Allegato B
Seduta n. 142 dell'11/4/2007

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazioni a risposta scritta:

BRIGUGLIO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dei trasporti, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
l'Amministrazione Provinciale di Messina, ormai da diversi anni, ha previsto nei suoi programmi pluriennali di sviluppo la realizzazione di un aeroporto a servizio della popolazione e del territorio provinciale, in una zona baricentrica del territorio (Barcellona/Milazzo) in coerenza, peraltro, con quanto previsto dal Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità;
il perseguimento di tale obiettivo è ritenuto, in maniera pressoché unanime, dalle forze politiche e sociali messinesi, di vitale importanza e strategico per la crescita e lo sviluppo socio-economico della provincia, ormai da troppo tempo emarginata da sistemi di trasporto assolutamente inadeguati, rispetto alle aspettative di un territorio a forte vocazione turistica, leader per presenze turistiche nell'isola e con produzioni locali altamente apprezzate (florovivaismo, ceramiche, prodotti agricoli di nicchia);
le stime di potenzialità di uno scalo aereo provinciale, elaborate dal Comitato Tecnico Scientifico dell'Amministrazione Provinciale, hanno evidenziato la assoluta sostenibilità dal punto di vista economico

finanziario dell'investimento, perché a fronte di un traffico di persone di oltre 1.380.766 (stima bassa) od addirittura di 1.862.715 (stima alta), lo scalo si posizionerebbe oltre la soglia del milione di passeggeri, che rende altamente competitiva e redditizia la gestione stessa dell'infrastruttura;
in occasione della concomitanza con la redazione della programmazione dei piani di investimento comunitari, nazionali e regionali, l'Amministrazione Provinciale ha sensibilizzato gli Organi di Governo, affinché siano poste in essere tutte quelle iniziative che consentano alla nostra Provincia di conseguire la realizzazione di una infrastruttura di fondamentale e vitale importanza -:
se il Governo intenda porre in essere iniziative concrete ai fini della realizzazione di un'infrastruttura così importante per lo sviluppo della provincia di Messina qual è lo scalo aeroportuale nell'area Barcellona Pozzo di Gotto-Milazzo.
(4-03224)

GALANTE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri, al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'inchiesta televisiva di RaiNews24 rompe il silenzio sulla presenza nel territorio italiano, e in particolare nella base militare Usa di Aviano, di novanta pericolose testate nucleari;
l'Italia ha sottoscritto e ratificato il Trattato di non proliferazione nucleare che sancisce l'obbligo per il nostro paese di non ospitare ordigni nucleari (articolo II) e per un paese militarmente nucleare, come gli Usa, di non dispiegarne al di fuori del proprio territorio (articolo I);
alcuni paesi, come la Grecia e il Canada, hanno chiesto di liberarsi dagli ordigni nucleari nel proprio territorio ottenendo rapida soddisfazione;
il contesto globale di vera e propria escalation di proliferazione nucleare - la cui punta dell'iceberg è rappresentata dalla questione iraniana, dalle atomiche israeliane e dalla riproposizione dello scudo spaziale Usa - rischia di far saltare definitivamente il Trattato anche per la strisciante delusione di paesi come la Libia, che hanno rinunciato al programma nucleare senza riceverne in cambio l'aiuto promesso per il nucleare civile;
l'Italia è coinvolta nell'accordo quadro per lo scudo spaziale Usa, nonostante le prudenti raccomandazioni europee;
si è verificato il fallimento della strategia americana della pressione e della minaccia, quando non della guerra preventiva, che ha portato solo all'escalation della tensione;
si rileva l'emergere di tentativi alternativi di dialogo e negoziato per affrontare i nodi della politica estera e del disarmo e per recuperare il ruolo primario e fondamentale dell'Onu in questo contesto, non solo quelli europei, dal Libano alla questione iraniana, ma anche la nuova unanimità della Lega araba sia in difesa del diritto di tutti ad accedere all'energia nucleare pacifica come nel riproporre, senza alcuna eccezione, un disarmo nucleare generale e in particolare nel Medio Oriente;
occorre tener conto del ruolo internazionale riconosciuto a Germania - oggi detentore della presidenza europea - e Italia - membro del Consiglio di sicurezza dell'Onu - tra i paesi che non possiedono la bomba atomica, e nonostante ciò la ospitano nel proprio territorio -:
se intenda perseguire la strada della trasparenza su questioni spinose come quelle della presenza e stoccaggio di armamenti nucleari nelle basi militari Nato e Usa e del coinvolgimento in accordi internazionali come quello sullo scudo spaziale Usa;
se intenda mantenere una prospettiva di disarmo e applicare con coerenza il Trattato di non proliferazione nucleare chiedendo agli Stati Uniti di liberare il territorio italiano da tutte le armi nucleari;

se ritenga opportuno, assieme alla Germania e in ambito Onu, promuovere una Conferenza internazionale di tutti i paesi che non hanno la bomba atomica per discutere di disarmo, di non proliferazione e di come far applicare il trattato e raggiungere i suoi obiettivi.
(4-03225)

RAITI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'interrogante nel mese di giugno del 2006 riferiva in merito alla questione relativa alla gestione dello stato di emergenza dichiarato per il comprensorio della provincia di Catania;
nello specifico riportava come con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 29 ottobre 2002 era stato dichiarato lo stato di emergenza in ordine ai gravi fenomeni eruttivi connessi all'attività vulcanica dell'Etna nel territorio della provincia di Catania;
i termini di tale condizione di emergenza erano stati prorogati, con successivi provvedimenti (decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 marzo 2003, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 marzo 2004, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 marzo 2005, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 dicembre 2005), fino al 31 dicembre 2006;
dette proroghe erano state concesse in parallelo a similari stati di calamità naturali verificatisi in altre parti del territorio nazionale, quali ad esempio quelle verificatesi nel territorio delle province di Campobasso e Foggia il 31 ottobre del 2002;
ai suddetti decreti del Presidente del Consiglio dei ministri sono succedute diverse ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri (ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri nn. 3254/02, 3315/03, 3354/04, 3442/05) con le quali, tra le altre disposizioni, venivano sospesi i termini per i versamenti tributari e contributivi degli abitanti i centri colpiti dalle calamità naturali;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 dicembre 2005 si è ritenuto dover prorogare lo stato di emergenza, in ordine ai gravi fenomeni eruttivi connessi all'attività vulcanica dell'Etna nel territorio della provincia di Catania fino al 31 dicembre 2006, decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 304 del 31 dicembre 2005;
parimenti si è ritenuto di prorogare lo stato di emergenza nelle suddette zone del Molise fino al 31 dicembre 2006 e successivamente si è provveduto con ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3496 del 17 febbraio 2006 ad una nuova sospensione dei termini per i versamenti tributari e contributivi per tutto il 2006;
con questa ultima proroga però non si era ritenuto di adottare la conseguente sospensione dei termini per i versamenti tributari e contributivi per gli abitanti della provincia di Catania, interessati dallo stato di emergenza;
nell'ultima finanziaria si è ritenuto di ovviare a tale situazione inserendo al riguardo uno specifico comma il 1011 dell'articolo 1: «Ai soggetti destinatari dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 10 giugno 2005, n. 3442, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 139 del 17 giugno 2005, interessati dalla proroga dello stato di emergenza nella provincia di Catania, stabilita per l'anno 2006 con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 dicembre 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 304 del 31 dicembre 2005, è consentita la definizione della propria posizione entro il 30 giugno 2007, relativamente ad adempimenti e versamenti, corrispondendo l'ammontare dovuto per ciascun tributo e contributo a titolo di capitale, al netto dei versamenti già eseguiti a titolo di capitale ed interessi, diminuito al 50 per cento, ferme restando le vigenti modalità di rateizzazione. Per il

ritardato versamento dei tributi e contributi di cui al presente comma si applica l'istituto del ravvedimento operoso di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, e successive modificazioni, ancorché siano state notificate le cartelle esattoriali»;
gli effetti di tale comma non sono evidentemente da riferirsi, nel loro campo di applicazione, esclusivamente a categorie di lavoratori specifiche, ma a questi nella loro generalità;
a dimostrazione di tale interpretazione estensiva è intervenuto l'ordine del giorno n. 9/1746-bis-B/5 accolto dal Governo come dichiarato in aula dal sottosegretario Sartor;
al momento però sussistono evidenti contraddizioni nella sua applicazione che pare anzi non essere stata recepita da tutti gli enti interessati;
l'Inpdap, infatti, ha richiesto, inviando la documentazione necessaria agli interessati l'avvio della procedura per il rimborso in 24 rate dei contributi percepiti nel 2004;
l'Inpdap rivendica la legittimità di tale iniziativa ai sensi di quanto disposto dall'ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3442 che modifica le rate per la restituzione dei contributi dalle 100 previste precedentemente a 24 appunto;
in merito a tale richiesta si è già pronunciato il Tar di Catania investito sulla questione da alcuni ricorsi annullando le disposizioni dell'ordinanza n. 3442, soddisfacendo così le richieste dei ricorrenti;
ciò nonostante l'Inpdap ha ritenuto di rendere esecutivo il provvedimento ministeriale comunicando alla direzione provinciale del Tesoro di avviare la procedura dei prelievi;
in virtù a tali prelievi e della rateizzazione prevista diversi dipendenti pubblici si vedrebbero decurtato più di un quinto della propria busta paga;
tali decurtamenti creerebbero ed hanno già creato situazioni insostenibili per molti dei lavoratori interessati che si ritrovano una busta paga di poche centinaia di euro o comunque cifre assolutamente insufficienti per sostenere le esigenze della vita quotidiana;
appare dunque, nella decisione dell'Inpdap un contrasto evidente con la corretta interpretazione ed applicazione del comma 1011 dell'articolo 1 della finanziaria per il 2007, da intendersi nei confronti dei lavoratori tutti, e non solo di quelli privati, come dimostrato dall'accoglimento dell'ordine del giorno 9/1746-bis-B/5 a prima firma dell'interrogante, sia con quanto stabilito in merito su specifici ricorsi dal Tar, sia con il principio generale che non permette di decurtare di più di un quinto la busta paga dei dipendenti pubblici;
la situazione verificatasi a seguito della decisone dell'Inpdap ha creato un diffuso malessere, una profonda delusione ed insoddisfazione nella popolazione del comprensorio, riguardando nello specifico quasi tremila lavoratori -:
se sia a conoscenza del fatto e quali urgenti provvedimenti sia intenzionato a prendere per far rispettare, senza interpretazioni e distorsioni, quanto disposto dall'ultima legge finanziaria e se per tali motivi non consideri opportuno intervenire al più presto presso la direzione dell'Inpdap ed i suoi uffici competenti.
(4-03229)

TONDO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
in data 12 marzo alla Caserma Vittorio Emanuele III non sono giunte le 200 reclute che avrebbero dovuto partecipare al concorso di addestramento di base;
se gli arrivi delle reclute dovessero interrompersi ulteriormente si metterebbero a rischio la sopravvivenza del Battaglione e, con esso, l'indotto di attività

commerciali ed economiche che potrebbero condizionare anche i livelli occupazionali;
nell'ambito del comprensorio di Via Rossetti operano 55 persone, tra ufficiali e sottufficiali, che, nel caso di ulteriore ridimensionamento o della chiusura della caserma, sarebbero a rischio trasferimento;
nonostante le modificazioni in atto dell'organizzazione e nelle dislocazioni nei reparti dell'esercito sul territorio italiano non è opportuno sguarnire o chiudere del tutto lo storico presidio triestino -:
quali provvedimenti intende adottare il Governo affinché sia scongiurato il ridimensionamento del Battaglione S. Giusto o addirittura la chiusura della caserma Vittorio Emanuele III.
(4-03230)

MELLANO, TURCO e D'ELIA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
la notizia del suicidio di M.P., giovane studente torinese, è su tutti i giornali nazionali odierni e viene da tutte le cronache ed i commenti giornalistici direttamente collegata al clima discriminatorio antiomosessuale che si era creato contro di lui nell'ambito scolastico;
M.P., 16 anni, frequentava l'Istituto Tecnico Sommeiller, considerato uno dei più prestigiosi di Torino, ma dallo scorso anno scolastico lo studente era stato preso di mira dagli altri ragazzi che, per deriderlo, lo apostrofavano con il nome di «Jonathan» (come uno dei personaggi del Grande Fratello televisivo indicato come omosessuale) o continuavano a ripetergli «sei gay», «ti piacciono i ragazzi», come fosse un insulto, un'accusa grave, uno scherno, un marchio di infamia e con un conseguente, progressivo isolamento di M.P. dai compagni e dalla classe;
martedì 4 aprile 2007 M.P. si è tolto la vita, gettandosi dalla finestra al quarto piano dell'abitazione familiare, lasciando due biglietti, ora in mano ai carabinieri, dai quali pare confermata la motivazione del gesto legato al disagio scolastico;
la madre Priscilla, confermando che suo figlio M. non sopportava più di sentirsi emarginato e insultato dai compagni di scuola, ha rivelato che già nel 2005 la grave situazione era stata segnalata alla preside ed anche i professori ne erano informati, ma che nulla era cambiato;
la preside dell'Istituto, che non esita a definirlo «il migliore della classe», conferma che il disagio dello studente era stato rilevato e segnalato e che vi era stato un intervento sui compagni, ma che «Da allora non è più stato notato nulla di insolito» e che «Per noi è stato un fulmine a ciel sereno»;
il fenomeno del bullismo sta emergendo, in maniera sempre più evidente, come grave realtà quotidiana del sistema scolastico italiano e che, in questo contesto, la violenza verbale, lungi dall'essere meno pericolosa della violenza fisica, è da considerasi una forma più subdola e «tossica», anche perché sovente pericolosamente sottovalutata nelle sue conseguenze deleterie per la psicologia delle vittime;
«Gay Help Line», il telefono amico di un'importante associazione come l'Arcigay, ha recentemente documentato che oltre il 35 per cento delle chiamate ricevute arrivano da studenti che lamentano atti di bullismo derivanti dalla presunzione di un orientamento sessuale omosessuale;
ad avviso degli interroganti, negli ultimi anni si sono ripetuti ed amplificati messaggi culturali omofobici di vario tenore e intensità, ma, indubbiamente, l'attuale polemica politica sui «Dico» ha portato un'esasperazione di toni e di argomenti, sino a giungere alla recente equiparazione della «devianza omosessuale» con la pedofilia e l'incesto, e ciò ad opera non solo di minoritarie frange integraliste ma anche e soprattutto di influenti personalità della Chiesa Cattolica;
l'ambiente scolastico naturalmente assorbe ed amplifica gli umori, i timori, il

clima generale del dibattito nella società italiana ed è un'ottima «cartina di tornasole» per valutare gli elementi di crisi e, nello stesso tempo, risulta essere il luogo privilegiato per strutturare interventi preventivi del disagio giovanile, con particolare riferimento alle fasi di transizione, di inserimento sociale e di scoperta di sé e dei propri orientamenti sessuali;
nell'ambito del programma regionale contro le discriminazioni ed agganciato al «Piano giovani 2002», l'Assessorato Regionale alla Cultura della Regione Piemonte ha distribuito in tutte le scuole medie superiori ed in tutte le biblioteche civiche regionali il documentario «Nessuno Uguale», girato con ragazzi e ragazze delle scuole superiori che discutono fra di loro, guidati da uno psicologo, di omosessualità e di identità di genere, e prodotto dalla Provincia di Milano e dalla Agedo (Associazione genitori, parenti e amici di omosessuali) -:
quali siano le valutazioni del Governo su questo caso e sul clima generale di intolleranza crescente nei confronti di chi è percepito come «diverso» per orientamento sessuale;
quali iniziative specifiche ed urgenti il Ministro della Pubblica Istruzione intenda assumere per evitare il ripetersi, purtroppo non così infrequente, di giovani suicidi legati all'inserimento nel mondo scolastico;
se non si ritenga necessaria ed urgente la promozione di una grande campagna nelle scuole medie superiori sull'educazione alle differenze, alla tolleranza sessuale e contro l'omofobia;
se l'istituto in questione abbia ritenuto di utilizzare tutti gli strumenti didattici e di supporto messi a disposizione dal Ministero e, nel caso specifico, anche dalla Regione Piemonte.
(4-03249)