Allegato B
Seduta n. 253 del 5/12/2007

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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, per sapere - premesso che:
nel 1985 la Comunità europea ha regolamentato il mercato del settore lattiero caseario introducendo il regime delle quote latte, successivamente prorogato fino al 1992, anno in cui l'Italia, in applicazione della riforma comunitaria, vara la legge n. 468;
con il suddetto provvedimento legislativo il Governo ha determinato alcune innovazioni, tra cui la possibilità di trasferire le quote per compravendita tra produttori diversi della stessa regione e introducendo il cosiddetto sistema delle quote A e B;
dal 1993 al 1995, la Comunità europea ha chiesto ed ottenuto dallo Stato italiano il pagamento dei super prelievi provocato dal superamento della quota e successivamente ha aumentato le quote consegna all'Italia e abbassato quelle con vendita diretta in cambio della rigida applicazione del regime delle quote latte;
nel 1995 con la legge n. 46 il Governo ha tagliato la quota B del 74 per cento per rientrare nella quota nazionale prevista in 99 milioni di quintali circa; al produttore rimane così la quota A e il 26 per cento della quota B eventuale;
nella campagna 1995-1996 la produzione nazionale dichiarata è di 104 milioni di quintali con un esubero che comporta una multa complessiva per i produttori di circa 370 miliardi di lire che il Governo non ha inteso più accollarsi;
successivamente con l'introduzione della legge n. 119 del 2003 sostituendo la disciplina precedente si è previsto per i produttori l'allargamento al di fuori della propria regione per la possibilità di acquisto delle quote e l'introduzione nelle priorità delle compensazioni per i titolari di quota B tagliata;
nel 2003 il Governo con decreto ha consentito, per chi si trovava in virtù di sospensive giudiziarie a non aver provveduto ai pagamenti delle sanzioni, di poter rateizzare gli importi accumulati fino ad un massimo di 14 rate annuali senza interessi;
in seguito nel 2004 e nel 2007 il Governo ha prorogato la possibilità di adesione alla rateizzazione includendo le multe accumulate fino all'annata 2005/2006;
oggi in base ai dati ufficiali 2006/2007 la quota B tagliata prodotta risulta pari a 2.224.000 quintali dato che in provincia di Mantova in particolare si stima attorno al 26 per cento del quantitativo totale;
nell'ultima campagna la compensazione ha riguardato soltanto il 47 per cento della quota tagliata;
ciò ha messo in forte difficoltà i produttori, soprattutto quelli che operano nel Nord Italia, che hanno sempre fatto i conti produttivi considerando di compensare tutta la quota B tagliata e hanno pagato a caro prezzo tale scelta;
la Commissione europea ha proposto con decorrenza 2008 l'innalzamento lineare del 2 per cento dei quantitativi globali di ogni Paese membro;
l'aumento per l'Italia sarebbe pari a 2,05 milioni di quintali e consentirebbe

quindi di coprire quasi tutta la quota B tagliata in produzione -:
se non ritenga opportuno attivarsi per verificare l'effettivo stato della situazione e assumere tutti gli atti in suo potere per prevedere l'assegnazione del previsto aumento del 2 per cento della quota in questione.
(2-00869)«Marcazzan, Volontè».
(Presentata il 3 dicembre 2007).

Interrogazione a risposta in Commissione:

MELLANO. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
Greenpeace ha presentato una denuncia alla Commissione europea contro l'impianto di ingrasso di tonni di Cetara, in Campania. La denuncia si basa su una memoria al Consiglio di Stato, dove la Demo Pesca sas, proprietaria dell'impianto, sostiene «che su questa attività si è basata tutta la sua campagna di pesca che avrebbe impegnato un centinaio di pescatori e circa 700 altri posti di lavoro nell'indotto»;
dietro le informazioni sopraccitate ci sarebbe un giro d'affari non da poco per un quantitativo di tonni che, dai dati del sito internet dell'impresa, si potrebbe stimare in 400 tonnellate di tonni;
sulla base delle dichiarazioni della Demo Pesca sas il Consiglio di Stato ha emesso un'ordinanza contro la decisione della Regione Campania di bloccare l'impianto di Cetara considerando che «la doverosa comparazione degli interessi coinvolti induce a preferire la prosecuzione dell'attività economica intrapresa»;
l'impianto in questione non è presente né nella lista degli impianti autorizzati per l'ingrasso di tonni né nell'elenco Iccat, come tra l'altro il Governo aveva comunicato rispondendo ad un'altra interrogazione a risposta in Commissione (n. 5-00735) sullo stesso problema;
sull'Italia pende già una procedura di infrazione presso la Comunità europea per aver pescato circa 500 tonnellate di tonni oltre il consentito, nel 2007. A questa cifra andrebbero sommati i tonni ingrassati nell'impianto di Cetara, occultati in tutte le statistiche di pesca;
la Rainbow Warrior, nave ammiraglia di Greenpeace, l'estate scorsa ha visitato l'impianto di Cetara: in pieno agosto, con la stagione di pesca chiusa da un mese e mezzo e in quelle gabbie non sembrava esserci alcun tonno per cui o la Demo Pesca sas ha dichiarato il falso al Consiglio di Stato, e quell'attività non è mai iniziata o sono state eluse tutte le norme relative alle statistiche di pesca dell'Unione europea;
con la Risoluzione 8/00074 la XIII Commissione della Camera dei Deputati ha espresso la volontà di ottenere dalle regioni interessate dagli allevamenti all'ingrasso di tonni maggiori e più precise informazioni-:
se il Governo non ritenga opportuno richiedere che vengano effettuati gli opportuni controlli amministrativi e fiscali su una sedicente attività economica che avrebbe mantenuto qualche centinaio di pescatori e altri operatori dell'indotto, ma di cui non esiste nessuna notizia ufficiale;
se non ritenga urgente eseguire approfonditi controlli per escludere l'esistenza di altri «impianti fantasma» per l'ingresso di tonni in Italia e se non ritenga di dover verificare la reale consistenza dei quantitativi di tonno pescati dall'Italia nel 2007 e «di verificare se a quest'impianto fantasma» sono stati erogati contributi economici pubblici;
se non intenda dare immediata attuazione al dispositivo approvato dalla XIII Commissione nella Risoluzione 8/00074.
(5-01840)