Allegato A
Seduta n. 217 del 4/10/2007

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(Sezione 13 - Iniziative per un aggiornamento delle linee guida applicative della legge n. 40 del 2004 in materia di procreazione medicalmente assistita)

O)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della salute, per sapere - premesso che:
il tribunale civile di Cagliari ha accolto l'istanza di una donna, portatrice sana di betatalassemia, per la diagnosi preimpianto nel suo embrione congelato, disponendone l'esecuzione in un centro ospedaliero fra i più qualificati nel campo della fecondazione medicalmente assistita e della prevenzione delle malattie genetiche;
l'articolo 13 della legge n. 40 del 2004 non vieta l'esame del dna nell'ovulo fecondato e il giudice ha correttamente applicato il principio intangibile della tutela della salute, come prescrive l'articolo 32 della Costituzione italiana;
le inaccettabili e ascientifiche limitazioni agli esami diagnostici preventivi nelle procedure di fecondazione e procreazione medicalmente assistita sono derivate esclusivamente dalle restrittive linee guida imposte dal Ministro della salute il 16 agosto 2004;
la comunità scientifica ha accolto positivamente la sentenza del tribunale di Cagliari perché libera sia le donne sia i medici dall'obbligo di impiantare embrioni potenzialmente portatori di gravi patologie e sui quali si può intervenire solo con traumatiche interruzioni di gravidanza, che comportano dolorose conseguenze cliniche, psicologiche e familiari;
l'Italia è l'unico Paese del mondo nel quale si pratica la diagnosi prenatale, mentre di fatto si impedisce la diagnosi preimpianto con le più avanzate e sicure tecniche di studio del profilo genetico dell'ovulo nella fase della sua fecondazione;

la fecondazione in vitro, la diagnosi preimpianto e prenatale, prima dell'avvento di alcune norme, secondo gli interpellanti, controverse e coercitive della legge n. 40 del 2004, hanno consentito anche in Italia, come nel resto del mondo, a una moltitudine di donne e di coppie infertili o portatrici di gravi patologie genetiche di procreare e attraverso queste nuove acquisizioni scientifiche tanti esseri umani sono venuti al mondo e possono vivere senza il fardello di malattie incurabili;
l'anomala normativa applicativa della legge n. 40 del 2004 ha determinato una costosa e rischiosa migrazione sanitaria di migliaia di coppie italiane verso altri Paesi civili per sottoporsi a tecniche diagnostiche e di fecondazione proficuamente utilizzate e consigliate dalla comunità scientifica internazionale -:
se il Ministro interpellato, sentito il Consiglio superiore di sanità e recependo le autorevoli e prevalenti indicazioni che vengono dalle principali società medico-scientifiche, intenda proporre un responsabile e tempestivo aggiornamento delle linee guida applicative della legge n. 40 del 2004 per garantire a tutte le donne e a tutte le coppie italiane il pieno diritto alla salute ed a una procreazione libera e responsabile.
(2-00758)
«Sanna, Cancrini, Di Girolamo, Sgobio, Poretti».