Allegato B
Seduta n. 214 del 1/10/2007

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INTERNO

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
il 20 giugno 2007 la giunta comunale di Reggio Emilia ha approvato la delibera n. 167 recante «Approvazione di un progetto da presentare alla prefettura per l'accesso ai contributi di cui alla gestione 2007

della riserva fondo lire Unrra, nell'ambito degli interventi finalizzati alla realizzazione di attività di sostegno a favore di persone in stato di indigenza e delle fasce sociali più deboli, ivi compresi stranieri e nomadi (Programma Prioritario 2.)»;
la circolare del 26 marzo 2007, divulgata del Dipartimento ministeriale competente, disciplina le modalità e i requisiti di accesso ai finanziamenti per questi progetti ed è chiarissima:
a) i programmi devono essere ben articolati ed ampiamente descritti nei contenuti, nei costi e negli obiettivi;
b) le spese ammesse a finanziamento sono per potenziare centri socio-assistenziali e riabilitativi e/o per il funzionamento di centri e servizi socio-assistenziali;
c) la domanda, pena esclusione, deve contenere tra gli altri una relazione analitica del singolo progetto resa pubblica dagli interpellanti nella conferenza stampa dell'11 settembre 2007 supportata obbligatoriamente da idonea documentazione;
d) non verrà accolta documentazione integrativa;
e) la Commissione esaminatrice, ove necessario, potrà disporre specifici accertamenti prima di decidere sulle istanze;
la delibera di giunta succitata è stata trasmessa il 26 giugno scorso al Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione per le valutazioni di competenza, ed era corredata di tutti gli allegati richiesti, tra cui la proposta di progetto denominato «Tra il campo e la città - Azioni innovative per il miglioramento della qualità della vita e il sostegno all'inclusone sociale della comunità nomade sinta a Reggio Emilia», finalizzato come si legge nel testo della delibera stessa a «migliorare l'habitat della comunità sinta anche attraverso il superamento dei campi sosta nella loro concezione originaria»;
sostanzialmente l'intendimento della giunta comunale è di chiudere un campo nomadi pubblico per realizzarne diversi di dimensioni minori ed infatti nel progetto allegato alla delibera n. 167 è scritto in più punti che per l'attuale campo nomadi sito in via Gramsci 132 in stato di grave degrado a causa dell'incuria dei residenti ed in spregio totale del vigente regolamento comunale, «non si prevede alcun intervento di ristrutturazione»;
in questo quadro si colloca anche il trasferimento di una famiglia sinti dal campo nomadi comunale di via Antonio Da Genova, in località Roncina in un terreno di proprietà comunale sito in via Spagni, nella frazione di Pratofontana, che ha comportato persino il trasporto eccezionale di una baracca, con un costo complessivo di 2.520 euro, nonché il trasferimento, avvenuto all'insaputa - per quel che risulta agli interpellanti - degli amministratori comunali interessati, di un'altra famiglia nomade dal campo nomade di via Gramsci in un terreno di proprietà del Comune di Cadelbosco Sopra;
nella relazione illustrativa allegata al progetto, dove si individuano 14 siti demaniali suscettibili di potere ospitare i 6 nuovi microcampi, tra cui il primo sperimentale, si afferma invece che il campo nomadi di via Gramsci verrà unicamente ridimensionato ed inoltre si conclama il fatto che molti nuclei familiari di cittadini di origine sinta risiedano in terreni agricoli ove sono stati accertati innumerevoli abusi edilizi;
la giunta comunale di Reggio Emilia non ha inteso rendere pubblico il progetto e solo l'azione istituzionale del gruppo consigliare della Lega Nord in comune di Reggio Emilia potuto fare luce a più riprese su un argomento la cui delicatezza e sensibilità ha coinvolto tutta la città, destando allarme per le implicazioni economiche e sociali che riveste;

dopo che la Lega Nord ha reso noto quanto l'amministrazione cittadina aveva inviato al ministero e più in particolare la «completa rassegna e valutazione dell'insieme di aree adeguate ad una progettazione di questo tipo» (ovvero i 14 siti demaniali), la giunta ha diramato un comunicato ufficiale dal titolo «Materiali istruttori di giugno su aree già escluse», nel quale è scritto: «... come già affermato dal Sindaco più volte e dagli assessori competenti, le aree non sono state scelte per la destinazione della microarea come nessun altro territorio», lasciando intendere alla cittadinanza che si tratterebbe di atti istruttori e non già definitivi in quanto rassegnati al ministero e conseguentemente che essendo la delibera vecchia di due mesi non sarebbe da ritenersi più valida ed attendibile;
risulta evidente che gli atti obbligatori richiesti e ricevuti al Dipartimento competente non possono più risultare affidabili così come risulta incomprensibile la reale volontà dell'amministrazione rispetto alla gestione dell'attuale campo nomadi esistente in via Gramsci 132;
non è inoltre chiaro quale nesso intercorra tra il miglioramento «dell'habitat della Comunità Sinta» (così come riportato nella Delibera della Giunta n. 167) ed il potenziamento di un centro socio-assistenziale come previsto dalle linee di finanziamento dei due programmi del ministero -:
se intenda il Ministro bloccare e rigettare, a seguito dell'istruttoria di competenza l'istanza presentata dalla giunta comunale di Reggio Emilia, ovvero richiedere uno specifico e puntuale accertamento in merito per le motivazioni di cui alle premesse o se preferisca assecondare l'atteggiamento istituzionale del Sindaco e della Giunta di Reggio Emilia che hanno inteso presentare formalmente una documentazione da loro stessi successivamente dichiarata non attendibile;
perché il ministero dovrebbe finanziare un progetto (la sostituzione parziale o totale di un campo nomadi con altre 6 microaree) la cui genesi è da ascriversi secondo gli interpellanti all'incapacità del Comune di Reggio Emilia di fare rispettare il vigente regolamento per il funzionamento dei campi nomadi comunali;
quale sia la correlazione tra il miglioramento dell'habitat di una categoria di cittadini rispetto alle finalità dei programmi finanziati dal Ministero relativi espressamente a «centri socio-assistenziali e riabilitativi».
(2-00760) «Alessandri, Barbieri, Fugatti, Filippi, Allasia, Bodega, Garavaglia, Grimoldi, Fava, Pini, Montani, Caparini, Dozzo, Giancarlo Giorgetti, Rao, Stucchi, Bertolini, Galletti, Goisis, Pottino».

Interrogazione a risposta in Commissione:

ADENTI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. - Per sapere - premesso che:
la riforma della pubblica amministrazione è imperniata sui criteri di efficienza, efficacia ed economicità per renderla moderna e pronta a rispondere in maniera adeguata alle necessità del sistema-Paese, con un modello di P.A. che deve perseguire il principio della meritocrazia;
in tal senso, nel previgente ordinamento dei Vigili del Fuoco era iniziato lo sviluppo della carriera dei funzionari amministrativi e informatici che avrebbe dovuto naturalmente sfociare in breve tempo nell'istituzione di un ruolo dirigenziale, così adeguando gradualmente tale componente alle moderne necessità del Corpo Nazionale. Su queste premesse erano stati anche recentemente assunti con concorsi dall'esterno i primi funzionari ammini strativi e informatici laureati VVF (ad

esempio direttori amministrativi C2 nel 2003 e ispettori amministrativi C1 nel 2005);
invero il processo di riforma del CNVVF, attuato con legge n. 252 del 2004 e con decreto legislativo n. 217 del 2005, ha rappresentato un brusco passo indietro prevedendo un illogico ridimensionamento e demansionamento del personale amministrativo e informatico VF;
in primo luogo tale illogicità si manifesta con evidenza tenendo conto che a questo personale è stato ancora una volta precluso l'accesso a quella dirigenza che nell'amministrazione dei Vigili del Fuoco è esclusiva del personale tecnico, medico e ginnico. Cosa ancor più grave e irragionevole, poi, è che nell'ambito del medesimo Ministero dell'interno il ruolo dirigenziale è stato istituito anche per il personale del ruoli civili che espleta mansioni amministrative e per il quale dal 2005 ad oggi sono stati banditi 2 concorsi per complessivi n. 55 posti di dirigenti di II fascia che saranno impiegati nell'ambito degli uffici centrali, delle Prefetture e delle Questure;
in secondo luogo l'illogicità si appalesa nella creazione di tanto evidenti quanto pericolose disparità di trattamento nei percorsi professionali tra lavoratori che svolgono analoghe funzioni, in diretto contrasto con gli articoli 3 e 35, comma 2, e 97 della Costituzione: in effetti, invece di continuare aprevedere regole uniche per tutti i funzionari, distinguendoli solo per le materie di rispettiva competenza, si è voluto costruire un tanto complesso quanto illogico sistema in cui ai funzionari tecnici, medici e ginnici è stato riservato un percorso di carriera agevolato, addirittura agganciando tali carriere a quelle dirigenziali in sede di contrattazione, mentre per i funzionari amministrativi e informatici non solo, come anticipato, non è stato previsto il giusto sbocco dirigenziale, bensì sono stati previsti sviluppi di carriera ben più lenti, al contempo accorpando i suddetti funzionari al restante personale non direttivo e non dirigente in materia di contrattazione. Inoltre la qualifica di vice dirigente, solo relativamente ai funzionari amministrativi e informatici VVF (solamente per i quali viene previsto un concorso, mentre per le altre categorie il passaggio avviene con scrutinio a ruolo aperto per merito comparato), è stata svuotata di senso restando un'etichetta priva di contenuto, contrariamente a quanto previsto all'unisono per tecnici, medici e ginnici VVF e più in generale dall'ordinamento dello Stato per il ruolo della vice dirigenza pubblica;
in ultimo l'illogicità è dimostrata dal fatto che tali provvedimenti sembrano di fatto voler abdicare ai principi di buona amministrazione e di meritocrazia nei confronti del personale amministrativo e informatico VF per il quale non viene esteso quel sistema di accelerazione delle carriere per meriti che invece è rivolto solo al personale dei ruoli tecnici anche in materie strettamente legate ad innovazioni nei processi amministrativi e tecnologici ed al buon andamento degli uffici, naturaliter di competenza squisitamente amministrativa e informatica;
si evidenzia che per alcuni aspetti relativi all'ordinamento del personale, la normativa di riforma è già stata rinviata al vaglio di costituzionalità dai TAR Veneto e Calabria. Non v'è chi non veda come proseguendo sulla strada tracciata dalla riforma del Corpo Nazionale potrebbe aprirsi un lungo, doloroso e oneroso contenzioso tra personale e Amministrazione in tutte le sedi competenti-:
quali iniziative vorrà intraprendere nell'ambito della sua competenza per presentare un nuovo progetto normativo che intenda eliminare le problematiche evidenziate nella presente addivenendo ad una equa soluzione della vicenda sulla base degli assodati principi dell'omogeneità di funzioni e di carriere tra qualifiche funzionali di pari livello, dell'applicazione di modelli meritocratici e dello sbocco dirigenziale per le carriere amministrative.
(5-01524)

Interrogazioni a risposta scritta:

BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il palazzo denominato Domus, un complesso formato da 64 appartamenti nel centro della cittadina di Pavullo, in provincia di Modena, è occupato prevalentemente da cittadini stranieri;
all'interno della palazzina è sorto un centro islamico indicato da una scritta in lingua araba sul campanello di una delle 4 scale che danno accesso agli appartamenti, nel quale senza alcuna autorizzazione delle autorità comunali si svolgerebbe attività culturale e di culto a favore della religione musulmana;
a pochi metri dall'ingresso di questo palazzo vi è anche un Phone center, gestito e frequentato da stranieri ed un negozio dove, nel marzo del 2006, venne ucciso a coltellate, da un diciannovenne tunisino, il commerciante Claudio Venturelli;
i cittadini di Pavullo, vicini ed attigui al fantomatico centro islamico, si sono in più occasioni dichiarati estremamente preoccupati dei pericoli derivanti dalle attività svolte nel centro - che potrebbe celare una vera e propria moschea, le cui misteriose modalità di svolgimento e finalità potrebbero costituire un grave pericolo per la zona interessata e non solo -:
se sia a conoscenza dei fatti come sopraesposti;
se sia a conoscenza di ulteriori circostanze di cui voglia mettere al corrente la Camera dei Deputati;
se e come intenda intervenire per verificare se l'attività del centro islamico di Pavullo (Modena) sia svolta nel pieno rispetto delle prescrizioni di legge e soprattutto non sia rivolta a finalità illecite a danno della sicurezza e dell'ordine pubblico, nonché dell'interesse nazionale;
quanti sono i centri di questo tipo sorti negli ultimi mesi in Italia, quali controlli vengono fatti al loro interno dalle Forze dell'ordine e con quale periodicità.
(4-05032)

BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nel mese di marzo di quest'anno la Polizia di prevenzione ha presentato al Ministero dell'Interno una relazione riservata relativa alla situazione dei centri islamici presenti sul territorio italiano;
il dossier descrive 156 luoghi, tutti denominati genericamente moschee, ma in realtà si tratta, per la maggior parte di scuole, centri culturali e sedi di associazioni che tengono corsi di scuola araba. La relazione rappresenta nomi e nazionalità degli imam, dei responsabili dei centri e degli insegnanti;
grande attenzione è dedicata al monitoraggio - da parte della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione - dei «sodalizi islamici, all'interno dei quali operano scuole coraniche o vengono organizzati corsi di lingua araba non autorizzati ai bambini di fede islamica». In tutto sono 88 centri (distinti tra scuole coraniche e corsi di lingua araba), diffusi per lo più nel Centro-Nord: 11 in Lombardia, 11 in Piemonte, 16 in Toscana, 8 nel Lazio;
nella città di Cremona è stata istituita senza riconoscimento ufficiale del Ministero dell'istruzione una scuola con 30 bambini, dove si insegnerebbero «solo nozioni di lingua araba, di conoscenza del Corano e di cultura islamica, configurando una sostanziale evasione dall'obbligo di frequenza scolastica e contribuendo a creare una sorta di Petto islamico, impermeabile, o addirittura ostile, al contesto sociale -:
se sia a conoscenza dei fatti come descritti in premessa;
se sia informato di ulteriori dati e circostanze di cui voglia mettere al corrente la Camera dei Deputati;
se, trascorsi già 6 mesi dalla presentazione della relazione da parte della Polizia

di Prevenzione, sia intervenuto in qualche modo, o come intenda intervenire per sanare una situazione che all'interrogante appare di illegalità diffusa che costituisce un grave pericolo per l'incolumità dei cittadini e per la sicurezza della nazione.
(4-05033)

PEDRIZZI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
durante il periodo estivo, innumerevoli incendi sono divampati in molte regioni d'Italia, con conseguente bilancio disastroso in termini di danni ambientali e, a volte, di perdite di vite umane;
con particolare riguardo alla Provincia di Latina, i terribili episodi avvenuti hanno messo in evidenza la grave situazione di carenza, già nota da tempo, in cui versa l'organico del Comando provinciale dei Vigili del fuoco, il quale, nonostante i sacrifici ed i massacranti turni cui sono stati sottoposti i relativi Vigili del fuoco per cercare di garantire una efficiente presenza su tutta la Provincia, non è riuscito ad assicurare un adeguato standard di sicurezza alla popolazione residente, nonché a soddisfare tutte le richieste di intervento;
le organizzazioni sindacali dei Vigili del fuoco di Latina si sono fatte portavoce di questa grave situazione, evidenziando come sia divenuta ormai una esigenza improrogabile rivedere la pianta organica del Comando, potenziare le sedi già esistenti ed aprire nuovi distaccamenti sul territorio provinciale (quale per esempio quello sull'isola di Ponza), al fine di permettere la permanenza degli operatori sul posto, abbattendo i tempi di percorrenza e garantendo così un intervento più tempestivo;
il Ministero dell'interno, nell'ambito del progetto «Soccorso Italia in 20 minuti», ha, da tempo, previsto l'istituzione di due distaccamenti permanenti in provincia di Latina, nei centri di Priverno e Castelforte, ma la mancanza di personale ne ha reso impossibile l'operatività -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza della grave situazione in cui versa il Comando dei Vigili del fuoco della Provincia di Latina e se non ritenga opportuno operare un incremento del relativo organico sia attraverso l'inserimento di almeno 6 unità permanenti per turno, sia attraverso un potenziamento del parco automezzi;
se non ritenga necessario, al fine di migliorare sensibilmente la sicurezza per la popolazione e l'ambiente, rendere operativi i due distaccamenti di Priverno e Castelforte e istituire un presidio stagionale presso l'isola di Ponza.
(4-05034)

BORGHESI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in data 22 e 23 settembre a Verona si sono svolti in Arena due concerti del cantante Zucchero;
a causa del tutto esaurito molti spettatori provenienti da tutta Italia hanno dovuto lasciare le loro autovetture parcheggiate lontane dal centro ed hanno dovuto percorrere a piedi o con mezzi pubblici il residuo percorso per arrivare sul luogo del concerto;
uno spettatore di Bolzano, che assume il ruolo di testimone oculare, che si trovava in Piazza Bra davanti all'ingresso dell'anfiteatro, asserisce di aver notato arrivare una macchina blu (Lancia con targa civile del servizio di Stato) a sirene spiegate e lampeggiante acceso che si portava molto vicina agli ingressi;
con un certo stupore egli vedeva scendere dalla medesima una famiglia, mentre l'autovettura restava sul posto con l'autista alla guida;

ancora più stupito riconosceva nel capo famiglia un ex vice questore di Bolzano;
dalla gradinata laterale in cui lo spettatore bolzanino si trovava poteva altresì notare che l'ex vice questore e la famiglia prendevano posto in prima fila;
al termine della cerimonia ed uscito dall'Arena notava che l'autovettura con a bordo la famiglia ripartiva sempre a sirene spiegate e con lampeggiante acceso, fendendo la folla -:
se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti sopra riportati;
se non ritenga di dover disporre un'indagine interna per appurare esattamente quanto avvenuto ed individuare il nome del funzionario in questione, peraltro facilmente identificabile;
se non ritenga che, ove accertati, questi fatti siano particolarmente gravi in un momento in cui gli sprechi della pubblica amministrazione suscitano una giusta e comprensibile ondata di sdegno popolare;
se non ritenga che il comportamento del funzionari, ove accertato, comporti una sua punizione esemplare fino al suo licenziamento, nonché, ove se ne rilevassero i presupposti, un rapporto dettagliato alla competente Procura della Repubblica e della Corte dei conti per i provvedimenti del caso;
se non ritenga di dover altresì accertare a quale titolo il funzionario in questione con tutta la sua famiglia abbia fruito dei costosi posti di prima fila;
se non ritenga di dover dare disposizioni più precise e rendere operativi controlli più stringenti sull'utilizzo delle automobili di servizio da parte dei funzionari di Questure e Prefetture di tutta Italia.
(4-05036)