Allegato A
Seduta n. 253 del 5/12/2007

(Sezione 7 - Iniziative in favore delle emittenti locali, con particolare riferimento alla situazione della Sardegna, in relazione al recente bando di gara sull'assegnazione delle frequenze per l'esercizio dell'attività televisiva)

SATTA, FABRIS, DEL MESE, GIUDITTA, PICANO, ROCCO PIGNATARO, ADENTI, AFFRONTI, CIOFFI, ROSSI GASPARRINI, LI CAUSI, MORRONE, D'ELPIDIO e CAPOTOSTI. - Al Ministro delle comunicazioni. - Per sapere - premesso che:
il bando di gara, licenziato dal ministero delle comunicazioni e pubblicato il 16 novembre 2007 sulla Gazzetta ufficiale, assegna per la prima volta in Italia impianti-frequenze per l'esercizio dell'attività televisiva attraverso una procedura competitiva;
il bando in questione, tuttavia, adotta, purtroppo, una procedura a dir poco anomala, poiché vengono inopinatamente estromesse le televisioni locali, pur essendo queste pienamente legittimate dalla normativa alla base della decisione del ministero delle comunicazioni;
risulta, altresì, grave e ingiusto il fatto che le emittenti televisive locali, nonostante negli anni abbiano dovuto investire nell'acquisto di frequenze, per ampliare e migliorare la ricezione del proprio segnale e, quindi, garantirsi un'adeguata presenza sul mercato, vengano escluse non solo dall'assegnazione gratuita, ma anche dalla semplice possibilità di partecipare alla gara pubblica, privilegiando, in tal modo, solo le televisioni nazionali con copertura insufficiente;
in particolare, poi, per la regione Sardegna, le prescrizioni del bando discriminano fortemente le emittenti locali private, che, guarda caso, fanno parte, quasi tutte, del Consorzio Sardegna digitale, da lungo tempo impegnate a favorire e rendere possibile il raggiungimento dell'obiettivo di arrivare allo switch off totale, rispettando i tempi previsti del 1o marzo 2008;
per tutta risposta, nel momento del massimo impegno di passaggio alla fase 2 della switch off parziale, le emittenti televisive locali e, in modo più marcato, quelle sarde si sono viste escludere in partenza dalla competizione per l'assegnazione delle frequenze libere sulla base di una lex specialis di gara, tecnicamente incomprensibile e, secondo gli interroganti, giuridicamente illegittima, e che, per di più, crea una pericolosa distorsione proprio nella fase decisiva di pianificazione delle frequenze nella regione Sardegna, che porterebbe, conseguentemente, al fallimento vero e proprio dei programmi già stabiliti e concordati;
fra l'altro, il consiglio dell'Autorità per le garanzie delle comunicazioni, nella riunione del 21 novembre 2007, ha approvato criteri di attuazione del piano per la completa digitalizzazione della Sardegna dello switch off, come più sopra riferito. Vengono, fra l'altro, individuate le risorse frequenziali utilizzabili, sulla base della conferenza di Ginevra, rilevando, però, che una pianificazione completa e definitiva è legata esclusivamente agli esiti degli accordi bilaterali a livello internazionale;
in accoglimento della richiesta formulata in sede di audizione della Federazione radio-televisiva, l'Autorità per le garanzie delle comunicazioni, di intesa con il ministero competente, dovrebbe attivare un tavolo di confronto con gli operatori interessati;
da ultimo, dovrà essere segnalata dal suddetto tavolo, l'assegnazione alle tv locali di almeno un terzo delle frequenze, mentre l'Autorità per le garanzie delle comunicazioni, infine, dovrebbe definire le reti digitali da utilizzare per l'attribuzione di diritti d'uso temporanei delle frequenze disponibili da parte del ministero competente;

la pesante e preoccupante situazione che tocca, in particolare la Sardegna, è stata puntualmente manifestata sia sui media locali e sia al ministero delle comunicazioni, oltre che evidenziata dalla stessa Federazione radio-televisiva nel corso della riunione del Comitato nazionale Italia digitale del 20 novembre 2007;
risulta, per davvero, oltremodo grave ed incomprensibile che, negli elenchi delle frequenze da assegnare, siano ricompresi ben 16 canali ben coordinati e due coordinabili in Sardegna; ciò rende di fatto difficile la già complessa e onerosa pianificazione in digitale nella stessa regione sarda -:
quali opportune iniziative ed urgenti provvedimenti il Ministro interrogato intenda adottare, alla luce di quanto sopra descritto ed evidenziato in maniera puntuale, per rendere giustizia in tempi rapidi al mondo delle emittenti locali, che in questi anni hanno difeso il diritto ad un'informazione corretta ed imparziale, garantendo quel pluralismo necessario in un settore così delicato.(3-01480)
(5 dicembre 2007)