Allegato B
Seduta n. 174 del 21/6/2007

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DIFESA

Interrogazioni a risposta scritta:

ZACCHERA. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 6 luglio 1945 un gruppo di partigiani trucidarono a Schio (Vicenza) 54 persone, tra cui 14 donne, frettolosamente prelevate dalle carceri locali di via Baratto, ree di essere presunti fascisti;
al processo svoltosi nel 1952 si scoprì poi che buona parte delle persone uccise non aveva nulla a che vedere con esperienze politiche né avevano militato in organizzazioni o milizie fasciste, come da condanne comminate ad alcuni responsabili della strage;
in numerose occasioni, negli anni scorsi, sono state tenute manifestazioni e celebrazioni religiose in ricordo dell'eccidio;
da comunicazioni scritte edite della associazione «Comunità Ideale», organizzatrice anche quest'anno di un raduno in occasione della 62a ricorrenza del tragico fatto, si apprende che quest'anno però sarebbe stato espressamente vietato l'accesso al sacrario militare di Via SS. Trinità, luogo in cui in passato sono state sempre tenute le commemorazioni -:
se il fatto corrisponde a verità;
quali siano state le motivazioni che quest'anno hanno portato a questa decisione;
se non si ritenga che questa decisione - se fosse confermata - violi la libertà di espressione e di riunione prevista dalla Costituzione.
(4-04127)

MANCUSO, SALERNO e ASCIERTO. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
domenica 8 luglio il raggruppamento nazionale dei combattenti e reduci della Repubblica Sociale Italiana in collaborazione con altre associazioni organizza una cerimonia di commemorazione dell'eccidio di Schio (Vicenza);
l'eccidio di Shio (Vicenza) fu perpetrato da partigiani della brigata garibaldina comandata da «Romero» e «teppa» (pseudonimi), che la notte tra il 7 e l'8 luglio del 1945 irruppero nel carcere mandamentale della città e scelsero 99 persone tra quelle ivi detenute;
di queste solo 27 avevano una connotazione fascista ed erano in attesa che venissero completati gli accertamenti sulle rispettive posizioni ed eventuali responsabilità;
dopo alcune incertezze e discussioni interne al gruppo di partigiani comunisti che avevano prelevato le persone in oggetto, vennero mitragliati e uccisi 30 uomini e 14 donne (la più giovane di 16 anni) e feriti numerosi altri;
a 62 anni da quel tragico fatto di sangue e di barbara e insensata violenza, partiti ed associazioni di sinistra si sono impegnati da tempo per impedire che in città si tenga la sesta edizione del raduno nazionale dei reduci della Repubblica Sociale Italiana e che venga celebrata una messa di ricordo e di suffragio per quelle vittime incolpevoli della violenza inumana dei partigiani comunisti di cui sopra -:
se si intenda garantire il regolare svolgimento della manifestazione di Schio (Vicenza), che mira a ricostruire una verità storica inconfutabile e a costruire una memoria nazionale condivisa, che possano portare ad una pacificazione vera dopo 62 anni dalla fine della guerra civile.
(4-04128)