Allegato B
Seduta n. 253 del 5/12/2007

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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interpellanza:

La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
il consiglio comunale di Treviso in data 19 febbraio 1991 approvava, con delibera n. 99, il progetto esecutivo di un impianto natatorio, con relative strutture di supporto, in zona Fiera-Selvana per un costo pari a lire 5.000.000.000, dichiarando l'opera di pubblica utilità, dando avvio alle procedure di acquisizione delle aree interessate, all'iter per l'assegnazione degli appalti e iscrivendo nel bilancio 1991 la somma destinata e l'opera nel bilancio pluriennale 1991-1993, subordinando l'inizio dei lavori alla concessione del relativo mutuo;
il mutuo veniva richiesto alla Cassa depositi e prestiti di Roma attraverso istanza del sindaco di Treviso n. 7922 del 25 febbraio 1991 per una somma di lire 4.050.000.000 in quanto l'onere finanziario per l'opera era ripartito in lire 950.000.000 a carico dello Stato e 4.050.000.000 a carico del comune;
il Co.Re.Co. con ordinanza n. 4763 del 14 marzo 1991 chiedeva al comune di Treviso alcuni chiarimenti in merito alla decisione assunta con la deliberazione n. 99/91; chiarimenti non ottemperati dal comune per cui la Sezione provinciale di Treviso del Co.Re.Co., con provvedimento n. 17022 dell'11 novembre 1991 dichiarava decaduta la stessa deliberazione;
il consiglio comunale di Treviso, nonostante ciò, con deliberazione n. 96 del 12 maggio 1992 approvava l'assunzione del mutuo di lire 4.050.000.000 sul presupposto che la deliberazione 99/91 fosse da ritenersi valida. Il 15 giugno 1992 il sindaco, con provvedimento n. 421616701 ordinava al tesoriere comunale di versare le somme per l'estinzione del mutuo contratto, comprensive di capitale e interessi, nella misura di lire 433.900.464 per una durata di 20 anni, dal 30 giugno 1993 al 31 dicembre 2012;
il mutuo veniva concesso dalla Cassa depositi e prestiti attraverso due successive delibere, n. 421616700 e 421616701 dell'8 ottobre 1992 mentre sino a gennaio 2006 non risultava iniziato alcun lavoro e adottate altre delibere in sostituzione della n. 99/91 decaduta su dichiarazione del Co.Re.Co. mentre venivano corrisposte regolarmente le somme relative all'estinzione del mutuo;
solo il 12 febbraio 1996 il consiglio comunale di Treviso riaffrontava la vicenda dell'impianto natatorio in questione riapprovando con delibera n. 51570/19 il progetto con un preventivo di spesa di lire 5.000.000.000 e successivamente, nello stesso anno, approvando un nuovo quadro economico dell'opera ammontante a lire 6.350.000.000;
nel 1998 il comune procedeva all'esproprio dei terreni interessati - area Boer -, indiceva una gara mediante asta pubblica per l'appalto ai lavori che si aggiudicava la ditta Scherza Leonardo s.a.s. con sede a Bari e veniva operata una nuova revisione del quadro economico che passava a lire 7.150.000.000. Con la ditta insorgeva, però, un contenzioso che veniva

risolto con delibera di giunta n. 478 del 12 luglio 2000 con la liquidazione stessa ditta della somma di lire 143.000.000;
l'anno successivo, con delibera di consiglio comunale n. 125 del 28 dicembre 2001 viene approvato il programma delle opere pubbliche comunali per il periodo 2001-2003 in cui viene inserito l'impianto natatorio di Fiera-Selvana per un importo di 7.500.000.000, ma i lavori non vengono aggiudicati: ne da notizia la delibera di giunta del 30 gennaio 2002 che, presa visione dei progetti presentati dalle ditte Wellness s.r.l. e SACAM s.p.a. Idrovis s.r.l., non ne ritiene aggiudicabile nessuno;
solo nel 2004, precisamente, l'8 marzo 2004 con delibera di Consiglio comunale prot. 16698 viene approvato un nuovo progetto per una spesa complessiva di euro 5.887.608,65. La delibera approva il progetto preliminare del 1o stralcio per un costo di euro 3.900.00,00, la relazione illustrativa di fattibilità del 2o stralcio per un costo di euro 1.477.861,00, il piano economico finanziario di massima del 1o stralcio e propone la modifica del piano triennale e dell'elenco annuale delle opere 2004-2006, prevedendo per il 2004 la realizzazione del 1o stralcio;
con delibera prot. 21216 del 21 maggio 2005 viene approvato il piano triennale e l'elenco annuale delle opere 2005-2007 e, successivamente, con delibera n. 190 del 17 maggio 2007 viene approvato il progetto definitivo per complessivi euro 3.900.000,00 sottoponendo agli organi competenti per i pareri il progetto;
il sito individuato già nel 1991 era stato segnalato dalla circoscrizione Fiera-Selvana come inadeguato dal punto di vista della viabilità rispetto alle caratteristiche del quartiere e dell'area complessiva in cui dovevano darsi i lavori di realizzazione, in quanto si tratterebbe di un vero e proprio cul de sac compreso tra il fiume Storga, la ferrovia Treviso-Portogruaro, un'area residenziale con viabilità costituita da stradine già al tempo inadeguate alla situazione urbanistica e, recentemente, intensificatasi, con la presenza della centrale ENEL per la città di Treviso e altre realtà produttive servite da viabilità inadeguata;
l'area interessata è, inoltre, una zona di elevato pregio ambientale a ridosso del fiume Storga, dichiarato Sito di Importanza Comunitaria (SIC) con D.G.R. n. 2673 del 6 agosto 2004 nell'ambito del Progetto Rete Ecologica Naturale 2000: Revisione Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale e mappato con il n. IT3240031, denominato «Fiume Sile da Treviso est a San Michele Vecchio» per tutto il suo corso e per due ampie aree attorno al fiume, una a nord e una a sud del progetto previsto;
il progetto rischia di compromettere l'integrità del fiume e della aree limitrofe, ricche di biotipi tipici e di una risorgiva, motivo dell'inserimento dell'area nella mappatura per i SIC. Lo stesso Consiglio di Circoscrizione ha realizzato, proprio per queste caratteristiche, nell'area tre sentieri naturali di notevole interesse ambientale e didattico di cui uno proprio di fronte al previsto progetto;
la stessa provincia di Treviso ha recepito nella redazione del Piano Territoriale di Coordinamento la tutela delle aree SIC e ZPS, tra qui questa, nell'ambito dei 24 siti individuati dalla regione Veneto in provincia con relativa rete ecologica e corridoi di connessione; tutto ciò costituisce la base delle tutele da prevedere nei prossimi PAT comunali per la provincia -:
se non ritenga opportuno, visti la vetustà del progetto, i vizi che sembrano ravvisarsi nel suo percorso di approvazione amministrativa e la inopportunità di realizzarlo in questo sito, far rispettare, in primo luogo, le tutele previste per le aree SIC individuate e, in secondo luogo, intervenire presso le sedi competenti al fine di definire un diverso eventuale sito per la costruzione di questi impianti, in quanto utili ma senza pregiudicare l'integrità ambientale di un sito importante e una situazione complicata di sostenibilità con quanto già in quell'area edificato negli anni.
(2-00880) «Zanella».

Interrogazioni a risposta scritta:

CASSOLA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
dal rapporto sullo stato dell'ambiente della regione Calabria, si evince che nell'anno 2006 sono stati smaltiti 408.606 metri cubi di rifiuti di cui più della metà nella sola provincia di Crotone, che dal punto di vista dell'estensione territoriale è una delle più piccole;
nella primavera scorsa la società Sovreco, specializzata nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti, ubicata in località Columbra nel comune di Crotone, ha chiesto all'ufficio per l'emergenza ambientale della regione Calabria il raddoppio del proprio sito per tamponare il problema dell'emergenza rifiuti;
in seguito a questa richiesta, l'ufficio del Commissario regionale ha emesso un'ordinanza per l'ampliamento della discarica nella zona sopraccitata per un totale di 260.000 metri cubi;
questa condizione si deve anche al fatto che Crotone sia chiamata a farsi carico dei rifiuti solidi urbani anche della provincia di Cosenza;
i siti idonei individuati per le discariche sarebbero quello in località Giammiglione a Crotone nonché quello situato nella zona di Terrate Terratelle (comune di Roccabernarda), zona di protezione speciale poiché ricade in una zona protetta da vincoli paesaggistici, ovvero in una zona Zps (zona di protezione speciale), nonché nelle vicinanze del fiume Tacina;
recenti sopralluoghi del genio civile hanno inoltre rilevato che il traffico dei mezzi pesanti del Corso Nazionale (comune di Cutro, percorso usuale per accedere alla discarica) dovrebbe essere chiuso a causa della difficile viabilità, ulteriore elemento di criticità per il trasporto dei rifiuti;
il territorio crotonese ha il primato come tasso di mortalità per malattie oncologiche, nonostante non sia una città industrializzata e nessuno studio adeguato è stato svolto per verificare l'incidenza della presenza delle discariche -:
se sia a conoscenza di quanto esposto in premessa e quali provvedimenti intenda attuare per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti in Calabria, in particolare il sovraccarico della discarica sito in zona Columbra;
se non ritenga opportuno proteggere la zona di Terrate Terratelle e come intenda risolvere il costante problema di emergenza rifiuti nella regione Calabria.
(4-05809)

BUONTEMPO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
le comunità locali di Roccamorice sono impossibilitate nell'intraprendere qualsiasi iniziativa di ordine socio-economico data la politica perseguita dall'Ente Parco Nazionale della Maiella che a quanto risulta all'interrogante non tiene conto delle esigenze delle stesse;
il Piano del Parco della Maiella prevede la dismissione della strada carreggiabile dal bivio a quota 674 metri verso Colle di Fiume, Colle della Civita, Colle Remacinelli fino a Fonte Tettone, considerata dalla comunità locale fondamentale e strategica per il complessivo sviluppo socio-economico di Roccamorice;
quanto detto crea reali impedimenti di passaggio alle stesse comunità dal Parco Nazionale della Maiella alla località di Roccamorice -:
quali iniziative il Governo intenda assumere per impedire le gravi conseguenze per il complessivo sviluppo socio-economico di Roccamorice e per superare il tema del forte disagio delle popolazioni, in particolare delle categorie produttive, agevolando iniziative tese a favorire la transitabilità all'interno del Parco Nazionale della Maiella.
(4-05824)