Allegato B
Seduta n. 98 del 25/1/2007

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TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:

GALLI. - Al Ministro dei trasporti, al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che:
in data 24 gennaio 2007 il quotidiano La Stampa pubblicava in un lungo e dettagliato articolo a pagina 15 le dichiarazioni del Ministro dei trasporti Alessandro Bianchi in merito all'adozione di un nuovo tracciato per la realizzazione della TAV in Piemonte;
tale nuova ipotesi di tracciato della linea Torino-Lione consentirebbe di evitare il passaggio da Venaus, e si snoderebbe ricalcando la linea storica, toccando i comuni di Chiomonte, Meana, Bussoleno, Avigliana, Trana, Rivalta, Orbassano, attraversando Torino verso l'interconnessione di Settimo Torinese;
tale tracciato, a differenza di quello previsto dal progetto di Ltf sostanzialmente snodato su una linea il più possibile retta, si presenta molto più lungo e decisamente contorto, con diversi cambi di direzione e molte curve, tra cui un angolo semi acuto nel tratto Rivalta-Orbassano-Bivio Pronda;
il nuovo tracciato ipotizzato presenta sicuramente un costo aggiuntivo rispetto a quelli previsti, e minor funzionalità per la sua natura serpeggiante;
la discussione per un eventuale approvazione del nuovo tracciato sarà prevedibilmente lunga, e il termine fissato per la decisione viene riferito dal Ministro per le infrastrutture al 30 settembre 2007, mentre il Ministro dei trasporti lo indica nella fine dell'anno 2007, dato atto che i due Ministri interessati non hanno una linea comune né in merito ai tempi né in merito ai modi di realizzazione dell'opera;
il nuovo tracciato, stranamente va ad intersecare in particolare il comune di Orbassano, in cui ha sede un Interporto, il quale trarrebbe un notevole vantaggio logistico dal nuovo tracciato -:
se vi sia l'intenzione di cambiare il tracciato previsto a favore di uno meno lienare, poco funzionale nonché più lungo e più costoso;
se tale intenzione provochi un ritardo che non permetterebbe di onorare gli impegni presi in sede europea;

quale sia l'esatto termine entro cui la decisione in merito deve essere formalizzata in sede comunitaria;
se lo spostamento forzato verso Orbassano sia volutamente attuato al fine di valorizzare il locale interporto.
(3-00563)

Interrogazione a risposta in Commissione:

TENAGLIA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
le poste Italiane e le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto in data 14 novembre 2006 un accordo con il quale le Poste italiane, con riferimento alla Provincia di Chieti hanno assunto l'impegno di attivare, coerentemente a quanto previsto al punto «Relazioni Industriali» del richiamato Accordo, incontri territoriali specifici riferiti alla fase applicativa, soprattutto con riferimento agli obiettivi di efficientamento (conformazione e articolazione dei CPD e relativo personale applicato);
a quanto risulta all'interrogante, l'Azienda sembra che intenda porre in essere un piano di ristrutturazione con particolare riferimento:
1)ai tagli delle Zone di Recapito;
2) agli accorpamenti di numerosi Posti Decentrati di Distribuzione su Centri Primari e Secondari di Distribuzione, distanti fra loro da 18 a 24 Km., situati in zone impervie o collegati da strade percorribili con estrema difficoltà nel periodo invernale;
tale ristrutturazione, se effettivamente portata avanti, potrebbe provocare, oltre al mancato raggiungimento degli obiettivi relativi ai tempi di recapito, gravi disservizi alla clientela;
in particolare, a giudizio dell'interrogante, appare di dubbia funzionalità con riferimento alle difficoltà di comunicazione, alla morfologia del territorio, alle esigenze delle popolazioni e alla celerità nell'espletamento del servizio l'accorpamento fisico dei seguenti Posti Decentrati di Distribuzione:
1) PDD di Orsogna su CPD di Lanciano;
2) PDD di Castiglione M.M. su PDD di Roccaspinalveti;
3) PDD di Casoli su CPD di Torricella Peligna;
4) PDD di Quadri su CPD di Torricella Peligna;
5) PDD di Palena su CPD di Torricella Peligna;
6) PDD di Gissi su CSD di Scerni;
quali siano gli orientamenti e i criteri che Poste Italiane spa intende seguire per affrontare e risolvere le questioni indicate in premessa.
(5-00614)

Interrogazioni a risposta scritta:

D'ALIA. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
sullo Stretto di Messina agiscono più compagnie di navigazione per il trasporto di merci e passeggeri da e per il continente;
tra queste compagnie, opera la società R.F.I. spa, del gruppo delle Ferrovie dello Stato spa, che svolge attività di trasporto di persone e mezzi pesanti e leggeri;
il ruolo delle Ferrovie dello Stato nel comparto della navigazione è di strategica rilevanza per il Paese e, in particolar modo, per lo Stretto di Messina dove dovrebbe assolvere ad una funzione principale di collegamento tra la Sicilia ed il resto della Nazione, in ragione del numero di mezzi e di passeggeri che ogni giorno attraversa le due sponde;
infatti, il settore della navigazione, anche in considerazione della scelta di non realizzare più il manufatto stabile operata

dall'attuale Governo, svolge anche e soprattutto una insostituibile funzione sociale;
nonostante la oggettiva necessità che R.F.I. spa sia dotata di un efficiente servizio di navigazione, da tempo ormai si assiste ad un progressivo e ingiustificato depauperamento di tale settore, non più concorrenziale con altre società private perchè pieno di inefficienze;
in particolare, la intera flotta navale di R.F.I. spa impiegata sullo Stretto di Messina è vetusta e, parte di essa, dovrebbe essere messa fuori esercizio;
le infrastrutture in uso a R.F.I. spa nel porto di Messina necessitano di immediati interventi di manutenzione e di ammodernamento; gli spazi a disposizione di R.F.I. spa nei nuovi approdi di Tremestieri sono ridotti limitando le potenzialità del servizio;
a quanto risulta all'interrogante il trasporto passeggeri tra Messina e Reggio Calabria presenta forti perdite di gestione e non usufruisce di adeguati interventi pubblici di sostegno perché ritenuto a carattere interregionale e non nazionale; le tabelle di armamento delle navi a merce determinate dal Ministero, per tutte le flotte operanti nell'area dello Stretto di Messina, a giudizio dell'interrogante, non rispettano gli indispensabili standards minimi di sicurezza;
non esiste un piano strategico di investimenti e di rilancio della competitività del settore navigazione nell'area dello Stretto né d parte di R.F.I. spa né da parte di Ferrovie dello Stato spa;
tale situazione di assoluta smobilitazione da parte delle Ferrovie dello Stato rende di fatto quasi inutile il servizio di collegamento che la società svolge nello Stretto, visti i disagi che quotidianamente subiscono gli utenti del servizio e le condizioni di insicurezza in cui i lavoratori del settore navigazione sono costretti ad operare;
l'insensibilità assoluta del management di R.F.I. spa e di Ferrovie dello Stato spa, nonostante le numerose iniziative assunte dai sindacati, dai parlamentari locali e dal Presidente della Provincia Regionale di Messina, produce un danno grave ed irreparabile alle comunità locali interessate al servizio e, ad avviso dell'interrogante, favorisce in maniera scandalosa il rafforzamento del monopolio che poche società private hanno sui trasporti marittimi in questa area;
un simile stato di cose produce non solo effetti distorsivi e poco trasparenti sul mercato del trasporto marittimo ma impedisce l'esercizio della insostituibile funzione sociale che tale trasporto ha nell'area dello Stretto vulnerando i soggetti deboli (gli utenti) che sono costretti a subire tariffe sempre più alte ed orari di trasporto sempre più incivili;
la recente tragedia che ha visto coinvolto il mezzo veloce «Segesta» delle Ferrovie dello Stato, a giudizio dell'interrogante, rappresenta, al di là delle responsabilità amministrative e penali che saranno accertate dai competenti organi della magistratura e del ministero dei trasporti, il paradigma di una situazione complessiva di inefficienza e di insicurezza frutto anche dell'assenza di una politica di investimenti in questo settore da parte dello Stato, di Ferrovie dello Stato spa e di R.F.I. spa;
in questi giorni, le organizzazioni sindacali di settore hanno indetto uno sciopero per manifestare lo stato di insofferenza che ormai da anni interessa questa area del paese e il settore navigazione delle FF.SS. -:
quali iniziative il Ministro dei trasporti intenda assumere per verificare lo stato di efficienza del settore navigazione di R.F.I, spa nell'area dello Stretto di Messina, con particolare riguardo alla qualità e quantità della flotta navale, alla dotazione di infrastrutture a terra per le attività di R.F.I. spa, alla rispondenza delle tabelle di armamento agli standards minimi di sicurezza a garanzia dei lavoratori

e dei passeggeri, all'effettivo ruolo imprenditoriale del settore navigazione di R.F.I. spa nell'area dello Stretto e alla sua competitività rispetto alle compagnie private; per accertare l'entità degli investimenti programmati da Ferrovie dello Stato spa e R.F.I. spa in tale settore;
quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato per migliorare le condizioni della navigazione nello Stretto di Messina;
se non ritenga il Ministro interrogato di avviare una inchiesta amministrativa sull'operato di R.F.I. spa nell'area dello Stretto di Messina.
(4-02318)

SALERNO. - Al Ministro dei trasporti. - Per sapere - premesso che:
la sicurezza stradale è un elemento fondamentale per garantire la salvaguardia della vita umana, soprattutto quella dei giovani, e deve essere promossa ad ogni livello, non soltanto tramite leggi, ma anche nell'efficiente esercizio degli uffici della pubblica amministrazione;
da quanto è emerso però da vari servizi della trasmissione Striscia la Notizia, tra cui quello di sabato 20 gennaio 2007, alcune revisioni di motocicli di piccola cilindrata, utilizzabili da minorenni sopra i 14 anni, sarebbero operate in modo fittizio;
nel suddetto servizio sarebbe stato filmato un motorino dai freni e dalle ruote usurate che, portato per operare la revisione in un'officina autorizzata nella città di Livorno, sarebbe rimasto di fatto all'esterno della stessa officina, che avrebbe però rilasciato ugualmente la certificazione;
le certificazioni rilasciate a mezzi che non hanno i requisiti di idoneità alle vigenti normative inducono i proprietari a non effettuare alcuna manutenzione e possono causare ai conducenti seri rischi per la loro incolumità -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e in caso non lo fosse se, sulla base della presente interrogazione, non ritenga di acquisire immediatamente il filmato della trasmissione per appurare pienamente la dinamica dei fatti e individuare gli eventuali responsabili;
quali siano le misure immediate che riterrà o ritiene di adottare per eliminare i motivi che hanno generato questo scandalo, per sanzionare per quanto di sua competenza gli eventuali responsabili e ripristinare la piena legalità di questa pubblica funzione.
(4-02323)