Allegato B
Seduta n. 253 del 5/12/2007

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:
sui quotidiani modenesi, e su alcuni quotidiani nazionali, è stata data notizia che la Torre Ghirlandina, simbolo della città di Modena, sarà a breve oggetto di un lungo intervento di restauro (per il quale sarebbe stato nominato un apposito Comitato scientifico) e che tale intervento comporterà la realizzazione di un ponteggio esterno che avvolgerà l'intera struttura e che sarà coperto da un'installazione dell'artista Mimmo Paladino;
il comune di Modena, attraverso discussioni in sede di Consiglio e pubblici comunicati, si è ampiamente intrattenuto sull'argomento, fornendo soprattutto informazioni «sulla copertura» ed arrivando anche ad indicazioni tecniche di assoluto dettaglio (modi di microforatura dei teli, qualità ignifughe, eccetera);
nulla viene detto, all'incontrario, sull'argomento principale, cioè sull'intervento a farsi sulla Torre, sulla sua necessità e sulle programmate modalità di esecuzione;
la durata della permanenza in loco prevista per l'impalcatura (minimo anni due) non appare correlata all'intervento (peraltro non noto) a farsi, ma appare quale entità a sé stante e predeterminata;
a giudicare dalle simulazioni diffuse dall'Amministrazione Comunale, non solo scomparirebbe a lungo l'immagine stessa della Torre simbolo della Città, ma essa sarebbe sostituita da una configurazione geometrica totalmente nuova (una «ziggurat o piramide a gradini», secondo lo stesso Paladino: o, più propriamente, un grattacielo gradonato di matrice nordamericana ed alto quasi 100 metri);
non si conoscono altri recenti casi di realizzazione di ponteggi integrali attorno ad una torre di quelle dimensioni, non essendo stata realizzata un'istallazione simile neppure alla Torre di Pisa (dal restauro, come è noto, estremamente complesso) o altrove -:
quale sia la reale tipologia dell'interventoda farsi (ad oggi sconosciuta) nonché la necessità e la reale durata (col relativo, fondamentale, cronoprogramma) dei lavori di restauro;
quali siano le informazioni, mai rese pubbliche, sulle condizioni statiche della Torre, peraltro recentemente «monitorata» in continuo (con installazioni visibilmente e pubblicamente collocate al piano terra del Palazzo Comunale);
quali siano le motivazioni tecniche e di opportunità sulla scelta preventiva, e francamente inusuale, di un «ponteggio totale» anziché di un ponteggio di altra natura (per sezioni e/o dall'alto), che avrebbe consentito di mantenere la vista, sia pure parziale, della Torre ed anche di far apprezzare agli osservatori (durante i lavori ed a distanza) i risultati man mano raggiunti ed evitando condizioni da «sorpresa finale»;
quali accorgimenti siano stati predisposti per evitare che, qualora i lavori dovessero comportare anche interventi sui

paramenti esterni lapidei, l'opera di Paladino (nella sua preannunciata «forte vivacità di immagini segni e colori») possa falsare l'apprezzamento «da vicino» di colori e tonalità e quindi fornire riferimenti fuorvianti ai restauratori al lavoro sulle impalcature collocate fra telo e torre;
se al Governo risultino le modalità di designazione dei membri del Comitato scientifico (di cui non si conoscono né i nominativi né l'attività tecnico-scientifica già completata e che ha fornito la base progettuale per i lavori in via di inizio) e dello stesso Paladino, importante artista della transavanguardia (ma estraneo alla cultura modenese ed alle espressioni artistiche locali), cui viene chiesta, peraltro, un'opera programmaticamente precaria e provvisoria;
se, di tutta l'operazione, e soprattutto del completo annullamento della Ghirlandina per un periodo di tempo non definito ma comunque non inferiore a due anni (e della relativa motivazione ed imprescindibilità), sia stata informata la Commissione UNESCO, essendo con evidenza l'operazione - che andrà comunque inserita nell'obbligatorio rapporto periodico - difficilmente inquadrabile nei processi di conoscenza e di valorizzazione indispensabili per i piani di gestione dei siti inseriti nella Lista UNESCO;
quale sia il costo «reale» e complessivo dell'operazione e, in particolare, il rapporto fra il costo delle opere provvisorie (incluso il telo di Paladino) e l'effettivo intervento di restauro della Torre Ghirlandina, che dovrebbe - come è ovvio - costituire la parte principale e preponderante dell'intero impegno economico;
se il Ministro, visto quanto fin qui riferito e osservato, non intenda sospendere l'iniziativa in attesa di acquisire tutti i necessari elementi di informazione e quanto utile a individuare in modo univoco e motivato la tipologia di ponteggio più idonea al caso in questione ed alla sua rilevanza.
(2-00879) «Giovanardi».

Interrogazioni a risposta immediata:

SPINI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
va considerata l'importanza di conseguire l'obiettivo del rafforzamento del trasporto pubblico nelle aree urbane, nonché quello di una sempre maggiore pedonalizzazione dei centri storici;
va, altresì, sottolineata l'importanza non solo culturale ma sociale ed economica della politica di tutela dei beni culturali nel nostro Paese;
dal sito tramvia del comune di Firenze risulta l'intenzione di costruire tre linee di quella che è, di fatto, una metropolitana di superficie, in cui viaggeranno nei due sensi due convogli rispettivamente di cinque carrozze, la cui prima e ultima saranno di lunghezza di 7 metri, le altre di 6 metri, per un totale di trentadue metri per ciascuno dei due convogli;
la larghezza di ciascuno di tali convogli sarebbe di 2,40 metri l'uno e l'altezza di 3,30 (questo senza il pantografo), con un ingombro a terra di circa 8 metri su un percorso protetto non valicabile;
una di queste linee, la n. 2, passerebbe anche dal tratto stazione Santa Maria Novella-via Panzani-piazza del Duomo-via Cavour-piazza San Marco (in questo tratto senza il pantografo), attraversando una delle aree che, costituendo il cuore del centro storico di Firenze, è inserita nei siti Unesco considerati «patrimonio dell'umanità»;
lungo tale asse si affaccia, tra l'altro, il Palazzo Medici Riccardi (col suo cortile monumentale, il Museo, la Cappella di Benozzo Gozzoli, la sede della provincia e la stessa prefettura) costruito da Michelozzo per Cosimo il Vecchio (1444-1464), la cui accessibilità sembra risultare molto compromessa dalla realizzazione della nuova tramvia metropolitana -:
se non ritenga opportuno, alla luce dei poteri di tutela del patrimonio culturale della nazione che la Costituzione

attribuisce al Governo centrale, verificare quanto segnalato in premessa, con particolare riguardo al percorso Duomo-San Marco e, in conclusione, se il Governo possa tranquillizzare l'opinione pubblica sul fatto che luoghi come il Battistero (dove i due convogli curverebbero), Palazzo Medici Riccardi, la Biblioteca Marucelliana, il Convento di San Marco, con gli affreschi del Beato Angelico, e quant'altro si trovi lungo l'asse Duomo-San Marco saranno garantiti nella loro fruizione e nel rispetto del loro contesto storico-ambientale dopo la realizzazione della nuova tramvia metropolitana, almeno nel percorso attualmente fatto conoscere dall'amministrazione comunale.
(3-01471)

LEONE e DI CENTA. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che:
l'area cosiddetta «Franzin» è un terreno situato nel cuore del centro storico di Zuglio, piccolo comune in provincia di Udine, sul quale il proprietario aveva chiesto l'autorizzazione per la ricostruzione di una civile abitazione, ricostruzione che è stata bloccata in base alla scoperta di resti archeologici;
nel 2001 la soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia è intervenuta con uno scavo di pronto intervento sull'area di cui sopra e, in seguito all'asporto dello strato più superficiale, sono state messe in luce le prime strutture e i livelli più recenti della stratigrafia tardo-antica;
in seguito agli scavi è emerso che probabilmente il sito è stato frequentato nel corso della seconda metà del IV secolo dopo Cristo, fino almeno alla metà di quello successivo, per cui è stato possibile aggiungere nuovi elementi alla storia dell'abitato di Iulium Carnicum;
le vestigia archeologiche andrebbero restaurate e coperte per poter essere visibili e visitabili, in modo da valorizzare l'intera area archeologica ed ampliare l'offerta turistico-culturale del comune;
la regione ha concesso al comune di Zuglio un contributo di 130.000 euro, con il quale sarà possibile intervenire solo parzialmente nella valorizzazione del sito, mentre secondo i preventivi occorrono ulteriori 90.000 euro per poter finire almeno una parte della copertura e del restauro;
la somma di 90.000 euro costituisce soltanto una piccola parte dei 547.000 euro che occorrono per completare per intero l'opera di valorizzazione del sito -:
se il Ministro interrogato non ritenga necessario ed urgente intervenire, nelle sedi di sua competenza, affinché possano continuare le opere di completamento del restauro del sito archeologico dell'area cosiddetta «Franzin» insistente nel comune di Zuglio (Udine), assegnando per tali opere tutti i necessari finanziamenti.
(3-01472)

Interrogazione a risposta scritta:

PICCHI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il comune di Firenze sta realizzando alcune linee tranviarie finanziate dalla Legge obbiettivo e sta procedendo al taglio di numerosissimi alberi posti sui viali individuati per dette linee;
gli alberi, ormai quasi tutti abbattuti, posti su Viale Morgagni, interessato dal passaggio della linea 3 della tramvia, costituirebbero un vero e proprio Parco della Rimembranza, ovvero sarebbero dedicati ai caduti della prima guerra come dimostra la memoria storica di alcuni cittadini, unitamente alle notizie e foto contenute nel libro «Il comune del Pellegrino» di Angelo Uleri pubblicato nel 2006 il quale testimonia che tali alberi furono messi a dimora nel 1907 e nel 1922 deputati ad

«alberi della Rimembranza», ciascuno corredato di una targa, realizzata probabilmente dalla Fonderia Marinelli di Firenze, che riportava il nome dei caduti per la libertà del nostro paese. Inoltre un articolo pubblicato sul quotidiano La Nazione in data 24 maggio 1927 riporta che «nel 1922 in conformità a disposizioni del governo nazionale iniziò, come in tutti i Comuni, la formazione di parchi, monumenti viventi, destinati a ricordare i caduti della grande guerra»;
i parchi della rimembranza sono beni tutelati ai sensi della legge n. 78 del 2001 e che pertanto non possono essere oggetto di alterazioni delle proprie caratteristiche;
gli alberi di Viale Morgagni dovrebbero essere anche tutelati dalla legge regionale della Toscana n. 60/98 che prevede la tutela e valorizzazione degli alberi monumentali e detta norme per l'individuazione delle piante di alto interesse naturalistico, storico, paesaggistico e culturale;
in qualità di beni tutelati da leggi nazionali e regionali i parchi della rimembranza dovrebbero essere tutelati e valorizzati ed ogni loro modifica dovrebbe essere approvata dalla sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici di Firenze;
infine da fonti stampa locali si apprende che la Procura della repubblica di Firenze avrebbe aperto una inchiesta sui fatti in questione -:
se la sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Firenze, avuta notizia dell'inizio dell'abbattimento, abbia mai esaminato il Parco della Rimembranza di Viale Morgagni e se quindi fosse necessario vincolarlo;
se abbia dato l'assenso preventivo al Comune di Firenze per procedere all'abbattimento;
se non ritenga di intervenire rapidamente, adottando ogni utile iniziativa di propria competenza, al fine di scongiurare il taglio dei rimanenti alberi di Viale Morgagni che priverebbero la città di Firenze di un importante monumento alla memoria dei propri caduti.
(4-05819)