Allegato A
Seduta n. 184 del 5/7/2007

...

(Sezione 5 - Rispetto dei diritti umani dei migranti da parte dei Paesi di provenienza e transito che ricevono finanziamenti dall'Unione europea)

E)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che:
dal 1988 ad oggi le persone morte, soprattutto nei naufragi, nel tentativo di raggiungere il territorio europeo, sono state 9.121 e 3.180 i dispersi, secondo i dati pubblicati dall'osservatorio sulle vittime dell'immigrazione clandestina Fortress Europe;
come emerso dal vertice di Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea, tenutosi a Hampton Court, fra le priorità dell'Unione europea in materia di immigrazione c'è la protezione delle frontiere europee, anche attraverso la cooperazione internazionale di polizia e la cooperazione economica con i Paesi terzi che collaborano alla politica europea di chiusura delle frontiere;
tra le iniziative di contrasto all'immigrazione «clandestina» l'Europa ha costituito, nell'ottobre del 2004, l'agenzia Frontex per la gestione comune delle frontiere, attraverso strumenti quali il pattugliamento delle frontiere marittime meridionali e i respingimenti in acque internazionali delle persone che tentano la traversata del Mediterraneo;
l'Italia partecipa con mezzi e risorse alle operazioni dell'agenzia Frontex;
la politica europea di «contrasto all'immigrazione clandestina» prevede e persegue la firma di accordi con Paesi di provenienza e-o transito degli immigrati provenienti dall'Africa e dall'Asia, via mare-deserto-mare;
la politica di militarizzazione delle frontiere non solo non ha funzionato come deterrente per arrestare i movimenti migratori clandestini, ma ha reso più pericolosi i percorsi, come dimostra l'aumento delle vittime in mare a due anni della costituzione dell'agenzia Frontex: millecinquecentottantadue nel 2006, contro ottocentoventidue del 2005 e le cinquecentosessantaquattro del 2004;
c'è un livello di informazione minimo sui contenuti di tali accordi, nonostante il loro carattere internazionale;
molte delle persone che provano ad entrare in Europa sono potenziali richiedenti asilo, per i quali le convenzioni

internazionali prevedono appositi strumenti di protezione, che in queste circostanze vengono meno;
la cooperazione internazionale di polizia prevede accordi di riammissione dei migranti nei Paesi africani firmatari, Paesi di transito, non di origine;
la Libia, Paese che ha firmato l'accordo di riammissione, non ha mai ratificato la convenzione di Ginevra sui richiedenti asilo;
altri Paesi firmatari degli accordi di riammissione non hanno le risorse necessarie per le attività di rimpatrio e questo crea situazioni di ulteriore emarginazione per le persone in transito, che rimangono sospese e-o spinte a tentare di nuovo la traversata, con tutti i rischi che questo comporta;
organizzazioni umanitarie e giornali internazionali, come Le monde diplomatique, denunciano condizioni di maltrattamento e violazioni di diritti umani in alcuni Paesi di transito, come violenze, sfruttamento, abbandono nel deserto;
le condizioni di trattenimento nei centri costruiti in ambito della delocalizzazione della repressione, in particolare quelli libici di Kufrah, Sebha e Ghayan, dovrebbero riguardare i finanziatori -:
quali garanzie del rispetto dei diritti umani siano assicurate ai migranti e potenziali richiedenti asilo, sia nelle attività di respingimento in mare, sia nei centri di trattenimento o in altri interventi previsti nei Paesi che per tale scopo ricevono finanziamenti europei.
(2-00623)
«Frias, Duranti, Lombardi, Cassola, Perugia, Vacca, Cesini, Bellillo, Soffritti, Ferdinando Benito Pignataro, Tranfaglia, De Angelis, Grillini, Napoletano, Maderloni, Attili, D'Antona, Zanotti, Trupia, Buffo, Pettinari, Spini, Venier, Sgobio, Pagliarini, Licandro, Cancrini, Crapolicchio, Mungo, Bandoli, Nicchi».