Allegato B
Seduta n. 142 dell'11/4/2007

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SOLIDARIETÀ SOCIALE

Interrogazioni a risposta immediata:

PELLEGRINO e BONELLI. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
il 4 aprile 2007 è stata presentata a Roma una ricerca - che ha coinvolto un

campione di circa 5000 famiglie su tutto il territorio nazionale - curata dal Censis, dal Sunia e dalla Cgil, sul «disagio di vivere in affitto»;
l'indagine conferma ancora una volta come il «problema casa», in particolare quello degli affitti, sia una delle principali emergenze sociali del nostro Paese: sono 4 milioni e 180 mila le famiglie che vivono attualmente in affitto in Italia (pari al 18,7 per cento delle famiglie) e incontrano grandi difficoltà a sostenere il costo di locazione, soprattutto nelle grandi città;
i prezzi di mercato degli affitti sono cresciuti, infatti, negli ultimi anni in maniera considerevole, in modo particolare nelle grandi aree urbane: nel periodo 1999-2006 sono aumentati in media del 112 per cento e nelle grandi aree urbane, in particolare nel Centro Italia, gli affitti sono cresciuti del 128 per cento;
la ricerca del Censis fotografa così una situazione estremamente difficile, dove il disagio di vivere in affitto si misura, soprattutto, in relazione al reddito delle famiglie, penalizzando fortemente le fasce più deboli e i giovani: il 76,4 per cento delle famiglie che vivono in affitto hanno un reddito inferiore ai 20.000 euro all'anno, il 20 per cento tra i 20mila e i 30 mila e solo il 3,5 per cento dichiara di avere un reddito superiore ai 30 mila euro. La situazione si amplifica drammaticamente ancora una volta nelle grandi città, dove ben una famiglia su quattro, che vive in appartamenti in locazione, ha un reddito medio di 10.000 euro -:
quali interventi urgenti il Governo intenda mettere in atto per fronteggiare questa emergenza e se non intenda attuare un'efficace politica abitativa in grado di dare delle risposte risolutive alle richieste dei cittadini, anche attraverso lo stanziamento di adeguate risorse finanziarie, una vera politica di sgravi fiscali per le fasce sociali più deboli e per i giovani, contratti collettivi in grado di calmierare i prezzi, il rilancio dell'edilizia residenziale pubblica, un'adeguata politica degli sfratti.
(3-00799)

FABRIS. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
con la legge 5 febbraio 1992, n. 104, recante «Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate», sono stati dettati i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza delle persone portatrici di handicap, ovvero di soggetti che presentano una minorazione fisica, psichica o sensoriale stabilizzata o progressiva;
con la legge n. 328 del 2000 è stato riconosciuto e sostenuto il ruolo centrale della famiglia nella cura della persona portatrice di handicap, predisponendo un sistema integrato di interventi e servizi sociali;
il riconoscimento del lavoro di cura come lavoro usurante ed il conseguente prepensionamento per lavoratori e lavoratrici che assistano familiari affetti da handicap consentirebbe sia di migliorare in maniera sostanziale la vita dei soggetti affetti da patologie altamente invalidanti, in quanto comporterebbe per gli stessi la possibilità di ricevere le migliori cure nell'ambito familiare invece di essere affidati ad appositi centri i cui costi ricadono sulla pubblica amministrazione, sia di determinare un evidente risparmio per lo Stato derivante dall'eliminazione dei costi dovuti per le sostituzioni a causa delle inevitabili assenze dal posto di lavoro dei lavoratori che assistono un familiare gravemente disabile;
diverse sono già le proposte di legge presentate al Parlamento concernenti la tematica del collocamento anticipato in quiescenza delle lavoratrici e dei lavoratori con familiari affetti da handicap grave -:
quali iniziative normative si intendano adottare al fine di promuovere il riconoscimento del lavoro di cura prestato nei confronti di familiari affetti da patologie altamente invalidanti, garantendo ai lavoratori e alle lavoratrici italiane interessate

dal problema dell'assistenza di persone disabili il diritto al collocamento anticipato in quiescenza.
(3-00800)

Interrogazione a risposta orale:

PEDRIZZI. - Al Ministro della solidarietà sociale, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la crescente domanda di immobili in locazione, congiuntamente alla carenza di unità abitative sufficienti, ha fatto registrare, negli ultimi anni, una vertiginosa impennata dei canoni di locazione, che sono aumentati del 116 per cento nei capoluoghi di provincia e del 120 per cento nelle grandi città metropolitane;
la forte tendenza al rialzo degli affitti grava pesantemente sul bilancio di numerose famiglie italiane, costrette a spendere periodicamente più della metà del proprio reddito mensile al fine di poter continuare a vivere nell'appartamento locato;
aumentano sempre di più i casi in cui i nuclei familiari vivono il dramma dello sfratto, a causa del quale sono costrette a cercare un nuovo appartamento a costi sostenibili, con il rischio di essere alloggiati in alberghi, o in altre strutture similari, a spese del comune di residenza;
la totale assenza di una adeguata politica sociale volta ad incentivare l'edilizia popolare, unitamente alla drastica riduzione delle risorse destinate dalla legge finanziaria 2007 al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, vede la famiglia abbandonata a se stessa e sempre più impotente di fronte alla minaccia del caro-affitti;
nella passata legislatura il Governo di centro-destra ha destinato al predetto Fondo, che ha la precipua funzione di finanziare contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione ai conduttori in difficoltà, considerevoli risorse, pari a 230.143.000 di euro per l'anno 2005 e 310.660.000,00 di euro per l'anno 2006, nonché 20.000.000 di euro al Fondo per l'edilizia a canone speciale;
la legge Finanziaria 2007 - si veda la tabella C allegata - ha destinato, invece, al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione minori risorse rispetto agli anni precedenti, pari a 210.990.000,00 euro per l'anno 2007 -:
quali urgenti e concrete iniziative il Governo intenda adottare al fine di avviare una politica che, prevedendo sgravi fiscali e incentivi per l'edilizia popolare, possa essere di sostegno alle famiglie italiane e se non ritenga opportuno destinare maggiori risorse sia al Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, sia al Fondo per l'edilizia a canone speciale.
(3-00796)