Allegato B
Seduta n. 152 del 7/5/2007
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SVILUPPO ECONOMICO
Interrogazione a risposta in Commissione:
DI GIROLAMO, BOCCI e STRAMACCIONI. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il giorno 11 aprile 2007 Enel S.p.A. attraverso la controllata Enel Energy Europe S.r.l. ed Acciona S.A. hanno presentato dinanzi alla Comision Nacional de Mercato de Valores (CNMV) un'offerta congiunta per il 100 per cento delle azioni di Endesa S.A.;
questa offerta ha determinato la rinuncia, da parte della società tedesca E.On., alla Opa da essa lanciata per acquisire la maggioranza delle azioni di Endesa S.A.;
in cambio a questa rinuncia E.On. riceverà da Enel la controllata spagnola Viesgo (2.200 MW) ed il 65 per cento dell'operatore francese Snet, mentre da Endesa riceverà centrali spagnole per 1500 MW, diritti di prelievo per 450 MW prodotti con centrali nucleari, partecipazioni per 120 MW in Turchia e 330 MW in Polonia ed infine il pacchetto azionario di Endesa Italia;
al momento della presentazione dell'accordo con E.On. l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, ha affermato che ad E.On. sarebbe andato il 70-75 per cento degli asset di Endesa Italia, mentre il rimanente 25-30 per cento sarebbe andato ad ASM Brescia;
Endesa Italia rappresenta oggi il primo operatore privato del Paese, con una potenza installata di 7.022 MW ed una produzione di oltre 25.100 MW nel 2006 con una proprietà divisa fra Endesa Europa che ne detiene l'80 per cento ed ASM Brescia che ne detiene il 20 per cento;
negli asset di proprietà di Endesa Italia rientra il nucleo idroelettrico di Terni, dotato di impianti che si collocano nel territorio compreso fra Umbria, Lazio e Marche nei bacini idrografici dei fiumi Tevere, Nera e Velino, con una potenza installata di 530,16 MW ed una produzione di circa 1.500 MW;
secondo notizie giornalistiche ad ASM Brescia dovrebbero andare una parte degli impianti idroelettrici del nucleo di Terni ed una centrale fra quelle di Tavazzano e di Ostiglia;
Endesa Italia ha programmato e deciso investimenti per circa 200 milioni di euro per il rinnovamento tecnologico degli impianti che fanno parte del nucleo idroelettrico di Terni;
la questione dell'assetto e dell'approvvigionamento energetico è fondamentale per un territorio come quello ternano-narnese a forte vocazione industriale e rappresenta altresì un elemento fondamentale del Patto di Territorio siglato fra Governo, Enti locali e TK-AST al termine della dura vertenza per le Acciaierie di Terni;
le notizie inerenti lo «spacchettamento» del nucleo idroelettrico di Terni hanno suscitato forti preoccupazioni sia tra i lavoratori che nelle istituzioni, tanto che il sindaco di Terni onorevole Paolo Raffaelli, il presidente della Provincia onorevole Andrea Cavicchioli e l'assessore regionale allo sviluppo economico Mario Giovannetti hanno richiesto un incontro urgente con codesto Ministero, Enel ed Endesa Italia -:
quali iniziative di propria competenza il Governo intenda mettere in atto per evitare che da una pur brillante operazione estera conclusa da un'impresa italiana, derivi uno spezzettamento delle attività energetiche del nucleo idroelettrico di Terni con evidenti conseguenze negative per il territorio ed il suo sviluppo.
(5-00991)
Interrogazione a risposta scritta:
GALANTE. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
il futuro della storica azienda «Richard Ginori», importante polo industriale della Regione Toscana, rischia di essere seriamente compromesso;
negli ultimi mesi la suddetta azienda ha riscontrato problemi relativi all'assetto societario, che hanno visto diverse prese di posizione contrastanti fra i soci, oltre ad annunci di volontà di passaggio di proprietà che sono stati successivamente smentiti;
questa situazione di forte incertezza sul futuro della storica azienda fiorentina rischia di avere pesanti ricadute sugli equilibri occupazionali, già seriamente compromessi da una gestione che in passato ha operato rilevanti operazioni di ristrutturazione interna -:
quali iniziative il Ministro intenda porre in essere al fine di scongiurare il rischio di chiusura della Richard Ginori e al contempo garantirne i livelli occupazionali.
(4-03513)