Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Consiglio europeo - Bruxelles, 23-24 giugno 2011
Serie: Documentazione per le Commissioni - Attività dell'Unione europea    Numero: 180
Data: 27/06/2011
Descrittori:
ACCORDO DI SCHENGEN   IMMIGRAZIONE
POLITICA ECONOMICA     

Consiglio europeo
Bruxelles, 23-24 giugno 2011

Politica economica

Semestre europeo

In vista della conclusione del primo semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri dell’UE, il Consiglio europeo ha avallato le raccomandazioni della Commissione europea sui Programmi nazionali di riforma (PNR) e sui Programmi di stabilità e convergenza (PSC) presentati dagli Stati membri. Le raccomandazioni saranno adottate definitive dal Consiglio dell’UE in una delle prossime sessioni.

Ad avviso del Consiglio europeo, le misure presentate dagli Stati membri costituiscono un valido punto di partenza per sostenere la ripresa dell'Europa, e dimostrano la ferma determinazione ad attuare pienamente il Patto di stabilità e crescita, nonché a conseguire gli obiettivi principali della strategia Europa 2020 in materia di occupazione e crescita sostenibile. Peraltro, il Consiglio europeo rileva che per alcuni obiettivi (concernenti occupazione, efficienza energetica, ricerca e sviluppo, istruzione terziaria, lotta contro la povertà e l’esclusione sociale) occorrono sforzi supplementari. In via prioritaria, i Capi di Stato e di Governo ritengono essenziale assicurare un ambiente macroeconomico sano, ripristinare la sostenibilità dei conti pubblici, correggere gli squilibri macroeconomici e rafforzare il settore finanziario.

Per sostenere gli interventi nazionali con azioni a livello dell'Unione europea il Consiglio considera necessario accelerare l’attuazione delle iniziative faro della strategia Europa 2020 e dell'Atto per il mercato unico, con particolare riferimento alla riduzione ulteriore dell'onere normativo che grava sulle piccole e medie imprese, se del caso esentando le microimprese da alcune normative future o quantomeno assoggettandole a un regime agevolato. La Commissione è stata inoltre invitata a stilare una tabella di marcia per il completamento del mercato unico digitale entro il 2015.

Patto europlus

Il Consiglio ha rilevato inoltre che la maggior parte dei 23 Stati membri partecipanti al Patto euro plus, approvato in occasione del Consiglio europeo di marzo 2011 (vedi bollettino RUE “Attività dell’UE” n. 167 del 28 marzo 2011) ha presentato impegni che costituiscono un primo passo avanti verso il raggiungimento degli obiettivi del Patto stesso, che mirano a: stimolare la competitività; stimolare l'occupazione; concorrere ulteriormente alla sostenibilità delle finanze pubbliche; rafforzare la stabilità finanziaria.

Nella definizione dei prossimi impegni gli Stati membri partecipanti sono invitati a:

·       concentrarsi maggiormente sulla realizzazione prioritaria delle riforme atte a favorire la competitività;

·       a rendere i futuri impegni quanto più specifici e misurabili possibile;

·       ad attuare un coordinamento pragmatico delle politiche fiscali. La Commissione e i ministri delle finanze degli Stati membri partecipanti sono invitati a riferire, entro dicembre 2011, sui progressi compiuti in tema di prevenzione delle pratiche dannose e proposte volte a contrastare la frode e l'evasione fiscale.

Il Consiglio europeo di marzo 2012 valuterà, in base all'analisi annuale della crescita effettuata dalla Commissione, i progressi degli Stati membri nell'attuazione delle raccomandazioni specifiche per Paese formulate dal Consiglio e dei rispettivi impegni in forza del Patto.

Crisi finanziaria in alcuni Paesi dell’Eurozona

Il Consiglio europeo ha ribadito l’impegno per gli Stati membri a prendere tutte le misure necessarie per la ratifica del trattato istitutivo del Meccanismo europeo di stabilizzazione (MES, vedi bollettino RUE sul Consiglio europeo di marzo, n. 167 del 28 marzo 2011) entro la fine del 2012.

Si segnala, peraltro, che in gran parte dei Paesi membri sono in corso o devono essere avviate le procedure per l’approvazione, secondo le rispettive norme costituzionali, della modifica all’art. 136 del Trattato sul funzionamento dell’UE, relativo alla istituzione del MES.

Con riferimento ai Paesi dell’Eurozona maggiormente esposti alla crisi finanziaria, il Consiglio europeo si compiace dei progressi compiuti dall'Irlanda nell'attuazione del suo programma di riforma, nonché del forte impegno assunto, nel medesimo ambito, del neoeletto governo portoghese.

Per quanto riguarda la Grecia, il Consiglio europeo riconosce i notevoli progressi compiuti nell'ultimo anno, in particolare in materia di risanamento del bilancio, ed accoglie con favore il forte impegno del governo greco ad attuare il programma di aggiustamento, invitando tutti i partiti politici della Grecia a sostenere i principali obiettivi del programma e le misure politiche chiave per garantirne una rigorosa e celere attuazione.

Ad avviso dei Capi di Stato e di Governo, è urgente che nei prossimi giorni sia messo a punto un pacchetto globale di riforme concordato con la Commissione, in collegamento con la BCE e l'FMI, e che il Parlamento greco adotti leggi fondamentali in materia di strategia di bilancio e privatizzazione. A seguito della richiesta del governo greco, ciò costituirà la base per fissare i parametri principali di un nuovo programma di aiuti sostenuto congiuntamente dai suoi partner della zona euro e dall'FMI in linea con le attuali pratiche e, nel contempo, per consentire l'erogazione in tempo utile per rispondere al fabbisogno di finanziamento della Grecia in luglio.

I capi di Stato o di governo della zona euro hanno concordato che i finanziamenti supplementari necessari proverranno da fonti sia pubbliche sia private, approvando l'impostazione decisa dall'Eurogruppo del 20 giugno in ordine all'intenzione di coinvolgere, a titolo volontario, il settore privato sotto forma di rinnovo (roll over) della sottoscrizione dei titoli del debito greco in scadenza.

 

Migrazione

Governance di Schengen

Il Consiglio europeo ha affermato che l'orientamento politico e la cooperazione nello spazio Schengen devono essere potenziati ulteriormente, rafforzando la fiducia reciproca tra gli Stati membri che hanno pari responsabilità nel garantire che tutte le regole Schengen siano applicate efficacemente in conformità delle norme comuni concordate e dei principi e delle norme fondamentali. In questo quadro il Consiglio europeo ha ribadito la necessità di un sistema di monitoraggio e di valutazione efficace e affidabile, da effettuarsi a livello UE, coinvolgendo esperti degli Stati membri, della Commissione e delle agenzie competenti.  Il Consiglio europeo ha inoltre invitato la Commissione europea a presentare nel mese di settembre una proposta relativa all’introduzione di un meccanismo per far fronte a situazioni eccezionali, senza compromettere il principio della libera circolazione delle persone. Il meccanismo  dovrebbe comprendere una serie di misure per poter assistere uno Stato membro soggetto a una forte pressione alle frontiere esterne. Tali misure potrebbero includere visite d'ispezione e sostegno tecnico e finanziario nonché assistenza, coordinamento e intervento di Frontex. Il Consiglio europeo ritiene inoltre che, in ultima analisi, nel quadro di tale meccanismo, si potrebbe introdurre una clausola di salvaguardia per autorizzare la reintroduzione eccezionale dei controlli alle frontiere interne in una situazione realmente critica, in cui uno Stato membro non sia più in grado di adempiere i propri obblighi nell'ambito delle regole Schengen. Tale misura sarebbe adottata sulla base di criteri obiettivi specificati e di una valutazione comune, avrebbe portata e durata rigorosamente limitate e terrebbe conto della necessità di essere in grado di reagire in casi di urgenza, senza compromettere  i diritti delle persone cui è riconosciuta la libertà di movimento a norma dei trattati.

Controllo delle frontiere esterne

Per quanto riguarda il controllo e la sorveglianza delle frontiere esterne, ribadendo che essi rientrano nella responsabilità degli Stati membri che, nell'esercitare tale funzione, agiscono anche nell'interesse comune, il Consiglio europeo ha sottolineato che il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere sarà ulteriormente sviluppato in via prioritaria per diventare operativo entro il 2013 e permettere alle autorità degli Stati membri di condividere le informazioni operative e migliorare la cooperazione. Saranno inoltre accelerati i lavori in materia di "frontiere intelligenti" che si avvalgano pienamente delle nuove tecnologie, attraverso, in particolare, l’introduzione di un sistema di ingressi/uscite e un programma per viaggiatori registrati. Il Consiglio europeo ha inoltre espresso soddisfazione per l'accordo raggiunto sulla proposta di regolamento istitutivo di una agenzia per la gestione operativa dei sistemi di tecnologia dell'informazione su larga scala nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia nonché sulla proposta di revisione del regolamento Frontex, volto ad aumentare  l'efficacia delle capacità operative di tale agenzia. Il Consiglio ha altresì invitato la Commissione europea, in collaborazione con Frontex a presentare entro la fine del 2011 ulteriori proposte per sviluppare il quadro di cooperazione tra le guardie di frontiera nazionali, in particolare promuovendo la formazione comune e la condivisione di capacità e standard.

Solidarietà tra gli Stati membri

Il Consiglio europeo ha ribadito la necessità di una reale e concreta solidarietà nei confronti degli Stati membri maggiormente interessati dai flussi migratori, garantendo che l'UE e gli Stati membri continueranno a fornire il sostegno operativo e finanziario necessario a seconda della situazione, sulla base delle misure concordate dal Consiglio l'11 aprile 2011. Il Consiglio europeo ha inoltre accolto  con favore l'estensione del progetto pilota su base volontaria per i beneficiari di protezione internazionale a Malta e sottolineato la rilevanza della  comunicazione della Commissione sulla solidarietà all'interno dell'UE, che dovrebbe essere presentata entro il 2011.

Dialogo con i paesi terzi

Al  fine di affrontare le cause della migrazione a livello strutturale, il Consiglio europeo ha garantito che  saranno sviluppati partenariati con i paesi del vicinato meridionale e orientale nel quadro della politica europea di vicinato, secondo quanto proposto dalla comunicazione della Commissione europea in materia, presentata il 24 maggio 2011. In particolare, in una prima fase sarà istituito con i paesi in questione un ampio dialogo strutturato in materia di migrazione, mobilità e sicurezza. Il dialogo dovrebbe essere avviato d'urgenza con i paesi partner che desiderano e sono in grado di confrontarsi in modo costruttivo sui suddetti temi. I partenariati per la mobilità saranno differenziati in funzione dei meriti individuali dei paesi partner, concordati con ciascuno di essi singolarmente, subordinati agli sforzi e ai passi avanti compiuti in tutti i settori (migrazione, riammissione, mobilità e sicurezza) e contempleranno un efficace meccanismo di verifica. Il Consiglio europeo ha ribadito la necessità di studiare come aumentare la parte di finanziamenti destinata a questi settori, nell'ambito delle dotazioni esistenti. Il Consiglio europeo ha inoltre invitato la Commissione a presentare la sua valutazione dell'approccio globale in materia di migrazione, che ponga le basi per un quadro programmatico più coerente, sistematico e strategico per le nostre relazioni con tutti i paesi terzi interessati e comprenda proposte concrete per lo sviluppo dei partenariati chiave dell'Unione, dando priorità all'intero vicinato dell'Unione.

Asilo

Sottolineando come i recenti sviluppi abbiano messo a dura prova la politica europea di asilo, il Consiglio europeo ha affermato la necessità che il sistema europeo comune di asilo (CEAS), in grado di prevenire gli abusi e consentire un rapido esame delle domande di asilo, sia ultimato entro il 2012. In tale quadro il Consiglio europeo ha invitato le istituzioni UE a portare  avanti con impegno i negoziati relativi alle proposte legislative in materia.

 

Croazia

Alla luce dei progressi compiuti e della positiva valutazione della Commissione, il Consiglio europeo ha invitato il Consiglio ad adottare tutte le misure necessarie per concludere i negoziati di adesione con la Croazia entro giugno 2011, in vista della firma del Trattato di adesione entro la fine dell'anno.

Nel contesto del processo di allargamento dell’UE ai Balcani occidentali, il Consiglio europeo si compiace inoltre dell'arresto di Ratko Mladic e del suo deferimento al Tribunale dell'Aia, un evento positivo per la prospettiva di adesione all'UE della Serbia.

 

Altri punti

Il Consiglio europeo:

·       ha nominato Mario Draghi Presidente della Banca centrale europea per il periodo dal 1º novembre 2011 al 31 ottobre 2019;

·       ha adottato una dichiarazione sul vicinato meridionale (allegata alle conclusioni del Consiglio), con la quale si compiace della trasformazione democratica nella regione mediterranea, specialmente in Egitto e in Tunisia; plaude all'annuncio degli elementi principali della nuova costituzione del Marocco; si compiace del rinnovato impegno a favore delle riforme politiche - compresa una revisione della costituzione - in Giordania e prende atto con soddisfazione della revoca dello stato di emergenza e della prevista riforma costituzionale in Algeria. Con riferimento alla situazione libica, la dichiarazione conferma il pieno appoggio del Consiglio europeo alle risoluzioni 1970 e 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e agli sforzi che gli Stati membri dell'UE stanno compiendo per attuarle, esortando nuovamente Gheddafi ad abbandonare immediatamente il potere. In questo quadro, il Consiglio europeo sottolinea il ruolo fondamentale svolto dal Consiglio nazionale transitorio (CNT) in tale processo come rappresentante delle aspirazioni del popolo libico. Riguardo alla Siria, il Consiglio europeo condanna la repressione in corso e gli atti di violenza inaccettabili e barbarici che il regime siriano continua a compiere contro i propri cittadini, ed offre appoggio incondizionato agli sforzi diplomatici intesi a far sì che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite possa assumere le proprie responsabilità e dare un’adeguata risposta alla situazione. Ad avviso del Consiglio europeo, i mutamenti radicali in tutto il mondo arabo evidenziano la necessità di compiere progressi nel processo di pace in Medio Oriente. Il Consiglio europeo invita dunque tutte le parti ad avviare urgentemente i negoziati per giungere a una soluzione durevole e globale. Nel sottolineare il ruolo centrale del Quartetto, il Consiglio europeo elogia gli sforzi compiuti al riguardo dagli Stati membri dell'UE e dall'Alto rappresentante e accoglie con favore le recenti proposte del Presidente Obama. Sostiene altresì l'iniziativa di convocare una conferenza a Parigi per fornire sostegno economico alla costruzione dello Stato palestinese;

·       ha approvato il nuovo approccio in materia di relazioni con i paesi limitrofi dell'Unione europea, illustrato nelle conclusioni del Consiglio del 20 giugno 2011 e ha sottolineato l'importanza del Vertice sul partenariato orientale in programma il 29 e 30 settembre 2011 a Varsavia;

·       ha approvato la strategia dell'UE per la regione del Danubio e ha invitato aproseguire i lavori, in cooperazione con la Commissione, sulle eventuali future strategie macroregionali, in particolare per la regione adriatica e ionica;

·       rilevandone la grande importanza, ha approvato la relazione della Presidenza sull'inclusione dei Rom e ha chiesto la rapida attuazione delle conclusioni del Consiglio del 19 maggio 2011 sul quadro UE per le strategie nazionali di integrazione dei Rom fino al 2020;

·       ha accolto con favore la relazione annuale sugli obiettivi in materia di aiuti allo sviluppo dell'UE, rilevando che sebbene l'UE resti di gran lunga il principale donatore a livello mondiale nel 2010, l'obiettivo collettivo intermedio per il 2010 non è stato raggiunto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

XVI legislatura –Documentazione per le Commissioni – Attività dell’UE, n. 180, 27 giugno 2011

Il bollettino è stato curato dall’Ufficio Rapporti con l’Unione europea (' 066760.2145 - * cdrue@camera.it)