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SALUTE

Interrogazioni a risposta scritta:

GALANTE. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
l'introduzione della partecipazione di spesa ai codici bianchi di Pronto Soccorso ha la dichiarata finalità di frenare gli accessi impropri al servizio di Pronto soccorso, al fine di migliorare l'efficienza dell'offerta di prestazioni sanitarie sul territorio;
il cittadino non può fare l'autodiagnosi, né valutare la gravità e l'urgenza della propria patologia;
in questi giorni l'utenza ha manifestato una forte preoccupazione per le spese sulle urgenze, in particolare anche perché non sono chiari i criteri per l'assegnazione dei codici;
a tale riguardo si segnalano all'interrogante episodi esemplari verificatisi, in particolare, presso l'Ospedale di Camposampiero (Padova) -:
se il Governo non ritenga necessario fornire a tutti gli utenti idonee informazioni e coerenti orientamenti atti a prevenire gli accessi impropri al Pronto soccorso, indicando in alternativa le altre specifiche soluzioni disponibili;
in ogni caso, se non ritenga di dare indicazione urgente affinché vengano automaticamente esclusi dal codice bianco tutti gli utenti del Pronto soccorso per i quali il medico addetto a tale servizio ritenga necessario l'ausilio di un supporto clinico e/o strumentale per formulare la diagnosi e prescrivere la terapia.
(4-02192)

BERTOLINI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la legge Finanziaria 2007 prevede che, a decorrere dal 1^o gennaio 2007, per usufruire di tutte le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale gli assistiti, non esenti dalla quota di partecipazione al costo, sono tenuti al pagamento di una quota aggiuntiva sulla prescrizioni pari a 10,00 euro;
la stessa legge prevede, inoltre, una quota fissa ancora più elevata pari a 25,00 euro, da erogarsi in caso di ricorso al pronto soccorso ospedaliero senza ricovero, qualora la condizione sia stata codificata dai sanitari come «codice bianco»;
a seguito di tali disposizioni normative nazionali, l'Assessorato «Politiche per la salute» della regione Emilia Romagna ha emanato delle circolari, ed in modo particolare la n. 14 del 28 dicembre 2006 e relative note interpretative, in cui si chiarisce che la quota fissa per le prestazioni specialistiche la si deve intendere applicabile anche alle prestazioni prenotate nel 2006 e da erogarsi nel 2007;
sono numerose in tutta la regione Emilia Romagna le prestazioni prenotate nell'anno 2006 e che verranno erogate solo nel 2007, tale ritardo nell'erogazione della prestazione non è assolutamente imputabile all'assistito, ma quasi sempre alle strutture sanitarie che non sono in grado di smaltire con la dovuta celerità le richieste dei cittadini;
questa quota fissa risulta, inoltre, maggiormente gravosa per gli assistiti che sono tenuti a pagare il ticket aggiuntivo di 10,00 euro su più ricette relative ad ogni singola prestazione anche se queste sono correlate alla medesima patologia -:
se il Ministro interrogato non ritenga sbagliata l'interpretazione dell'applicazione dell'aumento dei ticket sanitari data dalla regione Emilia Romagna in merito alla retroattività di tale adeguamento di 10

euro per tutte le prestazioni specialistiche prenotate nell'anno 2006 e non ancora usufruite;
se non consideri fortemente ingiusto con tale aumento penalizzare i cittadini, già pesantemente danneggiati dall'irrisolto problema delle liste d'attesa che obbligano ad aspettare anche alcuni mesi per l'erogazione del servizio sanitario richiesto;
se non ritenga opportuno emanare circolari esplicative che vadano a chiarire:
a) che la quota fissa pari a 10 euro, di cui alla lettera p) del comma 796, articolo 1 della legge Finanziaria 2007, debba essere riferita solo alle prestazioni prenotate a partire dall'anno 2007 e che non può, quindi, essere applicata retroattivamente alle prestazioni prenotate nell'anno 2006;
b) che tale quota fissa debba intendersi unitaria per tutte le prescrizioni di esami di laboratorio e visite specialistiche qualora sia relativa alla medesima patologia.
(4-02212)