Allegato B
Seduta n. 231 del 25/10/2007

TESTO AGGIORNATO AL 21 NOVEMBRE 2007

...

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta orale:

D'ELIA e MELLANO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
la mattina del 15 ottobre 2007 il detenuto Aldo Bianzino è stato rinvenuto esanime nella propria cella nel carcere di Capanne tre giorni dopo il suo arresto;
il 20 ottobre 2007, in un articolo a firma Francesca Bene, Il Giornale dell'Umbria dà grande rilievo al caso dando conto di una serie di particolari qui di seguito riassunti;
gli esiti dell'autopsia, effettuata sul corpo di Aldo Bianzino, hanno rilevato lesioni compatibili con l'omicidio;
a far propendere l'ago della bilancia, da una prima ipotesi del malore all'ipotesi della morte violenta, sono le lesioni interne multiple riscontrate sul corpo dell'uomo, in cui ferite ed emorragie sono state evidenziate dal medico legale sia a

livello epatico che a livello cerebrale ed inoltre l'uomo aveva anche due costole rotte;
alla luce di tutto questo il fascicolo aperto dalla Procura con la dicitura «atti relativi alla morte di...» sembra destinato a trasformarsi in «omicidio», volontario o preterintenzionale;
in un ulteriore articolo del Giornale dell'Umbria del 23 ottobre, sempre a firma Francesca Bene, vengono esposti ulteriori sviluppi dei fatti, nei quali «gli accertamenti scientifici e investigativi chiesti dal pm Giuseppe Petrazzini sul caso vertono ormai prevalentemente sull'accertamento della morte violenta» del Bianzino -:
quali ulteriori strumenti informativi disponga sui fatti esposti e quali iniziative di competenza intenda adottare per far piena luce sulle cause che hanno determinato la morte di Aldo Bianzino.
(3-01383)

Interrogazioni a risposta scritta:

LUCCHESE. - Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
il 50 per cento della popolazione carceraria è costituita da stranieri -:
se non ritengano di stabilire accordi con i paesi di origine degli stranieri carcerati affinchè questi possano scontare le pene inflitte nelle carceri dei loro paesi.
(4-05404)

ANGELA NAPOLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
con atto n. 4-04224 del 2 luglio 2007 l'interrogante ha già evidenziato la necessità dell'adeguamento degli organici della Polizia Penitenziaria nelle strutture di pena carcerarie calabresi;
nello scorso mese di settembre 2007 la Confederazione del personale di Polizia Penitenziaria ha evidenziato la carenza, anche con conseguente aggravio per le ore di servizio, presso l'Istituto carcerario di Palmi (Reggio Calabria);
infatti, l'organico di polizia penitenziaria previsto per la casa circondariale di Palmi con decreto del 2001, è di 121 unità;
dal 2001 ad oggi la popolazione di detenuti è passata da 120 a 220 unità, mentre il totale della Polizia Penitenziaria è di 110 unità -:
se non ritenga necessario ed urgente adeguare l'organico della Polizia Penitenziaria nella casa circondariale di Palmi, anche in considerazione della particolare tipologia dei detenuti lì ristretti.
(4-05410)

ANGELA NAPOLI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
in Italia è sempre stata data ragionevolmente molta attenzione all'autenticità delle firme grafologiche apposte ai singoli documenti;
estrema e giusta importanza è stata data, in particolare, alla perizia grafologica giudiziaria la cui validità deve essere comprovata da esperti e titolati grafologi;
nello scorso mese di settembre alcuni quotidiani regionali toscani hanno dato notizia di iscrizioni nell'albo del Tribunale di Pistoia di una grafologa la quale risulterebbe priva dei titoli adeguati -:
se corrisponda al vero che il Tribunale di Pistoia abbia iscritto, nel settore grafico e grafotecnico dell'albo dei periti e consulenti CTV, una professionista la quale avrebbe presentato la sola licenza elementare quale titolo riconosciuto giuridicamente;
se non ritenga necessario ed urgente avviare adeguate iniziative ispettive in merito presso il Tribunale di Pistoia, al fine di tutelare i cittadini in un settore estremamente così delicato;
di quali elementi il ministro disponga con riguardo alla presenza di situazioni analoghe nello stesso o in altri Tribunali.
(4-05415)

CRAPOLICCHIO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il Corpo degli Agenti di Custodia (oggi Corpo di Polizia Penitenziaria, smilitarizzato per effetto della Legge di Riforma n. 395 del 15 dicembre del 1990) quale corpo appartenente alle forze armate dello Stato, prevedeva nella classica gerarchia militare come grado apicale quello di Maggiore, ai sensi del decreto legislativo 21 agosto 1945 n. 508 articolo 21, consentendo la promozione a Colonnello in presenza di particolari requisiti;
ai sensi della legge n. 607 del 4 agosto 1971 articolo 1 il grado apicale divenne quello di Colonnello;
la Legge di Riforma n. 395 del 1990, nel prevedere all'articolo 25 comma 4 la promozione al grado superiore a quello apicale previsto dalla Legge 607 del 1971, riconosce la promovibilità a Generale di brigata dei colonnelli secondo quanto stabilito dal suddetto articolo 25;
la legge di Riforma 395 del 1990 fa riferimento alla legge 1 aprile 1981 n. 121 (legge di Riforma della Polizia di Stato) per quanto concerne la «progressione dei gradi e delle corrispondenti qualifiche», introduce gradi originariamente non previsti nella carriera del Corpo degli Agenti di Custodia che, contrariamente alle altre Forze Armate dello Stato, prevedeva come grado apicale il grado di Colonnello ed in seguito Generale di brigata;
facendo riferimento alle tabelle riguardanti la progressione dei gradi e la loro conseguente equiparazione degli appartenenti alla Polizia di Stato con quelli del personale delle altre forze di Polizia (legge 121 del 1981), il Generale di brigata viene equiparato al Dirigente Superiore e il Generale di Divisione al Dirigente Generale;
agli Ufficiali del disciolto Corpo degli Agenti di Custodia il Consiglio di Stato con parere del 1 marzo 1996 n. 715 in risposta a quesiti inoltrati dall'Amministrazione penitenziaria non riconosce l'avanzamento a Generale di Divisione;
la legge 23 dicembre 2005 n. 266 (legge finanziaria 2006) prevede per i Dirigenti Superiori della Polizia di Stato con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica, la promozione alla qualifica di Dirigente generale di Pubblica sicurezza, a decorrere dal giorno precedente la cessazione dal servizio;
con decreto ministeriale del maggio 2007 il Ministro della Giustizia Mastella promuove, a decorrere dal giorno antecedente la cessazione dal servizio, richiesta a domanda, un Generale di Brigata del ruolo ad esaurimento del disciolto Corpo degli Agenti di Custodia a Generale di divisione, corrispondente alla qualifica di Dirigente generale dell'Amministrazione penitenziaria applicando, pertanto in virtù della promozione, il trattamento economico comprensivo degli adeguamenti annuali previsti dalle vigenti disposizioni normative che si evincono dall'allegato.
tale provvedimento risulta, allo Stato, censurabile per disparità di trattamento, considerato che ci saranno altri Generali del disciolto Corpo che rivendicheranno lo stesso trattamento;
se è vero che un Generale di brigata del Disciolto Corpo degli agenti di Custodia sia stato promosso al grado di Generale di divisione, dal giorno precedente la cessazione dal servizio, pur non sussistendo, nell'organico degli ufficiali del disciolto Corpo la previsione del grado di generale di divisione, come prevede il parere del Consiglio di Stato -:
quali iniziative intenda mettere in atto per adeguarsi al parere del Consiglio di Stato ed evitare che si inneschino meccanismi che comporterebbero solo un aggravio di spese per lo Stato, considerato che la Legge di Riforma n. 395 del 1990 prevede come figura apicale quella di Generale di brigata.
(4-05418)

GASPARRI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere quali iniziative intenda assumere al fine di individuare le azioni più opportune per sanare la cronica carenza di personale di Polizia penitenziaria esistente nel carcere di Ferrara, come denunciato dalla segreteria regionale di F.S.A.C.N.P.P. (Federazione Sindacati Autonomi Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria), provvedere all'adeguamento del parco automezzi, ormai prossimo alla rottamazione, a disposizione degli operatori del carcere di Ferrara, e alle forniture di vestiario, sospese da tempo immemorabile, già oggetto di un atto di sindacato ispettivo dell'interrogante.
(4-05419)