Allegato A
Seduta n. 110 del 15/2/2007

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(Sezione 2 - Condizioni di lavoro presso l'azienda sanitaria locale Taranto 1)

B)

I sottoscritti chiedono di interpellare i Ministri del lavoro e della previdenza sociale e per gli affari regionali e le autonomie locali, per sapere - premesso che:
tutte le sigle sindacali rappresentate nella azienda sanitaria locale Taranto/1 (Cgil-fp, Cisl-fps, Uil-fpl, Confsal, Conf-sindacati indipendenti) e l'intera rappresentanza sindacale unitaria, hanno prodotto un documento durissimo nei confronti dell'attuale direzione generale dell'azienda sanitaria locale, affidata al dottor Marco Urago, nella quale denunciano, tra l'altro:
a) «tutta l'esasperazione per le condizioni di lavoro impossibili», in cui «ai ritardi nelle applicazioni contrattuali» si aggiungono «ritardi ed interruzioni inspiegabili agli approvvigionamenti anche di materiali fondamentali e di larghissimo uso per le cure e l'assistenza come farmaci, materiale sanitario, vaccini, cancelleria, ricambi, eccetera...»;
b) «i tempi di svolgimento degli iter interni dei procedimenti amministrativi, come le richieste di materiale, superano addirittura i tempi delle liste d'attesa»;
c) «scadimento dei servizi e demotivazione del personale che stridono fortemente con la »sanità di facciata«, che con la sovraesposizione mediatica (tutta da approfondire anche negli atti deliberativi che la sostengono...) e con le operazioni strumentali si tenta di affermare»;
d) «una conduzione dell'azienda Usl di Taranto che sta procurando uno scadimento pericoloso dei servizi, dei livelli

di assistenza, dell'efficienza delle strutture, delle liste di attesa, così come gli operatori dipendenti e l'utenza ormai toccano con mano»;
e) «una gestione organizzativa ed amministrativa che in questo anno e mezzo si è rivelata sconclusionata e nociva per il funzionamento dell'azienda, arroccata com'è su posizioni di intransigenza, chiusura, prepotenza e presunzione che hanno isolato l'intera direzione dal resto del contesto dirigenziale e dei funzionari»;
f) «scelte discrezionali ed unilaterali sostanziate da atti deliberativi e da provvedimenti assunti dalla direzione in dispregio continuo delle relazioni sindacali e dei contenuti dello specifico protocollo d'intesa regionale, di contratti di lavoro, spesso di norme dello Stato, di codici (civile e penale), su cui è forse giunto il momento che il collegio dei sindaci revisori dell'azienda sanitaria locale, la magistratura contabile e penale e soprattutto la regione pongano la loro giusta attenzione»;
g) «deliberata gestione del personale con mobilità esterne ed interne illegittimamente autorizzate per dirigenti e dipendenti»;
h) «uso discrezionale ed arbitrario della formazione professionale, sia nella scelta delle società di formazione, con in alcuni casi anche affidamenti diretti di appalti, sia nella scelta degli operatori da formare e, soprattutto, in assenza completa di un piano condiviso»;
i) «assenza di trasparenza negli atti che vengono negati anche al legittimo diritto di accesso dei sindacati»;
l) «gran parte della dirigenza e del personale del comparto, ma anche le stesse organizzazioni sindacali, sono oggetto di una inconcepibile campagna di denigrazione e delegittimazione senza precedenti condotta con mortificazioni professionali, attacchi al ruolo ed alle attività sindacali e, come se non bastasse, viene messa in discussione ed alla gogna addirittura attraverso gli atti deliberativi una storia decennale di donne e uomini che sui posti di lavoro e nel sindacato hanno lavorato e lavorano per una sanità migliore»;
m) «la complessa problematica degli appalti di forniture e servizi esternalizzati affrontata dalla direzione dell'azienda sanitaria locale con impreparazione e superficialità condite da annunci stampa ad effetto, minacce di tagli occupazionali e illazioni che hanno prodotto, a distanza di un anno e mezzo, solo pochi capitolati di gara mai discussi e confrontati con i sindacati, nei quali mancano del tutto le tutele previste per la salvaguardia dei livelli occupazionali degli operatori addetti»;
n) «un approccio alla delicata questione degli appalti che dietro l'abbaglio dei super e costosi consulenti manifesta tutto il suo bluff, visto che i pochi capitolati più importanti appena pubblicati sono gli stessi di due anni or sono, anzi forse peggiorati visto che non contengono nemmeno la clausola sociale di salvaguardia dei livelli occupazionali, così come già definito nel tavolo attivato presso la prefettura di Taranto. I capitolati non contengono nessun elemento qualitativo innovativo, visto che anche l'analisi del fabbisogno non è stata aggiornata, né rivista, né discussa con i dirigenti delle strutture, con l'utenza ed i suoi rappresentati, con i sindacati. Questo mette in forse il futuro di centinaia di posti di lavoro in una realtà jonica già martoriata dalla disoccupazione e dalla crisi di importanti enti locali e mette in serio pregiudizio il livello di servizi essenziali per il funzionamento delle strutture sanitarie aziendali»;
il documento, sinteticamente su esposto, di per sé ampiamente sufficiente per un adeguato intervento superiore, è, peraltro, anche soltanto l'ultimo di una lunga serie di proteste di analogo tono (e per i prossimi giorni se ne preannunciano altre ancora più dure), rivenienti dalle amministrazioni locali raccolte e da una durissima ed ultimativa presa di posizione della conferenza dei sindaci, dalla classe medica e dalle sue rappresentanze sindacali, da

organizzazioni della società civile come da singoli cittadini, di cui soltanto una parte è stata dagli interpellanti ripresa, alla quale sono seguiti, in relazione alla gestione dell'azienda sanitaria locale Taranto/1, molti altri eventi, di cadenza praticamente quotidiana, di gravità non minore rispetto a quelli in tale interpellanza segnalati -:
se siano a conoscenza della situazione e se il Ministro del lavoro e della previdenza sociale non intenda attivare i propri poteri ispettivi in relazione alle situazioni denunciate.
(2-00361)
«Patarino, Frassinetti, Moffa, Angela Napoli, Lamorte, Murgia, Amoruso, Buonfiglio, Lisi, La Russa, Taglialatela, Bellotti».
(8 febbraio 2007)