Allegato A
Seduta n. 110 del 15/2/2007

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(Sezione 11 - Iniziative per risolvere la posizione fiscale del personale italiano a contratto presso le rappresentanze diplomatiche e gli istituti di cultura negli Stati Uniti d'America)

M)

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che:
le autorità fiscali statunitensi hanno dichiarato l'evasione fiscale del personale italiano a contratto delle rappresentanze diplomatico-consolari e degli istituti di cultura all'estero, avanzando agli stessi richiesta di adesione al condono, entro e non oltre il 20 febbraio 2007, per importi che oscillano tra i 75.000 ed i 100.000 dollari a persona;
risulta agli interpellanti che i suddetti cittadini italiani hanno, al contrario, regolarmente pagato le imposte che sono state prelevate, accantonate e versate dal ministero degli affari esteri, quale sostituto d'imposta, al ministero delle finanze americano;
sempre a parere degli interpellanti, il ministero degli affari esteri italiano, nella fase di accantonamento e versamento degli importi, avrebbe omesso di applicare i dettati dell'accordo bilaterale esistente fra Italia ed Usa, che prevede la riscossione in loco delle tasse da parte del ministero delle finanze americano;
i suddetti lavoratori non risulterebbero, pertanto, evasori, ma vittime inconsapevoli di un errore macroscopico commesso dalle autorità del ministero degli affari esteri italiano ed un'eventuale loro adesione alla richiesta di condono avanzata dalle autorità americane equivarrebbe ad un'ingiusta ammissione di colpevolezza;

alcune associazioni sindacali rappresentative del suddetto personale, al fine di trovare una soluzione al problema, hanno chiesto all'ambasciata italiana a Washington di conferire l'incarico ad un esperto di questioni fiscali americano, ma a tutt'oggi, a pochi giorni dalla scadenza del termine di adesione al condono, l'amministrazione non vi ha provveduto per mancanza di fondi;
anche il personale delle ambasciate di altri Paesi è stato coinvolto nella verifica fiscale dell'amministrazione americana partita nel febbraio del 2006, ma è stato sollevato dall'amministrazione di provenienza, che è riuscita, come nel caso della Gran Bretagna, che si è fatta carico di rimborsare direttamente le imposte al fisco americano, a trovare delle soluzioni che tutelassero i propri dipendenti -:
se non ritenga urgente intervenire presso le autorità statunitensi al fine di far slittare la scadenza, ormai prossima, del termine di adesione al condono fiscale sopra menzionato e di rivedere gli accordi fra Italia ed Usa in materia tributaria, improntando il trattamento fiscale alla reciprocità fra Stati aderenti.
(2-00368)
«Bellillo, Ferdinando Benito Pignataro, Sgobio».
(13 febbraio 2007)