Allegato B
Seduta n. 218 del 5/10/2007

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AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Interrogazioni a risposta scritta:

RAMPELLI. -Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
con atto di sindacato ispettivo n. 4-02857 dell'8 marzo 2007 l'interrogante - a seguito dell'avvelenamento di quattordici grifoni nel parco regionale Sirente-Velino e nella riserva naturale del monte Velino - aveva chiesto al Ministero di intervenire con urgenza al fine di individuare i responsabili della preparazione e dispersione nel territorio di bocconi avvelenati e affinché ad essi fossero comminate pene efficaci;
al tempo stesso si chiedeva di incrementare la sorveglianza all'interno delle aree protette abruzzesi, potenziando e valorizzando le attività del Corpo forestale dello Stato, e si auspicava l'adozione di ulteriori provvedimenti al fine di tutelare le specie a rischio di estinzione, nel rispetto di quanto stabilito dalle leggi vigenti e dalla normativa comunitaria e internazionale;
alla luce del ritrovamento nella giornata dell'altro ieri di tre carcasse di orso bruno marsicano e di due lupi nel parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise -

anch'essi probabilmente uccisi da bocconi avvelenati - l'interrogante prende atto che, nonostante il lavoro del Corpo Forestale dello Stato, le iniziative intraprese da codesto Ministero non hanno dato fino ad oggi i risultati sperati;
nella risposta all'interrogazione, pubblicata il 24 settembre 2007, il Ministero affermava che, a fronte dell'impegno degli organi preposti alla tutela della fauna, «risulta tuttavia evidente la difficoltà di comprovare le responsabilità individuali soprattutto laddove i casi di avvelenamento, come quello del Velino, determinano un numero così ingente di decessi di fauna selvatica su superfici di tale vastità»;
il Ministero rendeva noto, inoltre, che il Corpo forestale dello Stato aveva costituito uno specifico gruppo di lavoro, con la supervisione affidata al Comando regionale dell'Aquila, demandato al coordinamento di azioni di controllo del territorio con specifico riferimento ad un programma finalizzato alla prevenzione ed alla repressione dell'utilizzo di sostanze avvelenate; a tale fine è stato attivato un data base che consente la ricostruzione del sistema di vendita e di acquisto dei prodotti tossici;
è stato riferito che i bocconi avvelenati rinvenuti sul Velino erano tutti trattati con prodotto a base di Aldicarb, un carbammato insetticida nematocida utilizzato localmente nella difesa delle colture agricole del Fucino, la cui vendita è consentita solo presso i rivenditori autorizzati a soggetti provvisti di tesserino autorizzativi -:
se, unitamente ai quesiti dell'interrogazione n. 4-02857 dell'8 marzo 2007 riproposti in questa circostanza in quanto ancora attuali, non ritenga opportuno adottare iniziative legislative tese a prevenire e contrastare il fenomeno degli avvelenamenti di animali selvatici provocati dall'utilizzo di esche avvelenate.
(4-05128)

BONELLI. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in località Feniglia nel comune di Monte Argentario, presso il parco naturale, esistono due aree di sosta per camper, tra esse adiacenti e legalmente autorizzate;
entrambe le aree di sosta sono regolarmente frequentate da daini e uccelli di varie specie e sono spesso scelte dai turisti proprio per la possibilità di vivere a contatto con la natura e di vedere da vicino animali selvatici, nel pieno rispetto della loro vita naturale;
molto frequentemente i bambini che trascorrono le proprie vacanze nell'area, si appostano in gruppi, per poter vedere da vicino e in libertà, le famiglie di daini che si avvicinano all'area di sosta, in cerca di acqua e erba fresca;
alcuni di questi animali, abituati alla presenza dell'uomo si avvicinano all'area di sosta fino ad entrare in contatto con le persone per poter ricevere del cibo;
sul retro delle due aree di sosta, esiste un terreno agricolo, confinante con la strada che porta da Orbetello a Porto Ercole, con una abitazione e con una collina, la stessa da cui scendono i daini;
alle ore 06,15 del 2 settembre 2007, circa ottanta famiglie, che dormivano nei camper delle aree di sosta, sono state svegliate di soprassalto da numerosi colpi di carabina;
i colpi erano partiti dai fucili di due cacciatori, che nel terreno retrostante le aree di sosta, appostati dietro i rotoloni di fieno, cacciavano i daini;
i turisti hanno immediatamente chiamato i carabinieri, che sono intervenuti con grande velocità, mentre al 1515 del corpo della guardia forestale non ha risposto nessuno;

sembra che i cacciatori disponessero di un regolare permesso rilasciato dalla provincia di Grosseto per la caccia ai daini, rilasciato specificatamente per cacciare in quel terreno i daini in modo selettivo;
i cacciatori hanno sparato con un'arma particolarmente potente e pericolosa, la cui gittata utile supera i 700 metri, ad una distanza dai camper di gran lunga inferiore alla distanza di sicurezza stabilita dalla legge n. 157 del 1992;
i carabinieri, sulla base di quanto affermato dai cacciatori, hanno registrato l'uccisione di un solo daino, mentre i daini uccisi in realtà erano almeno tre, ma i camperisti non hanno potuto verificarlo, anche per l'atteggiamento minaccioso e offensivo che i cacciatori hanno assunto, dopo che i carabinieri si sono allontanati;
i camperisti a questo punto si sono recati al comando della guardia forestale per denunciare quanto avvenuto;
la guardia forestale non era a conoscenza di nessuna autorizzazione per l'abbattimento dei daini e hanno anche accertato il mancato rispetto delle distanze previste dalla normativa vigente; distanze che, sulla base delle dimensioni del campo, non potevano essere rispettate e pertanto nessuna autorizzazione avrebbe dovuto essere rilasciata in quell'area -:
come si possa conciliare l'attività turistica con il permesso di caccia selettiva che a quanto sembra sia stato concesso dalla provincia di Grosseto, in un luogo molto frequentato, in violazione della normativa italiana ed europea in materia di tutela della fauna selvatica, e in un periodo di intensa presenza di turisti;
se la guardia forestale abbia provveduto a denunciare i fatti esposti alla Procura della Repubblica, così come dichiarato ai turisti;
per quale ragione la provincia di Grosseto non si preoccupi di comunicare alla guardia forestale le autorizzazioni per l'abbattimento selettivo dei daini, rendendo più difficoltoso il lavoro di controllo e di intervento della guardia forestale;
se il comportamento illegittimo dei cacciatori verrà opportunamente perseguito;
se, tenuto conto dell'importanza turistica della zona, il ministro dell'ambiente non ritenga di dover vietare l'attività venatoria in tutto il territorio della Feniglia e di Cala Galera.
(4-05132)