Allegato B
Seduta n. 225 del 17/10/2007

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POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI

Interrogazione a risposta orale:

MEREU. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
al fine di agevolare il passaggio ad una agricoltura intensiva, la legge n. 44 del 1988 della Regione Sardegna prevedeva la concessione di finanziamenti agevolati a fondo perduto pari al 50 per cento dell'investimento lasciando l'imprenditore agricolo l'onere di contrarre mutuo per il restante 50 per cento;
a quei tempi il tasso di interesse sui mutui era circa del 16 per cento, un onere rilevante che andava a pesare su quella parte dell'investimento su cui l'agricoltore aveva contratto il mutuo, anche se la Regione pagava anche una quota degli interessi;
l'Unione europea è successivamente intervenuta dichiarando le legge illegittima e chiedendo agli agricoltori di restituire quella parte di mutuo considerata «aiuto di Stato» e quindi non ammissibile;
la restituzione delle somme garantite dalla legge n. 44 del 1988 comprensive di tutti gli interessi che in questi anni sono lievitati in maniera enorme e sui quali si

profilerebbero profili di illegittimità nei calcoli effettuati dalle banche, stanno gettando sul lastrico migliaia di famiglie e di aziende sane e produttive;
la situazione è drammatica, con oltre 5.000 aziende agricole che si ritrovano già ad essere poste in vendita all'asta al secondo o terzo incanto;
è necessario verificare accertare l'esatta esposizione degli operatori per evitare il realizzarsi di speculazioni da parte delle banche -:
quali iniziative urgenti intenda adottare per bloccare la vendita all'asta delle oltre cinquemila realtà produttive sarde che rischia di costituire la più grande emergenza agricola italiana.
(3-01357)

Interrogazione a risposta scritta:

VACCA, DILIBERTO e CESINI. - Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. - Per sapere - premesso che:
la struttura del sistema economico della Sardegna, in particolare il settore agropastorale, non è dato da stabili iniziative imprenditoriali bensì da una moltitudine di micro-aziende prevalentemente a carattere familiare spesso prive all'origine dei mezzi di produzione più aggiornati;
nel 1988 la regione Sardegna approvava la legge n. 44 del 1988, per l'abbattimento dei tassi di interesse dei prestiti contratti nel settore agro-pastorale, con l'obiettivo di promuovere l'innovazione tecnologica e far sì che tali imprese, prive di strutture adeguate, potessero sopravvivere rinnovandosi e cercando di superare gli ostacoli imposti dalle avverse caratteristiche del territorio, dalle dinamiche sociali ed economiche;
nel 1991 l'Unione europea dichiarava illegittimo il provvedimento della regione Sardegna, in quanto detti finanziamenti pubblici a tassi agevolati prefiguravano una turbativa delle regole della concorrenza all'interno del mercato, provocando una conseguente lievitazione dei tassi d'interesse a carico dei mutuatari con l'effetto parossistico del rientro dei fidi precedentemente concessi;
gli istituti di credito a fronte dell'insolvenza dei piccoli imprenditori agricoli hanno predisposto la vendita all'asta delle relative aziende agro-pastorali, circa cinquemila, determinando il tracollo di un settore economico e il fallimento di un sistema che riveste un'importanza strategica nel processo di crescita dell'economia isolana, incidendo sullo sviluppo del territorio più di qualsiasi soggetto di programmazione economica;
in provincia di Cagliari, a Decimoputzu, i coltivatori si sono attivati in una protesta organizzata, occupando la Sala Consiliare del paese e avviando lo sciopero della fame nella speranza di ottenere un intervento concreto da parte delle istituzioni; tale pacifica battaglia è stata però ostacolata da atti di violenza e minacce al leader di Altragricoltura, nonché portavoce del Comitato di lotta dei pastori ed agricoltori -:
quali iniziative intende avviare per verificare se, come paventato dai piccoli imprenditori coinvolti, non vi siano in gioco interessi per l'acquisto di tali aziende al fine di alimentare la speculazione anche edilizia, in considerazione della collocazione geografica delle stesse;
quali misure intende adottare, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di non disperdere il patrimonio delle aziende del settore, che rischiano il pignoramento e la successiva vendita all'incanto, considerate le precarie condizioni socio-economiche dei coltivatori interessati;
se non ritenga di poter intervenire per evitare il permanere dello stato di crisi del settore anche con l'utilizzo di strumenti idonei ad avviare una ristrutturazione finanziaria quali il ricondizionamento dei mutui e il consolidamento dei debiti contratti a tasso ordinario.
(4-05279)