Allegato B
Seduta n. 140 del 3/4/2007TESTO AGGIORNATO ALL'11 APRILE 2007

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DIFESA

Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della difesa, per sapere - premesso che:
sul quotidiano Il Messaggero del 29 marzo 2007 in un articolo di Mario Conti si legge «Dopo annunci, correzioni e ammissioni parziali, da ieri sera é ufficiale: il progetto degli Stati Uniti per un sistema di intercettazione missilistica con basi in Europa centro-orientale, arriverà a coprire

anche l'Italia». In particolare si afferma che il nostro Paese avrebbe «di recente firmato un accordo per la condivisione di tecnologie legate al progetto»;
a rivelare tali notizie sarebbe stato, secondo l'estensore dell'articolo, il comandante dell'Agenzia Missilistica del Pentagono generale Henry Obering che avrebbe inoltre affermato «... con il Governo italiano abbiamo siglato un accordo quadro che definisce linee principali e meccanismi sulla base dei quali collaboreremo a questo progetto»;
il quotidiano il manifesto in un articolo a firma Manlio Dinucci e Tommaso Di Francesco del 1o aprile 2007 arricchisce di particolari la vicenda, più precisamente nell'articolo si afferma: «Il memorandum di accordo quadro è stato siglato al Pentagono lo scorso febbraio probabilmente dal sottosegretario per la difesa Giovanni Forcieri (Ds), che il 7 febbraio ha firmato qui il memorandum d'intesa con cui l'Italia si assume ulteriori impegni nel programma del caccia statunitense F-35 Lightning (Joint Strike Fighter). Ma mentre questo onerosissimo accordo - subito ci costerà un miliardo di dollari - è stato reso pubblico, quello sulla partecipazione italiana allo "scudo" anti-missili è rimasto segreto»;
di tale accordo non sarebbero stati informati né il Consiglio dei Ministri, come del resto richiederebbe l'articolo 2 lett. h) della legge 23 agosto 1988 n. 400, né tanto meno il Parlamento;
già nei mesi scorsi la stampa internazionale aveva riportato la notizia secondo la quale l'amministrazione Bush aveva riesumato il progetto dello scudo spaziale, questa volta però, a differenza del passato, con l'intenzione di allargare «la protezione» anche alla Polonia e alla Repubblica Ceca;
la motivazione posta alla base di tale progetto risiederebbe nella necessità di incentivare la lotta al terrorismo questa volta in funzione anti-iraniana;
in realtà l'installazione dello scudo nelle due ex repubbliche sovietiche non riguarderebbe tanto l'Iran, geograficamente troppo lontano, ma avrebbe lo scopo di modificare gli equilibri strategici in atto;
di fronte a tale contesto la Russia, che in un primo momento aveva minacciato l'uscita dal trattato per l'eliminazione dei missili nucleari e successivamente richiesto agli Statti Uniti la firma di un trattato di non aggressione, ha recentemente annunciato un programma di rinnovo di circa la metà del proprio arsenale ed equipaggiamento militare;
dubbi e perplessità sull'intera operazione sono stati sollevati anche da altri paesi europei quali la Germania;
la conseguenza inevitabile di tale stato di cose è rappresentata da un nuovo quadro di instabilità in Europa -:
se corrispondono al vero le notizie riportate dalla stampa in ordine alla decisione italiana di aderire a tale progetto;
se cosi fosse, per quale motivo una scelta così impegnativa per gli equilibri geo-strategici dell'Europa e per le relazioni internazionali dell'Italia non sia stata discussa in sede di Consiglio dei Ministri né sottoposta al vaglio del Parlamento.
(2-00452) «Deiana, Migliore, Duranti».

Interrogazione a risposta scritta:

COSTA e MELLANO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il battaglione allievi carabinieri di Fossano (Cuneo) - erede della gloriosa scuola allievi carabinieri insediata nel 1966, nella allora caserma «Piave», già polverificio del Regio Esercito - vede oggi impegnati 340 allievi dell'ultimo corso;

in passato, con la leva obbligatoria, la struttura è arrivata ad ospitare anche 1.500 effettivi, allievi dei corsi di carabinieri ausiliari provenienti da tutta Italia;
la caserma «Dalla Chiesa» ha strutture nuove o rinnovate: in particolare due palazzine sono nuove, altri sono state risistemate circa un anno fa ed alcuni alloggiamenti risalgono a circa 12 anni fa;
si tratta di un campus militare completo unico in Italia, con un parco di 60 ettari e due nuovi poligoni di tiro di cui uno elettronico;
la caserma «Dalla Chiesa» ospita inoltre circa 20 famiglie dei graduati che si occupano della formazione per un totale di 90 persone circa;
dai 40 ai 50 civili lavorano nella struttura per le attività più disparate, dalle pulizie al servizio mensa, allo spaccio gestito da una famiglia di 4 persone;
ci sono numerose maestranze di artigiani che curano manutenzioni e impianti tecnici;
ha destato preoccupazione la notizia circolata in ambienti militari secondo cui si prospetterebbe una chiusura dell'ente, concentrando l'addestramento degli effettivi in Piemonte alla Caserma «Cernaia» di Torino;
la presenza degli allievi carabinieri rappresenta un'enorme risorsa per Fossano e per l'intera provincia di Cuneo, già privata negli anni delle scuole allievi finanzieri (Mondovi) e marescialli Guardia di finanza (Cuneo) -:
se il Ministro sia a conoscenza di quanto esposto in premessa;
se non ritenga opportuna l'adozione di misure tese a scongiurare la riferita evenienza, con misure di potenziamento e valorizzazione del reparto.
(4-03165)