessario per arrivare alla decisione. Ora c'è un limite che trova applicazione anche ai giudizi in corso (comma 7). In tali casi, ove ciò si renda necessario, il giudice ai fini della determinazione dell'indennità può concedere alle parti, fissando un termine, una integrazione della domanda e delle relative eccezioni”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-A/42

Ordine del giorno

Marrocu

Assemblea

22/02/2011

XI

Conferimento alla regione Sardegna delle risorse per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili a carico del Fondo per l'occupazione


L'ordine del giorno Marrocu ed altri n. 9/1441-quater-A/42, accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 ottobre 2008, impegnava l'esecutivo a garantire alla regione Sardegna le risorse per i lavoratori socialmente utili (Lsu) a carico del fondo per l'occupazione, al fine di accompagnare le stabilizzazioni da parte della regione medesima.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“In conformità alle disposizioni di cui all'art. 78, comma 2, lett. a) e b), e comma 3, della legge 388/2000, ogni anno mediante apposite convenzioni, questo Ministero assegna alle Regioni nel cui ambito territoriale sono compresi Lavoratori Socialmente Utili a carico del Fondo Sociale per Occupazione e Formazione - già Fondo per l'Occupazione - le risorse necessarie per la copertura dell'assegno socialmente utile (ASU) e dell'assegno al nucleo familiare (ANF) nonché per l'attuazione di misure di politica attiva del lavoro, a favore dei medesimi lavoratori, nell'annualità di riferimento.

Alla Regione Sardegna, in particolare, sulla base della richiamata normativa, allo scopo di "agevolare prioritariamente i processi di stabilizzazione e di fuoriuscita dal bacino regionale dei lavoratori socialmente utili", sono state assegnate risorse a carico del suddetto Fondo per l'Occupazione pari a:

- complessivi € 5.176.950,93 (cinquemilionicentosettantaseimilanovecentocinquanta/93) per l'annualità 2008, con la convenzione del 5 marzo 2008 (prot. n. 14/0003264) in relazione a n. 756 Lavoratori Socialmente Utili,

- complessivi € 2.953.299,35 (duemilioninovecentocinquantatremiladuecentonovantanove/35) per l'annualità 2009, con la convenzione del 29 aprile 2009 (prot. n. 14/0007211), in relazione a n. 428 Lavoratori Socialmente Utili.

Per l'annualità 2010, con la convenzione del 10 giugno 2010 (prot. n. 14/0015170) sono state assegnate risorse per complessivi € 1.688.230,35 (unmilioneseicentottantottomiladuecentotrenta/35) con la previsione di destinare quelle eventualmente residuate, dopo aver assicurato l'erogazione degli assegni ASU ed ANF a n. 243 Lavoratori Socialmente Utili, allo stesso scopo di "agevolare i processi di stabilizzazione e di fuoriuscita dal bacino regionale dei lavoratori socialmente utili ”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/26

Ordine del giorno

Schirru


Assemblea

22/02/2011

XII

Fondo per le non autosufficienze

9/3778-A/49

Ordine del giorno

Palagiano

0/3778/XII/4

Ordine del giorno

Binetti


Commissione

0/3778/XII/1

Ordine del giorno

Di Virgilio


Gliordini del giorno Schirru ed altri n. 9/3778-A/26 e Palagiano ed altri n. 9/3778-A/49, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, Di Virgilio ed altri n. 0/3778/XII/1 e Binetti ed altri n. 0/3778/XII/4, accolti dal Governo nella seduta della XII Commissione (Affari sociali) del 27 ottobre 2010, impegnavano l'esecutivo a prevedere un rifinanziamento complessivo del Fondo per le non autosufficienze, nonché a valutare l'opportunità di vincolare una quota parte delle risorse per la non autosufficienza alla forma di assistenza sociale indiretta.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Il decreto interministeriale 04.10.2010 per il riparto delle risorse, pari ad euro 400 milioni, assegnate al Fondo per le non autosufficienze per 1'anno 2010, attribuisce risorse alle Regioni destinandole espressamente alla realizzazione di prestazioni, interventi e servizi assistenziali in favore di persone non autosufficienti individuando aree prioritarie di intervento quali l'attivazione e il rafforzamento della rete territoriale ed extra-ospedaliera, favorendo così la permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti e l'attivazione e il rafforzamento del supporto alle persone non autosufficienti e alle loro famiglie.

In particolare, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del citato decreto interministeriale è stato pubblicato in data 2 novembre 2010 l'avviso pubblico contenente le linee guida per la presentazione, da parte delle Regioni e Province Autonome, di progetti riguardanti iniziative sperimentali in favore delle persone non autosufficienti volti anche ad avviare percorsi di de-istituzionalizzazione e interventi per il cosiddetto “dopo di noi”, ad innovare e rafforzare l'intervento con riferimento a particolari patologie neuro-degenerative e a rafforzare il supporto alle famiglie delle persone in stato vegetativo. Il relativo decreto direttoriale di individuazione dei progetti finanziabili è stato firmato in data 28 dicembre 2010.

Si fa presente, inoltre, che ad oggi non è stata prevista l'allocazione di nuove risorse per il Fondo per le non autosufficienze per l'anno 2011; si segnala, tuttavia, che il decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225 prevede, all'articolo 2, che "le risorse complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille nell'anno 2011 sono quantificate nell'importo di euro 400.000.000; a valere su tale importo, una quota pari a 100 milioni di euro è destinata ad interventi in tema di sclerosi amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliare dei malati ai sensi dell'articolo 1, comma 1264, della legge 27.12.2006, n. 296”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/16

Ordine del giorno

Tassone

Assemblea

22/02/2011

XI

Contrasto del fenomeno dello sfruttamento della manodopera e del caporalato


L'ordine del giorno Tassone ed altri n. 9/1441-quater-C/16, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 gennaio 2010, impegnava l'esecutivo a intraprendere tutte le iniziative possibili a livello locale e nazionale per contrastare i fenomeni di sfruttamento della manodopera e del caporalato, promuovendo, a tale scopo, l'istituzione di un tavolo di trattative comune tra forze di polizia, enti locali, organizzazioni professionali dei produttori, dei coltivatori e dei consumatori e organizzazioni sindacali, al fine della realizzazione di più efficaci strumenti di controllo.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Alla luce dei noti eventi avvenuti a Rosarno, è stato messo a punto un programma di ispezioni presso tutte le aziende agricole ed edili non solo della zona geografica in questione ma anche degli altri territori più sensibili alle problematiche del lavoro irregolare.

E' stato pertanto approvato dal Consiglio dei Ministri - in data 28 gennaio 2010 - il "Piano straordinario di vigilanza per l'agricoltura e l'edilizia nelle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia".

Il citato Piano ha avuto l'obiettivo di contrastare il fenomeno del lavoro irregolare da parte delle imprese agricole ed edili del Meridione anche in considerazione delle connesse problematiche di infiltrazioni criminose, dello sfruttamento della manodopera nell'ambito dell'economia sommersa e della tutela della persona del lavoratore.

Il Piano ha previsto la realizzazione di azioni congiunte di intervento da parte delle strutture territoriali di questo Ministero, dell'INPS, dell'INAIL e del Comando Carabinieri Tutela del Lavoro e coordinate a livello centrale dalla competente Direzione generale per l'attività ispettiva. Sono stati costituiti infatti specifici gruppi operativi composti da ispettori del lavoro, ispettori dell'INPS e dell'INAIL e militari dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

E' stato previsto, inoltre, il coinvolgimento dei locali Commissariati della Polizia di Stato che si sono occupati, in particolare, delle procedure di identificazione di cittadini extracomunitari clandestini trovati al lavoro in occasione degli accessi ispettivi, per le operazioni di rimpatrio.

Per quanto concerne il settore agricolo, l'azione ispettiva è stata particolarmente orientata sul fenomeno dell'utilizzo di manodopera agricola, anche stagionale, sul fenomeno del caporalato e delle truffe ai danni dell'INPS, realizzate mediante l'instaurazione di fittizi rapporti di lavoro, attività quest'ultima gestita prevalentemente dalle organizzazioni criminali.

In particolare, si è ritenuto opportuno concentrare gli interventi nei confronti di quelle attività di raccolta stagionale di prodotti agricoli che richiedono maggiore impiego di manodopera.

Sulla base di tale scelta è stata pertanto predisposta una calendarizzazione dei citati interventi nei differenti ambiti geografici che tenesse conto delle principali colture effettuate nei diversi periodi dell'anno.

L'obiettivo finale è stato quello di verificare n. 10.000 aziende agricole presenti nelle 15 Province interessate (Cosenza, Crotone, Reggio Calabria, Caserta, Napoli, Salerno, Foggia, Lecce, Taranto, Agrigento, Catania, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani).

Relativamente al settore edile, invece, gli accessi ispettivi sono stati orientati sia agli appalti privati, sia agli appalti pubblici, ove è opportuno concentrare l'attenzione in particolare sulla correttezza delle procedure di appalto e subappalto e sul rispetto della normativa antimafia.

Con il piano straordinario è stato previsto di sottoporre a controllo un totale di circa 10.000 cantieri dislocati in tutte le 24 Province delle Regioni interessate. Tale obiettivo è stato superato, in quanto, nel periodo da Marzo a Novembre 2010, sono già stati effettuati accertamenti ispettivi nei confronti di 13.016 aziende.

Il coordinamento delle iniziative di vigilanza a livello regionale e provinciale - fermo restando quello di livello nazionale della Direzione generale per l'attività ispettiva - è stato svolto in sede Prefettizia, in considerazione anche dell'esigenza di risolvere le problematiche connesse con il fenomeno dell'impiego di manodopera extra-comunitaria clandestina nei settori in questione.

Più in particolare, per quanto attiene al livello regionale, si è provveduto alla pianificazione delle operazioni mediante appositi incontri - con cadenza bimestrale - presso le Prefetture dei capoluoghi delle Regioni coinvolte.

In tali sedi sono stati esaminati e confrontati i dati a disposizione delle varie fonti informative di livello regionale, al fine di pervenire ad una programmazione degli interventi ispettivi secondo modalità strategiche ed operative condivise.

Con riferimento, invece, all'attività di coordinamento a livello provinciale, è stata prevista l'effettuazione di incontri mensili finalizzati a definire i dettagli più propriamente operativi, quali i luoghi e la date degli accessi, nonché a modulare l'intervento delle forze ispettive in base al singolo obiettivo selezionato.

L'intervento delle Forze dell'ordine, garantito dalle locali Prefetture, è stato concordato presso ciascuna sede provinciale a seconda della tipologia dell'intervento e delle dimensioni dell'azienda da ispezionare.

Si fa presente inoltre che sono stati costituiti - su iniziativa del Ministro dell'interno - "Tavoli Permanenti" presso le Prefetture di Bari e Napoli, in cui sono presenti, oltre ai rappresentanti delle Forze dell'Ordine (Carabinieri, Guardia di Finanza, etc.), anche i rappresentanti del Ministero del lavoro, dello Sviluppo Economico e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, delle Regioni Campania e Puglia e degli Enti locali.

Si riportano, di seguito, i risultati dell'attività svolta, nell'ambito del Piano straordinario, dal personale ispettivo appartenente a questo Ministero (DPL e Comando Carabinieri Tutela del Lavoro), agli Enti previdenziali (INPS ed INAIL), alle Forze dell'Ordine (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Arma Territoriale dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato), riferiti ai settori dell'agricoltura e dell'edilizia ed alle Regioni Calabria, Campania e Puglia, relativamente al periodo Marzo- Novembre 2010.

CALABRIA


Aziende ispezionate: 1.908

Aziende irregolari: 546 (pari al 29 % rispetto a quelle ispezionate)

Lavoratori oggetto di verifica: 5.884 (253 extracomunitari, di cui 64 privi di permesso di soggiorno)

Lavoratori totalmente in nero: 856

Lavoratori irregolari per altre cause: 790

Posizioni lavorative fittizie e/o prestazioni previdenziali indebite: 194

Sospensioni per lavoro nero: 3 (di cui 1 revocata)


Aziende ispezionate: 1.433.

Aziende irregolari: 1.024 (pari al 71 % rispetto a quelle ispezionate)

Lavoratori oggetto di verifica: 3.793 (71 extracomunitari, di cui 4 privi di permesso di soggiorno)

Lavoratori totalmente in nero: 798

Lavoratori irregolari per altre cause: 706

Sospensioni per lavoro nero: 167 (di cui 130 revocate)

Sospensioni per motivi di sicurezza: 0

Violazioni in materia di salute e sicurezza: 1.211



CAMPANIA


Aziende ispezionate 2.493

Aziende irregolari: 1.376 (pari al 55 % rispetto a quelle ispezionate)

Lavoratori oggetto di verifica: 5.127 (651 extracomunitari, di cui 37 privi del permesso di soggiorno)

Lavoratori totalmente in nero: 935

Lavoratori irregolari per altre cause: 702

Posizioni lavorative fittizie e/o prestazioni previdenziali indebite: 25.278

Sospensioni per lavoro nero: 65 (di cui 39 revocate)


Aziende ispezionate: 5.542

Aziende irregolari: 3.488 (pari al 63 % rispetto a quelle ispezionate)

Lavoratori oggetto di verifica: 13.860 (235 extracomunitari, di cui 34 privi del permesso di soggiorno)

Lavoratori totalmente in nero: 2.172

Lavoratori irregolari per altre cause: 1.096

Sospensioni per lavoro nero: 634 (di cui 533 revocate)

Sospensioni per motivi di sicurezza: 17 (di cui 0 revocate)

Violazioni in materia di salute e sicurezza: 3.655


PUGLIA

Aziende ispezionate: 2.388

Aziende irregolari: 1.055 (pari al 44 % rispetto a quelle ispezionate)

Lavoratori oggetto di verifica: 11.531 (1.070 extracomunitari, di cui 12 privi del permesso di soggiorno)

Lavoratori totalmente in nero: 1.201

Lavoratori irregolari per altre cause: 1.140

Posizioni lavorative fittizie e/o prestazioni previdenziali indebite: 5.100

Sospensioni per lavoro nero: 57 (di cui 33 revocate)


Aziende ispezionate: 3.281

Aziende irregolari: 1.987 (pari al 61% rispetto a quelle ispezionate)

Lavoratori oggetto di verifica: 8.858 (121 extracomunitari)

Lavoratori totalmente in nero: 866

Lavoratori irregolari per altre cause: 1.428

Sospensioni per lavoro nero: 303 (di cui 234 revocate)

Sospensioni per motivi di sicurezza: 9 (di cui 0 revocate)

Violazioni in materia di salute e sicurezza: 2.869”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/22

Ordine del giorno

Gnecchi

Assemblea

24/02/2011

XII

Incremento del Fondo per le non autosufficienze


L'ordine del giorno Gnecchi ed altri n. 9/3778-A/22, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a tenere conto della giurisprudenza consolidata sul contenzioso fra cittadini e comuni e considerare tra le sue priorità le politiche il problema della non autosufficienza delle persone anziane, nonché a reperire le risorse finanziarie necessarie da destinare ai comuni, attraverso il Fondo per le non autosufficienze, istituito dall'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“In data 4 ottobre 2010 è stato perfezionato l'iter relativo all'apposizione della firma dei ministri competenti al decreto interministeriale per il riparto delle risorse, pari ad euro 400 milioni, assegnate al Fondo per le non autosufficienza per l'anno 2010.

Il predetto decreto, registrato alla Corte dei Conti il 2 novembre 2010 attribuisce risorse alle Regioni destinandole espressamente alla realizzazione di prestazioni, interventi e servizi assistenziali in favore di persone non autosufficienti individuando aree prioritarie di intervento quali l'attivazione e il rafforzamento della rete territoriale ed extra-ospedaliera, favorendo così la permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti, nonché l'attivazione e il rafforzamento del supporto alle persone non autosufficienti ed alle loro famiglie.

In particolare, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, del citato decreto interministeriale, è stato pubblicato in data 2 novembre 2010 l'avviso pubblico contenente le linee guida per la presentazione, da parte delle Regioni e Province Autonome, di progetti riguardanti iniziative sperimentali in favore delle persone non autosufficienti volti anche ad avviare percorsi di de-istituzionalizzazione e interventi per il cosiddetto "dopo di noi", ad innovare e rafforzare l'intervento con riferimento a particolari patologie neuro-degenerative e a rafforzare il supporto alle famiglie delle persone in stato vegetativo. Il relativo Decreto direttoriale di individuazione dei progetti finanziabili è stato firmato in data 28 dicembre 2010.

Ad oggi non è stata prevista l'allocazione di nuove risorse per il Fondo per le non autosufficienza per l'anno 2011.

Tuttavia nell'ambito del testo del disegno di legge di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225 recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie, cosiddetto "milleproroghe", tra le risorse complessive destinate al 5 per mille nell'anno 2011, quantificate in 400 milioni di euro, viene specificato che, a valere su tale importo, una quota pari a 100 milioni di euro è destinata ad interventi per ricerca e assistenza domiciliare dei malati in tema di sclerosi amiotrofica, ai sensi dell'articolo 1, comma 1264, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), che ha istituito il Fondo per le non autosufficienze”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/81

Ordine del giorno

Binetti

Assemblea

24/02/2011

XII

Ripristino di risorse per le politiche sociali e per il Fondo per le non autosufficienze

9/3778-A/127

Ordine del giorno

Murer


L'ordinedel giorno Binetti ed altri n. 9/3778-A/81, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'adozione di misure di sistema in linea con la necessità di costruire politiche strutturali di sostegno per i giovani e le famiglie, tanto italiane quanto migranti, che prendano in considerazione, oltre a misure di carattere prettamente economico e una tantum anche lo sviluppo della rete dei servizi sul territorio; ad individuare con particolare attenzione gli indirizzi, gli strumenti e le risorse per un Piano nazionale contro le povertà; a ripristinare anche per il 2011 non solo il finanziamento del Fondo per le non autosufficienze, ma anche il bonus famiglia introdotto dall'articolo 1 del decreto-legge n. 185 del 2008, nonché il Fondo per le politiche della famiglia di cui al decreto-legge n. 223 del 2006.

L'ordinedel giorno Murer ed altri n. 9/3778-A/127, accolto anch'esso dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte a reperire, nel breve periodo, risorse adeguate per le politiche sociali in generale e per il Fondo per le non autosufficienze in particolare.

In merito a tali impegni il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 8 del 12 gennaio 2011 il decreto interministeriale del 4 ottobre 2010, che ha ripartito fra le Regioni e le Province autonome le risorse del Fondo per le non autosufficienze, per l'anno 2010, pari a 400 milioni di euro.

Il predetto decreto attribuisce alle Regioni risorse finanziare che saranno utilizzate espressamente per realizzare prestazioni, interventi e servizi assistenziali in favore di persone non autosufficienti individuando aree prioritarie di intervento quali l'attivazione e il rafforzamento della rete territoriale ed extra-ospedaliera, favorendo così la permanenza a domicilio delle persone non autosufficienti e l'attivazione e il rafforzamento del supporto alle persone non autosufficienti e alle loro famiglie.

In particolare, ai sensi dell'art 3, comma 1 del citato decreto interministeriale è stato pubblicato, il 2 novembre 2010, l'avviso pubblico contenente le linee guida per la presentazione, da parte delle Regioni e Province Autonome, di progetti per la promozione di interventi innovativi in favore delle persone non autosufficienti, nonché di interventi in aree in cui maggiore è il ritardo e la disomogeneità nell'offerta di servizi volti anche ad avviare percorsi di deistituzionalizzazione e interventi per il cosiddetto "dopo di noi", ad innovare e rafforzare l'intervento con riferimento a particolari patologie neuro-vegetative e a rafforzare il supporto alle famiglie delle persone in stato vegetativo.

Si fa presente, inoltre, che ad oggi non è stata prevista l'allocazione di nuove risorse per il Fondo per le non autosufficienza per l'anno 2011; si segnala, tuttavia, che il decreto-legge n. 225 del 29 dicembre 2010, prevede all'art. 2, che "le risorse complessive destinate alla liquidazione della quota del 5 per mille dell'anno2011 sono quantificate nell'importo di euro 400.000.000; a valere su tale importo, una quota pari a 100milioni di euro è destinata ad interventi in tema di sclerosi amiotrofica per ricerca e assistenza domiciliaredei malati ai sensi dell'articolo 1, comma 1264, della legge n. 296, del 27 dicembre 2006".



Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3638/110

Ordine del giorno

Miglioli

Assemblea

24/02/2011

XI

Estensione anche ai liberi professionisti privi di Cassa di previdenza di categoria della facoltà di esercitare il riscatto dei contributi per l'attività prestata antecedentemente al 1996


L'ordine del giorno Miglioli ed altri n. 9/3638/110, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 luglio 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di estendere anche ai liberi professionisti senza cassa di categoria la facoltà di esercitare il riscatto dei contributi per l'attività prestata come libero professionista in periodi antecedenti il 1996.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, si rappresenta che l'iniziativa proposta, volta ad estendere anche ai liberi professionisti privi di Cassa di previdenza di categoria la facoltà di esercitare il riscatto dei contributi per l'attività prestata sotto tale veste in periodi antecedenti il 1996, pur essendo nel merito degna di attenta analisi e considerazione, necessita, comunque, di un intervento normativo ad hoc”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/60

Ordine del giorno

Donadi

Assemblea

24/02/2011

XI

Agevolazioni fiscali e contributive a favore delle popolazioni del Veneto colpite dagli eventi alluvionali del 31 ottobre e del 2 novembre 2010


L'ordine del giorno Donadi ed altri n. 9/3778-A/60, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo: a valutare l'opportunità di provvedere all'assegnazione ai territori del Veneto colpiti dagli eventi alluvionali del 31 ottobre e del 2 novembre 2010 di una prima tranche di risorse finanziarie; a prevedere per i residenti con sede operativa o esercenti la propria attività lavorativa e produttiva nei comuni alluvionati la sospensione dei termini per l'adempimento di obblighi di natura tributaria e contributiva, nonché del pagamento dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali; a valutare l'opportunità di prevedere che la successiva ripresa della riscossione dei suddetti tributi e contributi avvenga senza applicazione di sanzioni, interessi e oneri accessori, mediante un'opportuna rateizzazione dell'importo; a valutare la necessità che per gli esercenti attività d'impresa e gli esercenti arti e professioni operanti nei territori interessati dai suddetti eventi, gli accertamenti basati sugli studi di settore non si applichino alle dichiarazioni dei redditi relativi ai periodi di imposta 2010-2011; ad adoperarsi con sollecitudine al fine di poter beneficiare del previsto Fondo di solidarietà dell'Unione europea (Fsue), che la UE, su domanda del Paese interessato, mette a disposizione delle popolazioni colpite da eventi calamitosi.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'atto parlamentare in oggetto, si comunica che, per le popolazioni colpite dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi nel Veneto, il D.M. 1 dicembre 2010 ha previsto la sospensione dei termini relativi ai versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali per il periodo tra il 31 ottobre 2010 ed il 20 dicembre 2010.

Successivamente, l'articolo 2, comma 2, del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225, ha differito il termine del 20 dicembre 2010 alla data del 30 giugno 2011”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-C/11

Ordine del giorno

Moffa

Assemblea

24/02/2011

XI

Valorizzazione del contratto di apprendistato


L'ordine del giorno Moffa ed altri n. 9/1441-quater-C/11, approvato dall'Assemblea nella seduta del 28 gennaio 2010, impegnava l'esecutivo a rivedere il sistema di alternanza scuola-lavoro e, specificamente, le norme che regolano il contratto di apprendistato, di cui al comma 1 dell'articolo 47 del decreto legislativo n. 276 del 2003; a reiterare i percorsi sperimentali individuati dal comma 622 della legge n. 296 del 2006 per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione a 16 anni, in modo che sia possibile assolvere tale obbligo anche attraverso percorsi di apprendistato.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

Con riferimento all'ordine del giorno in oggetto, si elencano, sinteticamente, le seguenti iniziative connesse alla valorizzazione del contratto di apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione di cui all'art. 48 del d.lgs n.276/03:

Detta previsione è stata recentemente prorogata per l'annualità 2011 dall'art. 1, comma 35, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2011)".

Lo scrivente Ministero ha provveduto con Decreto della Direzione generale per le politiche per l'orientamento e la formazione n. 376 del 30 novembre 2010 alla ripartizione e al trasferimento alle Regioni delle risorse relative all'annualità 2010.

L'intesa tra Governo, Regioni, Province Autonome e Parti Sociali sulle Linee Guida per la Formazione nel 2010 del 17 febbraio 2010 prevede tra le diverse priorità il rilancio del contratto di apprendistato nelle sue tre tipologie (professionalizzante, per l'esercizio di diritto-dovere di istruzione e formazione,di alta formazione universitaria) con l'obiettivo di garantire un percorso di formazione a tutti gli apprendisti”.

La legge 4 novembre 2010, n. 183, recante “Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro” attribuisce al Governo delega per la riforma dell'apprendistato e, nelle more, provvede ad estendere l'assolvimento dell'obbligo di istruzione di cui all'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni ai percorsi di apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione.

L'intesa tra Governo, Regioni, Province Autonome e Parti Sociali per il rilancio dell'apprendistato del 27 ottobre 2010.

L'intesa tra Ministero del lavoro e Politiche sociali, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e Regione Lombardia recante "Percorsi formativi in apprendistato per l'espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione in attuazione dell'art. 48 del D.lgs. 276/03”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/1441-quater-E/13

Ordine del giorno

Contento

Assemblea

24/02/2011

XI

Iniziative volte ad assicurare adeguata professionalità alle commissioni di certificazione chiamate ad accertare l'effettiva volontà delle parti di devolvere ad arbitri le controversie attinenti il rapporto di lavoro


L'ordine del giorno Contento ed altri n. 9/1441-quater-E/13, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 28 aprile 2010, impegnava l'esecutivo ad assicurare un'adeguata professionalità alle commissioni di certificazione chiamate ad accertare l'effettiva volontà delle parti di devolvere ad arbitri le controversie attinenti il rapporto di lavoro.

In merito a tale impegno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha trasmesso la seguente nota:

“L'adeguata professionalità richiesta appare presa in considerazione dal legislatore nel momento in cui ha individuato, a livello normativo, gli organi abilitati a istituire le commissioni di certificazione, identificando proprio quelle strutture che garantiscono, per la loro esperienza, una elevata e qualificata attenzione e professionalità in materia di controversie attinenti il rapporto di lavoro.

Infatti, le commissioni di certificazione sono state istituite, ai sensi dell'articolo 76 del d.lgs. n. 276/2003, presso gli Enti bilaterali, le Direzioni provinciali del lavoro, la Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro del Ministero del lavoro, le Province e le Università pubbliche e private registrate nell'apposito albo, i consigli provinciali dei consulenti del lavoro.

Com'è noto, la finalità perseguita dal legislatore con lo strumento della certificazione è la deflazione dei processi, realizzata attraverso uno strumento che garantisca alle parti maggiore certezza sulla sussistenza di tutti i requisiti richiesti dall'ordinamento in relazione ad uno specifico contratto di lavoro stipulato.

Ciò premesso, in ordine alla elevata professionalità dei componenti delle commissioni, si ricorda, a titolo esemplificativo, che alle commissioni presso le Università viene richiesta la partecipazione di docenti di diritto del lavoro di ruolo e i requisiti tecnico professionali degli altri componenti devono essere indicati in un documento analitico, come sottolineato dalla lettera circolare B/2005 emanata dal Ministero del lavoro in sede di attuazione della norma.

Inoltre, si evidenzia che anche le Direzioni provinciali hanno un'ampia esperienza nell'ambito specifico dell'attività conciliativa in quanto, oltre al tentativo, oggi facoltativo, avanti alla commissione provinciale di conciliazione secondo la nuova procedura prevista dall'art. 410 c.p.c. presso le Direzioni provinciali del lavoro è, allo stato attuale, possibile attivare, a vario titolo, diverse tipologie di tentativi di conciliazione delle controversie individuali di lavoro.

Peraltro, alle commissioni di certificazione sono state attribuite competenze sempre più ampie.

Infatti, in un primo momento, attraverso il d.lgs. n. 251/2004, è stata estesa la certificazione alla qualificazione di tutti i contratti di lavoro, successivamente, per effetto dell'articolo 30, comma 4, della legge n. 183/2010 che ha riscritto, completamente, l'articolo 75 del d.lgs. n. 276/2003, è stato previsto che le commissioni possano certificare, su base volontaria, tutti i contratti nei quali direttamente o indirettamente sia dedotta una prestazione di lavoro.

Pertanto, l'esperienza di tali organismi in materia di controversie attinenti al rapporto di lavoro è consolidata ed ampia e sembra tale da far ritenere che le strutture in esame siano in grado di svolgere anche "il delicato incarico di accertare... l'effettiva volontà delle parti di devolvere ad arbitri le controversie insorte in relazione al rapporto di lavoro" al momento della sottoscrizione della clausola compromissoria”.








Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 28 febbraio 2011)

426

Note di attuazione pervenute

197

Percentuale

di attuazione

46%



Ministro per le pari opportunità


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

1/00512

Mozione

Amici

Assemblea

24/02/2011

XII

Iniziative volte al contrasto di ogni forma di violenza nei confronti delle donne

1/00538

Mozione

Saltamartini

1/00539

Mozione

Calgaro

1/00534

Mozione

Binetti


Le mozioni Amici ed altri n. 1/00512, Saltamartini ed altri n. 1/00538, Calgaro ed altri n. 1/00539 e Binetti ed altri n. 1/00534, accolte dal Governo ed approvate dall'Assemblea nella seduta del 25 gennaio 2011, impegnavano l'esecutivo ad avviare, prevedendo un'adeguata copertura economica, un piano di intervento nazionale contro la violenza sessuale e di genere, mirato al sostegno di case rifugio e centri antiviolenza, nonché ad adottare una pluralità di misure a tutela delle vittime della violenza e di costruzione di concrete azioni di prevenzione.

In merito a tale impegno il Ministro per le pari opportunità ha trasmesso la seguente nota:

Nel corso delle sedute dell'Assemblea del 25 febbraio u.s. sono state accolte dal Governo le mozioni indicate in oggetto, concernenti iniziative volte al contrasto di ogni forma di violenza nei confronti delle donne. In merito all'attuazione dei suddetti atti, per quanto di competenza, si rappresenta quanto segue.

La violenza contro le donne rappresenta una gravissima violazione dei diritti umani ed è per tale motivo che il Ministero per le pari opportunità è costantemente impegnato nell'elaborazione di azioni volte alla prevenzione e al contrasto di tale fenomeno tanto a livello nazionale, quanto a livello internazionale.

A tale proposito, si segnala che il Ministero per le Pari Opportunità, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, durante la Conferenza Internazionale sulla violenza contro le donne, tenutasi durante la Presidenza italiana del G8 a Roma il 9 e il 10 settembre 2009, per la prima volta, ha portato il tema della violenza contro le donne nell'agenda di tutti i Governi allo scopo di individuare una strategia comune per combattere e sconfiggere tale fenomeno.

In particolare, i Governi si sono impegnati ad inserire nella propria agenda politica e normativa la promozione e protezione dei diritti delle donne e delle bambine, secondo l'approccio trasversale del mainstreaming, e a riconoscere e applicare standard internazionali di tutela nel campo dei diritti economici e sociali, oltre che dei diritti umani.

Nel corso del "Summit dei Ministri donna sulla violenza" organizzato a Bruxelles dalla Presidenza belga dell'Unione europea, lo scorso 24 novembre, il Ministro per le pari opportunità ha invitato tutti i Paesi dell'Unione a dotarsi di una legge contro lo stalking, dal momento che circa l'80% delle vittime di tale reato appartiene al genere femminile.

Il numero elevato delle denunce (10.385) e degli arresti (1.181) forniscono, infatti, un quadro molto chiaro di quanto sia esteso il fenomeno degli atti persecutori.

Proprio al fine di prevenire e combattere la violenza contro le donne perpetrata attraverso gli atti persecutori, il 15 gennaio 2009, è stata istituita attraverso la firma di un Protocollo d'Intesa con il Ministero della Difesa, la Sezione Atti Persecutori, una task force composta da 13 carabinieri, la cui attività iniziale si è sostanziata, principalmente, in un monitoraggio geografico dei fenomeni di stalking in base alle denunce raccolte dagli Uffici territorialmente competenti e in una "mappatura" comportamentale per tracciare i diversi profili degli stalkers.

Alla legge sullo stalking (legge n. 38/2009) si è accompagnata, altresì, la firma di un Protocollo d'Intesa con il Ministero dell'Interno, il 3 luglio 2009, avente principalmente la finalità di migliorare il raccordo con le Forze dell'Ordine e di promuovere, attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro misto presso il Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, studi e ricerche di settore rivolti all'aggiornamento delle strategie di prevenzione e contrasto della violenza sessuale e di genere.

Nel quadro delineato da tale Protocollo, il Dipartimento per le pari opportunità ha provveduto alla stipula di due Convenzioni riguardanti - la prima - il raccordo tra le Forze dell'Ordine ed il servizio di accoglienza 1522 per le vittime di violenza per ottimizzare il servizio di pubblica utilità, e - la seconda - la realizzazione presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale - Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno di una banca dati per la raccolta e la condivisione dei dati quantitativi e qualitativi sul fenomeno della violenza sessuale e di genere.

Nell'ambito delle strategie di prevenzione contro la violenza perpetrata ai danni delle donne sono state inoltre realizzate dal Dipartimento per le pari opportunità tre campagne di informazione e sensibilizzazione:

1) "Stalking: quando le attenzioni diventano persecuzione";

2) "1522 - E' l'ora di agire" che promuove il servizio di accoglienza telefonica e sostegno per le donne vittime di violenza. Tale servizio è stato, peraltro, ampliato in modo da accogliere le richieste di aiuto provenienti dalle vittime di stalking, come previsto dalla legge n. 38 del 2009. A seguito di tale campagna informativa si è registrato un incremento pari al 73,2% rispetto al totale delle chiamate al 1522 pervenute nel 2008;

3) la campagna di comunicazione promossa in occasione della Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne, tenutasi a Roma il 9 e il 10 settembre 2009 "Respect women Respect world".

Si segnala, altresì, che attraverso la firma di un Protocollo d'Intesa con il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il 3 luglio 2009, è stata istituita la "Settimana contro la Violenza", dal 12 al 18 ottobre, giunta alla sua seconda edizione. Scopo dell'iniziativa è creare un momento di riflessione sui temi del rispetto delle differenze, dell'accoglienza e della legalità, che coinvolga studenti, genitori e docenti. Sono già cento, da Nord a Sud, le scuole che hanno aderito all'iniziativa organizzando attività di sensibilizzazione, informazione e formazione sulla prevenzione della violenza fondata su ogni forma di discriminazione: a sfondo razziale, di genere, per motivi religiosi, per orientamento sessuale, età o disabilità.

In merito alle attività poste in essere a favore delle vittime di tratta, si segnalano: la pubblicazione di Avvisi pubblici da parte del Dipartimento per le pari opportunità per finanziare i programmi di assistenza sociale a favore delle vittime di tratta; il numero verde antitratta nazionale 800 290 290 in grado di fornire alle vittime e a coloro che intendono aiutarle, tutte le informazioni sulle possibilità di aiuto e assistenza che la normativa italiana offre per uscire dalla situazione di sfruttamento anche quello lavorativo e non solo sessuale; la ricostituzione della Commissione Interministeriale per il sostegno alle vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento.

In merito al corretto utilizzo dell'immagine femminile, si fa presente che il 26 gennaio u.s. è stato firmato un Protocollo d'intesa con l'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), con l'obiettivo di rendere più efficace la collaborazione nel controllo e nel ritiro di pubblicità offensive e volgari e per rafforzare modelli di comunicazione commerciale attenti alla rappresentazione dei generi e rispettosi dell'identità e della dignità delle donne.

Nella consapevolezza che per contrastare efficacemente il fenomeno della violenza contro le donne sia necessario integrare gli interventi repressivi con politiche ed azioni puntuali e coordinate in ambito sociale, informativo, educativo e normativo, anche attraverso la proficua collaborazione con il mondo dell'associazionismo e delle rappresentanti dei centri anti-violenza, i competenti Uffici del Ministero per le pari opportunità hanno predisposto il primo "Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking".

Il Piano d'azione, adottato il 28 ottobre 2010, rappresenta lo strumento per elaborare e sviluppare la strategia nazionale di prevenzione e contrasto della violenza, nonché l'azione di protezione, tutela, inserimento e reinserimento delle vittime.

In particolare il Piano mira a raggiungere i seguenti obiettivi:

In particolare, il Piano intende promuovere lo sviluppo dei servizi di assistenza, sostegno, protezione e reinserimento delle vittime, con particolare riferimento ai Centri Antiviolenza ed in generale alle strutture protette in cui sono accolte donne di tutte le età, italiane ed immigrate, vittime di ogni forma di sopruso.

Il fine è quello di sostenere lo sviluppo di strutture in grado di offrire - in particolar modo nei casi in cui sia più a rischio l'incolumità delle vittime - attraverso personale dotato di adeguata formazione, l'ascolto telefonico, colloqui su appuntamento, sostegno nel percorso di uscita dalla violenza, ospitalità nei casi di emergenza, consulenza ed assistenza legale, compreso il gratuito patrocinio, consulenza psicologica, sostegno ai bambini testimoni di violenza.

Tra gli obiettivi del Piano merita particolare attenzione la formazione degli operatori ed operatrici che svolgono attività di prima accoglienza alle vittime di violenza: operatori sanitari dei Dipartimenti di emergenza e accettazione, psichiatri, medici, ginecologi, psicologi, sociologi, operatori di accoglienza, operatori del 118, operatori dei servizi sociali.

Progetti simili sono già oggetto di sperimentazione in alcune realtà ospedaliere e costituiscono un valido punto di partenza per la realizzazione di percorsi di formazione del personale medico e paramedico. Inoltre, attraverso un'azione sinergica con il Ministero dell'Interno e con il Ministero della Difesa verrà affinata la formazione del personale delle forze dell'ordine, per uniformare i metodi dell'accoglienza utilizzati nella gestione dei casi di violenza.

Verrà inoltre garantita alle vittime un'assistenza immediata e trasversale, comprensiva di adeguate cure mediche e psicologiche; percorsi di sostegno tarati sulle esigenze dell'individuo e comprensivi di patrocinio gratuito, tutela del posto di lavoro o sostegno per il reinserimento nel mercato del lavoro.

Le misure contenute nel Piano saranno finanziate con i 18 milioni di euro attualmente disponibili. Ulteriori risorse potranno essere reperite dai 15 milioni destinati dalla Legge di stabilità al Fondo pari opportunità.

Si segnala, infine, che sono in corso contatti con la Regione Abruzzo per realizzare il trasferimento delle somme previste per la ricostruzione e il restauro degli immobili destinati ai centri di accoglienza, di ascolto e di aiuto alle donne in situazioni di difficoltà, stanziate con il Decreto legge n. 39/2009 dal Ministero per le pari opportunità, pari a 3 milioni di euro e che, nei prossimi mesi, verrà pubblicato da parte del Dipartimento per le pari opportunità il terzo Avviso per il finanziamento di progetti finalizzati a rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto della violenza di genere, attraverso il quale verrà garantito un contributo economico alle reti di soggetti, inclusi gli enti locali, impegnati in progetti integrati di contrasto alla violenza di genere e stalking”.







Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 28 febbraio 2011)

53

Note di attuazione pervenute

18

Percentuale

di attuazione

34%



Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/43

Ordine del giorno

Rota

Assemblea

24/02/2011

XIII

Risarcimento a carico del Fondo di solidarietà nazionale per il sostegno alle imprese agricole colpite dal maltempo


L'ordine del giorno Rota ed altri n. 9/3778-A/43, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a valutare l'opportunità di predisporre un giusto indennizzo agli agricoltori colpiti da avversità atmosferiche in base all'entità delle perdite subite, a riconoscere lo stato di calamità per i territori agricoli danneggiati e ad attivare i meccanismi di protezione e di risarcimento previsti dal Fondo di solidarietà nazionale.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'o.d.g. n. 9/3778- A/43 Rota ed altri, relativo all'attivazione degli interventi compensativi ex-post del Fondo di Solidarietà Nazionale per il sostegno alle imprese agricole colpite dal maltempo che lo scorso novembre ha interessato le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Calabria, Campania e Toscana, si fa preliminarmente presente che tali interventi possono essere attivati solo nel caso in cui le avversità e le colture colpite non siano comprese nel piano assicurativo annuale per la copertura dei rischi con polizze assicurative agevolate. Infatti il decreto legislativo n. 102/04, così come modificato dal decreto legislativo n. 82/08, stabilisce che per i danni assicurabili con polizze agevolate non sono attivabili gli interventi compensativi del Fondo; pertanto gli agricoltori, ai fini di una copertura dai rischi climatici, avrebbero dovuto provvedere alla stipula di polizze assicurative agevolate, per le quali è previsto un contributo Statale fino all'80% della spesa premi sostenuta.

Tuttavia, in presenza di offerte di mercato insufficienti a coprire la domanda assicurativa delle produzioni, su richiesta della Regione interessata, con decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, le previsioni assicurative previste dal piano assicurativo in vigore potranno essere modificate per consentire l'attivazione degli interventi compensativi ex-post del Fondo di solidarietà nazionale, di cui al decreto legislativo n. 102/2004 e successive modifiche.

Un'altra condizione per l'attivazione degli interventi compensativi ex post, è la presenza di una incidenza di danno sulla produzione lorda vendibile superiore al 30%.

Ai sensi della vigente normativa, per le colture, strutture e avversità, non assicurabili al mercato agevolato, in relazione alla tipologia dei danni riscontrati, potranno essere concessi i seguenti aiuti a favore delle aziende agricole colpite:

a) contributi in conto capitale fino all'80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria;

b) prestiti ad ammortamento quinquennale per le maggiori esigenze di conduzione aziendale nell'anno in cui si è verificato l'evento ed in quello successivo;

c) proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza nell'anno in cui si è verificato l'evento calamitoso;

d) contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali e la ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte.

Compatibilmente con le esigenze primarie delle imprese agricole, potranno essere adottate anche misure volte al ripristino delle infrastrutture connesse all'attività agricola, tra cui quelle irrigue e di bonifica, con onere della spesa a carico del Fondo di Solidarietà Nazionale.

Tutto ciò doverosamente premesso, si comunica che sono già pervenute a questa Amministrazione le richieste formali d'intervento da parte delle Regioni Veneto, Toscana e Campania, che attualmente sono in fase di istruttoria per la verifica dei requisiti di legge e al termine della quale potranno essere adottati i provvedimenti per l'attivazione degli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/44

Ordine del giorno

Di Giuseppe

Assemblea

24/02/2011

XIII

Iniziative a sostegno del comparto bieticolo-saccarifero

9/3778-A/120

Ordine del giorno

Zucchi


Gli ordini del giorno Di Giuseppe ed altri n. 9/3778-A/44 e Zucchi ed altri n. 9/3778-A/120, accolti dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnavano l'esecutivo a valutare l'opportunità di adottare iniziative finalizzate all'effettiva erogazione delle risorse finanziarie necessarie a sostenere il comparto bieticolo-saccarifero, in particolare al fine di assicurare alle imprese del settore il finanziamento delle campagne di produzione 2009 e 2010.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

In merito agli o.d.g. n. 9/3778-A/44 Di Giuseppe e n. 9/3778-A/120 Zucchi, si rappresenta, con riferimento all'impegno di reperire 86 milioni di euro a copertura dell'aiuto nazionale al settore bieticolo-saccarifero per le campagne di commercializzazione 2009 e 2010, che il CIPE nella seduta del 18 novembre 2010 ha assegnato a tale settore un primo stanziamento di 64 milioni di euro. La delibera è stata firmata ed è in corso il rilascio del nulla osta sulla disponibilità dei fondi da parte della Ragioneria del Ministero dell'economia e delle finanze. L'importo residuo, che sarà commisurato alla effettiva produzione di zucchero in quota nelle campagne 2009 e 2010, potrà eventualmente trovare copertura mediante riprogrammazione delle risorse reperibili nel bilancio dell'AGEA per le medesime finalità”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/79

Ordine del giorno

Naro

Assemblea

24/02/2011

XIII

Incremento delle risorse del Fondo di solidarietà nazionale


L'ordine del giorno Naro ed altri n. 9/3778-A/79, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a monitorare l'attuazione del rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale in agricoltura, valutando l'opportunità di adottare ulteriori iniziative volte a incrementare le risorse di tale Fondo per dare piena attuazione ai meccanismi di gestione del rischio in agricoltura e potenziare il ruolo delle polizze assicurative contro i rischi connessi ad eventi atmosferici e calamitosi.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

“Si fa presente che nella proposta di Piano assicurativo agricolo 2011, attualmente in corso di approvazione, vengono implementate le possibilità di copertura assicurativa delle produzioni agricole, mediante l'introduzione di polizze assicurative multi rischio per la stabilizzazione del ricavo aziendale a seguito di avversità atmosferiche. Tali polizze coprono la mancata resa qualitativa/quantitativa della produzione a causa della combinazione degli eventi avversi ammessi alla copertura assicurativa agevolata. Il contributo pubblico è fissato nell' 80% della tariffa assicurativa per le polizze con soglia di danno del 30% e nel 50% della tariffa per le polizze senza soglia di danno.

Con riguardo al rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale in agricoltura, si fa presente che il piano assicurativo soprarichiamato consente la copertura di tutte le produzioni agricole nazionali di rilevanza economica mediante la stipula di polizze assicurative agevolate da contributo pubblico. Le risorse necessarie a coprire i danni prodotti da eventi atmosferici eccezionali su colture e strutture aziendali non assicurabili, vengono assegnate annualmente dalla Protezione civile a valere sul proprio Fondo.

Il riparto delle suddette somme tra le Regioni in cui sono stati attivati gli interventi compensativi del Fondo di solidarietà nazionale avviene annualmente. Qualora le risorse disponibili non siano sufficienti alla copertura delle esigenze di spesa accertate ai fini della ripartizione tra le Regioni,eventuali integrazioni potranno essere richieste alla Protezione civile”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/119

Ordine del giorno

Trappolino

Assemblea

24/02/2011

XIII

Iniziative per favorire l'imprenditorialità giovanile in agricoltura


L'ordine del giorno Trappolino ed altri n. 9/3778-A/119, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo: a valutare l'opportunità di predisporre interventi affinché le risorse già stanziate per il ricambio generazionale delle imprese agricole vengano utilizzate mediante appositi bandi; a ridare centralità alla questione dell'imprenditorialità giovanile in agricoltura, sia attraverso l'immissione nel sistema di nuove risorse, sia attraverso innovazioni legislative.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

“In riferimento all'o.d.g: n. 9/3778-A/119 Trappolino, relativo al tema dell'imprenditorialità giovanile in agricoltura, si sottolinea preliminarmente che esso costituisce una priorità per questa Amministrazione. Il problema è costituito dall'invecchiamento della popolazione addetta al settore agricolo in rapporto alla necessità di dinamicità dello stesso per far fronte alle nuove sfide. La soluzione è quella di puntare su un'agricoltura indirizzata alla multifunzionalità, alla conservazione di beni pubblici, alla soluzione di problemi ambientali e, al contempo, in grado di adeguarsi con tempestività alle esigenze del mercato.

I finanziamenti del Fondo per l'imprenditorialità giovanile sono stati correttamente utilizzati seguendo le indicazioni emerse dall'Osservatorio per l'imprenditoria giovanile in agricoltura (OIGA), organismo consultivo, presieduto da un membro nominato dal Ministro e in seno al quale, oltre ai rappresentanti del Ministero, sono presenti le Regioni ed un ampio partenariato; le istanze del mondo giovanile sono rappresentate dalle organizzazioni professionali giovanili di categoria e dai rappresentanti degli ordini professionali.

Nell'assegnazione delle risorse del Fondo, si è tenuto conto di quanto indicato nel Piano di azione per l'imprenditorialità giovanile, documento emerso dalla prima conferenza programmatica sul tema dell'imprenditorialità giovanile svoltasi a Bologna nel 2006.

Ad oggi sono state impegnate tutte le risorse finanziarie del Fondo fino all'annualità 2009. Attualmente si è in fase di consultazione con l'OIGA per decidere in merito alle iniziative da porre in essere e procede in tempi rapidi ad impegnare le risorse afferenti all'annualità 2010 e 2011.

Nel contesto attuale, in cui si stanno ridiscutendo i principi della PAC e si sta impostando a livello europeo la nuova fase di programmazione delle politica di sviluppo rurale, il Ministero intende inoltre organizzare una nuova conferenza programmatica al fine di predisporre attraverso il confronto un aggiornato documento di programmazione contenente le attuali istanze del mondo giovanile agricolo.

Le attività poste in essere fino a questo momento con i finanziamenti del Fondo hanno riguardato le seguenti misure d'intervento:

- "Favorire l'accesso al credito per le imprese giovanili"

Attraverso questa misura si è cercato di attivare iniziative pilota in materia di accesso al credito a favore di giovani imprenditori agricoli, cercando di finanziare la riduzione del costo delle garanzie rilasciate a favore di giovani imprenditori agricoli a fronte di finanziamenti erogati agli stessi da Istituti di credito;

- "Premiare la nuova impresa giovanile"

Per 1'attuazione di questa misura sono stati emanati tre bandi pubblici volti a selezionare imprese condotte da giovani agricoltori, che si sono distinte per 1'innovatività dell'esperienza imprenditoriale, evidenziando creatività, originalità dell'idea di impresa, nonché risultati economici positivi;

- "Promuovere lo spirito e la cultura d'impresa" '

Nell'ambito di tale misura sono state attuate due azioni riguardanti l'assegnazione di borse di studio e il finanziamento di corsi di alta formazione per giovani agricoltori esistenti o potenziali;

- "Incentivare la ricerca e lo sviluppo nelle imprese giovanili"

Relativamente a questa misura sono stati emanati tre bandi di gara. Si tratta di un'iniziativa molto particolare ed innovativa, che consiste nell'assegnazione di un contributo unicamente a fronte di progetti di ricerca proposti da piccole e medie imprese agricole condotte da giovani imprenditori, da realizzare in collaborazione con istituzioni pubbliche di ricerca. L'obiettivo della misura è quello di stimolare la sensibilità degli imprenditori agricoli nei confronti della ricerca applicata. Gli agricoltori, partendo dalla rilevazione di particolari esigenze di ricerca legate alla propria impresa ed alla propria attività, si sono rapportati con le istituzioni pubbliche di ricerca a cui hanno affidato l'elaborazione di un progetto ad hoc, che rispondesse alle loro richieste;

- "Incentivare la diffusione dei servizi di sostituzione per le imprese giovanili"

Per l'attuazione di questa misura è stato emanato un avviso pubblico per la concessione di un contributo massimo pari a € 70,00 giornalieri (comprensivi di tutti gli eventuali oneri fiscali e contributivi dovuti), fino ad un massimo di € 5.000,00 annui per singola azienda, per servizi di sostituzione erogati a favore del giovane imprenditore, in caso di malattia/infortunio, maternità o frequenza a corsi di formazione.

L'attuazione delle misure di cui sopra ha sempre seguito criteri di trasparenza e di rispetto delle regole sugli aiuti di stato; tutte le risorse sono state assegnate con bandi di gara ai quali si è sempre data la massima pubblicità. Nella fase attuale il provvedimento di riparto dei fondi tra il settore dell'agricoltura ed il settore della pesca è all'esame delle Conferenza Stato-Regioni, in cui sidovrebbe raggiungere l'intesa nella prossima riunione, poiché è stato già superato il vaglio della Commissione Politiche Agricole della Conferenza stessa. Il riparto indicato nel provvedimento è stato frutto di un'approfondita riflessione in merito all'individuazione di criteri oggettivi da utilizzare nell'assegnazione delle risorse al settore della pesca e le scelte finali sono state ampiamente discusse e condivise in sede OIGA. Nella riunione tecnica che precede la Conferenza, le Regioni, pur condividendo il provvedimento in esame, hanno manifestato l'esigenza di disporre, nell'assegnazione dei fondi per il 2011, di una dotazione finanziaria maggiore per il settore della pesca e questo comporterà un'ulteriore riduzione delle risorse da utilizzare per gli interventi a favore dell'imprenditorialità giovanile in agricoltura”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/121

Ordine del giorno

Fiorio

Assemblea

24/02/2011

XIII

Prospettive future del Fondo di solidarietà nazionale


L'ordine del giorno Fiorio ed altri n. 9/3778-A/121, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a chiarire le prospettive future del Fondo di solidarietà nazionale e con quali modalità e con quante risorse si intenda finanziarlo.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

“Con riferimento all'o.d.g. n. 9/3778-A/121 Fiorio sulle prospettive future del Fondo di solidarietà nazionale - incentivi assicurativi, si fa presente che per ciascuno degli anni 2011 e 2012 risultano in bilancio le seguenti disponibilità:

Inoltre, per quanto riguarda i pagamenti diretti, l'art. 68, par. l, lettera d) del Reg. (CE) n. 73/2009, che consente allo Stato membro di utilizzare il sostegno specifico sotto forma di contributi per il pagamento dei premi di assicurazione del raccolto, degli animali e delle piante, l'Italia, con DM 29 luglio 2009, ha adottato tale specifica misura, prevedendo uno stanziamento comunitario di 70 milioni di euro per anno (pari al 75% del contributo finanziario pubblico ammissibile) a partire dal 2010, oltre alla somma di 23,3 milioni di euro di cofinanziamento nazionale a valere sul Fondo di rotazione di cui alle legge n. 193/87.

Complessivamente, dunque, si tratta di circa 230 milioni di euro di risorse per ciascuno degli anni 2011 e 2012.

Eventuali incrementi di risorse, a fronte di fabbisogni eccedenti le disponibilità, potranno essere reperiti mediante l'utilizzazione di economie derivanti dalle altre misure previste dai rispettivi regimi di aiuto (Ocm vitivinicolo e art. 68 del Reg. (CE) n. 73/2009), ovvero, per quanto riguarda il citato art. 68, mediante la rideterminazione degli importi di finanziamento di ciascuna misura da adottarsi entro il 1° agosto 2011, per l'anno successivo”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/122

Ordine del giorno

Servodio

Assemblea

24/02/2011

XIII

Sostegno alle organizzazioni dei produttori (OP) finalizzate alla valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e degli associati


L'ordine del giorno Servodioed altri n. 9/3778-A/122, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a prevedere specifiche risorse per sostenere le organizzazioni dei produttori (OP) finalizzate allo sviluppo di iniziative per la concentrazione e valorizzazione dell'offerta dei prodotti agricoli degli associati, per la creazione di appositi centri specializzati nella commercializzazione e per la realizzazione di progetti commerciali e di promozione qualitativa per l'export dei prodotti sui mercati internazionali.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

“Si fa innanzitutto presente che gli interventi relativi alle misure a cui fa riferimento l'impegno del Governo sono oggetto di finanziamento comunitario nella misura del 50%, qualora le organizzazioni di produttori ortofrutticoli li prevedano nei programmi operativi attuati a norma dell'articolo 103 quater del regolamento (CE) n. 1234/07. Si precisa che per il sostegno delle organizzazioni di produttori che operano nelle Regioni in cui meno del 20% del valore della produzione ortofrutticola è commercializzata per il tramite delle OP, verrà chiesta l'autorizzazione comunitaria all'erogazione, per l'anno 2011, dell'aiuto nazionale aggiuntivo previsto dall'articolo 103 sexies del medesimo regolamento CE n. 1234/07.

Tale autorizzazione è stata già ottenuta per gli anni passati a partire dal 2008 e il Ministero dell'Economia e delle Finanze, su proposta del Ministero delle risorse agricole alimentari e forestali ha sempre messo a disposizione i fondi nazionali, che per l'anno 2010 sono stati pari a 40 milioni di euro.

Per il 2011, la richiesta di autorizzazione che sarà presentata alla Commissione UE entro il 31 gennaio p.v. ammonterà, sulla base delle richieste pervenute dalle Regioni interessate, a circa 31,5 milioni di euro”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/124

Ordine del giorno

Agostini

Assemblea

24/02/2011

XIII

Proroga anche per l'anno 2011 dell'applicazione del programma triennale della pesca e dell'acquacoltura


L'ordine del giorno Agostini ed altri n. 9/3778-A/124, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo: a prorogare anche per l'anno 2011 l'applicazione del Programma triennale della pesca e dell'acquacoltura per consentire la redazione di un nuovo Programma, che dovrà tenere conto degli attuali mutamenti di scenario in atto; a caldeggiare una rapida approvazione dei Piani di gestione inviati a Bruxelles in materia di pesche speciali per scongiurare il ritardato o addirittura mancato avvio della campagna di pesca 2010-2011; ad attivare nuove forme di supporto agli investimenti delle imprese ittiche ed allo sviluppo di azioni innovative, anche attraverso nuove modalità di intervento in linea con la più recente normativa europea sugli aiuti di Stato per le piccole e medie imprese di settore.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

“Per quanto riguarda l'o.d.g. n. 9/3778-A/124 Agostini, relativo al Programma triennale della pesca e dell'acquacoltura, si informa che l'art. 1 del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, ha differito al 31 marzo 2011 la scadenza del predetto Programma. Al riguardo, si fa presente che è stato approvato dal Senato un emendamento volto alla proroga di tale Programma per tutta l'annualità 2011.

In ogni caso, saranno attivate le procedure previste dall'art. 2 per l'emanazione del DPCM, ai sensi del comma 2 del medesimo articolo, necessario per garantire la proroga per tutto il 2011.

Per quanto attiene la questione relativa alle pesche speciali, si informa che il Ministero, in data 20 maggio 2010, sentite le Regioni e le Associazioni professionali, nel pieno rispetto di tutti i termini per la presentazione, ha inviato alla Commissione Europea un Piano nazionale per la richiesta delle deroghe, consentite dal regolamento sulla pesca nel Mediterraneo, relativa alle unità dedite alle cosiddette "pesche tradizionali" .

Tale piano è stato esaminato dal Comitato tecnico scientifico ed economico della Commissione Europea (STECF), che ha espresso un parere favorevole, rimettendo la decisione definitiva al Comitato di gestione della Commissione Europea.

Questa Amministrazione, in ogni caso, sta ponendo in essere tutte le iniziative di competenza per addivenire ad una celere decisione del predetto Comitato".

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/126

Ordine del giorno

Carra

Marco

Assemblea

24/02/2011

XIII

Rilancio del settore lattiero-caseario


L'ordine del giorno Marco Carra ed altri n. 9/3778-A/126, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo a riferire nelle competenti Commissioni parlamentari su quali misure di rilancio del settore lattiero-caseario nazionale si intenda avviare un negoziato con la Commissione europea.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

“Si segnala che la Commissione europea ha presentato un progetto di regolamento volto a rafforzare il potere contrattuale dei produttori di latte e a favorire le associazioni interprofessionali di settore.

L'obiettivo principale è quello di superare le limitazioni imposte dalle regole sulla concorrenza. La discussione sul progetto di regolamento è già iniziata a livello di gruppo di lavoro del Consiglio e da parte dei competenti servizi del Ministero sono state preventivamente consultate tutte le categorie interessate per definire la linea di condotta della delegazione italiana”.


Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

9/3778-A/78

Ordine del giorno

Cera

Assemblea

24/02/2011

XIII

Applicazione dell'accisa sul gasolio per le coltivazioni in serra


L'ordine del giorno Cera ed altri n. 9/3778-A/78, accolto dal Governo nella seduta dell'Assemblea del 19 novembre 2010, impegnava l'esecutivo ad adottare tempestivamente iniziative per contrastare l'abolizione dell'agevolazione sul gasolio per le coltivazioni in serra.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, per quanto attiene ai profili di propria competenza, ha trasmesso la seguente nota:

“In merito all'o.d.g. n. 9/3778-A/78 Cera, relativo ad iniziative in materia di accisa sul gasolio, si segnala che l'esenzione totale dall'accisa su tale combustibile quando destinato al riscaldamento delle serre, è stata dichiarata incompatibile con il mercato comune dalla Commissione europea, che ha chiesto all'Italia di recuperare presso i beneficiari gli aiuti concessi nel periodo dal 3 ottobre 2000 al 30 giugno 2001, nonché per gli anni 2002, 2003 e 2004.

I carburanti fossili destinati agli usi agricoli godono, peraltro, dell'accisa ridotta al 22%.

Ulteriori riduzioni sarebbero compatibili con la normativa comunitaria solo se applicati a tutti i settori produttivi, e non solo all'agricoltura”.

Tipo atto e

Numero

Primo

firmatario

Sede

esame

Data

annuncio

Comm.

Comp.

Oggetto

8/00105

Risoluzione conclusiva

Beccalossi

Commissione

24/02/2011

XIII

Iniziative in materia di applicazione della direttiva "nitrati"


La risoluzione conclusiva Beccalossi ed altri n. 8/00105, accolta dal Governo ed approvata dalla XIII Commissione (Agricoltura) nella seduta del 25 gennaio 2011, impegnava l'esecutivo:a promuovere una revisione delle zone vulnerabili in riferimento ai dati sulle qualità delle acque superficiali e sotterranee; ad avviare un processo di verifica dei contenuti del decreto del Ministro delle politiche agricole e forestali 7 aprile 2006, recante criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento; a prevedere, nell'ambito di una possibile modifica del citato decreto, disposizioni minime omogenee per tutto il territorio nazionale, consentendo alle amministrazioni regionali di prevedere integrazioni, laddove possibile meno restrittive, in relazione alla specificità degli allevamenti presenti sul proprio territorio.

In merito a tale impegno il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha trasmesso la seguente nota:

“In merito alla richiesta di deroga, questa Amministrazione si è impegnata fin dal 2008 per il suo ottenimento presso i competenti uffici della Commissione. Infatti, a partire dal giugno del 2008, con l'archiviazione della procedura di infrazione nei confronti dello Stato Italiano, le Regioni della pianura Padano - Veneta hanno fatto richiesta ai Ministeri competenti (Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), di portare all'attenzione della Commissione la richiesta di deroga alla direttiva 91/676/CEE. Tale richiesta riguarda l'aumento, oltre il limite previsto dalla Direttiva (170 kg/ha/anno di azoto), della quantità di azoto da effluente zootecnico da distribuire nelle Zone Vulnerabili da Nitrati.

La richiesta di deroga è stata presentata alla Commissione Europea ed è stato prodotto a supporto di tale richiesta un documento Tecnico Scientifico elaborato dal gruppo di lavoro costituito dal MIPAAF, dal MATTM, dal CRPA e dalle Regioni della pianura Padano-Veneta.

In relazione a tale questione, costanti sono i contatti con la Commissione europea, anche perché è necessario produrre una documentazione particolarmente complessa e puntuale a supporto della richiesta di deroga.

Relativamente al decreto di modifica al decreto ministeriale 7 aprile 2006 sull'utilizzo agronomico degli effluenti di allevamento, il gruppo di lavoro Ministero-Regioni ha redatto una nuova versione, nella quale sono previste, tra l'altro, una serie di azioni innovative per le aziende e di mitigazione dell'impatto ambientale connesso alla zootecnia. Tale provvedimento risulterà molto utile alle Regioni nella fase di revisione dei Programmi d'azione e consentirà di valorizzare dal punto di vista agronomico gran parte del potenziale inquinante derivante dagli effluenti zootecnici grazie alla possibilità di trasformarli in materia prima per la produzione di energia e di utilizzarli come ammendante per i terreni agricoli.

Su tale testo si è in attesa di ricevere il parere tecnico del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero della Salute.

Infine, il Piano Strategico Nazionale sui Nitrati approvato il 29 aprile 2010, è stato redatto proprio per tentare di armonizzare le modalità attuative nelle aree interessate, prevedendo anche condizioni minime comuni a tutte le Regioni. È del tutto evidente, però, che non disponendo di una programmazione dello Sviluppo Rurale in grado di supportare misure di livello sovra regionale, l'attuazione delle azioni concertate attraverso detto Piano Strategico, rimane di esclusiva pertinenza delle Amministrazioni regionali interessate”.




Atti di indirizzo segnalati

(dall’inizio della XVI legislatura al 28 febbraio 2011)

269

Note di attuazione pervenute

37

Percentuale

di attuazione

14%


Elenco dei deputati primi firmatari degli atti cui sono riferite le note di attuazione annunciate
al 28 febbraio
2011



Primo firmatario

Tipo di Atto

Numero

Pag.

On.

Agostini

Ordine del giorno

9/3778-A/124

119

On.

Amici

Mozione

1/00512

107

On.

Aprea

Ordine del giorno

9/1714-B/4

72

On.

Argentin

Ordine del giorno

9/3638/190

76

On.

Beccalossi

Risoluzione conclusiva

8/00105

121

On.

Binetti

Ordine del giorno

0/3778/XII/4

94

On.

Binetti

Ordine del giorno

9/3778-A/81

100

On.

Binetti

Mozione

1/00534

107

On.

Bitonci

Ordine del giorno

9/1714-B/5

72

On.

Borghesi

Ordine del giorno

9/3594/2

75

On.

Calgaro

Mozione

1/00539

107

On.

Carra Marco

Ordine del giorno

9/3778-A/126

120

On.

Cera

Ordine del giorno

9/3778-A/78

120

On.

Ciccanti

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/14

85

On.

Ciriello

Ordine del giorno

9/3638/143

54

On.

Compagnon

Ordine del giorno

9/3638/336

61

On.

Contento

Ordine del giorno

9/1441-quater-E/13

104

On.

De Pasquale

Ordine del giorno

9/3778-A/110

68

On.

De Pasquale

Ordine del giorno

9/1713/174

72

On.

Delfino

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/12

84

On.

Di Biagio

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/6

82

On.

Di Giuseppe

Ordine del giorno

9/3778-A/44

113

On.

Di Virgilio

Ordine del giorno

0/3778/XII/1

94

On.

Donadi

Ordine del giorno

9/3778-A/60

102

On.

Farina Renato

Ordine del giorno

9/2561-A/28

72

On.

Favia

Ordine del giorno

9/3638/29

56

On.

Favia

Ordine del giorno

9/1441-quater-A/5

77

On.

Ferrari

Ordine del giorno

9/3638/231

62

On.

Fiorio

Ordine del giorno

9/3778-A/121

117

On.

Fioroni

Ordine del giorno

9/3638/129

39

On.

Franceschini

Ordine del giorno

9/3610-A/4

51

On.

Frassinetti

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/4

79

On.

Garagnani

Ordine del giorno

9/1714/12

72

On.

Gidoni

Ordine del giorno

9/3638/4

46

On.

Giovanelli

Ordine del giorno

9/3857-A/3

65

On.

Gnecchi

Ordine del giorno

9/3778-A/22

99

On.

La Forgia

Ordine del giorno

9/3638/138

47

On.

Lo Monte

Mozione

1/00405

40

On.

Lo Presti

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/2

64

On.

Lolli

Ordine del giorno

9/1634/43

66

On.

Lorenzin

Ordine del giorno

9/3638/57

87

On.

Madia

Ordine del giorno

9/1441-quater-E/14

86

On.

Marrocu

Ordine del giorno

9/1441-quater-A/42

93

On.

Mattesini

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/5

81

On.

Migliavacca

Ordine del giorno

9/3638/140

53

On.

Miglioli

Ordine del giorno

9/3638/110

102

On.

Moffa

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/11

103

On.

Mogherini

Rebesani

Ordine del giorno

9/3016/5

48

On.

Mogherini

Rebesani

Ordine del giorno

9/3610-A/2

50

On.

Mosella

Mozione

1/00406

43

On.

Murer

Ordine del giorno

9/3778-A/127

100

On.

Naccarato

Ordine del giorno

9/1713/110

60

On.

Naro

Ordine del giorno

9/3778-A/79

114

On.

Palagiano

Ordine del giorno

9/3778-A/49

94

On.

Palomba

Ordine del giorno

9/1441-quater-A/4

91

On.

Parisi Arturo

Ordine del giorno

9/3638/145

55

On.

Pezzotta

Mozione

1/00354

59

On.

Pini

Ordine del giorno

9/3638/345

62

On.

Rosato

Ordine del giorno

9/3638/135

52

On.

Rota

Ordine del giorno

9/3778-A/43

112

On.

Saltamartini

Mozione

1/00538

107

On.

Sbrollini

Ordine del giorno

9/3638/195

88

On.

Schirru

Ordine del giorno

9/3778-A/26

94

On.

Servodio

Ordine del giorno

9/3778-A/122

118

On.

Tassone

Ordine del giorno

9/1441-quater-C/16

95

On.

Tidei

Ordine del giorno

9/3725/30

76

On.

Toccafondi

Ordine del giorno

9/1714/1

72

On.

Toccafondi

Ordine del giorno

9/1714-B/1

72

On.

Trappolino

Ordine del giorno

9/3778-A/119

115

On.

Vignali

Ordine del giorno

9/1714-B/7

72

On.

Villecco Calipari

Ordine del giorno

9/3638/133

40

On.

Vitali

Ordine del giorno

0/3291-bis/II/1

58

On.

Zucchi

Ordine del giorno

9/3778-A/120

113




















Sezione III

RELAZIONI AL PARLAMENTO E ALTRI ADEMPIMENTI DA OBBLIGO DI LEGGE

























La sezione tratta della trasmissione al Parlamento da parte del Governo e di altri soggetti (regioni, autorità amministrative ecc.) delle relazioni previste dalle norme vigenti che sono pervenute nel periodo in esame. Conclude la sezione l’indicazione delle nuove relazioni ove previste da norme entrate in vigore nel periodo esaminato.

L’attività di monitoraggio delle relazioni al Parlamento


Il Servizio per il controllo parlamentare effettua il monitoraggio delle relazioni che la Presidenza del Consiglio dei ministri e i diversi Dicasteri, nonché altri soggetti non governativi, devono trasmettere periodicamente al Parlamento come stabilito dalle vigenti disposizioni legislative.

A tale fine, il Servizio cura una banca dati che viene aggiornata sia attraverso la registrazione delle relazioni di volta in volta trasmesse ed annunciate nel corso delle sedute dell’Assemblea, riscontrabili nell’Allegato A al resoconto della relativa seduta, sia mediante l’individuazione degli obblighi previsti da norme di nuova introduzione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. L’aggiornamento si completa con l’accertamento delle relazioni per le quali l’obbligo di trasmissione sia venuto meno a seguito dell’abrogazione della norma istitutiva, ovvero sia da ritenersi - per le più diverse ragioni - superato o, comunque, non più attuale o rilevante alla luce della situazione di fatto (ad esempio, una relazione che abbia ad oggetto programmi o interventi ormai completati o esauriti senza che la norma che prevede la relazione stessa sia stata esplicitamente abrogata). Ciò nell’ottica di contribuire, da una parte ad una focalizzazione degli obblighi residui e, dall'altra ad un superamento di tutto il superfluo, per favorire il processo di semplificazione normativa.

Al fine di definire un quadro complessivo degli adempimenti vigenti quanto più corretto ed esaustivo, il Servizio per il controllo parlamentare intrattiene costanti contatti con i competenti uffici interni alle amministrazioni (governative e non) anche attraverso la predisposizione e l’invio di schede informative contenenti l’elenco delle relazioni a carico di ciascun presentatore. Per ogni relazione, vengono indicati la norma istitutiva dell’obbligo, l’argomento, la frequenza della trasmissione (con la data entro la quale si aspetta il prossimo invio), nonché le informazioni sull’ultima relazione inviata. In una distinta sezione di ogni scheda vengono, inoltre, elencate le relazioni la cui trasmissione risulti in ritardo rispetto alla scadenza prevista e di cui pertanto si sollecita la trasmissione al Parlamento.

Tali schede vengono contestualmente inviate anche alle Commissioni parlamentari competenti per materia, con l’intento di fornire uno strumento di agevole consultazione che consenta da un lato ad ogni Ministero di essere al corrente dell’esito delle verifiche effettuate dal Servizio per il controllo parlamentare e, dall’altro, di informare i parlamentari dello stato di adempimento degli obblighi.

Nella presente Sezione si dà dunque conto delle risultanze dell’attività di monitoraggio circoscritta alla sola indicazione delle relazioni trasmesse nel periodo considerato dalla pubblicazione, nonché degli eventuali obblighi di nuova introduzione.

In evidenza a febbraio 2011


Nell'ambito delle relazioni annunciate nel mese di febbraio, si segnala l'invio, da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca della prima relazione sull'andamento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore (Doc.CCXXXIX, n. 1). Tale relazione, prevista dall'articolo 2, comma 3, della legge 11 gennaio 2007, n. 1, con cadenza triennale, contiene una prima ricognizione, con dati aggiornati al 2010, degli effetti della riforma degli "esami di maturità", introdotta dalla citata legge, che ha fissato nuove regole relativamente ai requisiti di ammissione, ai contenuti ed agli esiti degli esami, alla composizione delle commissioni ed alla disciplina delle sedi di esame, con particolare riguardo alle regole di accesso per i candidati esterni.

Si sottolinea inoltre la trasmissione, da parte del Ministro dell'economia e delle finanze, delle relazioni trimestrali sulla stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico e sulla situazione di cassa (Doc. XXV, n. 9 e 10) con dati aggiornati, rispettivamente, al 31 marzo e al 30 giugno 2010, comprensivi del raffronto con il precedente biennio. Tale trasmissione, infatti, avviene per la prima volta ai sensi dell'articolo 14, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196. Si ricorda peraltro che già l'articolo 30 della legge 5 agosto 1978, n. 468, prevedeva che il Ministro del tesoro presentasse al Parlamento entro i mesi di maggio, agosto e novembre, una relazione sui risultati conseguiti dalle gestioni di cassa. L'articolo 14, comma 4, della citata legge n. 196 del 2009, ha sostanzialmente riprodotto tale previsione con alcune differenze riguardanti sia le date di trasmissione, sia il contenuto delle relazioni.

Con riferimento al primo profilo, mentre si confermano i mesi di maggio e di novembre per la presentazione delle relazioni relative al primo trimestre e ai primi nove mesi dell'anno, si indica al 30 settembre, anziché al mese di agosto, il termine per la presentazione della seconda relazione relativa al primo semestre dell'anno. Per quanto riguarda il contenuto, l'attuale disciplina fa riferimento al "conto consolidato di cassa delle amministrazioni pubbliche", mentre quella previgente prevedeva che si riferisse sui "risultati conseguiti dalle gestioni di cassa del bilancio statale e della tesoreria". Dall'obbligo vigente scompaiono la stima della previsione di cassa per il settore pubblico e l'indicazione dei relativi risultati, nonché la stima dei flussi di entrata e spesa del trimestre in corso alla data di presentazione della relazione; inoltre, l'indicazione della consistenza dei residui viene limitata al solo bilancio dello Stato, mentre nella disciplina previgente riguardava l'intero settore pubblico.

Anche la relazione, contenente i dati relativi all'anno 2010, sullo Stato di avanzamento dei provvedimenti di ristrutturazione delle Forze armate (Doc. XXXVI-bis, n. 3) è stata trasmessa per la prima volta dal Ministero della difesa ai sensi dell'articolo 12, comma 2, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, recante “Codice dell'ordinamento militare”. Tale norma, tuttavia, si è limitata a riprodurre l'adempimento già previsto dall'articolo 3, comma 3, della legge n. 464 del 1997, che è stata contestualmente abrogata dall'articolo 2268, comma 1, n. 939, del citato Codice.

Sul versante dell’individuazione di nuovi obblighi, si registra l’adempimento introdotto dall'articolo 3, comma 1, della legge 3 febbraio 2011, n. 7. Tale disposizione prevede che ogni sei mesi l'Agenzia delle dogane provveda ad effettuare il monitoraggio sugli effetti delle misure previste dalla Convenzione relativa allo sdoganamento centralizzato, concernente l'attribuzione delle spese di riscossione nazionali trattenute allorché le risorse proprie tradizionali sono messe a disposizione del bilancio dell'Unione europea, fatta a Bruxelles il 10 marzo 2009, e trasmetta le risultanze al Ministero dell'economia e delle finanze, che riferisce al Parlamento con apposita relazione nei successivi sessanta giorni.

Si ricorda, infine, che l'articolo 2, comma 17-sexies, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, ha differito al 30 settembre di ogni anno il termine per la trasmissione, da parte del Ministro dell'economia e delle finanze, della relazione generale sulla situazione economica del Paese, originariamente fissato al 30 aprile dall'articolo 12, comma 7, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.



Relazioni al Parlamento annunciate nel periodo
1°- 28 febbraio 2011


Relazioni governative


Presidenza del Consiglio dei ministri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 124/2007,

art. 38, co. 1

Politica dell'informazione per la sicurezza

(Dati relativi al 2010, Doc. XXXIII, n. 3)

I Affari costituzionali

24/2/2011





Ministero degli affari esteri

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 231/2003,

art. 14, co. 1

Partecipazione italiana alle operazioni internazionali in corso

(Predisposta congiuntamente al Ministero della difesa e trasmessa dal Ministero degli affari esteri)

(Dati relativi al periodo 1° gennaio-30 giugno 2010, Doc. LXX, n. 6)

III Affari esteri

IV Difesa

7/2/2011

D.L. 8/2008,

art. 2, co. 11-bis,

lett. g)

Situazione, risultati raggiunti e prospettive degli interventi a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione

(Dati relativi al 2009, Doc. CCXVII, n. 2)

III Affari esteri

IV Difesa

15/2/2011

L. 948/1982,

art. 3, co. quarto

Attività svolta dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri

(Dati relativi al 2009, Doc. CLXXII, n. 3)

III Affari esteri

15/2/2011



Ministero della difesa

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.Lgs. 66/2010,

art. 12, co. 2*

Stato di avanzamento dei provvedimenti di ristrutturazione delle Forze armate

(Dati relativi all'anno 2010, Doc. XXXVI-bis, n. 3)

IV Difesa

25/2/2011

*L'articolo 12, comma 2, del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, recante “Codice dell'ordinamento militare” ha confermato l'adempimento già previsto dall'articolo 3, comma 3, della legge n. 464/1997 che è stata contestualmente abrogata dall'articolo 2268, comma 1, n. 939, del medesimo Codice.



Ministero dell'economia e delle finanze

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 296/2006,

art. 1, co. 5

Risultati derivanti dalla lotta all'evasione fiscale

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2009, Doc. LXVIII, n. 2)

V Bilancio

VI Finanze

15/2/2011

D.Lgs. 143/1998,

art. 18, co. 1

Attività svolta dalla SIMEST S.p.a. quale gestore dei Fondi per il sostegno finanziario all'esportazione e all'internazionalizzazione del sistema produttivo italiano

(Dati relativi al 2009, Doc. XXXV-bis, n. 3)

X Attività produttive

15/2/2011

L. 62/1990,

art. 7, co. 1

Svolgimento delle lotterie nazionali

(Dati relativi al 2009, Doc. LXVI, n. 2)

VI Finanze

15/2/2011

L. 209/2000,

art. 6, co. 1

Stato di attuazione della legge recante misure per la riduzione del debito estero dei Paesi a più basso reddito e maggiormente indebitati

(Dati aggiornati al 30 giugno 2010, Doc. CLXXXIII, n. 3)

III Affari esteri

15/2/2011

D.L. 79/1997,

art. 8, co. 1-bis

Attuazione della procedura di cessione dei crediti da parte delle amministrazioni pubbliche

(Dati relativi al 2009, Doc. XLIV, n. 3)

V Bilancio

15/2/2011

D.L. 155/2008,

art. 5, co. 1-ter

Attuazione degli interventi volti a garantire la stabilità del sistema creditizio e la continuità nell'erogazione del credito alle imprese e ai consumatori, nell'attuale situazione di crisi dei mercati finanziari internazionali

(Dati aggiornati al 31 marzo 2010, Doc. CCXXXI, n. 2, e al 30 giugno 2010, Doc. CCXXXI, n. 3)

V Bilancio

VI Finanze

15/2/2011

L. 11/2005,

art. 15-ter, co. 1

Andamento dei flussi finanziari tra l'Italia e l'Unione europea

(Dati relativi al I, II e III trimestre 2010, Doc. CCXVIII, n. 5, 6 e 7)

V Bilancio

XIV Politiche dell'Unione europea

15/2/2011

L. 196/2009,

art. 14, co. 4

Stima del fabbisogno di cassa del settore pubblico e situazione di cassa,

(Dati relativi al 31 marzo 2010, Doc. XXV, n. 9, e al 30 giugno 2010, Doc. XXV, n. 10, comprensivi del raffronto con i risultati del precedente biennio)

V Bilancio

25/2/2011





Ministero della giustizia

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 553/1996,

art. 6-ter,

co. unico

Stato di attuazione del programma di costruzione e adattamento di stabilimenti di sicurezza destinati a consentire il trattamento differenziato dei detenuti e disponibilità del personale necessario all'utilizzazione di tali stabilimenti

(Predisposta dal Ministero della giustizia e trasmessa dal Ministro per i rapporti con il Parlamento)

(Dati relativi al I e II semestre 2010, Doc. CXVI-bis, n. 5)

II Giustizia

22/2/2011


Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 99/2009,

art. 50, co. 1

Andamento del processo di liberalizzazione dei servizi a terra negli aeroporti civili

(Dati relativi al I semestre 2010, Doc. CCXXXVII, n. 2)

IX Trasporti

1°/2/2011

L. 270/1997,

art. 2, co. 14

Stato di attuazione degli interventi di interesse nazionale relativi a percorsi giubilari e a pellegrinaggi in località al di fuori del Lazio

(Dati relativi al terzo trimestre del 2009, Doc. CIX, n. 7, e al quarto trimestre del 2009, Doc. CIX, n. 8)

VIII Ambiente

9/2/2011

L. 194/1998,

art. 1, co. 4

Andamento del processo di liberalizzazione e di privatizzazione del trasporto aereo

(Dati relativi al II semestre 2010, Doc. LXXI, n. 4)

IX Trasporti

22/2/2011





Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 1/2007,

art. 2, co. 3

Andamento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore

(Dati relativi al triennio 2007-2010, Doc. CCXXXIX, n. 1)

(PRIMA RELAZIONE)

VII Cultura

8/2/2011



Ministero dello sviluppo economico

Fonte istitutiva

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

D.L. 239/2003,

art. 1-quater,

co. 8

Rapporto sull'andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il ripotenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici

(Dati relativi al periodo

maggio - dicembre 2010)

VIII Ambiente

X Attività produttive

1°/2/2011

D.L. 120/1989,

art. 8, co. 11

Stato di attuazione del programma di promozione industriale

(Dati aggiornati al 31 dicembre 2009, Doc. XLIX, n. 5)

X Attività produttive

7/2/2011

L. 580/1993,

art. 5-bis, co. 1*

Attività delle Camere di commercio, industria e artigianato e agricoltura e delle loro Unioni regionali

(Dati relativi all'anno 2009, Doc. CXX, n. 2)

X Attività produttive

15/2/2011

*L'obbligo di riferire annualmente era originariamente previsto dall'articolo 4, comma 1, della legge n. 580 del 1993, come integrato dall'articolo 37, comma 2, del decreto legislativo n. 112 del 1998. Il decreto legislativo n. 23 del 2010 ha modificato la norma istitutiva dell'obbligo prevedendo l'adempimento non più all'articolo 4, ma all'articolo 5-bis, comma 1, della citata legge n. 580 e indicando la scadenza al 30 settembre di ogni anno.






Relazioni non governative


Fonte istitutiva

Soggetto

competente

Argomento

Commissione competente

per materia

Data annuncio

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Basilicata

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2010)

VI Finanze

7/2/2011

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Sardegna

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2010)

VI Finanze

7/2/2011

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Valle d'Aosta

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2010)

VI Finanze

9/2/2011

L. 239/2004,

art. 1, co. 12,

secondo periodo

Autorità per l'energia elettrica e il gas

Stato del mercato dell'energia elettrica e del gas naturale e stato di utilizzo ed integrazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili

(Dati relativi al 2010)

X Attività produttive

9/2/2011

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della provincia autonoma di Bolzano

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2010)

VI Finanze

10/2/2011

L. 215/2004,

art. 8, co. 1

Autorità garante della concorrenza e del mercato

Stato delle attività di controllo e vigilanza in materia di conflitti di interesse

(Dati relativi al II semestre 2010, Doc. CLIII, n. 6)

I Affari costituzionali

15/2/2011

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della Provincia autonoma di Trento

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2010)

VI Finanze

15/2/2011

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Abruzzo

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2010)

VI Finanze

15/2/2011

L. 127/1997,

art. 16, co. 2

Difensore civico della regione Emilia-Romagna

Relazione sull'attività svolta

(dati relativi all'anno 2010)

I Affari costituzionali

22/2/2011

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Piemonte

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2010)

VI Finanze

25/2/2011

L. 212/2000,

art. 13, co. 13-bis

Garante del contribuente della regione Campania

Stato dei rapporti tra fisco e contribuenti nel campo della politica fiscale

(Dati relativi al 2010)

VI Finanze

28/2/2011





Nuove relazioni previste da fonti normative (*)



Relazioni governative




Fonte

Ministero competente

Oggetto

L. 7/2011, art. 3, co. 1*



Economia e finanze

Risultanze del monitoraggio sugli effetti delle misure previste dalla Convenzione relativa allo sdoganamento centralizzato, fatta a Bruxelles il 10 marzo 2009

* Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 24 febbraio 2011, n. 45, S.O.

La disposizione istitutiva dell'obbligo prevede che ogni sei mesi l'Agenzia delle dogane provveda ad effettuare il monitoraggio degli effetti delle misure della Convenzione e trasmetta le risultanze al Ministero dell'economia e delle finanze, che riferisce al Parlamento con apposita relazione nei successivi sessanta giorni





Relazioni non governative


nessuna












(*) Si tratta di relazioni previste da nuove norme entrate in vigore nel periodo preso in considerazione dal presente bollettino

1 5 -ter . All’articolo 14 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 2010, n. 222, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, le parole: «entro tre mesi» sono sostituite dalle seguenti: «entro sei mesi»; b) al comma 2, le parole «entro sei mesi» sono sostituite dalle seguenti: «entro nove mesi». 5 -quater. All’articolo 7, comma 20, ultimo periodo, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, dopo le parole: «per le stazioni sperimentali» sono inserite le seguenti: «, il Banco nazionale di prova per le armi da fuoco portatili e per le munizioni commerciali». 5 -quinquies . All’allegato 2 di cui all’articolo 7, comma 20, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, dopo l’ottava voce è inserita la seguente: «Enti soppressi: Banco nazionale di prova per le armi da fuoco portatili e per le munizioni commerciali. Amministrazione subentrante nell’esercizio dei relativi compiti e attribuzioni: CCIAA Brescia».

2Tali membri sarebbero dovuti infatti essere portati da due a quattro, più il presidente, ai sensi dell'articolo 1, comma 15, della citata legge 23 agosto 2004, n. 239, riordino del settore energetico, nonché delega al Governo per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di energia. Anteriormente alla data di entrata in vigore della suddetta norma, l'organo collegiale era previsto essere costituito dal presidente e da due membri ai sensi dell'articolo 2, comma 7, della legge istitutiva dell'Autorità, la n. 481 del 14 novembre 1995. Peraltro gli altri due membri, che si sarebbero dovuti aggiungere a quelli che erano allora già in carica entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge n. 239/2004, non sono mai stati nominati. E siccome uno dei due componenti originari, Fabio Pistella, si era già dimesso nel luglio 2004, l'Autorità è rimasta fino ad al febbraio 2011 composta solo dal presidente Ortis e dal componente Fanelli.

*Si fa presente che il medesimo atto può investire la competenza di più amministrazioni e quindi essere segnalato, ai fini dell'attuazione, a più di un Ministero.

**Le risoluzioni e le mozioni vengono segnalate ai fini dell'attuazione subito dopo la loro approvazione da parte dell’Assemblea o delle Commissioni.

* La frase riportata in corsivo è contenuta nelle note di attuazione relative agli ordini del giorno TOCCAFONDI n. 9/1714/1, APREA ed altri n. 9/1714-B/4, BITONCI ed altri n. 9/1714-B/5 e Renato FARINA ed altri n. 9/2561-A/28.