Allegato B
Seduta n. 264 del 9/1/2008

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SALUTE

Interrogazione a risposta in Commissione:

PORETTI, MELLANO, BELTRANDI, D'ELIA e TURCO. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha ricevuto la seguente lettera dal sig. Italo Delli Ponti, malato di sclerosi multipla, costretto a pagare 602 euro al mese per ottenere un farmaco antidolorifico:
«Abito a Rimini, ho 60 anni e sono affetto da sclerosi multipla del tipo primario progressivo, accertata nel 2001 dopo circa due anni di indagini per dei fastidi di affaticamento soprattutto ad una gamba; purtroppo i sintomi non sono univoci e sicuri per individuare la patologia. In questi anni la malattia è progredita rapidamente ed attualmente sono sulla sedia a rotelle, muovendo qualche passo in casa con il deambulatore; i problemi non riguardano unicamente la mobilità ma soffro di forte ipertono alle gambe, con problemi di piegamento, spasmi e bruciori continui sempre alle gambe e qualche altro problemino sparso, quale diplopia laterale ed acufene; i bruciori e gli spasmi sono particolarmente fastidiosi sia da seduto che soprattutto a letto per la difficoltà di prendere sonno e dormire in modo adeguato; per la mia tipologia non ho trovato farmaci utili e prendo solo un miorilassante ed un immunosoppressore (costo per il SSN circa 60 euro/mese) sulla cui efficacia non giurerei, ma preferisco evitare di non prenderli considerando che forse non sono eccessivamente dannosi.
Ho sentito parlare del Sativex, che è a base di THC, cannabinoide che il Ministero ha inserito nella tabella B2 fra le sostanze che hanno attività farmacologica, unico farmaco registrato al mondo, in Canada, per il dolore neuropatico della sclerosi multipla.
Che io sappia, il THC viene fornito gratuitamente in questa veste dall'AUSL di Bolzano e, sotto altra veste, il Bedrocan, in altre AUSL quali Roma/A, Roma/E, Crotone ed altre. Da altre viene fornito a pagamento, creando delle evidenti disparità a carico dei malati.
La mia situazione è questa:
il 23 luglio ho richiesto il farmaco al primario di neurologia di Rimini, dott. Ravasio, citando e fornendo le leggi e le circolari ministeriali esistenti in materia e, dopo circa un mese ho avuto una risposta informale che citava una circolare ministeriale che asseriva la fornitura solo a titolo oneroso per il paziente, senza tener conto di una successiva circolare che chiariva che la fornitura poteva essere a carico del SSN se in regime di day hospital;
il 4 settembre ho avanzato la medesima richiesta al direttore sanitario dell'AUSL di Rimini, dott. Lovecchio, riportando le medesime motivazioni e documentazioni;
il 17 settembre ho avuto la risposta formale, questa volta, che mi ha comunicato che il Servizio Politica del Farmaco della Regione Emilia-Romagna non ha

inserito tale farmaco nel prontuario regionale e quindi il farmaco può essere importato a carico del cittadino (http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu-mostra.php?id= 203386);
dopo aver rinnovato la mia richiesta il 26 settembre, il mio medico curante del reparto neurologia mi ha quindi prescritto il farmaco, che, dopo essere passato al vaglio della commissione del farmaco ospedaliera è partito per il Ministero che lo ha autorizzato;
il 5 dicembre mi è arrivata, tramite la farmacia dell'Ospedale, la richiesta del pagamento alla ditta venditrice inglese di euro 602,16, compreso le spese di spedizione per 200,72 euro, e questo per una quantità di prodotto sufficiente solo per un mese!

Io sicuramente farò il bonifico perché ho estrema necessità di provare un rimedio ai miei dolori, però mi chiedo perché devo essere discriminato rispetto a chi con la stessa patologia può seguire altre strade farmaceutiche, interferone, a costi più che doppi, circa 2.000,00 euro a carico del SSN? Farmaci, tra l'altro, che non sono specifici per la patologia.
Siccome il farmaco è sintomatico, dovrà essere assunto sempre e quindi avrò difficoltà a sostenere tale spesa tutti i mesi e sarò costretto a rinunciarvi! A parte i tempi tecnici necessari! Perché non ho il diritto a cercare una cura provata altrove con esiti favorevoli? A cosa servono le leggi e le circolari ministeriali se le AUSL o gli Assessorati Regionali non le applicano? Per quale ragione non mi è garantita la cura se non a pagamento? Per quali ragioni lo Stato non mi garantisce la cura nei termini stabiliti dall'OMS e perché non ho quel DIRITTO di cura che la Costituzione garantisce ad ogni cittadino?
Quando ho avuto la risposta da parte del Dott. Lovecchio, sono stato informato che se ci fossero state molte richieste da parte delle varie USL regionali la problematica sarebbe stata più probabilmente esaminata a livello regionale: ma se i pazienti non riescono a convincere i medici ospedalieri a prescrivere il farmaco, come si può avere una richiesta di massa? E i pazienti lo sanno? Cordiali saluti
Italo Delli Ponti»;

va altresì considerato che in Italia, le persone affette da sclerosi multipla sono circa 54.000;

fra i sintomi della malattia:
disturbi motori: stanchezza, debolezza soprattutto agli arti inferiori, rigidità muscolare, spasticità disturbi sensitivi: formicolii, intorpidimento della sensazione tattile (parestesia), dolori muscolari, maggiore sensibilità al calore;
disturbi nella coordinazione: camminata incerta (atassia); vertigini, tremori muscolari;
disturbi vescicali e intestinali: minzione frequente e/o impellente, costipazione, disturbi sfinterici;
disturbi della parola e della scrittura, soprattutto nelle fasi avanzate della malattia;
disturbi visivi: visione doppia (diplopia), pallore della metà temporale della papilla;
disturbi cognitivi, emotivi: deficit di memoria, di concentrazione, di ragionamento;

non esiste una terapia specifica o una cura definitiva. I trattamenti sono mirati agli episodi acuti, alla prevenzione delle ricadute e al miglioramento generale della sintomatologia;
il dronabinol (Delta-9-tetraidrocannabinolo) è un principio attivo contenuto in medicinali utilizzati come adiuvanti nella terapia del dolore, anche al fine di contenere i dosaggi dei farmaci oppiacei ed inoltre si è rivelato efficace nel trattamento di patologie neurodegenerative

quali la sclerosi multipla, da cui è affetto il sig. Delli Ponti. Questi alcuni studi:
Killestein et al. 2003. Immunomodulatory effects of orally administered cannabinoids in multiple sclerosis. Journal of Neuroimmunology 137: 140-143;
Wade et al. 2006. Long-term use of a cannabis-based medicine in the treatment of spasticity and other symptoms of multiple sclerosis. Multiple Sclerosis 12: 639-645;
Pryce et al. 2003. Cannabinoids inhibit neurodegeneration in models of Multiple Sclerosis. Brain 126: 2191-2202;
Chong et al. 2006. Cannabis use in patients with multiple sclerosis. Multiple Sclerosis 12: 646-651;
Rog et al. 2005. Randomized, controlled trial of cannabis-based medicine in central pain in multiple sclerosis. Neurology 65: 812-819;
Wade et al. 2004. Do cannabis-based medicinal extracts have general or specific effects on symptoms in multiple sclerosis? A double-blind, randomized, placebo-controlled study on 160 patients. Multiple Sclerosis 10: 434-441;
Brady et al. 2004. An open-label pilot study of cannabis-based extracts for bladder dysfunction in advanced multiple sclerosis. Multiple Sclerosis 10: 425-433;
Vaney et al. 2004. Efficacy, safety and tolerability of an orally administered cannabis extract in the treatment of spasticity in patients with multiple sclerosis: a randomized, double-blind, placebo-controlled, crossover study. Multiple Sclerosis 10: 417-424;
Zajicek et al. 2003. Cannabinoids for treatment of spasticity and other symptoms related to multiple sclerosis: multicentre randomized placebo-controlled trial [PDF]. The Lancet 362: 1517-1526;
Page et al. 2003. Cannabis use as described by people with multiple sclerosis [PDF]. Canadian Journal of Neurological Sciences 30: 201-205;
Wade et al. 2003. A preliminary controlled study to determine whether whole-plant cannabis extracts can improve intractable neurogenic symptoms. Clinical Rehabilitation 17: 21-29;
Consroe et al. 1997. The perceived effects of smoked cannabis on patients with multiple sclerosis. European Journal of Neurology 38: 44-48;
Meinck et al. 1989. Effects of cannabinoids on spasticity and ataxia in multiple sclerosis. Journal of Neurology 236: 120-122;
Ungerleider et al. 1987. Delta-9-THC in the treatment of spasticity associated with multiple sclerosis. Advances in Alcohol and Substance Abuse 7: 39-50;
Denis Petro. 1980. Marijuana as a therapeutic agent far muscle spasm or spasticity. Psychosomatics 21: 81-85;

per quanto sopra, sono numerosissime le associazioni mediche gli enti e i singoli che hanno chiesto la possibilità per i pazienti di poter accedere alla cannabis sativa per scopi terapeutici:
AIDS Action Council, AIDS Treatment News, American Academy of Family Physicians, American Medical Student Association, American Nurses Association, American Preventive Medical Association, American Public Health Association, American Society of Addiction Medicine, Arthritis Research Campaign (United Kingdom), Australian Medical Association (New South Wales) Limited, Australian National Task Force on Cannabis, Belgian Ministry of Health, British House of Lords Select Committee on Science and Technology, British House of Lords Select Committee On Science and Technology (Second Report), British Medical Association, Canadian AIDS Society, Canadian Special Senate Committee on Illegal Drugs, Dr. Dean Edell (surgeon and nationally syndicated radio host), French Ministry of Health, Health Canada, Kaiser Permanente, Lymphoma Foundation of America, The Montel Williams MS Foundation, Multiple

Sclerosis Society (Canada), The Multiple Sclerosis Society (United Kingdom), National Academy of Sciences Institute Of Medicine (IOM), National Association for Public Health Policy, National Nurses Society on Addictions, Netherlands Ministry of Health, New England Journal of Medicine, New South Wales (Australia) Parliamentary Working Party on the Use of Cannabis for Medical Purposes, Dr. Andrew Weil (nationally recognized professor of internal medicine and founder of the National Integrative Medicine Council), Alaska Nurses Association, Being Alive: People With HIV/AIDS Action Committee (San Diego, CA), California Academy of Family Physicians, California Nurses Association, California Pharmacists Association, Colorado Nurses Association, Connecticut Nurses Association, Florida Governor's Red Ribbon Panel on AIDS, Florida Medical Association, Hawaii Nurses Association, Illinois Nurses Association, Life Extension Foundation, Medical Society of the State of New York, Mississippi Nurses Association, New Jersey State Nurses Association, New Mexico Medical Society, New Mexico Nurses Association, New York County Medical Society, New York State Nurses Association, North Carolina Nurses Association, Rhode Island Medical Society, Rhode Island State Nurses Association, San Francisco Mayor's Summit on AIDS and HIV, San Francisco Medical Society, Vermont Medical Marijuana Study Committee, Virginia Nurses Association, Whitman-Walker Clinic (Washington, DC), Wisconsin Nurses Association, AIDS Action Council, AIDS Foundation of Chicago, AIDS National Interfaith Network (Washington, DC), AIDS Project Arizona, AIDS Project Los Angeles, Being Alive: People with HIV/AIDS Action Committee (San Diego, CA), Boulder County AIDS Project (Boulder, CO), Colorado AIDS Project, Center for AIDS Services (Oakland, CA), Health Force: Women and Men Against AIDS (New York, NY), Latino Commission on AIDS, Mobilization Against AIDS (San Francisco, CA) Mothers Voices to End AIDS (New York, NY), National Latinalo Lesbian, Gay, Bisexual And Transgender Association, National Native American AIDS Prevention Center, Northwest AIDS Foundation, People of Color Against AIDS Network (Seattle, WA), San Francisco AIDS Foundation, Whitman-Walker Clinic (Washington, DC), Addiction Treatment Alternatives, AIDS Treatment Initiatives (Atlanta, GA), American Public Health Association, American Preventive Medical Association, Bay Area Physicians for Human Rights (San Francisco, CA), California Legislative Council for Older Americans, California Nurses Association, California Pharmacists Association, Embrace Life (Santa Cruz, CA), Gay and Lesbian Medical Association, Hawaii Nurses Association, Hepatitis C Action and Advisory Coalition, Life Extension Foundation, Maine AIDS Alliance, Minnesota Nurses Association, Mississippi Nurses Association, National Association of People with AIDS, National Association for Public Health Policy, National Women's Health Network, Nebraska AIDS Project, New Mexico Nurses Association, New York City AIDS Housing Network, New York State Nurses Association Ohio Patient Network Okaloosa AIDS Support and Information Services (Fort Walton, FL), Physicians for Social Responsibility - Oregon, San Francisco AIDS Foundation, Virginia Nurses Association, Wisconsin Nurses Association, American Cancer Society, American Medical Association, British Medical Journal, California Medical Association, California Society on Addiction Medicine, Congress of Nursing Practice, Gay and Lesbian Medical Association, Jamaican National Commission on Ganja, National Institutes of Health (NIH) Workshop on the Medicai Utility of Marijuana, Texas Medical Association, Vermont Medical Society, Wisconsin State Medical Society;
con decreto del Ministero della salute del 18 aprile 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 98 del 28 aprile 2007 il dronabinol è stato inserito nelle tabelle contenenti l'indicazione delle sostanze stupefacenti e psicotrope e relative composizioni medicinali, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre

1990, n. 309, e successive modificazioni ed integrazioni, recante il testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope e di prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza;
il dronabinol è stato inserito nella Tabella II del citato decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, che comprende le sostanze stupefacenti e psicotrope con riconosciuta attività farmacologica e cioè i farmaci, indipendentemente dal fatto che essi siano o meno autorizzati all'immissione in commercio sul territorio nazionale. La collocazione nella Tabella II afferma l'attività farmacologica di una data sostanza ed il suo potenziale utilizzo in terapia ma non significa l'automatica autorizzazione alla produzione o all'immissione in commercio sul territorio nazionale, che è regolata da specifiche norme fatte osservare dalla specifica autorità competente, Agenzia Italiana dei Farmaco (AIFA). Chi volesse quindi assumere il dronabinol dovrebbe richiederne l'importazione da un Paese estero dove è regolarmente registrato, in applicazione del decreto ministeriale 11 febbraio 1997 e successive modificazioni ed integrazioni;
in Italia solo le Asl trentine-altoatesine, l'Asl di Bolzano, quella di Crotone (Asl 5Kr) e quelle di Roma (Asl RmA RmE) si fanno carico della spesa per quanto riguarda i farmaci cannabinoidi. Il Ministero della salute in applicazione del decreto ministeriale 11 febbraio 1997 e successive modificazioni ed integrazioni, prevede il rimborso per questo tipo di farmaco, ma solo in regime di ricovero ospedaliero. In particolare vedasi l'articolo 5 del decreto ministeriale 11 febbraio 1997;
l'importazione ex decreto ministeriale 11 febbraio 1997 è prevista per farmaci da impiegare una tantum, e non farmaci antidolorifici da usare vita natural durante -:
se il Ministro non intenda, con urgenza, modificare il decreto ministeriale 11 febbraio 1997 per permettere il rimborso dei farmaci cannabinoidi importati dall'estero, oppure, in attesa che tali farmaci ricevano l'autorizzazione alla commercializzazione, promuovere un decreto legge per permettere almeno temporaneamente l'autocoltivazione della cannabis sativa a fini terapeutici.
(5-01887)

Interrogazione a risposta scritta:

LOCATELLI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
nell'ambito del territorio del comune di Ponte San Pietro (Bergamo) vi è stato alcuni anni fa un versamento sul territorio di cromo esavalente;
tale sostanza è altamente cancerogena. A tutt'oggi non vi è ancora stato definito il plume di inquinamento, cioè la zona in cui la sostanza si è diffusa nella falda acquifera;
anche poche centinaia di metri sopra la zona del pozzo potabile che alimenta l'ospedale di Ponte San Pietro è stata rilevata una notevole quantità di cromo esavalente;
nonostante le gravità delle situazioni sopra richiamate e le gravissime conseguenze che potrebbero determinarsi nei confronti della popolazione interessata e in particolare per i pazienti e i lavoratori dell'ospedale, non risulta che siano stati fatti in modo adeguato tutti gli interventi necessari di verifica e di bonifica da parte degli enti competenti in particolare ARPA e ASL -:
cosa intenda fare per verificare i fatti sopra denunciati e per garantire che siano messi in atto con urgenza tutti gli interventi necessari per la salvaguardia della salute di tutte le popolazioni interessate.
(4-06019)