Allegato B
Seduta n. 98 del 25/1/2007

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ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZA
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interrogazione a risposta orale:

D'IPPOLITO VITALE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
di recente, organi di stampa e media nazionali hanno diffuso, con grande enfasi, gravi notizie sulla situazione igienica del Policlinico Umberto I di Roma e su un presunto prelievo illegale di cornee da defunti, risultato però assolutamente infondato;
tali notizie hanno certamente evidenziato responsabilità politiche degli organi competenti all'erogazione e all'effettivo investimento di risorse adeguate a garantire la piena agibilità dei locali sotterranei e la loro rispondenza a precisi criteri di igiene e sicurezza;
grande è stato lo sgomento e il disorientamento dell'opinione pubblica, a fronte dell'ennesima denuncia di uno scandalo sanitario, con la scontata conseguenza di vedere aumentato lo scetticismo, la sfiducia nella funzionalità delle strutture pubbliche e - purtroppo - anche nei confronti della classe medica operante in dette strutture;
è indubitabile che l'Italia si ponga oggi ai vertici internazionali per qualità dei suoi medici e per l'importanza dei risultati raggiunti, molti dei quali a livello d'eccellenza, tali comunque da meritare apprezzamento e lode in sede mondiale;
una informazione non corretta e martellante, più attenta allo scoop che alla individuazione della verità, ha oggettivamente prodotto danni non quantificabili - certo non modesti - a quanti, professionisti di primissimo ordine, operano con difficoltà in strutture fatiscenti e inadeguate ai bisogni dell'utenza, ancor meno a quelli strettamente sanitari;
bisognerebbe, infatti, tenere distinte le responsabilità propriamente amministrative e politiche da quelle mediche, tecniche e individuali, al fine di consentire l'individuazione di percorsi reali e utili a superare i problemi di un mondo assai complesso, come quello della sanità, oppresso da antichi ritardi, dalla mancanza di una visione strategica complessiva, necessaria e indispensabile per portare a sintesi qualità dell'assistenza, economicità, efficienza e buon governo;
la denuncia mediatica può rappresentare un supporto utile alla soluzione dei problemi, nella misura in cui, però, rispetti la verità dei fatti, selezionando i livelli di responsabilità, proprio nell'interesse generale;
quali iniziative il Governo ritiene di mettere in atto nei confronti degli Enti locali competenti per risolvere il grave degrado dei sotterranei dell'Umberto I;
quali azioni, nell'interesse del Paese, intende attivare, in sede nazionale ed internazionale, per rimediare al grave danno di immagine, causato ad una classe medica di eccellenza che meriterebbe apprezzamento e lode per l'elevata qualità

delle prestazioni - riconosciuta in tutto il mondo - rese in condizioni assolutamente difficili -:
se non ritenga opportuno, nella ripartizione delle competenze tra Regioni e Università, eliminare quei vincoli che impediscono una maggiore trasparenza ed efficienza della macchina burocratico-amministrativa, potenziando - magari - l'autonomia dell'Università.
(3-00565)

Interrogazioni a risposta scritta:

PAOLO RUSSO, FASOLINO, GIOACCHINO ALFANO, CESARO e LAURINI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
la Asia Napoli S.p.A., nata nel giugno del 2000, aveva il compito di partire con la raccolta differenziata per arrivare ad un minimo del 30 per cento per essere quotata in Borsa;
all'atto della nascita, il Commissario Straordinario di Governo per l'emergenza rifiuti in Campania fece la sua parte regalando all'Asia Napoli svariati automezzi-compattatori e quanto altro necessario all'avvio del servizio;
a supporto dei 2.940 dipendenti di Asia Napoli, i lavoratori dei Consorzi di Bacino, di cui 358 dell'ente di Bacino Napoli 5 (proprietà del Comune di Napoli), dovevano contribuire ad effettuare la raccolta differenziata con un loro parco automezzi ed attrezzature varie;
a distanza di 6 anni, invece si registra che:
a) il personale dell'ente di Bacino Napoli 5 non è stato dotato di alcun automezzo e di nessuna attrezzatura, per cui i predetti non hanno potuto svolgere l'attività lavorativa per cui sono stati assunti perché impossibilitati. I lavoratori, quindi, vengono pagati per non lavorare. Tale anomalia è stata, peraltro, già denunciata nell'audizione del 27 aprile 2005 tenutasi innanzi la Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite a esso connesse;
b) la raccolta differenziata non arriva neppure al 5 per cento;
c) la spesa - per un servizio mai reso ai cittadini con una raccolta differenziata lontana dagli obiettivi prefissati - si aggira intorno ai 2 miliardi di euro come riportato dagli organi di informazione locale;
d) gli automezzi dell'Asia Napoli si presentano fatiscenti privi dei più elementari requisiti igienici di sicurezza e di protezione;
e) le strutture, gli autoparchi e gli spogliatoi si presentano umidi, rovinati e non conformi alla legge n. 626 del 1994;
i lavoratori predetti hanno più volte denunciato le condizioni di invivibilità e di mancanza di dignità lavorativa a seguito di quanto sopra esposto ed i conseguenti trasferimenti ingiustificati di distretto, mobbing, contestazioni disciplinari immotivate e/o prive di fondamento addebitate ai lavoratori, estenuanti turni di lavoro per il personale autista che è costretto a fare interminabili code nei CDR, ove poter sversare gli autocompattatori che oltre ai rifiuti contengono quintali e quintali di cartone ed in cui mancano wc, acqua potabile ed attrezzature di primo intervento in caso di malore;
tale situazione di inefficienza e di degrado è stata da ultimo oggetto di attenzione da parte dei media ed in particolare della trasmissione Report in onda su Raitre che ha denunciato e portato all'attenzione dell'opinione pubblica il fallimento della gestione dei rifiuti nella Regione Campania che neppure decenni di commissariamento è riuscita a normalizzare -:
se quanto esposto dall'interrogante risponda al vero e se non ritengano, alla luce di quanto in premessa, intervenire -

nell'ambito dei loro poteri ispettivi e di controllo - nella vicenda de qua, accertando le eventuali responsabilità;
quali ulteriori iniziative e/o provvedimenti intendano intraprendere al fine di garantire la dignità ai lavoratori ed un servizio certo alla cittadinanza che ormai è stanca di vedere quotidianamente cumuli di immondizia fetida e maleodorante campeggiare per tutta la città di Napoli.
(4-02325)

CIRIELLI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
così come si evince dalla documentazione, in data 30 settembre 2004, con Ordinanza n. 237, il Commissario di Governo per l'emergenza rifiuti nella Regione Campania autorizzava la FIBE Campania Spa alla redazione di un progetto preliminare definitivo di ricomposizione morfologica del sito «Basso dell'Olmo» nel Comune di Campagna (Salerno), con l'utilizzo delle volumetrie di cava per il conferimento di FOS e Sovvalli provenienti dagli impianti di C.D.R. della Regione Campania;
da quanto si evince dall'Ordinanza n. 237, la FIBE, in sede di progettazione, avrebbe dovuto verificare l'esistenza di eventuali vincoli ambientali presenti nell'area interessata dall'intervento e avrebbe dovuto tenerne conto nell'elaborazione del progetto stesso. I lavori avrebbero avuto inizio entro il 31 ottobre 2004 ad intervenuta approvazione dei progetti;
l'Ordinanza n. 237 comportava la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori;
così come si evince dall'Ordinanza n. 346, in data 31 dicembre 2004 il Commissario di Governo per l'emergenza rifiuti in Campania disponeva l'approvazione, ai sensi dell'articolo 27 del decreto legislativo n. 22 del 1997, del progetto definitivo per la realizzazione dell'intervento di ricomposizione morfologica della cava in attività sita in località «Basso dell'Olmo» nel comune di Campagna (Salerno), con l'utilizzo di FOS e dei Sovvalli provenienti dagli impianti di produzione di C.d.r., presentato dall'affidataria del servizio di smaltimento di R.S.U. FIBE Campania Spa;
in data 1o marzo 2005, secondo quanto si evince dall'Ordinanza n. 052, il provvedimento veniva notificato al Sindaco del Comune di Campagna, alla FIBE Campania Spa, al Signor Prefetto di Salerno, all'Amministrazione Provinciale di Salerno, all'A.S.L. Salerno 2 ed all'ARPAC;
dopo solo due mesi dall'apertura del sito, sulla scorta di analisi dettagliate dei tecnici dell'Arpac e dell'Osservatorio Ambientale e del Laboratorio Agriricerche S.a.s. di Battipaglia (Salerno), laboratorio inserito nell'elenco predisposto dal Ministero della salute ai fini dell'autocontrollo alimentare, nei pozzi «spia» dell'impianto venivano rilevati valori di Ferro, di Rame e di Zinco e tracce di Piombo superiori a quanto stabilito nelle tabelle di cui al decreto legislativo n. 27 del 2002 ed al decreto del Presidente della Repubblica n. 236 del 1988;
in data 21 maggio 2005 ed in data 18 agosto 2005, il Comune di Campagna incaricava il professor Franco Ortolani, Ordinario di Geologia all'Università di Napoli Federico II e membro della VI Commissione per la valutazione dell'Impatto Ambientale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, nonché membro del Comitato Geologico Nazionale APAT dello stesso Ministero dell'ambiente, di effettuare una consulenza scientifica relativa alle problematiche connesse alla discarica di «Basso dell'Olmo»;
sulla base dei prelievi effettuati il professor Franco Ortolani, così come si evince dalla documentazione allegata, affermava: «la discarica di Basso dell'Olmo, oltre ad essere realizzata in un'area non idonea idrogeologicamente ed ambientalmente, sulla base dei risultati delle analisi

dell'acqua di falda prelevati nei pozzi spia, risulta che è stata realizzata in modo da inquinare l'ambiente circostante...»;
dalla stessa documentazione si evince che è parere del professor Franco Ortolani che «...tutti i rifiuti devono essere immediatamente rimossi ed allontanati per evitare qualsiasi problema ambientale al fiume Sele, all'Oasi di Persano ed all'economia della Piana del Sele... si è ulteriormente evidenziato, infatti, che vi è una sola garanzia per il prossimo futuro e cioè che gli inquinanti si trasferiranno nelle acque del Sele...»;
dalle conclusioni alle quali è pervenuto il professor Franco Ortolani, contenute nella documentazione sopra citata, si evince che «...la discarica di Basso dell'Olmo sta disperdendo sostanze altamente inquinanti nell'ambiente ed in particolare nelle acque di falda che defluiscono nelle acque del Sele, a monte dell'Oasi di Persano, dalle opere di presa idrica per l'irrigazione della piana... l'impianto non rispetta quanto prescritto dalla legge ... gli errori progettuali e di esecuzione che determinano l'inquinamento ambientale sono da addebitare esclusivamente a FIBE Campania Spa ed al Commissario straordinario di Governo .... La discarica non può funzionare nell'attuale stato; deve essere immediatamente chiusa e bonificata prima che si determinino danni ambientali ed economici e danni per la salute delle persone...»;
nella zona oggetto della presente interrogazione operano numerose aziende agrituristiche ed un quagliodromo; inoltre quest'area è vincolata dal decreto Ronchey, è riserva naturale della Foce Sele-Tanagro, ove scorre uno dei pochi tratti incontaminati del fiume Sele; a pochi metri vi è l'Oasi naturale del WWF di Persano che, per la sua unicità, è stata riconosciuta, nella convenzione di Rasmar nell'anno 2000, quale «Zona umida di importanza internazionale»; l'Oasi naturalistica di Persano rientra nel novero dei SIC (siti di importanza comunitaria) che costituiscono la rete Natura 2000 della Comunità europea; le acque del fiume Sele sono utilizzate da oltre 12.000 aziende agricole specializzate nella produzione di latte bufalino, dal quale nasce la rinomata mozzarella tipica campana, di pomodori, di ortaggi e del pregiatissimo olio campano;
così come si evince dalla documentazione allegata, in data 23 agosto 2005, protocollo n. 15019 e n. 15097, il Comune di Campagna ed il Coordinamento dei Sindaci della Valle del Sele nonché il Consorzio di Bonifica Destra Sele, il Consorzio di irrigazione Tenza ed il Consorzio Sinistra Sele provvedevano ad inviare alla Procura della Repubblica, al dottor Angelo Frattini presso il Tribunale di Salerno, al Ministro Altero Matteoli, al dottor Guido Bertolaso ed al Commissario di Governo dottor Corrado Catenacci, tutta la relativa documentazione;
così come si evince dalla documentazione allegata e dagli articoli allegati, sembrerebbe che la FIBE Campania Spa avrebbe continuato a sversare rifiuti sino alla data di chiusura della discarica 31 gennaio 2006 secondo quanto previsto dall'Ordinanza del Commissario di Governo n. 501 del 28 novembre 2005 lettera B;
la sopra citata Ordinanza n. 501 del 28 novembre 2005 disponeva, inoltre, di provvedere entro 15 giorni ad elaborare una progettazione finalizzata alla sistemazione finale ed alla messa in sicurezza della discarica di Basso dell'Olmo;
secondo quanto si evince dagli articoli allegati, in data 18 settembre 2006, i Carabinieri di Eboli, congiuntamente ad incaricati del NOE e del WWF di Salerno, hanno eseguito un blitz scoprendo che la FIBE Campania Spa e la ditta incaricata alla gestione della discarica non svuotavano le cisterne presenti nel sito, nonostante la pioggia incessante, causando la fuoriuscita di liquido inquinante (percolato). Il percolato sarebbe finito sui terreni circostanti e poi nel letto del fiume Sele dove potrebbe contaminare tutte le coltivazioni agricole nella valle sottostante e rendere inutilizzabile l'acqua contenuta

nella diga di Persano che, in linea d'aria, si trova vicinissima al sito di stoccaggio dei rifiuti;
ad oggi, la sistemazione finale e la messa in sicurezza della discarica di Basso dell'Olmo non hanno ancora trovato alcuna attuazione ed il Comune di Campagna è ancora in attesa del predetto progetto esecutivo -:
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di propria competenza intenda adottare.
(4-02330)

LICANDRO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
nelle elezioni politiche nazionali del 9 e 10 aprile i voti espressi da circa undici milioni di elettori sono stati conteggiati con il metodo dello «scrutinio elettronico»;
tale scrutinio elettronico è stato effettuato anche tramite società private cui l'incarico è stato assegnato a trattativa privata per motivi di urgenza;
gli operatori del voto elettronico sono stati selezionati da privati tramite il ricorso ad agenzie interinali;
nell'ambito dell'inchiesta Telecom sui dossier illegali il gip di Milano ha disposto l'arresto dell'ex consulente Rocco Lucia, indagato per aver fatto parte del cosiddetto Tiger team di Telecom e per le operazioni illegali che da esso si presume siano state condotte;
il 13 luglio 2006, Rocco Lucia, durante un interrogatorio come testimone nell'ambito dell'inchiesta Telecom, aveva dichiarato di essere un dipendente della Ikon, e di aver lavorato anche per il Viminale, prima delle elezioni, per i sistemi di raccolta del voto elettronico -:
quali siano state - secondo gli atti depositati presso il Ministero - le società private cui è stato assegnato l'incarico per lo scrutinio elettronico di 11 milioni di voti durante le ultime elezioni politiche;
se e in che modi il dottor Rocco Lucia abbia prestato servizio per il Viminale e quali incarichi abbia in concreto svolto nell'allestimento del sistema per lo scrutinio elettronico.
(4-02334)

LONGHI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che:
è stata inviata dal Sottosegretario di Stato Massimo Tononi, il 28 novembre 2006, allo scrivente risposta alle interrogazioni n. 4-00835 e n. 4-00836;
tale risposta, articolata, non è del tutto puntuale rispetto alle domande formulate;
nella prima pagina si legge: «Per quanto riguarda l'adeguatezza professionale dell'ingegner Nucci, si precisa che il suo profilo corrisponde ai requisiti necessari per il ruolo assegnato ed a quelli richiesti dallo Statuto della Società, avendo lo stesso assunto più volte incarichi di alta direzione, anche in qualità di Amministratore Delegato di diverse aziende, tra le quali un primario gruppo energetico nazionale e un gruppo leader nel settore delle comunicazioni»;
nel curriculum vitae dell'ingegner Nucci riportato sul sito ufficiale della Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari) Spa, relativamente alle sue esperienze professionali, si legge quanto segue: «dal 1979 al 1985 ha operato presso l'Astra Veicoli Industriali di Piacenza (Gruppo FIAT), dove ha ricoperto gli incarichi di Responsabile del controllo qualità e vice direttore delle vendite governative in Italia ed all'estero;
dal 1985 al 1989 ha diretto le filiali di Roma di Tecnomasio-Brown Boveri e del Gruppo Asea Brown Boveri ed è stato Direttore Generale del Consorzio Abb Metram. Dal 1989 al 1998 ha operato presso la Cementir Spa (Gruppo IRI/Caltagirone)

in qualità di Direttore Centrale sviluppo nuove attività e Direttore Centrale Commerciale. Ha inoltre ricoperto cariche nei consiglio di amministrazione delle società del Gruppo partecipate anche dal Gruppo Ferruzzi, quali Acciaierie Tubificio di Brescia (ATB), Betonval e Cemencal. Dal 1998 al 2004 ha operato nell'ambito del Gruppo ENEL con l'incarico di creare e lanciare la nuova società Sole Spa, operante nel settore dell'illuminazione pubblica e artistica, prima diversificazione nel settore energia del Gruppo. Ha poi ricoperto la carica di Amministratore Delegato di Sole Spa, divenuta sotto la sua gestione leader in Europa nel mercato di riferimento. Ha inoltre assunto l'incarico di Consigliere d'amministrazione ENEL SI. Contestualmente alla carica di Amministratore Delegato di Sole Spa, nel dicembre 2000 è stato eletto per un triennio Presidente dell'AIDI, Associazione Italiana di illuminazione. Dal 2001 al 2004 è stato membro nazionale di Giunta dell'Assistal (associazione degli industriali installatori della Confindustria) in rappresentanza di Sole Spa. Consigliere d'amministrazione AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione) e consulente di società nazionali ed internazionali. Nel giugno 2005 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere dell'Ordine «Al Merito della Repubblica Italiana». È titolare dei brevetti della «Lanterno della comunicazione» (Sistema di video-comunicazione, registrato in Italia e negli USA) e della Web-Tower (Torre Foro per telefonia e illuminazione, registrato in Italia) il 21 ottobre 2005 è stato nominato Amministratore Delegato di Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari) Spa»-:
di quale «primario gruppo elettrico italiano» sia stato Amministratore Delegato il sopra citato ingegner Nucci (si fa presente che ENEL Sole Spa era solo una delle più piccole società del primario Gruppo Enel e che tale piccola società è stata chiusa a pochi anni dal lancio);
di quale gruppo leader nel settore delle telecomunicazioni sia stato Amministratore Delegato il sopra citato ingegner Nucci, dal momento che di tale esperienza non risulta traccia nel curriculum da lui stesso esibito;
se sia vera la voce, che circola negli ambienti della Sogin Spa, circa la posizione di un alto dirigente dell'Economia che vorrebbe che l'ingegner Nucci restasse, comunque, nel Consiglio di Amministrazione di Sogin Spa, nonostante il non raggiungimento degli obiettivi, l'intervento della Corte dei Conti e al bisogno di discontinuità che, ad avviso dell'interrogante, necessita per rilanciare la Sogin Spa.
(4-02337)