Allegato B
Seduta n. 174 del 21/6/2007

TESTO AGGIORNATO AL 2 AGOSTO 2007

ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,
premesso che:
Finmeccanica e Sukhoi Aviation Holding, e le rispettive controllate Alenia Aeronautica e Sukhoi Civil Aircraft Company (SCAC), hanno firmato il 25 novembre 2006, a Mosca, l'accordo finale per la costituzione di una partnership strategica per il programma Superjet 100, il più importante programma industriale russo nell'aeronautica civile, con una enorme valenza strategica anche per l'industria italiana, grazie alla previsione di produrre 1200 (ma c'è chi dice 1800) velivoli da 80-100 posti nei prossimi venti anni. Lo sviluppo del programma prevede oltre un miliardo di euro d'investimenti dei quali 450 milioni di euro da parte dell'impresa italiana, mentre il nostro governo coprirà con una ulteriore quota di finanziamento l'impegno assunto di sostenere il programma;
alenia Aeronautica contribuirà allo sviluppo del programma anche tramite le proprie competenze tecniche; inoltre, produrrà parti e componenti utilizzando materiali compositi avanzati e curerà gli aspetti relativi alla certificazione europea del velivolo. L'accordo tra le due società, il più importante programma industriale tra Europa e Federazione Russa nel settore dell'aviazione civile, sarà seguito da un'intesa bilaterale tra i governi di Italia e Russia e da un'intesa generale che darà finalmente esecuzione alla partnership;
tra i centri, che già svolgono un'attività industriale nel campo aeronautico e quindi idonei alla realizzazione dell'aeromobile, c'è lo stabilimento Alenia di Venezia, che sembra essere preferito per le sue caratteristiche tecnologiche e per l'alta valenza produttiva che da decenni svolge. Un'ipotesi di grande significato perché creerebbe, con questa nuova importante prospettiva produttiva e tecnologica pienamente compatibile con l'ambiente, un benefico equilibrio tra gli indirizzi produttivi di Porto Marghera, area che ha gravi problemi di rilancio occupazionale;
per la scelta definitiva deve essere tenuto conto dell'altissimo livello tecnologico del centro Alenia di Tessera, che da anni non solo esegue la complessa catena di revisione dei grandi velivoli, anche per aeroplani NATO, ma trasforma super jet passeggeri, in maxicargo. Questa lunga attività ha permesso di formare una numerosa schiera di maestranze super specializzate, in grado di affrontare nel migliore dei modi le esigenze della realizzazione del Super jet 100;
la provincia di Venezia offre in più, idonei collegamenti infrastrutturali, larghe competenze tecniche e spazi adeguati oltre ad una maggiore vicinanza ai mercati,

impegna il Governo

ad assumere tutte le iniziative possibili affinché l'entroterra di Venezia sia scelto quale sede ideale per l'assemblaggio del Superjet 100.
(1-00187) «Campa, Bressa, Fistarol, Zanella, Martella, Brancher, Giulietti, Martinello, Giuseppe Fini, Gardini, Zorzato, Milanato, Fabris, Gozi, Pelino, Fincato, Peretti, D'Agrò, Rosso, Paniz, Bricolo, Giovanardi, Viola, Ascierto, Dussin, Zanetta, Galli, Contento, Urso, Fabbri, Mistrello Destro, Donadi, Bellotti, Foti, Airaghi, Di Centa, Valentini, Uggè, Pizzolante, Simeoni, Di Cagno Abbrescia, Garagnani, Romagnoli, Bimbi, Goisis».

La Camera,
premesso che:
il quotidiano Epolis ha, nelle settimane scorse, lanciato una iniziativa-appello, che ha già raccolto moltissime adesioni, per protestare contro il Boy love day, ossia la giornata dell'orgoglio pedofilo, che si celebrerà il 23 giugno 2007. Una vergognosa e ignobile iniziativa internazionale, promossa da diverse associazioni che dialogano attraverso siti internet con lo scopo di diffondere la «cultura della pedoflia» e solidarizzare con i violentatori di bambini in carcere;
l'appello promosso da Epolis è rivolto all'Unione europea, all'Unicef e a tutte le istituzioni, affinché il Boy love day non si celebri e affinché vengano oscurati tutti i siti internet dove si sta propagandando questa iniziativa criminale;
meritoriamente il nostro Paese è riuscito nei giorni scorsi - grazie al sofisticato lavoro della polizia postale e alla collaborazione dei provider italiani - a bloccare, di fatto, su tutto il territorio nazionale, l'accesso al sito tedesco incriminato di promuovere detta vergognosa iniziativa;
a fronte del generale miglioramento delle condizioni di vita, nel mondo occidentale si assiste ad un pericoloso incremento del fenomeno della pedofilia, sia in ambito extrafamiliare (prostituzione minorile, turismo sessuale, adescamenti ed altro), sia in ambito intrafamiliare;
l'avvento di internet ha consentito e purtroppo favorito, da una decina di anni, il consolidarsi di una nuova dimensione organizzata della pedofilia, che, grazie al web, ha posto in connessione tra di loro pedofili di tutto il mondo, che, sfruttando l'anonimato del mezzo telematico, hanno costituito vere e proprie reti criminali, al cui interno vengono scambiati materiali pedopornografici e vengono pensati, progettati e realizzati gli abusi;
l'attuale livello di sviluppo tecnologico consente la diffusione di aberrazioni criminali, contro cui ancora oggi si fatica a trovare ancora strumenti realmente validi a individuare e punire i responsabili;
nel nostro Paese l'impegno contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori è stato ed è senza dubbio importante ed ha portato a dotarci di una legislazione complessivamente tra le migliori a livello europeo;
con la legge 3 agosto 1998, n. 269, il Parlamento italiano ha introdotto nell'ordinamento giuridico norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno dei minori quali nuove forme di riduzione in schiavitù, che, insieme a quelle introdotte con la legge n. 66 del 1996 sulla violenza sessuale, costituiscono norme avanzate a tutela dell'interesse superiore dei minori e nel contrasto ai reati legati alla pedofilia e allo sfruttamento sessuale;
la legge n. 269 del 1998 ha, altresì, dato attuazione all'impegno assunto dal nostro Paese in virtù della Convenzione di New York sul diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, resa esecutiva in Italia con la legge 27 maggio 1991, n. 176;
quindi, con la legge 6 febbraio 2006, n. 38, recante «Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo internet», il nostro Paese si è dotato di un ordinamento normativo importante in materia di tutela dei minori e di contrasto allo sfruttamento sessuale dei bambini e alla pornografia infantile;
alcuni dati, per rendersi conto delle dimensioni di questo vergognoso fenomeno: l'Internet watch foundation stima che il numero dei siti che veicolano materiale pedofilo sia aumentato del 1500 per cento dal 1997 al 2005; 400 siti pedofili sono stati oscurati e sequestrati in Italia negli ultimi quattro anni; la vendita di materiale pedopornografico via internet genera un profitto di circa un miliardo di euro; ogni anno si contano due milioni di nuove vittime, mentre si sta diffondendo l'infantofilia, cioè la violenza su neonati e piccoli fino a cinque anni di età;

nel mondo sono oltre 73 milioni ogni anno, secondo le stime riportate nell'ultimo rapporto Onu sulla violenza sui bambini, i minori costretti a subire violenze sessuali;
don Fortunato Di Noto, parroco di Avola (Siracusa), che ha fondato l'associazione Mater e che lotta proprio contro la pedofilia, la definisce giustamente «l'olocausto bianco»;
agli indispensabili e urgenti interventi repressivi per contrastare con efficacia il fenomeno della violenza sui minori, è importante affiancare il contributo di tutti i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti: istituzioni, mass media, associazioni, famiglie, consapevolezza della società civile;
in Italia, la polizia postale e delle comunicazioni fa un lavoro valido ed efficace, purtroppo, però, non ha il potere di chiudere siti esteri, proprio quando la gran parte sono stranieri;
la natura transnazionale delle organizzazioni di pedofili impone, quindi, l'attivazione di una rete di contatti operativi tra le forze di polizia di tutto il mondo per scambi di informazioni in tempo reale;
è opportuno, inoltre, considerare infine che in base a quanto documentato dalle indagini giudiziarie e dalla letteratura scientifica internazionale, il rischio di recidiva dei pedofili rimane pressoché inalterato nel tempo e, quindi, ben oltre il periodo di detenzione previsto in caso di condanna penale e questo fattore suggerisce l'attivazione di interventi di prevenzione e di controllo;
la pedofilia, prima ancora di estrinsecarsi in un atto delittuoso, è, infatti, soprattutto un disturbo della sfera sessuale, con rilievo dal punto di vista psichiatrico, e in ambito medico sono stati, quindi, elaborati diversi modelli trattamentali;
in riferimento al trattamento psicoterapeutico dei delinquenti sessuali, uno studio condotto in Olanda negli anni '90 aveva rivelato che la percentuale di recidiva varia dal 36 per cento all' 80 per cento ove non vi sia trattamento, mentre si va dallo 0 al 18 per cento in caso di trattamento effettuato;

impegna il Governo:

in ambito nazionale:
a) ad istituire un'agenzia nazionale per la prevenzione e il contrasto agli abusi sui minori, al fine di consentire un costante monitoraggio quantitativo e qualitativo del fenomeno, attraverso studi specialistici e ricerche in collegamento con organismi investigativi italiani ed esteri, e la creazione e la gestione di una banca dati di soggetti e informazioni investigative, provenienti anche da attività di contrasto all'estero e contenente elementi correlati alla pedofilia e agli abusi sui minori in genere, come momento fondamentale per un'indispensabile attività di intelligence e di supporto investigativo agli organismi di polizia giudiziaria;
b) a rafforzare i controlli della polizia postale, anche attraverso più adeguate risorse finanziarie, che consentano - tra l'altro - l'utilizzazione di metodi tecnologici di indagine sempre più sofisticati, ormai indispensabili per contrastare la pedofilia on line;
c) ad assumere l'iniziativa - alla luce dei numerosi studi medico-comportamentali esistenti, che individuano nella maggior parte dei casi nella pedofilia un disturbo della sfera sessuale - di opportune disposizioni legislative che favoriscano il recupero dei delinquenti sessuali, prevedendo un trattamento terapeutico individuale per la persona che ha commesso questi specifici reati o che si ritenga in procinto di commetterne di nuovi e l'attivazione di interventi di prevenzione e di controllo;
in ambito comunitario:
a) ad adoperarsi, nell'ambito delle proprie prerogative, al fine di proporre

l'avvio di una sessione straordinaria del Parlamento europeo, che affronti il drammatico fenomeno della criminalità pedopornografica nei confronti dei minori;
b) ad impegnarsi per la definizione di un ineludibile quadro di intervento comune - ancora del tutto insufficiente - e di una legislazione omogenea a tutti gli Stati membri dell'Unione europea;
c) a intensificare la cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia nella lotta alla pornografia infantile e alla violenza sessuale sui minori.
(1-00188) «Pellegrino, Zanella, Bonelli, Balducci, Boato, Cassola, De Zulueta, Francescato, Fundarò, Lion, Camillo Piazza, Poletti, Trepiccione, Cancrini».

La Camera,
premesso che:
la pedofilia è una delle forme più crudeli e aberranti che un essere umano possa infliggere ad un altro essere umano perché ha come vittime bambini indifesi. I dati forniti dalla polizia di stato ci dicono infatti che la fascia di età delle vittime va da 0 a 14 anni;
da un'analisi comparata dei dati forniti dal ministero della giustizia e dal dipartimento anticrimine emerge che in Italia nel 2006 è stato registrato un incremento rispetto agli anni precedenti pari al 30 per cento dei casi di abuso sessuale sui bambini;
il fenomeno della pedofilia influisce in maniera determinante sui casi di bambini che ogni anno scompaiono, il 20 per cento dei quali non viene più ritrovato. Nel 2006 sono state circa 3.000 le pratiche aperte legate a minori scomparsi;
le organizzazioni non governative che si occupano di abusi sessuali nei confronti di bambini stimano che ogni anno siano quasi due milioni il numero dei bambini vittime del traffico per fini sessuali;
la crescita esponenziale della richiesta di minori provoca l'incremento del traffico stesso. Il listino prezzi di questo orribile commercio si adegua alle regole del mercato con prezzi che arrivano da 50.000 euro per un neonato maschio in buona salute. Un miliardo e duecentomilioni di euro è la cifra stimabile del giro di affari nell'arco di una sola annata;
la pedofilia trova nella rete internet un terreno molto favorevole per la propria diffusione, per la circolazione di materiale pedopornografico e per l'adescamento delle vittime, in effetti in questi ultimi anni non si può non registrare, con preoccupazione, come proprio le nuove tecnologie, ed in particolare internet, si prestino ad un uso strumentale, diventando un pericoloso sostegno ad un reato così efferato;
nelle ultime settimane diversi organi di stampa hanno riportato l'assurda notizia della celebrazione della giornata mondiale del cosìddetto «orgoglio pedofilo», un'iniziativa vergognosa, inaccettabile, contro la quale appare evidente la necessità di opporsi con qualsiasi mezzo;
la legislazione attuale appare evidentemente poco adeguata a contrastare un fenomeno che si avvale, in particolare, di strumenti e tecnologie particolarmente avanzate nei confronti delle quali occorre ripensare ed adeguare la legislazione stessa;
in un quadro nel quale sono particolarmente esposti i minori o comunque le persone più deboli, potrebbe apparire utile ripensare, nell'ottica di una loro efficace quanto necessaria protezione, anche il vecchio concetto e reato di plagio;
su questo fronte va riscontrato, altresì, l'impegno profuso dalle forze dell'ordine che, con professionalità e zelo ammirevole, continuano a porre in campo un'azione di forte contrasto alla diffusione di questo orribile reato;

appare altresì evidente che nei confronti di questo tipo di aberrazione, che tende a superare con estrema facilità i confini nazionali, sia necessario pensare ad un impegno comune dell'intera Europa, attraverso una forma di collaborazione e coordinamento delle forze di polizia e della legislazione nazionale, è anche utile ricordare in tal senso che l'Italia è una dei firmatari della convenzione del Consiglio d'Europa sul cyber crime, firmata a Budapest il 23 novembre 2001;
è necessario porre in essere strumenti idonei alla tutela dei minori in ogni situazione di comunità ed in particolare nell'ambito delle strutture pubbliche come la scuola, prevedendo l'immediata sospensione dei pubblici dipendenti accusati di reati sessuali su minori;

impegna il Governo:

ad attuare ogni forma di prevenzione possibile, anche attraverso campagne di sensibilizzazione tramite gli organi di comunicazione di massa, ad intervenire con misure adeguate affinché le istituzioni scolastiche diventino la prima barriera verso ogni forma di violenza sui minori, in particolare contro il reato di pedofilia;
a promuovere a livello europeo ogni forma di collaborazione possibile e di coordinamento della legislazione dei Paesi membri per contrastare e perseguire e punire il reato di pedofilia, intervenendo in particolare sull'utilizzo strumentale delle nuove tecnologie di comunicazione;
a rafforzare gli strumenti di intervento e di controllo per la polizia postale prevedendo anche il potenziamento delle risorse a sua disposizione;
a mettere in campo iniziative opportune per sostenere in maniera adeguata i minori vittime della pedofilia e le loro famiglie;
a verificare attentamente ogni forma di adesione, di pubblicizzazione, di diffusione, relativo al cosiddetto «boy love day», e, a denunciare alle autorità giudiziarie gli autori per apologia di reato, istigazione a delinquere, ovvero ogni altra ipotesi di reato ravvisabile nei fatti.
(1-00189) «Mura, Pedica, Donadi, Borghesi, Palomba, Ossorio, Porfidia, Misiti, Evangelisti, Costantini».

La Camera,
premesso che:
la pedofilia è un profondo disturbo che comporta l'attrazione sessuale nei confronti di bambini anche piccolissimi;
tale fenomeno ha assunto dimensioni preoccupanti a livello nazionale ed internazionale;
la pornografia infantile su Internet è un crimine in aumento basti pensare che in otto anni, dal 1997 al 2005, questo tipo di attività criminale, e in particolare l'utilizzo di siti web per lo sfruttamento sessuale delle immagini di bambini è aumentato del 1.500 per cento;
la convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia, approvata dall'Assemblea Generale dell'Onu il 20 novembre 1989 ed entrata in vigore il 2 settembre 1990, è lo strumento più importante per la tutela dei diritti dei bambini ed è vincolante per gli Stati contraenti, fra cui l'Italia;
tale convenzione, oltre a tutelare gli interessi dei bambini al di sotto dei diciotto anni in ogni circostanza, sottolinea, fra l'altro, il diritto del bambino ad essere protetto da tutte le forme di sfruttamento e di abuso;
continuano a proliferare siti internet italiani attraverso i quali il minore, senza il controllo di adulti, si collega alla rete rischiando nella maggior parte dei casi molestie sessuali verbali o visive o tentativi di adescamento;
la legge 6 febbraio 2006, n. 38, ha introdotto una serie di interventi per contrastare lo sfruttamento dei minori prevedendo l'inasprimento delle pene per chi si

macchia dei reati di pedofilia e pedopornografia on line, e prevede per costoro l'interdizione dalle attività a diretto contatto con i bambini;
tale legge ha avuto, come obiettivo, quello di adeguare il nostro quadro normativo agli sviluppi tecnologici dell'uso ormai diffusissimo di internet, prevedendo, tra l'altro, anche il blocco dei flussi finanziari che ruotano attorno ai siti che diffondono materiale pedopornografico mediante la revoca delle convenzioni con le carte di credito;
sono nati due nuovi organismi quali l'osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile ed il centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete internet;
è di fondamentale importanza sollecitare l'opinione pubblica e soprattutto le istituzioni contro il delirante progetto dell'international boy love day, la giornata dell'orgoglio pedofilo, nella quale le comunità pedofile internazionali esortano, in sostanza, l'abuso nei confronti dei minori;

impegna il Governo:

a promuovere interventi, anche a livello internazionale, per ostacolare quanto più possibile, il diffondersi di tali iniziative aberranti;
ad attivarsi, in ogni modo, per rafforzare, in maniera sempre più penetrante, sia a livello nazionale che internazionale, i controlli sulla rete internet, in maniera tale da contrastare la nascita di siti che abbiano come obiettivo «culturale» l'accettabilità sociale della pedofilia;
a proporre iniziative per impedire l'utilizzo non controllato del web da parte dei minori adottando, in collaborazione con i providers, l'utilizzo di filtri che rendano sicura la navigazione on line;
a rafforzare il coordinamento internazionale tra le diverse forze di polizia, al fine di contrastare i crimini nei confronti dell'infanzia, con particolare riferimento all'abuso sessuale;
ad introdurre iniziative legislative urgenti che mirino a contrastare il fenomeno della pedofilia in tutte le sue manifestazioni intrinseche ed estrinseche, nonché la fattispecie penale della istigazione alla pedofilia.
(1-00190) «Fabris, Cioffi, Satta, Picano, D'Elpidio, Rossi Gasparrini, Morrone».

La Camera,
premesso che:
si registra un inquietante aumento dei siti internet dedicati all'abuso di minori e utilizzati per lo scambio di dati, materiale pedopornografico, informazione e fare propaganda;
i pedofili italiani si stanno affidando sempre più alla riservatezza del Liechtenstein per propagandare le loro idee e celebrare la giornata dell'orgoglio pedofilo che si terrà il 23 giugno 2007;
secondo l'associazione Meter onlus di don Fortunato Di Noto, che ha denunciato tutto alla polizia postale italiana e segnalato i siti allo scoci (servizio di coordinamento per la lotta contro la criminalità su internet) svizzero, nel piccolo stato del Liechtenstein, i pedofili avrebbero trovato un porto franco telematico in cui collocare indisturbati i loro siti;
sempre secondo l'associazione Meter onlus, i nuovi pericoli provengono da nuovi portali, che non sono quelli per così dire «classici», contenenti fotografie o filmati di violenze su bambini di pochi mesi o, a volte, giorni, che stanno cercando una legittimazione a livello culturale attraverso il «boyloving», una forma di amore per i bambini che vive nelle zone grigie tra abuso sessuale e attenzioni troppo «particolari»;
appellandosi alla libertà di espressione e di pensiero, citando dichiarazioni internazionali sui diritti civili i pedofili cercano di propagandare impunemente le loro idee;
organizzazioni pedofile che vivono e fanno proseliti alla luce del sole sono

dovunque, in Germania, in Inghilterra, in Olanda, in quanto la legge glielo permette;
si ricorda che un gruppo di pedofili ha tentato di partecipare alle elezioni in Olanda attraverso la costituzione di un partito, partecipazione poi saltata solo perché non sono stati in grado di raccogliere le firme;
in Italia, dopo una denuncia dell'associazione Meter onlus alla magistratura, proprio contro la diffusione di idee che inneggiavano alla pedofilia, una persona è stata condannata per apologia di pedofilia, o meglio, ha patteggiato una pena di 2 anni e 9 mesi, e altre 9 persone, facenti parte di un gruppo di ideologi pedofili molto attivi qui in Italia, sono ancora sotto processo;
grazie alla presenza di reti internazionali, tuttavia, spesso un pedofilo che agisce attraverso la rete non lo si può contrastare proprio perché il sito ha sede in qualche stato estero;
la citata Meter onlus dal 2000 ad oggi ha segnalato circa 162mila siti pedofili e pedopornografici, solo dal 2003 al 2005 i siti sono stati 27844 e solo nel 2005 i siti segnalati alle polizie internazionali sono stati 5342;
la criminalità organizzata realizza un abnorme volume di affari con la produzione e la distribuzione di immagini di bambini abusati, ed evidenziano le inquietanti matrici anche italiane del turpe commercio. Basti pensare che un sito pedofilo a pagamento in quindici giorni sviluppa mediamente in Italia circa cinquantamila contatti di cui cinquemila di un certo rilievo;
gli adolescenti e i ragazzi sono sempre più esposti ai pericoli derivanti dall'uso di internet, soprattutto legati al rischio di cattive frequentazioni o incontri non poco rassicuranti: un sondaggio di Meter onlus su un campione rappresentativo ha rilevato che il 26 per cento dei ragazzi intervistati ha ricevuto delle proposte d'incontro da parte di chi ha conosciuto in rete (e quindi a rischio di un contatto con un pedofilo), mentre il 25,6 per cento ha ricevuto del materiale sessuale non richiesto;
nella passata legislatura è stata approvata una mozione in cui si impegnava il Governo a rafforzare i controlli diretti sulla rete internet finalizzati a contrastare la pubblicazione e lo scambio di materiali pedopornografici;
nonostante sia in vigore dal 2004 la convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica, che riserva grande attenzione alla repressione dei fenomeni di pornografia infantile, ai quali dedica l'articolo 9 (offences related to child pornography) includendo tra i crimini aventi contenuto inerente alla pedopornografia la produzione, l'offerta, la messa a disposizione, la diffusione, la trasmissione ed il procacciamento o possesso di materiale pedopornografico mediante sistema informatico, l'Italia compare tra i 22 paesi che non hanno ancora ratificato la convenzione;

impegna il Governo:

a promuovere iniziative internazionali ad ampio raggio, almeno a livello europeo, al fine di debellare il fenomeno della pedofilia in rete, anche perché le strategie messe in campo dalla criminalità organizzata, che le sfrutta economicamente, e dai pedofili sono sofisticatissime e come tali molto pericolose;
ad adottare tutte le iniziative idonee ad oscurare questi portali e individuare chi da dieci anni celebra impunemente una giornata che inneggia all'orgoglio della violenza sui bambini;
a promuovere campagne informative per un controllo maggiore da parte dei genitori e un maggior dialogo sulle amicizie telematiche dei figli;
a procedere in tempi rapidi alla ratifica della convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica.
(1-00191) «Volontè, Capitanio Santolini, Formisano, Drago, Ronconi, D'Agrò, Compagnon, Peretti, Mereu, Lucchese».

Risoluzioni in Commissione:

La IX Commissione,
premesso che:
le aree metropolitane sono interessate da fenomeni di inquinamento atmosferico che spesso superano i valori limite indicati dalle normative comunitarie in relazione alla qualità dell'aria;
nelle giornate lavorative sui tratti autostradali e sulle stesse tangenziali che collegano le grandi aree urbane - quale è per esempio Milano - alle città vicine, il traffico risulta fortemente congestionato anche a causa dell'insufficienza del trasporto pubblico e per i tempi eccessivamente lunghi di percorrenza delle tratte automobilistiche percorse dai mezzi appartenenti alle compagnie di trasporto pubblico e collettivo che non dispongono di corsie preferenziali tali da non rendere competitivo l'utilizzo;
il decreto legislativo 30 aprile 1992 n. 285, altrimenti denominato nuovo codice della strada, all'articolo 1 comma 2, stabilisce tra le altre cose che «... le norme e i provvedimenti attuativi si ispirano al principio della sicurezza stradale, perseguendo gli obiettivi: di ridurre i costi economici, sociali ed ambientali derivanti dal traffico veicolare; di migliorare il livello della qualità della vita dei cittadini anche attraverso una razionale utilizzazione del territorio; di migliorare la fluidità della circolazione.»;
la possibilità di favorire il trasporto pubblico e collettivo anche su tratti di strada fuori dai centri abitati e sulle stesse autostrade è già prevista dall'articolo 6, comma 4, del citato decreto legislativo, laddove si stabilisce che «l'Ente proprietario della strada può con ordinanza di cui all'articolo 5, comma 3», (omissis) lettera c) «riservare corsie anche protette a determinate categorie di veicoli ... o a veicoli destinati a determinati usi»;
il nostro ordinamento prevede la possibilità di favorire il trasporto pubblico e collettivo attraverso l'istituzione di corsie preferenziali anche sui tratti di strade extraurbane e sulle stesse autostrade e di monitorarne l'uso attraverso strumenti in grado di accertare elettronicamente le eventuali infrazioni;
la realizzazione della quarta corsia di percorrenza sul tratto autostradale Milano-Bergamo e Bergamo-Milano dell'autostrada A4 permetterebbe un utilizzo conforme alle premesse di cui sopra;

impegna il Governo:

a farsi promotore presso gli Enti proprietari delle autostrade, in particolare della autostrada A4 relativamente al tratto Milano-Bergamo e Bergamo-Milano, laddove è in corso di ultimazione la realizzazione della quarta corsia della medesima, dell'adozione dei provvedimenti necessari ad attuare corsie protette da riservare ai mezzi di trasporto pubblico e collettivo nelle giornate lavorative, così come è previsto dall'articolo 6 comma 3 cit.;
ad adottare le misure idonee a garantire il rispetto dei provvedimenti citati, al fine di consentire un maggior ricorso all'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico e collettivo.
(7-00220) «Locatelli, Olivieri, Soffritti, Attili, Sanga, Boffa, Zunino, Carra, Zipponi, Poletti, Pedrini, Beltrandi, Barbi, Misiani, Lovelli, Velo, Giorgio Merlo, Mario Ricci, Fiano».

L'XI Commissione,
premesso che:
l'articolo 1 comma 523 della Finanziaria 2007 (legge n. 296/2006) prescrive che: «Per gli anni 2008 e 2009 le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, ivi compresi i Corpi di polizia ed il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, le agenzie, incluse le agenzie fiscali di cui agli articoli 62, 63 e 64 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, e

successive modificazioni, gli enti pubblici non economici e gli enti pubblici di cui all'articolo 70, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, possono procedere, per ciascun anno, ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 20 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente. Il limite di cui al presente comma si applica anche alle assunzioni del personale di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni»;
l'articolo 1 comma 526 della Finanziaria 2007 (legge n. 296/2006) prescrive che: «Le amministrazioni di cui al comma 523 possono altresì procedere, per gli anni 2008 e 2009, nel limite di un contingente di personale non dirigenziale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 40 per cento di quella relativa alle cessazioni avvenute nell'anno precedente, alla stabilizzazione del rapporto di lavoro del personale, in possesso dei requisiti di cui al comma 519»;
in base alle citate disposizioni, per gli anni 2008 e 2009, nelle amministrazioni dello Stato per ogni 100 cessazioni ci saranno 60 assunzioni di cui 40 riservate ai cosiddetti «precari stabilizzati» e 20 per i vincitori di procedure concorsuali;
le norme della Finanziaria 2007 in materia di pubblico impiego mortificano il concetto stesso di meritocrazia poiché invece che rivalutare e rilanciare la funzione strategica delle procedure concorsuali, nel pieno rispetto dell'articolo 97 della Costituzione, e già a partire dagli anni 2008 e 2009, destinano una percentuale di risorse minima alle assunzioni a tempo indeterminato dei vincitori dei concorsi pubblici,

impegna il Governo

ad adottare modifiche normative finalizzate a prevedere l'inversione dei limiti di spesa previsti dai commi 523 e 526 dell'articolato unico della Finanziaria 2007 nel pieno rispetto dell'articolo 97 della Costituzione.
(7-00221) «Baldelli, Pelino, Fabbri».