Allegato A
Seduta n. 174 del 21/6/2007

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(Sezione 3 - Misure per il recupero della collezione Torlonia)

C)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per i beni e le attività culturali, per sapere - premesso che:
nel 1859 Alessandro Torlonia fondò a Roma, nel quartiere Trastevere, un museo di scultura antica greca e romana, che, nelle sue settantasette sale, ospitava ben 620 sculture provenienti dalle più importanti collezioni private, appartenenti alle

famiglie dei Giustiniani, dei Cavaceppi, dei Vitali, degli Albacini, dei Savelli, dei Caetani, dei Cesarini e degli Orsini;
successivamente la collezione si è arricchita di ulteriori opere, a seguito degli scavi effettuati nei possedimenti familiari dei Torlonia: dalla Villa dei Quintili a quelle di Massenzio e dei Gordiani, dall'area del porto di Traiano a Fiumicino a quella del Fucino, da Centocelle e Villa Adriana, a Cerveteri, ad Anzio e ad altre località del Lazio;
il Museo Torlonia è stato fino a metà del XIX secolo accessibile su richiesta degli interessati, ma successivamente ne è stata impedita l'apertura al pubblico, a causa del venir meno dell'attività di manutenzione delle opere;
negli anni settanta, le settantasette sale del museo sono state trasformate, abusivamente, in novantatre miniappartamenti, immediatamente affittati, e le seicentoventi antiche sculture greche e romane sono state trasferite ad ammassate in altri ed inidonei locali, compromettendo così sia la conservazione che il valore artistico delle stesse;
nel 1948 la collezione Torlonia è stata oggetto di notifica da parte dell'allora Ministro della pubblica istruzione, ai sensi e per gli effetti della legge n. 1089 del 1939, recante disposizioni in materia di «Tutela delle cose d'interesse artistico e storico», in quanto rientrante tra i beni mobili che «per tradizione, fama e caratteristiche ambientali, rivestono come complesso un eccezionale interesse artistico e storico»;
in base alla medesima legge, la notifica, indirizzata ai proprietari, ai possessori o ai detentori a qualsiasi titolo dei beni in oggetto, oltre a riconoscere a questi ultimi un interesse particolarmente importante, ne condiziona l'eventuale smembramento all'autorizzazione da parte del Ministro della pubblica istruzione, in quanto opera artisticamente protetta;
come accertato dalla Corte di cassazione, con sentenza del 27 aprile 1979, il trasferimento delle sculture della collezione Torlonia da un museo vero e proprio a locali del tutto inidonei ne ha di fatto determinato «la morte dal punto di vista culturale», cagionando alla collettività un notevole danno pubblico, nonché culturale;
è interesse della collettività che sia recuperata al più presto la possibilità di godere della impareggiabile bellezza della collezione medesima, segnatamente nel luogo originario sito in Roma, via della Lungara 3 -:
se e quali misure istituzionali il Ministro interpellato intenda adottare, anche attraverso un piano straordinario di interventi, al fine di recuperare la collezione Torlonia nella sua interezza ed unitarietà e di garantirne la pubblica fruizione, la valorizzazione, nonché un'adeguata conservazione nella sede originaria.
(2-00602) «Fabris, Capotosti».
(13 giugno 2007)