Allegato B
Seduta n. 98 del 25/1/2007

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DIFESA

Interrogazione a risposta orale:

GIOACCHINO ALFANO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il signor Fabio Fazzari ha partecipato al 13o corso, 5o concorso, 3o bando per l'accesso all'Aeronautica Militare, scegliendo poi di entrare, alla fine dei tre anni di ferma breve, nei ruoli della Polizia di Stato;
il suddetto militare, che vanta un ottimo curriculum vitae, ha partecipato, infatti, a vari corsi di formazione ottenendo brevetti e specializzazioni ed è stato inviato in missione in Afghanistan, dove ha ricevuto anche un elogio ufficiale;
nel mese di gennaio 2006, il Fazzari ha rinunziato a transitare nei ruoli della

Polizia di Stato ed ha firmato la domanda per transitare in servizio permanente nell'Aeronautica militare;
nel novembre 2006 il ministero della difesa ha redatto la graduatoria di merito per il passaggio in servizio permanente effettivo di 465 concorrenti;
il signor Fazzari si è ritrovato al 470o posto, quindi quinto degli esclusi; secondo la Divisione impiego personale Aeronauticalitare lo stesso militare sarebbe stato inserito al 470o posto della graduatoria sulla base della circolare del ministero delladifesa - Direzione generale per il personale militare datata 2 maggio 2005;
tale circolare, al punto 2, appare illogica, perché comporta una valutazione, senza però indicare i criteri di scelta del personale e indica che i concorrenti nella posizione come il signor Fazzari, ovvero coloro che, dopo la ferma breve, per poter accedere nelle Forze di Polizia, non hanno confermato tale scelta, ma hanno manifestato la volontà di poter transitare nel servizio permanente dell'Aeronautica sono collocati nella graduatoria di merito dopo tutti i candidati che sono stati ammessi fin dall'inizio alla ferma breve con possibilità di successiva immissione a ruolo dei volontari di truppa del servizio permanente della Forza stessa;
quindi la graduatoria non tiene conto dei meriti, del servizio prestato e dei riconoscimenti ottenuti dai militari che si sono contraddistinti nell'espletamento delle loro funzioni ed hanno accresciuto il prestigio delle nostre Forze Armate;
appare anche ravvisabile, nel punto 2 della circolare, una disparità di trattamento, in violazione dell'articolo 3 della Costituzione, che penalizza fortemente coloro che hanno effettuato un servizio ottimale e si sono contraddistinti per merito e valore;
è necessario, quindi, rivedere la suddetta circolare nel punto 2, per garantire che l'accesso alla graduatoria avvenga nel rigoroso rispetto dei principi costituzionali e consideri i titoli di merito e le esperienze professionali maturate, nonché i corsi di aggiornamento professionale, attribuendo un punteggio maggiore a coloro che vantano un curriculum professionale migliore rispetto agli altri concorrenti; ciò al fine di garantire la massima professionalità ed affidabilità delle nostre Forze Armate, che sono impegnate in delicati compiti al servizio della comunità nel nostro Paese ovvero impegnate in delicate missioni internazionali per garantire la pace tra i popoli -:
se non ritenga opportuno modificare, con altra circolare amministrativa, il punto 2 della circolare in questione, come detto nella premessa di questa interrogazione, che contraddice ai principi costituzionali e non tiene conto dei meriti acquisiti, delle esperienze maturate e della professionalità acquisita dai concorrenti;
di conseguenza, se non ritenga necessario ed urgente riaprire la graduatoria del 13o corso, 5o concorso, 3o bando dell'Aeronautica Militare per consentire l'accesso di altro personale specializzato per assicurare alla suddetta Arma di svolgere nel migliore dei modi le proprie funzioni istituzionali.
(3-00560)

Interrogazioni a risposta scritta:

FASOLINO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
il giovane De Marco Pasquale nato a Salerno il 14 marzo 1984 e residente in Capaccio (Salerno) alla via Barizzo - Foce Sele, ha prestato servizio militare dall'ottobre 2004 all'ottobre 2005 in qualità di volontario di ferma annuale riportando il giudizio di «ottimo» nella valutazione finale;
l'attuale concorso per la Polizia di Stato non prevede più, fra i titoli di accesso, la categoria VFA ma solo la categoria VFP1;
tale disposizione penalizza ingiustamente tutti i giovani, come il De Marco che hanno svolto in passato il servizio

militare quali VFA in quanto all'epoca di tale svolgimento la qualifica era prevista quale titolo di accesso ai concorsi per la Polizia di Stato -:
se il Ministro interrogato non voglia riparare alla ingiusta sperequazione inserendo fra i titoli di accesso ai concorsi per la Polizia di Stato anche la qualifica di VFA.
(4-02303)

PAOLO RUSSO. - Al Ministro della difesa, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
in occasione della sua visita al salone nautico a Le Bourget, presso Parigi, il sottosegretario alla difesa, Lorenzo Forcieri, ha prospettato la possibilità che il gruppo Fincantieri, di proprietà statale, venga parzialmente privatizzato. Tale dichiarazione ha trovato conferma anche su alcuni organi di stampa (Il Denaro, 28 ottobre 2006), secondo cui il Governo si appresterebbe a vendere circa metà di Fincantieri con un'operazione che potrebbe attribuire alla società un valore di 1,5 miliardi e che sarebbe gestita da Lehman Brothers affiancata da banche italiane ed internazionali;
lo stesso amministratore di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha dichiarato, in occasione dell'ultimo varo a Castellammare di Stabia, che la privatizzazione è l'obiettivo dell'Azienda;
la privatizzazione di quella che è una delle ultime grandi realtà industriali in Italia rappresenta una questione nevralgica ed importante per un settore industriale fondamentale per l'economia italiana, quale è appunto la cantieristica, e per i territori sui quali insistono gli otto stabilimenti Fincantieri e potrebbe rivelarsi un per quelle città meridionali, sede di stabilimenti industriali, dove i tassi di disoccupazione e di lavoro precario assumono le proporzioni di un vero e proprio dramma sociale;
a Castellammare di Stabia, nello specifico, il cantiere navale, infatti, è l'unico stabilimento che ha oltre 700 dipendenti diretti e che attraverso l'indotto, dà lavoro a oltre 1000 persone. La sua rilevanza economica in quella città del sud, che in tutto il Mezzogiorno è assolutamente incontestabile e rappresenta una gloriosa tradizione nelle costruzioni navali che affonda le sue radici nel lontano 1700;
qualsiasi ridimensionamento dello stabilimento o un taglio ai livelli occupazionali ed agli investimenti per lo sviluppo rappresenterebbe, quindi, un colpo mortale per l'economia del territorio;
Fincantieri rappresenta una solida ed importante realtà industriale anche per l'Italia che deve essere considerata strategica in quanto produce navi civili di grande valore aggiunto, vanto della tecnologia italiana e navi per il comparto militare. È un'azienda sana, che attraverso una seria politica industriale, grazie alle scelte oculate ed agli sforzi ed all'impegno dei lavoratori è riuscita a superare la grande crisi degli anni `80 ed è risuscita a diventare leader mondiale del settore;
ad avviso dell'interrogante, le preoccupazioni legate alla quotazione in Borsa del gruppo ed all'ipotesi di privatizzazione, della quale fin'ora non si conoscono i contenuti ed i contorni, riguardano la possibilità che una politica finanziaria prevalga su una seria politica industriale e che, di conseguenza, il gruppo si trovi sempre più a rispondere alle logiche speculative del mercato azionario piuttosto che a quelle industriali legate all'investimento ed allo sviluppo -:
se la privatizzazione di Fincantieri - specialmente se dovessero partecipare ai nuovi assetti proprietari anche investitori esteri - non metta a rischio la garanzia della difesa dell'interesse nazionale, data l'importanza strategica del settore militare ad alta tecnologia in cui l'azienda opera;
se la privatizzazione di Fincantieri non comporti il rischio di perdere produzioni ad alto livello tecnologico, con conseguente contrazione della base industriale nazionale e della spesa per ricerca e sviluppo;

se la quotazione in borsa, successiva alla privatizzazione, non crei il pericolo di pressioni speculative sul titolo, allo scopo di ottenere scorpori, che indebolirebbero la capacità di mantenere adeguate economie di scala, e la vendita di aree pregiate da convertire ad attività non manifatturiere legate ad interessi affaristici locali;
se, quindi, la privatizzazione non possa portare anche ad un calo dell'occupazione ed alla perdita di competenza e professionalità, insieme al pericolo di chiusura di alcune realtà produttive, come denunciato dai lavoratori dei cantieri navali e dall'amministrazione comunale di Castellammare di Stabia, sede di uno stabilimento Fincantieri;
se, infine, sarebbe opportuno vantare altre forme di collocazione in borsa che non costino molto di più di quanto si possa riuscire a guadagnare una tantum con la vendita di una quota delle azioni, dato che verrebbero a gravare sulle spalle dell'amministrazione statale i costi sociali connessi alla eventuale chiusura degli stabilimenti ed alla messa in mobilità dei lavoratori.
(4-02310)

SATTA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
in Italia, l'azienda aggiudicataria di un'asta pubblica per la fornitura di beni e/o servizi è quella che pratica il prezzo più basso; ed, in particolare, questo vale per le aste dei baschi e dei berretti di tutte le tipologie, dove il prezzo resta l'unico elemento preso in considerazione;
negli altri Stati, invece, si aggiudica la gara l'azienda o la società che ottiene il punteggio più alto, che viene calcolato in base a diverse caratteristiche, quali, ad esempio, le valutazioni sulla qualità dei campioni; il livello di controllo di qualità nell'azienda; i tempi di consegna e il grado di soddisfazione dell'amministrazione in forniture precedenti, con la richiesta, inoltre, del ciclo completo di lavorazione del prodotto in questione. Trattasi, pertanto, di vere e proprie gare campionate;
inoltre, all'estero è richiesto il ciclo completo di lavorazione dei prodotti per i quali si partecipa all'asta, mentre in Italia non è così per tutti i Ministeri. Pertanto, un'azienda italiana che, per la prima volta, voglia partecipare ad una licitazione all'estero, parte immediatamente svantaggiata rispetto alle aziende locali, in quanto, non avendo mai partecipato prima, non ha punteggio per gare precedenti; la reperibilità dei campioni ufficiali di riferimento è molto difficile; e a volte, le aziende straniere partecipanti sono solo commerciali e non produttrici -:
quali iniziative, anche normative, il Ministro intenda assumere per evitare che le aziende italiane, nelle gare d'appalto, che si svolgono negli altri Paesi e relative a quanto più sopra evidenziato, vengano così fortemente penalizzate;
se non ritenga, infine, di proporre, a nome del Governo, nelle sedi competenti della Comunità europea, l'adozione dello strumento dell'appalto concorso, in sostituzione della licitazione privata, che prevede gare campionate e punteggi, assicurando la garanzia della parità dei diritti di tutti i partecipanti, per i quali siano stati verificati i requisiti per la partecipazione alla gara.
(4-02324)