Allegato B
Seduta n. 218 del 5/10/2007

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DIFESA

Interrogazioni a risposta scritta:

MONDELLO. - Al Ministro della difesa, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
una grave situazionesi verrà a creare nei vari Comuni della Regione Liguria ed in particolare nel Levante Ligure, a proposito di assistenza ed emergenza sanitaria, quale conseguenza delle deliberazioni del Comitato CRI-Centrale della Croce Rossa Italiana n. 241/07 del 15 settembre 2007 e del Comitato Regionale della Liguria n. 54 del 21 settembre 2007, che impongono ai Comitati locali di iscrivere a bilancio una quota di finanziamento, al fine di contribuire al risanamento del bilancio del Comitato Centrale stesso, provvedimenti con i quali sono determinati gli importi da iscrivere al bilancio di ciascuna Unità locale e provinciale relativamente al cosiddetto «Contributo di Solidarietà»;
premesso che la richiesta di «Contributo di Solidarietà» da parte del Comitato Centrale CRI nasce dal fatto che occorrono 17 milioni di euro per presentare il bilancio di previsione 2007 a pareggio, pena il commissariamento dell'ente e che, per far fronte all'assestamento del bilancio il direttivo della Croce Rossa, presa visione della relazione del Direttore Generale circa lo stato di realizzazione delle procedure di adozione degli assestamenti di bilancio, ha chiesto a tutti i Consigli Regionali, Provinciali e Locali, di versare la somma di euro 10.000 o oltre e di disporre, nel frattempo, il blocco immediato di tutte le spese non giuridicamente obbligatorie, a fronte di impegni assunti dai Consigli dei Comitati.
premesso che i comitati Locali della Regione dell'interrogante, in una assemblea tenutasi a Voltri il 2 agosto 2007, hanno approvato all'unanimità un documento che contestava la deliberazione del

Comitato Centrale, non essendo assolutamente disponibili ad accettare una tale imposizione, che, comporterebbe un notevole danno ai Comitati Locali, mettendone in pericolo gli equilibri economici, con le conseguenti responsabilità per gli amministratori;
è da considerare che la maggior parte delle unità locali CRI si sono costruite le sedi sociali con i soldi raccolti sul territorio, che tutte le ambulanze vengono acquistate con fondi propri ed attrezzate senza che da Roma si eroghi alcun contributo e tutto ciò va a far parte del patrimonio unico dell'associazione;
dover pagare una simile somma comporterà sicuramente degli scompensi di bilancio con elevato rischio di chiusura per molti comitati minori, ed il rischio quindi di interruzione della propria attività a favore dei sofferenti, dei bisognosi e dai più volte menzionati «vulnerabili» -:
quali iniziative di propria competenza si intendano porre in essere al fine di consentire il risanamento economico gestionale della CRI senza ledere l'autonomia dei Comitati periferici, che non saprebbero come giustificare «la destinazione romana» di fondi a chi fa offerte, destinate in caso contrario a sparire, per un efficiente servizio di volontariato sul proprio territorio.
(4-05139)

GALANTE. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
è giusto sancire sotto il profilo formale ciò che già esiste in realtà: Lorenzo D'Auria, l'agente del Sismi in coma irreversibile dopo le ferite riportate durante la sua liberazione in Afghanistan, prima di morire è stato unito in matrimonio con la compagna Francesca che, in quanto vedova di un militare morto in servizio, potrà ricevere la pensione che garantirà un futuro ai tre figli;
questo è potuto succedere perché il diritto canonico prevede, per «urgenza di morte del coniuge» e quando il moribondo avesse già manifestato il desiderio di convolare a nozze, un'unione in articulo mortis che ha gli stessi valori civili e religiosi di qualsiasi altro matrimonio;
il D'Auria aveva espressamente manifestato il desiderio di convolare a nozze, come dichiarato dal padre e dalla vedova, rimarcando come avesse rimandato continuamente la data a causa proprio degli impegni militari - e questo ha permesso al cappellano militare officiante di affermare «ho percepito la sua volontà» - ma resta il legittimo dubbio che il D'Auria e la sua compagna, persone mature che convivono felicemente da sei anni mettendo al mondo tre figli, ragionevolmente sentissero il bisogno di sposarsi;
non sarebbe stato possibile ricorrere a questo «espediente» nel caso che gli interessati non appartenessero alla confessione cattolica, dato che il nostro codice civile richiede invece espressamente il «consenso delle parti manifestato legittimamente tra persone giuridicamente abili»;
si verifica dunque una situazione di evidente disparità tra «famiglie di fatto»: da una parte il caso D'Auria e dall'altro quello simile - con la sola differenza che in quel caso il militare è morto prima che potesse essergli loro applicata la norma in articulo mortis - per cui Adele Parrillo, convivente di Stefano Rolla, caduto a Nassiryia, non si vede riconosciuto alcun diritto alla pensione di reversibilità;
non si può accettare l'iniquità della diversità di trattamento nello stesso tipo di situazioni (che per altro possono verificarsi sia nei molti teatri di guerra dove sono presenti i nostri militari, sia nel caso di altre morti violente - dall'incidente automobilistico alle «morti bianche» sul lavoro - sia nel caso di coppie di fatto omosessuali per i quali non esiste assolutamente la possibilità di sposarsi) -:
se intenda garantire lo stesso trattamento a tutte le situazioni di caduti, sia

che fossero formalmente sposati o sia che si trovassero in una situazione di «famiglia di fatto».
(4-05143)