Allegato B
Seduta n. 231 del 25/10/2007

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SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazioni a risposta scritta:

FORMISANO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
dai dati diffusi in questi giorni da Snam Rete gas e da alcune municipalizzate dell'elettricità si evince che con l'arrivo dei primi freddi a causa dell'elevata domanda di energia si è dovuto far fronte attingendo al sistema degli stoccaggi;
il gestore della rete metanifera ha denunciato come solo il 17 di ottobre gli stoccaggi sono stati chiamati a coprire la differenza tra i consumi e la capacità di import giornaliera per oltre 8,2 milioni di metri cubi, e per 5,8 nella giornata del 23;
la situazione appare preoccupante in quanto in gran parte delle città il riscaldamento a gas è frenato dai provvedimenti amministrativi all'accensione delle caldaie di blocco fino all'inizio di novembre e il ricorso a tali quantità appare già cospicuo;
il tutto a fronte della contrazione delle quantità di stoccaggio generale previste per la stagione invernale che si attestano attorno agli 8 miliardi di metri cubi per la modulazione più 5 di riserva strategica, cifre che potrebbero non bastare a coprire il fabbisogno in caso di inverno rigido;
a questo si aggiunge la lungaggine burocratica per il rilascio delle nuove concessioni per il sistema di stoccaggio -:
quale sia l'effettivo stato della situazione e quali iniziative intenda adottare per evitare il rischio del possibile esaurimento delle scorte metanifere in futuro;
quale sia il progetto del Governo per il rilancio dell'intero settore energetico italiano.
(4-05398)

GIANFRANCO CONTE. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
con recente delibera del CIPE sono stati fissati la misura ed i criteri di ripartizione delle compensazioni, che ai sensi dell'articolo 4 della legge 368 del 24 dicembre 2003 di conversione con modificazioni del decreto-legge 14 novembre 2003, n. 314, devono essere destinate ai comuni che ospitano centrali elettro nucleari, ed in tale contesto, è stato disposto anche per quanto riguarda la centrale del Garigliano;
in tale delibera sono stati completamente ignorati i diritti e le legittime aspettative dei comuni di Santi Cosma e Damiano, Castelforte e Minturno, il cui territorio è adiacente alla centrale del Garigliano;
infatti, detta centrale, pur essendo localizzata nel territorio del comune di Sessa Aurunca, dista poche decine di metri dal comune di Santi Cosma e Damiano e dal suo centro abitato, e dista non oltre 1.000-1.500 metri in linea d'aria dai Comuni di Castelforte e di Minturno, tutti ricadenti in provincia di Latina.
a riprova della contiguità del sito della centrale, in particolare con il comune di Santi Cosma e Damiano, va ricordato che al momento della costruzione dell'impianto ben 93 ettari di terreno del territorio di tale comune furono espropriati e vincolati catastalmente per esigenze di tale centrale -:
se non ritenga urgente ed assolutamente indispensabile riconsiderare la delibera del CIPE, nella parte relativa alla centrale del Garigliano, estendendo i benefici compensativi anche ai comuni di Santi Cosma e Damiano, Castelforte e Minturno, la cui popolazione ha lungamente patito gli effetti negativi della presenza ravvicinata di una centrale nucleare.
(4-05400)

ZIPPONI, CACCIARI, PERUGIA, ACERBO e PROVERA. - Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro all'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la mancanza di un Piano energetico nazionale rigoroso, condiviso e verificabile sta provocando situazioni paradossali, conflittuali con le popolazioni locali, costose per gli utenti finali. In particolare:
l'Autorità per l'Energia e il Gas segnala un incremento della domanda di energia primaria, in particolare di gas naturale, superiore al 2 per cento annuo per i prossimi vent'anni, trainata principalmente dai produttori di energia elettrica, ciò mentre i patti internazionali sottoscritti dal nostro Paese, sia in sede di Protocollo di Kyoto, che di Unione europea, prescrivono una riduzione dei consumi energetici molto drastici: il 20 per cento di risparmi entro il 2020, oltre ad una riduzione del 20 per cento delle emissioni di gas serra e, per contro, un innalzamento al 20 per cento della quota di copertura da fonti rinnovabili;
la capacità di flusso di gas naturale assicurato dai metanodotti esistenti, dagli interventi di potenziamento e «sbottigliamento» in corso e dai nuovi progetti annunciati sono tali da assicurare i rifornimenti necessari agli apparati energetici nazionali tenendo conto anche di un loro incremento (103,5 miliardi di metri cubi all'anno entro il 2009, a fronte di una domanda massima registrata nel 2005 di 86,3 Mmc. Mentre le previsioni al 2012 sono di 121 miliardi di metri cubi a fronte di un fabbisogno presunto di 100 miliardi di metri cubi), ciò nonostante esistono domande di soggetti investitori intenzionati a realizzare nuovi terminali di rigassificazione pari ad una capacità di ulteriori 96 miliardi di metri cubi di gas metano;
il Ministro allo sviluppo economico Bersani e il Presidente dell'Autorità per l'energia Ortis hanno in più occasioni affermato che a loro avviso, per assicurare la «sicurezza energetica» nazionale, servirebbero

solo «quattro o cinque» terminali per la rigassificazione di GNL, ciò a fronte di almeno quattordici procedure di istruttoria avviate presso le competenti autorità regionali e nazionali che provocano tensioni con quasi tutte le comunità locali dei territori interessati dai nuovi impianti;
l'Autorità per l'energia e il gas con la delibera n. 195 del 1o agosto 2005, «Criteri per la determinazione delle tariffe per il servizio di rigassificazione», ha delineato una strategia volta a «incentivare i nuovi investimenti» di aziende del settore per aumentare l'offerta di gas da commercializzare nel nostro Paese ed anche «a supporto di una prospettica funzione di hub del territorio italiano per il resto del continente europeo» (pag. 2 della relazione tecnica), ciò nonostante sia risaputo che questo mercato sia sostanzialmente controllato da un oligopolio costituito dalle poche imprese petrolifere in grado di assicurarsi i contratti di fornitura non solo del greggio, ma anche del gas naturale e/o liquefatto (gli impianti di liquefazione sono in larga parte posseduti da coloro stessi che hanno i contratti di concessione per l'estrazione) e di riuscire così a determinare il prezzo del gas alla distribuzione evitando qualsiasi vera concorrenza;
a fronte di continui incrementi dei prezzi praticati alle utenze finali di energia, le imprese oligopolistiche che detengono i contratti di fornitura di gas e petrolio riescono a realizzare profitti e dividendi sempre più alti; sono queste note imprese (Exxon-Mobil, Edison, Quatar Petroleum, British Petroleum, Gas Natural, Shell, oltre a Eni ed Enel) che verranno a beneficiare degli incentivi previsti dalla delibera n. 195 dell'Autorità per l'Energia per la realizzazione e la gestione dei rigassificatori attraverso, di fatto, l'imposizione di una sovra-tariffa applicata in bolletta ai consumatori finali, così che alla fine saranno i cittadini a pagare i costi dei terminali di rigassificazione -:
se il Governo intenda:
a) dotare il Paese di un aggiornato, condiviso e verificabile Piano energetico nazionale che sappia indicare i fabbisogni per i diversi utilizzi finali e le diverse fonti primarie utilizzabili;
b) non delegare all'Autorità per l'energia e il gas le delicate strategie di approvvigionamento energetico sullo scacchiere internazionale;
c) promuovere meccanismi di maggiore trasparenza nella determinazione dei prezzi e delle tariffe lungo tutta la filiera integrata dall'approvvigionamento alla distribuzione, alla produzione, fino al consumo finale di energia;
d) disporre l'abrogazione delle norme che incentivano gli investimenti e la gestione dei rigassificatori in uso a privati;
e) svolgere un ruolo proattivo di indirizzo della azienda energetica nazionale (e settima nel mondo per fatturati e capitalizzazioni) controllata dallo Stato (Eni) e di distribuzione (Snam, a sua volta controllata dall'Eni) che potrebbero assolvere direttamente e senza ulteriori costi le funzioni strategiche di pubblico interesse per garantire la sicurezza negli approvvigionamenti, negli stoccaggi e nella distribuzione dell'energia.
(4-05406)