Allegato B
Seduta n. 249 del 26/11/2007

TESTO AGGIORNATO AL 5 DICEMBRE 2007

...

INTERNO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, il Ministro della giustizia, per sapere:
quali siano i compiti che la Telecom Italia svolge con la propria struttura per le amministrazioni centrali dello Stato, per i servizi di sicurezza e per la magistratura;
quali e quante siano le risorse umane destinate a questi compiti;
quale sia il valore finanziario di tali compiti;
quali siano le garanzie personali e societarie che il Governo ritiene di chiedere alla Telecom dal momento che essa svolge compiti per molti aspetti legati alla sicurezza nazionale e a delicate funzioni inquirenti.
(2-00860)
«Cirino Pomicino, Giovanardi, Leone».

Interrogazione a risposta in Commissione:

ALBONETTI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
autorevoli fonti di informazione riferiscono di un piano di riorganizzazione dei Presidi di Polizia stradale il quale prevede la chiusura di taluni distaccamenti fra i quali sarebbero compresi quello di Faenza e quello di Lugo;
i due reparti, pur non essendo collocati nel capoluogo di provincia, assumono un grande rilievo in considerazione dell'importante presidio industriale faentino e soprattutto in riferimento alla presenza di uno snodo stradale strategico che vede interessate le provincie di Bologna, Forlì-Cesena e Ferrara;
con la chiusura dei due distaccamenti verrebbe smantellato il significativo lavoro di controllo e prevenzione svolto su tratti stradali dove si è registrato negli ultimi anni un elevato tasso di sinistrosità e mortalità: 2,4 morti ogni 100 incidenti rilevati;
la chiusura del distaccamento di Faenza viene disposta peraltro, proprio mentre in quella Città è stato predisposto dall'amministrazione comunale un nuovo stabile che potrà contenere gli uffici del Commissariato e quelli della Polizia stradale;

appare quindi evidente lo stato di disagio degli operatori di polizia e di larga parte dell'opinione pubblica i quali considerano inopportuno lo smantellamento di un presidio impegnato a garantire quotidianamente la sicurezza dei cittadini e a contenere il tragico fenomeno degli incidenti stradali -:
se sia stata valutato con attenzione il ruolo strategico che assolvono i distaccamenti di Polizia di Faenza e Lugo e quali iniziative il Governo intende assumere per scongiurare tale scelta.
(5-01812)

Interrogazioni a risposta scritta:

BOFFA. - Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
in data 22 novembre 2007, la città di Benevento è stata colpita da una grave crisi idropotabile che ha lasciato a secco oltre la metà della cittadinanza, circa 35mila persone residenti in una vasta area urbana a cavallo di numerosi quartieri e altrettante contrade nonché i cittadini di 19 comuni della provincia sannita e casertana;
ad oggi 26 novembre, la risorsa è ancora razionata e disponibile solo nelle ore mattutine. Per i giorni successivi, un'ordinanza comunale ha disposto l'orario ridotto nelle scuole;
la crisi è dovuta ad una fortissima riduzione della portata idrica proveniente dall'adduttore del Biferno uno dei due rami dell'acquedotto interregionale Biferno, localizzato nella regione Molise;
l'acquedotto Biferno serve un bacino idrografico che ricade per metà nella Regione Molise e per metà nella Regione Campania attraverso due rami che si dipartono da due partitori adiacenti in località Cauduni in provincia di Caserta;
il primo ramo ha origine dal partitore «Biferno» e lungo il suo percorso distribuisce acqua ai serbatoi dei comuni di Gioia Sannitica, Faicchio nonché ad alcune zone del telesino, S. Salvatore, Telese, Castelvenere, Ponte fino a Benevento. La lunghezza totale della adduttrice principale è di 67 chilometri;
normalmente la portata addotta alla città di Benevento è di circa 130 l/sec che soddisfano una popolazione di circa 35.000 persone;
il 23 novembre la portata idrica a favore della città di Benevento si è ridotta fino a 50-60 l/s;
la circostanza si è verificata non solo nel ramo che interessa la città di Benevento e zone limitrofe, ma anche sulla diramazione per Caserta-Napoli;
non essendo stati registrati guasti e ritenendo altamente improbabile, non essendo pervenuti riscontri in merito, una repentina diminuzione del livello delle risorse disponibili, ad oggi, le ragioni della crisi idrica che ha colpito la città di Benevento sono ancora assolutamente poco chiare;
la gravità della situazione si è manifestata all'improvviso senza che vi fosse stata un'adeguata informazione della Regione Molise alla Regione Campania e agli enti territoriali interessati;
la circostanza ha determinato l'impossibilità di adottare tempestivamente le dovute procedure di emergenza con gravi conseguenze per la cittadinanza;
le condizioni di utilizzo condiviso della risorsa idrica dispensata dall'Acquedotto Biferno sono fissate in precisi accordi di programma in vigore da molti anni tra le due Regioni;
ogni iniziativa unilaterale di riduzione della portata idrica non è consentita perché deve essere concordata tra le Regioni interessate e con il Governo -:
quali interventi di sua competenza intenda adottare affinché si faccia luce sulle cause della grave emergenza idrica che ha colpito la città di Benevento e zone limitrofe;

se non si ritenga di convocare con urgenza le Regioni Molise e Campania e gli Enti locali interessati al fine di favorire l'adozione di tutte le iniziative necessarie ad evitare il perpetrarsi di un'emergenza gravosa per la popolazione e allo stato ancora ingiustificata, al punto da lasciar prefigurare un'interruzione di servizio pubblico con conseguenti gravi responsabilità;
se non ritenga il Ministro dell'Ambiente di sottoscrivere immediatamente l'Accordo di Programma tra il Ministero stesso, la Regione Campania e il Comune di Benevento, già concordato nei tavoli tecnici, e che prevede l'investimento di circa 10 milioni di euro per il sistema idrico e depurativo della Città di Benevento.
(4-05758)

CAMILLO PIAZZA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel verbale n. 33 del 3 agosto 2007 il Consiglio di Base di Rappresentanza del Comando Regione Carabinieri Lombardia ha approvato la Delibera n. 85 dove si chiede di interessare il Comandante della Regione Lombardia sulle problematiche ed il benessere dei militari destinati per la vigilanza presso le residenze dell'on. Silvio Berlusconi nei comuni di Macherio ed Arcore (Milano);
nella delibera si fa presente che da tempo non vengono più destinati militari per la vigilanza presso gli obiettivi di Macherio e Arcore;
il problema è stato più volte segnalato ma poco è stato l'interesse e l'attenzione da parte dei comandi interessati, anche perché non si trattava di problematiche risolvibili a livello locale;
il dispositivo di vigilanza è composto da un numero insufficiente di militari e che i servizi vengono coperti quotidianamente con personale effettivo presso i reparti dipendenti dal Reparto territoriale di Monza, prevalentemente da quelli della omonima Compagnia, determinando un accumulo di riposi settimanali non goduti;
la Compagnia Carabinieri di Monza, provvede quotidianamente a rinforzare gli obiettivi suddetti, con un elevato numero di militari; depauperando ulteriormente la già precaria forza effettiva ai reparti e sottraendo gli stessi dal controllo del territorio, tra l'altro sensibile sotto l'aspetto operativo e di O.P (uniforme per servizi di ordine pubblico);
in particolar modo non tutti i militari impiegati quotidianamente di rinforzo sono in possesso della tuta da O.P. e relativi accessori -:
se il Governo sia a conoscenza della situazione sopradescritta e dei problemi più volte sollevati, e come intenda rispondere alle legittime richieste del Consiglio di Base di Rappresentanza del Comando Regione Carabinieri Lombardia.
(4-05759)

BOFFA. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 28 agosto 2007 sedici Consiglieri della Comunità Montana «Alto Tammaro» chiedevano, ai sensi dello Statuto, la convocazione del Consiglio Generale per deliberare la convalida degli eletti del Comune di Castelpagano, Colle Sannita e Morcone nonché la sfiducia e revoca del Presidente e Vicepresidente del Consiglio (articolo 16 dello Statuto) e la elezione del nuovo Presidente e vice Presidente;
in seguito a formale diffida del Prefetto di Benevento il Presidente del Consiglio diramava le convocazioni per il giorno 5 ottobre 2007 ma in modo arbitrario convocava anche quattro Consiglieri che essendo stati sostituiti dai rispettivi Consigli Comunali non avevano più alcun titolo giuridico; pertanto diciannove Consiglieri (su un totale di trentacinque) firmavano una dichiarazione anche inviata anche al Presidente del Consiglio per dissuaderlo nel proseguire in una palese violazione dello Statuto, del Regolamento

oltre che di norme di legge; in tale dichiarazione e si diffidavano i Consiglieri sostituiti a partecipare alla seduta;
il giorno 5 ottobre 2007 nella parte iniziale del Consiglio Generale il Presidente del Consiglio esplicitava la volontà di far partecipare alla seduta Consiliare il Consigliere Postiglione Coppola Andrea già sostituito dal Consiglio Comunale di Castelpagano; il Consigliere Del Grosso Giuseppe già sostituito dal Consiglio Comunale di Colle Sannita; i Consiglieri Fortunato Costantino e Solla Giuseppe già sostituiti dal Consiglio Comunale di Morcone; contemporaneamente i Consiglieri legittimamente indicati dai rispettivi Consigli Comunali seppur convocati non venivano inseriti nell'appello; alla richiesta di gran parte dei Consiglieri di procedere nel rispetto di consolidate regole democratiche il Presidente del Consiglio rispondeva espellendo dall'aula ben tre Consiglieri firmatari della mozione di sfiducia e proseguendo così i lavori in modo, secondo l'interrogante, palesemente anomalo con una situazione di fatto già inficiata dal vizio di convocazione;
nel corso del consiglio la Comunità Montana «Alto Tammaro» (Benevento) con deliberazioni del Consiglio Generale n. 21, 22 e 23 del 5 ottobre 2007, pubblicate all'Albo pretorio dell'Ente, il 9 ottobre 2007, ha disposto di non procedere alla verifica delle condizioni di ineleggibilità ed incompatibilità della nomina a Consiglieri della Comunità Montana del Signor Capozzi Michele effettuata dal Comune di Castelpagano, del Signor Pilla Mario Giuseppe effettuata dal Comune di Colle Sannita; dei Sigg.ri Francesco Luigi e Bao Giovanni, effettuata dal Comune di Morcone;
l'articolo 2, primo comma, del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Generale della Comunità Montana «Alto Tammaro» dispone che «Le/I Consigliere/i nominati dai comuni membri entrano in carica con la deliberazione di Consiglio Generale di verifica delle condizioni di ineleggibilità ed incompatibilità nella stessa seduta in cui si prende atto delle nomine trasmesse dai singoli Comuni membri»;
dalla lettura della sopra riportata disposizione regolamentare emerge chiaramente che la nomina dei rappresentati dei Comuni in seno al Consiglio Generale della Comunità Montana, di cui sono membri, è da intendersi rimessa alla esclusiva ed autonoma determinazione dei Comuni e che la funzione attribuita al Consiglio Generale della Comunità Montana è unicamente quella di prendere atto della scelta effettuata dal Consiglio Comunale e di verificare la sussistenza delle cause ostative (id est: ineleggibilità ed incompatibilità) all'espletamento del mandato da parte del consigliere nominato dal Consiglio Comunale;
alla stregua di quanto detto vieppiù è da escludersi che il Consiglio Generale della Comunità Montana possa sindacare i motivi che hanno indotto un Comune membro a revocare la nomina di uno dei suoi rappresentanti in seno al Consiglio Generale;
tale assunto è stato peraltro recentemente sentenziato anche in sede di Giurisdizione Amministrativa, infatti il Tar Campania R.s. 10312/2007; r.g. 5062/2007 ha confermato la piena legittimità della delibera del Consiglio Comunale di Colle Sannita e quindi della nomina del signor Pilla Mario Giuseppe e la decadenza del signor Del Grosso Giuseppe, che ricopre ancora la carica di Vicepresidente del Consiglio;
inoltre in data 16 novembre 2007 in una nuova seduta del Consiglio Generale della Comunità Montana «Alto Tammaro» sono stati nuovamente convocati ed hanno partecipato al voto tutti i Signori menzionati in premessa che, ad avviso dell'interrogante, non hanno alcun titolo giuridico, essendo da tempo cessati dalla funzione a norma di Legge e di Statuto;
sono state completamente ignorate le determinazioni della sentenza del TAR Campania ed anzi le risultanze di quest'organo

giurisdizionale sono state addirittura stigmatizzate come inopportune;
nel Consiglio Generale del 16 novembre 2007, nonostante un formale invito del Prefetto di Benevento a non approvare provvedimenti che interferissero con i giudizi amministrativi in corso, è stata votata una modifica del Regolamento per il funzionamento del Consiglio, per vanificare le determinazioni dei Comuni di Morcone, Colle Sannita e Castelpagano ed in palese violazione di norme di democrazia ove si afferma «per evidenti esigenze funzionali non sono ammesse sostituzioni nel corso della durata in carica del Consiglio Generale della Comunità Montana»;
il signor Fortunato Costantino benché ormai revocato da Consigliere della Comunità continua a ricoprire la carica di Presidente della Giunta Esecutiva;
tutti gli ostacoli che impediscono ad una legittima maggioranza di 20 Consiglieri di esprimere il Governo del Consiglio e della Giunta Esecutiva stanno minando la credibilità delle Istituzioni e dei più elementari principi democratici -:
se sia stato informato della vicenda descritta in premessa;
se ritenga di poter confermare i pareri già espressi dal Ministero dell'interno in data 22 gennaio 2004 e in data 31 marzo 2005, i quali confortano la piena legittimità delle ipotesi di revoca di cui si tratta;
se ritenga che sussistano i presupposti per l'assunzione dei provvedimenti di propria competenza nei confronti degli organi della comunità montana;
se in tal caso, non ritenga di adottare tutte le iniziative di sua competenza tese a ripristinare la trasparenza e il corretto funzionamento dell'Ente, per il quale sarebbe naturalmente necessaria la convalida degli eletti dei Comuni di Morcone, Castelpagano e Colle Sannita.
(4-05763)