Allegato B
Seduta n. 98 del 25/1/2007

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AFFARI ESTERI

Interrogazioni a risposta scritta:

CASSOLA. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dal quotidiano Il Piccolo in data 16 gennaio 2007, presso la località di Sissano, piccolo borgo del comune di Lisignano (Istria, Croazia), alcuni vandali hanno sensibilmente danneggiato la sede della Comunità degli Italiani, un palazzo ristrutturato pochi anni fa grazie alle sovvenzioni del Governo italiano per il tramite dell'Unione italiana e dell'Università Popolare di Trieste. L'episodio, come rileva la stampa, possiede connotazione nazionalistica tendente a minacciare la serenità e la libertà d'azione e di pensiero dei nostri connazionali residenti in Croazia;
nel mese di novembre 2006 è stata danneggiata la sede della Comunità degli Italiani di Pola sempre con atto vandalico -:
se, in vista dell'auspicata entrata della Croazia in un futuro non lontano nell'Unione europea, che ha come caposaldo il principio di «unità nella diversità», non ritenga di dover fare luce, in collaborazione con le autorità croate, su questi atti di intolleranza verso la comunità

italiana in Croazia, e di voler adottare eventuali provvedimenti per la sicurezza della stessa.
(4-02314)

ZACCHERA. - Al Ministro degli affari esteri, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
il cittadino italiano Carlo Parlanti è stato accusato nel 2002 di reati da parte della magistratura americana e, in occasione di un suo viaggio in Germania, arrestato poiché - senza che lui lo sapesse - era oggetto di mandato di cattura internazionale;
venne pertanto detenuto in Germania per 11 mesi e quindi estradato negli Stati Uniti;
in occasione del processo negli USA, rinunciando a un patteggiamento che lo avrebbe probabilmente fatto liberare in pochissimo tempo e ribadendo la sua estraneità ai fatti contestatigli, veniva però condannato a ben nove anni di reclusione durante un dibattimento che ha lasciato molti dubbi di legittimità ed imparzialità, così come riportato da numerose fonti di stampa italiana ed in particolare da una serie di notizie riportate sull'agenzia di stampa Newsitaliapress che segue con attenzione questo caso giudiziario;
uno dei motivi della condanna (si celebrerà presto il processo di appello, le prime udienze sono già previste per il febbraio di quest'anno) è stata anche la difesa - praticamente, soprattutto all'inizio, solo d'ufficio anche per le ristrettezze economiche dell'accusato - che non ha messo in evidenza le gravi lacune dell'accusa;
vi è un obbiettivo, fondato sospetto che la Corte abbia considerato di fatto uno «straniero» come Parlanti contro «la parola» di una cittadina americana;
in ogni caso solo in parte il nostro connazionale è stato adeguatamente seguito dalle nostre autorità consolari anche perché ha cambiato più volte luogo di detenzione ed ora è detenuto in un'area di competenza del nostro Consolato di San Francisco, California, USA -:
che cosa sia stato fatto e si intenda fare per permettere al connazionale Carlo Parlanti di potersi adeguatamente difendere in sede di appello e - poiché in passato i Ministri sia degli affari esteri che della giustizia ebbero ad occuparsi di questo caso, quali siano le iniziative effettivamente intraprese, quali le difficoltà sostenute, quali gli atti e le pressioni diplomatiche si intendono sostenere al fine di garantire al Parlanti un equo giudizio d'appello alla luce delle prove e circostanze emerse in questi anni;
se non si ritenga di dover richiamare l'attenzione del governo americano sul caso, sottolineando anche con passi ufficiali l'interesse delle autorità italiane per questa vicenda e, in particolare, quali disposizioni siano state impartite sul Consolato di San Francisco per una adeguata attenzione ad un caso che appare di obbiettiva, particolare rilevanza.
(4-02333)