Allegato B
Seduta n. 142 dell'11/4/2007

...

TRASPORTI

Interrogazioni a risposta scritta:

NICOLA COSENTINO. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
desta scalpore l'assunzione del responsabile della Direzione Centrale Pianificazione e Controllo della Direzione Generale di Gruppo Finanza, Controllo e Partecipazioni delle Ferrovie dello Stato per gli emolumenti economici corrisposti allo stesso (euro 260.000 nel primo anno ed euro trencentomila alla scadenza del primo anno del rapporto di lavoro);
è da rilevare che una delle clausole del contratto con il quale il predetto dirigente è stato assunto prevede che il nuovo assunto possa optare, nel caso in cui l'azienda non avesse mantenuto fede al contratto, per la risoluzione del rapporto di lavoro con una serie di benefici economici «stratosferici»;
in un momento in cui ci si interroga da parte del Governo di centro-sinistra sugli stipendi ai manager pubblici che sono troppo elevati arrivando a fissare un tetto di spesa per i loro stipendi, quindi «a parole» sulla moralizzazione della vita amministrativa, poi si prendono decisioni con metodi inopportuni e con stipendi elevatissimi, come quello riportato nel primo punto della premessa, in relazione alle difficoltà economiche in cui versano le nostre Ferrovie;
a parere dell'interrogante, mentre il Governo, nella recente legge Finanziaria, ha voluto dare un segnale di supposta moralità nella vita amministrativa del nostro

Paese, poi, alla prova dei fatti, si comporta in modo secondo l'interrogante ambiguo;
è opportuno ricordare che il Ministro dell'Economia e delle finanze in sede di audizione alla Camera ha chiesto di ridimensionare quei tratti della rete che non sono più redditizi e quindi anche dei lavoratori, ciò, appare in contrasto con gli emolumenti erogati al dirigente menzionato nella prima parte della premessa che rappresenta evidentemente uno spreco di denaro pubblico -:
se siano al corrente della vicenda riportata in premessa e quali siano le loro valutazioni sui fatti riportati;
se esistano altri casi analoghi a quello menzionato in premessa con contratti in corso di approvazione;
quali siano, infine, le valutazioni dei Ministri interrogati rispetto a quanto espresso a più riprese dal Governo sull'intento di moralizzare l'amministrazione per le spese dei propri dirigenti e manager.
(4-03243)

FABRIS. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
secondo notizie apparse sulla stampa nazionale, segnatamente la testata giornalistica «La Repubblica» del 4 aprile 2007, nella città di Napoli cinque motociclisti si sarebbero visti annullare la sanzione amministrativa della multa per guida senza casco perché depressi o sotto stress al momento del compimento del fatto;
in particolare, di tale stato depressivo avrebbe fatto fede un certificato medico accolto dai Giudici di Pace di Napoli sulla base del presupposto che il fatto di indossare un casco di protezione possa rappresentare una privazione del rapporto personale dell'utente della strada con l'aria aperta e che detta privazione diventerebbe addirittura un coadiuvante degli stati depressivi;
tale notizia appare di eccezionale gravità considerato che:
a) nel 1986 è stata introdotta in Italia una legge che ha reso obbligatorio l'uso del casco per i motociclisti di tutte le età, e per i ciclomotoristi fino ai 18 anni;
b) dopo l'entrata in vigore della legge, l'uso del casco tra i motociclisti è aumentato dal 15 per cento al 97 per cento e, da allora, è rimasto stabile;
c) il 30 marzo 2000 è entrata in vigore la nuova legge sul casco (legge 7 dicembre 1999, n. 472) che ne ha esteso l'obbligo ai maggiorenni sul ciclomotore;
per valutare l'efficacia della nuova legge sul casco è stato attivato un sistema di sorveglianza dell'uso del casco (Progetto Casco 2000) al quale hanno aderito 57 ASL distribuite su tutto il territorio nazionale (26 al nord, 11 al centro e 20 al sud);
effettuando almeno 3 rilevamenti a settimana, ciascuno della durata di un'ora, in postazioni fisse distribuite sul loro territorio, sono state compiute oltre 290.000 osservazioni sui ciclomotoristi nei 5 mesi a cavallo dell'entrata in vigore della legge (da febbraio a giugno);
inoltre è stato possibile monitorare, presso 27 centri di pronto soccorso, gli arrivi per incidenti stradali di ciclomotori;
le medie d'uso, ponderate per il numero delle osservazioni compiute nelle aree geografiche, hanno mostrato come l'uso del casco su ciclomotore, prima dell'entrata in vigore della legge, fosse decisamente basso, particolarmente nel centro e nel sud del Paese;
dopo il 30 marzo, l'uso è nettamente aumentato, fino a raggiungere percentuali d'uso superiori al 95 per cento al nord e al centro;
nel sud, dove pure è stato registrato un aumento di oltre 4 volte, l'uso ha superato di poco il 60 per cento;
in particolare, gli arrivi al pronto soccorso con diagnosi riconducibili alle

lesioni al capo si sono ridotti del 75 per cento, la quota dei ricoverati ha subito una flessione pari al 48 per cento, ma, limitatamente ai soli ricoveri in neurologia e neurochirurgia, la riduzione è stata del 79 per cento;
basandosi su un modello matematico sviluppato dall'ISS (Istituto Superiore di Sanità), si è potuto stimare che la legge ha permesso, solo in un anno, di salvare 180 persone, di evitare 350 casi di invalidità grave, con una riduzione complessiva di circa 8.000 ricoveri;
in ogni caso appare necessario rinforzare le azioni volte ad aumentare l'uso del casco nel Sud del Paese;
la legge che impone l'uso obbligatorio del casco è stata una conquista della società civile ed un Paese che si ritenga tale dovrebbe asseverare il rispetto di tale legge nel modo più assoluto e rigoroso possibile -:
se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto descritto dalla presente interrogazione e, nel caso, quali iniziative urgenti intendano assumere alla luce di quanto denunciato dalla stampa nazionale;
quali provvedimenti, nell'ambito delle proprie competenze, si intendano adottare per evitare che precedenti giudiziali della stregua di quelli descritti dalla presente interrogazione possano ingenerare il convincimento fra i giovani di poter sfuggire all'applicazione delle sanzioni amministrative conseguenti al mancato uso del casco nella guida di ciclomotori e di motocicli denunciando un semplice stato di malessere psicologico.
(4-03248)