Allegato A
Seduta n. 253 del 5/12/2007

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(Sezione 13 - Iniziative per una riforma organica dell'istituto del giudice di pace)

MAZZONI, VOLONTÉ, VIETTI, ROMANO, DRAGO, D'AGRÒ, FORMISANO, LUCCHESE, PERETTI, MEREU, COMPAGNON e RONCONI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
l'Italia si pone all'ultimo posto in Europa per la lentezza nella definizione dei processi, vantando il record negativo del Paese europeo, con il maggior numero di condanne dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo (addirittura il 37 per cento di tutte le sentenze di condanna della Corte di Strasburgo per inefficienza della giustizia sono a carico dell'Italia);
negli ultimi dieci anni la magistratura di pace ha definito 12 milioni di procedimenti civili, sgravando di oneri enormi i tribunali e, secondo i dati forniti dal ministero della giustizia, i risultati conseguiti dalla giustizia di pace sono molto positivi: solo l'8 per cento delle sentenze emanate nel settore civile è oggetto di impugnazione;
ma, nonostante il ministero della giustizia punti sui giudici di pace per azzerare nell'arco di cinque anni l'arretrato accumulato dai tribunali, la magistratura di pace attende da anni una riforma organica del suo ruolo;
il progetto di riforma annunciato dal ministero della giustizia è considerato deludente rispetto alle richieste della magistratura di pace associata;
pur avendo le stesse responsabilità e gli stessi doveri dei magistrati in carriera, i giudici di pace non godono di nessun diritto, sia da un punto di vista giuridico e, soprattutto, sotto il profilo previdenziale e assistenziale;
essi non maturano alcun diritto alla pensione, non hanno diritto a indennità di malattia o maternità, non percepiscono il trattamento di fine rapporto, né agevolazioni per i familiari a carico;
molti di loro sono costretti a lavorare anche se affetti da malattia grave per mantenere la famiglia e non incorrere nella cosiddetta «dispensa d'ufficio» -:
quali misure intenda adottare, considerata la gravità della situazione, per una riforma organica della magistratura di pace auspicata da tutti ma nei fatti disattesa, secondo quelle che sono le vere esigenze dei magistrati, che lamentano, soprattutto, il mancato pieno riconoscimento dei fondamentali diritti costituzionali riconosciuti a tutti i lavoratori.
(3-01474)
(5 dicembre 2007)