Allegato A
Seduta n. 253 del 5/12/2007

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(Sezione 5 - Iniziative in relazione a presunte irregolarità nella gestione del comune di Catania)

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che:
con interpellanze urgenti nelle date 13 febbraio, 20 marzo e 2 agosto 2007, si è chiesto al Governo di intervenire riguardo alla straordinaria gravità della situazione economico-finanziaria del comune di Catania;
la giunta guidata dal professor Umberto Scapagnini ha tentato di risolvere inutilmente la crisi attraverso il ricorso a un'operazione di trasferimento del proprio patrimonio immobiliare a una società interamente controllata dal comune medesimo denominata Catania risorse s.r.l.;
tale operazione, secondo gli interpellanti, presentava plurimi e notevoli aspetti di illegittimità, in particolare il trasferimento di beni immobili di non immediata commerciabilità perché appartenenti al patrimonio storico, architettonico e artistico della città;
a seguito delle suddette interpellanze urgenti il Governo ha disposto l'invio di due ispettori del ministero dell'economia e delle finanze, nelle persone dei dottori Luciano Cimbolini e Attilio Vallante, che, in data 4 luglio 2007, hanno depositato una corposa relazione circa lo stato finanziario dell'ente locale;
è stato così accertato dai suddetti ispettori come la giunta di Catania abbia sovente violato principi e norme in materia di contabilità pubblica degli enti locali e che complessivamente la situazione del comune di Catania appaia talmente grave

da far temere possibili ripercussioni sulla credibilità dell'intero settore della finanza pubblica nazionale;
a proposito di Catania risorse s.r.l. gli ispettori ministeriali hanno evidenziato che, funzionando tale società come un ufficio comunale, essa diventa soltanto uno schermo per operazioni illegittime, a cominciare dall'aggiramento del divieto di utilizzazione dei proventi per il ripiano del disavanzo dell'esercizio 2003, pena una nuova violazione dell'articolo 193 del testo unico degli enti locali, oltre alla violazione dell'articolo 119, comma 6, della Costituzione, da cui discende la non utilizzabilità dei proventi derivanti dal trasferimento dei beni per far fronte a gravi deficienze di cassa, soprattutto quando esse discendono da un disavanzo della gestione corrente;
tale operazione appare, dunque, inquadrabile più come indebitamento che come vendita di immobili;
nonostante tali appunti il comune di Catania noncurante è andato avanti, prevedendo una seconda e una terza tranche di beni immobili da trasferire, pur non avendo neppure ripianato se non con artifizio illegittimo il disavanzo del 2003, e senza tuttavia ancora l'accensione dei mutui essere giunta a buon fine;
taluni fornitori creditori del comune di Catania dinanzi all'insolvenza dello stesso hanno già cominciato ad aggredire il patrimonio della Catania risorse s.r.l. attraverso il pignoramento delle quote sociali;
la situazione economica inevitabilmente è ulteriormente peggiorata dal non aver il consiglio comunale adottato in sede di approvazione di bilancio preventivo quei necessari interventi strutturali, secondo quanto auspicato dagli ispettori ministeriali e secondo quanto disposto dalla Corte dei conti con relazione del luglio 2007 inviata al sindaco e al consiglio comunale;
il bilancio preventivo per l'anno 2007 è stato approvato, per la quinta volta consecutiva, alla fine dell'anno, con oggettiva grave violazione dei termini prescritti dalla legge del 29 settembre 2007;
le tariffe dei servizi a domanda individuale (dalla refezione scolastica agli asili nido, dai servizi cimiteriali agli impianti sportivi) sono aumentati enormemente, come se si operasse in regime di dissesto finanziario;
è esplosa l'emergenza rifiuti per lo sciopero dei netturbini per la mancata percezione degli stipendi, gettando nel caos la città; mentre un'altrettanto clamorosa protesta si prepara dai lavoratori delle cooperative sociali da sette mesi in attesa degli stipendi;
secondo organi di stampa il Banco di Sicilia avrebbe, peraltro, diramato una nota in cui ordina a tutte le agenzie di non accettare più fatture in sconto relative a contratti con il comune;
nella risposta all'interpellanza urgente n. 2-00370, il Sottosegretario Rosato comunicava, nella seduta dell'8 marzo 2007, che "la prefettura di Catania sta seguendo la vicenda e, ove riscontri irregolarità, quali, ad esempio, la mancata adozione della delibera di dissesto, ove necessaria, provvederà ad attivare i competenti organi regionali e ad adottare eventuali provvedimenti in merito -:
se non ritenga, alla luce di quanto indicato in premessa, di attivare, tramite la prefettura di Catania, i competenti organi regionali perché pongano rimedio alle descritte irregolarità a fronte di una situazione di oggettiva ed enorme gravità.
(2-00861)«Licandro, Sgobio».
(26 novembre 2007)